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Chi avrebbe mai detto che una pianta unica proveniente dalla lontana Cina, sarebbe diventata una delle bevande più amate nel mondo, soprattutto nel Regno Unito?
La storia del Tè è veramente affascinante ed inizia, secondo una leggenda, nel 2737 a.C. quando l’imperatore cinese Shen Nung era seduto sotto un albero, mentre il suo servitore faceva bollire l’acqua potabile.
Ad un certo punto, alcune foglie dell’albero caddero nell’acqua e Shen Nung, un rinomato erborista, decise di provare l’infuso che il suo servitore aveva accidentalmente creato.
L’albero era una Camellia sinensis e la bevanda risultante era quello che oggi chiamiamo Tè.
Nonostante non si sappia con certezza se questa sia solo una leggenda o la storia vera, il consumo di tè si è certamente affermato in Cina molti secoli prima che se ne parlasse in Occidente.
Nelle tombe risalenti alla dinastia Han, 206 a.C.-220 d.C., sono stati ritrovati contenitori per il Tè, ma fu sotto la dinastia Tang (618-906 d.C.) che esso si affermò stabilmente come bevanda nazionale della Cina.
Divenne così popolare che, durante la fine del VIII secolo, uno scrittore di nome Lu Yu redasse il primo libro interamente sul Tè, il Ch’a Ching, o Classico del Tè.
Poco dopo, il Tè fu introdotto per la prima volta in Giappone, dai monaci buddisti giapponesi che si erano recati in Cina per studiare.
Lì, il consumo di Tè divenne una parte vitale della cultura giapponese, che dette vita alla cerimonia del Tè, che potrebbe essere radicata nei rituali descritti nel Ch’a Ching.
Nella seconda metà del XVI secolo,iniziarono ad arrivare piccole notizie sul Tè, provenienti soprattutto da commercianti e missionari portoghesi che vivevano in Oriente.
Essi portarono piccoli campioni delle sue foglie in patria, ma i veri importatori furono gli Olandesi che negli ultimi anni del XVI secolo iniziarono a percorrere le rotte commerciali portoghesi in Oriente.
All’inizio del secolo, stabilirono una stazione commerciale sull’isola di Giava, dalla quale, nel 1606, fu spedita la prima partita di Tè dalla Cina all’Olanda.
Da lì poi il Tè si diffuse in altri Paesi dell’Europa occidentale continentale ma, a causa del suo prezzo elevato, rimase una bevanda per i ricchi.
Sempre nel ‘600, la British East India Company, compagnia inglese,aveva il monopolio sull’importazione di merci da fuori Europa, ed i marinai di queste le navi portavano il Tè a casa come regalo.
Ma la fama arrivò nel settembre 1658 quando, sul Mercurius Politicus, un giornale londinese, si annunciò che “China Drink, chiamato dai cinesi Tcha, da altre nazioni Tay alias Tee” era in vendita in un caffè di Sweeting’s Rents in the City.
Il punto di svolta, però, fu il matrimonio di Carlo II con Caterina di Braganza, una principessa portoghese “drogata” di Tè, cosa che stabilì che il Tè fosse visto come bevanda alla moda prima a corte, e poi tra le classi benestanti in generale.
Pertanto, sfruttando questa pubblicità, la Compagnia delle Indie Orientali iniziò a importare tè in Gran Bretagna, con il suo primo ordine piazzato nel 1664, per 45 kg. di Tè cinese da spedire da Giava.
Ben presto, il Te divenne una bevanda popolare nei caffè, che erano luoghi sia per la transazione di affari, quanto per il relax o il piacere.
Un punto a sfavore era che, però, fosse appannaggio degli uomini della classe sociale medio-alta; le donne bevevano il Tè nelle proprie case, ma la bevanda era ancora troppo costosa per essere diffusa tra le classi lavoratrici.
Uno dei motivi per il prezzo elevato era dovuto alla tassazione: nel 1689 fu introdotta la prima, talmente alta che quasi interruppe le vendite.
Fu quindi ridotta nel 1692 e da allora fino al 1964, quando le tasse sul Tè furono finalmente abolite, i politici armeggiarono continuamente con il tasso ed il metodo esatti sulla tassazione del Tè.
Naturalmente, a causa di questa tassazione iniziarono contrabbando ed adulterazioni, effettuati non solo dalle bande criminali, ma anche da molti britannici “per bene” che li supportavano.
