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San Giovanni
La Notte di San Giovanni è un’antica festa di Mezza Estate, che si svolge dalla sera del 23 giugno, anche conosciuta come la vigilia di San Giovanni.
Questa notte, le persone celebrano l’estate in vari modi, tradizioni e superstizioni antiche, per lo più di origini pagane, legate alla natura.
Eccone alcune.
Originariamente durante la celebrazione del Solstizio d’Estate, venivano accesi dei falò per onorare il Sole e per proteggersi dagli spiriti maligni, che potevano vagare liberamente per la notte.
Dopo l’introduzione del Cristianesimo, la celebrazione fu legata alla data di nascita di San Giovanni Battista, il 24 giugno.
Infatti, la tradizione religiosa narra che Zaccaria, il padre di Giovanni, accese dei falò per annunciare la nascita del figlio a parenti e amici.
Nei tempi antichi, i falò di Mezza Estate venivano accesi in cima a colline e scogliere in tutte le campagne e, i resti di queste tradizioni continuarono fino al XVIII secolo.
Questa celebrazione è sopravvissuta molto più a lungo nelle aree rurali, dove le persone erano più in sintonia con la natura.
Il Solstizio d’Estate era il momento in cui le persone mostravano il loro apprezzamento per i loro animali domestici guidandoli tra due falò, o in senso orario (emulando il movimento del Sole), attorno a un singolo falò.
Le persone saltavano anche su fuochi più piccoli e in alcuni luoghi si credeva, che il salto più alto rappresentasse l’altezza che il grano avrebbe raggiunto quell’anno.
In alcune zone dove c’erano pietre erette, si credeva che, se una persona avesse trascorso la notte tra i monoliti, avrebbe acquisito poteri di divinazione.
D’altra parte, c’era la possibilità che una persona, che si aggirava furtivamente tra le pietre antiche, potesse essere portata via dalle fate o finire matta, o morta.
Il fuoco è uno dei tre simboli basati sugli antichi rituali della notte di San Giovanni.
È l’elemento purificatore che ci libera dalla sfortuna.
Un rituale prevede di scrivere un elenco su un foglio di carta, di tutto ciò che vogliamo abbandonare nella nostra vita e bruciarlo nel fuoco.
I falò e i riti legati al fuoco iniziano alla vigilia del 24 per celebrare il potere del Sole e aiutarlo a rinnovare la sua energia.
La leggenda dice, che le ceneri del falò curino le malattie.
Inoltre, la protezione contro gli incendi durerà tutto l’anno, per coloro che oseranno scavalcare le fiamme.
L’acqua è il secondo simbolo della notte di San Giovanni, simboleggiando la fertilità e la purezza.
Si crede che dalla mezzanotte del 23 alla mattina del 24 Giugno, l’acqua di mare sia miracolosa, curi le malattie e dia felicità.
La tradizione dice anche, che saltare tra le onde doni un anno di salute, anche se secondo il rituale bisognerebbe saltare all’indietro.
L’acqua è quindi un elemento chiave nella Notte di San Giovanni, spesso collegato al terzo simbolo di questa magica notte, il mondo vegetale, famoso per la “Guazza di San Giovanni” (leggi articolo https://www.madameblatt.it/2021/06/22/san-giovanni-e-le-sue-erbe/).
Anticamente, le persone raccoglievano l’acqua da 7 diverse fontane, ponendola in una ciotola in cui si lasciava tutta la notte.
La ciotola deve essere lasciata all’aperto, insieme con le erbe di San Giovanni.
Al mattino, dovresti lavarti il viso con questa guazza, ma fai attenzione!
Se ti guardi allo specchio mentre lo fai, l’incantesimo non funziona!
Anche il bagno in mare fa parte del rituale.
L’acqua e il mare sono associati alla purificazione e alla fertilità, quindi, se vuoi prendere parte al rituale, devi saltare 7 onde.
Dicevo che il terzo simbolo di questa magica notte è legato al Mondo vegetale.
Oltre alla famosa “Guazza di San Giovanni” posta sul davanzale, anticamente non mancavano mai, alle porte di case e stalle, ramoscelli di Noce appesi agli stipiti.
Con fronde di Noce, infatti, si adornavano le case traendone responsi propizi dal sussurrare delle foglie al vento e dal loro avvizzire lento o veloce.
