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La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana
viva viva la Befana!
The Befana comes at night
wearing old broken shoes
dressed in Roman (hat) style
long live la Befana!
L’Epifania è una festa cristiana, celebrata dodici giorni dopo Natale, il 6 Gennaio.
Il termine deriva dal greco antico “epifaino” = “mi rendo manifesto”, cioè l’azione o la manifestazione di una qualsiasi divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.), di far sentire la propria presenza.
Secondo i Cattolici, è la manifestazione della Luce più grande di Dio, che si manifesta attraverso una stella.
Nelle Chiese cristiane ortodosse, che seguono il Calendario Giuliano, il 7 gennaio si celebra il Natale, a causa di una differenza di tredici giorni fra Calendario Gregoriano, usato in Occidente dal 1582, e quello Giuliano precedente, ancora in uso in certe chiese ortodosse.
Di conseguenza l’Epifania è celebrata il 19 gennaio.
Da Epifania, in molte regioni italiane la parola si è trasformata in “Bifanìa” e poi “Befanìa”, fino a diventare la “Befana”.
Questa corruzione lessicale si è poi diffusa in tutta le Penisola italiana e, in seguito, in alcune parti del Mondo.
Inoltre, la Befana è stata personificata nelle sembianze di una donna molto anziana, che vola su una logora scopa, visitando i bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, appunto la notte dell’Epifania.
Lei riempie le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra, con dolciumi, caramelle, frutta secca, agrumi e piccoli giocattoli.
Ma ciò generalmente, se i bambini durante l’anno si sono comportati bene, altrimenti riceveranno carbone o aglio.
Intorno alla figura della Befana sono sorte varie storie e leggende, vediamo alcune.
Gli antichi Romani, ereditando ed incorporando riti pagani, li associarono, come abbiamo letto in precedenza, al Calendario romano.
Quindi celebravano il Solstizio d’Inverno e il Sol Invictus.
La dodicesima notte dopo il Solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura.
I Romani credevano che in queste dodici notti (il cui numero avrebbe rappresentato sia i dodici mesi dell’innovativo Calendario romano, nel suo passaggio da prettamente “lunare” -basato esclusivamente sulle fasi lunari- a “lunisolare” -in cui la durata media dell’anno lunare è uguale a un anno solare-, che altri simboli mitologici) delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti.
Da qui il mito della figura “volante”.
Secondo alcuni, tale figura femminile fu dapprima identificata in Diana, la Dea lunare non solo legata alla cacciagione, ma anche alla vegetazione, mentre secondo altri fu associata a una divinità minore chiamata “Sàtia” (Dea della sazietà), oppure “Abùndia” (Dea dell’abbondanza).
Un’altra ipotesi collega la Befana ad un’antica festa romana, che si svolgeva sempre in inverno, in onore di “Giano” (Dio degli inizi, materiali e immateriali, bifronte, capace di conoscere il futuro e il passato) e “Strenia” (Dea simbolo del nuovo anno, di prosperità e buona fortuna, da cui deriva anche il termine “strenna”) e durante la quale ci si scambiavano regali.
Invece, in centro e nord Europa, la Befana si riferisce alla figura celtica di Perchta (guardiana del mondo animale e della natura), assimilabile ad alcune figure come ad esempio Frigg (Dea del matrimonio e della maternità) in Scandinavia, Austria, Svizzera Francia e Nord Italia, Holda (Dea del focolare) in nord Europa, Perchta (Dea degli animali e della tessitura) in Gran Bretagna.
Praticamente è una personificazione al femminile della natura invernale, rappresentata come una vecchia gobba con naso adunco, capelli bianchi spettinati e piedi abnormi, vestita di stracci e scarpe rotte, che aleggia sopra i campi e terreni di notte, propiziandone la fertilità, e viene festeggiata nei 12 giorni che seguono il Natale, culminanti in coincidenza con l’Epifania.
Più tardi, in uno stato d’animo di conciliazione, Diana (o una qualsiasi altra Dea sopracitata) è stata trasformata in una vecchia signora.
Questa signora si era rifiutata di aiutare i Re Magi a trovare il Bambin Gesù, si era pentita del suo comportamento e quindi si era rifatta, distribuendo dolci e leccornie a tutti i bambini della sua città.
Dovevano solo lasciare le scarpe, o le calze, fuori dalla porta, la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Secondo la leggenda della Befana, i bambini (e gli adulti) moderni aspettano le calze la notte del 5 gennaio, che questa vecchia strega riempie di caramelle e dolci se sono stati buoni, di carbone se sono stati cattivi.
Una grande sorpresa, per quando ci si sveglia il giorno successivo.
Come al solito, però, gli Italiani hanno trovato la loro via d’uscita: se sei stato birichino, troverai del carbone: Mangialo! Perché è fatto di zucchero…
Per tradizione, tutti i bambini si aspettano sempre di trovare un pezzo di carbone nelle loro calze, poiché ogni bambino è stato cattivo almeno una volta, durante l’anno appena trascorso.
Un’altra interpretazione della Befana affonda le sue origini nel XIII secolo.
Questa leggenda narra di un’anziana strega, con un grosso naso rosso e lieve gobba, vestita con una giacca a macchie colorate, spesso raffigurata con una scopa.
Si racconta, che la dodicesima notte di Natale (5 gennaio) i 3 Re Magi, alla ricerca del Bambino Gesù, chiesero alla Befana, di unirsi a loro nella loro ricerca.
Inizialmente ella rifiutò, affermando che aveva troppe faccende domestiche da fare.
In seguito cambiò idea e andò a cercare i 3 Re Magi e Gesù, ma non riuscì a trovarli.
Pertanto, ogni anno, nella notte del 5 gennaio, la Befana, viaggia con la sua scopa magica, in ogni casa d’Italia, alla ricerca del Bambino Gesù e porta doni. Scendendo dai comignoli, porta caramelle o frutta ai bambini, che sono stati buoni e carbone nero, cipolle o aglio ai bambini cattivi.
I bambini lasceranno fuori le calze, e anche le scarpe, sperando di svegliarsi la mattina del 6 gennaio con un po’ di dolciumi.
Però, come nella tradizione di Babbo Natale, molti bambini hanno iniziato a scrivere letterine alla Befana, nelle quali tralasciano di richiedere cibo, a favore di giocattoli o altri doni più “consistenti”.
Un altro racconto, sull’origine della Befana, risale al Regno di Re Erode.
Egli aveva decretato, che il primogenito maschio e ogni figlio maschio nato nell’anno della nascita di Cristo venissero uccisi.
Era il suo desiderio di eliminare il bambino. che si pensava sarebbe diventato il nuovo re.
I soldati invasero i villaggi in tutto il paese, uccidendo i bambini maschi.
Una madre non era in grado di piangere e accettare la perdita di suo figlio, a causa del dolore che provava.
Si convinse, che suo figlio non era morto, ma perso.
Mise tutti gli effetti personali di suo figlio in una tovaglia e, portandosela sulle spalle, si mise a cercarlo.
Dopo aver cercato di casa in casa, per molto tempo, questa giovane madre si imbattè finalmente in un bambino.
Convinta di aver ritrovato il figlio perduto, mise il sacco di stoffa, contenente tutti gli effetti personali di suo figlio, alla base della mangiatoia dove giaceva il bambino.
Il padre del bambino guardò il volto di questa sconosciuta, che aveva portato dei doni e si interrogò sul passato di questa donna.
A quell’epoca, ormai il viso di questa madre aveva molte rughe ed i suoi capelli erano diventati completamente grigi.
Il bambino, in realtà, era Gesù Cristo e, in segno di gratitudine per la sua generosità, benedisse la vecchia.
Quindi da quel momento, una notte all’anno per tutta l’eternità, la donna avrebbe considerato tutti i bambini del mondo come suoi, visitandoli e portando loro vestiti e giocattoli.
Alla Befana si è conferito un aspetto da “vecchia”, in quanto deriva da una raffigurazione simbolica dell’anno vecchio: una volta concluso, lo si può bruciare.
Così come accadeva in molti Paesi europei, in cui esisteva la tradizione di bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all’inizio dell’anno nuovo.
Esempi sono “Giubiana” (Piemonte e Lombardia), “Panevin” (Veneto), “Pignarul” (Friuli Venezia Giulia), “Casera” (Verona), “Seima” (Gorizia), “Brusa la vecia” (Veneto), “Falò del Vecchione” (Bologna), “Sparo del pupo” (Gallipoli, Puglia), “Rogo della Veggia Pasquetta” (Varallo, Piemonte) e tanti altri.
In molte parti d’Italia, l’uso di bruciare o di segare in pezzi di legno un fantoccio a forma di vecchia (in questo caso pieno di dolciumi), rientrava invece tra i riti di fine Quaresima, come avviene nel Salento, con il fantoccio della “Quaremma”, addobbata con i suoi simboli iconografici, che ricordano le antiche Moire.
In quest’ottica, anche l’uso dei doni assumerebbe, nuovamente, un valore propiziatorio per l’anno nuovo.
In Friuli, con i Panevin, ci si imbatte in una lunga serie di falò, in cui si usa bruciare la Befana: la direzione del fumo descriverà l’andamento fortunato o meno dell’anno nuovo.
A Venezia, si svolge la caratteristica “Regata delle Maranteghe”, in cui 50 tra uomini e donne, vestiti da Befana, si sfidano a colpi di remi nel Canal Grande. Il vincitore sarà colui, che per primo taglierà il traguardo, costituito da una lunghissima calza appesa sul Ponte di Rialto.
A Roma è possibile assistere ad una bellissima sfilata in costume, che parte da Castel Sant’Angelo e arriva fino in Piazza San Pietro. In piazza Navona, i bambini si possono divertire nelle numerose giostre o nelle bancarelle di dolci, in cui è possibile comprare delle lunghissime calze.
Napoli ospita una caratteristica sfilata sul lungomare Caracciolo, con la sfilata di carri e personaggi vestiti a festa. In piazza Plebiscito, invece la Befana dei Vigili del Fuoco di Napoli si cala dal cielo e distribuisce dolci a tutti i bambini.
In Toscana, nella provincia di Grosseto, esistono i “Befani”, che il giorno dell’Epifania vanno assieme alla Befana per le vie delle città e dei paesi, a cantare i canti tradizionali maremmani.
Solitamente, nel giorno dell’Epifania, per le strade del centro storico di Firenze, vi è la tradizionale “Cavalcata dei Re Magi”, in cui i Magi a cavallo percorrono le strade della città, indossando costumi rinascimentali di grande sfarzo.
E’ da non perdere, in Piazza della Signoria, lo spettacolo degli sbandieratori, il Maneggio della Bandiera.
A Savona, con la “Befana Vien Da Mare”, la famosa vecchietta arriva da mare al porto, per distribuire doni e dolci ai più piccoli. Durante la giornata sono organizzate gare di pesca a riva ed in mare.
Ad Urbania, viene tradizionalmente collocata la “Casa della Befana”, dove si celebra ogni anno la “Festa Nazionale della Befana”.
In Piazza Brà, a Verona, si svolge il tradizionale “Rogo della Vecia”, che rievoca l’antico rito dell’Epifania nella tradizione popolare italiana, in cui un manufatto di circa dieci metri viene bruciato, per scongiurare sfortuna e malocchio.
A Sassari, la Befana si cala dal Palazzo della Provincia di Sassari in piazza d’Italia, in un evento organizzato dai Vigili del Fuoco di Sassari.
La spettacolare calata della Befana è naturalmente accompagnata da caramelle e cioccolatini distribuiti a tutti i bambini.
