La Costolina liscia (Hypochaeris glabra) è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, di origine euro-mediterranea.
Può raggiungere una cinquantina di cm di altezza, ha foglie basali oblanceolato-spatolate, con denti ottusi ed apice arrotondato, radici a fittone, fiori gialli e frutto ad achenio cilindrico con un pappo bianco lungo quasi 1 cm.
Hypochaeris: potrebbe derivare dal greco “Hypo = sottoterra” e “choeros = maiale”, in quanto le radici di un’altra specie di Hypochaeris è molto ricercata dai maiali, che scavano la terra col loro muso per trovarle.
Glabra: senza peli.
Altri nomi: Cicoria salvadega, Erba porcellina, Garouna, Cicoriedda, Cicoriella, Orecchio di gatto, Porcelle glabre, Kahles Ferkelkraut, Smooth cat’s ear, Glabrous cat’s ear, Skaapslaai.
In Italia è presente quasi ovunque e cresce spontanea negli incolti, bordi stradali, pascoli, colture a riposo, al di sotto della fascia montana.
Le foglie della Costolina liscia sono commestibili e, insieme con le radici, sono quelle raccolte più spesso.
Dal sapore amarognolo, le foglie giovani si consumano crude in insalata, al vapore, usate in fritture, ripieni di sformati, lessate, nelle zuppe.
La radice può essere tostata e macinata per diventare un sostituto del caffè, molto utilizzato durante le guerre, il famoso “caffè di cicoria”.
La pianta è apprezzata dal bestiame, soprattutto quello caprino, ed è amata dalle api.
La Costolina liscia ha proprietà aperitive, diuretiche, toniche, astringenti, vulnerarie, antimalariche, depurative, lassative, sudorifere.
Molto famosa è la Costolina giuncolina (Hypochaeris radicata), pianta perenne di origine euro caucasica, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla neve o dalla lettiera, con foglie disposte a rosetta basale ed alcune parti provviste di latice, biancastro attaccaticcio che vira ossidandosi all’arancio.
Presente in tutta Italia, può raggiungere un massimo di 60 cm, ha radice rizomatosa, foglie leggermente ispide e fiori gialli.
La Costolina giuncolina cresce nelle praterie aride, dune sabbiose, sulla riva dei fiumi, areali marini, ai bordi delle strade.
Radicata: con radici fibrose e fittonanti.
Altri nomi: Atazine, Barbisa, Bernarda, Carcateppa, Costole d’asino, Erba pestasola, Ipocheride radicata, Moures poursin, Piattello, Scarnetta, Trippa di pecora, Porcelle enracinée, Porcelle des prés, Wiesen-Ferkelkraut, Flatweed, Catsear, False dandelion, Hairy cat’s ear, Cat’s-ear, Gosmore.
Le foglie della Costolina giuncolina si possono consumare saltate in padella, nelle frittate, come ripieno; mentre i boccioli, lievemente amari, si impiegano come gli asparagi.
Una particolarità di questa pianta è che, a volte, si raccolgono le galle (escrescenze dovuta a parassitosi di funghi, batteri, acari o insetti, in pratica una specie di “tumore”) dall’aspetto di una piccola zucchina, che crescono sui suoi scapi.
Chiamate in Sicilia “cazzicatummuli” e “cucummari”, non sono conosciute da tutti e sono commestibili sia cotte che crude, una vera chicca per gli amanti del cibo di “una volta”, grazie al loro sapore dolce e particolare.
Nella medicina folcloristica, la Costolina giuncolina viene utilizzata per curare l’ittero, la dispepsia, la stitichezza, i reumatismi e l’ipoglicemia, nonché i problemi renali.
Le foglie e le radici della pianta hanno proprietà antiossidanti ed antibatteriche, ma tutta la pianta è una ricca fonte di sostanze fitochimiche farmacologicamente attive.