“Il profumo è magia. E’ mistero. Ricreiamo l’odore di un fiore.
Del legno. Dell’erba. Noi catturiamo l’essenza della vita.
La Liquefacciamo. Intrappoliamo ricordi. Facciamo sogni.
Quello che facciamo è una meraviglia, un’arte,
e noi abbiamo la responsabilità di farla bene”
-MJ Rose-
Imbevuto di un’aura di mistero fin dall’antichità, il profumo continua ad affascinare i sensi.
Per questo, nel corso dei secoli, è stato spesso associato, in un modo o nell’altro, a qualche forma di Stregoneria.
Forse perché il profumo e la Stregoneria sono entrambi invisibili, ma il loro effetto sulle nostre emozioni è potente.
Non possiamo sfuggire a un odore, così come non possiamo sfuggire a un incantesimo.
In molti libri di incantesimi, conosciuti come Grimori, erbe, fiori, radici e resine sono utilizzati nei lavori magici e chiamati “ricette occulte”.
Esse celebrano l’uso dell’olfatto, come uno strumento molto potente nella fusione.
Inoltre, le essenze e il fumo aromatico sono stati collegati a spiriti e divinità nelle culture antiche e nei primi libri di incantesimi.
Per esempio, “Il Libro dei Morti” egiziano (leggi articolo: è pieno di incantesimi, che richiedono essenze pure, incensi e unguenti per rendere il defunto più gradito agli Dei.
Con la Stregoneria, un brutto incantesimo può essere annullato da un controincantesimo.
Allo stesso modo, per secoli, si è creduto che una corazza profumata potesse proteggere da certi incantesimi.
In effetti, indossare un profumo può essere come indossare un’armatura che ci protegge dal mondo esterno.
Molte persone condividono questa visione del profumo!
Il loro profumo è la loro armatura, senza la quale si sentono nudi. E indossare un profumo significa anche proteggersi dalle aggressioni esterne.
Quindi, il nostro profumo crea un alone o una specie di bolla intorno a noi, in cui ci sentiamo a nostro agio.
Quando gli odori circostanti sono sgradevoli, annusare il nostro profumo ci calma.
Non sorprende quindi, che si sia sviluppata l’idea del profumo come baluardo contro gli incantesimi malvagi.
O la convinzione, che certi odori possano allontanare il male.
Il Diavolo, che abita in un luogo putrido e puzzolente (secondo famose fonti), sarebbe disturbato da profumi che hanno un buon odore.
Uno dei primissimi usi del profumo nella storia è stato come messaggero del divino.
In effetti, i primi profumieri non erano altri che sacerdoti.
E i “profumi” che preparavano avevano lo scopo di creare canali di comunicazione con l’Aldilà.
Per gli Egizi si trattava di unguenti e del processo di imbalsamazione in quanto, mummificando con i balsami i corpi, era loro permesso di diventare Dei.
Divennero così “Profumati”.
Anche nella civiltà greco-romana, i profumi erano davvero il mezzo privilegiato di comunicazione con gli Dei.
Il fumo dell’incenso saliva verso di loro e trasmetteva le preghiere e le richieste degli umani.
Bruciare incenso o altri preparati era, quindi, un modo per rendergli omaggio e invocarli.
Il cibo era un’offerta per soddisfare la loro fame, il vino dissetava e i profumi parlavano loro.
Nel corso della storia, il profumo è stato usato per guarire e proteggere dalle malattie.
Nel Medioevo, si credeva che i pori della pelle la rendessero permeabile a batteri e malattie di ogni tipo, facendoli entrare direttamente nel corpo.
Il profumo era quindi in grado di agire su entrambi questi problemi.
D’altra parte, si credeva che i cattivi odori portassero malattie e che, indossando il profumo, ci si potesse proteggere dal male.
A questo proposito, parliamo del Pomander, dal francese “pomme d’ambre” ossia “mela di ambra”, originariamente una palla fatta di profumi.
Il Pomander era indossato o portato in un vaso, conosciuto con lo stesso nome, come una protezione contro il contagio in tempi di pestilenza, o semplicemente come un profumatore contro i cattivi odori.
I contenitori sferici, che contenevano i Pomander, venivano appesi al collo con una catenella, o attaccati alla cintura, e di solito erano perforati per emanare i profumi, oltre ad essere costruiti in oro o argento.
A volte contenevano molte sezioni, in ciascuna delle quali c’era un profumo diverso.
I Pomander venivano usati nel tardo Medioevo e continuarono ad essere usati fino al XVII secolo.
Una forma moderna di Pomander si prepara infilzando in un’arancia, o altra frutta, chiodi di garofano essiccati.
Fatta essiccare anch’essa, durerà indefinitamente.
