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La leggenda più conosciuta della Bola, ovvero “Chiama Angeli” o “Harmony Ball”, nasce in Indonesia, in particolare nell’isola di Bali.
Le donne di Bali avevano l’abitudine di portare un piccolo ciondolo sferico sul loro ventre durante la gravidanza, che creava un suono dolce quando camminavano o si muovevano, simile al suono di un ruscello o di piccole onde che lambiscono la riva, per calmare e comunicare con i loro piccoli bambini.
Infatti, la futura mamma, indossando il suo “Chiama Angeli”, rendeva familiare questo suono al bimbo che lo percepiva come calmante, prima e dopo la nascita.
In alcune culture indiane e messicane, era usanza indossare questo particolare gioiello per proteggere il piccolo dal male e dalla sventura, perché il suono emesso dalla Bola attirava gli angeli che circondavano il pancione della madre, proteggendola insieme con il piccolo dentro di lei, per sempre.
Tradizionalmente, in Messico le madri usano regalare alla propria figlia incinta la Bola, come buon augurio e protezione, usanza che ormai ha preso piede in tutto il Mondo.
Una leggenda narra che l’angelo custode del bimbo in arrivo, sentendo il dolce tintinnio della Bola, si avvicini al futuro neonato e alla futura mamma, per proteggerli durante e dopo la gravidanza.
Per quanto il Chiama Angeli, o Bola, sia stata prodotta nelle culture messicana e balinese per molte generazioni, quelle che ora chiamiamo “Sfere dell’armonia” hanno in realtà la loro origine nel Medioevo, progettate originariamente dagli antichi Druidi dei Celti e, a quei tempi, venivano chiamate “Campane dei Druidi”.
Esse erano grandi circa 50-75 mm di diametro, spesso realizzate in argento e trasportate in una custodia di pelle sulla cintura di corda di chi la indossava, e creavano un tintinnio argentino, utilizzato, tra le altre cose, per indurre il rilassamento e rilasciare lo stress.
Gli antichi Celti hanno usato per la prima volta le Sfere tintinnanti come dispositivi meditativi, in particolare i sacerdoti druidi nelle loro cerimonie sacre, scuotendo delicatamente le Sfere, per creare un suono mistico simile a una campana, che era uno dei modi per comunicare con la natura.
I guerrieri celtici dell’epoca indossavano anche versioni più grandi della Campana del Druido in battaglia.
Questi guerrieri erano principalmente contadini e, come tali, le loro Campane erano molto rudimentali e raramente fatte di metalli preziosi, come quelli usati dai sacerdoti druidi.
Essi le indossavano, per il loro effetto calmante prima di una battaglia, e oggi è fantastico pensare al suono di centinaia di campane, mentre questi combattenti si preparavano al loro compito, oltre al fatto che questo suono scoraggiava i loro nemici.
Si racconta, che in alcuni casi i corpi mutilati sul campo di battaglia siano stati riconosciuti in base alla Campana del Druido indossata, poiché spesso indicava la provenienza del deceduto.
Infatti, gli artigiani incorporavano, nell’intricato disegno di una Sfera, un emblema della stirpe di una famiglia o di un clan, oltre a far riconoscere la regione o il villaggio di provenienza del possessore.
All’indomani di una sanguinosa battaglia, i sopravvissuti raccoglievano i ciondoli della Sfera del Druido dai morti, per portarli a casa dalle loro famiglie.
Con la fine della civiltà celtica, molti artefatti usati dai Druidi furono persi nella storia, e anche la Campana dei Druidi ebbe lo stesso destino.
Tuttavia, all’inizio del XX secolo, un argentiere tedesco trovò una Campana del Druido originale in un negozio di antiquariato, e ricreò le sfere in piccole quantità.
I Druidi praticanti esistono ancora oggi, con grandi comunità che praticano le loro cerimonie, in particolare nelle regioni celtiche del Galles, dell’Irlanda e anche in Scozia e Germania (dove si suggerisce che i Celti abbiano avuto origine).
