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Il Pepe rosa, (Schinus molle), spesso confuso con il Pepe rosso (Schinus terebinthifolius), è un albero della famiglia delle Anacardiaceae, originario degli altopiani di Perù, Bolivia, Argentina, Brasile e Cile.
Così come il Pepe rosso brasiliano, sebbene il Pepe rosa sia chiamato volgarmente “pepe”, non è imparentato con il Pepe nero (Piper nigrum).
Schinus: dal greco, simile al Lentisco.
Molle: morbido, elastico, flessuoso.
Conosciuto anche come: Falso pepe del Perù, Pepe peruviano, Lentisco del Perù, Pepe molle, Terebinto dalle foglie strette, Peruvian peppertree, American pepper, Escobilla, Rosé pepper, Molle del Perù, Peppercorn tree, California pepper tree, Pirul, Peruvian mastic, Anacahuita, Aguaribay, Pepperina, Faux poivre, Mastic du Pérou, Mollé d’Amérique, Poivrier sauvage, Peruanische Pfefferbaum, Aroeira-salsa, Periquita, Molho.
Coltivato a scopo ornamentale nelle parti più calde del Mediterraneo, anche in Italia, questo albero, che può raggiungere i 15 metri d’altezza, presenta rami flessuosi, chioma folta composta da foglie fitte e pinnate lunghe una ventina di centimetri, e fiori bianco-gialli raccolti in pannocchie pendule, con aroma pepato.
I frutti sono subglobosi di colore rosa vivo brillante a maturità, raccolti in densi grappoli, e contenenti un unico seme legnoso, globoso, dal colore che varia dal verde al rosso, rosa o viola, e che, alla frattura, emana un gradevole odore resinoso e pepato.
In Messico, il Pepe rosa è noto come Anacahuita ed è utilizzato per la preparazione del Pulque, una bevanda alcolica considerata sacra.
Nelle Ande, invece, è chiamato Quechua de Gualeguay.
La Schinus molle è raffigurata in statue a carattere religioso e in numerosi idoli dei nativi amerindi dell’odierno Cile.
Esistono prove archeologiche che l’antico Impero Wari, durante il periodo del Medio Orizzonte (600-1000 d.C.), utilizzava ampiamente le drupe di Pepe rosa, per produrre Chicha de molle, una bevanda alcolica fermentata simile alla birra, preparata solitamente con mais, quinoa, manioca, ecc.
Ma se, miscelata con i semi di Vilca (Adenanthera colubrina), si preparava una Chicha maggiormente allucinogena.
Le sue bacche rosa/rosse vengono vendute come grani di pepe rosa e spesso miscelate con pepe commerciale.
Esse vengono usate per insaporire sciroppi, aceti e varie bevande in Perù; vengono aggiunte ai vini in Cile e sono usate come sostituti (o come adulteranti) del pepe nei tropici.
Il frutto e le foglie sono, tuttavia, potenzialmente velenosi per il pollame, i maiali e probabilmente i vitelli.
Bisogna comunque usarlo con cautela in quanto tossico ad alte dosi, soprattutto per i bambini.
Nelle Ande, le foglie sono utilizzate per preparare una tintura naturale gialla per i tessuti, pratica che risale all’epoca precolombiana.
Gli Incas usavano l’olio delle sue foglie nelle prime pratiche di mummificazione, per preservare ed imbalsamare i loro morti.
Il Pepe peruviano ospita la Bombycommorpha bifascia, “Bruco dell’Albero del pepe”, una falena le cui larve si cibano del fogliame.
Nella medicina popolare, questo albero è utilizzato come analgesico, antimicotico, antitumorale, antispasmodico, diuretico, antisettico topico e per trattare l’ipertensione, le ferite, le infezioni batteriche e l’asma.
Studi farmacologici hanno riportato diverse proprietà come sedativo, antinfiammatorio, antimicrobico, insetticida, antifungino.
Le lesioni alla corteccia dell’albero di Pepe rosa producono un’essudato resinoso (una gommoresina detta Resina Molle o Mastice Americano) la quale forma gocce bianco latte di dimensioni variabili, che con il tempo cambiano di colore per diventare giallo rossicce.
Masticandole si ammorbidiscono e rilasciano un sapore aspro ed amaro, con un retrogusto simile a quello del Cubebe, il Pepe di Giava, ed un odore sgradevole, e si usano come purgante o da masticare, mentre in Uruguay si usano per il controllo della fertilità, mal di denti, reumatismi e purgante.
In Esoterismo, il Pepe rosa è utilizzato nelle pratiche di Stregoneria, Santeria, Voodoo e Reiki per la pulizia spirituale e la rimozione delle influenze malvagie, come il malocchio, l’invidia ed anche per portare fortuna, prosperità e buona salute.
Esso viene utilizzato nella Magia dell’amore, per accendere la passione tra due persone o migliorare ciò che già c’è.
E’ utile negli incantesimi di allontanamento, protezione e per comunicare con i defunti.
In molte culture sudamericane,è amato per le sue proprietà legate ai vantaggi spirituali, che includono la sua capacità di respingere gli spiriti maligni, purificare il corpo e la mente ed incoraggiare lo sviluppo spirituale.
Le persone spesso vedono l’albero come un simbolo di protezione e lo usano in vari rituali e cerimonie.
Usato nelle pratiche spirituali come la meditazione e la preghiera, si pensa
che il profumo calmante e le proprietà purificanti, contribuiscano a creare un ambiente pacifico e positivo e che, quindi, possa aiutare a promuovere la crescita spirituale e migliorare l’intuizione.
Infatti, molti si sentono più rilassati ed a proprio agio, dopo aver trascorso del tempo vicino all’albero del Pepe rosa, il quale aiuta le persone a connettersi con il proprio lato spirituale, per acquisire un senso più profondo sul significato e sullo scopo della propria vita.
L’uso più popolare del Pepe rosa è quello di fumigare gli ambienti, in uno smudge insieme con Salvia bianca.
Infatti, con il profumo distinto e pulito della Salvia dovrebbe scacciare gli spiriti maligni, purificare la stanza dei malati, allontanare le energie negative.
Insieme sono considerati l’erba più potenti per purificare l’Aura, la casa, gli oggetti), per allontanare i demoni, le malattie ed il cattivo umore.
L’elisir di fiori permette di “prendere coscienza dei propri limiti” e di lavorare su di essi, ed è legato all’archetipo paterno.
Nelle Ande questo albero è considerato il rifugio dei morti ed è sconsigliato addormentarsi alla sua ombra; mentre in Bolivia, si dice che la gente metta ancora rami di Pepe rosa nelle bare.
I curanderos (guaritori) messicani utilizzano i rami di questo Pepe peruviano nelle Limpias, i loro rituali di guarigione: i rami vengono fatti passare lentamente sul corpo del paziente per assorbire il disturbo, dopodiché vengono bruciati.
I grani di Pepe rosa si mettono nei sacchetti Mojo, in ottima combinazione con le foglie di Ruta, per tenere lontano tutto ciò che di negativo possa avvicinarsi a chi li indossa.
Oppure, queste piccole bacche rosa si utilizzano per realizzare collane e braccialetti, sempre a scopo protettivo.
Nelle giungle dell’Honduras si trovano frequentemente pietre, che portano l’impronta fossile di piante, felci e foglie varie e, quelli che conservano una bella e chiara impronta dei grani di Pepe rosa sono amuleti molto ricercati.
PIANETA: Marte
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO:Ariete/Bilancia
CHAKRA:2, Svadhisthana (C. Sacrale)
Le conchiglie ci fanno pensare
a ciò che resta una volta
che l’anima ha lasciato la Terra.
Il corpo rimane sotto forma di conchiglia,
ma lo spirito inizia il suo viaggio verso regni sconosciuti.
Fin dagli albori, gli esseri umani hanno utilizzato i molluschi di mare a conchiglia, anche per una miriade di scopi spirituali, e tanti rituali, descrizioni ed interpretazioni si ritrovano soprattutto nel Candomblé, una religione afrobrasiliana tuttora praticata prevalentemente in Brasile ma anche in Uruguay, Paraguay, Argentina e Venezuela, e diffusasi ormai anche in tanti Paesi europei.
Le conchiglie hanno un legame mistico con il Mondo sotterraneo, grazie alla loro origine dalle profondità marine, cosa che conferisce mistero ed oscurità.
Nella mitologia azteca, la divinità Quetzalcóatl, il “Serpente piumato”, che indossa una collana di conchiglie, scese a Mictlán (il Mondo sotterraneo), per prelevare alcune ossa.
