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Plinio il Vecchio
Simbolo della cucina mediterranea dell’estate, il Basilico (Ocimum basilicus) è una pianta perenne originaria del sud-est asiatico e fu importata in Occidente dai commercianti di spezie romani.
Il nome deriva dal greco “Basilikòs”, che significa “regale”, ad indicare che questa era già considerata nell’antichità come la “regina delle erbe”.
L’origine del nome è stata spesso erroneamente confusa con quella del “Basilisco”, creatura mitologica greca descritta come un serpente dal veleno letale, col potere di uccidere con lo sguardo. Il Basilico ne sarebbe stato l’antidoto.
Racconti leggendari descrivono la tomba di Cristo Risorto, arricchita da numerose piantine di Basilico, che ancora oggi vengono disposte ad ornare gli altari delle chiese ortodosse.
Largamente utilizzato in cucina per aromatizzare pietanze o conserve, il Basilico si racconta abbia anche altri poteri: considerato un potente talismano, i contadini messicani portavano sempre qualche foglia con sé per “attirare” il denaro o ancora per attirare la persona amata: la pianta era sacra alla dea dell’amore.
Altra proprietà particolare del Basilico è quella di tenere lontane le mosche: per questo motivo si usa collocare i vasi di questa pianta sui davanzali delle finestre.
Greci e Romani credevano che, per far crescere una piantina sana, bisognava seminarla accompagnandola con insulti e maledizioni, mentre lo scrittore romano Lucius Junius Moderatus Columella spiegava che il Basilico fosse una pianta da seminare in abbondanza “dopo le idi di maggio fino al solstizio d’estate”.
Il Basilico era conosciuto fin dall’antichità, oltre che per il suo aroma, anche per le sue proprietà medicinali, tanto che lo stesso Plinio il Vecchio lo cita nei suoi testi come pianta dalle capacità afrodisiache.
Oggi, in alcune zone gli allevatori fanno mangiare semi di Basilico ad asini e cavalli, per aumentare la loro forza sessuale.
Gli antichi Galli coltivavano il Basilico in estate e, quando fioriva, i raccoglitori dovevano sottoporsi a un complesso rituale di purificazione: lavarsi la mano che doveva raccogliere le foglie, in tre diverse fonti d’acqua.
Dovevano vestirsi con abiti puliti, tenersi a distanza dalle persone impure (per esempio donne mestruate), non utilizzare strumenti di metallo per tagliare gli steli.
Molte storie popolari in India, raccontano che “Tulasi” o “Tulsi” (Basilico santo), è considerato la rappresentazione del Signore Vishnu e sua moglie Lakshmi.
La pianta è considerata la divinità delle donne, che la adorano ogni giorno.
Una leggenda Indiana narra di Tulsi, in realtà l’incarnazione di una bellissima principessa che si innamorò di Lord Krishna.
Tuttavia fu maledetta da KrishnaIl, consorte di Radha, e prese così la forma di questa pianta.
In un’altra leggenda indiana, Krishna una volta veniva pesato in oro.
Anche se sulla bilancia era stato collocato molto oro, non si riusciva ad eguagliare il peso di Krishna. Fu solo quando una foglia di Tulsi fu posta insieme all’oro, che il peso di Krishna fu raggiunto.
Molti Greci e Romani dei tempi antichi credevano che il Basilico sarebbe cresciuto bene, se si fossero urlate maledizioni selvagge e gridato ad alta voce mentre si seminava.
Una superstizione europea del passato racconta che, se una foglia di Basilico si lascia sotto una pentola, si trasformerà in uno scorpione durante la notte.
E ancora, alcuni credevano che l’odore delle foglie di Basilico potesse far crescere gli scorpioni nel cervello.
Nel Medioevo si pensava che il Basilico avesse poteri magici e spesso veniva usato nella preparazione di pozioni e filtri.
Si ritiene che un vasetto di basilico sul davanzale della finestra o davanti alla porta di casa allontani disgrazie e malattie.
Un’antica leggenda parla di Basileia, ninfa del corteo di Diana, che amava molto l’essenza del Basilico e ne teneva sempre un rametto con sè.
Un giorno fu rapita da un uomo malvagio e fu liberata dalle sue compagne ninfe, dal luogo in cui era prigioniera, proprio grazie al profumo del Basilico.
Basileia, una volta libera, volle chiamare la pianticella con il suo nome, per celebrarla in quanto le aveva salvato la vita.
Nel periodo della dominazione araba in Sicilia, intorno all’anno 1100, a Kalsa (antico quartiere di Palermo), viveva una bellissima fanciulla, che trascorreva le sue giornate dedicandosi alla cura della casa e delle piante che ornavano il suo balcone.