Un’usanza conosciuta era il “ramoscello di Noce di San Giovanni”, che fiorisce verso la fine di giugno, che si poneva all’ombra prima del sorgere del sole, verificando già dopo il mezzogiorno le condizioni del ramo, come da antiche tradizioni contadine.
Se esso era appassito prima di mezzogiorno, l’estate sarebbe stata molto secca, se restava verde vigoroso per più giorni, l’estate sarebbe stata piovosa.
Per alcuni, il ramoscello di San Giovanni serviva anche, a non far entrare in casa le streghe in volo per raggiungere il loro luogo di ritrovo.
In Sicilia, precisamente ad Alcara Li Fusi, celebre è la “Festa di Muzzuni” che, nonostante si festeggi nella notte di San Giovanni, deriva da un rito propiziatorio alla Grande Dea Cerere (o Demetra), che governa la fertilità della terra.
Questa celebrazione è dedicata alla ricerca dell’amore, al rigoglio della natura, alla giovinezza e alla fecondità.
I rituali di questa festa, durante la quale giovani donne vestite di bianco danzano le canzoni d’amore di musicisti maschi, possono anche invocare Afrodite e Adone.
Il termine “Muzzuni” probabilmente si riferisce ad una brocca priva di collo (“mozzata”), o alle spighe di grano falciato e raccolto in fascioni (“mazzuna”) e anche a San Giovanni decollato (con la testa mozzata).
Questa brocca mozzata viene riempita di grani, coperta con un fazzoletto, fuoriescono steli di grano e orzo fatti germogliare al buio, lavanda, spighe di grano maturo e garofani.
In seguito, una giovane donna del quartiere, a simboleggiare le antiche sacerdotesse pagane, lo colloca sull’altare tra due lucerne.
Si entra così, nel vero e proprio clima della Festa: ogni quartiere che ospita il “Muzzuni” viene animato con musiche e canti popolari.
Nei tempi antichi, la vigilia della notte di San Giovanni, giovani uomini e donne contattavano il Mondo degli Spiriti, per ottenere informazioni sulle loro prospettive matrimoniali.
Uno di questi incantesimi divinatori prevedeva la fusione del piombo, il “Chiummo” e la sua caduta in acqua fredda, dove si sarebbe congelato in forme che potevano essere interpretate, secondo il simbolismo tradizionale.
In pratica, il solidificarsi del piombo nell’acqua fredda, secondo leggi occulte e misteriose, gli avrebbe fatto assumere una forma che poteva essere associata al mestiere, che avrebbe svolto il futuro marito della ragazza, che eseguiva il rituale.
Quindi, se il metallo, per esempio, assumeva una forma paragonabile ad un martello, il futuro fidanzato avrebbe fatto il fabbro; se la figura assomigliava ad una pecora, il marito avrebbe fatto il pastore, e così via.
Questo rito veniva spesso compiuto a seguito di una novena, che durava dalla sera del 15 giugno fino alla vigilia della festa.
Ecco la formula:
San Giovanni benedetto,
pe’ un infame maledetto,
foste a morte condannato,
con sto’ piombo coagulato,
conoscere mi fai,
la fortuna che mi dai,
San Giovanni della vita.
Visto che non è molto facile reperire il piombo, questo rito si faceva con un uovo nell’acqua.
Si prendeva un bicchiere grande e trasparente e si riempiva d’acqua.
Poi, si rompeva un uovo, si separava l’albume dal tuorlo, mettendo solo il bianco nel bicchiere d’acqua, lasciandolo fuori per una notte sul davanzale della finestra.
Il giorno dopo, se l’acqua era ricoperta di bolle, significava che presto si sarebbe trovato un compagno bello, simpatico e ricco.
Se c’era invece l’immagine di un edificio o di una chiesa, era di buon auspicio, ma il matrimonio non ci sarebbe stato a breve termine.
Infine, se non fossero apparse immagini, bisognava solo aspettare fino al prossimo anno!
La vigilia di San Giovanni, oltre ad essere importante per le streghe ed i neopagani, lo è soprattutto per i praticanti del Vudù.
Infatti, a New Orleans si celebrano battesimi Vudù sulle rive del Bayou St. John, tradizione fatta risalire a Marie Laveau, la regina vudù di New Orleans.
Madame Laveau teneva un rito annuale la notte della festa di San Giovanni, riunendosi sulle rive del bayou di New Orleans, dove con i suoi devoti adorava i potenti Lwa (Spiriti), con offerte e doni per garantire un anno propizio.
