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Il fumo sacro, creato dalla combustione di piante medicinali o sacre, è un aspetto di molte culture e religioni in tutto il Mondo.
In Nord America, è una pratica comune ai popoli indigeni ed è chiamata ‘Smudging’ (Sbavatura- Fumigazione).
Molte culture, non solo indigene, hanno molteplici credenze associate al fumo, con cerimonie e protocolli diversi.
Tradizionalmente, lo Smudging è una cerimonia per purificare l’anima dalle energie negative di una persona o di un luogo.
Per far ciò, in generale, si ha bisogno evocare i 4 Elementi naturali:
–ACQUA, con un contenitore, solitamente una conchiglia, meglio di abalone
–TERRA, con le 4 piante sacre, solitamente Cedro, Tabacco, Salvia ed Erba del bisonte ( Hierochloe odorata)
–FUOCO, prodotto dall’accensione delle piante sacre
–ARIA, prodotto dal fumo derivato dal fuoco.
Le erbe sacre vengono legate insieme con uno spago, formando dei bastoncini.
Esse sono appositamente selezionate per le loro proprietà specifiche.
Molto utilizzate sono anche Salvia bianca, Lavanda o Yerba Santa oppure come nel Feng Shui, si usano anche bucce d’Arancia essiccate dal profumo piuttosto intenso, chiamate “chen pi”.
Durante lo Smudging i bastoncini di foglie e/o di steli delle piante vengono posti nel contenitore e accesi (preferibilmente con un fiammifero di legno).
Le fiamme vengono, quindi, spente delicatamente e il fumo, che cura la mente, il cuore e il corpo, viene alitato sulla persona, a mano o con una piuma d’aquila.
La persona ‘da sbavare (destinataria) tira il fumo verso di sé e lo inala delicatamente .
Le ceneri, che hanno assorbito tutti i pensieri ed i sentimenti negativi, tradizionalmente vengono restituite alla Madre Terra, disponendole all’esterno su terreno nudo.
Una persona può purificare se stessa, oppure qualcuno può indirizzare una sbavatura, tenendo il contenitore e dirigendo il fumo sugli altri.
E’ importante, durante tutte queste operazioni, avere vicino a sè un contenitore ignifugo, come una piccola ciotola d’argilla, da tenere sotto il bastoncino per sbavatura, per raccogliere eventuali ceneri o braci, però da utilizzare solo per le cerimonie di Smudging.
E’ d’obbligo, anche una ciotola di sabbia, per estinguere correttamente il bastoncino di sbavatura in sicurezza, dopo il completamento del rituale.
Queste cerimonie, spesso sono eseguite da un anziano o da un leader spirituale, come uno Sciamano, sebbene chiunque potrebbe eseguire le proprie cerimonie di sbavatura, quando ne sente l’urgenza, e specialmente durante i momenti di preghiera.
Un esempio su come si può svolgere lo Smudging:
Inizia dalla porta di casa ed accendi il tuo bastoncino per sbavature.
Quindi, inizia a muoverti per casa, consapevolmente e con cautela, percorrendo in senso orario tutto il perimetro dell’abitazione.
Assicurati che il fumo penetri anche negli spazi nascosti, come all’interno di armadi, scantinati e angoli bui.
Se ci sono scale, salile o scendile, continua a muoverti in senso orario, finché non le incontri di nuovo.
Muoversi in uno spazio come questo si chiama “circumambulazione”, ed è una pratica eseguita da secoli nelle culture antiche, per rendere uno spazio più sacro.
E, se ne hai voglia, è utile cantare un mantra o una preghiera a cui sei connesso.
Potresti usare il mantra buddista tibetano “Om mani padme hum”, il mantra della compassione.
Questo è un modo per riempire lo spazio con più vibrazioni di pulizia.
Quando torni alla porta principale, canta il tuo ultimo mantra o preghiera e visualizza l’intera casa piena di luce solare bianca brillante.