Ma la cosa peggiore per i bevitori era che la tassazione incoraggiava anche l’adulterazione del Tè contrabbandato, la cui qualità non era controllata attraverso dogane e accise.
Foglie di altre piante, oppure foglie che erano già state preparate e poi essiccate, venivano aggiunte alle foglie di Tè, conferendogli a volte un colore non abbastanza convincente, che spingeva ad aggiungere qualsiasi cosa, dallo sterco di pecora al carbonato di rame velenoso, per farlo sembrare più simile al vero Tè.
Nel 1784, il governo si rese conto che la pesante tassazione stava creando più problemi di quanti ne valesse la pena, quindi la ridusse e, all’improvviso, il Tè legale divenne accessibile e il contrabbando si fermò praticamente dall’oggi al domani.
Nel 1820, la Compagnia Britannica delle Indie Orientali avviò la produzione di Tè su larga scala nelle regioni indiane dell’Assam e del Darjeeling, grazie all’introduzione della pianta cinese, rubata segretamente da un certo Robert Fortune, che ne portò non solo i semi ma anche l’esperienza dei lavoratori del Tè cinesi.
Le foglie coltivate sul suolo indiano risultavano più grandi e avevano una maggiore capacità di fermentazione rispetto a quelle coltivate in Cina.
Il Tè coltivato in India era considerato un prodotto patriottico dell’impero ed era spesso preparato al massimo della sua capacità date dalla maggiore forza delle foglie indiane, che fornivano vigore e forza d’animo; mentre il Tè coltivato in Cina era considerato insipido ed acquoso.
I Britannici accolsero favorevolmente anche l’associazione di ingredienti aggiuntivi, probabilmente radicati nella tradizione indiana, che preparava il Tè chai (o Masala chai), un’infusione di tè nero e spezie (come cardamomo, chiodi di garofano, cannella, pepe nero, pepe lungo e zenzero) infuso in acqua bollente con l’aggiunta di latte e servito zuccherato.
Il Tè, prima considerato una bevanda di alto rango, acquistò poi maggiore popolarità tra la classe operaia britannica, grazie al costante calo del prezzo.
Il Movimento per la Temperanza promosse il consumo di Tè all’inizio del XIX secolo, come alternativa al gin, che per secoli era stato un grave problema sanitario e sociale tra le classi più povere.
Infine, si notò che il cibo, piuttosto secco e di scarsa qualità disponibile all’epoca, era aiutato da una tazza di Tè zuccherato e lattiginoso ad ogni pasto.
E così alla fine del XIX secolo, grandi marchi come Lyons, Lipton e Twinings dominavano il mercato, visto che il Tè era senza dubbio la bevanda preferita da tutte le classi durante l’era vittoriana.
Anche se la maggior parte della produzione di Tè era concentrata principalmente nell’emisfero orientale, venne introdotto anche in America.
Diversi stati negli Stati Uniti ebbe piccoli coltivatori di Tè, anche se la maggior parte veniva coltivato nella Carolina del Sud, principalmente nella piantagione di 127 acri a Charleston, probabilmente una delle piantagioni di Tè più storiche del Paese.
Esistono varie categorie di Tè, tra cui:
NERO—Solitamente, i Tè neri singoli e non miscelati prendono il nome dalle regioni in cui vengono coltivati, ad esempio Assam, Darjeeling, Yunnan, Ceylon, Keemun. Essi sono completamente ossidati, risultando in una tazza di Tè scura e ricca, piuttosto ricca di caffeina e composti chimici forti. Le foglie vengono spesso macerate durante il processo di ossidazione, consentendo a tutte le parti delle foglie di essere esposte all’aria e scurirsi completamente. I Tè neri si abbinano bene con latte, zucchero, oli e spezie. I più famosi sono Earl Grey (con olio di bergamotto), Masala Chai (a base di spezie aromatiche indiane come zenzero fresco, baccelli di cardamomo, cannella, chiodi di garofano e grani di pepe) e Lapsang Souchong (foglie di Tè essiccate su un fuoco di legno di pino con conseguente sapore profondo, scuro, affumicato). La famosa miscela English Breakfast è un mix di Assam, Ceylon e Tè neri kenioti, preparata in Scozia per la regina Vittoria, durante una delle sue visite al castello di Balmoral.