Ancora oggi, ogni anno a New Orleans, Marie Laveau è onorata con una cerimonia di lavaggio della testa, i cui partecipanti si vestono di bianco dalla testa ai piedi, compreso un foulard bianco, e devono presentare un’offerta allo spirito della Regina Voodoo.
Alcuni dei regali più popolari sono nastri per capelli e mollette, graziosi pettini per capelli, cibo creolo, fiori, candele blu e bianche, piccole statue di santi cattolici, rosari e sacchetti gris-gris.
I praticanti, che non possono partecipare al battesimo, spesso eseguono un rituale di purificazione privato a casa, sotto una foto di Madame Laveau e davanti ad una vasca di acqua, con tre candele bianche, fiori bianchi, incenso, acqua della Florida, rum al cocco, nastri o cravatte per capelli bianchi, profumo, un pettine, foulard bianco e tazza bianca.
Quindi, bisogna allineare ed accendere le tre candele, l’incenso, riempire la vasca con acqua tiepida, aggiungendo una bottiglia piena di acqua della Florida e alcuni petali dei fiori bianchi.
Si sta nudi davanti alla vasca e presentare la propria richiesta alla Madre sotto forma di preghiera. Entrare nella vasca, immergere la tazza bianca nell’acqua e versare il contenuto sulla testa 7 volte.
Successivamente, ci si sdraia nell’acqua a meditare o pregare, non più di 30 minuti.
Usciti dalla vasca, si avvolge il foulard bianco intorno ai capelli e si rimane all’aria ad asciugare.
Ci si veste di bianco e ci si sdraia su lenzuola bianche pulite.
Et voilà, il rito di purificazione è fatto!
A New Orleans, un luogo che mi affascina veramente, c’è un altro rito che potrà interessare tanti di noi:
“per tenere gli esattori, i padroni di casa, la legge e i nemici lontani dalla tua porta, il 24 giugno, prendi l’acqua di un fiume (a New Orleans deve essere rigorosamente di Bayou St. John), mettila in una bottiglia e recita una preghiera.
Metti la bottiglia d’acqua su un lato della stanza, con la parte superiore rivolta verso la porta e, quando un debitore o un nemico bussa, chiedi a San Giovanni di impedire loro di entrare in casa, mentre fai rotolare la bottiglia verso la porta d’ingresso.
Quando la persona andrà via, col piede riporta la bottiglia nella posizione originale.
Mantieni la bottiglia nella sua posizione e non svuotarla mai.”
Insomma…
A San Giovanni, sta a te decidere se fare i rituali o meno.
Puoi saltare sul fuoco o nuotare al mattino presto, senza dover credere necessariamente in qualcosa.
Basta celebrare una notte magica come poche altre, una festa in cui l’energia del fuoco invita a godersi la serata e a lasciarsi ispirare da antiche sognanti credenze.
LE ERBE DI SAN GIOVANNI
Le cimette io cogliea della mortella
spigo, timo, cedrina e vigorosa
menta, con rosmarino e nipitella
foglie di noce e qualche ultima rosa.
E tutta, entro una conca, l’odorosa
boccetta esposta alla Diana stella
con limpid’acqua, v’infondea gelosa
le spiche d’aglio e il pan, la nostra ancella.
Io ne ridea e le movea domanda:
perchè dell’aglio col maligno odore
offender l’aromatica lavanda?
Ella, facendo il segno della croce:
l’aglio di San Giovanni ha gran valore,
nè della strega or più l’occhio gli nuoce.
–Maria Alinda Bonacci Brunamonti –
La vigilia di San Giovanni, che inizia al tramonto del 23 giugno, è la vigilia della festa che precede la festa di San Giovanni Battista.
Il Vangelo di Luca afferma, che Giovanni nacque sei mesi prima di Gesù, quindi la festa di Giovanni Battista fu fissata il 24 giugno, sei mesi prima di Natale, secondo l’antico calcolo romano.
Questo giorno di festa è uno dei pochissimi giorni di santi, che commemora l’anniversario della nascita, piuttosto che della morte, del santo che viene onorato.
La festa di San Giovanni coincide strettamente con il Solstizio di giugno, chiamato anche ”Mezza Estate” nell’emisfero settentrionale.
Nonostante la festività cristiana sia fissata al 24 giugno, nella maggior parte dei paesi le festività si svolgono principalmente la sera prima, alla vigilia di San Giovanni, festa celebrata in molti luoghi, o addirittura fin dal 21 del mese corrente.
