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Mount Shasta
La leggendaria Lemuria era un’antica civiltà perduta, che esisteva prima e durante il tempo di Atlantide.
Si ritiene che fosse situata in gran parte nell’Oceano Pacifico meridionale, tra il Nord America e l’Asia/Australia.
Lemuria era talvolta indicata anche come Mu, o la Patria di Mu.
Le informazioni su Lemuria iniziarono ad emergere e guadagnare popolarità nel 1864, quando Philip Lutley Sclater, avvocato e zoologo britannico, pubblicò un saggio intitolato “I mammiferi del Madagascar“.
Innanzitutto, egli ipotizzò che il Madagascar e l’India un tempo facessero parte di un continente più grande, cosa che portò alla prima teoria sulla scoperta dell’antico supercontinente Pangea.
Sclater trovò un numero significativamente maggiore di specie di Lemuri (animali infraordine di primati, il cui nome deriva dal latino,indicando il tipico movimento altalenante della loro camminata e corsa) in Madagascar, piuttosto che in Africa o India.
Da questa osservazione concluse, che il Madagascar era probabilmente la patria originaria dell’animale.
Egli ipotizzò che una massa continentale perduta, che si estendeva attraverso l’Oceano Indiano, doveva aver permesso ai lemuri di viaggiare in India e in Africa dal Madagascar.
Sclater credeva che questo continente, che chiamò “Lemuria” dedicandolo ai primati, avesse toccato la punta meridionale dell’India, l’Africa meridionale e l’Australia occidentale, prima di affondare definitivamente nel fondo dell’oceano.
All’epoca questa tesi fu accettata dalla maggior parte degli scienziati e così cominciò a prendere forma, ed a crescere, l’idea di Lemuria come paradiso perduto dal quale aveva avuto origine il genere umano.
Sembra che gli abitanti di questa terra perduta, noti come Lemuriani, fossero un popolo molto avanzato e pacifico, che viveva in armonia sia con le persone che con la natura.
Si narrava che essi fossero estremamente alti con quattro braccia, mentre altri affermavano che fossero mutaforma, in grado di spostarsi dalla terra al mare senza sforzo.
Essi conoscevano a fondo l’energia atomica, l’elettronica, le scienze ed avevano capacità telepatiche e di veggenza.
Possedevano tecnologie tali, da farci sembrare dei dilettanti al loro confronto, e controllavano la maggior parte delle loro tecnologie attraverso la mente.
Un tempo sapevano come alimentare le loro navi, usando l’energia radiata dai cristalli.
Era però teoria comune che, al culmine della sua civiltà, il popolo lemuriano fosse altamente evoluto e molto spirituale.
Sebbene le prove fisiche concrete di questo antico continente possano essere difficili da trovare, molte persone “sanno” di avere un forte legame con Lemuria.
Circa 14.000 anni fa, la cultura nota come Lemuria era fiorente, così come quella di Atlantide, entrambe floride.
Ad un certo punto, però, i profeti e saggi del tempo cominciarono a rendersi conto che qualcosa stava cambiando.
Cominciarono a ricevere informazioni, presentimenti, che la Terra stava per attraversare un cambiamento molto drammatico.
Il cambiamento a cui si riferivano era quello notoriamente chiamato “Diluvio Universale”, conosciuto anche come la “Distruzione di Atlantide”.
Essi erano in simbiosi con la Terra, così cominciarono a rendersi conto, che era molto importante preservare la conoscenza di Lemuria.
In realtà, era già da circa 2000 anni che si stavano preparando per questo grande cataclisma.
Quindi, cominciarono a diffondere i loro insegnamenti sulla Terra e sulla storia dell’umanità, a quante più persone possibile, credendo che così le informazioni e le tecnologie sarebbero state memorizzate all’interno delle cellule dei corpi umani, cosa che le avrebbe protette dall’oblio.
Infatti, era di grande importanza per questi antichi Esseri preservare la loro conoscenza sacra, in modo che potesse sopravvivere e beneficiare le generazioni del futuro.
Così i Lemuriani iniziarono anche ad immagazzinare informazioni nei cristalli, noti come “Cristalli del seme lemuriano” , che furono poi portati nelle profondità della Terra, per essere immagazzinati e preservati.
È così si sparse la voce del “Quarzo lemuriano” (a tutti gli effetti un Quarzo Ialino), che si dice fosse incastonato con l’antica conoscenza dell’esistenza umana e della fonte di energia.