Per quanto riguarda le tradizioni gastronomiche, in Versilia si preparano i “befanini”, frollini a base di agrumi e rhum, ricoperti di granella colorata.
Nel Varesotto, abbiamo la “pinsa”, una di pizza di polenta preparata con farina di mais e frutta secca, mentre in Campania l’arrivo della Befana corrisponde alla preparazione della prima “pastiera” dell’anno.
Nella provincia di Cuneo, troviamo la “fugassa d’la Befana ”, dolce che ricorda l’aspetto di una margherita, al cui interno vengono nascoste una fava bianca e una nera. Chi le trova, però, non vince niente. Infatti, se trova la fava bianca, salda le spese della focaccia, quello a cui toccala fava nera, paga il vino.
La “Pinsa de la marantega”, è il dolce tipico della Festa della Befana a Venezia. Infatti “marantega” significa proprio Befana. Tradizionalmente i contadini veneti la riponevano, ricoperta dalle foglie di cavolo, sotto i carboni ardenti dei falò, che si preparava per festeggiare l’Epifania e l’inizio dell’anno nuovo. Si tratta di un pane dolce poco lievitato con farina bianca e gialla, uvetta, grappa, fichi secchi, pinoli e arancia candita.
Preparato sia per Capodanno che per la Befana, la “Vasilopita” è un dolce tradizionale greco, in cui al suo interno viene inserita una moneta in segno di portafortuna. L’impasto è molto semplice, simile ad un pan brioches ed arricchito da mandorle e semi di sesamo.
Il dolce della Befana tipico in Svizzera è il “Dreikönigskuchen”, un pan-brioches realizzato da tante diverse “palline” assemblate insieme. Al suo interno viene inserito un piccolo regalino, un oggettino o una moneta. Chi lo troverà sarà il vero re della festa. Per questo spesso viene servito con una coroncina nella sua sommità.
La “Torta della Dodicesima Notte” (Twelfth Night Cake) ha un nome molto evocativo: “dodicesima notte” che, nei paesi di tradizione anglosassone, è l’ultima occasione per festeggiare. Da questa tradizione, il dolce britannico a base principalmente di frutta secca e frutta candita, entrambe macerate nel Porto secondo la ricetta originale. Nel dolce si nascondono un fagiolo, un aglio, un rametto e uno straccio: a seconda dell’oggetto trovato, si avrà un ruolo all’interno della festa. Il fagiolo sarà il simbolo del re o della regina della dodicesima notte.
In Francia, il giorno dell’Epifania si prepara la “Galette des Rois”, nel cui interno viene nascosto qualcosa, un piccolo oggetto, “Fève” (fava), in ricordo dell’antica usanza di nascondervi all’interno uno di questi legumi, oppure la figurina di uno dei Re Magi: chi trova la fava o la figurina, viene eletto re o regina della festa, con particolari privilegi e obblighi.
Quest’anno, il falò dell’Epifania avrà un significato ancora più forte e profondo…
La Befana, abbiamo detto, rappresenta l’anno vecchio e per questo la si brucia, sperando che quello nuovo sia migliore di quello passato.
Quindi, insieme con lei, tutti bruceremo anche un calendario del 2020, affinché la loro distruzione rappresenti la fine di tutti i mali.
“Boji Stones” sono delle precipitazioni di solfuri di ferro (Pirite e Marcasite insieme, o in alcuni casi Jarosite) all’interno di sedimenti di calcare marino.
Le concrezioni sono spesso di forma ovoidale o sferica, anche se si verificano forme irregolari.
A causa della varietà di forme, dimensioni e composizioni insolite, le concrezioni sono state spesso scambiate per uova di dinosauro,fossili di animali e piante (pseudofossili ), detriti extraterrestri o manufatti umani.
Concrezioni giganti rosse, con un diametro di circa 3 metri, si trovano nel Parco nazionale Theodore Roosevelt, nel Dakota del nord.
Una delle maggiori zone di ritrovamento è l’affioramento del “Smoky Hill Chalk”, nella zona nord-ovest dell’Arkansas, USA.
Boji è un nome commerciale coperto da copyright, registrato nel 1972.
Il termine deriva dal nome del corvo domestico di Karen Gillespie, una donna americana che le scoprì quando era una bambina.
Sono chiamate anche “Pop Rocks” perché, se gettate nel fuoco vivo, esplodono ed inoltre, se scagliate tra loro, producono scintille e un odore di zolfo.
Anticamente erano già note ai Nativi Americani, i quali consideravano sacro il terreno in cui si trovavano questi “semi della terra”.
Le Boji Stones appaiono dopo forti piogge e, quando emergono, sono raccolte solo da selezionati membri della tribù.
In ambito commerciale, si distinguono due varietà, ‘Boji femmina’, pietre più lisce e sferiche, e ‘Boji maschio’, più frastagliata e a disco.
In esoterismo, le Boji Stones riequilibrano gli aspetti di conflitto, per esempio maschile-femminile o spirito-materia, aiutando l’anima a ritrovare il sentiero di sviluppo interiore, in modo da esprimere al meglio la parte più genuina della propria persona, attraverso l’emersione dei sogni e dei desideri inconsci.
Queste pietre aiutano a far affiorare ciò che si è represso, come ricordi, idee, sogni, progetti, per riprenderlo e rivalutarlo, permettendo di vedere a quali condizionamenti inconsci e/o esterni si è soggetti.
Le Boji Stones aiutano a equilibrare i campi energetici del corpo umano, compiendo un’azione simile a quella dell’agopuntura e, pertanto, sono ottimamente compatibile con tutti i Chakra.
Un corretto utilizzo prevede l’uso di due Boji Stones, in coppia, di cui una abbia energia maschile e l’altra femminile.
Le due diverse polarità si riconoscono dall’aspetto esteriore delle pietre, in quanto quella femminile presenta una superficie liscia, senza protuberanze o cristallizzazioni, che invece sono presenti sull’elemento a polarità maschile.
Ma spesso può capitare di trovare degli elementi cosiddetti ermafroditi, cioè che presentano una faccia liscia, ad energia femminile ed il lato opposto cristallizzato, perciò maschile, anche se è molto raro.
Queste pietre sono eccellenti, per aiutare a curare i problemi emotivi e sono potenti, per cancellare i comandi ipnotici che potrebbero essere stati impiantati in un momento precedente.
METODO DI UTILIZZO
Usa un paio di pietre insieme, per bilanciare l’energia maschile e femminile nel corpo.
Tienili in mano, avvicinali ed allontanali l’uno dall’altro.
Vedi se senti l’energia che scaturisce tra di loro.
In caso contrario, scambia le mani, e lo stesso vale se stai usando due maschi o due femmine insieme.
Si ritiene che funzionino meglio, se tieni la pietra Boji femminile nella mano destra e la pietra maschile nella mano sinistra per cominciare, ma guarda cosa ti sembra giusto.
Oppure posiziona semplicemente una pietra sopra la testa e una sotto i piedi.
Hanno un’eccellente vibrazione di guarigione e sono noti per curare i blocchi energetici, alleviare il dolore e stimolare la rigenerazione dei tessuti.
Sono noti per curare il mal di schiena, l’artrite e per aiutare la fatica.
Si suggerisce di usarli prima tra le mani, per scoprire in che modo l’energia è più forte per te.
Una volta che sai quale pietra sta meglio in una mano, sdraiati e posiziona la pietra in quella mano, sopra la tua testa e posiziona l’altra pietra sotto i tuoi piedi.
La pietra sopra la tua testa creerà una connessione al Chakra della stella dell’anima e porterà un’elevata energia di vibrazione nel tuo corpo.
Quindi lo porterà giù attraverso il Chakra di base e lo radicherà attraverso il Chakra della terra, a Madre Gaia.
Rilassati e medita, se puoi, e lascia che l’energia curativa funzioni.
Potresti scoprire, che la loro energia stimola anche la nascita di abilità telepatiche tra te e gli altri, con cui hai uno stretto rapporto.
Queste pietre possono essere indossate e, talvolta, vengono vendute trasformate in ciondoli, avvolgendole in filo metallico.
Un modo semplice per farlo da soli, purché non siano troppo grandi, è usare un sacchetto di macramè, per posizionare una delle tue pietre Boji.
Indossalo per un po’, per vedere se ti fa sentire bene.
In caso contrario, usa l’altra pietra, poiché è utile indossarle all’interno del tuo campo aurico.
Sono particolarmente buoni da indossare, se sono la tua pietra portafortuna.
ATTENZIONE: non pulire mai i Boji con l’acqua, poiché questo sarà l’inizio della loro fine. Invece, dai loro una buona spolverata con una spazzola naturale, puliscili usando la terapia del suono (usa una ciotola di cristallo, alcuni tamburi) e poi ricaricali al sole.
Segni Zodiacali: Scorpione-Acquario
Pianeta: Martedì
Elemento: Fuoco
Le cerimonie nuziali sono più diverse che mai.
Mentre quelle religiose rimangono popolari, le nuove opzioni stanno diventando sempre più richieste.
Un esempio molto suggestivo è il Rito di Unione con le Candele.
L’accensione di una candela di unione non è basata su una fede particolare, ma la pratica sta diventando sempre più richiesta nelle cerimonie nuziali moderne. Non è difficile capire perché: la bellezza di due fiamme, che si uniscono come una sola, può essere incredibilmente commovente.
Se stai pensando di includere questo rito nelle tue imminenti nozze, assicurati di comprendere la storia, la funzione e le procedure associate al Rito di Unione con le Candele.
La maggior parte di noi gode dello splendore e della gloria delle candele.
Le candele sono un ricordo visibile del nostro possibile trionfo sull’oscurità.
Sicuramente avrai notato, come una candela possa passare quasi inosservata, quando ne hai molte accese.
Ciò perché la loro presenza è prepotente e non puoi ignorare il loro impatto.
Il simbolismo delle candele si riflette in molti modi nelle nostre tradizioni religiose e culturali, e nel nostro matrimonio.
Il Rito di Unione con le Candele è una tendenza relativamente nuova.
Questa usanza nei matrimoni è diventata popolare solo negli ultimi decenni.
Le origini esatte sono sconosciute, ma l’uso di una Candela in un Unione, in un episodio del 1981 di “General Hospital”, può aiutare a spiegare la popolarità iniziale di questa tendenza.
Simbolicamente, si dice che le fiamme rappresentino l’amore e la passione che un partner ha per l’altro.
Unirle insieme è una rappresentazione fisica dell’impegno duraturo della coppia.
La candela rappresenta l’amore che può illuminare il mondo del tuo coniuge.
Essa spazza via l’oscurità e ti mostra come l’amore può illuminare la vita del tuo amato.
Quando sei vicino a una candela, senti calore, proprio come senti calore dall’amore del tuo coniuge.
Una candela può dare un senso di direzione e può avvicinare le persone, ricordandoti come il tuo amore sia anche una forza vincolante.
Quando una candela brucia, la cera che si scioglie sulla candela, in un certo senso le deturpa, rappresentando il rischio e l’elemento di dolore che esiste in una relazione d’amore.
Una candela, per realizzare il suo scopo, deve spegnersi.
Se una candela non viene mai accesa, non soddisferà mai il suo scopo.
Un errore è credere che, per quanto riguarda i matrimoni, in questo Rito ci sia un riferimento alla Bibbia.
Infatti, molti Cristiani associano le fiamme allo Spirito Santo ed impiegano questo rituale nelle loro cerimonie.
In realtà, non devi essere un credente per incorporare questa cerimonia con le candele, nel giorno del tuo matrimonio.
