ZEUS
SCILLA E CARIDDI, LA LEGGENDA DELLO STRETTO DI MESSINA
La piccola città costiera di Scilla, U Scigghiju, appena a nord di Reggio Calabria, sulla Costa Viola, oggi è una rinomata località turistica situata su un promontorio all’ingresso settentrionale dello Stretto di Messina.
Il suo nome Skýla, dal greco “cagna”, richiama un misterioso mostro marino, descritto da Omero nella sua opera “Odissea”, ma anche da Esiodo ed Ovidio.
Nel XIV libro delle ‘Metamorfosi di Ovidio’, Scilla era una ninfa di incredibile bellezza dai lunghi capelli corvini e gli occhi luminosi come stelle, la cui storia si intrecciò a quella di Glauco, un bellissimo pescatore della città di Antedone, in Beozia, dai lunghi capelli rossi, figlio di Poseidone.
Scilla abitava sulle sponde della Calabria, ma amava bagnarsi nelle acque cristalline di Messina.
Glauco era amato e corteggiato senza successo da molte sirene, finché un giorno, mangiando un’erba argentata cresciuta nei pressi di una spiaggia, il giovane si tramutò in un Tritone, diventando un semidio immortale del mare.
Al posto delle gambe ebbe una coda da sirena, le spalle diventarono sempre più larghe, le guance si ricoprirono di una peluria verde.
Un giorno, Glauco vide Scilla e se ne innamorò perdutamente ma la giovane, avendo paura di lui, lo respinse, nonostante i tentativi del semidio di sedurla, vantandosi della sua natura divina.
Continuando ad essere respinto, Glauco chiese aiuto alla maga Circe, dicendole di preparare una pozione magica che potesse fare bruciare Scilla d’amore verso di lui.
Ma Circe era innamorata di Glauco, e provò a dissuaderlo con delle parole:
“meglio sarebbe che tu vagheggiassi chi ti vuole,
chi ha gli stessi desideri ed è presa da uguale passione”.
La maga, quindi, si offrì a Glauco, il quale la rifiutò provocando la sua ira e il suo desiderio di vendetta.
Però, invece di vendicarsi sul semidio, diresse la sua ira verso l’innocente Scilla, che non aveva nessuna colpa.
Quindi, la maga preparò una pozione magica che versò nelle acque in cui Scilla nuotava, tramutandola in un mostro con le teste di sei cani attorno alla vita e con tre file di denti.
La fanciulla, per l’orrore che ebbe di sé, si nascose in una grotta sottomarina sulle sponde calabre, dove secondo la leggenda ancora vive.
Secondo Esiodo, un antico poeta greco del VII sec, Scilla era la figlia di Ecate, la quale era associata alla Luna, agli Inferi e, soprattutto, ai feroci segugi.
Invece Omero, la descrive come figlia di Crataide e del Dio del mare Forco, anche se potrebbe trattarsi di Tifone, Tritone o Tirreno, tutte figure legate al mare.
Successivamente, in altre narrazioni Scilla era una bellissima umana mortale, che aveva relazioni con Poseidone, Minosse re di Creta e il Dio del mare Glauco, fino a quando per gelosia venne trasformata dalla maga Circe, o dalla ninfa del mare Anfitrite, consorte di Poseidone, in un mostro.
La fanciulla venne colta di sorpresa nella sua piscina e, quando le erbe magiche furono gettate nelle acque, si trasformò nell’orrenda creatura.
Le zampe scomparvero e, al loro posto, comparvero terribili cani dai denti aguzzi che abbaiavano.
Queste bestie erano pronte a lacerare qualunque cosa fosse alla loro portata.
Scilla, la cui parte superiore era rimasta intatta, assistette con orrore alla sua trasformazione.
Così Scilla venne trasformata in un mostro con dodici zampe e sei teste che spuntavano da varie parti del corpo, ciascuna con tre feroci file di denti, così che il suo morso fosse decisamente peggiore della sua corazza.
I cani la trascinarono via, si fermarono solo quando arrivarono sulla costa italiana che domina la Sicilia, dove era destinata a rimanere, nascosta in una grotta, costretta a divorare i marinai che si avventuravano nello Stretto di Messina.
Abitando in una caverna in alto nelle scogliere dello stretto, Scilla attendeva che prede ignare, ovvero pesci, delfini e uomini, le passassero davanti e poi lanciava una delle sue teste, per trascinare la vittima nella sua tana, per schiacciarla e mangiarla a piacere.
“Nessuno poteva guardarla con gioia, nemmeno un dio se passava di lì. Ha dodici piedi, tutti penzolanti nell’aria, e sei lunghi colli magri, ognuno dei quali termina in una testa macabra con tripla fila di zanne, fitte e fitte, e cupamente minacciose di morte. Fino alla cintola è sprofondata nel fondo della caverna, ma le sue teste sporgono dal pauroso abisso, e così pesca dalla propria dimora, brancolando avidamente intorno alla roccia”.
-Odissea , 12:87-95-
La rupe su cui Scilla vive:
“La sua cima affilata… è ricoperta da nuvole nere che non scorrono mai via né lasciano il tempo sereno intorno alla cima, anche in estate o al tempo del raccolto. Nessun uomo sulla terra potrebbe salire in cima o anche solo mettervi piede, nemmeno se avesse venti mani e piedi per aiutarlo, perché la roccia è liscia come se fosse stata levigata. Ma a metà della rupe c’è una caverna oscura, rivolta a ovest e che scende verso Erebus… Neppure un forte giovane arciere potrebbe raggiungere l’imboccatura spalancata della caverna con una freccia scagliata da una nave sottostante… Nessun equipaggio può vantarsi di aver mai navigato la loro nave oltre Scilla indenne … Scilla non è nata per la morte: è una cosa del terrore, intrattabile, feroce e impossibile da combattere”.
-Odissea, 12:75-120-
Nel V secolo a.C.,Scilla apparve sulle monete di Cuma e di Acragas (l’odierna Agrigento) e su numerosi vasi di ceramica a figure rosse del V e IV secolo a.C.,soprattutto in quelli della ceramica attica e dell’Italia meridionale a figure rosse, ritratta come una specie di sirena con teste di cane che escono dalla sua vita.
Fu così che Scilla si ritrovò per caso con Cariddi, sua compagna di continue stragi di marinai.
Le due condividono un triste destino ed una storia.
Cariddi era una ninfa figlia di Poseidone e Gea, bella e graziosa, ed era famosa per possedere una smisurata ingordigia, golosa ed insaziabile.
La ninfa era però anche incline ai furti e così, un giorno, rubò a Ercole una mandria di buoi, che lui aveva precedentemente e “a fatica” rubato a Gerione, per compiere la sua decima fatica.
Ercole, figlio di Zeus, si adirò con lei e, per vendicarsi. invocò suo padre il quale, per punirla del suo gesto, le scagliò addosso un fulmine e la gettò nelle acque dello Stretto di Messina.
Una volta nell’abisso, Cariddi fu trasformata in un mostro simile a una lampara, che per tre volte al giorno ingurgitava acqua salata e altrettante volte la rigettava, creando vortici e forti correnti, capaci di affondare qualsiasi nave.
Cariddi prese come residenza una grotta, di fronte a quella di Scilla, compagna delle sue continue stragi di marinai e, mentre quest’ultima schiacciava nelle sue fauci gli incauti uomini, Cariddi li ingoiava e li respingeva con un possente ruggito.
Chiunque attraversava lo Stretto, era atteso da una tragica fine.
Un’altra versione racconta che, invece, la ninfa fosse una creatura libidinosa, oppure che, molto tempo fa nacque una bellissima naiade dal grande Dio del mare, Poseidone.
Il suo nome era Cariddi ed amava e ammirava suo padre con tutto il cuore.
E così, quando Poseidone entrò in guerra con il grande Dio Zeus e scatenò grandi tempeste, Cariddi cavalcò le maree, portando l’acqua sulle spiagge.
In questo modo, il mare inghiottì villaggi, campi, foreste e città, rivendicandoli per Poseidone.
Dopo un po’ di tempo, Cariddi aveva conquistato così tante terre per il regno di suo padre, che Zeus si arrabbiò con lei.
Giurò di fermarla per sempre e, per fare questo, la trasformò in un mostro dalla grande bocca spalancata, mentre le sue braccia e le sue gambe divennero pinne.
Da quel momento, Cariddi fu costretta a vivere in una grotta sotto un fico solitario su un’isoletta nello Stretto di Messina.
Tra coloro che si scontrarono con i mostri c’era il grande Odisseo (Ulisse).