E in molti, ancora oggi, ritengono che questi cristalli abbiano la capacità di aiutarci a ricordare, che siamo tutti un’unica coscienza ed Esseri di amore divino.
Continuando con la leggenda, ad un certo punto venne il diluvio, e tutte le persone che erano sottoterra furono al sicuro dalle acque, anche se molte di quelle sulla superficie della Terra morirono.
Alcuni studiosi affermano che una prova reale dell’esistenza di Lemuria, siano le piramidi dei Maya, Incas e Aztechi: ogni volta che le persone tentavano di costruire una piramide più alta, veniva distrutta e spazzata via.
Quindi la forma piramidale è rappresentativa delle fasi dell’evoluzione.
Quando le acque si ritirarono, il popolo emerse dal sottosuolo, trovando una Terra molto diversa rispetto a quella che conoscevano un tempo.
Purtroppo, la maggior parte dei popoli indigeni ha perso l’esatto ricordo letterale di questa apparizione ma, all’interno dei ranghi più alti degli Sciamani, Guaritori e Insegnanti Metafisici di oggi, questa conoscenza viene lentamente richiamata ed insegnata, per continuare la conoscenza della creazione e di Dio.
Durante queste sessioni, alcune persone sperimentano l’odore dello ‘sporco appena posato’, o l’odore ‘chiaroveggente dello sporco’.
Si tratta di un odore particolare, come di qualcosa di sotterraneo, probabilmente riesce a comprendere cosa scrivo, soltanto chi “lavora” in questo campo.
Dicevo che, col Diluvio universale, le persone sante di tutto questo pianeta, inclusa Lemuria, andarono sottoterra.
Queste persone sante, che avevano la capacità di conoscere le cose e comprendere la frequenza delle onde, circa un anno prima dell’alluvione, ricevettero i loro segnali per andare sottoterra, di cui i ‘non risvegliati’ non erano a conoscenza.
Mentre erano sottoterra, impararono a vivere lì e ad usare l’ambiente sotterraneo per il loro sostentamento, oltre a costruire comunità molto solidali ed amorevoli.
Alcune di queste aree sotterranee, una tra tante sotto il piede sinistro della sfinge d’Egitto, sono state scoperte di recente dagli archeologi.
I saggi e i santi avevano completato in parte il lavoro finale necessario per preservare parte della conoscenza.
A sostegno della reale esistenza di Lemuria, nel 1899, Frederick Spencer Oliver, uno scrittore americano di narrativa occulta, pubblicò “A Dweller on Two Planets”, un libro in cui affermava che i sopravvissuti di un continente sommerso, chiamato Lemuria, vivevano a Mount Shasta.
Il Monte Shasta, ovvero “Montagna Bianca“, con i suoi 4.321,8 mt di altezza, è uno stratovulcano (vulcano con forma generalmente conica, costituito dalla sovrapposizione di vari strati di lava solidificata, tefra, pomice e ceneri, e con ripidi pendii) attualmente quiescente, ma potenzialmente attivo, situato all’estremità meridionale della Catena delle Cascate in California.
Nel suo libro, Oliver affermava che i Lemuriani vivessero in una serie di complessi tunnel sotto la montagna, e che la gente del posto a volte vedeva queste creature vagare fuori dalla montagna in vesti bianche.
Anche Wisar Spenle Cerve, pseudonimo di Harvey Spencer Lewis, nel 1931 scrisse un libro sui Lemuriani nascosti del Monte Shasta, il quale ampliò la popolarità di questa leggenda.
Il cercatore d’oro britannico JC Brown, nel 1904, affermò di aver trovato una città sotterranea a 11 miglia di profondità nella stessa montagna, piena di oro, scudi e mummie, alcune delle quali erano alte 10 piedi.
Quando raccontò la sua storia, il gruppo formò una squadra di 80 persone per esplorare la montagna alla ricerca della città sotterranea ma, il giorno in cui la squadra doveva partire, JC Brown scomparve e non fu mai più ritrovato.
Secondo ‘The Lemurian Connection‘, un’associazione spirituale creata per fungere da punto focale, per riunire individui di tutto il Mondo, che hanno un interesse comune nella condivisione di informazioni ricevute da vari insegnamenti Lemuriani, 25.000 anni fa Atlantide e Lemuria erano le due civiltà più altamente civilizzate sulla Terra.
Ma qualcosa andò male.
Tra le due civiltà sorse un dissenso riguardo allo sviluppo ed all’evoluzione di altre civiltà.
I Lemuriani credevano, che le altre culture meno evolute dovessero essere lasciate sole, libere di continuare la propria evoluzione al proprio ritmo, secondo le proprie comprensioni e percorsi.