Quindi pronuncia la tua intenzione un’ultima volta, per chiudere la cerimonia di Smudging.
I rituali di Smudging sono un’ottima tecnica per ‘liberare’ uno spazio.
Questo può essere fatto ogni anno, ma anche più spesso.
Per esempio, è particolarmente efficace eseguire una pulizia dello spazio, quando ci si trasferisce per la prima volta in una casa, o durante il capodanno lunare.
Lo Smudging connette le persone al Creatore e fornisce alle persone un modo per ottenere protezione e benedizioni spirituali, nonché per migliorare la salute spirituale.
Si pensa, che il fumo creato dalla combustione delle erbe sacre purifichi il corpo e l’anima e porti chiarezza alla mente. In questo modo, le Sbavature vengono utilizzate anche per pulire i luoghi, che si dice contengano energia negativa.
Di conseguenza, lo Smudging veniva (ed è tuttora) eseguito durante i periodi di crisi, cattiva salute e morte.
Le Sbavature vengono praticate anche per ripristinare il sé fisico.
Infatti, associate a parti mirate del corpo, come testa, piedi, schiena e organi sensoriali, esse forniscono a tutto il corpo un rinnovato senso di sé.
Secondo alcuni insegnamenti degli Ojibway, una tribù di Nativi americani appartenente al gruppo linguistico degli Algonchini, un tempo stanziata nell’odierno stato del Michigan, sbavare la schiena consente di liberare i problemi che ci appesantiscono.
Sbavare le orecchie, gli occhi e la bocca fornisce un migliore udito, abilità visive e linguistiche e una comprensione più chiara dell’ambiente circostante e del posto su questa Terra. Il rispetto per se stessi e per gli altri, inclusa la Terra, è centrale in vari insegnamenti spirituali indigeni e, di conseguenza, costituisce la base per lo Smudging.
Nonostante si possano usare svariate erbe per confezionare i bastoncini per Smudging, i diversi tipi di salvia sono i più utilizzati.
Innanzitutto, la Salvia in genere ha proprietà antimicrobiche. Ciò significa che tiene a bada batteri, virus e funghi infettivi.
La Salvia bianca della prateria ( Artemisia ludoviciana) è sia antimicrobica che antibatterica.
Anche la Salvia bianca (Salvia apiana) è antimicrobica.
Ed entrambe hanno dimostrato di respingere gli insetti.
Sebbene scientificamente non provato, si pensa che la Salvia bruciata rilasci ioni negativi, aiutando a neutralizzare gli ioni positivi.
Gli ioni positivi comuni sono allergeni come:
· peli di animali domestici
· inquinamento
· polvere
· muffa
In questo caso, bruciare la salvia può essere una benedizione per chi soffre di asma, allergie, brochite ed altre condizioni respiratorie.
Ma fai attenzione, in quanto inalare il fumo durante lo Smudging può aggravare qualsiasi condizione respiratoria.
Quindi, aspetta che il fumo si diradi, prima di entrare nella stanza.
Lo Smudging è stato a lungo utilizzato, per connettersi al regno spirituale o migliorare l’intuizione.
Per guaritori e laici nelle culture tradizionali, la Salvia ardente viene utilizzata per raggiungere uno stato di guarigione, o per risolvere o riflettere su dilemmi spirituali.
Anche questo potrebbe avere una base scientifica, in quanto alcuni tipi di salvia, tra quella comune e la Salvia bianca della prateria contengono tujone.
Il tujone è un terpene contenuto in diverse piante tra cui, in quantità differenti, tutte le artemisie e le salvie (inclusa la Salvia officinalis comunemente utilizzata in cucina) ed è leggermente psicoattivo, quindi adatto per migliorare l’intuizione.
Lo Smudging può anche essere utilizzato come strumento rituale per liberare te stesso, o il tuo spazio, dalla negatività.
Ciò include traumi passati, brutte esperienze o energie negative degli altri.
Questo può aiutarti a creare un ambiente positivo per la meditazione o un altro rituale.