Lì, Mictlanteuctli e Mictlancihuatl, gli Dèi regnanti degli inferi, accettarono di dargli le ossa, solo se Quetzalcóatl fosse riuscito a suonare un corno di conchiglia privo di buchi.
E l’astuto Quetzalcóatl aggirò il problema, facendo bucare la conchiglia dai vermi ed inserendo al suo interno delle api, per farla suonare.
Quindi, tenendo la conchiglia tra le labbra, il suo respiro le infuse la vita, trasformandola in un potente strumento che echeggiò attraverso la terra, inquietante come un’onda risonante di tromba.
Associate all’elemento acqua ed alla Luna, che controlla le maree, le conchiglie vivono nello spazio segreto tra il Regno dell’Acqua ed il Regno del Mare, luogo che viene rivelato solo durante il cambio delle maree.
Tesori di un mondo invisibile, le conchiglie sono considerate doni del mare, usate per rappresentare le divinità oceaniche e, solitamente, quelle lunghe ed a spirale indicano gli Dei, mentre le conchiglie rotonde simboleggiano le Dee.
Esse sono spesso usate come simbolo di femminilità, poiché alcune ricordano la forma del seno o la vulva femminile.
Inoltre in diverse culture, essendo usate come valuta, erano legate alla prosperità ed all’abbondanza.
Molte culture antiche associavano le conchiglie, soprattutto quelle a spirale, ai cicli continui di vita, nascita e fertilità grazie alla loro connessione con il mare, spesso visto come fonte di vita.
Esse offrivano anche protezione tanto che, per esempio, nel Feng Shui vengono utilizzate come scudo contro l’energia negativa; mentre nell’Induismo, la conchiglia “Shankha” (guscio di Turbinella pyrum, ma qualsiasi lumaca di mare a cui è stato praticato un foro per l’imboccatura in cui soffiare, va bene), viene utilizzata nei rituali e nelle cerimonie per le sue proprietà purificatrici e per allontanare le cattive vibrazioni.
La conchiglia è il simbolo del Camino de Santiago, il famoso percorso di pellegrinaggio cristiano, e viene portata dai pellegrini per raccogliere l’acqua dai pozzi.
Quante volte hai portato all’orecchio una conchiglia a spirale?
Essa può essere un indicatore del mare, lascia che ti parli: se i suoni sono forti, il mare è agitato; se lievi, il mare è liscio e calmo.
Ma fai attenzione, perché potresti sentire messaggi del futuro o del passato; oppure il rumore del mare potrebbe calmare la tua mente per ricevere messaggi psichici.
E questa energia calmante è il motivo per cui le conchiglie vengono spesso utilizzate nelle terapie curative e nelle pratiche spirituali.
La raccolta di conchiglie è antica quanto l’umanità: una conchiglia particolare che trovi sulla spiaggia e verso la quale provi una forte attrazione, può essere trasformata in un amuleto protettivo o fortunato mentre, posta all’ingresso di casa, assicura che la fortuna entri in essa.
L’atto di regalare una conchiglia può portare un potente messaggio d’amore, poiché spesso rappresenta un ricordo condiviso o un momento caro trascorso insieme in spiaggia, insomma qualcosa di indimenticabile di un viaggio unico di una coppia.
Inoltre, la sua struttura dura all’esterno e morbida all’interno, è una metafora delle emozioni del cuore in un contesto romantico, della vulnerabilità in amore, e del luogo in cui custodire i propri sentimenti, finché non ci si sente sicuri di poterli rivelare.
In pratica, la conchiglia è un potente simbolo del nostro santuario più intimo, un luogo di conforto e sicurezza in cui ci ritiriamo quando il mondo diventa travolgente.
Le conchiglie bianche simboleggiano innocenza, purezza e nuovi inizi, il viaggio della vita, sviluppo, crescita e, nelle pratiche spirituali, possono promuovere calma, equilibrio emotivo e possono connettersi con l’energia curativa del mare.
Altri simboli della conchiglia sono la morte e l’abbandono del proprio corpo terreno, che non è solo un crudo simbolo di morte, ma un messaggio del trapasso dell’anima.
Tuttavia, tieni presente che alcuni credono anche che una conchiglia rappresenti la reincarnazione, un’interpretazione simbolica che ha la stessa origine (il trapasso dell’anima).
Ma coloro che credono nella reincarnazione, pensano che l’anima ritorni in un nuovo corpo.
Quando rilasci una conchiglia, essa continuerà il suo viaggio all’infinito finendo, per esempio, nelle mani di un’altra persona o nelle profondità dell’oceano.
Oppure potrebbe essere rifugio di un granchio o schiacciata nella sabbia dalle onde.
Questo viaggio infinito della conchiglia può ricordarci quanto sia vasto e infinito questo mondo.
Oggetti meravigliosi come le conchiglie ci sopravviveranno e continueranno il loro viaggio, ed il fatto che la conchiglia sia nelle tue mani in questo momento, è una straordinaria coincidenza: fai parte del suo viaggio eterno.
Per ultimo, non d’importanza, pensiamo al Nautilus camerato, un’antica creatura che apparve nei mari molto prima dei primi dinosauri.
Conosciuto come un “fossile vivente” perché è rimasto relativamente immutato negli ultimi 450 milioni di anni, vive in una bellissima conchiglia a spirale divisa in camere sempre più grandi.
Quando si schiude per la prima volta dall’uovo, ha già 4 camere formate e, man mano che cresce, si sposta nello spazio più grande del guscio e costruisce un muro per sigillare la vecchia camera, arrivando a costruirne anche 30 nel corso della sua vita.
La spirale del Nautilus è conforme alla forma della “spirale della sezione aurea”, conosciuta come “geometria sacra”, perché si trova in un’ampia varietà di cose in natura, come la forma della nostra galassia, degli uragani, nella disposizione dei semi di girasole nel fiore, nel cavolfiore e nelle pigne.
La sezione aurea, che si basa sulla “serie di Fibonacci”, è uno dei grandi misteri della vita perché può essere trovata in tutti gli esseri viventi, suggerendo che il nostro mondo naturale non è così casuale o irregolare come sembra, ma può invece essere spiegato nella logica dei numeri e delle equazioni matematiche.
Tornando al lato spirituale, il Nautilus è una potente metafora della propria evoluzione spirituale.
Dal momento in cui nasciamo ed iniziamo a gattonare, scopriamo, impariamo e superiamo continuamente i nostri precedenti pensieri e visioni del mondo modificandoci, cosa che richiede di pensare in un modo nuovo o diverso, essenzialmente, di pensare “fuori dagli schemi”.
Il Nautilus non può mai restare nella stessa camera, perché continua a ingrandirsi e, allo stesso modo, anche noi non dobbiamo mai smettere di crescere, imparare ed espanderci, perché rimanere nello stesso posto porterebbe ad una sorta di morte spirituale.
Dal punto di vista esoterico, solitamente rituali ed incantesimi dovrebbero essere eseguiti in riva al mare, delimitando un cerchio protettivo con un anello di conchiglie, raccolte per quello scopo specifico.
Naturalmente i riti si possono fare anche in un luogo chiuso, su un altare appositamente predisposto.
Le conchiglie possono essere legate insieme o singolarmente, ed indossate per favorire la fertilità o per attirare denaro.
Nonostante la loro somiglianza, diversi tipi di conchiglie hanno proprietà diverse nella magia.
In generale, simboleggiano mistero, divinità, amore e prosperità, ma ogni tipo ha le sue sfumature.
I molluschi più utilizzati sono:
= Monetaria moneta (Conchiglia Moneta): Si utilizza nei rituali per scacciare il Malocchio, in quanto la forma tondeggiante scura che si vede sulla conchiglia, può sembrare una pupilla nera contro la superficie chiara, quindi un occhio.
= Monetaria annulus: Assomigliando ai genitali femminili, è utilizzata nei riti per la fertilità, il ciclo mestruale, la menopausa, i disturbi dell’utero e la gravidanza, anche per il denaro e la prosperità.
= Murex (Murice): Usato nei rituali che infondono coraggio per superare situazioni avverse, per attenuare la rabbia ed aver modo di esprimersi bene e con calma, per dare sostegno in circostanze troppo difficili da affrontare.
= Buccinum (Buccino): Adatto per i rituali di cambiamento positivo e drammatico, gestire una situazione ed acquisire il controllo, mantenere lo status quo e la stabilità.