Nell’Odissea di Omero, le acque vorticose di Cariddi fecero naufragare la nave dell’eroe Ulisse, mentre tornava a casa dalla guerra di Troia.
Appena sopravvissuta alle sirene, la nave, nel tentativo di evitare Cariddi, si avvicinò un po’ troppo alla tana di Scilla.
I sei migliori membri dell’equipaggio di Ulisse furono afferrati dalle sei teste di Scilla, mentre attraversavano le acque turbolente dello stretto.
La nave oltrepassò le vittime ancora urlanti e riuscì a superare il passaggio, ma la fuga fu solo temporanea.
Sbarcati in Sicilia, gli uomini di Ulisse ignorarono le rigide tradizioni locali e cucinarono del bestiame sacro, che apparteneva a Iperione.
Come punizione, Zeus mandò quindi una tempesta e uno dei suoi fulmini, che fracassò l’albero, uccise il timoniere mentre cadeva.
La nave fece naufragio, l’equipaggio annegò e solo Ulisse sopravvisse, legando insieme pezzi di relitti.
Però, arrivò un’altra tempesta e trascinò l’eroe a Cariddi, dove fu sballottato, finché riuscì a scappare aggrappandosi al ramo sporgente di un fico selvatico.
Quindi, egli programmò la sua fuga, aspettando che le acque lo vomitassero fuori e lo portassero al sicuro insieme al relitto della sua nave.
Finalmente, dopo nove giorni alla deriva, la fortuna dell’eroe era cambiata!
Questo mito è sicuramente l’interpretazione antropomorfica delle due correnti che si incontrano nello Stretto di Messina, prodotte dal Mar Ionio e dal Mar Tirreno, rispettivamente una più calda e l’altra più fredda.
Questo incontro provoca il fenomeno dei cosiddetti “Gorghi dello stretto”, che altro non sono che gorghi nell’acqua che ricordano le tre bocche di Cariddi.
La combinazione di Scilla e Cariddi ha dato origine a un vecchio detto di “trovarsi tra Scilla e Cariddi“, un detto che si è evoluto nell’idioma più popolare, “tra l’incudine e il martello“, entrambi equivalenti a pericoli in qualsiasi direzione vengano affrontati .
Questa è una meravigliosa leggenda su un vero e proprio pericolo, che ci hanno tramandato navigatori e marinai un tempo terrorizzati…
Ancora oggi i mostri marini rimangono un terrore per tutti i marinai di passaggio e le fonti di molti racconti.
Certo, ora siamo più tranquilli, ma i veri uomini e le vere donne di mare comprendono il pericolo che si nasconde sotto l’acqua, lontano dalla vista, ma mai veramente lontano dalla mente.
Fate attenzione…
**Specie di Drimia che prende il nome dalla leggenda
Giove è il quinto pianeta del sistema solare, in ordine di distanza dal Sole ed il più grande di tutto il sistema planetario.
E’ un gigante gassoso, con una composizione simile a quella del Sole: infatti è costituito principalmente da idrogeno ed elio, con piccole quantità di altri composti, come ammoniaca, metano ed acqua.
Nella mitologia, Giove è il capo degli dei dell’Olimpo, la divinità più importante a Roma (in Grecia corrisponde a Zeus).
Storicamente, è molto antico: è il dio degli elementi atmosferici, venerato dagli antichissimi colonizzatori dell’Europa.
Più famoso per le sue avventure d’amore, che per il simbolo della giustizia che rappresenta, alla fine del mondo antico Giove fu assimilato al Dio cristiano.
E’ il dio dei fenomeni celesti, della pioggia, del fulmine, della tempesta, apportatore di luce, che i Salii (antichissimo collegio sacerdotale romano, il cui compito era scandire il passaggio nell’anno romano, da tempo militare a tempo civile, e viceversa) invocavano nei loro canti.
Gli erano sacre le Idi di ciascun mese, cioè i giorni di luna piena.
Egli dava il buono ed il cattivo tempo, i presagi che si ricavavano dal volo degli uccelli o dai segni apparsi in cielo, ed era venerato per tutta Italia sui colli e sui monti.
Gli erano collegati importanti poteri nell’agricoltura, probabilmente era anche il dio degli alberi.
Infatti, sull’Esquilino (Oppio), c’è un boschetto di faggi a lui consacrato.
Era il dio che distribuiva liberalmente i beni prodotti dalla terra.
Al momento della semina, i contadini festeggiavano Juppiter Dapalis, offrendogli un pasto.
Nell’astrologia, Giove dona il modo di affrontare la vita con ottimismo, il senso di coordinamento delle cose, la tendenza a fondere istinto e ragione, la passione, la riflessione, il potere.
E’ simbolo di ottimismo, estroversione, di maturità giunta al successo dopo lotte, gli onori, l’autorità, la fiducia, la saggezza, il comfort, la ricchezza, le onorificenze, le persone fortunate, il lusso, il giudice, il maestro.
In aspetto disarmonico, invece, conferisce megalomania, ostentazione, amore per il gioco, arroganza, orgoglio, ipocrisia, presunzione, dubbi, slealtà, diffidenza, scetticismo, amore smoderato per il cibo, tendenza allo sperpero, fanatismo, collera, incapacità di apprezzare la vita.
Adesso vediamo Giove nei Segni.
GIOVE IN ARIETE: agisce da spinta per l’azione, conferendo coraggio e doti d’iniziativa piuttosto marcate. Promuove l’ottimismo, la generosità ed un approccio fiducioso, utili per la risoluzione dei problemi che la vita quotidiana presenta.
Gli uomini con Giove in Ariete tendono ad essere fisicamente attivi e spesso praticano alcuni sport, per divertimento o per motivi professionali. Tendono ad essere molto competitivi e mettono tutti i loro sforzi, per assicurarsi di vincere una partita o di ottenere qualche altro successo. Ciò aumenta il loro ego, che di solito è molto forte.
Questi uomini si concentrano sul raggiungimento della sicurezza finanziaria e sul provvedere ai loro bisogni materiali, così come ai bisogni della loro famiglia. Alcuni di questi uomini (specialmente quelli con una cattiva posizione di Giove nella loro carta natala) possono essere inclini a intraprendere attività illegali, per provvedere alla loro sicurezza finanziaria e persino avere problemi con la legge a causa di ciò.
Devono anche assicurarsi di non prendere decisioni finanziarie affrettate, per evitare di mettersi in pericolo finanziario.
Sono spesso impazienti e vogliono avere subito tutto ciò che desiderano. Questi uomini di solito non si prendono il tempo per riflettere prima di agire, e invece decidono in fretta, senza considerare le possibili conseguenze delle loro azioni.
La maggior parte di questi uomini ha personalità sicure e dominanti e spesso cerca di dominare sugli altri in situazioni diverse. Ad alcune persone non piace questo approccio e questo causa conflitti.
A volte hanno un complesso di superiorità e sono molto egocentrici, e alcune persone si irritano per il loro atteggiamento.
Le donne con Giove in Ariete hanno tratti simili agli uomini con questa posizione. Tendono a essere sconsiderate nei confronti delle loro finanze e prendono decisioni e azioni, che potrebbero essere potenzialmente dannose.
Con un cattivo posizionamento di Giove nel loro tema natale, potrebbero anche essere inclini a malversazioni finanziarie e frodi.
Queste donne sono spesso impazienti e prendono decisioni senza pensare prima. Sono competitive e vogliono essere le prime in ogni situazione. Di solito sono molto energiche, ed hanno un modo forte per esprimersi. Spesso sono sportive e molto attive.
Scelgono gli sport in cui possono competere con gli altri. Nella loro carriera, e in altre situazioni di vita, amano anche essere i vincitrici, perché questo aumenta il loro ego, che spesso è molto forte.
In alcuni casi, queste donne soffrono di un complesso di superiorità e hanno un bisogno costante di dimostrare a se stesse il proprio valore.
A volte possono essere intolleranti, perché vogliono che le cose vadano a modo loro. Alcune di queste donne sono molto egocentriche e desiderano essere sempre al centro dell’attenzione. Possono anche essere ribelli e avere la necessità di opporsi alle autorità. Non amano la routine e fanno tutto il possibile per evitarla.
Parole chiave positive per Giove in Ariete: ardente, coraggioso, stimolante, vigoroso, dinamico, senza paura.
Parole chiave negative per Giove in Ariete: troppo sicuro di sé, egoista, frettoloso, impulsivo.
GIOVE IN TORO: è indicatore di benessere materiale. Promette un’agiata posizione economica, è molto sensibile al prestigio sociale e promuove un alto senso del dovere. Indica un approccio ottimista e gioioso verso la vita.