Nel rito, gli sposi accendono la loro candela, con due candele provenienti dalle rispettive famiglie, a rappresentare l’unione delle due famiglie ed il fatto che stanno per creare una nuova famiglia .
Solitamente, le due candele sono portate dalle madri della coppia, per rappresentare la loro vita in questo momento.
Queste fiamme distinte, ognuna ardente da sola, rappresentano la fede, la saggezza e l’amore ricevuti dai propri genitori.
Insieme, quindi, la coppia accende un’unica candela, a simboleggiare l’unione delle loro vite.
Da quel momento, i loro pensieri saranno l’uno per l’altro e condivideranno gioie e dolori.
Le fiamme delle due candele tenute dalle mamme rimangono accese, per mostrare che, sebbene ora i due siano un’unica famiglia, rimangono ancora individui unici.
Ma anche i papà possono tenere la candela, al posto delle madri.
Questa è una bella opzione, perché rispecchia l’impegno che voi, come nuova famiglia, state prendendo e ricorda a tutti i presenti gli impegni dei vostri genitori.
Puoi anche coinvolgere gli ospiti, esponendo candele all’ingresso del luogo in cui si tiene la cerimonia, ed invitando amici e parenti ad accenderne una e dire una benedizione mentre entrano.
I Riti dell’Unione con le Candele, comunque, sono flessibili, offrendo alle coppie la libertà di personalizzare l’esperienza per il loro giorno speciale.
Una variante è che, inizialmente, gli sposi hanno in mano ciascuno una candela accesa.
Queste vengono quindi utilizzate, per accendere una candela più grande, posta al centro del tavolo o altare.
Poco prima dei voti nuziali, i genitori della coppia si fanno avanti (o altri membri della famiglia, bambini, ecc.) e accendono una candela per ciascuno. Quindi la sposa e lo sposo accendono la candela centrale da queste due candele esterne.
Così la candela grande simboleggia l’unione delle loro famiglie, la fusione di due individui, la creazione di una famiglia mista ecc.
Di solito la Candela dell’Unione viene accesa subito dopo lo scambio dei voti.
Puoi usare qualsiasi tipo di candela che ti piace.
La maggior parte sono bianche o avorio, ma non devi limitarti a queste tonalità. Molte Candele di Unione sono decorate, per abbinare determinati temi o combinazioni di colori; quindi, non ti mancheranno le opzioni.
Il Rito di Unione con le Candele dipende interamente da te e dal tuo partner.
Il tuo officiante potrebbe avere linee guida o raccomandazioni specifiche, su come condurre la cerimonia, quindi potresti rivolgerti a lui per avere una guida.
Oppure scegliere di crearne tu.
Una candela per l’unione della tua nuova famiglia è simbolo del vostro impegno reciproco, per un matrimonio duraturo ed amorevole.
Questo rituale speciale renderà la tua cerimonia di matrimonio, ancora più toccante.
“Sposi, per favore, accendete la vostra candela”…
“… unguento unguento
mandame alla noce de Benevento
supra acqua et supra vento
et supra omne maltempo “.
Il Noce è conosciuto sin dai tempi più antichi e proviene dalle regioni dell’Asia occidentale.
Il suo nome scientifico è “Juglans regia”, “ghianda di Giove” che, facendo anche riferimento al glande, è simbolo di fecondità e fertilità.
I Greci pensavano che fosse stato importato in Europa dai re persiani, pertanto lo chiamavano “Karya basilica” (noce regale) ed il suo nome era legato alla leggenda mitologica del dio Dioniso ed al suo amore per la principessa Caria.
“Dioniso, ospite nella casa di Dione, re della Laconia, non seppe resistere al fascino di Caria, una delle figlie del re, di cui s’innamorò, riamato.
Poi ripartì per il suo viaggio intorno alla Terra.
Quando finalmente lo concluse, tornò nella casa di Dione, spinto dall’amore per quella giovane.
Le sorelle di Caria, incuriosite, cominciarono a spiarlo, raccontando tutto al re.
A nulla valsero gli avvertimenti di Dioniso: le due sorelle non riuscivano a resistere alla tentazione; sicché il dio decise di punirle facendole impazzire, per poi mutarle in rocce.
Caria ne morì per il dolore; ma Dioniso, che l’aveva tanto amata, la trasformò in un Noce dai frutti fecondi”.
Artemide, sorella di Apollo e molto legata a Dioniso, raccontò questa storia ai Laconi che, successivamente, eressero in suo onore, chiamandola “Artemide Cariatide”, un tempio dalle colonne scolpite in legno di Noce modellato in sembianze femminili, che furono dette “Cariatidi” (personificazioni del destino, che portavano via ogni eroe quando moriva.
Erano raffigurate come esseri alati, neri, con grandi denti bianchi ed unghie aguzze, intente a straziare i cadaveri ed a bere il sangue dei morti e dei futuri).
Un’altra leggenda narra, che il famoso “Nucillo” (un liquore, “Nocino di Sorrento”) debba essere preparato con le Noci raccolte la notte di S. Giovanni, 24 giugno, poiché la rugiada di quella notte è considerata magica e medicamentosa.
Nella simbologia popolare, la Noce evoca il ternario sacro che presiede ad ogni manifestazione: corpo (guscio), spirito (mallo), anima (gheriglio).
Ha anche il significato di “protezione dagli sguardi dei profani”, grazie al suo involucro.
Il legame del Noce con divinità femminili si è tramandato anche nella cultura medioevale, come testimonia la leggenda del “Noce di Benevento”.
Si narra che, nella notte di S. Giovanni, le streghe sciamassero a migliaia nei cieli, recandosi al gran Sabba che si teneva, appunto, sotto il Noce di Benevento.
Queste streghe erano soprannominate “Janare”, in onore di Artemide, in quanto sue seguaci, la quale aveva ereditato le funzioni di Caria.
Quell’albero era molto vecchio perché, nel VII secolo, sotto il regno di Costante II, il vescovo Barbato l’aveva fatto sradicare, per stroncare alcune pratiche pagane, che vi si celebravano durante i Sabba.
Al primo tentativo di reciderlo, apparve il diavolo, nelle sembianze di un serpente.
In seguito, alla morte del vescovo, il Noce rinacque, facendo riprendere i riti janari.
La convinzione che streghe e demoni prediligessero il Noce, per i loro Sabba, era diffusa in tutta Italia.
Gli antichi Romani, durante la festa “Cerealia” o le cerimonie nuziali, effettuavano la “sparsio nucum”, nelle quali si gettavano Noci lungo la strada, come auspicio di fecondità.
A Roma, una leggenda narra, che la chiesa di Santa Maria del Popolo fu costruita per ordine di Pasquale II, nel luogo in cui precedentemente vi era un Noce, intorno al quale migliaia di diavoli danzavano nel cuore della notte.
Anche a Bologna si credeva, fino al secolo scorso, che le streghe si riunissero sotto questi alberi.
Nelle campagne si dice, ancora oggi, che non conviene riposare, e tanto meno dormire, all’ombra di un Noce, perché ci si potrebbe risvegliare con una forte emicrania, se non addirittura con la febbre.
E si crede che, se le radici dell’albero penetrano nelle stalle, faranno deprimere il bestiame.
Effettivamente le sue radici, come le foglie, contengono una sostanza tossica, la “juglandina”, capace di provocare la morte di molte piante che crescono nelle vicinanze.
Può anche aumentare l’alcalinità del suolo intorno alle radici.
Alcune piante, come il lampone nero o il mirtillo rosso, non hanno difficoltà a crescere sotto il Noce.
Altri, come pomodori, pini, mele o betulle, non possono crescere e saranno avvelenati dalla juglandina.
Questo è stato ben noto e documentato per secoli, fino a Plinio il Vecchio che scrisse: “L’ombra degli alberi di Noce è veleno per tutte le piante nel suo raggio d’azione”.
La juglandina è concentrata nei gusci di noci, radici e germogli; in misura minore, si trova anche nelle foglie e negli steli.
In Belgio, le ragazze che vogliono sposarsi, il giorno di San Michele, mescolano noci vuote a piene, afferrandone una a caso con gli occhi bendati: se prendono la noce piena, troveranno presto marito.
Una leggenda slava narra che, il giorno del diluvio universale, le persone giuste, destinate a ripopolare il mondo, si salvarono grazie ad un guscio di noce, dentro al quale raggiunsero la terraferma.
Si dice che una noce con tre setti sai un ottimo portafortuna.
Ed anche che, se si mette una noce sotto il piede di una sedia, sulla quale è seduta una strega, questa non riuscirà più ad alzarsi.
Tenuta in una tasca, allontana sortilegi e malattie, oltre a favorire i parti.
Anticamente, agli ammalati si donavano 9 noci, per una pronta guarigione.
Nella tradizione Hoodoo, le foglie ed i frutti delle Noci sono usate per mettere i Jinx (affascinatura/incantesimo) sulle persone.
Le Noci sono usate anche per “innamorarsi”.
Catherine Yronwode (scrittrice, editrice e praticante americana di magia popolare), nel suo libro “Hoodoo Herb and Root Magic”, descrive un rituale, in cui si prepara un tè di nove noci nere (intere), bollite in tre litri d’acqua, bollendolo fino a quando l’acqua evapora fino a 1 litro.
Poi, fare il bagno in quest’acqua, rinunciando ai legami con il vecchio partner, e buttare l’acqua a un bivio o contro un albero.
Questo tipo di bagno, ovviamente non si può fare nella vasca da bagno, di solito viene fatto in una vasca più piccola.
Il Noce è legato a poteri mentali, infertilità, salute e desideri.
Portare con sé una Noce, può rafforzare il cuore e mitigare i reumatismi.
Se ti viene regalato un sacchetto di Noci, i tuoi desideri saranno esauditi.
Se invece lo regali, auspichi al ricevente tanta energia o l’inizio di nuovi progetti.
Si possono posizionare foglie di Noce intorno alla testa (o in un cappello), per prevenire mal di testa o colpi di sole.
Si racconta, che una donna che voleva rimanere senza figli dopo il matrimonio, poteva mettere le Noci nel suo corpetto il giorno del suo matrimonio: ogni Noce rappresentava un anno di assenza di figli.
Ed ora, dedichiamoci a qualcosa di corroborante…
NOCILLO
Per preparare squisitamente il famoso “Nocillo”, le Noci verdi, non ancora mature, devono essere rubate da una ragazza illibata a piedi nudi, la notte di S. Giovanni.
Ingredienti:
1 lt. Alcool
13 Noci
13 chicchi di Caffè tostato
3 Chiodi di Garofano
3 gr. Cannella tritata
1 Noce moscata appena schiacciata
Preparazione:
Tagliare le Noci in 4 parti, unirle all’alcool assieme a tutte le spezie. Mettere l’infuso in un grosso barattolo ermeticamente chiuso, tenendolo all’aperto, sole ed aria per 40 giorni.
Filtrare l’alcool, preparare a parte uno sciroppo, con un bicchiere di acqua e 3 cucchiai di zucchero, facendolo sciogliere sul fuoco appena bolle. Appena lo sciroppo è freddo, aggiungere l’alcool aromatizzato e lasciar riposare per altri 40 giorni.
Pianeta: Sole
Elemento: Fuoco
La Santeria nasce dalla convergenza di elementi della religione cattolica con altri della religione tradizionale “Yoruba”, praticata dagli schiavi africani e dai loro discendenti a Cuba, in Brasile, Portorico, Panama e anche in altri luoghi con molti immigrati latinoamericani negli USA.
I Santeri praticanti cubani preferiscono, invece, utilizzare altri termini ufficiali come “Lukumì” o “Regla de Ocha”.
