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Mentuccia
Giovanni il Battista era un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della Giudea, fondatore di una comunità battista, che fu all’origine della comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e delle comunità gnostiche samaritane.
Considerato una delle personalità più importanti dei Vangeli, è venerato in tutte le chiese cristiane e considerato Santo. E’ presente anche nel Corano, col nome di Yaḥyā, come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto.
Giovanni Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 32 d.C., avendo condannato pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata vedova Erodiade. Erode lo fece prima imprigionare poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare.
In seguito, la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall’esercito di Erode contro Areta, nel 37 d.C., fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni Battista.
La morte per decapitazione lo fece diventare famoso anche come “San Giovanni decollato”.
Al Santo sono dedicati molti patronati, tra cui:
-Conciatori di pelli, sarti e pellicciai (per l’abito di pelle di cammello che si cuciva da sé e della cintura).
-Cardatori di lana (per l’agnello).
-Albergatori (per la sua morte causata dal banchetto di Erode).
-Fabbricanti di forbici, spade e coltelli (per la spada del supplizio).
-Ordine di Malta.
-Contrada del Leocorno di Siena.
-Anime decollate a cu si rivolgono tutti coloro che chiedono aiuto o consiglio, o cercano un segno divinatorio. I “decollati” sono morti per mano del boia.
-Compari e comari di battesimo.
-Calamità naturali.
-Naviganti, in Sicilia.
In esoterismo la notte tra il 23 ed il 24 giugno, chiamata anche “notte di San Giovanni”, è magica.
Sovrapponendosi alle simbologie legate al Solstizio d’Estate, è dedicata a riti propiziatori, per festeggiare la potenza del sole, celebrare la luce e l’inizio dell’estate.
Il Solstizio, nei riti magici e tradizionali, è il momento adatto per l’uomo per un nuovo inizio ed è propizio per attirare la fortuna.
Per questi motivi, il fuoco è uno degli elementi comuni nelle tante tradizioni, perchè nutre il sole, è luminoso e forte, combatte le tenebre.
Nella notte di San Giovanni, tutto può succedere: streghe, demoni, il bene che vince sul male, la luce che vince le forze occulte della natura e scaccia il malocchio.
Proprio per questo è chiamata anche la notte di “Mezza Estate”, del sogno e della premonizione.
Nell’antichità si credeva che, proprio in questa notte, le streghe si riunissero attorno ad un antichissimo albero di noce e, con i frutti di questi alberi stregati, colti ancora verdi e bagnati di rugiada, si preparava il nocino, liquore considerato terapeutico e dalle proprietà magiche.
Per evitare che streghe curiose e dispettose volessero entrare nelle case degli abitanti del villaggio, si poneva di fronte all’uscio un bel mucchietto di sale o una grande scopa. Le megere, per poter entrare, sarebbero prima state obbligate a contare granello per granello e saggina per saggina, così sarebbe trascorsa tutta la notte, ed esse sarebbero state costrette a rintanarsi la mattina nei loro antri.
La Notte di San Giovanni, la rugiada che bagna i prati acquista miracolose facoltà e che tutte le piante e le erbe sulla terra vengano influenzate con particolare forza e potere, essendo bagnate da questa rugiada magica ed intrise di una potenza nuova.
Una credenza molto popolare è quella di rotolarsi nell’erba bagnata per avere un fisico scattante, vigoroso e bello, oltre che per far guarire dai reumatismi, o rendere fertili le donne che vogliono avere un bambino.
Questo è il periodo propizio della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.
Con l’oscurità, si raccolgono nuove erbe per comporre il mazzetto di San Giovanni che scaccia il malocchio, porta fortuna e, se messo sotto il cuscino prima di andare a dormire, porta dolci sogni premonitori.
E’ composto da 7 piante diverse: Iperico, detto anche “scaccia diavoli”, contro il malocchio; Artemisia , per la fertilità; Ruta, Mentuccia, Rosmarino, Prezzemolo, Lavanda. Erbe legate al buonumore, alla prosperità, all’allontanamento del maligno e delle negatività.
Se si vuole fare un sogno premonitore, il mazzetto deve essere composto da Iperico, Artemisia, Arnica, bacche di Ribes, Verbena ed Erica, che andrà messo sotto il cuscino.
Inoltre, portare l’Iperico all’occhiello nella notte della festa, protegge dalle persone malefiche.