Gli uomini nati con Giove in Toro possono essere inclini ai piaceri della vita e all’auto-indulgenza. Questi uomini amano gli oggetti di lusso e lo stile di vita agiatissimo e faranno del loro meglio per procurarseli. Se Giove è ben posizionato nella loro carta natale, di solito sono benedetti dalla buona fortuna e tutti i loro sforzi finanziari sono coronati dal successo.
Si sforzano di ottenere la ricchezza materiale e spesso si concentrano sulla raccolta di beni lussuosi. Spesso raccolgono oggetti d’arte, e tendono anche ad investire in progetti redditizi, oltre a risparmiare denaro in banca.
Possono essere spendaccioni se hanno Giove mal posizionato, ma di solito sono attenti ai loro soldi e prestano molta attenzione ai modi intelligenti di investirli.
Questi uomini possono essere edonisti, amano acquistare le cose di migliore qualità e godersi altri lussi che la vita può fornire, ma dovrebbero stare attenti a non esagerare e finire in problemi finanziari.
Gli uomini con questa posizione in Giove di solito hanno il desiderio di procurarsi un futuro finanziario stabile.
Le donne nate con Giove in Toro amano spendere soldi in articoli di lusso e bellezza.
Sono grandi intenditrici di articoli di qualità e di solito non esitano a spendere soldi per ottenerli. Queste donne amano i gioielli e le pietre preziose e sono spesso esperte in questo settore. Amano investire i loro soldi in oggetti che guadagnano valore nel tempo e hanno la capacità di riconoscerli e investire al momento giusto.
Alcune di queste donne, con Giove mal posizionato nelle loro carta natale, possono essere inclini a spendere oltre i loro mezzi e mettere a repentaglio le loro finanze, ma la maggior parte di loro sa come controllarsi e trovare un equilibrio, tra spendere saggiamente e spendere troppo.
Con Giove in Toro posizionato positivamente nel loro grafico, hanno la capacità di riconoscere il progetto giusto su cui investire, e di solito hanno fortuna nel guadagnare denaro e aumentare la loro ricchezza.
Sono pazienti quando si tratta di fare soldi e prendono decisioni attente sull’investimento. In generale, queste donne si concentrano sulla creazione di stabilità finanziaria per il loro futuro, e di solito riescono a stabilirla attraverso sagge decisioni finanziarie.
Parole chiave positive per Giove in Toro: stabile, solido, sicuro, dotato, imprenditore, prudente, paziente, saggio.
Parole chiave negative per Giove in Toro: materialista, testardo, non adattabile, spendaccione.
GIOVE IN GEMELLI: costituisce un importante punto di appoggio nella vita. Dona loquacità, l’intelligenza è notevole, così come la capacità di esprimersi. Fin dai primi anni di vita, è manifesta la passione per le letture e per i viaggi. Il rapporto con i fratelli ha un ruolo importante, più di quello con i genitori. Una nota negativa è la mutevolezza dell’umore, che passa facilmente da momenti di euforia a momenti di sconforto.
Gli uomini nati con Giove in Gemelli sono interessanti e divertenti. Questi uomini sono molto curiosi e ben informati.
Di solito sono eccellenti nel comunicare le loro idee e opinioni a parole o per iscritto. Sono spesso in professioni legate all’informazione, notizie, insegnamento, conoscenza, ecc. Come scrittura, giornalismo, editoria, professori scolastici o universitari, docenti e simili.
Questi uomini amano viaggiare e sono spesso in viaggio. Di solito fanno viaggi di breve distanza, o di breve durata, soprattutto per lavoro, ma anche per piacere.
Usano tutte le possibilità per espandere le loro conoscenze, perché amano imparare, ma amano anche trasferire le loro conoscenze agli altri. Molti di questi uomini sono molto istruiti e continuano ad imparare per tutta la vita.
Di solito hanno mani abili e possono essere bravi riparatori, o fare opere d’arte creative.
Sono socievoli e amano stare con le persone. Le persone godono della loro compagnia perché sono interessanti e divertenti. Si adattano bene a qualsiasi tipo di azienda e hanno sempre buone idee per iniziare una conversazione.
A volte possono essere eccessivamente ficcanaso nel cercare di ottenere le ultime notizie e, talvolta, possono essere inclini al pettegolezzo.
Le donne con Giove in Gemelli sono generalmente molto intelligenti e competenti. Sono sempre alla ricerca della conoscenza e spesso hanno più diplomi e lauree. Hanno una natura curiosa ed amano imparare cose nuove. Possono avere talento come docenti e insegnanti e sono molto brave a trasferire le loro conoscenze ad altri.
Sono scrittrici di talento e di solito brave a comunicare i loro desideri e idee agli altri. Parlano spesso diverse lingue straniere e le usano per motivi di lavoro, o nei loro numerosi viaggi in giro per il mondo.
Queste donne amano viaggiare e spesso viaggiano molto, anche nei viaggi brevi o nei viaggi di breve distanza. Quando scelgono una destinazione di viaggio, di solito cercano di combinare il piacere con le conoscenze utili, che potrebbero acquisire lì.
Le persone amano stare in loro compagnia, perché sono interessanti e hanno molto da dire.
Sono ottimiste, diffondono energia positiva ed entusiasmo, ed evitano di essere in compagnia di persone negative, che succhiano energia.
Sono abili con le loro mani e spesso hanno alcuni hobby creativi, come cucire o fare qualcosa di artistico con le mani, come scolpire o qualcosa di simile.
Parole chiave positive per Giove in Gemelli: creativo, frenetico, sociale, stimolante, esperto, spiritoso.
Parole chiave negative per Giove in Gemelli: volubile, sovraccarico, duro, critico, irrazionale.
GIOVE IN CANCRO: propizia la buona amministrazione e l’oculatezza dell’impiego delle risorse materiali. Dona rispetto per le tradizioni morali e per i principi ereditati. Manca però, il gioioso ottimismo, influenzando piuttosto negativamente il carattere, rendendolo troppo emotivo ed instabile.
Gli uomini con Giove in Cancro sono solitamente tipi casalinghi. Di solito hanno forti legami con le loro famiglie e amano trascorrere del tempo con loro. A loro piace anche stare a casa, e tendono a renderla accogliente e confortevole il più possibile.
Questi uomini amano rendere felici gli altri, specialmente le persone a cui tengono. Sono molto tradizionali e orgogliosi dei loro antenati e della loro eredità. Spesso cercano di portare avanti la loro tradizione ed eredità e di portare avanti l’attività di famiglia.
Sono molto bravi nel fornire servizi alle persone. Hanno una capacità naturale di rendere le persone felici e soddisfatte dei loro servizi e farle ritornare da loro. Sono ottimi cuochi e spesso scelgono professioni legate alla prestazione di servizi e alla preparazione del cibo.
Questi uomini sono spesso nel settore alimentare o della ristorazione, così come nel settore alberghiero, immobiliare e in molti casi lavorano da casa. Una scelta di carriera o di affari in queste aree garantirà loro un profitto sostanziale e fornirà loro la stabilità finanziaria necessaria.
Spesso scelgono il turismo e l’attività alberghiera come occupazione e questo potrebbe portare loro la sicurezza finanziaria desiderata. Questi uomini di solito sono benedetti con buona fortuna e i loro sforzi di solito finiscono per avere successo.
Le persone amano la loro natura accomodante ed ottimista, ed il loro desiderio di rendere felici gli altri.
Le donne con Giove in Cancro sono esseri molto attenti e nutrienti. Sono molto legate ai loro familiari ed amano stare a casa in presenza dei loro familiari.
Il loro attaccamento alla famiglia spesso le mette nella posizione di lavorare insieme ai membri della famiglia in un’impresa comune; spesso è una continuazione dell’attività avviata dai loro antenati. Sono molto tradizionaliste e orgogliose delle loro radici e degli antenati.
Queste donne sono ottime cuoche ed adorano preparare per il piacere degli altri; questo è uno dei motivi principali, per cui spesso scelgono una carriera nell’industria alimentare, come chef o ristoratrici.
Molte di loro iniziano come dipendenti e progrediscono verso la posizione di proprietaria di un ristorante, un hotel, una taverna o qualche altra attività legata ai servizi.
Sono inclini a risparmiare e non amano buttare via i soldi. Sanno come investire saggiamente e, con l’aiuto di Giove, di solito fanno mosse finanziarie intelligenti, che alla fine ripagano bene. Sono spesso nel settore immobiliare, come agenti immobiliari o commercianti.
Qualunque cosa scelgano di fare, di solito riescono a guadagnare una notevole quantità di denaro, che a sua volta dà loro una sensazione di pace e stabilità.