= Policines, Naticarius, Euspira, Lunatia (tutte chiamate comunemente Lumache della Luna): Incarnando i potenti simboli del cerchio e della spirale, venivano usate come talismani nelle sepolture celtiche, sopra o sotto i corpi, oppure posizionate vicino alle mani ed ai piedi, o sopra la testa. Servivano a mostrare come affrontare le turbolenze della vita e come muoversi senza perdere di vista ciò che c’era intorno. Inoltre aiutano a trovare le risposte a domande molto importanti per le quali annaspiamo.
= Patella: Si usa per trovare la via d’uscita da una situazione e sbloccare anche abilità psichiche o divinatorie. Fiducia, coraggio e forza.
= Ostrea (Ostrica): E’ utilizzata al meglio negli incantesimi di buona fortuna e di esilio. Ha la capacità di generare perle per proteggersi dagli irritanti granelli di sabbia. È legata alla Luna ed alcune culture vedono le sue perle come “Lacrime della Luna”. L’ostrica è usata per la magia lunare, incantesimi sulla passione, buona fortuna, virilità, amore sessuale ed esilio.
= Mytilus (Cozza): Aiuta a trovare in sé la forza di resistere alle tempeste della vita, alle dipendenze, alle pressioni, e che l’ordinario può essere migliore del straordinario.
= Turritella (Trivella): Per la sua forma fallica può essere utilizzata per incantesimi e rituali associati agli uomini, alla fertilità, al coraggio ed al potere, ed anche per curare i disturbi maschili. E’ popolare per copricapi, bacchette magiche e ciondoli protettivi.
= Crepidula (Pantofola di mare): Sono utili nei rituali riferiti ai fenomeni atmosferici ed in quelli che hanno lo scopo di aiutare il prossimo.
= Haliotis (Abalone): Conosciuto anche come Orecchie di mare, questa conchiglia ha un forte legame con gli elementi curativi dell’acqua e della terra. Si usa generalmente per offerte, purificazioni e preghiere ed è noto per guarire il corpo all’interno dei Chakra, risuonando principalmente con i chakra del Terzo occhio, del Cuore e del Plesso solare. Adatto nella meditazione per la bellezza interiore e per uso generale, oltre che come contenitore di pietre ed erbe.
= Littorina, Tectarius (Occhiolino, Pagoda di mare): Ottime nei rituali riguardanti adattamento, cambiamento, concentrazione, integrità, aiuta a mantenere la concentrazione ed a rimanere centrati.
= Anomia (Conchiglia tintinnante): E’ usata nei riti funebri per cacciare gli spiriti, per il superamento delle fobie, rinascita, visione. Insegna a fidarsi del proprio intuito ed a comprendere quando è saggio lasciarsi andare e cavalcare l’onda.
= Telline (Arselle): Per la loro forma piuttosto cuoriforme, sono usate nelle questioni riguardanti le relazioni, l’amicizia ed i rapporti amorosi.
= Cypraea (Ciprea): La più utilizzata. Ha collegamenti con la femminilità ed è usata per incantesimi sulla fertilità, sulla nascita, sulla sessualità e sulle mestruazioni. Le cipree rappresentano anche la prosperità e sono utilizzate come forma di valuta in alcune parti dell’Africa. Spesso le Cipree vengono inserite nelle pareti e nei pavimenti delle case come parte del progetto architettonico per allontanare il male.
= Fusinus colus (Mandrino): E’adatto per i rituali riguardanti futuro, destino, cambiamento, karma e meditazione, progetti artistici o artigianali.
= Oxymeris (Coclea): Ha proprietà sia maschili che femminili, rappresentando quindi la completezza. Ha un apparato velenifero e l’animale è noto per essere aggressivo. La Coclea è attribuita a Marte e viene utilizzata per decorare copricapi, bacchette magiche e per preparare incantesimi protettivi.
= Pecten jacobaeus (Capasanta): simbolo di luce, è associata alla Dea Venere “nata dal mare”, mentre veniva portata a riva su una conchiglia di capasanta. Originata dalla “agitazione dell’oceano”, consorte di Vishnu e madre Kama, rappresenta la bellezza e la buona fortuna. Adatta ad incantesimi per viaggi e spostamenti.
= Venerupis decussata (Vongola) e Mercenaria mercenaria (Vongola atlantica): Utili negli incantesimi di abbondanza, comunicazione, compassione. Aiutano a proteggere le emozioni, a conservare gelosamente i segreti, a mantenere la fiducia, ed a trovare il proprio posto nel mondo.
= Nautilus (Nautilo): E’ un simbolo di crescita e rinnovamento. A differenza di altre conchiglie, esso non perde il guscio ma si espande man mano che il corpo cresce. Esso viene utilizzato per lavori magici sulla crescita e l’espansione spirituale.
= Cyrtopleura costata (Ala d’Angelo): Aprendo le due valve, sembra proprio di vedere le ali di un angelo. E’ adatta a rituali riguardanti equilibrio, determinazione, energia e consigli angelici, libertà, speranza, grazia, sostegno. Aiuta a sollevare lo spirito, facendo volare le proprie intenzioni. Può anche aiutare ad entrare in contatto con gli Angeli.
= Eustrombus goliath (Conchiglia Golia): Soffiandoci dentro, purifica tutto l’ambiente circostante, e viene utilizzata all’inizio ed alla fine di ogni evento importante. Fornisce coraggio, speranza, ottimismo e forza di volontà, aiuta ad allontanare gli spiriti maligni quando viene soffiata, riempiendo di energie molto potenti tutto l’ambiente circostante.
= Charonia variegata (Tritone): E’ utilizzata principalmente nella magia per attirare le cose che desideri nella tua vita.
Naturalmente, ognuno può fare una scelta personalizzata anche su altre specie.
Sinteticamente, puoi scegliere la conchiglia più adatta, basandoti su questo elenco generico, a seconda del tipo di rituale che vorresti fare:
1. Ciprea: associata all’energia femminile, rappresenta la fertilità, la nascita ed i nuovi inizi.
2. Conchiglia a valve: associata ad annunci, comunicazioni e messaggi.
3. Abalone: associato alla pulizia, alla protezione ed all’equilibrio emotivo.
4. Murex: associato a difese, protezione e potere.
5. Littorina: associata al cambiamento, alla trasformazione e ai nuovi inizi.
6. Patella: associata al flusso di energia, ai fondamenti e all’abilità psichica.
7. Vongola: associata alla bellezza, all’abbondanza e all’energia femminile.
8. Cozza: associata all’abbondanza, all’energia maschile e alla vita domestica.
9. Capesante: simbolo del viaggio, delle metà, delle scelte e delle connessioni.
10. Ostrica: associata alla sessualità, alla sensualità e all’attrazione.
11. Monetaria: associata agli affari, alla ricchezza ed alla prosperità.
12. Nautilus: associato al cambiamento, al progresso ed ai nuovi orizzonti.
Le conchiglie prelevate dal mare necessitano di poca preparazione rituale per usi magici mentre, se le hai acquistate in un negozio, dovresti pulirle e ricaricarle prima dell’uso, immergendole in una ciotola d’acqua mista a sale marino per un giorno.
Dopodiché bisogna ricaricarle, mettendo la ciotola sotto la Luna piena per alcune ore.
Tra le varie cerimonie magico-religiose, esistono diversi rituali di divinazione, di cui il più conosciuto è Jogo de búzios.
Famoso anche come Erindilogum o Diloggún, è il più antico oracolo degli Yoruba nella pratica del Candomblè nell’Africa occidentale, in Brasile e a Cuba, ma anche nella Santeria, Umbanda e Palo Mayombe.
Esistono vari metodi, ma il più usato è quello di lanciare un set di 8, o 16, o 32 búzios (conchiglie) su un tavolo precedentemente preparato, ed analizzare la configurazione che esse assumono quando cadono su di esso.
Lo stregone/sacerdote/sacerdotessa prima prega e saluta tutti gli Orixás (divinità Yoruba), e poi parla con esse ponendo delle domande, alle quali risponderanno, influenzando la posizione delle conchiglie.
Questo metodo è fondamentale come mezzo di scambio e comunicazione tra gli esseri umani e gli Dei africani attraverso gli stregoni, oltre a rispondere sul futuro di eventi importanti per la vita del cliente.
In molti casi, il denaro generato da questo servizio rappresenta un mezzo primario per sostenere il sacerdote.
Prima di essere utilizzate, le conchiglie devono passare attraverso un complicato e lungo processo di preparazione tipico del Candomblé, come il “bagno di Amansi”, preparato con foglie di Baccharis sylvestris, Lantana microphylla e Poligala panicolata, ed un “bagno di sangue Ejé”.
Infatti, per divenire sacri e veicoli della parola divina degli Orixás agli uomini, i búzios devono ricevere Axé, ovvero la forza che assicura l’esistenza dinamica, consentendo certi avvenimenti futuri, in quanto in mancanza di questa, l’esistenza sarebbe paralizzata, privata delle possibilità di realizzazione.