Il termine “Santeria” è stato coniato dagli Spagnoli, per denigrare quella che pensavano fosse un’eccessiva devozione ai Santi, da parte dei loro schiavi, che non comprendevano il ruolo principale di Dio nella religione cattolica.
Infatti, agli schiavi era imposta la proibizione tassativa, pena la morte, di praticare le proprie religioni animiste, portate con loro dall’Africa occidentale.
Pertanto, essi furono costretti a trovare una soluzione per aggirare questo divieto e quindi celarono dietro l’iconografia cattolica i loro Dei, così da essere liberi di adorarli senza incorrere nella crudeltà dell’oppressore.
Così i bianchi colonialisti spagnoli pensarono che gli schiavi, da buoni Cristiani, stessero pregando i santi, quando in realtà stavano di fatto conservando le loro fedi tradizionali.
Il sistema per predire il futuro usato dalla Santeria, conosciuto appunto come “Regla de Ifà”, funziona attraverso la “Tavola de Ifà” o di “Orula” (identificato con San Francesco d’Assisi), che è manipolata dal “Babalawo”, categoria sacerdotale che può essere ricoperta solo dagli uomini e solo quando un altro Babalawo, dopo aver consultato la tavola, scopre che può essere figlio di Orula.
I “Santeros”, uomini e donne fedeli alla Santeria, praticano la predizione del futuro, quando il santo che hanno ricevuto in affidamento li autorizza per questa attività, attraverso un sistema denominato “Caracoles”.
I Santeros adorano un Essere supremo ed un gruppo di divinità, o “Orisha”, che formano il “Pantheon yoruba”.
La volontà degli Orisha viene interpretata dai sacerdoti mediante la divinazione.
Si dice che, a volte, gli Orisha si impossessino di coloro che li adorano, per dar voce ai loro consigli.
I seguaci possono invocare gli Orisha mediante preghiere, musica, un certo comportamento ed offerte.
Gli altari sono importanti per l’adorazione; i Santeros li sistemano nelle loro abitazioni e vi mettono sopra fiori, rum, dolci e sigari, per ingraziarsi le divinità.
Ciascuna divinità rappresenta un elemento della natura, come il tuono, ed una caratteristica dell’uomo, come la potenza.
Consultando gli Orisha, i sacerdoti aiutano la gente a risolvere i problemi di tutti i giorni.
Infatti, la Santeria attira soprattutto chi ha bisogno di sostegno emotivo ed economico perché, come una sorta di famiglia estesa, offre un senso di appartenenza.
Gli iniziati sono accolti dai sacerdoti con una cerimonia che include musica, danze e sacrifici animali.
Si fanno sacrifici animali anche per celebrare nascite, matrimoni e funerali.
Fra gli animali usati ci sono polli, capre, colombe, piccioni e tortore.
Molte persone sono attratte dall’alone di misticismo ed esotismo della Santeria.
Si possono ritrovare suoi elementi in alcuni popolari brani di musica e letteratura latino-americana.
Infatti essa sta assumendo carattere secolare e culturale, più che religioso.
Ovunque esistono luoghi in cui acquistare l’occorrente per praticare questa arte divinatoria.
Per esempio, in uno dei mercati principali del centro di Città di Messico, ci sono negozi che trattano solo oggetti della Santeria, come croci, candele, amuleti e feticci.
La maggior parte di questi negozi sono noti come “Botánicas” e si trovano anche in altre grandi città delle Americhe.
Conosciamo qualche termine della Santeria.
BABALU’-AYE: Adorato come “San” Lazzaro, divinità delle malattie, santo molto venerato e pregato per ottenere la grazia della guarigione. Il suo colore è il viola vescovile. I suoi giorni sono il mercoledì e il venerdì.
CHANGO’: dio del fuoco, del fulmine, del tuono e della guerra, patrono degli artiglieri, dei tamburi batà, della danza della musica e la bellezza virile. Rappresenta il maggior numero di virtù e imperfezioni umane, è lavoratore, coraggioso, buon amico, indovino e guaritore, ma è anche bugiardo, donnaiolo, rissoso e giocatore. Buon padre finché il figlio obbedisce, ma non lo ammette codardo o effeminato. I suoi colori sono il rosso e il bianco, i suoi giorni sono il venerdì e il 4 del mese. Viene identificato con Santa Barbara.
ELEGGUA’: è il primo Orisha ad essere salutato, il primo a ricevere qualunque offerta, il primo (e l’ultimo) per cui si canta nelle cerimonie e nelle feste ed anche il primo che viene ricevuto dai credenti, insieme con Oggùn, Ochossi e Osun, in un gruppo denominato “Guerreros”. E’ l’Orisha che custodisce la casa, apre e chiude le porte al destino, rappresenta il bene e il male, la notte e il giorno, la disgrazia e la felicità. Tradizionalmente la sua figura è strettamente vincolata a quella di “Echu”: l’incarnazione dei problemi e delle disgrazie dell’uomo. I suoi colori sono il rosso e il nero, i suoi giorni il lunedì, il martedì e ogni 3 del mese. Viene identificato con il Santo Niño di Atocha, Sant’Antonio da Padova e l’Anima Solitaria.
IBEYIS: gemelli divini, figli di Changò e Ochùn, cresciuti da Yemayà. Proteggono i bambini. Sono identificati con i Santi Cosma e Damiano.
IFA CORPUS: Sistema di leggi espresse in 256 simboli che rappresentano la tradizione della Santeria.
IKOLE ORUN: Il “Cielo” dove vanno tutti quando muoiono. Ma i cattivi stanno all’inferno sulla terra e soffrono nel “Ikole orun”.
OBATALA’: Dio che creò l’umanità e la coscienza dalla materia della terra. Creatore della terra e scultore dell’essere umano, è la divinità pura per eccellenza, signore di tutto ciò che è bianco, della testa, dei pensieri e dei sogni. Venne inviato sulla terra da Olofi per fare il bene e per governare il pianeta, è misericordioso e amante della pace e dell’armonia. Tutti gli Orishas lo rispettano. Non permette a nessuno di spogliarsi in sua presenza o di pronunciare parole ingiuriose o volgari. Secondo la sua manifestazione può essere uomo o donna, vecchio e saggio o giovane e guerriero. Il suo colore è il bianco. Generalmente viene identificato con la Vergine de la Mercedes.
OBBA: moglie ufficiale di Changò, che la ripudiò quando lei, per amor suo, si tagliò un orecchio. Signora dei laghi e delle lagune. E’ la guardiana delle tombe. E’ il simbolo della fedeltà coniugale e viene rappresentata come una giovane donna sensuale e dalle carni sode. I suoi colori sono il rosa e il giallo. Il suo giorno è il venerdì. Viene identificata con Santa Rita da Cascia.
OCHOSSI: il Cacciatore, patrono di coloro che hanno problemi con la giustizia, mago, indovino, guerriero, cacciatore e pescatore, lo s’invoca per avere protezione, quando bisogna affrontare un’operazione chirurgica. I suoi colori sono il blu prussia e il rosso corallo, i suoi giorni sono il lunedì e il mercoledì e il 4 di ogni mese. Si saluta, alzando la gamba sinistra ed imitando con le mani il lancio di una freccia. Viene identificato con San Norberto.
OSHUN: Dea dei fiumi, dell’amore, del matrimonio, del denaro, della gioia e dell’abbondanza, rappresentata come la Vergine della Carità, patrona di Cuba. Accompagna sempre Yemayà. Vive nel fiume e assiste le gestanti e le partorienti. Viene rappresentata come una mulatta bella, simpatica, brava ballerina e sempre allegra. E’ capace tanto di risolvere, quanto di provocare liti tra gli Orisha e tra gli uomini. Il suo colore è il giallo, ma le vengono attribuiti anche il verde acqua e il corallino. Il suo giorno è il sabato.
ODDUA: primo Re di Oyò, rappresenta i misteri e i segreti della morte. Signore della solitudine, è androgino. I suoi colori sono il bianco, il rosso e il nero. Il suo giorno è il giovedì. Si identifica con il Nome di Gesù e il Santissimo Sacramento.
OGGUN: Patrono dei minatori e degli operai, adorato come “San” Pietro. Il fabbro, violento ed astuto è l’Orisha dei minerali, le montagne, gli attrezzi, i soldati. Rappresenta il raccoglitore, il cacciatore solitario che vaga nel bosco e ne conosce tutti i segreti. Simbolizza il guerriero brusco, barbaro e bestiale. E’ il signore delle chiavi, le catene ed il carcere. E’ considerato come una delle manifestazioni più antiche degli Yoruba. I suoi colori sono il verde e il nero, i suoi giorni il martedì, il mercoledì e il 4 di ogni mese.
OKE’: Divinità tutelare delle montagne. E’ la forza e il guardiano di tutti i santi. Si identifica con Santiago de Compostela, patrono di Spagna.
OLODDUMARE: L’Essere supremo che creò l’Universo.
ORISHA OKO: Divinità della terra, dell’agricoltura e dei raccolti. I suoi colori sono il rosso e il bianco. I suoi giorni sono il lunedì, il martedì e il 12 di ogni mese. Si identifica con Sant’Isidoro.
ORULA: L’indovino, il benefattore dell’umanità, il suo principale consigliere, perché gli rivela il futuro e gli permette di influirvi. Personifica la saggezza, la possibilità di influire sul proprio destino, anche il più avverso, medico e signore di uno dei quattro venti. Chi non ascolta i suoi consigli, sia uomo o Orisha, può essere vittima della mala sorte portata da Echu. Intorno ad Orula si è formato un complesso religioso, che lo singolarizza rispetto a tutti gli altri Orishas. Per essere sacerdote di Ifà o Babalawo, non è imprescindibile essere Santero, anche se normalmente è così. Il suo potere è tanto grande, che quando reclama qualcuno come suo figlio, questi deve abbandonare qualunque altro Orisha e dedicarsi a Orula. Solo gli uomini (neanche gli omosessuali) possono essere Babalawos, alcune donne hanno accesso al mondo di Ifà diventando “Apetebi” e vengono considerate spose della divinità e partecipano ad alcuni dei suoi segreti. I suoi colori sono il verde e il giallo, gli appartengono tutti i giorni di festa e il 4 ottobre. Viene identificato con San Francesco d’Assisi.
ORUMILA: Il Dio che decide il destino degli esseri umani.
OSAIN: Signore della natura, la natura stessa. Ha una sola mano, una sola gamba, un orecchio grande da cui è sordo e uno piccolo da cui sente tutto, anche il volo degli insetti. E’ il signore di tutte le erbe che hanno potere magico o curativo, bisogna chiedere a lui il permesso per raccoglierle. Il suo colore è il verde, il suo giorno il venerdì. Si identifica con San Silvestro.
OSUN: Il messaggero di Obatalà e Olofi, è il guardiano della testa degli uomini, Orula si appoggia a lui per ottenere il potere della divinazione e la conoscenza del reale e del trascendente, rappresenta la vita stessa. Gli appartengono tutti i colori (Osun vuol dire “pittura”), il suoi giorno è il giovedì. Viene identificato con San Giovanni Battista.
OYA’ YANSA’: Amante di Changò, signora del fulmine e del cimitero. Violenta e impetuosa, ama la guerra e accompagna Changò nelle sue campagne, con il suo esercito di spiriti, combattendo con due spade. Vive alla porta del cimitero o nei suoi dintorni. Con Elegguà, Orula e Obatalà, domina i quattro venti. Possiede tutti i colori tranne il nero, il suo giorno è il venerdì. Si identifica con la Vergine della Candelora.