OOLONG–I tè Oolong sono parzialmente ossidati, quindi a metà strada tra i Tè neri e verdi, ed hanno caratteristiche aromatiche che variano a seconda del loro livello di ossidazione. Molti Oolong vengono trasformati in un modo in cui intere foglie di Tè vengono arrotolate strettamente in piccole palline, che si aprono gradualmente man mano che le foglie vengono immerse in acqua calda. A causa di questa particolare forma, molti Tè Oolong possono essere infusi più volte, offrendo sottili differenze di sapore ad ogni infusione successiva.
VERDE–Le foglie di Tè verde sono in genere di colore più chiaro, riflettendo le foglie verdi originali dopo il raccolto. Sono in gran parte non ossidate e subiscono un processo di riscaldamento subito dopo la raccolta, per arrestare l’ossidazione, risultando una bevanda più leggera e più dolce. I Tè verdi cinesi sono tipicamente cotti in padella per fermare l’ossidazione, mentre quelli giapponesi sono tipicamente cotti a vapore. Gunpowder, Matcha, Sencha e Dragon Well sono solo alcune delle tante varietà di Tè verde provenienti da Cina e Giappone, le cui differenze risiedono nelle tecniche di produzione e nell’esposizione alla luce. Il Tè verde si sposa particolarmente bene con la menta ed è una delle bevande più consumate nei paesi nordafricani come il Marocco.
PU’ER—i Tè Pu’er (o Pu-erh) sono unici, in quanto sono fermentati ed invecchiati. Mentre l’ossidazione si ottiene con l’esposizione dei Tè all’aria, la fermentazione è un processo di invecchiamento in cui le foglie di Tè vengono scomposte dall’attività microbica. I Tè Pu’er vengono invecchiati da pochi mesi a diversi anni e sviluppano un caratteristico gusto ricco e terroso.
BIANCO–I Tè bianchi subiscono una minima quantità di ossidazione e sono composti dai migliori boccioli e punte lanuginose della Camellia sinensis, il che li rende particolarmente pregiati. Questi Tè hanno un delicato carattere floreale e, a differenza di altri, sono molto ricchi di antiossidanti quanto più a lungo vengono preparati.
I Tè verde e bianco aiutano nei disturbi legati ai processi degenerativi, contrastando gli esiti dell’invecchiamento, della chemioterapia e delle radiazioni.
Hanno effetti positivi anche nei problemi al cuore, ai vasi sanguigni ed al sistema nervoso centrale.
Studiando l’effetto dell’aroma del Tè Darjeeling di secondo livello, probabilmente il miglior Tè nero del mondo, si è scoperto che l’inalazione dell’aroma riduce significativamente lo stress soggettivo, “depressione/ansia” e “ostilità”.
Esistono delle leggende su alcuni tipi di Tè; eccone alcune.
–Genmaicha, o Tè di riso integrale, è un Tè verde giapponese miscelato con riso integrale tostato.
Talvolta è indicato come Tè popcorn a causa dei chicchi di riso integrale tostato, che scoppiettano durante la tostatura, assomigliando ai popcorn.
Una variante di questo Tè aggiunge il matcha alla miscela.
Secondo la sua leggenda, nel Giappone del XV secolo, un samurai stava pianificando una campagna militare.
Il suo servitore, Genmai, gli stava servendo del Tè verde, un lusso in quel periodo, e alcuni chicchi di riso caddero dalla sua manica nella tazza del samurai.
In un impeto di rabbia, il samurai estrasse la sua katana e decapitò il servo ma, mentre beveva il suo Tè, si rese conto che il riso si sposava bene col sapore del Tè e si pentì.
Ordinò che questo nuovo Tè fosse servito per commemorare il suo defunto servitore e, per onorarne la memoria, lo chiamò Tè Genmai-cha.
Un’altra storia pone l’origine del Gen Mai Cha a circa 100 anni fa, quando un piccolo negozio di tè a Kyoto creò un Tè più economico per le persone, usando un Tè bancha, ovvero raccolto tardivo mescolato con riso, per mascherare il sapore del Tè.
— Tie Guan Yin, ovvero Iron Goddess of Mercy (la Dea ferrosa della misericordia) è un Tè Oolong premium cinese originario del XIX secolo.
La produzione Tie Guan Yin è molto complessa e viene fatta due volte l’anno (primavera e inverno).