Questo metodo può essere semplificato, utilizzando solo 4 conchiglie di quelle con 2 valve non divise.
Si lanciano in aria e, quando prendono posizione sul tavolo:
• Tutti i búzios cadono “aperti” = SI
• Tutti i búzios cadono “chiusi” = NO
• Due “aperti” e due “chiusi” = è necessario chiedere altre due volte.
• Uno “chiuso” e tre “aperti” o viceversa = la domanda non è stata capita. Ripensa la domanda e formulala con più convinzione.
Interessante è la Benedizione delle Conchiglie, un rituale o una preghiera eseguito utilizzando conchiglie, spesso in un contesto spirituale o religioso.
La benedizione può essere eseguita da individui o gruppi e può comportare vari passaggi o elementi, a seconda della tradizione o pratica specifica.
In alcune culture, le benedizioni delle conchiglie occupano un posto speciale, poiché aiutano le persone a connettersi con l’energia e lo spirito del mare.
Le conchiglie infatti possono rappresentare diversi aspetti del mondo naturale, come le maree, i cicli della Luna o le creature che popolano l’oceano.
La benedizione può comportare offerte di fiori, erbe o altri materiali naturali, accompagnati da canti, danze o tamburi, e può essere eseguita anche in un contesto cristiano, in particolare riguardo al battesimo e ad altri sacramenti.
L’uso delle conchiglie nei rituali cristiani si basa sulla convinzione che Dio abbia creato l’oceano e le creature oceaniche e che le conchiglie possano essere usate come simboli di fede e crescita spirituale.
Vi lascio con un bellissimo rito.
RITUALE DI PROTEZIONE PER LA FAMIGLIA
Nella mitologia Yoruba, Yemaya è la madre di tutti gli Orisha (Dei), ed è conosciuta anche come Jemanja, Yemalla, Yemana, Yemanja, Yemaya, Yemayah, Yemoja, Ymoja e Imanja.
È la regina del mare, invocata per protezione (in particolar modo delle donne incinte), purificazione ed aiuto in generale, chiedendone la manifestazione nel suo aspetto più materno.
Ma è bene sapere anche, che un altro aspetto di Yemaya, simboleggiato dal mare in tempesta, è quello di distruttrice.
Yemaya può aiutarti a proteggere la tua famiglia: inizia ripulendo un’area della casa o del giardino.
Al centro di questa zona, posiziona una candela blu vestita con qualche goccia dell’olio rituale Yemaya, e posiziona intorno ad essa un anello di conchiglie.
Prendi anche un bicchiere d’acqua, un pezzo di carta, una penna, un sacchetto di stoffa blu e delle piccole conchiglie da riporre al suo interno.
Scrivi 7 volte sul foglio il tuo nome e la tua data di nascita, così come i nomi e le date di nascita dei membri della tua famiglia, mentre sul retro scrivi la tua richiesta di protezione.
Posiziona le conchiglie davanti alla candela, quindi accendi lo stoppino.
Mentre la candela brucia, devi dire:
Yemaya, orisha dell’amore,
protettrice delle donne e
custode delle madri e dei bambini.
Per favore, proteggi tutti
coloro che risiedono qui.
Custodisci le madri e le nonne.
Proteggi i giovani.
Lascia che tutti coloro
che vivono tra queste mura
crescano sani, forti e con amore.
Lascia che la candela bruci completamente e, al termine, smaltisci i resti vicino alla porta di casa.
Metti la carta della tua richiesta nel sacchetto di stoffa insieme alle 7 conchiglie.
Ringrazia Yemaya ed appendi il sacchetto sopra la porta d’ingresso. Potresti anche ripetere l’operazione per tutte le altre porte della casa.
Quando hai finito, porta un’offerta al mare, che può consistere in: rose bianche, ananas, melone, melassa di canna, da mettere nell’acqua, ringraziando per l’aiuto di Yemaya.
La Cascarilla (Croton eleuteria) è una specie appartenente al genere Croton ed alla famiglia delle Euphorbiaceae, originaria dei Caraibi, naturalizzata in altre regioni tropicali delle Americhe.
Può raggiungere i 6 metri d’altezza, ha poche foglie alterne, ovato-lanceolate, con scaglie strette sotto, che conferiscono un aspetto metallico argento-bronzo, e scaglie bianche sparse sopra.
I fiori sono piccoli, con petali bianchi e molto profumati, mentre la corteccia profumata è fessurata, di colore marrone giallastro chiaro, può essere ricoperta di licheni e viene utilizzata anche per aromatizzare i liquori Campari e Vermuth.
Croton deriva dal greco, col significato di zecca, in quanto i semi ricordano per forma e colore le zecche.
Eleuteria dal nome dell’isola Eleuthera (una delle Isole Bahamas), dove la pianta cresce spontanea.
Cascarilla deriva dallo spagnolo, col significato di “buccia” o “copertura”.
Altri nomi: Cascarilha, Amber kabug, Sweet bark, Sweet wood bark.
La Cascarilla ha una storia molto lunga di utilizzo nella medicina erboristica tradizionale in tutto il mondo.
La corteccia è antispasmodica, antitosse, aromatica amara, astringente, carminativa, colagoga, digestiva, espettorante, febbrifuga, ipotensiva, stimolante e tonica.
Quindi è usata in medicina per trattare problemi di appetito, tosse, diarrea, influenza, indigestione, mal di stomaco e per prevenire il vomito.
La corteccia e le foglie possono essere utilizzate come inalante, per pulire i seni nasali, mentre le sole foglie vengono utilizzate nell’acqua del bagno per rinfrescare il corpo.
La ricerca ha dimostrato che l’olio essenziale della corteccia, ottenuto dall’idrodistillazione, è antimicrobico, ma viene utilizzato anche come profumo nei prodotti cosmetici commerciali.
Il nome Cascarilla è molto famoso in Esoterismo, ma spesso è confuso tra:
∧ Cascarilla pianta, appunto Croton eleuteria
∨ Cascarilla sostanza rituale, fatta con i gusci d’uova (leggi articolo).
In realtà, si può affermare che gli utilizzi, gli effetti ed i rituali con entrambe possono ritenersi gli stessi, o almeno molto simili, in quanto nelle tradizioni native dell’Africa occidentale, si usava la “sacra terra bianca” chiamata “Efun“.
Praticamente era argilla bianca o caolino, che si pensava fornisse alle persone una potente protezione contro tutti i mali, ed era utilizzata soprattutto nella Santeria.
Quando questa popolazione fu cacciata dalla sua terra natia, cercò un sostituto per questa “sacra terra bianca”, cominciando a produrre una polvere da una pianta chiamata Croton eluteria, conosciuta anche come “Albero della Cascarilla” o “Albero della corteccia del legno dolce”.
In seguito, i praticanti della Santeria passarono dall’uso di questa polvere vegetale all’uso di gusci d’uovo schiacciati, che erano più facili da trovare ed avevano in più il simbolismo dell’uovo vivificante.
Già nell’antichità, i sacerdoti e i medici caraibici utilizzavano la pianta essiccata di Croton eleuteria per fumigazioni durante le cerimonie religiose, oltre ad usare la corteccia come uno degli ingredienti dell’incenso.
Le infusioni delle foglie di Cascarilla venivano usata internamente nella medicina autoctona, mentre la corteccia essiccata, con il suo sapore amaro veniva bruciata per la fumigazione, nell’incenso, oppure mescolata con tabacco e affumicata, per creare una miscela aromatica.
Della polvere della corteccia di Cascarilla, rigorosamente conservata in recipienti di terracotta, ci sono tre metodi di utilizzo fondamentali:
Ψ puoi aggiungere poca polvere al gin e berne un bicchierino per un anno intero;
Ψ puoi mescolare la polvere con il sapone da bagno ed usarla per fare il bagno solo tre volte all’anno;
Ψ puoi fare incisioni 9 incisioni sulla testa di un uomo, per una donna saranno 7, strofinare la polvere nelle incisioni, tenendo presente che questo rituale vale e dura per tutta la vita…
Questi tre rituali sono potenti contro i nemici e qualsiasi forma di Magia nera, o chiunque voglia usare poteri soprannaturali malvagi di qualsiasi tipo contro qualsiasi corpo/oggetto/persona, che usi questa preparazione spirituale.
I suoi profumati fiori bianchi sono spesso usati nelle cerimonie religiose, per aiutare a connettere le persone con la loro spiritualità.