La scelta di sederti e lasciar andare i pensieri negativi in un rituale come questo, imposta la tua intenzione e dedizione al miglioramento personale.
Così come la decisione di impegnarsi nel rituale può essere l’inizio del tuo cambiamento di mentalità.
La Salvia bruciata può anche sbavare oggetti specifici.
Ciò può essere utile con nuovi acquisti, regali o oggetti di seconda mano.
Se hai qualche preoccupazione con la storia negativa o l’energia collegata a un oggetto nuovo o sconosciuto, le sbavature possono aiutarti a portare pace mentale e rendere l’oggetto più sacro per te.
La tradizione suggerisce che le sbavature possano anche letteralmente sollevare il morale, per bandire la negatività.
Alcuni studi hanno documentato che la Salvia bianca della prateria (Artemisia ludoviciana) è un rimedio tradizionale per il trattamento di ansia, depressione e disturbi dell’umore in alcune culture, quindi può essere un’ottima alleata contro lo stress.
Altri studi, invece, hanno stabilito che la Salvia bianca ( Salvia apiana) sia ricca di composti, che attivano alcuni recettori nel cervello, responsabili dell’aumento dei livelli di umore, della riduzione dello stress e persino dell’alleviamento del dolore.
Lo Smudging è anche tradizionalmente utilizzato, per proteggersi dalla negatività che potrebbe interferire con il sonno.
Infatti alcune ricerche dicono che, tra i vari composti della Salvia comune (Salvia officinalis), ci sono anche quelli che potrebbero aiutare ad alleviare l’insonnia e lenire l’ansia.
Ecco alcuni suggerimenti per la scelta dei bastoncini per Smudging.
SALVIA BIANCA (Salvia apiana): Conosciuta anche come ‘Sacred Sage’, ‘Bee Sage’ o ‘California Sage’, i bastoncini di Salvia bianca sono quelli più utilizzati. Molte persone lo considerano il “Santo Graal” delle sbavature e non considerano nessun altro bastoncino di erbe. Le sbavature di Salvia bianca emanano un aroma dolce, erbaceo e leggermente astringente, quando bruciate. Molto versatili ed estremamente efficaci, queste sbavature sono utilizzate per una varietà di scopi tra cui meditazione, protezione, pulizia e purificazione del corpo, allontanamento degli spiriti maligni e protezione dalle infezioni.
YERBA SANTA (Eriodictyon californicum): conosciuta anche come “Erba Sacra”, ha preso il nome dai monaci spagnoli, che rimasero colpiti dalle potenti proprietà curative della pianta. È anche conosciuta come ‘Bear Weed’, ‘Mountain Balm’ o ‘Consumptive’s Weed’. Le sbavature di Yerba Santa hanno un aroma decisamente edificante, che stimola il tuo coraggio interiore. Aumentano anche i poteri psichici e facilitano la guarigione e la protezione. L’erba è anche usata come rimedio tradizionale per la tosse e molti altri disturbi.
SALVIA BLU (Salvia farinacea): conosciuta anche come ‘Salvia del deserto’, ‘Salvia del New Mexico’ o ‘Salvia della nonna’, lo Smudge di Salvia blu ha un aroma leggero e paradisiaco, è ottimo per purificare l’energia della tua casa e indurre calma e relax. Il suo profumo calmante rende il bastoncino di Salvia blu un’ottima scelta da bruciare durante la meditazione, o semplicemente per divertirsi. È anche l’alternativa perfetta, se trovi il forte aroma della Salvia bianca troppo prepotente.
SALVIA NERA (Salvia mellifera): si pensa che l’aroma forte e pesante della Salvia nera abbia il potere di attirare la tua energia e coscienza in altri regni. Questa è un’erba di introspezione e guarigione interiore. Conosciuta anche come ‘Erba dei sogni’, ‘Salvia magica’, ‘Artemisia“, il bastoncino di Salvia nera viene spesso bruciato prima di coricarsi, per favorire un sonno riposante e sogni tranquilli. Si pensa che offra protezione durante il viaggio astrale ed è lo Smudge scelto dagli Sciamani, durante il loro viaggio sciamanico.