Queste donne sono molto generose e amano aiutare le persone in ogni modo possibile.
Parole chiave positive per Giove in Cancro: generoso, nutriente, ambizioso, intuitivo, emotivo, artistico.
Parole chiave negative per Giove in Cancro: bloccato, antiquato, comune, immutabile.
GIOVE IN LEONE: esprime al massimo l’ottimismo e la gioia di vivere. L’approccio con la vita è caratterizzato da una costante ricerca del piacere, con una buona dose di coraggio di fronte alle avversità e di straordinarie risorse di ingegnosità, per risolvere i problemi. Adora il lusso, si gratifica spendendo molto; conferisce molta generosità e rende particolarmente estroversi e dotati di sentimenti nobili.
Gli uomini di Giove in Leone sono sicuri di sé ed amano mettersi in mostra.
Amano essere al centro dell’attenzione, ma le persone sono naturalmente attratte dalla loro personalità potente e magnetica e dalla loro fiducia. Di solito occupano posizioni di leadership, a causa delle loro capacità di leader in tutte le occasioni.
Questi uomini hanno spesso molto successo e sono ricchi. Di solito sono molto generosi e tendono a condividere la loro ricchezza con chi ne ha bisogno. A causa della loro generosità e della loro natura tollerante, sono spesso il bersaglio di persone con cattive intenzioni, che vogliono usarli o manipolarli in qualche modo.
Hanno molto successo in tutte le aree governate dal Leone e queste sono spesso legate all’opinione pubblica. Sono bravi nel marketing e nelle pubbliche relazioni, così come attori, musicisti, amministratori delegati di grandi aziende, ecc.
Ovunque si trovino, amano provare l’ammirazione e il rispetto delle persone che li circondano. Di solito amano vantarsi dei loro risultati e delle loro qualità. Questi uomini parlano sempre meglio di se stessi e non ammettono mai di possedere difetti.
Quando Giove nella loro carta natale è mal posizionato e in aspetto, questi uomini possono avere la tendenza a mettere a repentaglio le loro finanze, spendendo troppo o attraverso giochi d’azzardo ed attività simili.
Possono anche essere troppo sicuri di sé ed orgogliosi, con la tendenza a vantarsi molto.
Le donne con Giove in Leone sono molto sicure ed amano essere sotto i riflettori. Sono spesso molto rumorose e si divertono a vantarsi dei loro successi e delle loro qualità. Sembra che facciano sempre tutto al meglio.
Indipendentemente dalle loro tendenze a vantarsi, queste donne sono molto amate ed apprezzate dall’ambiente circostante. Le persone ammirano la loro personalità e fiducia e sono naturalmente attratte dalla loro energia ottimista.
Queste donne, come gli uomini con questa posizione, spesso occupano posizioni di primo piano.
Sono anche buone presentatrici ed organizzatrici. Sono brave per il marketing e le pubbliche relazioni e questi sono i campi in cui di solito scelgono di stabilire la loro carriera. Queste donne sono generalmente una compagnia piacevole e divertente.
La maggior parte di loro possiede un buon senso dell’umorismo e le persone amano stare in loro compagnia.
A volte possono essere eccessivamente orgogliose e fiduciose, con la tendenza a vantarsi di tutto, e questo di solito accade con Giove mal posizionato e in aspetto nel loro tema natale.
In questi casi possono anche avere la tendenza a spendere oltre le proprie possibilità e mettere a repentaglio la propria stabilità finanziaria.
Parole chiave positive per Giove in Leone: colorato, sicuro di sé, grandioso, felice, drammatico, leader, etico.
Parole chiave negative per Giove in Leone: appariscente, rischioso, sfacciato, fanatico, egoistico, melodrammatico.
GIOVE IN VERGINE: accentua il lato della ricerca del benessere economico, smorzando l’ottimismo e la socievolezza. Facilita gli introiti, la parsimonia ed una buona amministrazione dei beni materiali. Offre poche possibilità di aiuto esteriore, obbligando l’individuo a contare unicamente sulle proprie possibilità.
Gli uomini con Giove in Vergine sono generalmente responsabili e precisi. Questi uomini possono essere ossessionati dai dettagli e non commettere errori. Hanno un approccio dedicato a tutti i loro doveri e sono molto attenti a non perdere nessuna scadenza.
Questi uomini sono molto organizzati ed hanno la capacità di organizzare gli altri. Spesso fanno un lavoro di organizzazione di persone, eventi, ecc.
Questi uomini spesso si divertono a fare un lavoro dove servono gli altri. Spesso lavorano come camerieri o possiedono attività di ristorazione o caffè. Sono spesso anche nel settore commerciale.
La loro capacità di individuare i dettagli delle cose consente loro di avere successo in tutte le professioni, in cui è necessaria l’attenzione ai dettagli. Questi uomini possono essere ispettori e contabili di successo, matematici, editori, ecc.
Questi uomini possono essere sopraffatti, assumendosi troppe responsabilità e cercando di rispettare tutte le scadenze e i requisiti. La loro natura spesso li mette in uno stato di ansia e stress, che potrebbe mettere a repentaglio la loro salute fisica.
Il senso del dovere, la responsabilità e la dedizione di questi uomini li rende un candidato perfetto per una carriera nell’esercito o nella marina. Sono molto rispettati dai loro superiori per queste qualità e, nel tempo, riescono a raggiungere posizioni di leadership in queste istituzioni.
Le donne nate con Giove in Vergine sono molto affidabili e responsabili. Di solito sono perfezioniste, che fanno del loro meglio per non perdere nessun dettaglio e svolgono sempre un lavoro perfetto. Questa tendenza è ben nota ai loro superiori, che sanno di poter contare tranquillamente sulle loro capacità.
Essere così responsabili spesso le mette in uno stato di stress costante, che le travolge e mette a rischio la loro salute.
Queste donne sono molto organizzate e spesso si guadagnano da vivere, svolgendo un lavoro di organizzazione.
Esse possono essere molto brave in tutte le professioni che richiedono routine e ripetizione di alcuni compiti. Non hanno problemi con questi lavori come altri segni. Si assicurano che il loro lavoro sia impeccabile, qualunque cosa facciano.
Queste donne sono brave in lavori in cui, in qualche modo, forniscono servizi ad altre persone. Amano anche aiutare le altre persone, soprattutto per quanto riguarda la loro salute. Questo è il motivo, per cui spesso hanno qualche occupazione nella professione medica.
Le donne con Giove in Vergine sono dottoresse di successo, dentiste, odontotecniche o guaritrici, igieniste, ispettrici sanitarie, ecc.
Il loro dono per i dettagli e la scoperta di difetti nelle cose, le rende buone critiche ed ispettrici di diverse aree.
Possono immediatamente individuare ciò che non va e trovare un modo per ripararlo. Possono essere eccellenti risolutrici di problemi, grazie alla loro capacità di vedere i dettagli e la prospettiva più ampia delle cose e quindi combinarli, per trovare la migliore soluzione possibile.
Parole chiave positive per Giove in Vergine: produttivo, armonioso, utile, curativo, perspicace, morale.
Parole chiave negative per Giove in Vergine: critico, doloroso, duro, meschino, fastidioso.
GIOVE IN BILANCIA: accentua il gusto estetico, l’amore per il lusso ed il comfort. Aiuta a raggiungere il benessere economico, favorisce i legami affettivi e conferisce un temperamento piuttosto ottimista. E’ indice di innata diplomazia, che favorisce un’intesa armoniosa con le persone vicine.
Gli uomini con Giove in Bilancia di solito hanno personalità equilibrate e armoniose. Non amano i conflitti e tendono ad evitarli ad ogni costo. Molti di loro hanno un’innata capacità di risolvere le controversie e la usano per mediare tra le parti in lite. Questi uomini possono ottenere un grande successo nelle aree governate dalla Bilancia, come la legge, le relazioni umane, la moda, le arti, ecc.
Sono spesso in occupazioni legate alla bellezza. Possono avere successo come stilisti, pittori, musicisti, designer di interni o esterni, ecc. Questi uomini amano creare bellezza per la gioia degli altri.
Hanno forti capacità diplomatiche e un notevole senso di giustizia. Questo è il motivo per cui sono eccellenti nelle professioni, in cui è necessaria la mediazione tra le parti o in qualche modo al servizio della giustizia.
Questi uomini sono educati e hanno buone maniere. Sono una piacevole compagnia ed hanno un effetto calmante su tutti quelli che incontrano.
Le donne con Giove in Bilancia sono molto piacevoli e gentili. Si sforzano di raggiungere l’armonia in tutte le loro relazioni e non sopportano le persone rumorose ed aggressive. Tendono sempre a calmare le cose e sono ottime intermediarie tra le parti in conflitto.