In alcune culture, si crede che i fiori di Croton eleuteria possiedano proprietà magiche per la guarigione emotiva e la protezione, inoltre aiutino a bilanciare le energie nel corpo ed invitano la positività durante il tuo viaggio spirituale.
PIANETA: Marte
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Ariete
CHAKRA: 1, Muladhara (C. della Radice)
A volte pensiamo che, per creare o spezzare un rito, un incantesimo, occorrano ingredienti particolari, rari, costosi, strani, senza pensare che, invece, spesso è possibile effettuare ciò con elementi veramente alla portata di tutti.
Forse non sai che guscio d’uovo, sale e fumo sono anche magici elementi purificanti che portano pace e protezione nel tuo spazio. Incensi e rituali fantasiosi sono strumenti straordinari, ma a volte tutto ciò di cui hai bisogno è una semplice magia quotidiana.
Molte persone che si affacciano al mondo dell’Esoterismo, probabilmente non hanno mai sentito parlare del potere purificatore della Cascarilla ma, una volta provato, si innamorano di questa forte energia contenuta in questi gusci d’uovo magicamente macinati.
Vediamo cosa è e come funziona.
La Cascarilla è una sostanza rituale, che affonda le sue origini nelle tradizioni native dell’Africa occidentale, continuando ad essere apprezzata per il suo simbolismo, proprietà e spiritualità nelle pratiche di protezione e purificazione.
Creata dal guscio d’uovo in polvere, che è stato pulito e talvolta mescolato ad altri ingredienti, la Cascarilla è stata utilizzata a lungo nella Santeria, dove i suoi praticanti la usano per creare barriere protettive intorno a se stessi o alle loro case, per purificarsi dalle energie negative, o per onorare le divinità rispettate nelle cerimonie.
Infatti, la Cascarilla è meravigliosa da usare nei riti di protezione e purificazione, in quanto è un potente repellente delle energie negative, uno scudo protettivo intorno a te ed un purificatore dello spazio.
Le sue straordinarie proprietà protettive e purificanti hanno impressionato anche alcuni praticanti di altre religioni pagane come la Wiccan che, a volte, incorpora elementi di Santeria, Voodoo o altre religioni afro-caraibiche.
Anche molti altri praticanti pagani riconoscono il suo potere e lo usano nei propri rituali e pratiche, adattandolo alle proprie credenze e tradizioni.
Come scrivevo prima, l’origine della Cascarilla probabilmente risale alle tradizioni native dell’Africa occidentale, dove le persone portarono nel Nuovo Mondo il concetto di “sacra terra bianca” chiamata “Efun“.
Ciò in quanto si credeva che l’Efun, che è la parola yoruba per argilla bianca o caolino, fornisse a qualcuno una potente protezione contro tutti i mali.
Poiché l’Efun era una sostanza molto importante all’interno della Santeria, veniva spesso utilizzata per purificare e decontaminare le persone e molti altri oggetti rituali, oltre ad essere usata come offerta agli Orisha.
Infatti, si riteneva che l’Efun avesse proprietà spirituali che potevano aiutare a connettere le persone con il divino e portare benedizioni e protezione.
Quando queste persone furono cacciate dalle loro terre ancestrali, cercarono un sostituto per questa “terra bianca”, cominciando a produrre una polvere da una pianta chiamata Croton eluteria, conosciuta anche come “Albero della Cascarilla” o “Albero della corteccia del legno dolce”.
Questa polvere veniva ricavata dalla corteccia di questo arbusto tropicale ed era già utilizzata da molti nativi dei Caraibi come medicina.
Essa possedeva anche un colore quasi bianco, importante per il suo simbolismo e, nel corso del tempo, i praticanti della Santeria passarono dall’uso di questa polvere di erbe all’uso di gusci d’uovo schiacciati, che erano più facili da trovare ed avevano in più il simbolismo dell’uovo vivificante.
Quindi, la Cascarilla rappresenta nuova vita, rinascita e rigenerazione, poiché i gusci d’uovo sono potenziali contenitori di nuova vita e, quando sono frantumati, rappresentano la rottura dei vecchi schemi e l’inizio di un nuovo ciclo.
La Santeria utilizza i gusci d’uovo in vari modi, a seconda del rituale o della cerimonia.
Possono essere cosparsi sul terreno per creare un confine o un cerchio protettivo, o posti su un altare come offerta ad una divinità particolare.
Sono utilizzati anche nella divinazione, per ottenere intuizioni o informazioni attraverso mezzi spirituali, chiamata “Divinazione delle Uova”, in cui i gusci vengono rotti ed interpretati in base ai modelli ed alle forme che si creano.
Nella Santeria, la Cascarilla viene spesso utilizzata per disegnare crocifissi su oggetti, compreso il proprio corpo, che richiedono protezione dall’energia ostile. Ciò aiuta a proteggersi dalle forze del male ed impedisce a qualsiasi creatura immateriale, anche innocua, di entrare.
Quindi, con essa puoi disegnare sigilli protettivi intorno alla tua casa ed ai portali di ingresso come finestre, porte e prese d’aria.
La Cascarilla può essere utilizzata solida come il gesso (prodotto comprimendo i gusci e formando un blocco solido) per scrivere o disegnare simboli sulla pelle o su oggetti di protezione e purificazione.
Quindi, puoi cospargerla intorno al perimetro della tua casa, sui davanzali delle finestre, metterla nel lava-pavimenti, attorno agli infissi delle porte, o ovunque nella tua casa ci sia un’apertura verso l’esterno.
Se stai cercando di ripulire una casa, è molto efficace aggiungere alla Cascarilla una candela azzurra ed un Palo Santo: avrai una vera protezione semplice ma efficace.
Nelle zone caraibiche, si prende una noce di cocco e la si ricopre completamente con polvere di Cascarilla; quindi si fa rotolare sul pavimento della propria casa e si guida lentamente fuori dalla porta principale, ritenendo che così essa porti via tutta l’energia negativa dall’abitazione.
La polvere di Cascarilla può essere mescolata con molte erbe magiche diverse o oli evocativi, per creare una miscela protettiva o purificante, da utilizzare in diversi modi, a seconda dello scopo specifico.
Può, ad esempio, essere aggiunta all’acqua della vasca, per un bagno spirituale purificante, oppure può essere frizionata direttamente sulla pelle per offrire protezione.
Puoi anche aggiungere miele o sale al bagno, per una maggiore purificazione magica, protezione e dolcezza energetica.
Per un bagno detergente o un lavaggio per pavimenti, puoi prendere una manciata di foglie di Menta piperita, Eucalipto, Issopo e sale ed immergerli in acqua bollente per cinque-dieci minuti.
Aggiungi 3 cucchiaini di polvere di Cascarilla ed usa questa miscela liquida per lavare via la negatività dalla tua casa, lavando dal retro verso la parte anteriore della casa.
O ancora più semplicemente, puoi cospargertene un po’ addosso come Polvere di fata ed immaginare una luce bianca ovale che ti circonda.
Se, invece la Cascarilla viene aggiunta ad un poco di acqua, può essere utilizzata come vernice sul corpo o su altre superfici.
Tutti questi utilizzi serviranno come protezione o allontanamento di entità spirituali ed aiuto nella protezione psichica o nei vampiri energetici.
Le miscele di Cascarilla possono anche essere utilizzate come offerte a divinità specifiche o Orisha, fatte per onorarle o per chiedere la loro assistenza in una questione specifica, eventualmente aggiungendole ad altre offerte come cibo, bevande o fiori, come parte di un rituale o di una cerimonia più ampia.
La Cascarilla, oltre a liberare dalla cattiva energia in qualsiasi forma, ha il dono di fare una separazione tra il mondo normale e quello soprannaturale.
Ci sono altri modi di usare la Cascarilla, che provengono da rituali della Santeria.
Tra questi c’è quello di impolverare le mani, una delle parti più vulnerabili nelle maledizioni, in quanto sono quelle che eseguono tutti i rituali che provocano la rimozione del maleficio.
Quindi, strofinare le mani con polvere di Cascarilla, serve a liberare da Malocchio e malefici e ricevere benedizioni di Olorun, divinità suprema e creatore della popolazione africana Yoruba (vasto gruppo etno-linguistico diffuso nell’Africa occidentale).
Inoltre, se stringi la mano a qualcuno tutto il giorno, spolverati le mani con polvere di Cascadilla,per proteggerti da qualunque “spazzatura” porti con sé; così come se hai un oggetto, che utilizzi per “lavori” o incantesimi, e desideri disfartene, spolverati bene le mani con la polvere d’uovo prima di prenderlo per eliminarlo, per proteggerti dai danni energetici causati dall’oggetto.