CEDRO: albero secolare e uno dei più antichi esseri viventi sulla Terra, il Cedro ricorda antiche foreste ed invoca la loro saggezza e protezione. L’odore fresco e legnoso di uno Smudge di Cedro in fiamme funziona meravigliosamente, per purificare una nuova casa dalle sue vecchie energie e spiriti indesiderati, mentre invita le vibrazioni fresche ed energiche e protegge il nuovo occupante da influenze indesiderabili.
SALVIA ALLA LAVANDA: ricca di proprietà terapeutiche, la Salvia alla Lavanda viene spesso definita “la pianta madre” dai guaritori tradizionali. Questo Smudge è formato da Salvia bianca e Lavanda (Lavendula angustifolia), molto somiglianti per la profusione di fiori viola in entrambe le specie. Bruciato, elimina i pensieri e le energie negative, armonizza la mente, migliora l’intuizione e ispira sentimenti d’amore. I suoi effetti pacifici, calmanti e sedativi rendono ‘Lavender Sage’ lo Smudge preferito da bruciare prima di coricarsi.
SALVIA DEL DESERTO (Artemisia tridentata): con il suo aroma caldo, erbaceo e pepato, il bastoncino di Salvia del deserto è eccellente per pulire, purificare e aumentare la forza interiore. Si pensa che l’inalazione dell’aroma di ‘’Desert Sage’ allevi il mal di testa, allevi l’ansia e invochi pensieri piacevoli, mentre si pensa che il fumo pulisca, guarisca e benedica le persone, così come l’ambiente circostante. È anche conosciuto come ‘Desert Magic’, ‘Sagebrush Smudge’, ‘’ o ‘Grey Sage’.
PALO SANTO (Bursera graveolens): il Palo Santo o ‘Holy Wood‘ ha un profumo morbido, aromatico e speziato, che ricorda vagamente il pane allo zenzero. La sua sacra reputazione risale agli Incas, che lo bruciavano nelle loro cerimonie di guarigione e purificazione. Bruciare uno Smudge di Palo Santo può aiutare a eliminare le energie negative, infondere calma e relax e riempire la tua casa di gioia e armonia. Gli Spagnoli bruciano spesso le macchie del Palo Santo nei giorni festivi e nelle processioni cattoliche.
Personalmente, amo eseguire periodicamente lo Smudging, un’ottima abitudine, per liberare il corpo, gli oggetti e gli spazi dalle cattive energie, ed accogliere energie nuove, più fresche e più positive.
L’Artemisia è un genere di piante perenni, che possono raggiungere i 2 metri d’altezza e crescono in Europa, America, Asia, Nord Africa ed Australia.
L’origine del nome non è ben chiaro.
Potrebbe essere stato dedicato alla Dea greca della caccia Artemide, o alla regina Artemisia di Caria, oppure essere un riferimento al greco “artemes” = sano, alludendo alle sue proprietà medicamentose.
L’Artemisia ha oli eterei, con forte odore aromatico, un mix di citronella e canfora.
Le foglie, crude e cotte, sono commestibili e solitamente si usano per smorzare sapori troppo dolci o cibi troppo grassi, avendo un aroma amarognolo.
Ma sono anche utilizzate, per aromatizzare la birra o come infuso.
L’Artemisia contiene il Tujone chimico, che è un leggero intossicante.
Tuttavia, è un mistero se le persone medievali abbiano notato gli effetti del Tujone, considerando la quantità di birra che bevevano.
Oggi non molte persone possiedono il gusto per bere le birre di Artemisia.
Ma se sei curioso di provarla, cerca le ricette tradizionali vendute come “Birra Gruit”.