YEMAYA’ o XEMAYA’: Dea dei mari e della fertilità, che si identifica con la Vergine Maria o la Virgen de Regla di Cuba. Le piace cacciare e maneggiare il machete, è indomabile e astuta, i suoi castighi sono duri e la sua collera terribile, ma giustiziera. E’ anche madre dolce, che ascolta le richieste dei suoi figli e si preoccupa per il loro sostentamento. I suoi colori sono il blu e il bianco, veste con sette gonne sovrapposte, un corpetto blu con serpentine bianche e una cinta con un rombo che copre l’ombelico. Il suo giorno è il sabato.
Gennaio è il primo mese dell’anno secondo il Calendario gregoriano, è uno dei sette mesi che conta 31 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile.
Il mese di Gennaio prende il nome dal Dio romano delle porte, Giano, perché questo mese è la porta del nuovo anno.
Giano è anche chiamato il Dio bifronte, rappresenta tutti gli inizi e possiede la capacità di vedere il passato e il futuro.
I mesi di Gennaio e Febbraio non erano presenti nelle versioni precedenti dell’antico Calendario romano, che divideva l’anno in 10 mesi e lasciava 61 giorni non contabilizzati in inverno.
Essi erano gli ultimi mesi dell’anno solare e sono stati aggiunti al Calendario romano intorno al 700 a.C..
Il Calendario romano iniziava a Marzo ( Martius ), a causa dell’Equinozio di Marzo, che segna ancora oggi l’inizio dell’Anno tropicale.
Tuttavia, nel 450 a. C., l’inizio dell’anno fu spostato al 1° Gennaio.
In seguito, a Gennaio fu aggiunto un giorno dagli astronomi di Giulio Cesare, che introdusse anche gli anni bisestili.
L’Impero bizantino iniziava l’anno a partire dal 1° settembre, ma non contava gli anni dalla nascita di Cristo, bensì dalla creazione del mondo, che datava al 1° settembre 5509 a.C.
Da circa 1600, la maggior parte dei Paesi ha utilizzato il 1° Gennaio come primo giorno dell’anno.
L’Italia e l’Inghilterra, tuttavia, non ufficializzarono il 1° Gennaio, fino al 1750 circa.
In Scozia ed in Inghilterra, il primo lunedì di Gennaio è chiamato “Handsel Monday” (Dono del lunedì di Capodanno).
In Inghilterra, l’anno agricolo inizia con il “Plough Sunday” (Domenica dell’aratro), che è quella dopo l’Epifania.
In Giappone dal 1948, la maggiore età veniva festeggiata il secondo lunedì di gennaio, per chi diveniva ventenne nel nuovo anno solare.
In seguito, dal 1999 è stata spostata al 15 gennaio, ed è una festa nazionale.
Nella tradizione celtica, nella Ruota dell’Anno pagana (ciclo naturale delle stagioni), Gennaio finisce nel periodo dell’Imbolc nell’emisfero nord e del Lughnasadh in quello sud.
Gennaio è considerato il mese più freddo dell’anno nella maggior parte dell’Emisfero settentrionale e il mese più caldo dell’anno nella maggior parte dell’Emisfero meridionale.
Nell’Emisfero australe, Gennaio è un mese estivo equivalente a luglio.
Anticamente, i Sassoni chiamavano Gennaio il “Mese del Lupo”, perché in questo periodo i lupi affamati andavano nelle loro città, in cerca di cibo.
Gennaio inizia lo stesso giorno della settimana di Ottobre e termina lo stesso giorno della settimana di Febbraio ed ottobre, negli anni “comuni”.
Durante gli anni bisestili, invece, Gennaio inizia lo stesso giorno della settimana di Aprile e Luglio e termina lo stesso giorno della settimana di Luglio.
Gennaio in alcune lingue:
Albanese – Janar
Arabo – كانون الثاني
Ceco – Leden
Cinese Mandarino – Yiyuè
Coreano – 일월
Creolo Haitiano – Janvye
Croato – Siječnja
Danese – Januar
Finlandese – Tammikuu
Francese – Janvier
Giapponese – 1月
Greco – Ιανουάριος
Hindi – जनवरी
Inglese- January
Latino – Ianuarius
Lettone – Janvāris
Maori – Hanuere
Polacco – Styczeń
Portoghese – Janeiro
Rumeno – Ianuarie
Russo – Январь
Serbo – Јануара
Singalese – ජනවාරි
Somalo – Janaayo
Spagnolo – Enero
Tamil – ஜனவரி
Thai – มกราคม
Turco – Ocak
Ucraino – Січня
Vietnamita – tháng Giêng
Yiddish – יאנואר
I fiori dedicati al mese di Gennaio sono Garofani (Dianthus caryophyllus) e Bucaneve (Galanthus).
La pietra portafortuna di Gennaio è il Granato, che simboleggia la costanza.
Passiamo ora, ad alcune festività, che si svolgono nel mese di Gennaio.
=Capodanno – 1
= Festa della Circoncisione – 1
=Giorno di San Basilio – 1 (In Grecia, tradizionalmente è la figura di Babbo Natale)
=Dodicesima Notte – 5 (Vigilia dell’Epifania)
=Epifania – 6 (Arrivo dei Re Magi)
=Natale Apostolico Armeno – 6
=Natale Ortodosso – 7 (In chiese che utilizzano date corrispondenti al vecchio Calendario giuliano, il 7 Gennaio equivale al 25 dicembre del Calendario gregoriano).
=Tu BiShvat ( Festività ebraica, Capodanno degli Alberi) – Fine Gennaio o Febbraio
=Vecchio Anno Nuovo – 14 (Capodanno secondo il “vecchio” Calendario giuliano. Include un rituale invernale di passeggiate e canti, che è stato successivamente incorporato nei canti natalizi).
=Lohri – 13 (festival popolare invernale celebrato principalmente nella regione del Punjab, India)
=Bhogi – 13 (primo giorno del festival Pongal di quattro giorni e Makara Sankranti, ampiamente celebrato in Tamil Nadu, Karnataka, Maharashtra, Andhra Pradesh e Telangana)
=Pongal – 14 (festa del raccolto celebrata dal popolo Tamil)
=Carnevale in bianco e nero – dal 2 al 7 (A Pasto, in Colombia, c’è una tradizione secolare, considerata patrimonio mondiale dell’UNESCO. La festa risale ai tempi della dominazione spagnola, quando per un giorno, a gennaio, veniva concesso agli schiavi un giorno libero. Per mostrare la loro approvazione e disponibilità, i padroni di schiavi si tingevano di nero il viso e il giorno seguente gli schiavi si tingevano di bianco. Oggi, la città pullula di musica, balli e baldoria, arricchita soprattutto dagli elaborati carri allegorici e dai “combattimenti” con schiuma e polveri).
=Jam Cruise – dal 6 al 11 (Si svolge a Miami, in Florida, un festival musicale su una barca, nel mezzo dei Caraibi. In questa festa galleggiante in alto mare, suonano le Jam Band, dal jazz al bluegrass e l’hard rock, in un’atmosfera di comunione festosa. Si svolgono anche mini-eventi in abbondanza, come concorsi di decorazione di porte, tornei di poker, lezioni di yoga, laboratori di cucina e seminari d’artista. Poi ci sono gli scali in Belize e Città del Messico, a completare il programma di divertimento senza sosta).
=Dolomiti Balloon Festival – dal 8 al 17 (A Dobbiaco, sulle Dolomiti italiane, si possono ammirare decine di colorate mongolfiere prendere il volo, sopra le magnifiche cime innevate delle Dolomiti. Grande spettacolo, che si combina alla magica esperienza di un’emozionante vacanza sugli sci e sullo snowboard, in una delle località sciistiche più grandi del mondo).
=BPM Festival – dal 8 al 17 (A Playa del Carmen, in Messico, durante l’annuale festival BPM, si balla di notte e di giorno si prende il sole su spiagge meravigliose, oltre ad esplorare le rovine Maya di Tulum, fare snorkeling o immersioni ed esplorare i famosi “Cenotes” della penisola dello Yucatán.
=Canary Islands Music Festival – dal 8 gennaio al 12 febbraio (Alle Canarie è bassa stagione per gli amanti del sole, ma per gli appassionati di musica è il momento adatto, per visitare questa remota isola paradisiaca. Orchestre, ensemble e solisti di prim’ordine, da tutto il mondo, si riuniscono nelle sale da concerto su e giù per l’arcipelago, per dozzine di concerti, da quelli sfarzosi a quelli totalmente gratuiti.
=Sun Peaks Winter Okanagan Wine Festival – dal 14 al 24 (Vino, pranzi e discese si combinano in questo Festival del vino, ospitato dalla località sciistica di Sun Peaks nelle Montagne Rocciose canadesi. Il top della celebrazione sono le annate di British Columbia, che vengono degustate alla cieca, poi ciaspolate con vin brulé, brunch di vino, feste da ballo e abbinamenti di tutto ciò che si può immaginare, dal cioccolato, ai panini con formaggio alla griglia.
=London International Mime Festival – 9 gennaio al 6 febbraio (I più incredibili maestri del mimo d’Europa si recano a Londra, per una serie di spettacoli teatrali mozzafiato, dallo slapstick al melodramma, al circo ed alle acrobazie aeree, con laboratori, discussioni, incontri e proiezioni di film).
=Banff SnowDays – dal 15 gennaio al 7 febbraio (Festival canadese, tutto incentrato sul divertimento invernale all’aperto, dal pattinaggio sul ghiaccio alle slitte trainate da cani, racchette da neve e gite in slitta, per poi essere riscaldati da fuochi scoppiettanti o nelle sorgenti termali naturali di Banff. C’è una gara di intaglio del ghiaccio di 34 ore, una corsa per scalare un muro di ghiaccio a strapiombo e la possibilità, per i professionisti dello snowboard, di mostrare i loro nuovi trucchi più interessanti. E poi c’è lo sci).
=World Buskers Festival – dal 14 al 24 (Festival che si svolge a Christchurch, in Nuova Zelanda, che cattura tutte le leggende del marciapiede, inclusi la street dance dei Blackstreet Boyz, Alakazam the human knot, The Boy With Tape On His Face e Mario Queen of the Circus, che si esibiscono in gesta circensi sullo sfondo dei più grandi successi dei Queen. Divertentissimo, è un raduno degli artisti di strada più coinvolgenti del Mondo, insieme con deliziose prelibatezze street food per i buongustai e prelibatezze del Busker Market per lo shopping).
=La Tamborrada – dal 19 al 20 (A San Sebastián, in Spagna, si svolge il festival più rumoroso, noto per i suoi eventi turbolenti. Migliaia di chef in costume, lattaie e soldati marciano per la città, picchiando su tamburi di botti di legno, supportati da bande di ottoni, suonando per 24 ore. A mezzanotte del 19, tutti si riuniscono in Plaza de la Constitución, per l’alzabandiera della città e un caloroso giro della marcia di San Sebastián. La cacofonia dovrebbe essere abbastanza forte da svegliare lo stesso San Sebastiano martirizzato.
=Ati-Atihan – dal 17 al 26 (È una storia di accoglienza e generosità: nel XIII secolo, i rifugiati della tribù Datu del Borneo fuggirono a Kalibo nelle Filippine, dove ottennero asilo e diritti territoriali, dalla tribù residente Ati. Come ringraziamento, i Datus dipinsero la loro pelle del colore più scuro degli Atis e organizzarono un sontuoso banchetto. A loro volta, quando gli Atis subivano un raccolto scarso, i Datus condividevano i loro raccolti e gli Atis li ringraziavano con canti e danze. La tradizione continua ancora oggi, sotto forma di danze esuberanti in costumi colorati, come gli uccelli tropicali nativi. Ci sono sfilate e balli di strada, un galà in costume tutta la notte e una fiaccolata in onore del Santo Niño, una tradizione conservata dai tempi dei colonizzatori spagnoli cattolici).