Un altro rito è quella di disegnare una croce di Cascarilla sul pavimento, sotto il tappeto all’entrata della propria casa, affinché i visitatori, sotto influssi maligni, non possano accedere nell’abitazione.
Infine, si può soffiare la polvere di Cascarilla in ogni angolo della casa, per spaventare gli spiriti maligni che, quindi, se ne andranno rapidamente.
Naturalmente fai attenzione in quanto, se sei allergico alle uova o ai loro gusci, non puoi utilizzare questo tipo di Cascarilla, ma solo quella vegetale del Croton eleuteria (vedi articolo).
COME FARE LA CASCARILLA
Ingredienti:
Gusci d’uova
Farina (se vuoi fare il gesso)
Procedimento:
1. Rimuovi i tuorli e la membrana dai gusci d’uovo.
2. Pulisci bene e lascia asciugare completamente.
3. Macina fino ad ottenere una polvere fine con un mortaio e un pestello (macinando in senso orario), o utilizza un macinacaffè.
4. Conserva la polvere per un uso successivo.
Per il gesso:
1. Aggiungi 1 parte di acqua calda, polvere di Cascarilla e farina e mescola, fino ad ottenere una pasta densa.
2. Modella un pezzo di pasta a forma di gesso ed arrotolalo comodamente in un tovagliolo di carta.
3. Lascia riposare diversi giorni, finché non si solidifica e si asciuga.
*Nota: la Cascarilla tradizionale è composta solo da gusci d’uovo, ma ad alcune persone piace aggiungere erbe e oli per una maggiore protezione e proprietà magiche.
Le antiche civiltà consideravano le conchiglie uno strumento divinatorio, utile per affrontare i vari campi della vita.
Sono da sempre comparate alla maternità, per la loro capacità di proteggere i molluschi da fattori esterni.
Infatti le conchiglie sono un dono del mare, portate dalle onde sulla riva, per svelare in parte il loro segreto.
Esotericamente, rappresentano la conoscenza ed il raggiungimento di conoscenza superiore.
Con le conchiglie si possono effettuare riti di divinazione.
Infatti, la Malacomanzia le utilizza per prevedere il futuro, diventando un tramite tra l’umano e le forze sovrannaturali.
La conchiglia è simbolo di raggiungimento della conoscenza superiore, concessa a pochi.
La Malacomanzia è di origine africana e fu esportata in Brasile, insieme con la schiavitù.
I divinatori portavano una collana di conchiglie al collo, per segnalare le loro facoltà.
Per gli Aztechi, la conchiglia era l’archetipo simbolo della fecondità femminile, della creazione del mondo umano, vegetale ed animale.
Nel Buddismo, la conchiglia è una degli otto simboli, che auspicano fortuna ed augurano buon viaggio.
Nella meditazione tibetana, lo Shitro, si visualizzano divinità irate, perché la conchiglia rappresenta il vuoto e la vacuità/essenza dell’essere illuminato.
Nel 1600, le conchiglie iniziarono ad apparire nei dipinti fiamminghi, chiamati “Vanitas”.
Erano, di fatto, allegorie con un significato specifico; le valve aperte od il guscio vuoto erano ammonitori sulla precarietà dell’esistenza umana, simboleggiando il vuoto della vita vissuta con superficialità.
La Malacomanzia è molto utilizzata da coloro che seguono le tradizioni della Santeria (leggi articolo: https://www.madameblatt.it/2021/01/02/santeria-la-magia-della-devozione/), si affidano ai consigli e alla guida che ricevono dagli Orishas, così come dai loro antenati defunti, per aiutarli a prendere decisioni e superare i momenti difficili.
Pochissimi uomini e donne hanno l’energia spirituale per diventare uno specialista in divinazione.
Sacerdoti e sacerdotesse, conosciuti come Olorichas, lavorano per anni per affinare le loro capacità, per essere in grado di comunicare con gli spiriti per ottenere risposte a domande, o indicazioni su situazioni specifiche.
Molti secoli fa, le conchiglie Cipree divennero uno strumento popolare nelle cerimonie divinatorie.
Si dice che queste conchiglie sacre siano la porta, attraverso la quale possiamo accedere al mondo degli antenati, il mondo che contiene conoscenza e saggezza infinite e una visione senza tempo a cui non possiamo altrimenti attingere.
Alcune culture credono che la magia derivi dalla loro somiglianza con un occhio semiaperto.
Altri vedono una somiglianza tra la Ciprea e i genitali femminili, e di conseguenza sono diventati simboli di fertilità.
Le conchiglie venivano lanciate su un tavolo, un tappeto d’erba, un panno sacro o una tavola di legno, e poi interpretate in base a come cadevano.
Lo sciamano o il sacerdote ne deduceva i significati, in base al raggruppamento, alla posizione e all’inclinazione delle conchiglie.
La divinazione Obi, deriva dalle antiche religioni del popolo dell’Africa occidentale ed una tra le più utilizzate nelle religioni Orisha.
L’uso principale della divinazione Obi è rispondere a semplici domande con risposte “sì” o “no” sulla vita di una persona.
La parola Obi significa “noce di cola” nella lingua yoruba, frutti che erano tradizionalmente utilizzati nelle pratiche divinatorie della Santeria e sono ancora utilizzate in Africa, durante il rituale divinatorio.
La divinazione Obi è più solitamente eseguita con quattro pezzi di noce di cola.
Negli Stati Uniti, questo sistema di predizione degli eventi incorpora la lettura di conchiglie di Ciprea, al posto della tradizionale noce di cola.
Il guscio di Ciprea ha proprietà protettive ed è stato utilizzato per la prima volta da sciamani e stregoni per la protezione magica.
Nei rituali di divinazione, quattro conchiglie rappresentano il passato e il futuro, e sono considerate maschili o femminili.
La persona, che conduce la divinazione (Oloricha), terrà in mano quattro conchiglie, mentre prega sulla tua domanda.
L’Oloricha soffierà sui gusci e poi li getterà su un tavolo o sul pavimento, ed esaminerà come sono caduti. Lo Sciamano poi interpreta le conchiglie.
Se non è lampante una risposta chiara, al consulente potrebbe essere chiesto di lanciare nuovamente i gusci.
La Malacomanzia utilizza poche regole fisse, dando molto spazio alle facoltà intuitive ed alla sensibilità del veggente.
Si utilizzano cozze, vongole, ma anche tutte le conchiglie con una punta più sviluppata dell’altra, per poter osservare se l’estremità, rivolta verso chi la interroga, è quella appuntita o tondeggiante.
Si osserva anche quale faccia della conchiglia sia rivolta verso l’alto, se concava o convessa.
Di solito, si utilizzano 12 conchiglie, gettate su una superficie piana, ma si tratta di un numero variabile.
La valva concava rappresenta il femminile, bontà, onestà, capacità di accettazione, piacevolezza e generosità.
La valva convessa indica il maschile, chiusura, irritabilità, sgradevolezza, indecisione, negazione, aridità.
La distanza tra le conchiglie indica qualcosa di lontano nello spazio e nel tempo, per quelle lontane tra loro, ed il contrario per quelle vicine.
Per quanto riguarda la direzione, se la punta della conchiglia è rivolta all’esterno, significa che la predizione non riguarda il consultante, oppure è un problema poco importante.
Se la punta è rivolta verso il consultante, qualcosa si sta avvicinando.
Se verso il consultante è rivolta la parte tondeggiante, qualcosa si sta allontanando.
Il momento più propizio per il consulto è mezzogiorno o subito dopo il tramonto, prima che cali la notte.
Su una superficie piana, mettere un drappo rosso ed una candela rossa, che fungano da deterrente verso gli spiriti maligni.
Le conchiglie rispondono a svariati argomenti, amore, denaro, salute.
I metodi più diffusi sono quelli con 31 o 16 elementi.
Il metodo delle 31 conchiglie, prevede la scelta delle stesse, uguali per tipo e colore.
Si numerano, si inseriscono in un sacchetto nel quale si mette anche un oggetto, che rappresenta simbolicamente la domanda per la quale si desidera risposta. Per esempio, un anello per l’amore.
Si agita il tutto, invocando gli spiriti benigni, dopodiché si gettano tutte le conchiglie sul telo, interpretando forme e posizioni che hanno assunto.
Per esempio:
AMORE E MATRIMONIO = Se le conchiglie non stanno sulla stessa linea, significa che sarà un’unione problematica. Se si sovrappongono con la parte tondeggiante ed hanno la valva concava rivolta verso l’alto, sarà un rapporto molto intenso e passionale. Tre conchiglie sovrapposte o molto vicine tra loro, con la valva convessa verso l’alto, indicano un’unione infelice per la donna. Se invece la conchiglia centrale con la valva concava verso l’alto, segnala che ad essere infelice sarà l’uomo.