Il Pomander moderno serve per profumare l’ambiente e rinfrescare l’aria, o profumare la biancheria nei cassetti e da lui deriva la sfera floreale da appendere, che può essere utilizzata anche come bouquet da sposa a pochette.
Non dimentichiamo inoltre che, per proteggersi dai pericoli della peste, era necessario passare un po’ di tempo in bagno la mattina, strofinandosi aceti ed unguenti sul proprio corpo.
Poi si doveva ingerire, bere e masticare vari fiori ed erbe profumate come l’Angelica, ritenuta superlativa nella lotta contro il male.
Infine, ci si riempiva le narici di sostanze profumate, da annusare non appena l’aria circostante diventava troppo fetida.
Ecco perché il rosmarino era ampiamente utilizzato, soprattutto durante il Rinascimento.
Questa pianta aromatica, conosciuta per le sue proprietà terapeutiche, veniva utilizzata sia per soluzioni bevibili che profumate, come la famosissima Acqua della Regina d’Ungheria).
Profumo e stregoneria sono andati a lungo di pari passo, anche perché erano gli attributi delle donne (ovvero il “diavolo”), considerate “streghe”.
Esse utilizzavano i profumi per proteggere da malattie e incantesimi e, soprattutto, nell’immaginario collettivo c’era l’idea, a partire dal Medioevo, che con essi potessero lanciare malefici.
Per inciso, i profumi sono dei preparati un po’ come pozioni magiche, realizzati mescolando insieme diversi ingredienti secondo una formula elaborata e precisa.
Un vero lavoro da strega!
Un po’ come i filtri d’amore, i profumi sono armi pericolose, che ammaliano e fanno perdere la testa.
Ecco perché le donne profumate si diceva che fossero streghe.
Erano considerate tentatrici malvagie, che cercavano di irretire gli uomini, portandoli fuori strada.
Per non parlare del Rinascimento, epoca in cui le donne anziane in particolare, si diceva avessero un odore nauseabondo e quindi, se mettevano un profumo, venivano additate sospettosamente.
Quando invece,probabilmente, cercavano solo di nascondere l’olezzo del loro corpo.
L’olfatto è il nostro senso più emotivo e primitivo in quanto, quando annusiamo, l’informazione arriva direttamente in un’area del cervello dedicata alle emozioni.
Invece tutti gli altri i sensi, avvertono stimoli che vengono prima analizzati dal cervello e poi inviati alla regione emotiva.
Ciò spiega pertanto, la forza dei ricordi olfattivi, ovvero il profumo di nostra madre, l’odore dell’erba tagliata, del pane appena sfornato…
Grazie ad un odore, torniamo indietro nel tempo, rivivendo un momento (generalmente) felice e confortante.
E’ giusto allora dire, che i profumi siano armi potenti , in quanto possono raggiungere direttamente la sfera emotiva e avere un effetto sulla nostra sensibilità e sui nostri comportamenti.
Ecco, quindi, che il profumo si trasforma anche in arma di seduzione, un po’ come un incantesimo a cui è impossibile resistere.
Il profumo può infatti aiutare a risvegliare il desiderio, e quindi a nutrire quella sensazione.
Ci ricorda l’odore dell’altra persona, dopo che se n’è andata e pensiamo a lei, quando sentiamo un certo aroma che ci rammenta un determinato momento.
Ciò spiega perché molti profumi hanno nomi legati al vocabolario dell’amore, della stregoneria e della seduzione: essi dovrebbero far cadere chiunque sotto il nostro incantesimo.
Senza dubbio, la famiglia olfattiva più “seducente” è quella dei profumi orientali: incenso, mirra, ambra, vaniglia, con le loro note calde e sensuali si combinano con fiori bianchi animali o rose coriacee, per produrre elisir scandalosi.
Interessante è anche la fragranza dell’Oleandro bianco.
Il suo profumo dolce e persistente e i suoi innocenti petali bianchi tradiscono tossine mortali, che scorrono in ogni singola parte del fiore.
Nel romanzo di Janet Fitch, “White Oleander”, una donna disprezzata avvelena il suo amante, saturando il suo cibo e le sue bevande con fiori bianchi di Oleandro.
La sua bellezza accecante la lega, nella forma e nella funzione, al fiore letale e il suo avvelenamento è descritto come una forma d’arte: riflessiva, precisa e piena di passione poetica.
Allora, che ti piacciano i profumi floreali o legnosi, bianchi o colorati, nulla ti impedirà di essere una strega o uno stregone!
Quindi divertiti a trovare la tua formula magica.
Per lanciare un incantesimo, devi essere una potente strega e, la prima cosa da cercare con il tuo profumo, è la chimica che crei profumando la tua pelle.
E quello che succederà dopo…sarà tutto incanto e malìa…
“I profumi sono dei potenti maghi che possono
trasportarvi attraverso gli anni che avete vissuto”
-Helen Keller-