Invece, gli Atlantidei credevano, che le culture meno evolute dovessero essere controllate dalle due civiltà più evolute. La loro discussione sulle ideologie portò a diverse guerre termonucleari, che indebolirono entrambe le placche continentali.
Quando le guerre furono finite e la polvere si fu calmata, non ci furono vincitori, solo morte, distruzione ed ulteriore degradazione dello spirito umano, al punto che entrambe le parti si resero conto dell’inutilità di un tale comportamento.
Così, i Lemuriani decisero di costruire una società separata all’interno del Monte Shasta, dove sarebbero stati al sicuro da qualsiasi interruzione sulla superficie della Terra.
La città di Telos fu costruita all’interno del Monte Shasta e fu progettata per ospitare 200.000 Lemuriani.
Oggi si ritiene che Telos ospiti 1,5 milioni di Lemuriani all’interno del Monte Shasta.
E le credenze moderne dicono, che Lemuria può essere sentita e contattata attraverso pratiche spirituali.
I Lemuriani erano una razza spirituale altamente evoluta, quindi possono essere contattati tramite messaggi spirituali dai credenti ancora oggi.
Inoltre, si ritiene che i Lemuriani utilizzino cristalli, soprattutto il Quarzo ialino, come strumento di comunicazione,.
Cristalli che gli Antichi programmarono, per insegnare nel futuro i loro messaggi di unità e guarigione, e che oggi sono veramente molto utilizzati e venerati dai credenti Lemuriani moderni.
E non solo…
Sin dai tempi antichi, diverse teorie hanno sostenuto l’esistenza di regni e territori sotterranei, dando vita alla “Teoria della Terra Cava”, secondo la quale, il pianeta Terra sarebbe cavo proprio all’interno.
Praticamente, sotto la superficie terrestre vi sarebbero altre superfici concentriche, che potrebbero a loro volta essere abitate o abitabili.
A partire dal XVII secolo, questa teoria fu formulata in termini scientifici, diventando popolare nei secoli successivi, grazie ai romanzi fantastici che la sfruttavano come artificio narrativo.
Oggi è ampiamente confutata dalla scienza moderna (geologia, geofisica ed astrofisica), pseudoscienza, ma questa teoria della Terra cava rimane affascinante, trovando diversi sostenitori di “teorie del complotto”.
Alcune di queste teorie costituiscono le basi per luoghi concettuali, come “l’Ade” della mitologia greca, lo “Svartálfaheimr” della mitologia norrena, lo “Sheol” ebraico o “l’Inferno” cristiano.
Anticamente, gli Eschimesi erano chiamati dagli Scandinavi “Trolls” poiché, secondo le leggende, provenivano dall’interno della Terra, così come altri esseri fantastici, tipo fate e gnomi.
Anche gli Eschimesi affermano di esser giunti nelle loro terre odierne da un luogo lontano e sotterraneo.
Altre popolazioni ammettono l’esistenza di un mondo sotterraneo, nascosto e non facilmente raggiungibile, come le popolazioni del Sud America, che ci parlano dell’Eldorado e le popolazioni asiatiche che raccontano di “Agartha”.
Si narra che, una volta, esistevano due grandi continenti, “Atlantide” e “Mu” che, per misteriose ragioni, furono distrutte da un grande cataclisma.
I superstiti si divisero in diversi gruppi. Alcuni abitavano le terre dell’Asia, dell’Europa e delle Americhe; altri, gli “eletti”, scesero all’interno del pianeta, dando vita ad una civiltà nascosta, divisa tra altri due grandi continenti, “Eldorado” e Agartha.
Eldorado era accessibile dal Polo Sud, Agartha dal Polo Nord.
Agartha, la Terra cava, narra di un’ipotetica terra abitata da esseri molto più evoluti di noi sotto la crosta terrestre. (vedi articolo dedicato in questo sito)
Agartha, con la sua capitale Shamballa, è narrata in un testo “Il Dio Fumoso”, biografia di un marinaio norvegese di nome Olaf Jansen.
Invece, nel saggio “Agartha – I Segreti delle Città Sotterranee”, scritto da Willis Emerson, si racconta di come l’imbarcazione di Jansen abbia navigato attraverso un ingresso verso l’interno, situato al Polo Nord.
Per due anni, Jansen visse a stretto contatto con gli abitanti delle colonie di Agharta, che erano alti ben 12 metri ed erano illuminati e riscaldati da un ‘fumoso’ sole centrale.