SESSO NASCITURO = Prendere vari tipi di conchiglie, aperte e chiuse. Metterle in un sacchetto, agitare, bendarsi gli occhi e svuotarlo su un tavolinetto coperto da un drappo rosso. Scegliere alla cieca.
Una conchiglia chiusa, con la punta rivolta verso destra, indica un maschietto.
Una conchiglia aperta, con la punta rivolta verso destra, segnala una femminuccia.
Più conchiglie una sull’altra gemelli, omozigoti se hanno entrambe le punte verso una direzione, altrimenti eterozigoti.
La Malacomanzia predice anche la personalità.
Prendere il sacchetto con 4 conchiglie, due aperte e due chiuse, agitarlo e, ad occhi chiusi, svuotarlo su un piano e scegliere le due conchiglie più vicine a sé, mettendone una sotto ed una sopra, interpretare la personalità che ne deriva:
AUTORITARIA/RISPETTABILE = Una conchiglia è adagiata normalmente e l’altra poggia sull’estremità rotonda della stessa. Se quella adagiata è aperta e quella che poggia su di essa è chiusa, abbiamo davanti una persona amorevole. Al contrario, si tratta di una persona maligna e sgarbata.
VANITOSA/PIENA DI SE’ = La personalità è simboleggiata dalla conchiglia che sta sotto. Se entrambe sono chiuse, la prima adagiata con la punta rivolta verso sinistra e l’altra con la punta in alto, la persona in questione si vanta tanto, ma nella vita non è nessuno, dà solo consigli od idee sbagliate ed irrealizzabili. Se la conchiglia adagiata è aperta e l’altra è chiusa, si tratta di persona con sani e solidi principi, buona, schietta, ma non autorevole, quindi a volte un po’ succube degli altri.
INSICURA = Due conchiglie chiuse. Quella adagiata ha la punta rivolta verso sinistra sovrapposta all’altra dritta e con la punta in alto. Si tratta di una persona che cambia spesso umore, opinione e si fa influenzare dagli altri.
SICURA E DECISA = Due conchiglie aperte. Quella adagiata ha la punta verso sinistra sovrapposta all’altra dritta, con la punta verso l’alto. Persona ostinata e testarda, a volte presuntuosa.
MISTICA CON FORZE OCCULTE = Una conchiglia conficcata nella seconda. Se entrambe sono aperte, potrebbe essere un medico. Se la prima è chiusa e la seconda aperta, è un guaritore od un veggente.
SAGGIA E SAPIENTE = La prima conchiglia è in posizione verticale, la seconda in orizzontale. Se quella in verticale, lo è perfettamente, si tratta di persona decisa, sempre con nuove idee. Se è leggermente inclinata, è una persona un po’ indecisa, ma con sani principi.
AFFERMATA E DI SUCCESSO = Conchiglie aperte in fila, sovrapposte e con le punte rivolte in alto e verticali.
LUNGA ED INTENSA VITA = Conchiglie aperte orizzontali, la prima con la punta rivolta verso destra e la seconda, adagiata, verso sinistra.
BREVE E PIATTA VITA = Conchiglie chiuse, entrambe orizzontali, la prima con la punta a destra e la seconda adagiata, con la punta a sinistra.
DIPENDENTE DAI CONSULTI = Una conchiglia aperta ed una chiusa, entrambe in orizzontale. Quella aperta con la punta verso sinistra e la seconda chiusa, con le punta a destra.
Infine, un incantesimo, appartenente alla tradizione delle zone del Mediterraneo, ma se ne trovano traccia anche in America latina.
Trovare una conchiglia in acque poco profonde ed asciugarla.
Disegnare con una matita un oggetto appartenente alla persona desiderata, oppure che simboleggi la domanda e porlo sopra la conchiglia.
Posizionare la conchiglia sulla riva, per essere lambita dalla marea, rivolta verso la luna.
Se l’incantesimo riguarda l’ottenimento di qualcosa, eseguirlo durante la luna crescente.
Se riguarda l’eliminazione di qualcosa, farlo durante la luna calante.
Intorno alla conchiglia, disegnare un triangolo sulla sabbia.
Pronunciare:
“Il mio incantesimo venga esaudito dalle forze
che provocano le onde e la marea!”
Abbandonare il luogo.
La marea cancellerà le tracce dell’incantesimo ed il desiderio verrà esaudito, dai 7 ai 28 giorni.
Buona Fortuna!
La Santeria nasce dalla convergenza di elementi della religione cattolica con altri della religione tradizionale “Yoruba”, praticata dagli schiavi africani e dai loro discendenti a Cuba, in Brasile, Portorico, Panama e anche in altri luoghi con molti immigrati latinoamericani negli USA.
I Santeri praticanti cubani preferiscono, invece, utilizzare altri termini ufficiali come “Lukumì” o “Regla de Ocha”.
Il termine “Santeria” è stato coniato dagli Spagnoli, per denigrare quella che pensavano fosse un’eccessiva devozione ai Santi, da parte dei loro schiavi, che non comprendevano il ruolo principale di Dio nella religione cattolica.
Infatti, agli schiavi era imposta la proibizione tassativa, pena la morte, di praticare le proprie religioni animiste, portate con loro dall’Africa occidentale.
Pertanto, essi furono costretti a trovare una soluzione per aggirare questo divieto e quindi celarono dietro l’iconografia cattolica i loro Dei, così da essere liberi di adorarli senza incorrere nella crudeltà dell’oppressore.
Così i bianchi colonialisti spagnoli pensarono che gli schiavi, da buoni Cristiani, stessero pregando i santi, quando in realtà stavano di fatto conservando le loro fedi tradizionali.
Il sistema per predire il futuro usato dalla Santeria, conosciuto appunto come “Regla de Ifà”, funziona attraverso la “Tavola de Ifà” o di “Orula” (identificato con San Francesco d’Assisi), che è manipolata dal “Babalawo”, categoria sacerdotale che può essere ricoperta solo dagli uomini e solo quando un altro Babalawo, dopo aver consultato la tavola, scopre che può essere figlio di Orula.
I “Santeros”, uomini e donne fedeli alla Santeria, praticano la predizione del futuro, quando il santo che hanno ricevuto in affidamento li autorizza per questa attività, attraverso un sistema denominato “Caracoles”.
I Santeros adorano un Essere supremo ed un gruppo di divinità, o “Orisha”, che formano il “Pantheon yoruba”.
La volontà degli Orisha viene interpretata dai sacerdoti mediante la divinazione.
Si dice che, a volte, gli Orisha si impossessino di coloro che li adorano, per dar voce ai loro consigli.
I seguaci possono invocare gli Orisha mediante preghiere, musica, un certo comportamento ed offerte.
Gli altari sono importanti per l’adorazione; i Santeros li sistemano nelle loro abitazioni e vi mettono sopra fiori, rum, dolci e sigari, per ingraziarsi le divinità.
Ciascuna divinità rappresenta un elemento della natura, come il tuono, ed una caratteristica dell’uomo, come la potenza.
Consultando gli Orisha, i sacerdoti aiutano la gente a risolvere i problemi di tutti i giorni.
Infatti, la Santeria attira soprattutto chi ha bisogno di sostegno emotivo ed economico perché, come una sorta di famiglia estesa, offre un senso di appartenenza.
Gli iniziati sono accolti dai sacerdoti con una cerimonia che include musica, danze e sacrifici animali.
Si fanno sacrifici animali anche per celebrare nascite, matrimoni e funerali.
Fra gli animali usati ci sono polli, capre, colombe, piccioni e tortore.
Molte persone sono attratte dall’alone di misticismo ed esotismo della Santeria.
Si possono ritrovare suoi elementi in alcuni popolari brani di musica e letteratura latino-americana.
Infatti essa sta assumendo carattere secolare e culturale, più che religioso.
Ovunque esistono luoghi in cui acquistare l’occorrente per praticare questa arte divinatoria.
Per esempio, in uno dei mercati principali del centro di Città di Messico, ci sono negozi che trattano solo oggetti della Santeria, come croci, candele, amuleti e feticci.
La maggior parte di questi negozi sono noti come “Botánicas” e si trovano anche in altre grandi città delle Americhe.
Conosciamo qualche termine della Santeria.
BABALU’-AYE: Adorato come “San” Lazzaro, divinità delle malattie, santo molto venerato e pregato per ottenere la grazia della guarigione. Il suo colore è il viola vescovile. I suoi giorni sono il mercoledì e il venerdì.
