Sul prato di maggio
“È bello sostare sul prato di maggio.
Il profumo dell’erba novella
e dei fiori freschi ti riempiono di fragranza:
la vista delle pecore mansuete
che brucano e del pastore
che zufola o intaglia ti allieta
l’anima e ti fa amare la vita.
Bisogna sostare
sul prato di maggio
per temprarsi le membra
e per rinfrancarsi l’anima.
Questo è il mese più adatto.
Beato chi se lo può godere
sui prati fioriti e festosi;
è il mese di Maria,
la madre nostra comune.
La sua casta presenza
tra la gaiezza dei prati
in fiore non può che
renderci fiduciosi e felici.”
-Giuseppe Fanciulli-
Maggio è il quinto mese del calendario gregoriano, corrispondente al mese del calendario romano “Maius”, a sua volta dedicato alla Dea della fertilità e dell’abbondanza Maia, la Grande Madre Terra.
Secondo il calendario dell’antica Roma, oltre alla festa di Bona Dea (Maia), che cadeva il primo maggio, in questo mese c’erano altre ricorrenze:
–Festa degli Argei, il 14 o 15 maggio, fantocci di legno o di vimini intrecciati, appunto gli Argei, legati mani e piedi, che venivano lanciati dalle Vestali nel Tevere dal Ponte Sublicio. Al rito, partecipavano anche i pontefici, il pretore e i cittadini. Sembra che questa celebrazione derivi da Giove Fatidico, che ordinò ai primi abitanti del luogo, al tempo in cui quella terra era chiamata Saturnia, di offrirgli tanti corpi consacrati di vecchi, quante erano le loro gentes, fino a quando Ercole fece gettare dei giunchi al posto degli anziani, dando origine al rito degli Argei.
–Agonalia, celebrata il 21 Maggio, era dedicata a Veiove, Dio romano, oggetto di culto fin da età molto antica. Veiove era il protettore dell’Asylum, il bosco sacro di rifugio, che si trovava nella sella del Campidoglio. La festa consisteva nel sacrificio di un ariete in nero, durante la quale il Re dei Sacrifici chiedeva sempre il consenso dicendo “agone”? (ovvero “posso agire?”); da qui Agonalia.
–Ambarvali, una serie di riti, che si tenevano nell’antica Roma alla fine di maggio, per propiziare la fertilità dei campi, celebrati in onore di Cerere. Durante queste celebrazioni, si sacrificavano un toro, una scrofa ed una pecora, che prima del sacrificio erano condotti in processione tre volte attorno ai campi. Infatti, i rituali prendono il loro nome da questo momento, derivando appunto da “ambio” (vado in giro) ed “arvum” (campo).
–Floralia, per i Romani una delle feste con cui si celebrava la primavera e il risveglio della natura. Essa era una festa abbastanza rustica e semplice per tradizione diventata poi, col tempo, un’occasione per dare sfogo alla licenziosità e alle rappresentazioni pubbliche di scene abbastanza piccanti, che tanto piacevano ai Romani. Il nostro primo Maggio si ricollega benissimo a Floralia.
–Lemuria, si svolgevano il 9 Maggio, nell’Antica Roma, per tenere lontani i Lemuri (dal latino “Lemures”, cioè “Spiriti della notte”, o “Larve”, ossia “Fantasmi”), quindi gli Spiriti dei morti. Sembra che questa tradizione sia stata istituita da Romolo, per placare lo spirito del gemello Remo, che aveva assassinato. Il rituale prevede che il “Pater Familiae” getti alle sue spalle alcune fave nere, recitando formule propiziatorie, per nove volte.
–Rosalia o Rosaria o, più semplicemente, “la festa delle rose” , erano collegate con il culto dei morti, sviluppatasi dall’uso di porre dei fiori nei siti di sepoltura. La data di celebrazione di questa festa variava localmente, a seconda della fioritura delle rose, ma indicativamente si celebrava durante le Idi di Maggio.
Il poeta romano Ovidio fornisce una seconda etimologia sul nome Maggio, affermando che questo mese è chiamato così per i “maiores”, in latino “anziani”, così come il mese successivo (giugno) è chiamato così per “iuniores” = “giovani “.
Nel tardo Impero russo, Mayovka era un picnic in campagna, o in un parco, nei primi giorni di Maggio, da cui il nome.
Alla fine, “Mayovka” (in particolare, “Mayovka proletaria”) finì per significare una celebrazione illegale del primo Maggio da parte del pubblico rivoluzionario, tipicamente presentata come un innocente picnic.
Nel mese di Maggio, è piacevole stare col naso all’insù, per ammirare la pioggia di meteoriti di Eta Aquariids, visibile dal 21 aprile fino a circa il 20 Maggio di ogni anno, con il picco di attività intorno al 6 Maggio.