A mezzanotte si deve cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni.
Si dice che sia raro vedere una Felce fiorire. Ciò potrebbe capitare nella notte di San Giovanni.
In pratica, solo a mezzanotte in punto, quando la felce che nasce lungo i ruscelli dei boschi fiorisce, si deve cogliere un ramo e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni, acquisire la fama di saggio, la capacità di leggere il passato e prevedere il futuro.
In Boemia, si crede che il fiore della felce risplenda come l’oro, o come il fuoco, nella notte di San Giovanni: chiunque lo possieda in questa magica notte, e salga su una montagna tenendolo in mano, scoprirà una vena d’oro, e vedrà brillare di fiamma azzurra i tesori della Terra.
In Russia, i contadini raccontano che, chi riesce ad impadronirsi del meraviglioso fiore di Felce nella vigilia di San Giovanni, se lo getta in aria, lo vedrà ricadere per terra nel punto preciso in cui è nascosto un tesoro.
Oppure si racconta che chi abbia la fortuna di cogliere l’istante di quella fioritura improvvisa, potrà nello stesso tempo assistere a tanti altri spettacoli meravigliosi, come l’apparizione di tre soli, o di una luce che illumina a giorno la foresta, o udire un coro di risa ed una voce femminile chiamarlo. Il fortunato a cui accade tutto questo, non deve spaventarsi, così raggiungerà la conoscenza di tutto ciò che sta succedendo o succederà nel mondo.
La vigilia del 24 giugno si accendono i falò, perché il fuoco è purificatore, così come la rugiada.
Bisogna saltare sul fuoco, avendo ben chiare le cose che si vorrebbe cambiare nella propria vita.
Più intenso e puro sarà il desiderio espresso mentalmente al momento del salto, e più esso avrà ottime possibilità di realizzarsi. Se non è possibile accendere fuochi, si può farne un piccolo fuoco simbolico acceso nel calderone o in un qualsiasi recipiente, meglio se di rame, composto con le 7 erbe del mazzetto di San Giovanni.
Questa pratica serve a potenziare forza, potere e protezione.
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove, oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro, in quanto: ” San Giovanni non vuole inganni”.
Il giorno di San Giovanni, se si compera l’aglio, si avrà un anno prospero.
Cogliendo la Verbena a mezzanotte della vigilia di San Giovanni, si avrà un’infallibile protezione contro i fulmini oltre ad essere protetti da qualsiasi male (in Bretagna si chiama “Erba della Croce”) e ad avere facilità nella visione di realtà altrimenti nascoste (è nota anche come “Erba della doppia vista).
E’ tradizione anche mangiare le cosiddette “lumache di San Giovanni”, per distruggere le avversità, le discordie e le preoccupazioni. Bisogna mangiarle con tutte le corna (simbolo del demonio) affinché facciano effetto.
Inoltre, nell’antichità si credeva che mangiare lumache cotte insieme all’Aglio avrebbe allontanato le streghe da se stessi e dalla propria dimora.
Si racconta della “barca di San Giovanni”. La notte tra il 23 e il 24 Giugno si mette un albume d’uovo in un contenitore di vetro con dell’acqua, e si espone alla rugiada. Secondo la tradizione il Santo, passando, soffierà facendo apparire la sua barca.
Il mattino del 24 giugno si vedrà una base biancastra, dalla quale s’innalzano filamenti di diversa misura, che ricordano la chiglia, gli alberi maestri e le vele di una barca. In base a come appaiono le “vele”, si può trarre buono o cattivo auspicio, riguardante l’andamento del raccolto.
Per quanto riguarda l’amore, le vergini, dopo aver recitato una preghiera nude davanti allo specchio, in questa notte, potrebbero vedere riflessa per qualche secondo l’immagine del loro sposo.
Per chi ancora non ha incontrato l’anima gemella e vuole fare il grande passo, ci sono dei “rituali” di previsione sentimentale, per “vedere” lo sposo, magari riflesso in un pozzo o in sogno.
Un altro metodo divinatorio è quello di rompere un uovo e versare solo l’albume in un recipiente d’acqua, lasciato sul davanzale della finestra, perché raccolga la rugiada di San Giovanni. Il mattino seguente se si trova l’albume ricoperto di bollicine, significa che entro pochissimo si incontrerà l’uomo dei sogni, alto, bello e ricco.