=Wakakusa Yamayaki – 22 (Si tratta di dialogo interreligioso e di dare fuoco a una montagna. A Nasa, in Giappone, per una ragione persa nel tempo, due templi buddisti e un santuario shintoista si uniscono per incendiare il Monte Wakakusa, ma non prima di godersi una parata, una gigantesca gara di lancio di cracker di riso, alcuni scambi di fedi e un grande spettacolo pirotecnico.
=Jaipur Literature Festival – dal 21 al 25 (A Jaipur, in India, le persone portano i loro libri per gli autografi. Vi partecipano i vincitori del Man Booker Prize e Nobel, che sono gli ospiti d’onore del più grande festival letterario gratuito del mondo. Seminari, workshop, sessioni di musica dal vivo e firme di libri sono solo alcuni degli eventi che ti aspettano.
=Rainbow Serpent Festival – dal 22 al 25 (A Lexton, in Australia, ci immergiamo in pace, amore e arte performativa. Sebbene non sia un festival aborigeno, Rainbow Serpent trae ispirazione dalle tradizioni spirituali aborigene nelle sue esibizioni, musica, arte, esercizi di guarigione e rilassamento, il tutto in nome della sua omonima figura della creazione: il protettore della terra e la fonte di tutti gli esseri viventi. La più grande attrazione è la scena della musica elettronica, ma i frequentatori del festival incontreranno molti altri tipi di arte, dalle esibizioni strumentali ai comici, maghi, burlesque e spettacoli circensi. È un festival in campeggio nel mezzo del nulla in Australia, quindi preparate una tenda e una costituzione robusta).
=National Cowboy Poetry Gathering – dal 25 al 30 (Sei pronto per una sorpresa? Una vita girovagando per il campo, raccontando storie su fuochi aperti spesso si presta alla riflessione e al racconto di favole meravigliose. Ed è proprio quello che i cowboy fanno ad Elko, in Nevada. Letture, serate open mic e spettacoli musicali sono uniti da un programma di laboratori giornalieri, che comprende anche jodel, barbecue e ballo in due fasi. È un festival frequentato da un pubblico vivace e amichevole, quindi preparati a fare nuove amicizie.
=Mozart Week – dal 22 al 31 (Gli appassionati di musica classica riconosceranno Salisburgo, in Austria, come il luogo di nascita di uno dei più grandi compositori del mondo, al quale ogni anno la città organizza il festival in suo onore, della durata di una settimana. Due sale da concerto di questa incantevole città austriaca risuonano con le melodie delle opere più famose di Mozart, eseguite da celebri solisti ed orchestre di ogni parte del mondo).
=Up Helly Aa – 26 (Come molti grandi festival, questa celebrazione dell’eredità vichinga, che si svolge a Lerwick in Scozia, è una corsa annuale di cittadini turbolenti, generalmente soldati e marinai, alimentati con birra e torce. Nel XIX secolo, alla festa fu conferita una data e un po’ più di ordine, il cui risultato fu l’evento in parte decoroso e in parte disordinato, che vediamo oggi. Il momento clou è la fiaccolata di oltre 1.000 uomini, che indossano complicati abiti vichinghi, alla fine della quale lanciano le loro torce in una scialuppa vichinga di 9 metri, costruita e dipinta appositamente per Up Helly Aa. Dopo il falò, tutti si ritirano in varie birrerie, per una notte di baldoria).
Questi sono solo alcuni eventi che si svolgono nel Mondo a Gennaio.
Per ora ci dobbiamo accontentare di riviverli nei nostri ricordi, o di immaginare di parteciparvi.
Ma SOLO per ora.
Presto, riusciremo ad essere di nuovo insieme, per lavorare, festeggiare, amare, condividere, combattere e soprattutto vivere, in un unico grande enorme abbraccio globale.
Festival e celebrazioni che segnano l’inizio del calendario esistono da migliaia di anni.
Mentre alcune festività erano semplicemente un’occasione per bere e divertirsi, molte altre celebrazioni di “inizio dell’anno” erano legate a eventi agricoli o astronomici.
Capodanno (da “capo d’anno”) è il primo giorno dell’anno, secondo il Calendario gregoriano, in uso nella maggior parte del mondo, nei quali è considerato un giorno festivo.
Invece, nei Paesi in cui si segue il Calendario giuliano, come nella religione ortodossa, si festeggia il 14 gennaio del calendario gregoriano.
Fu scelto il 1 gennaio, conseguentemente all’introduzione del Calendario giuliano da parte di Giulio Cesare, nel 46 a.C., mentre prima si festeggiava il 1 marzo.
Il Capodanno prende origine dai festeggiamenti in onore del dio romano Giano (da cui deriva il nome gennaio).
Nelle Fiandre, i seguaci dei Druidi festeggiavano, nel VII sec., il passaggio al nuovo anno; in seguito Sant’Eligio condannò tale usanza:
« A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica »
In Inghilterra ed Irlanda, dal XII al XVIII sec., il Capodanno si celebrava il 25 marzo; in Spagna, fino all’inizio del Seicento, il 25 dicembre.
In Francia, fino al 1600, si festeggiava il giorno di Pasqua.
In Puglia, Sardegna e Calabria, il Capodanno era il 1 settembre, in stile bizantino (infatti, in sardo, settembre si dice “caputanni”).
A Venezia si festeggiava il 1 marzo.
In seguito, nel 1691, papa Innocenzo XII stabilì che il nuovo anno dovesse cominciare il 1 gennaio, secondo lo stile moderno o della Circoncisione.
In Italia, esistono dei rituali scaramantici, per esempio vestire con biancheria intima rossa, gettare dalla finestra oggetti vecchi od inutilizzati, le lenticchie (il 31 dicembre), auspicio di ricchezza per il nuovo anno, baciarsi sotto il vischio.
In Spagna, a mezzanotte, si mangiano 12 chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (quello principale si trova a Puerta del Sol, Madrid).
In Ecuador e Perù, si mettono fuori dalla propria casa dei manichini di cartapesta, con sembianze di persone famose, riempiti con petardi da esplodere ai rintocchi della mezzanotte.
In Russia ed ex Unione Sovietica, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per fare entrare il nuovo anno.
Si scambiano regali, spesso cioccolatini o pupazzetti corrispondenti al simbolo del calendario cinese dell’anno che inizierà.
In Giappone, ci si reca nei templi a bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong (numero dei peccati che una persona commette durante l’anno, quindi si deve purificare), annuncianti il nuovo anno.
In Inghilterra, si mettono sul pavimento, in cerchio, 13 candele: se ci si salterà dentro senza spegnerle porterà bene.
In Cina, Giappone, Mongolia, Corea, Nepal, Bhutan, si festeggia il capodanno cinese (o capodanno lunare), quando avviene il novilunio, di solito tra il 21 gennaio ed il 19 febbraio.
Nel mondo islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram, che può corrispondere a qualsiasi periodo dell’anno gregoriano, perché l’anno lunare impiegato nel calendario islamico dura 11 giorni in meno rispetto all’anno solare del calendario gregoriano.
Nel Vietnam, si festeggia il Tet Nguyen Dan, nel periodo del capodanno cinese.
Iran ed Afghanistan hanno il Norouz, nell’equinozio di primavera (21 marzo). Mentre, nello stesso giorno, si festeggia il Naw-Ruz (fede Bahai).
In Tibet, il capodanno cade tra gennaio e marzo.
In India, i Telegu festeggiano l’Ugadi, in un giorno nel periodo tra marzo ed aprile.
Due giorni prima di Diwali (festival della luce), a metà novembre, gli Indù festeggiano il nuovo anno.
In Cile ed Argentina, i Mapuche festeggiano We Tripantu, durante il Solstizio d’Inverno (nell’emisfero meridionale il 21 giugno).
E’ una data che coincide con Inti Raymi, il Capodanno inca.
In Etiopia, l’11 settembre inizia l’Enkutatash.
Yhyache, è il Capodanno dei Sacha (in Siberia), il giorno del Solstizio di giugno.
In Cambogia, Birmania, Thailandia e Bengala, il Songran (Capodanno solare), è compreso tra il 13 ed il 15 aprile, quando cambia la posizione del Sole nello Zodiaco.
Gli Ebrei festeggiano il Rosh ha Shana, nel mese di settembre.
Ed ora passiamo alle tradizioni e rituali esoterici.
♣A mezzanotte, quando si brinda, versare sulla fiamma del ceppo che arde nel camino, il primo sorso del proprio spumante, facendo attenzione a far cadere qualche goccia anche sul ceppo. La fortuna vi seguirà per tutto l’anno.
♣Prendere una noce, tenendola in mano per una decina di minuti, poi gettarla nel fuoco. Se la noce scoppia, l’anno sarà propizio, se essa brucia senza scoppiare, l’anno sarà difficile.
♣A mezzanotte in punto, bruciare il vecchio calendario arrotolato e legato con nove giri di filo rosso, ripetendo mentalmente «Brucia libro dei giorni passati e che i dolori del vecchio anno non tornino più».
♣Scrivere su un foglietto, tutto ciò che durante il vecchio anno ha procurato dolore e preoccupazioni, che non si vuole più rivivere e gettarlo nel fuoco. Su un foglio nuovo, vergine, scrivere i propri desideri, aspirazioni, speranze per il nuovo anno. Piegarlo e strapparlo in 4 pezzi (nessuno deve leggerlo) ed affidarlo al vento.
♣Far rumore con botti e campanelli, per scacciare da casa le presenze negative.
♣ Gettare dal balcone oggetti vecchi, dei quali ci si vuole liberare.
♣Baciare uno sconosciuto sotto il vischio.
♣Fare gli auguri ad una persona dell’altro sesso, di cui si ha certezza che sia felice ed amata.
♣Fare gli auguri ai propri animali domestici.
♣Gettarsi dietro la spalla sinistra un sorso di vino ed una moneta.
♣Mangiare tra la mezzanotte del 31 dicembre e l’alba del 1 gennaio, le lenticchie con le mani.
♣Indossare al contrario, un paio di slip rossi.
♣Indossare un capo nuovo.
♣Indossare qualcosa di rosso e di turchino.
♣Mangiare a mezzanotte tredici chicchi, uno dietro l’altro, d’uva nera.
♣Accendere una candela bianca da offrire all’anno nuovo, perché sia propizio, facendola bruciare completamente.
♣Offrire al camino (o al vento, se non si possiede un camino) il primo sorso di spumante od il primo boccone dell’anno.
♣Se baci qualcuno che ami, mentre l’orologio segna mezzanotte, quei sentimenti continueranno per i prossimi 12 mesi.
♣Mangia 12 chicchi d’uva a mezzanotte, uno per ogni mese, oppure mettili su uno spiedino e servili come divertente guarnizione per il cocktail di Capodanno.
♣Poco prima della mezzanotte, apri la porta d’ingresso di casa, così potrai far uscire il vecchio anno e dare il benvenuto a quello nuovo.
♣Menù alternativo alle lenticchie: mangia fagioli con l’occhio e cavolo verde il giorno di Capodanno, porterà fortuna e prosperità nei mesi a venire.
♣Prepara una valigia vuota e prendila in mano per pochi minuti. Sembra che ti prepari per avventure nel nuovo anno.
♣Se ti svegli presto il giorno di Capodanno, ti sveglierai presto per il resto dell’anno. E se tocchi il pavimento con il piede destro, quando ti alzi dal letto, potresti aspettarti molta fortuna per tutto il nuovo anno.
