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Il Vischio è un sempreverde che cresce come semiparassita, generalmente sugli alberi a foglia caduca (meli, peri, etc.), ma talvolta anche sulle conifere.
È caratterizzato da radici (dette austori), che penetrano nel legno della pianta parassitata, da cui derivano nutrimento ed ancoraggio.
Crescendo con un ritmo lentissimo, il Vischio giunge a creare masse vegetative di diametro fino a un metro.
Tutte le parti della pianta sono tossiche; particolarmente pericolose le bacche, per la loro capacità di attrarre i bambini.
La tossicità dipende dall’alto contenuto di “viscumina”.
Ne sono immuni i merli ed i tordi, che si nutrono delle bacche e contribuiscono così alla loro disseminazione.
Anticamente, questa pianta era considerata sacra dai Druidi, da cui veniva raccolta con un falcetto d’oro nelle notti di plenilunio, per essere usata nelle complesse liturgie dei sacerdoti e nelle cerimonie purificatrici.
Essi pensavano che fosse una “pianta che guarisce tutto”, ed era simbolo di immortalità e di pace, auspicatrice di salute e benessere.
Il Vischio appare nella mitologia. Nell’Eneide di Virgilio, l’eroe Enea raccolse un “ramo d’oro” di Vischio alla porta degli Inferi, che garantiva la sua sicurezza mentre lo attraversava.
Balder, il Dio nordico della luce e della gioia, fu ucciso da una lancia di Vischio lanciata da Hodur su istigazione di Loki, Dio dell’oscurità e del male.
In Svezia, il Vischio è sacro a Thor, il Dio del tuono.
Galeno assicura che “assorbe i tumori che si annidano in profondità del corpo”.
Plinio il Vecchio descrive i rituali delle popolazioni galliche, che accompagnavano la raccolta del Vischio: “Nel sesto giorno dopo il solstizio d’inverno i Druidi si avvicinavano alla quercia, indossando vesti candide e conducendo alla cavezza due tori bianchi.
Il capo dei sacerdoti saliva sull’albero e, usando un falcetto d’oro, tagliava i rami del Vischio, che venivano raccolti in una pezza di lino immacolata, prima che cadessero a terra.
Poi, immolati i due animali, pregavano per la prosperità di quanti avrebbero ricevuto il dono”.
Secondo una leggenda, l’origine di questa pianta è legata alla storia di un mercante avarissimo ed insensibile, che una notte cambiò la sua natura, ascoltando le voci dei suoi vicini di casa bisognosi, iniziò a piangere e dalle sue lacrime si sviluppò magicamente il Vischio.
In Scandinavia, il Vischio era un simbolo di pace, in base al quale le controparti giuravano tregua.
Tradizionalmente, il Vischio è ritenuto apportatore di fertilità e molto diffuso come regalo di Capodanno, di buon auspicio per amici e parenti.
Perché i suoi poteri possano funzionare, non deve mai toccare terra, ma restare sempre sospeso.
Sotto di esso ci si bacia, affinché l’amore duri a lungo.
Il rametto di Vischio, durante le feste solstiziali invernali, si appende agli usci delle case o si porta al collo, perché è considerato un amuleto contro le disgrazie e gli influssi negativi.
Non si deve raccogliere dall’albero con le mani, soprattutto con la sinistra: si attirerebbe la malasorte.
Per questo motivo, anticamente lo si faceva cadere, colpendolo con un bastone o una freccia e si doveva afferrarne il cespo al volo, prima che toccasse terra.
I Celti, attribuendo a questa pianta innumerevoli proprietà curative, lo immergevano nell’acqua, che distribuivano a chi era ammalato o per preservarsi da future malattie o sortilegi.
Anche in molte regioni africane, il Vischio è considerato sacro, apportatore d’incolumità, tanto che i guerrieri Valo, andando in guerra, ne portavano addosso le foglie, per assicurarsi l’invulnerabilità.
Nel corso della storia, è stato utilizzato in pozioni, polveri e tè per controllare l’epilessia, l’ipertensione e la paralisi, per migliorare la fertilità e curare la sterilità, per agire come afrodisiaco e per proteggere dai veleni.
Si ritiene che la polvere ricavata dalle bacche renda fertile qualsiasi uomo, donna o animale.
Il succo delle bacche di Vischio è molto appiccicoso e consente ai semi di attaccarsi alla corteccia di un albero.
Il Vischio europeo preferisce gli alberi decidui più morbidi, in particolare i meli e si trova spesso anche su frassino e biancospino.
Il Vischio americano, chiamato “Vischio di quercia”, si trova più comunemente sugli alberi di acero, ma ama anche la quercia.
Se desideri coltivare il tuo Vischio, dovrai procurarti bacche fresche.
Schiacciale sulla corteccia sul lato inferiore di un ramo di un albero appropriato, in modo che il succo faccia attaccare il seme.
Alcune persone fanno delle tacche nel legno per questo scopo, ma la cosa mi appare un po’ crudele.
Una radice filiforme si formerà in pochi giorni e perforerà la corteccia, trovando infine la sua strada nell’albero stesso.
Dovresti scegliere un albero grande e sano, e un ramo che riceva molta luce solare.
Il Vischio impiegherà fino a due anni per maturare.
In magia, il Vischio è considerato una pianta di energia maschile.
In effetti, le bacche bianche ricordano lo sperma (se lo si immagina abbastanza denso).
Tuttavia ha anche proprietà femminili.
È anche associato al Sole e all’elemento Aria, agli Dei Apollo, Venere, Freya, Odino e Balder.
E’ associato sia alle feste di Natale che a quelle di mezza estate.
Usalo negli incantesimi per attirare l’amore, per protezione, per fortuna durante la caccia, per il perdono e la riconciliazione, per aumentare la potenza sessuale negli uomini e per aiutare a concepire.
Può essere bruciato per bandire gli spiriti indesiderati, posato sulla soglia della camera da letto, per allontanare sogni spiacevoli, appeso in casa per attirare l’amore e scacciare l’influenza negativa e portato come un amuleto protettivo generale.
Il suo legno è utile per realizzare bacchette e altri strumenti rituali.
È appeso nelle case, nei fienili e nelle stalle come Amuleto, per proteggersi da stregoneria, incendi, malattie e sfortuna.
Per respingere gli spiriti maligni brucia il Vischio e posizionalo sotto il letto, assicurerà una buona notte di sonno.
Attenzione, un rametto di Vischio sopra una porta impedisce alle streghe di entrare.
FILTRO D’AMORE DEL VISCHIO
(antichissimo, preparato dai Druidi, usato nel Medioevo da dame e principesse)
Pestare 7 bacche di Vischio, fino a ridurle in polvere.
Mettere la polverina così ottenuta in un sacchettino, e lanciarne un pizzichino (di nascosto) sulla persona che si desidera conquistare.