Naturalmente, i giorni che circondano il Solstizio d’Estate abbondano di leggende, divinazioni e rituali che coinvolgono acqua, piante e fuoco.
In quasi tutte le zone rurali d’Europa, la notte tra il 23 e il 24 giugno, giorno della natività di San Giovanni Battista, è scandita da feste e falò, ruote infuocate che rotolano giù per le montagne, purificazione rituale del bestiame con fumo, incendio di erbe aromatiche per allontanare il malocchio e guarire.
In Italia, al centro di questo inebriante mix di simbolismo e rituale, troviamo rituali magici, streghe, fate, spiriti della natura, santi cristiani, rimedi erboristici, raccolta delle noci per preparare il Nocino, il famoso “Liquore delle Streghe”.
Durante San Giovanni, il velo tra il mondo degli spiriti e il nostro si assottiglia, quindi dobbiamo proteggerci dagli spiriti maligni, dalla stregoneria e dal malocchio.
Vediamo come possiamo farlo.
In seguito all’avvento del Cristianesimo, la Chiesa dichiarò il 24 giugno, il giorno di San Giovanni in onore di San Giovanni Battista, incorporando le antiche tradizioni popolari di mezza estate nella nuova celebrazione religiosa.
Ma come spesso accadeva, le persone non erano preparate ad abbandonare le loro gioiose vecchie pratiche pagane.
Credevano che il velo tra i vivi e i morti fosse particolarmente evanescente in certe notti dell’anno, e non passò molto tempo prima che la vigilia di San Giovanni diventasse uno di quei giorni in cui i morti camminavano sulla Terra e le fate dispettose fossero più potenti.
Così la vigilia di San Giovanni si trasformò in una notte di magia, mistero e stregoneria in cui si credeva, tra le altre cose, che le erbe possedessero poteri curativi particolarmente forti.
Non è un caso, se in questo periodo dell’anno vengono raccolte molte piante aromatiche, appena fiorite, con aromi più intensi.
Le erbe specifiche variano in base al luogo in cui si vive, ma devono essere sette, anche se alcuni parlano di 9, ma io credo nel numero 7.
Il numero 7 è una costante in tutti rituali di San Giovanni: saltare 7 volte sul fuoco, bere da 7 fontane, saltare su 7 onde e raccogliere 7 erbe.
Molte delle erbe hanno proprietà medicinali, quindi sono raccolte sia per questo, che per il loro potere contro il male.
È tradizione che le donne raccolgano varie piante alla vigilia del 24 giugno, di cui la più famosa è “l’Erba di San Giovanni (Iperico)”, che si crede sia imbevuta del potere del sole, oltre ad essere magica e medicinale.
Fin dal Medioevo, era appesa su porte e finestre, per respingere le streghe e gli spiriti maligni.
Le sue proprietà curative sono ben note ed era utilizzata dai Cavalieri Ospitalieri, un ordine militare cattolico medievale che ha preceduto il Sovrano Militare Ordine di Malta.
Con le 7 erbe raccolte, si prepara la famosa “Acqua di San Giovanni”, chiamata anche “Guazza di San Giovanni”, ma intanto vediamo quali piante potreste raccogliere; a voi la scelta a seconda delle vostre esigenze.