♣Mangia la torta del Re. Usanza di New Orleans, rappresenta la fine del periodo natalizio. Ma stai attento a una moneta d’oro o un bambino di plastica che è celato al suo interno. Se lo trovi, il tuo anno sarà pieno di ricchezza e prosperità, secondo la leggenda.
EVITARE DI FARE:
♠Preparare la pasta in casa per il pranzo di Capodanno.
♠Spazzare la casa il primo giorno dell’anno.
♠Lasciare appese delle corde o delle calze penzolanti.
♠Contare denaro.
♠Mangiare a mezzanotte qualcosa all’aperto.
♠Litigare con qualcuno.
♠Se si è donne, NON telefonare in casa d’altri la mattina presto, per fare gli auguri.
♠La prima telefonata, perché sia di buon auspicio, deve essere fatta da una voce maschile.
♠Porta sfortuna iniziare il nuovo anno con armadi spogli (favoriranno povertà e disagio).
♠Non prestare denaro a Capodanno e non iniziare l’anno con debiti non pagati, altrimenti potresti creare un precedente per i mesi a venire.
♠Non “spazzare” o “lavare” casa, non fare le pulizie, compresi i piatti e la biancheria. Manderesti via la fortuna che ti viene incontro.
♠Non piangere, risparmia le lacrime per un altro giorno, perché piangere a Capodanno potrebbe mettere in moto un anno di tristezza.
♠Non uscire di casa, finché qualcuno non entra per primo dall’esterno. E quella persona presumibilmente ti dirà molto della fortuna che avrai nel nuovo anno. (In Scozia, la prima persona che entra a casa tua, deve portarti un regalo!) Si dice che un maschio alto, scuro e bello che porta piccoli doni porti fortuna.
♠Non mangiare aragoste prima di mezzanotte, perchè porta sfortuna, in quanto si muovono all’indietro, quindi ti preparano per un anno di battute d’arresto.
♠Non mangiare pollo a Capodanno, perchè ha le ali e tutta la tua fortuna potrebbe volare via.
CURIOSITA’:
♦La tradizione di sparare fuochi d’artificio, o di fare molto baccano, ha avuto origine da una superstizione, secondo la quale fare rumore a mezzanotte avrebbe spaventato gli spiriti maligni e i cattivi presagi.
♦L’usanza di indossare mutande rosse, si crede derivi dall’America Latina, e suggerisce che l’indumento intimo ti porterà relazioni appassionate.
PENSIERO:
Il 2020 è stato un anno impegnativo per tutti e, sicuramente, siamo ansiosi di far scoccare il 2021.
Dopo aver riflettuto sul caos di quest’anno, e su come le persone intelligenti agiscono e reagiscono, mi ritrovo davvero a sperare che finisca e che la vita, praticamente, torni a uno stato più normale, con le persone che non hanno più così tanta paura.
Naturalmente, non si potrà festeggiare come eravamo abituati a fare, ma gran parte dei miei suggerimenti riguardano tutte le tradizioni del Nuovo Anno, che rimangono festive, divertenti e fattibili, anche se questa volta il nostro brindisi con champagne si svolgerà principalmente in maniera virtuale.
E, mentre quest’anno non sarà possibile baciare sconosciuti a mezzanotte, questa notte sicuramente resterà memorabile.
Probabilmente tutti guarderemo in TV, o sui nostri social, il tanto sospirato botto di inizio del Nuovo Anno, e quindi potremo magari “sognare” di baciare qualcuno che ci piace.
Dopo tutto, la fine di un anno come questo merita un po’ di baldoria.
ULTIMO CONSIGLIO:
Per propiziare amore, salute e prosperità, il 31 dicembre, allo scoccare della mezzanotte, metti sotto il letto, un bouquet (annodato con un nastro rosso) formato da un rametto d’ulivo, una foglia d’alloro ed una spiga di grano.
Il 31 dicembre dell’anno successivo, dovrà essere bruciato.
Gli antichi di tutta Europa e Nord America tenevano traccia del tempo, nominando ogni Luna Piena con un elemento associato a quella stagione.
La Luna Piena di dicembre portava con sé i segni dell’inverno nell’emisfero settentrionale, come il freddo e le notti più lunghe.
L’ultima Luna Piena di Dicembre, e quindi di quest’anno, si chiama “Cold Moon”, ossia “Luna Fredda”, ma anche “Luna delle lunghe notti”, “Luna Piena di Yule”, “Oak Moon”.
Altri nomi che alludono al freddo e alla neve includono: “Drift Clearing Moon”, “Frost Exploding Trees Moon”, “Moon of the Popping Trees”, “Hoar Frost Moon”, “Snow Moon” e “Winter Maker Moon”.
Vedremo la Luna Fredda in Italia, il 30 dicembre alle ore 04:30, ed è una Luna Piena in Cancro.
Il nome più comunemente usato è Luna Fredda, un nome “Mohawk” (popolo di nativi americani del nord America), che trasmette le condizioni gelide di questo periodo dell’anno, quando il freddo inizia davvero a colpirci.
La Luna Fredda arriva in seguito all’evento celeste della “Stella di Natale” o “Grande Congiunzione” di Giove e Saturno (vedi articolo).
Sarà la Luna Piena più alta dell’intero anno gregoriano, visibile in due giorni diversi, 29 e 30 dicembre 2020.
Questa particolare Luna Fredda sorgerà accompagnata da Marte, e sarà alta nei cieli meridionali subito dopo il tramonto, così come Giove e Saturno.
L’emozionante Luna Piena finale del 2020 ti coinvolgerà nei tuoi sentimenti ed avrai voglia di smuovere le cose.
Con dietro l’angolo un Nuovo Anno che simboleggia una nuova speranza, questa ultima settimana del 2020, che è stato senza dubbio uno degli anni più negativi di sempre, è un momento per godersi l’oscurità e la quiete invernale, per ibernarsi, rallentare e sì, per rinforzarsi.
Segno d’acqua, il Cancro è governato dalla luna materna, intuitiva ed emotiva e governa la IV casa, quella della famiglia, della propria casa e della sicurezza. Sentimentali, sensibili ed infinitamente dediti ai loro cari, coloro che sono nati sotto il segno del Cancro si prendono cura degli altri prima di se stessi.
Quindi, questa Luna Piena potrebbe farci sentire il peso delle emozioni, che si sono accumulate nel corso di mesi, soprattutto quest’anno, e delle responsabilità che ci siamo accollati, per dare comfort alle persone che amiamo, ed alle abitudini che ci fanno sentire più sicuri.
È anche possibile, che qualunque cosa tu stia elaborando, durante questa Luna Piena, abbia le sue radici in riflessioni o realizzazioni, che sono comparse per la prima volta intorno al 21 giugno.
Data la natura casalinga del Cancro, è possibile che queste emozioni siano state correlate alla promozione di un senso di sicurezza, alla navigazione nelle relazioni con i propri cari o al ripensamento di come, dove e con chi si desidera abbellire il nido.
Ora, sei mesi dopo, è il punto culminante di quel ciclo, e questa Luna Fredda potrebbe portare ad alcune realizzazioni e decisioni piuttosto rivoluzionarie.
E’ risaputo che il Cancro è noto per la capacità di inventare idee di grande valore inestimabile e portare energia ed entusiasmo in ogni situazione, oltre che generalmente non è impulsivo o ribelle.
Ma poiché questa Luna Piena forma un sestile armonizzante al rivoluzionario Urano (che stimola eccitazione, sorprese e cambiamento), potremmo ritrovarci a desiderare esperienze stimolanti e la soddisfazione di metterci in proprio.
Ecco cosa ha in serbo per noi la Luna Fredda in Cancro, secondo il nostro segno zodiacale.
ARIETE: Dai la priorità alla socializzazione durante questa Luna Piena, perché evidenzia la comunicazione, specialmente per quanto riguarda la promozione di te stesso o della tua attività. Potresti incontrare nuove persone interessanti o trovarti in una situazione di networking fortuita. Rivedi i tuoi profili sui social media e guarda dove puoi effettuare gli aggiornamenti di curriculum, ecc. Di conseguenza potrebbero aprirsi buone opportunità professionali. Concentra le tue energie su te stesso e su nessun altro, in questo momento. Concediti la possibilità di abbracciare le tue passioni e desideri. Pianifica i tuoi prossimi passi per raggiungere la grandezza nel nuovo anno.
TORO: Questa Luna Piena evidenzia la relazione tra la tua autostima e le tue finanze. Ti apprezzi abbastanza per prendere decisioni finanziarie sagge? In questo momento, ti senti ottimista riguardo al futuro e propenso a spendere un po’ di più che in passato. Usa questo ottimismo pratico a tuo vantaggio e fai un passo attivo, verso il raggiungimento di un obiettivo finanziario. Questa è anche una Luna Piena, durante la quale potresti avere un po’ di fortuna per lo shopping. Non sei uno che usa mezzi termini, ma potresti scoprire, che il tuo lato emotivo ti sta rendendo difficile essere diretto sui tuoi sentimenti. Se hai avuto problemi di comunicazione, condividi i tuoi sentimenti tramite e-mail.
GEMELLI: Con questa Luna Piena, vorrai essere in giro. Quindi, assicurati di portare a termine le attività più necessarie sulla tua lista, ma poi dai la priorità a fare ciò che ti rende felice. Altrimenti, potresti sentirti perso e distratto. Questa è una Luna Piena divertente, ma il tuo gemello malvagio potrebbe voler uscire per giocare, digli di essere gentile con gli altri. È ora che tu riprenda il tuo potere. Ciò significa distaccarsi dalle persone che non ti fanno sentire bene con te stesso. Tagliare corde su relazioni tossiche sarà difficile da fare, ma ne vale la pena. Non è necessario che tu porti con te la negatività nel 2021.
CANCRO: Potresti sentirti un po’ più auto-protettivo e protettivo durante questa Luna Piena. Ammorbidisci il guscio del granchio, lascia entrare qualcuno di speciale e cerca di non isolarti dagli altri. La conversazione può essere la migliore medicina. Lo stesso vale per l’espressione creativa e potresti avere opportunità per entrambe. Prima che la tua cerchia familiare ti ignori, pensa a cosa puoi fare, per passare più tempo con loro. Suggerisci un “blocco del telefono”, o di televisori e simili, semplicemente perchè hai bisogno di un po’ più di VERO tempo con chi ami.
LEONE: Attingi alla tua creatività, come mezzo di cura di te stesso, durante questa Luna Piena. Non è il momento per fare il timido o esserlo. Esprimi ciò che ti senti, sia che questo significhi pubblicare i tuoi veri pensieri sui social media, scrivere un saggio personale, tenere un diario o avere una conversazione sincera. Questa è una Luna Piena sociale per te e potrebbe essere romantica, se ti permetti di rischiare. Per una volta nella vita, sei totalmente d’accordo a non stare troppo sotto i riflettori. Fare un grande passo indietro rispetto al lavoro e alla socializzazione, ti aiuterà a recuperare le energie. In questo modo, puoi iniziare il nuovo anno sentendoti più te stesso.
VERGINE: Questa Luna Fredda potrebbe mettere alla prova la tua fede. Crederai nella bontà quando gli altri ti deluderanno? Crederai in te stesso nonostante le difficili circostanze che dovrai affrontare? Il modo in cui accederai al tuo coraggio, alla tua fede ed alla tua determinazione dipenderà dalla tua capacità di mantenere una mentalità positiva. Professionalmente e personalmente, le opportunità si stanno avvicinando. Ma, anche se stai solo iniziando questo nuovo cammino, resta cautamente ottimista su tutto. Ami i tuoi amici, ma in questo momento sono un po’ “troppo”. Usa questa Luna Piena, per ridimensionare la loro invadenza. Fagli sapere che sei ugualmente loro amico, ma che ti occorre anche un po’ di privacy.