Con l’Artemisia absinthium, si produce il distillato di “Assenzio”, al quale conferisce il colore verde ed il sapore aspro.
I “Walser” (abitanti del Cantone vallese, in Svizzera) chiamavano questa pianta “Werimuota”, da qui il “Vermouth”, liquore a base di Artemisia absinthium macerato nel vino, molto usato come aperitivo.
Invece, con l’Artemisia umbelliformis si produce il liquore “Genepì”.
Il genere Artemisia è molto usato nella medicina popolare orientale.
Per esempio, la “Moxibustione” (“Moxa Nian Ying AiTia”, tecnica cinese che si basa sul bruciare sopra, o in vicinanza della cute, della polvere di Artemisia, per ottenere una calorificazione della pelle e, di riflesso, di strutture sottostanti e interne), utilizza coni o bastoncini riscaldati di Artemisia, passandoli su alcune zone del corpo.
Nella medicina tradizionale, l’Artemisia è utilizzata come antipiretico, aperitivo, digestivo, per problematiche gastrointestinali, oltre ad essere stata usata per combattere la malaria.
La sua componente principale, “Artemisina”, sembra contenere un potenziale principio attivo anticancro.
In passato, le levatrici usavano le foglie amare di questa pianta per aiutarsi nello svezzamento.
Da secoli, l’Artemisia è considerata un’erba magica, “erba dell’oblio”, capace di scacciare la negatività e di amplificare lo sviluppo di poteri psichici e gli stati medianici.
Dona forza, protezione, sogni profetici, previsioni astrali e curativi.
La magia dell’Artemisia è in grado di allontanare il male: spiriti maligni, epidemie ed avversità.
Respirando i suoi fumi, si hanno sogni e visioni.
Si deve raccogliere la notte del Solstizio d’Estate, soprattutto perché si narrava che, proprio nella notte di San Giovanni (21 giugno), sotto le radici della pianta crescesse un “carbone”, che preservava da peste e fulmini e che avrebbe protetto efficacemente il raccoglitore e la sua famiglia.
I Romani si cingevano la testa con una corona di Artemisia intrecciata, per proteggersi dalla sfortuna, dagli spiriti ed avere il “cuore allegro”.
Una leggenda cristiana narra, che l’Artemisia nacque sul sentiero che doveva percorrere il serpente, allo scopo di impedirne il cammino e preservare l’uomo dal peccato.
Quindi, divenne “l’erba del pellegrino” per eccellenza, infatti, poche foglie nelle scarpe servivano ad allontanare stanchezza, animali pericolosi e spiriti maligni. Ma è anche una pianta che protegge i viaggi, le strade ed il cammino fisico o spirituale dell’uomo.
Ecco perché, per lungo tempo, si usava dipingere una piantina di Artemisia sulle portiere delle carrozze prima e delle auto poi, per proteggersi dagli incidenti.
Le sue foglie sono rivolte sempre a nord, quindi un orientamento divino, che può portare solo fortuna.
Con i suoi rametti, in Oriente si confezionano piccole tigri da appendere fuori alla porta di casa, per scacciare gli spiriti molesti.
Specchi magici, sfere e tutta la strumentazione esoterica, si purificano e si magnetizzano con l’Artemisia.
I Celti raccoglievano questa pianta allo spuntar del giorno, camminando al contrario, per confondere le tracce del maligno.
Gli indiani d’America bruciavano l’Artemisia tridentata (Sagebrush), durante le loro cerimonie, o se la strofinavano addosso fresca, per attirare l’amore.
L’Artemisia può essere usata come un incenso (mista in parti uguali col legno di Sandalo), per rafforzare i poteri psichici.
Può essere anche messa vicino al letto, per favorire i viaggi astrali, o fare un bagno con questa pianta, perché purifica dalle cattive azioni commesse.
Nei rituali magici, l’Artemisia può essere bruciata come incenso, o fumata, per farti entrare in uno stato di meditazione o trance più profondo.