Oppure, si può raccogliere un cardo e bruciacchiarlo, nasconderlo in una fenditura del muro ed aspettare la mattina seguente: se è verde e fresco, come appena colto, significa che ci si innamorerà felicemente corrisposte entro l’anno.
Sempre a mezzanotte, si può fare il “gioco predittivo” delle tre fave: ad una togliere completamente la buccia, ad una solo metà, e lasciare la terza intera. Incartarle come caramelle e riporle sotto il cuscino, pescandone una caso la mattina. La fava con la buccia intera vuol dire “marito ricco”, con mezza buccia ‘benestante’, senza ‘povero in canna’.
Infine, per sognare il volto del futuro amore, mettere un rametto di Alloro sotto il cuscino.
I Berberi del Nord Africa festeggiano in concomitanza del 24 giugno, accendendo dei fuochi che facciano fumo denso per propiziare il raccolto dei campi e per guarire chi vi passa in mezzo.
In Germania, una grossa ruota infuocata viene fatta rotolare fino a valle, dove passa il fiume: se la ruota arriva accesa nell’acqua, il segno è favorevole; in caso contrario è cattivo auspicio.
In Spagna, a Pamplona, si raccolgono erbe aromatiche da bruciare agli incroci per scongiurare tempeste e fulmini.
Inoltre, chi salta il fuoco dei falò è sicuro di non dover soffrire il mal di reni per tutto l’anno .
In questa notte magica, i contadini saggi usavano interpretare le lucciole. A seconda della luminosa danza degli insetti, si indovinava l’andamento dell’anno agricolo, affidandosi alla cabala della natura. Se le lucciole volavano rasentando i fossi, si sarebbe trattato di un’estate torrida con poca acqua; in caso contrario, se volavano verso l’alto, l’estate sarebbe stata fresca e piovosa.
Ed ora passiamo a qualche simpatico rito.
CARDO MAGICO DI SAN GIOVANNI
Per avere indicazioni sul futuro amore, prendere due cardi grossi, bruciacchiandogli la testa.
Metterli in un recipiente d’acqua, un cardo con la testa rivolta all’interno e l’altro con la testa rivolta all’esterno, lasciandoli sul davanzale tutta la notte.
Se la mattina dopo, uno dei cardi sarà fiorito, ci si sposerà entro l’anno.
Se è fiorito il Cardo interno, l’uomo sarà della propria città; se si tratta del Cardo esterno, sarà un uomo che viene da lontano.
-FARE INNAMORARE LA PERSONA AMATA
La sera, attorno alle ore 23, mettersi nel proprio balcone, giardino o spazio aperto in cui nessuno possa disturbare e stendere un panno rosso su un tavolo o per terra.
Disporre due candele (una rossa e una verde, utilizzate per i riti d’amore) indistintamente una destra e l’altra a sinistra. Al centro delle candele porre un foglietto bianco in cui scrivere il nome e data di nascita della persona in questione. Accendere le candele e concentrarsi sulla persona che si ama, fissando le fiammelle almeno per 5 minuti.
Dopodiché lasciare che le candele brucino almeno per un paio di ore (almeno finche sia scoccata la mezzanotte e inizi il giorno 24 giugno, San Giovanni) o lasciarle consumare fino alla fine.
Una volta finito il rito disporre i mozziconi delle candele ed il foglio dentro il panno rosso e seppellirlo sotto un albero giovane.
I pensieri del proprio amato saranno rivolti a voi.
-RITO PER ATTIRARE L’AMORE
Se si è soli da troppo tempo e si vorrebbe incontrare chi faccia battere il proprio cuore. Alla mezzanotte della vigilia di san Giovanni, dopo aver acceso una candela rosa, fissarla per alcuni minuti liberando la mente da qualsiasi pensiero. Prendere un petalo di rosa, avvolgerlo intorno alla ciocca (tagliata) dei propri capelli e legarlo con il nastrino rosa, chiedendo l’aiuto e la benedizione di San Giovanni. Ripetere altre due volte con due altri petali, legandoli ogni volta intorno alla ciocca di capelli. Preparato così il talismano, infilarlo in un sacchetto di seta rossa e tenerlo sempre con sè, in tasca o nella borsa. Dopo aver ottenuto ciò che si desidera, riportando di nuovo l’amore nella propria vita, ricordarsi di gettare il sacchettino in un corso d’acqua.