–Finocchio selvatico: lavora contro il malocchio
–Felce maschio (Dryopteris filix-mas): secondo la leggenda fiorisce solo nella notte di San Giovanni, rimane visibile solo un attimo e può essere raccolto solo dopo aver combattuto con il diavolo
–Felce femmina (Pteris aquilina): invisibilità
–Ginestra ghiandolosa (Adenocarpus) : da questa pianta si ricavavano le scope per spazzare via gli spiriti dalla casa
–Erba di San Giovanni (Iperico): agisce contro il diavolo ed è molto popolare nella medicina tradizionale
–Malva comune: con proprietà antinfiammatorie, lenitive, emollienti, protettive delle mucose
–Rosmarino: usato per protezione
–Erba Luigia o Cedrina (Aloysia citriodora): buona per l’amore e associata alle feste
–Digitale: protegge le abitazioni da malefici e negatività, da incendi e furti
–Artemisia (Assenzio): contro le disgrazie e per proteggere la fedeltà e la felicità della coppia, fertilità
–Camomilla: prosperità, protezione, calma, creatività, amicizia, pace
–Ruta: tiene lontani i vermi, i demoni e il malocchio
–Menta: protegge dal male, aiuta nella guarigione, attrae il denaro
–Sambuco: allontana gli incubi, esorcismo e annulla gli attacchi di ogni tipo
–Prezzemolo: allontana il male, utile per la chiaroveggenza
–Aglio: assorbe e respinge il male e le malattie, ottimo in magia cerimoniale per allontanare durante i riti larve astrali o presenze negative in genere
–Lavanda: purifica, allontana le negatività, la sfortuna e il malumore, favorisce la felicità, l’amore, il raggiungimento della pace interiore
–Rosa: attira l’amore
–Achillea: guarigione delle ferite, il suo olio essenziale ha proprietà antinfiammatorie
–Trifoglio: usato in un bagno rituale, attira denaro e prosperità; usato per lavare i pavimenti, allontana gli spiriti maligni e gli ospiti indesiderati; contro le fatture o le interruzioni del malocchio; in un sacchetto giallo porta avanzamento nel lavoro
–Mandragora: con la doppia facoltà di sedativo ed eccitante data la sua essenza ambivalente, maschile e femminile; usata per preparare narcotici e filtri d’amore
–Ribes rosso: protegge dal male
–Pervinca: talismani vegetali
–Cardone (Carlina acaulis): impedisce i passaggi delle streghe; inchiodato alla porta di casa, costringe la strega a contarne tutti tubuli
–Biancospino: protegge la casa dalle calamità naturali e non
–Timo: per passare a una nuova fase della vita e lasciare il passato alle spalle.
Ma come li usiamo?
Le erbe, una volta raccolte, devono essere lasciate fuori durante la notte di San Giovanni, in modo che la rugiada e il Solstizio le infondano potere.
Esse raccoglieranno la rugiada e il giorno dopo farete il bagno con quest’acqua “benedetta”, per buona fortuna e fertilità .
Di solito vengono lasciate dentro una ciotola con dell’acqua, che va raccolta da sette fontane diverse (sarebbe l’ideale, ma visto che è estremamente difficile, si possono utilizzare 7 bottiglie o rubinetti diversi…).
Questa acqua infusa di erbe verrà utilizzata per lavarsi al mattino, e in seguito verranno essiccate e utilizzate nei rimedi casalinghi.
Le piante possono anche servire come protezione dagli spiriti maligni e dalle streghe, se appese in un bouquet vicino alla porta o alla finestra di casa.
Si crede che l’ Acqua di San Giovanni , sia comunque magicamente potente e, opportunamente preparata, aumenti la bellezza proteggendo dal malocchio, dall’invidia e dalle maledizioni.
Tra i molti rituali e tradizioni associati alla vigilia di San Giovanni, ci sono i seguenti, alcuni dei quali sono ancora utilizzati dai praticanti vudù.
In molti luoghi, le giovani donne non sposate mettono ruta, rosmarino e petali di rosa sotto i cuscini alla vigilia di San Giovanni, nella speranza di sognare i loro futuri mariti.
Si dice anche che allontanino il male e spesso vengono bruciati alla vigilia di San Giovanni.
Invece, le minute spore della Felce femmina, ha presumibilmente il potere di rendere invisibili, se raccolte alla vigilia di San Giovanni, nel momento preciso in cui è nato il Battista.
Peccato che, purtroppo, nessuno conosca l’ora della sua nascita.
Ciò che rende potente quest’Acqua, non sono solo le erbe, ma soprattutto la rugiada.
Questa rugiada dovrebbe essere raccolta da una donna che ha digiunato, e che recita l’ Ave Maria mentre fa le sue cose.
La rugiada della notte di San Giovanni è magica e propizia: raccoglila con un pezzo di stoffa o passeggia tra i prati al mattino presto, o rotolati nell’erba da essa bagnata all’alba… sarà il modo migliore per ottenere ciò che vuoi!
Dopo questa notte, si ritiene che alcune di queste piante, utilizzate nella preparazione di una bevanda, portino non solo benefici, ma anche salvezza e protezione spirituale elargite dal santo stesso.
Un’usanza simile consiste nel raccogliere la rugiada che rimane dopo il suo uso durante la notte di San Giovanni, distillarla utilizzandola per favorire la crescita dei capelli, migliorare la fertilità, curare le malattie della pelle e tenere a bada le malattie.