Sono molto diplomatiche e misurate nel loro approccio verso gli altri. Anche quando vengono avvicinate con rabbia ed aggressività, tendono a mantenere la calma e a non perdere il controllo sulle loro reazioni.
Spesso riescono a trasformare la negatività e l’inimicizia delle persone, in fiducia ed amicizia. Hanno un effetto calmante sulle persone, che amano stare in loro compagnia.
Uno dei loro problemi principali nella vita è la loro tendenza a mettere gli altri di fronte ai loro bisogni. Spesso finiscono per essere deluse, perché le persone le danno per scontate e non apprezzano le azioni che fanno per loro.
Sono molto creative e dotate artisticamente. Queste donne amano la bellezza e spesso scelgono una professione in qualche modo legata alla creazione di bellezza, come moda, arte, design, ecc. Esse di solito sono molto eleganti ed hanno il dono di modellare anche gli altri.
Sono molto educate e hanno modi impeccabili.
Parole chiave positive per Giove in Bilancia: giusto, idealista, esteta, talentuoso, divertente, diplomatico.
Parole chiave negative per Giove in Bilancia: presuntuoso, invincibile, troppo sicuro di sé, egoista, indeciso.
GIOVE IN SCORPIONE: priva dell’innato ottimismo, per diffidenza. E’ un buon indicatore per la scalata al successo ed il raggiungimento delle mete materiali. Il rapporto con la legalità è discutibile, spesso riscontrabile negli oroscopi di persone che usano il loro potere di convincimento per fini puramente egoistici. E’ innata la ricerca del piacere, soprattutto nell’appagamento dei sensi.
Gli uomini con Giove in Scorpione hanno spesso una natura segreta e sono molto sensibili alle persone ficcanaso, che stanno cercando di scoprire i loro segreti, o almeno i dettagli della loro privacy, che vogliono mantenere per se stessi. Sono attratti dalle discipline spirituali e dall’occulto.
Questi uomini spesso possiedono alcuni poteri psichici e curativi e li usano per aiutare gli altri, ma spesso si guadagnano da vivere utilizzandoli a scopi commerciali. Sono spesso lettori di oroscopo e tarocchi, terapisti di cristalloterapia, maghi, ecc.
Questi uomini possono essere molto bravi nelle professioni in cui hanno a che fare con i soldi degli altri. Che si tratti del pagamento delle tasse e dell’ispezione, o dell’investimento del denaro del partner, sembrano essere molto fortunati ed hanno ottime opportunità di beneficiare di queste occupazioni.
Questi uomini sono anche dentisti di successo, farmacisti, chirurghi, scienziati, proprietari di laboratori e tecnici, chimici, ecc.
Molti di questi uomini finiscono per diventare detective di successo o investigatori privati, con un gran numero di casi risolti con successo.
Le donne con Giove in Scorpione di solito hanno una natura misteriosa e segreta. Hanno il dono di scoprire i segreti degli altri, ma tendono anche a tenere i loro segreti per sé.
In alcuni casi, potrebbero diventare ossessionate dalla possibilità che qualcuno scopra i loro segreti ed intraprendono misure severe per proteggerli.
Queste donne sono spesso interessate al misticismo e all’occulto. Spesso hanno una grande conoscenza di queste materie e, nella maggior parte dei casi, applicano attivamente tale conoscenza.
Molte di loro praticano alcune discipline spirituali, come la lettura dei tarocchi o le letture dell’astrologia, e si guadagnano da vivere facendo queste cose. Molte di queste donne hanno una capacità naturale di guardare al futuro e di utilizzare questo dono per aiutare le persone, ma anche per guadagnare denaro.
Spesso possiedono poteri curativi e li usano per curare le persone e guadagnare denaro aiutandole. Però non tutte le persone con Giove in Scorpione possiedono queste capacità.
Sono molto brave a gestire i soldi degli altri. Queste donne spesso sperimentano guadagni finanziari attraverso la morte di qualcuno o il loro lavoro è, in qualche modo, correlato alla morte e al morire.
Parole chiave positive per Giove in Scorpione: intuitivo, energico, intenso, potente, adattabile, sicuro di sé.
Parole chiave negative per Giove in Scorpione: difensivo, riservato, distaccato, spietato, testardo, subdolo.
GIOVE IN SAGITTARIO: dona bonarietà, godimento dei piaceri della vita, ottimismo e spirito umanitario. E’ indistruttibile il senso di onestà. Accentua l’amore per i viaggi, l’avventura, lo sport. Rende generosi, tanto da non dire mai di no a chi abbia bisogno di aiuto, esprimendo anche un lato paternalistico. La ricerca dei piaceri della vita è intensa, provvedendo anche ai mezzi materiali, che possano garantire un livello di vita agiato.
Gli uomini con Giove in Sagittario di solito hanno personalità molto ottimiste e gioiose.
Questi uomini sono generalmente ben istruiti ed interessati ad espandere ulteriormente le loro conoscenze. Sono spesso benedetti da fortunate opportunità, per realizzare i loro desideri e le cose sembrano andare a posto ogni volta che decidono di fare o ottenere qualcosa.
Possono essere sopraffatti dal flusso apparentemente infinito di buona fortuna e smettere di fare qualsiasi tipo di sforzo, aspettandosi che le cose cadano dal cielo per loro. Di solito lo fanno, ma ci sono alcune situazioni nella loro vita, in cui la fortuna volta loro le spalle e devono affrontare le conseguenze delle loro azioni sconsiderate.
Di solito sono esseri spirituali e, sebbene non appaiano in questo modo, hanno una conoscenza e un interesse più profondi per i misteri dell’Universo e della vita in generale.
Hanno una natura avventurosa e sono attratti da professioni in cui possono sperimentarlo. Amano viaggiare e di solito viaggiano spesso per affari o per piacere.
Giove di solito li benedice con fortunate opportunità e fortuna in tutte le aree legate al Sagittario.
Questi uomini sono spesso nel business del commercio estero e degli affari esteri, attraverso i quali possono guadagnare molti soldi, specialmente se Giove è in buoni aspetti con il loro Sole e /o Plutone.
Questi uomini sono spesso nella professione legale. Hanno anche successo in professioni legate ai viaggi, come agenti di viaggio, organizzazione di viaggi o proprietari di agenzie di viaggio, ecc. Molti di loro finiscono nell’esercito o nella marina e raggiungono posizioni di alto ufficiale.
Se Giove ha una cattiva posizione nella loro carta natale, possono essere inclini a indulgere troppo nei piaceri, bere, intraprendere azioni rischiose e fare affidamento sulla loro fortuna per uscirne fuori, ecc.
Possono anche essere inclini a spendere troppo e mettere a repentaglio la loro sicurezza finanziaria.
Anche le donne con Giove in Sagittario sono molto ottimiste e si aspettano sempre i migliori risultati possibili dalle loro azioni.
Possono anche essere inclini a fare eccessivo affidamento sulla loro buona fortuna, dimenticando di prestare attenzione a dettagli importanti ed avendo fede cieca, che le cose in qualche modo funzioneranno bene.
Giove le benedice con buone opportunità nelle aree governate dal Sagittario e spesso scelgono di essere in queste aree, attraverso un’affinità naturale che possiedono. Queste donne hanno successo come avvocati o giudici, o hanno qualche altra occupazione all’interno della professione legale.
Sono anche molto appassionate di viaggi e spesso fanno carriera con quell’amore. Possono avere successo come assistenti di volo, agenti di viaggio e alcune di loro si guadagnano da vivere come proprietarie di agenzie di viaggio.
Sono spesso attratte dall’insegnamento e potrebbero essere professoresse o insegnanti di successo. Alcune di loro finiscono per essere conduttrici televisive o radiofoniche di successo.
Parole chiave positive per Giove in Sagittario: spirituale, spontaneo, intellettuale, competitivo, vivace.
Parole chiave negative per Giove in Sagittario: confuso, disordinato, dispersivo, irrazionale, smemorato.
GIOVE IN CAPRICORNO: conferisce peculiari caratteristiche di metodo e raziocinio. Rende più responsabile, meno godereccio, dispone a contare meno sull’aiuto della provvidenza e più sui frutti del proprio lavoro e della propria tenacia. E’ un buon punto d’appoggio per la carriera, gli studi ed il raggiungimento di mete ambiziose. Si manifesta positivamente a livello materiale, soprattutto dopo i 40 anni.