La leggenda racconta di un pio e povero contadino, Wei, che un giorno passava davanti a un tempio fatiscente, che ospitava la statua di Guanyin, il Bodhisattva della Compassione.
Essendo povero non poteva fare molto, ma un giorno portò una scopa per pulire, facendolo due volte al mese per diversi mesi, finché una notte Guanyin apparve nei suoi sogni.
Gli disse di un dono che aveva lasciato per lui dietro il tempio, che avrebbe dovuto condividere con gli altri.
L’uomo lì trovò una piccola pianta di Tè, che piantò in un campo vicino.
La pianta del Tè fiorì e le talee furono utilizzate per creare più cespugli di questa pianta.
–Earl grey: è il Tè aromatizzato più popolare in tutto il mondo, e contiene il frutto del bergamotto, Citrus bergamia, una specie di arancia amara.
Sull’origine di questo Tè esistono varie leggende e l’unico filo conduttore in tutte le storie è che è, in qualche modo, correlato al primo ministro britannico dell’800, Earl Grey.
Una storia racconta che, durante una missione in Cina, Earl Grey salvò la vita a un nobile Mandarino e ricevette la ricetta del Tè come simbolo di gratitudine.
Un’altra dice che Earl Grey ricevette questo Tè come regalo al termine di una visita diplomatica di successo in Cina.
Alcuni sostengono che gli uomini di Lord Grey abbiano salvato il figlio di un Mandarino dall’annegamento e che gli sia stato offerto questo Tè aromatizzato in segno di gratitudine.
Oppure, Lord Gray sviluppò personalmente la ricetta e lo dette ad una Casa da Tè locale a Londra per produrlo, oppure che Earl Grey abbia ricevuto questo Tè da un inviato, durante il suo viaggio di ritorno dalla Cina.
Altri raccontano che, mentre tornava a casa con il suo carico, una nave mercantile fu investita da un’orrenda tempesta. Il tè e il frutto del bergamotto si mescolarono insieme, rovinando la bevanda.
Ma a Lady Grey piacque quel sapore e iniziò a far servire questo Tè ad ogni evento.
Un’ultima versione, che il Tè fu aromatizzato appositamente da Lord Grey da servire ad un Mandarino cinese, per farlo adattare all’acqua locale del Northumberland, che aveva un forte sapore di limo (calcio).
In Esoterismo, le doti magiche del Tè si riferiscono principalmente alla ricchezza ed alla forza, ma anche se hai bisogno di coraggio, questo infuso ti sarà utile.
E naturalmente, non dimenticare la Tasseomanzia, ovvero l’arte divinatoria, che si basa sulla lettura dei fondi di Tè.
Ora vediamo quale varietà usare nei rituali, a seconda dell’obiettivo che si intende raggiungere:
TE’ BIANCO– è utile per pulire se stessi o un’area, e per fornire protezione
TE’ MATCHA– è benefico per la chiarezza mentale, il benessere generale e la salute
TE’ VERDE– è benefico per la guarigione, la creazione di consapevolezza e l’apporto di nuova energia positiva
TE’ NERO– può fornire forza e felicità, respingendo allo stesso tempo l’energia negativa
TE’ OOLONG– è benefico per la saggezza e per creare una connessione più profonda con se stessi.
Vi lascio con tre magici rituali.
TE’ PER L’ANIMA
Ingredienti:
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Acqua lunare, che si ottiene lasciando una tazza, una ciotola o una bottiglia d’acqua vicino ad una finestra per crogiolarsi al bagliore della luna.
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Tè Matcha
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Rosmarino
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Camomilla
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Cannella
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Miele
Indicazioni:
Infondere tutti gli ingredienti nell’acqua di luna. Una volta combinati, mescola in senso orario per attirare la tranquillità. E’ meglio bere questo Tè prima di andare a letto.
TE’ PER LA POSITIVITA’
Ingredienti:
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Tè verde
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Camomilla
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Miele
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Limone
Indicazioni:
Metti in infusione il Tè e, una volta che è pronto, aggiungi il miele e il limone. Usando un cucchiaio, mescola in senso orario per attirare positività. Se hai un canto o un mantra, puoi recitarlo mentre mescoli.
TE’ CURATIVO
Ingredienti:
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Tè nero alla vaniglia
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Cannella
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Latte a piacere
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Miele