CHANGO’: dio del fuoco, del fulmine, del tuono e della guerra, patrono degli artiglieri, dei tamburi batà, della danza della musica e la bellezza virile. Rappresenta il maggior numero di virtù e imperfezioni umane, è lavoratore, coraggioso, buon amico, indovino e guaritore, ma è anche bugiardo, donnaiolo, rissoso e giocatore. Buon padre finché il figlio obbedisce, ma non lo ammette codardo o effeminato. I suoi colori sono il rosso e il bianco, i suoi giorni sono il venerdì e il 4 del mese. Viene identificato con Santa Barbara.
ELEGGUA’: è il primo Orisha ad essere salutato, il primo a ricevere qualunque offerta, il primo (e l’ultimo) per cui si canta nelle cerimonie e nelle feste ed anche il primo che viene ricevuto dai credenti, insieme con Oggùn, Ochossi e Osun, in un gruppo denominato “Guerreros”. E’ l’Orisha che custodisce la casa, apre e chiude le porte al destino, rappresenta il bene e il male, la notte e il giorno, la disgrazia e la felicità. Tradizionalmente la sua figura è strettamente vincolata a quella di “Echu”: l’incarnazione dei problemi e delle disgrazie dell’uomo. I suoi colori sono il rosso e il nero, i suoi giorni il lunedì, il martedì e ogni 3 del mese. Viene identificato con il Santo Niño di Atocha, Sant’Antonio da Padova e l’Anima Solitaria.
IBEYIS: gemelli divini, figli di Changò e Ochùn, cresciuti da Yemayà. Proteggono i bambini. Sono identificati con i Santi Cosma e Damiano.
IFA CORPUS: Sistema di leggi espresse in 256 simboli che rappresentano la tradizione della Santeria.
IKOLE ORUN: Il “Cielo” dove vanno tutti quando muoiono. Ma i cattivi stanno all’inferno sulla terra e soffrono nel “Ikole orun”.
OBATALA’: Dio che creò l’umanità e la coscienza dalla materia della terra. Creatore della terra e scultore dell’essere umano, è la divinità pura per eccellenza, signore di tutto ciò che è bianco, della testa, dei pensieri e dei sogni. Venne inviato sulla terra da Olofi per fare il bene e per governare il pianeta, è misericordioso e amante della pace e dell’armonia. Tutti gli Orishas lo rispettano. Non permette a nessuno di spogliarsi in sua presenza o di pronunciare parole ingiuriose o volgari. Secondo la sua manifestazione può essere uomo o donna, vecchio e saggio o giovane e guerriero. Il suo colore è il bianco. Generalmente viene identificato con la Vergine de la Mercedes.
OBBA: moglie ufficiale di Changò, che la ripudiò quando lei, per amor suo, si tagliò un orecchio. Signora dei laghi e delle lagune. E’ la guardiana delle tombe. E’ il simbolo della fedeltà coniugale e viene rappresentata come una giovane donna sensuale e dalle carni sode. I suoi colori sono il rosa e il giallo. Il suo giorno è il venerdì. Viene identificata con Santa Rita da Cascia.
OCHOSSI: il Cacciatore, patrono di coloro che hanno problemi con la giustizia, mago, indovino, guerriero, cacciatore e pescatore, lo s’invoca per avere protezione, quando bisogna affrontare un’operazione chirurgica. I suoi colori sono il blu prussia e il rosso corallo, i suoi giorni sono il lunedì e il mercoledì e il 4 di ogni mese. Si saluta, alzando la gamba sinistra ed imitando con le mani il lancio di una freccia. Viene identificato con San Norberto.
OSHUN: Dea dei fiumi, dell’amore, del matrimonio, del denaro, della gioia e dell’abbondanza, rappresentata come la Vergine della Carità, patrona di Cuba. Accompagna sempre Yemayà. Vive nel fiume e assiste le gestanti e le partorienti. Viene rappresentata come una mulatta bella, simpatica, brava ballerina e sempre allegra. E’ capace tanto di risolvere, quanto di provocare liti tra gli Orisha e tra gli uomini. Il suo colore è il giallo, ma le vengono attribuiti anche il verde acqua e il corallino. Il suo giorno è il sabato.
ODDUA: primo Re di Oyò, rappresenta i misteri e i segreti della morte. Signore della solitudine, è androgino. I suoi colori sono il bianco, il rosso e il nero. Il suo giorno è il giovedì. Si identifica con il Nome di Gesù e il Santissimo Sacramento.
OGGUN: Patrono dei minatori e degli operai, adorato come “San” Pietro. Il fabbro, violento ed astuto è l’Orisha dei minerali, le montagne, gli attrezzi, i soldati. Rappresenta il raccoglitore, il cacciatore solitario che vaga nel bosco e ne conosce tutti i segreti. Simbolizza il guerriero brusco, barbaro e bestiale. E’ il signore delle chiavi, le catene ed il carcere. E’ considerato come una delle manifestazioni più antiche degli Yoruba. I suoi colori sono il verde e il nero, i suoi giorni il martedì, il mercoledì e il 4 di ogni mese.
OKE’: Divinità tutelare delle montagne. E’ la forza e il guardiano di tutti i santi. Si identifica con Santiago de Compostela, patrono di Spagna.
OLODDUMARE: L’Essere supremo che creò l’Universo.
ORISHA OKO: Divinità della terra, dell’agricoltura e dei raccolti. I suoi colori sono il rosso e il bianco. I suoi giorni sono il lunedì, il martedì e il 12 di ogni mese. Si identifica con Sant’Isidoro.
ORULA: L’indovino, il benefattore dell’umanità, il suo principale consigliere, perché gli rivela il futuro e gli permette di influirvi. Personifica la saggezza, la possibilità di influire sul proprio destino, anche il più avverso, medico e signore di uno dei quattro venti. Chi non ascolta i suoi consigli, sia uomo o Orisha, può essere vittima della mala sorte portata da Echu. Intorno ad Orula si è formato un complesso religioso, che lo singolarizza rispetto a tutti gli altri Orishas. Per essere sacerdote di Ifà o Babalawo, non è imprescindibile essere Santero, anche se normalmente è così. Il suo potere è tanto grande, che quando reclama qualcuno come suo figlio, questi deve abbandonare qualunque altro Orisha e dedicarsi a Orula. Solo gli uomini (neanche gli omosessuali) possono essere Babalawos, alcune donne hanno accesso al mondo di Ifà diventando “Apetebi” e vengono considerate spose della divinità e partecipano ad alcuni dei suoi segreti. I suoi colori sono il verde e il giallo, gli appartengono tutti i giorni di festa e il 4 ottobre. Viene identificato con San Francesco d’Assisi.
ORUMILA: Il Dio che decide il destino degli esseri umani.
OSAIN: Signore della natura, la natura stessa. Ha una sola mano, una sola gamba, un orecchio grande da cui è sordo e uno piccolo da cui sente tutto, anche il volo degli insetti. E’ il signore di tutte le erbe che hanno potere magico o curativo, bisogna chiedere a lui il permesso per raccoglierle. Il suo colore è il verde, il suo giorno il venerdì. Si identifica con San Silvestro.
OSUN: Il messaggero di Obatalà e Olofi, è il guardiano della testa degli uomini, Orula si appoggia a lui per ottenere il potere della divinazione e la conoscenza del reale e del trascendente, rappresenta la vita stessa. Gli appartengono tutti i colori (Osun vuol dire “pittura”), il suoi giorno è il giovedì. Viene identificato con San Giovanni Battista.
OYA’ YANSA’: Amante di Changò, signora del fulmine e del cimitero. Violenta e impetuosa, ama la guerra e accompagna Changò nelle sue campagne, con il suo esercito di spiriti, combattendo con due spade. Vive alla porta del cimitero o nei suoi dintorni. Con Elegguà, Orula e Obatalà, domina i quattro venti. Possiede tutti i colori tranne il nero, il suo giorno è il venerdì. Si identifica con la Vergine della Candelora.
YEMAYA’ o XEMAYA’: Dea dei mari e della fertilità, che si identifica con la Vergine Maria o la Virgen de Regla di Cuba. Le piace cacciare e maneggiare il machete, è indomabile e astuta, i suoi castighi sono duri e la sua collera terribile, ma giustiziera. E’ anche madre dolce, che ascolta le richieste dei suoi figli e si preoccupa per il loro sostentamento. I suoi colori sono il blu e il bianco, veste con sette gonne sovrapposte, un corpetto blu con serpentine bianche e una cinta con un rombo che copre l’ombelico. Il suo giorno è il sabato.