Gli uomini con Giove in Capricorno sono generalmente molto affidabili e responsabili. Sono molto organizzati e pianificano dettagliatamente le loro attività, per assicurarsi di ottenere il risultato che desiderano.
Queste persone sono serie e molti le considerano noiose, a causa del loro approccio rigido e calcolato allo svolgimento dei loro doveri; ma questi uomini non sono infastiditi dalle opinioni degli altri su di loro.
Vogliono assicurarsi che il loro lavoro non abbia errori, ed è per questo che fanno di tutto per assicurarne il successo.
Questi uomini sono consapevoli di non poter contare sulla fortuna e che il loro lavoro si basa esclusivamente sui loro sforzi. Ecco perché non perdono tempo. Sanno che devono essere pazienti e determinati nel realizzare i loro desideri. Conoscono il valore del loro lavoro e vogliono essere adeguatamente pagati per il lavoro ben fatto.
Un buon modo per garantire il loro progresso, successo e stabilità finanziaria è investire il loro tempo e i loro sforzi in aree governate dal segno del Capricorno.
Questi uomini sono eccellenti agenti immobiliari che, col tempo, possono diventare eccellenti agenti immobiliari e fare un sacco di soldi, vendendo immobili.
Possono diventare architetti o economisti ed utilizzare le loro conoscenze per aumentare le loro finanze. Possono aspettarsi meravigliose opportunità di progresso e successo in tutte queste aree.
Con l’aiuto di Giove e del loro impegno, non devono temere per il loro futuro finanziario.
Le donne con Giove in Capricorno hanno tratti simili agli uomini con questa posizione.
Sono anche serie e premurose nel loro approccio al lavoro e nell’affrontare situazioni diverse. Non sono spontanee e le persone spesso le considerano calcolatrici. Spesso è vero, lo sono, ma perché vogliono essere sicure di non commettere errori e che il loro lavoro sia ben fatto.
Queste donne sono molto responsabili ed organizzate e spesso fanno dell’organizzazione il loro lavoro. Sono anche interessate ad altre aree legate al Capricorno, come amministrazione civile, matematica, commercio, immobiliare, economia, architettura, agricoltura, consulenza, una carriera negli enti governativi, ecc.
Ogni lavoro che fanno, lo fanno con grande cura ed attenzione ai dettagli.
Sono considerate molto responsabili ed affidabili. I loro superiori sanno che possono fare affidamento su di loro e si aspettano che il lavoro venga svolto in modo eccellente. Queste donne, d’altro canto, conoscono il valore dei propri sforzi e del proprio lavoro e si aspettano di essere pagate di conseguenza.
Come gli uomini con questa collocazione su Giove, esse sono consapevoli che, per avere successo e avere la quantità di denaro che desiderano, devono impegnarsi ed avere pazienza.
Non possono fare affidamento sulla fortuna come alcune persone, ma sanno come far pagare bene i loro servizi.
Alla fine, riescono a ritrovarsi con una notevole quantità di denaro, che consente loro di essere rilassate e protette in futuro.
Parole chiave positive per Giove in Capricorno: stabile, ottimista, paziente, tradizionale, diplomatico, duraturo.
Parole chiave negative per Giove in Capricorno: egoista, esigente, corrotto, avido, frugale.
GIOVE IN ACQUARIO: rende anticonvenzionale, per cui il benessere materiale è visto con un certo distacco e spesso lo si ambisce più per essere d’aiuto agli altri, piuttosto che come indice di status sociale. Rende loquace, intelligente, dotando di una dialettica alquanto singolare ed accattivante. Anche la ricerca dell’appagamento del piacere è intensa e piuttosto anticonvenzionale.
Gli uomini con Giove in Acquario tendono ad essere eccentrici e ribelli. A loro non piace nessun tipo di routine e non gli piace nemmeno essere comandati. Sono molto intelligenti e creativi e capaci di creare opere di grande valore per l’umanità.
Sono avventurosi e amano esplorare e scoprire cose nuove. Sono veri innovatori, indipendentemente dal campo in cui scelgono di trovarsi. Con Giove in Acquario hanno principalmente successo nelle aree governate dall’Acquario.
Questi uomini sono scienziati di successo, innovatori, fotografi, registi, conduttori radiofonici e televisivi, psicologi, ingegneri elettrici, produttori e commercianti di mobili, consulenti, assistenti sociali, ecc.
Sono preoccupati per il benessere dell’umanità e spesso coinvolti in alcune organizzazioni di beneficenza ed umanitarie o in alcuni obiettivi, che andranno a beneficio di molte persone. Questi uomini sono altruisti e amano sinceramente aiutare gli altri.
Sono più felici quando mettono le loro capacità al servizio dell’umanità.
Questi uomini (così come le donne con questa posizione), spesso non apprezzano molto il loro lavoro e i loro sforzi e non si preoccupano molto anche dei soldi. Per questo motivo, finiscono per essere sottopagati e senza un premio finanziario sufficiente per il lavoro che stanno facendo.
Possono avere molto successo in qualsiasi campo governato dall’Acquario e spesso scelgono carriere in queste aree. A loro non piacciono le restrizioni ed i confini e non amano i lavori noiosi e di routine.
Sono ispirati dalle sfide sul lavoro e queste situazioni di solito li ispirano a dare il massimo del loro impegno lavorativo. Spesso ispirano gli altri, con la loro ingegnosità e capacità di creare cose nuove.
Le donne con Giove in Acquario sono molto interessanti, ma possono essere un po’ eccentriche e considerate strane dall’ambiente circostante.
Queste donne, come gli uomini con questa posizione, sono annoiate dalla routine e dalla disciplina e cercano lavori e progetti, in cui saranno in grado di mantenere la loro libertà creativa e libertà di movimento.
A loro non piacciono le restrizioni richieste dalle organizzazioni e dai grandi sistemi. Si sentono al meglio nella posizione di un libero professionista, che è in grado di organizzare liberamente il proprio tempo, purché rispettino le scadenze per le uscite lavorative.
Sono molto creative e spesso trovano soluzioni insolite ai problemi. Queste donne svolgono spesso professioni in cui non ci sono molte donne, ma riescono a ottenere risultati altrettanto buoni dei loro colleghi maschi.
Sono umanitarie per natura ed amano creare cose, che andranno a beneficio del mondo, e questa caratteristica spesso le fa diventare parte integrante dell’adempimento di cause umanitarie su larga scala. Spesso lavorano per grandi istituzioni umanitarie.
Queste donne amano davvero aiutare le persone e ispirano gli altri con il loro altruismo.
Parole chiave positive per Giove in Acquario: innovativo, geniale, attivista, spirituale, diverso, libero, inventivo
Parole chiave negative per Giove in Acquario: eccentrico, egocentrico, sparso.
GIOVE IN PESCI: propende verso la ricerca dell’ignoto, smorzando l’ottimismo ed il benessere. Spinge ad immergersi nel mondo dell’inconscio per svelarne i misteri, rendendo particolarmente introspettivo e molto loquace, soprattutto in tutto ciò che riguarda le proprie esperienze interiori. E’ anche indice di marcato vittimismo, acuisce la sensibilità ma impoverisce il senso pratico, rende estremamente influenzabile. Si riscontra spesso in psicoanalisti, veggenti ed astrologi.
Gli uomini con Giove in Pesci sono generalmente molto intuitivi e sensibili ai sentimenti degli altri. Sono empatici e sanno istintivamente come avvicinare le persone con problemi che devono risolvere.
Molti di loro scelgono professioni in cui aiutano gli altri in qualche modo. Possono essere assistenti sanitari o sociali di successo, consulenti personali, ecc.
Questi uomini sono spesso interessati alla parte sconosciuta della nostra realtà e conoscenza segreta. Essi sono spesso esperti in questioni occulte e praticano attivamente la loro conoscenza.
Alcuni di loro hanno abilità psichiche e poteri curativi, che usano per aiutare le persone e guadagnare denaro mentre le aiutano.
In alcuni casi, specialmente con Giove in cattive condizioni e in aspetto nel loro tema natale, questi uomini potrebbero essere inclini a svolgere attività illegali per guadagno finanziario e finire per avere problemi con la legge, a causa di queste attività.
Questi uomini possono essere emotivamente instabili ed inclini ad affrontare i loro problemi, utilizzando sostanze che creano dipendenza come alcol o droghe.
Le donne con Giove in Pesci sono generalmente esseri gentili e sensibili. Sentono intuitivamente i sentimenti ed i pensieri degli altri e sanno come aiutare. Sono brave come assistenti sociali, personale medico, veterinarie e in altre professioni in cui altri hanno bisogno del loro aiuto.
In alcuni casi, quando hanno aspetti negativi tra Giove e altri pianeti, potrebbero usare queste capacità per manipolare le persone.