Non è un’erba che ti fa sballare, ma apre un canale più diretto alla magia lunare che è sempre lì, latente nella luminosità del Sole.
Di solito si mescola con altre erbe come la salvia e il verbasco e si fuma.
Può essere una bella esperienza spirituale …
L’Artemisia ci aiuta a liberare il nostro sé selvaggio e indomito.
Incoraggia gli uomini e le donne a connettersi con il Femminile divino Interiore, per aprire il nostro Terzo occhio alle nostre visioni e sogni.
L’Artemisia può essere preparata come tisana, per aiutare nella divinazione.
Un cucchiaino delle sue foglie essiccate viene messo in infusione in una tazza di acqua calda.
Si aggiunge miele e limone e si beve.
L’infuso di foglie di Artemisia è anche usato per lavare le sfere di cristallo e gli specchi magici, e se sono poste intorno alla base della sfera (o sotto di essa), aiuta nella cognizione psichica.
Attenzione: l’Artemisia è pericolosa per donne in gravidanza o in allattamento.
“Un bicchiere d’assenzio, non c’è niente di più poetico al mondo.
Che differenza c’è tra un bicchiere di assenzio e un tramonto?
Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo quello in cui cominciate a vedere cose mostruose e crudeli ma, se perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose che volete, cose strane e meravigliose”.
(Oscar Wilde)
L’Assenzio (Artemisia absinthium) è una pianta dal sapore estremamente amaro.
Come pianta, è sempre stata considerata dalle mille virtù terapeutiche.
Faceva parte dei rimedi terapeutici, già dai tempi degli antichi Egizi, essendo presente in alcune iscrizioni, che risalgono al 1600 a.C., che la consigliano come tonico, antidolorifico e rimedio alla febbre.
Pitagora ed Ippocrate ne elogiavano le virtù e gli effetti benefici sulla salute, evidenziandone gli effetti afrodisiaci, esaltandone la capacità di sollecitare la loro ispirazione ed incrementare la loro creatività.
L’Artemisia absinthium è uno degli ingredienti base nella preparazione del distillato “Assenzio”, insieme con anice e finocchio.
L’Assenzio fu inventato da un medico francese, Pierre Ordinaire che nel 1792, in fuga dalla Rivoluzione francese, si trasferì a Couvet (Svizzera).
La diffusione del distillato iniziò verso il 1830, in concomitanza con il trionfante ritorno in patria delle truppe francesi, che avevano conquistato l’Algeria.
Infatti, si vociferava che l’uso di questa bevanda, disciolta nell’acqua, avesse protetto i soldati dal tifo, dal colera, dalla dissenteria e perfino dalla malaria.
Questa strana bevanda verde dal gusto amaro ed all’aroma di anice, diventò ben presto un vero e proprio rito sociale, raggiungendo l’apice del successo, in quanto era consumata indistintamente dai ricchi borghesi, dagli artisti e dai proletari.
Durante il XIX secolo, quindi, si diffusero in Francia e Svizzera molte distillerie di Assenzio con vari marchi, che divenne particolarmente famoso, alla fine del secolo, grazie al grande consumo che aveva, tra gli artisti e gli scrittori di Parigi. Infatti, molti artisti famosi lo bevevano con rituali elaborati ed accessori stravaganti, facendolo diventare un’ispirazione dello stile di vita bohémien.
L’Assenzio era chiamato “Le péril vert” (pericolo verde) o “Fée verte” (fata verde) in Francia; “Absenta” nei paesi spagnoli; “Absinth” nei paesi anglosassoni.
Charles Baudelaire, padre dei Poeti maledetti, lo cita spesso nei suoi “Fleurs du male”, mentre Edouard Manet lo dipinge in un quadro del 1876, “Buveur d’absinthe”.
Vincent Van Gogh ne faceva largo consumo, tanto che si racconta, che le immagini distorte, presenti nelle sue opere, siano state ispirate dallo stato alterato della coscienza, quando beveva l’Assenzio.