Un giorno, passando dalla Kalsa, un giovane moro la vide, mentre era intenta ad innaffiare i suoi fiori, e se ne innamorò.
All’istante egli decise che doveva averla ed entrò in casa.
La fanciulla, colpita dall’ardimento del giovane, ricambiò quell’amore ma, appena seppe che lui presto l’avrebbe lasciata per tornare in Oriente, dove l’aspettavano moglie e figli, lo uccise mentre dormiva.
Ella gli tagliò la testa e con questa fece un vaso, in cui piantò il Basilico, mettendolo fuori in balcone. La pianta crebbe rigogliosa, grazie alle lacrime che la fanciulla versava quotidianamente, destando però invidia in tutti gli abitanti del quartiere.
Da lì nacque la leggenda dei vasi di terracotta a forma di “testa di moro”, souvenir artigianali molto apprezzati e ricercati in Sicilia, soprattutto nella zona di Caltagirone.
Oggi, 18 agosto, si festeggia Sant’Elena, ovvero Flavia Giulia Elena, madre dell’Imperatore Costantino, legata nella tradizione Cristiana al ritrovamente della “Vera croce”, il patibolo su cui morì Gesù Cristo.
Versioni medievali della leggenda dicono che Elena fu condotta sul sito della Vera Croce, seguendo una scia di Basilico, che era spuntata ovunque il sangue di Gesù fosse caduto durante la sua crocifissione.
Nel Decamerone, Boccaccio narra la storia di Elisabetta da Messina, che seppellì la testa del suo amato Lorenzo, barbaramente assassinato dai gelosi fratelli di lei, in un grande vaso di Basilico che innaffiava tutti i giorni.
Dalle foglie al seme, il Basilico è considerate un tonico per il corpo, la mente e lo spirito, oltre ad essere utile per allontanare gli insetti.
Tutte le parti della pianta fungono da adattogeno.
Un adattogeno è una sostanza naturale, che aiuta il corpo ad adattarsi allo stress e favorisce l’equilibrio mentale. Il concetto di adattogeno è un approccio olistico.
Ma la ricerca scientifica mostra che il Basilico ha proprietà farmacologiche, per aiutare la mente a far fronte a molti tipi di stress.
Il Basilico è un ottimo antinfiammatorio, antiossidante, aiuta a mantenere la salute dei capelli, combatte la cellulite ed è diuretico.
Le sommità fiorite e le foglie sono utilizzate per preparare infusi ad ad azione diuretica, stomachica e sedative.
Il suo olio è ottimo per i massaggi alle parti del corpo colpite da reumatismo o dolente.
I praticanti ayurvedici raccomandano di bere il Basilico come tè, usando le foglie. E, dal momento che è privo di caffeina, è consigliato di berlo ogni giorno.
L’atto di bere il tè al Basilico può essere rituale e calmante, come lo yoga.
Esso favorisce pensieri chiari, rilassamento ed un senso di benessere.
TISANA AL BASILICO
Mettere 2 cucchiai di Basilico fresco tritato in una tazza, aggiungere acqua bollente e tenere in infusion per 7-10 minuti.
Filtrare ed aggiungere zucchero o miele a piacimento.
Mettere sul balcone di una casa un vaso di Basilico, segnala la presenza di una ragazza pronta al corteggiamento.
Il Basilico è sacro a Cerere ed è utilizzato nei rituali e nei talismani che favoriscono l’amore, che portano fortuna e denaro, oltre che per protezione.
La pianta secca si può utilizzare come incenso, oppure si porta addosso in un sacchettino come amuleto; propizia l’amicizia e la concordia familiare.
Ed ora un po’ di “magia” col Basilico…
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Una candela cosparsa di olio si basilico aiuterà contro le negatività.
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Per sapere come andrà una relazione o matrimonio: mettere 2 foglie di Basilico su un carbone ardente. Se le foglie bruciano rapidamente, la relazione sarà armoniosa. Se crepitano molto, la vita di coppia sarà rovinata dai litigi. Se le foglie volano via con un forte crepitio, la storia non è valida.
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Se si vuole allontanare una persona: mettere 3 gocce di aceto su una foglia di Basilico e gettarla in acqua corrente.
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Amuleto per incentivare il denaro: prendere 2 foglie di Basilico ed uno specchietto ottagonale. Inserirli nel portafogli o nella cassa del negozio.
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Per allontanare il male, spargere foglie di Basilico sul pavimento.