Queste donne sono spesso attratte da segreti e misteri e ne fanno la loro occupazione. Molte di loro sono astrologhe dotate, lettrici di tarocchi o usano altri mezzi per vedere nel futuro.
Potrebbero fare queste cose per piacere, per aiutare le persone, ma molte di loro fanno queste cose per vivere.
Se Giove ha aspetti negativi o si trova in una casa sfortunata, queste donne potrebbero essere inclini a sentimenti di negatività, depressione, disperazione, ecc. In questi casi, molte di loro non hanno fiducia e forza sufficienti per affrontare questi stati emotivi e cercare rifugio in comportamenti di dipendenza, uso di droghe o consumo eccessivo di alcol.
Parole chiave positive per Giove in Pesci: empatico, fantasioso, curativo, disponibile, devoto.
Parole chiave negative per Giove in Pesci: evasione, inaffidabile, ipersensibile, sognante.
Vuoi sapere dove hai il tuo Giove?
Scrivimi a: madameblatt@yahoo.it
IL REGNO DI ADE
Ade era il mondo degli Inferi, la casa del Dio omonimo e dell’oltretomba.
Infatti, in greco antico, Hádēs identifica il regno delle anime greche e romane (chiamato anche Orco o Averno).
Nella tradizione greca, uno degli ingressi all’Ade si trovava nel paese dei Cimmeri, che si trovava al confine crepuscolare dell’Oceano, regione remota in cui Ulisse dovette recarsi per discendere all’Ade e incontrare l’ombra dell’indovino Tiresia.
Nella mitologia romana, invece, uno degli ingressi infernali si trovava vicino al lago dell’Averno, divenuto poi il nome del regno infernale stesso, dal quale Enea discese insieme alla Sibilla cumana.
Per accedervi, bisognava superare prima Cerbero, poi attraversare l’Acheronte pagando un obolo al terribile traghettatore Caronte e raggiungere i tre giudici Minosse, Eaco e Radamanto, i quali emettevano il loro verdetto.
Zeus, dopo la sconfitta del padre Crono e dopo avere precipitato i Titani nel Tartaro, nominò dio degli Inferi suo fratello Ade.
L’Ade accoglieva le anime di tutti i defunti, tranne dei morti rimasti insepolti.
L’Ade, quindi, era un luogo tenebroso situato all’interno della Terra, temuto persino dagli Dei dell’Olimpo.
Secondo Esiodo, primissimo tra tutti nacque il Caos, poi la Terra (Gea), il Tartaro (luogo di punizione delle anime malvagie) ed Eros (l’amore). Da Caos nacquero Erebo e la nera Notte.
Tutti i morti, fossero stati in vita buoni o malvagi, giungevano nell’Ade attraverso una qualsiasi voragine aperta nel terreno.
L’Ade comunicava con l’esterno tramite tutti quei luoghi della superficie terrestre, che emanavano vapori sulfurei, ribollivano di lava o si spalancavano in tetre voragini.
Raramente, anche i vivi potevano accedere al Regno dei Morti, tra cui Ulisse, Enea, Ercole, Orfeo, Teseo, Pirotoo.
Si racconta che l’entrata era situata nella più remota parte occidentale, dove non giungevano i raggi del sole.
In Sicilia, si trovava sul monte Etna; nel Peloponneso a Capo Tenaro; ad Atene nelle caverne di Colono; nella costa ionica della Grecia ad Ammoudia.
Ma si trovavano anche presso Cuma, in Campania, nelle vicinanze del lago Averno, formato dal cratere di un vulcano profondo, circondato da rupi e pieno di esalazioni mefitiche.
Secondo l’etimologia, Averno vuol dire “senza uccelli” ed effettivamente gli uccelli non vi potevano vivere a causa delle esalazioni.
I Greci, che da tempo popolavano le colonie campane, non accettando come dimora dei morti, una terra d’origine troppo lontana dalla baia di Ammoudia, scelsero un luogo più vicino, i Campi Flegrei.
Nell’Ade si riversavano principalmente cinque fiumi ed una palude: Stige, Acheronte, Cocito, Flegetonte, Lete e palude Acherusiade.
Lo Stige, fiume dell’odio. Secondo Platone è una palude di colore blu cupo, formata dal fiume Stigia.
Stige è considerata essa stessa una terribile divinità figlia della Notte e di Erebo.
L’ acqua dello Stige ha proprietà magiche e la Nereide Teti avrebbe immerso il figlio Achille per renderlo invulnerabile.
Se gli Dei non rispettano un giuramento fatto sull’acqua dello Stige, subiscono castighi terribili, giacendo per un anno senza respiro, avvolti nel torpore e non possono avvicinarsi al nettare e all’ambrosia, oltre a non potersi avvicinare agli altri Dei per nove anni.
L’ Acheronte, fiume del dolore o dei guai, è descritto come il fiume principale che circonda l’Ade ed è situato subito dopo l’ingresso. La sua riva è sempre colma della infinita torma dei morti, in attesa di Caronte, il traghettatore.
Questi è un vecchio di orribile squallore, dagli occhi fiammeggianti come brace e dalle membra muscolose. Per traghettare le anime dei morti sull’altra riva, si serve di una grossa barca, vecchia e malandata. Trasporta solo i morti che possono pagarlo con l’obolo (antica moneta greca) che i parenti pongono in bocca del defunto prima degli onori funebri .
Gli altri devono aspettare 100 anni (secondo alcuni, per l’eternità), in una lunga attesa che è per loro causa di indicibile tormento anche se sanno che, al di là del fiume, li attende una pena terribile ed eterna.
Il Cocito, fiume dei lamenti o del pianto, affluente dell’Acheronte e ramo dello Stige.
In esso sono immersi gli omicidi.
Il Cocito acquista una corrente violenta a partire dalla palude Stige, si inabissa e scorre a spirale, in senso contrario al Flegetonte, fino a toccare, dalla parte opposta, le sponde della palude acherusiade.
Dopo aver compiuto un largo giro, si getta nel Tartaro dalla parte opposta al Flegetonte.
Secondo Virgilio, il Cocito è una palude stagnante di fango nero e canne deformi invece, per Dante, è la confluenza di tutti i fiumi infernali ed è ghiacciato nell’ultimo girone dei traditori.
Il Flegetonte, fiume del fuoco, circonda il Tartaro e, ogni tanto, lo rischiara con le sue vampe di fuoco. Il fiume si unisce al Cocito nel formare l’Acheronte.
Secondo Platone, invece, si riversa in una grande pianura arsa da fuoco violento e forma una palude più grande del mare, tutta ribollente d’acqua e di fango; da qui scorre circolarmente, torbido e fangoso e, sempre sotto terra, volge a spirale il suo corso fino a giungere alle estreme rive della palude acherusiade, ma senza mescolare le sue acque.
Dopo molti altri giri sotterranei, si getta in un punto del Tartaro che è più in basso. Il Flegetonte riversa sulla terra torrenti di lava, ovunque trovi uno sbocco. Si immagina che in quel fiume si punissero i violenti.
Il Lete, fiume dell’oblio, attraversa l’Elisio; chi beve o si immerge nella sua acqua, perde la memoria della sua vita passata e può quindi reincarnarsi in un altro corpo.
In un’altra versione, non c’è il Lete, ma due cipressi bianchi vicino cui sgorgano due fontane: quella dell’Oblio e quella della Memoria. Le acque della prima cancellano il ricordo della vita passata, quelle della seconda rinnovano la memoria delle cose amate.
-PRATO DEGLI ASFODELI-
La palude Acherusiade è la palude principale situata all’ingresso dell’Ade. E’ formata dalla acque dell’Acheronte, del Flegentonte e del Cocito. Secondo Platone, qui si raccolgono le anime di coloro che hanno condotto una vita mediocre.
Quando muoiono, tutte le anime subiscono la stessa sorte. Raggiungono l’Ade, dove vivranno per sempre sotto forma di ombre incorporee, che hanno le sembianze dei loro corpi.
Risiedono probabilmente tutte nel Prato degli Asfodeli, luogo monotono, senza dolori, ma anche senza gioie, senza un futuro e senza la luce del sole.
Col passare del tempo, gli spiriti dei morti entrano in uno stato di semi coscienza, chi più chi meno.
A parte Tiresia l’indovino, nessuno possiede il dono della preveggenza. Ognuno però mantiene i ricordi della vita terrena. Vengono attirati dai sacrifici offerti dai vivi, che consistono in un rituale con preghiere e sangue di alcuni animali uccisi. Ottenuto il permesso di bere il sangue, riacquistano completa coscienza e, se lo vogliono, possono parlare.