L’Assenzio fu messo al bando, in quasi tutto il mondo, all’inizio del ‘900 e ,da quel momento, ebbero inizio tutte le leggende, che parlano della Fata verde come di una droga pericolosa, dotata di strani poteri.
Infatti, dopo la diffusione della notizia, secondo cui alcuni crimini violenti sarebbero stati commessi sotto l’influenza diretta della bevanda, oltre all’aumentato consumo di superalcolici, a causa della carenza di vino in Francia causata dalla fillossera nei primi del ‘900, le associazioni contro l’uso di alcoolici e quelle dei produttori di vini presero di mira l’Assenzio, indicandolo come una minaccia sociale.
Si pensava, che un eccessivo uso di Assenzio provocasse effetti peggiori rispetto a quelli associati ad altre forme di alcol, creando lo stato fisico chiamato “absintismo”, che in realtà sorge soltanto alla stregua dell’alcolismo, da cui non si differenzia, in soggetti dipendenti da questa bevanda.
Il bevitore di vino, in realtà, tende all’allegria, alla chiacchiera; quello di Assenzio, è perso nelle sue fantasticherie, più che ubriachezza, si tratta di uno stato di vaporoso stordimento, un’orgia di sensi.
La leggenda dell’Assenzio è resa intrigante, proprio da quanto si narra circa il tujone, uno dei tantissimi oli essenziali presenti nell’Artemisia absinthium, il quale, in dosi elevate, può portare a crisi epilettiche, delirium tremens e morte.
Ma, per rimanerne intossicati, bisognerebbe bere davvero un quantitativo impossibile di Assenzio…
La proibizione dell’Assenzio in Francia comportò la nascita di un suo sostituto, a base di anice stellato: il Pastis.
In Italia, il consumo di Assenzio è stato legalizzato nel 2002 circa, anche se esistevano diversi bar, che riuscivano a somministrare ugualmente la bevanda, sotto forme piuttosto originali.
L’Assenzio, originariamente, non era mai bevuto puro, ma si aggiungeva dell’acqua ghiacciata ed una zolletta di zucchero.
I tipici bicchieri da Assenzio erano in genere piccoli calici, tipo il Pontarlier, che prevede una base ad ampolla, per determinare il giusto quantitativo di liquore a cui aggiungere l’acqua.
Alla fine del ‘900, nacque un metodo alternativo, flambeau che, basandosi sul metodo classico, prevedeva però di bagnare la zolletta di zucchero con dell’Assenzio, darle fuoco e poi versarvi sopra l’acqua.
ELISIR DI ETERNA GIOVINEZZA
In 700 gr di alcool puro mettere a macerare per un mese:
30 gr di fiori d’artemisia absinthium
20 gr di radice di genziana
20 gr di centaurea
20 gr di scorza di arancio amaro
15 gr di rabarbaro cinese
3 gr di aloe
Dopo il mese di macerazione, colare molto accuratamente e spremendo forte, aggiungendo al tutto mezzo litro di vino bianco. Sorseggiare ogni mattina, a digiuno, un bicchierino di questo elisir…
Ed ora passiamo alla preparazione dell’Assenzio, per trascorrere momenti evasione..
-Una bottiglia da 750 ml di alcool a 90°
-280 g di Artemisia absinthium (foglie e stelo)
-3 g di issopo
-10 g di anice stellato cinese (fiore)
-30 g di semi d’anice
-20 g di semi di finocchio
-6 g di melissa officinalis
-3,2 g di coriandolo (semi)
-1,8 g di calamo (radice)
-1 g di veronica
-1 g di cardamomo
-1 g di timo
-1 g di lavanda
-1 g di menta
-1 g di radice d’angelica
Sminuzzare le erbe, mettere tutti gli ingredienti in un vaso con l’alcool e sigillare per 3 settimane, in una stanza al buio.
Scolare le erbe ed imbottigliare.
Aumentando la dose della menta, si otterrà un distillato più verde.