Oppure le piogge delle Arietidi, dal 22 maggio al 2 luglio e il picco il 7 giugno.
Ed anche le Virginidi fanno le apparizioni in varie date a Maggio.
Il 1 Maggio, in molti Paesi del Mondo, si festeggia la “Festa dei Lavoratori”, da quando la ricorrenza fu istituita a Parigi nel 1889, (in Italia dal 1891).
Questa data è celebrata a Cuba, in Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione Europea; mentre negli Stati Uniti si festeggia il “Labor Day” il primo lunedì di settembre.
Ma vediamo un po’ come nacque.
“8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire” era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e condiviso da gran parte del movimento sindacale dei lavoratori, del primo Novecento.
Queste furono le parole d’ordine, che aprirono la strada a rivendicazioni generali e, il 1 maggio del 1886, a Chicago, i Sindacati organizzarono uno sciopero generale, per richiedere condizioni di lavoro migliori e più umane per gli operai.
Infatti, a metà Ottocento, l’orario di lavoro poteva durare 16 ore, spesso svolto in condizioni disumane, non esisteva il concetto di “sicurezza” e le morti dei dipendenti non venivano nemmeno più conteggiate.
La protesta dei Sindacati e dei lavoratori durò 4 giorni, ci furono enormi cortei di persone, dapprima pacifici ma poi, con interventi delle forze dell’ordine, la situazione precipitò ed ebbe tragiche conseguenze.
Fu lanciato un ordigno che uccise un poliziotto e tutto degenerò.
Molte persone vennero arrestate, anche se non c’erano prove su chi avesse gettato la bomba; alcuni di loro furono condannati a morte per strangolamento.
Il leader anarchico August Spies, morendo disse:
«verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi».
L’esito del processo indignò gli operai di tutto il Mondo e i condannati diventarono i “Martiri di Chicago”.
Nelle Hawaii, il 1 maggio si festeggia il “Lei Day”.
I Lei sono ghirlande spesso realizzate con fiori e foglie tipici di queste isole, offerti come simbolo di saluto, addio, affetto, celebrazione o onore, nello spirito di “aloha.”
Il Lei Day ebbe origine nel 1927, quando il poeta Don Blanding propose una celebrazione, per riconoscere il ruolo della Lei nella cultura hawaiana.
La scrittrice Grace Tower Warren suggerì il primo giorno di maggio, perché la data coincideva con una celebrazione legata anche ai fiori.
Oggi, le celebrazioni del Lei Day includono musica, giochi, mostre e concorsi di produzione di Lei.
In Messico, il 5 si celebra il “Cinco de Mayo”, ovvero il giorno che celebra la vittoria dell’Esercito messicano sull’Esercito francese, nella battaglia di Puebla del 1862.
Per commemorare questa pietra miliare storica, il Messico ospita una serie di sfilate di rievocazioni storiche.
Negli Stati Uniti, il 16 è dedicato alla “Giornata delle Forze Armate”.
Il 22 Maggio è la “Giornata marittima nazionale”, in commemorazione del primo viaggio transoceanico tramite battello a vapore (completato dalla USS Savannah nel 1819), che riconosce gli sforzi della Marina mercantile statunitense, durante la guerra e la pace.
Il 31 si celebra il “Memorial Day”, promemoria della tenacia della vita. È tradizione alzare la bandiera in questo giorno e tutti devono saperlo fare alla perfezione.
Nella prima quindicina di Maggio, ad Hong Kong si festeggia “Cheung Chau Bun Festival”, dedicato al Dio Pak Tai, che salvò la città da una pestilenza, e che coincide sempre con il compleanno del Buddha.
Il componente distintivo: torri di bambù adornate con panini fatti a mano.
A Maggio, in molti Paesi del Mondo si celebra la “Festa della Mamma”; in Italia quest’anno cadrà il giorno 9.
Famoso è il “Festival di Cannes”, in Costa Azzurra, dedicato alla “settima arte”, che non solo è uno dei più importanti al Mondo, ma è un luogo in cui i conoscitori del Cinema internazionale possono vedere ed essere visti.
Invece, per gli sportivi abbiamo il “Gran Premio di Monaco”,
un’iconica gara di Formula 1, che attira a Monaco tutto il jet set, di cui
quest’anno si celebrerà il 78° anno.
Molto simpatico è il “Cooper Hill Cheese Rolling Festival”, nel Gloucestershire, una tradizionale gara con il formaggio, nata nel XIX secolo che, sebbene fosse stata interrotta per alcuni anni per motivi di sicurezza, è tornata in auge. Diverse dozzine di persone inseguono una forma di formaggio, giù per una ripida collina e il vincitore si porta a casa un sacco di formaggio.