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“Il diavolo comprò le pietre da una donna in Irlanda, le avvolse e le portò sulla piana di Salisbury. Una delle pietre cadde nel fiume Avon, le altre vennero portate sulla piana. Il diavolo allora gridò, “Nessuno scoprirà mai come queste pietre sono arrivate fin qui”. Un frate rispose, “Questo è ciò che credi!”, allora il diavolo lanciò una delle pietre contro il frate e lo colpì su un tallone. La pietra si incastrò nel terreno, ed è ancora lì”.
(tratto da un racconto popolare del XVII sec. d.C.)
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Stonehenge, “pietra sospesa,” è un sito neolitico, che si trova vicino ad Amesbury, nello Wiltshire (Inghilterra), a 130 km. da Londra.
È composto da “megaliti”, un insieme circolare di blocchi di pietra verticali sormontati da lastroni orizzontali, posti su una superficie circolare di 100 mt. di diametro.
I monoliti sono 30 e racchiudono cinque ‘triliti’ (due pietre poste verticalmente ed infisse al suolo, e una terza posata orizzontalmente su di esse), disposti a ferro di cavallo.
Stonehenge sembra sia stata costruita tra il 3000 ed il 1600 a.C., forse come tempio sacro, o come osservatorio astronomico, ma nuove scoperte inducono a ritenere che sia molto più antico ed anche più grande di quanto appare oggi.
Una teoria, in voga tra i gruppi “New Age”, sostiene che i monoliti furono innalzati, seguendo l’allineamento dei primi raggi del sole che spunta il giorno del Solstizio.
Vi è anche la possibilità, che Stonehenge sia stato in parte utilizzato come sito di sepoltura. Infatti, gli scavi effettuati nella zona indicherebbero, che nei 56 fori del sito ci sarebbe la presenza di ossa cremate.
Fino a poco tempo fa, a causa della mancanza di una parte dei massi, non si sapeva con sicurezza, se il monumento megalitico avesse in origine una configurazione circolare completa.
Ma notizie recenti hanno rivelato tracce, in cui erano posizionati i megaliti mancanti, tanto da far dedurre che le pietre millenarie di Stonehenge, in passato, formassero un cerchio completo.
Mike Parker Pearson, professore della University College di Londra e direttore del progetto di scavi nella zona di Pembrokeshire, in Galles, parla di grossi buchi esattamente corrispondenti, per forma e dimensioni, a quelle dei massi del famoso sito neolitico di Stonehenge.
Secondo l’astronomo e scienziato Sir Norman Lockyer, gli archi, che compongono i vari cerchi concentrici, sono rivolti verso il Sole e le costellazioni, allo scopo di studiare gli spostamenti di questi astri, in base alle ombre proiettate dalle pietre ed a certi allineamenti tra il Sole e gli archi, che si verificano in alcuni giorni dell’anno.
Per Gerald Hawkins, astronomo americano, invece, Stonehenge altro non è che un gigantesco computer di pietra, che consente di effettuare complicati calcoli sul sorgere e tramontare del Sole, sui movimenti della Luna e sulle eclissi.
Nel corso dei secoli, Stonehenge ha subito vari attacchi. I monoliti, parzialmente distrutti, furono risistemati nel 1560 a.C. e, successivamente di nuovo abbattuti.
Sembra certo, che a Stonehenge i pagani abbiano celebrato il Solstizio d’estate per migliaia di anni, anche se non si trattava dei Celti con i loro sacerdoti Druidi, perché l’arrivo dei Celti nella zona risale al IV secolo a.C. e, quindi, non possono essere stati loro a realizzare il sito, anche se le pietre circolari sono state testimoni di molte cerimonie druidiche dall’epoca dei Celti al XIX sec.
Nel 1986, il sito è stato aggiunto alla lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Attualmente, è luogo di pellegrinaggio di molti seguaci del Celtismo, della Wicca e di altre tradizioni neopagane; inoltre, tra il 1972 ed il 1984, vi si celebrava un festival musicale libero, Stonehenge Free Festival, che durava circa una settimana, concludendosi il 21 giugno, inizio dell’estate. Fu bandito dal governo britannico, a causa di un violento scontro tra polizia ed alcuni partecipanti, che prese il nome di “Battaglia di Beanfield”.
Il peso dei megaliti maggiori va dalle 25 alle 50 tonnellate e la prima curiosità è sempre stata quella di capire, come massi di queste dimensioni siano stati traportati.
Tra le varie ipotesi, quella più accreditata è che le pietre siano state tagliate da una collina distante 30 chilometri, per poi essere portate con l’aiuto di slitte, fatte scivolare su rulli di legno e trascinate tramite cinghie di cuoio da decine e decine di uomini.
Ovviamente, esistono molte curiose ed avvincenti credenze popolari su Stonehenge, secondo le quali lo spostamento sarebbe avvenuto, invece, con l’aiuto di forze magiche o per mano di un popolo di giganti, o che si siano mosse da sole, danzando macabramente lontano da occhi indiscreti.
Da qui, l’uso di nomi esoterici per indicare Stonehenge: Danza dei Giganti, Pietre delle Fate, Pietre Rotanti, Massi Ballerini, Meraviglie Diaboliche.
La Leggenda di Mago Merlino fa riferimento ad un’opera sul leggendario personaggio di Re Artù, intitolata ‘Vita Merlini ‘ (1140).
L’autore, Geoffrey di Monmouth, parla di un complesso circolare composto da enormi pietre, la Chorea Gigantum (Danza dei giganti), che un tempo si trovava in Africa. Secondo la storia, i megaliti erano stati trasportati in Irlanda da un popolo di giganti. Avvenne poi che un re tentò di portarlo in Inghilterra, ma l’impresa fu di tanto superiore alle forze umane, che dovette rivolgersi al Mago Merlino.
Questi, con l’aiuto degli angeli, lo trasferì nella piana di Salisbury.
La Leggenda della Pietra del Tallone racconta che le pietre, formanti Stonehenge, fossero possedute da una vecchia signora che viveva in Irlanda.
Il diavolo le scoprì e le voleva tutte per sé, quindi si travestì da gentiluomo ed andò a visitare la vecchia signora.
Le chiese se le pietre erano in vendita, ma vedendola riluttante all’idea, il diavolo le mostrò una grossa borsa di monete d’oro, dicendole che avrebbe potuto avere tutto l’oro che sarebbe riuscita a contare, nel tempo che lui avrebbe impiegato a portar via le pietre.
Credendo che quel gentiluomo non avrebbe mai potuto spostarle prima d’aver finito di contare tutto l’oro, la signora avidamente accettò.
Immediatamente il diavolo usò i suoi poteri e fece sparire le pietre, trasportandole nella piana di Salisbury, dove tutt’ora c’è Stonehenge. Ovviamente la donna non riuscì a contare nemmeno una moneta e l’astuto diavolo tenne tutto il denaro.
Tornato a Salisbury, il diavolo sistemò le sue nuove pietre, divenne borioso e si vantava del fatto, che nessuno fosse in grado di dire quante pietre ci fossero.
Un giorno, però, un frate rispose: “ce ne sono più di quante se ne possano contare”.
Quella era la risposta giusta ed il diavolo si arrabbiò così tanto, che gli lanciò addosso una delle enormi pietre.
Il menhir colpì il tallone del frate, e da ciò la pietra prese il nome di “Heel Stone” (pietra infernale).
Nonostante questa sia una leggenda, sulla Hell Stone c’è l’impronta di un piede…