BILANCIA: Questa è per te una Luna Piena movimentata e divertente. Quindi, permettiti di essere aperto; le distrazioni possono portare a vicoli ciechi, ma possono anche contenere nuove avventure. Prenditi del tempo, per stabilire le intenzioni o eliminare l’energia che non vuoi portare nel 2021. Questo può essere un momento di consapevolezza, potresti essere ispirato da nuove idee. Connettiti con gli altri, socializza e non irritarti se le cose cambiano inaspettatamente. Un progetto di lavoro sta volgendo al termine e ti sta causando grande stress. Non ti preoccupare! Nuove prospettive e persone stanno letteralmente bussando alla tua porta, cercando di offrirti un’opportunità migliore.
SCORPIONE: Questa Luna Piena ti chiede di bilanciare la tua mente tra misticismo e pratica della vita. Dovresti attingere alla tua spiritualità, effettuando un rituale per eliminare l’energia negativa. Non vuoi portarlo nel 2021. Anche per te questo può essere un periodo di guarigione. Quindi, prenditi cura dei tuoi desideri. Potresti persino comprarti qualcosa di speciale, per celebrare la stagione. Dai la priorità alle tue spese, però cerca di non esagerare, o potresti ritrovarti in difficoltà prima della fine del mese. La tua mente si sta evolvendo, permettendoti di espandere i tuoi pensieri e la tua mentalità. Sei pronto a trasformare il tuo mondo e ora è il momento. Stai eliminando vecchie visioni, facendo spazio a nuove visioni, idee ed ispirazioni.
SAGITTARIO: La Luna Piena di dicembre mette in luce relazioni e collaborazioni. Se hai preso in considerazione l’idea di stringere un’alleanza commerciale con qualcuno, o di collaborare a un progetto, potresti ricevere informazioni su come intraprendere i passi successivi. Presta attenzione a questi indizi ed ai segnali intuitivi che ricevi. Questa Luna Piena ti dà anche la possibilità di rinnovare il tuo impegno nei confronti del tuo partner, o di affrontare quali difficoltà potresti avere per incontrare qualcuno di nuovo, se sei single. Non sei mai il tipo da censurarti, ma ora stai scoprendo, che il tuo modo “normale” di comunicare non funziona. A volte il modo migliore, per avere l’ultima parola, è restare in silenzio.
CAPRICORNO: Ti stai preparando per un anno potente e dinamico nel 2021: considera questa Luna Piena un momento in cui concentrarti sulla ricarica delle batterie e sui preparativi. Semplifica la tua vita, dedicando tempo alla meditazione, al diario e alla pratica di tutto ciò che riguarda il tuo benessere. Lascia che il tuo critico interiore abbia una pausa e divertiti il più possibile. Il tempo sociale può essere anche cura di sé, specialmente per gli estroversi. Il mantenimento delle relazioni può richiedere molto lavoro. Tuttavia, se ti dedichi a sistemare le cose, ti sembrerà davvero facile in questo momento.
ACQUARIO: Come gli altri segni d’aria, Gemelli e Bilancia, questa è una Luna Piena sociale per te. Tuttavia, puoi esprimere questa influenza, accettando posizioni di leadership o alzando la mano per fare volontariato. Se questo periodo dell’anno è più affollato del solito, prenditi del tempo per calmare la mente, radicare le energie e rilassare il sistema nervoso, per rimanere stabile nelle prossime settimane. C’è anche un’opportunità per una nuova storia d’amore. Oppure usa la tua immaginazione, per riaccendere la scintilla con il tuo partner. Prima di incolpare gli altri per la tua situazione attuale, fermati e ritieniti responsabile. Se c’è qualcuno che può assumersi la responsabilità delle proprie decisioni e circostanze, sei tu. Non giocare al gioco della colpa.
PESCI: I sentimenti di nostalgia potrebbero essere forti per te, con questa Luna Piena e, di conseguenza, potresti essere più sensibile. Ma ora non è il momento di prendere qualcosa troppo sul personale, specialmente critiche o discorsi negativi. Renditi conto, che altri potrebbero esprimere stress e frustrazione, che non hanno nulla a che fare con te, durante questo periodo dell’anno emotivamente intenso. Comunica in modo chiaro e onesto, senza preoccuparti troppo di ciò che pensano gli altri. Sii con coloro che ami e celebra quelle relazioni. Mantieni il tuo umore leggero e sii fiducioso nelle relazioni impegnative. Il romanticismo è nell’aria, ti fa venir voglia di rilassarti con la tua persona speciale. Connetterti con la persona che ti piace, ti soddisferà più che mai. Basta non ignorare i tuoi amici: gli manchi!
Il Vischio è un sempreverde che cresce come semiparassita, generalmente sugli alberi a foglia caduca (meli, peri, etc.), ma talvolta anche sulle conifere.
È caratterizzato da radici (dette austori), che penetrano nel legno della pianta parassitata, da cui derivano nutrimento ed ancoraggio.
Crescendo con un ritmo lentissimo, il Vischio giunge a creare masse vegetative di diametro fino a un metro.
Tutte le parti della pianta sono tossiche; particolarmente pericolose le bacche, per la loro capacità di attrarre i bambini.
La tossicità dipende dall’alto contenuto di “viscumina”.
Ne sono immuni i merli ed i tordi, che si nutrono delle bacche e contribuiscono così alla loro disseminazione.
Anticamente, questa pianta era considerata sacra dai Druidi, da cui veniva raccolta con un falcetto d’oro nelle notti di plenilunio, per essere usata nelle complesse liturgie dei sacerdoti e nelle cerimonie purificatrici.
Essi pensavano che fosse una “pianta che guarisce tutto”, ed era simbolo di immortalità e di pace, auspicatrice di salute e benessere.
Il Vischio appare nella mitologia. Nell’Eneide di Virgilio, l’eroe Enea raccolse un “ramo d’oro” di Vischio alla porta degli Inferi, che garantiva la sua sicurezza mentre lo attraversava.
Balder, il Dio nordico della luce e della gioia, fu ucciso da una lancia di Vischio lanciata da Hodur su istigazione di Loki, Dio dell’oscurità e del male.
In Svezia, il Vischio è sacro a Thor, il Dio del tuono.
Galeno assicura che “assorbe i tumori che si annidano in profondità del corpo”.
Plinio il Vecchio descrive i rituali delle popolazioni galliche, che accompagnavano la raccolta del Vischio: “Nel sesto giorno dopo il solstizio d’inverno i Druidi si avvicinavano alla quercia, indossando vesti candide e conducendo alla cavezza due tori bianchi.
Il capo dei sacerdoti saliva sull’albero e, usando un falcetto d’oro, tagliava i rami del Vischio, che venivano raccolti in una pezza di lino immacolata, prima che cadessero a terra.
Poi, immolati i due animali, pregavano per la prosperità di quanti avrebbero ricevuto il dono”.
Secondo una leggenda, l’origine di questa pianta è legata alla storia di un mercante avarissimo ed insensibile, che una notte cambiò la sua natura, ascoltando le voci dei suoi vicini di casa bisognosi, iniziò a piangere e dalle sue lacrime si sviluppò magicamente il Vischio.
In Scandinavia, il Vischio era un simbolo di pace, in base al quale le controparti giuravano tregua.
Tradizionalmente, il Vischio è ritenuto apportatore di fertilità e molto diffuso come regalo di Capodanno, di buon auspicio per amici e parenti.
Perché i suoi poteri possano funzionare, non deve mai toccare terra, ma restare sempre sospeso.
Sotto di esso ci si bacia, affinché l’amore duri a lungo.
Il rametto di Vischio, durante le feste solstiziali invernali, si appende agli usci delle case o si porta al collo, perché è considerato un amuleto contro le disgrazie e gli influssi negativi.
Non si deve raccogliere dall’albero con le mani, soprattutto con la sinistra: si attirerebbe la malasorte.
Per questo motivo, anticamente lo si faceva cadere, colpendolo con un bastone o una freccia e si doveva afferrarne il cespo al volo, prima che toccasse terra.
I Celti, attribuendo a questa pianta innumerevoli proprietà curative, lo immergevano nell’acqua, che distribuivano a chi era ammalato o per preservarsi da future malattie o sortilegi.
Anche in molte regioni africane, il Vischio è considerato sacro, apportatore d’incolumità, tanto che i guerrieri Valo, andando in guerra, ne portavano addosso le foglie, per assicurarsi l’invulnerabilità.
Nel corso della storia, è stato utilizzato in pozioni, polveri e tè per controllare l’epilessia, l’ipertensione e la paralisi, per migliorare la fertilità e curare la sterilità, per agire come afrodisiaco e per proteggere dai veleni.
Si ritiene che la polvere ricavata dalle bacche renda fertile qualsiasi uomo, donna o animale.
Il succo delle bacche di Vischio è molto appiccicoso e consente ai semi di attaccarsi alla corteccia di un albero.
Il Vischio europeo preferisce gli alberi decidui più morbidi, in particolare i meli e si trova spesso anche su frassino e biancospino.
Il Vischio americano, chiamato “Vischio di quercia”, si trova più comunemente sugli alberi di acero, ma ama anche la quercia.
Se desideri coltivare il tuo Vischio, dovrai procurarti bacche fresche.
Schiacciale sulla corteccia sul lato inferiore di un ramo di un albero appropriato, in modo che il succo faccia attaccare il seme.
Alcune persone fanno delle tacche nel legno per questo scopo, ma la cosa mi appare un po’ crudele.
Una radice filiforme si formerà in pochi giorni e perforerà la corteccia, trovando infine la sua strada nell’albero stesso.
Dovresti scegliere un albero grande e sano, e un ramo che riceva molta luce solare.
Il Vischio impiegherà fino a due anni per maturare.
In magia, il Vischio è considerato una pianta di energia maschile.
In effetti, le bacche bianche ricordano lo sperma (se lo si immagina abbastanza denso).
Tuttavia ha anche proprietà femminili.
È anche associato al Sole e all’elemento Aria, agli Dei Apollo, Venere, Freya, Odino e Balder.
E’ associato sia alle feste di Natale che a quelle di mezza estate.
Usalo negli incantesimi per attirare l’amore, per protezione, per fortuna durante la caccia, per il perdono e la riconciliazione, per aumentare la potenza sessuale negli uomini e per aiutare a concepire.
Può essere bruciato per bandire gli spiriti indesiderati, posato sulla soglia della camera da letto, per allontanare sogni spiacevoli, appeso in casa per attirare l’amore e scacciare l’influenza negativa e portato come un amuleto protettivo generale.
Il suo legno è utile per realizzare bacchette e altri strumenti rituali.
È appeso nelle case, nei fienili e nelle stalle come Amuleto, per proteggersi da stregoneria, incendi, malattie e sfortuna.
Per respingere gli spiriti maligni brucia il Vischio e posizionalo sotto il letto, assicurerà una buona notte di sonno.
Attenzione, un rametto di Vischio sopra una porta impedisce alle streghe di entrare.
FILTRO D’AMORE DEL VISCHIO
(antichissimo, preparato dai Druidi, usato nel Medioevo da dame e principesse)
Pestare 7 bacche di Vischio, fino a ridurle in polvere.
Mettere la polverina così ottenuta in un sacchettino, e lanciarne un pizzichino (di nascosto) sulla persona che si desidera conquistare.