L’Ade è stato anche suddiviso in vari settori, a seconda delle azioni commesse in vita.
– Atropo (una delle Parche) decide di tagliare il filo della vita di un uomo. Ipno (il sonno) e Tanatos (la morte), adolescenti alati, allontanano il corpo di un guerriero morto sul campo di battaglia.
– Ermes Psicopompo (Mercurio) prende in consegna le anime dei morti e le trasporta alle porte dell’Ade o le consegna a Caronte.
– Caronte traghetta le anime al di là del fiume Acheronte, al prezzo di un obolo. Oltrepassato il fiume, i morti percorrevano un lungo viale con pioppi e salici ed arrivavano ad una grandissima porta da cui tutti potevano passare. Lì c’era un terribile guardiano che vegliava rabbioso contro i vivi che tentavano di entrare e contro i morti che cercavano di uscire: Cerbero.
-Cerbero era un cane mostruoso fornito di tre teste, sempre vigile e pronto a scagliarsi contro i trasgressori delle leggi divine.
– Prateria degli Asfodeli (dal greco “a”= non, “sphodos”= cenere, “elos”= valle, ovvero “valle di ciò che non è stato ridotto in cenere”). Varcata la soglia, le anime degli eroi attraversavano questa prateria, vagando tra altri morti, che svolazzavano qua e là come pipistrelli. Il loro unico piacere era bere il sangue delle offerte dei vivi.
– Erebo (coperto), Palazzo di Ade e di Persefone, cinti da possenti mura sulle quali stavano le Furie. Le Furie o Erinni sono tre: Tisifone, Aletto e Megera, con il compito di torturare le anime che si sono macchiate di gravi colpe verso i familiari e gli Dei. Solo quando la a pena era stata interamente scontata, la loro persecuzione cessava, ed allora, diventate benevole, erano venerate col nome di Eumenidi. Ai lati del Palazzo sorgono due cipressi bianchi, da cui sgorgano due fontane: quella dell’Oblio e quella della Memoria. Le acque della prima cancellano il ricordo della vita passata, quelle della seconda rinnovano la memoria delle cose amate.
– Minosse, Radamanto ed Eaco sono i giudici infernali, che stanno su un incrocio di tre strade: da qui loro giudicano le anime e le indirizzano verso una delle tre aree o le isole. La leggenda narra che Eaco, anche custode delle chiavi, si dovesse occupare delle anime di provenienza europea, Radamanto di quelle di provenienza asiatica e Minosse dei casi più difficili.
– Le tre aree in cui risiedono i morti sono:
1) Prateria degli Asfodeli, in cui si riunivano le anime degli ignavi e di coloro che in vita non si erano macchiati di colpe gravi, ma nemmeno erano stati buoni e virtuosi. La prateria è caratterizzata da un tedio senza fine, dove solo il cacciatore Orione, inseguendo eternamente dei daini, sembra godere del conforto di avere qualcosa da fare
2) Tartaro, destinato agli empi, che nella vita si sono macchiati di colpe verso gli Dei o verso i propri simili (per esempio, i Titani, Tantalo, Issione, Tizio). Il Tartaro è immerso nel buio ed ogni tanto è rischiarato dalle vampe di fuoco del fiume Flegetonte. I dannati vengono perseguitati da mostri infernali, che rimproverano loro le colpe di cui sono macchiati.
3) Campi Elisi (o Elisio) sono riservati ai giusti, ai virtuosi, ai saggi e agli eroi, dove essi vivono eternamente sereni, in luoghi pieni di luce e di fiori, dediti alle occupazioni che più li avevano dilettati in vita. Ad allietare questo luogo ridente ci sono musiche, danze, canti e banchetti. Qui abitano due figli della Notte, Thanatos, il demone della morte, e Hypnos, il sonno. Figli di questi sono i Sogni, che abitano in una grande casa al di là dell’Oceano. Questa casa ha due grandi porte, una di avorio e una di corno. Dalla prima escono sogni falsi e ingannevoli, dalla seconda escono sogni premonitori.
4) Isole Beate, riservate a coloro che nacquero tre volte e ogni volta vissero virtuosamente.
ADE: IL MITO
Nella mitologia dell’antica Grecia, Ade è figlio di Crono e Rea, fratello di Zeus e di Poseidone, Dio degli Inferi, delle ombre, dei morti, nonché sposo di Persefone.
Era padre di Macaria, dea della morte “felice”.
La sua corte era formata da figure mostruose: demoni della morte (Thanatos), demoni del sonno (Hypnos), demoni della morte violenta in battaglia (Keres), demoni della violenza delle tempeste (Arpie), demoni del rimorso e della maledizione divina (Erinni).
Nella mitologia latina, dapprincipio corrispondeva a Plutone, dal greco plutos «ricchezza» e quindi venerato solo come dispensatore delle ricchezze celate in seno alla terra. Per questo motivo era considerato come un dio benefattore, distributore della ricchezza agricola (Ploutôn, quello che arricchisce), da qui la sua cornucopia.
Ade era un dio implacabile ed inflessibile e, pronunciare semplicemente il suo nome, era già di cattivo augurio.
Pertanto, spesso veniva chiamato come:
Ploutôn = colui che arricchisce
Eubouleus = buon consulente
Aïdoneus = colui che non si vede
Klymenos = rieletto
Polydegmon = che riceve molto
Pylartes = alle porte solidamente chiuse
Stygeros = orribile, Orcus, nome utilizzato dai Romani la cui origine resta oscura.
Alla nascita, venne divorato dal padre Crono, insieme con Poseidone, Era, Demetra, e Estia; solo Zeus fu salvato dalla madre, Rea, grazie ad uno stratagemma. Ella sostituì il neonato con un sasso, inducendo Crono a divorarlo, spacciandolo per il figlio.
Divenuto adulto, Zeus affrontò il padre, costringendolo a rigettare tutti i suoi fratelli e, finalmente liberi, si accordarono per spartirsi equamente regni e poteri.
Ade, quando si innamorò di Persefone, figlia di Demetra (dea del grano e della mietitura), fu costretto a rapirla perché temeva un suo rifiuto e la condusse nel suo tetro regno.
Quando Demetra lo seppe, la sua ira scatenò una carestia che si diffuse in tutto il mondo. Una carestia così terribile, che il genere umano rischiò l’estinzione. Zeus cercò di rimediare tale catastrofe, inviando un suo messaggero ad Ade, per fargli riportare indietro Persefone, raccomandandole di non mangiare cibo del mondo degli Inferi durante il suo periodo di permanenza.
Ade non voleva rinunciare alla sua amata e, sapendola a digiuno, offrì a Persefone un melograno, del quale lei mangiò solo alcuni grani. Ciò fece scatenare nuovamente la collera di Demetra e Zeus dovette riproporre un nuovo accordo.
Non avendo mangiato l’intero frutto, Persefone sarebbe rimasta accanto ad Ade nel mondo dei morti, solo per un numero di mesi corrispondente al numero di grani ingeriti. Il tempo restante sarebbe ritornata dalla madre nel suo mondo. Il nuovo patto fu accolto favorevolmente da tutti e Persefone cominciò la sua nuova vita.
Ella trascorreva sei mesi (successivamente associati ai periodi dell’autunno e dell’inverno) come regina del mondo degli Inferi accanto a suo marito Ade e sei mesi (associati ai periodi della primavera e dell’estate) accanto alla sua adorata madre Demetra.
Ade possedeva un elmo che rendeva invisibili se indossato, Kunée, che usò Perseo per uccidere Medusa.
Il dio partecipava a Titanomachie (lotte guidate da Zeus contro i Titani), nelle quali indossava un casco che lo rendeva invisibile, fabbricato per lui dai Ciclopi.
Ade usciva raramente dal suo regno, una volta per rapire Persefone ed un’altra volta per farsi curare, sul monte Olimpo, della ferita inflittagli da una freccia di Eracle.
Possedeva anche greggi, che pascolavano nell’isola di Erizia, l’isola rossa. Erano custodite dal pastore Ménoétès, che fece la spia di Eracle, quando l’eroe rubò le greggi di Gerione.
Per Ade si sacrificavano, unicamente nelle ore notturne, pecore o tori neri e coloro che offrivano il sacrificio voltavano il viso, poiché guardare negli occhi Ade senza l’ordine o il permesso del dio, avrebbe portato immediatamente alla morte.
Il suo culto non era molto sviluppato ed esistono poche statue con sue raffigurazioni.
Ad Ade erano associati lo “Scettro delle Tenebre” e “Cerbero”, il cane a tre teste.