I Celti hanno riconosciuto il valore delle loro Campane Druide, per il loro effetto calmante sui bambini, come hanno fatto altre comunità regionali.
Quindi, questo ciondolo è pensato per le mamme in attesa, ma anche come portafortuna per coloro che desiderano un bimbo.
All’interno della sfera di un Chiama Angeli è saldato un piccolo xilofono che, a contatto con una pallina, dà vita a un suono dolce e rilassante.
La futura mamma deve portarlo all’altezza dell’ombelico e, camminando o muovendosi, crea un suono speciale, quasi angelico.
Il ciondolo, seguendo i ritmi naturali di sonno e veglia della mamma, aiuta il piccolo già a partire dalla ventesima settimana a riconoscere quando la mamma è sveglia e quando dorme, insegnandogli così a seguire i ritmi che dovrà seguire una volta nato.
Alla nascita del bimbo, si può legare il ciondolo sulla culla e ogni tanto suonarlo, così il bambino si potrà tranquillizzare riconoscendo quella dolce melodia.
Castagno – L’Onesto
“Sani principi e testardaggine”
dal 15 al 24 maggio – dal 12 al 21 novembre
Buon Compleanno ♥
Secondo l’Oroscopo celtico, appartieni al segno del Castagno, che ti conferisce energia e capacità di leadership.
Hai la consuetudine di discutere con il mondo sociale e con le sue regole, normalmente tendi ad essere bello e vigoroso, teso a sviluppare il tuo “io” interiore, che risulta essere la tua parte più vera e disciplinata.
Soprattutto nei tuoi primi anni di vita, raramente ti sei trovato a tuo agio, nella tua pelle e nella tua sessualità.
Essendo un po’ rigoroso e moralista, hai sovente necessità degli altri per ritrovare in loro la vera nobiltà che li distingue.
In particolare, in compagnia di anime semplici, con i quali riesci a costruire una costruttiva filosofia ed un rapporto sinceramente improntato alla generosità, la tua personalità tende a mutare sempre in un costante miglioramento.
Amante delle grandi sfide, sei dotato di determinazione e perseveranza. Spesso metti le tue capacità al servizio della comunità.
L’uomo Castagno è caratterizzato da tenacia, alto livello di responsabilità e attività sociale.
Ha sempre ben in mente i principi morali ed etici, che sono la sua guida nella vita.
Nonostante l’orientamento idealistico della persona e il desiderio di giustizia sociale, uomini di questo tipo hanno bisogno di conforto e conferme nella vita.
L’uomo Castagno è abituato a lavorare sodo per raggiungere un livello accettabile di prosperità materiale.
La sua partner deve saperlo aiutare a trovare stabilità e conforto, organizzando lo spazio e creando un’atmosfera accogliente e calda in casa, grazie alla quale il partner dimenticherà la solitudine e si muoverà attraverso la vita con coraggio e sicurezza.
La donna Castagno differisce nell’erudizione, nell’intelligenza e nell’osservazione.
Nella loro giovinezza, le donne di questo tipo sono molto eccentriche e adorano scioccare gli altri e provocarli per mostrare emozioni.
Man mano che diventano mature, capiscono di aver bisogno di una persona che la pensi allo stesso modo, oltre che esserle amico, per una vita felice e soddisfacente.
Se il partner capirà con comprensione l’eccentricità della donna Castagno, sosterrà i suoi inizi e sarà un alleato nei suoi affari, allora la relazione sarà forte e stabile.
Quindi, un Castagno in amore ha bisogno di un partner, che lo sappia guidare e consigliare.
Non amando le mezze misure, desidera un compagno passionale e deciso che, all’occorrenza, sappia anche imporsi con decisione.
Un Castagno non baserebbe mai il suo rapporto su sentimenti fugaci o su una sola simpatia.
Ha bisogno di sentimenti profondi e all’unisono con il proprio partner.
Una volta trovato il partner giusto, mondi inaspettati di sentimenti inizieranno a brillare e la fedeltà sarà una cosa certa.
COLORE: Verde
PIANTA: Erica
SEGNI CELTICI AFFINI: Pino, Betulla
SEGNI ZODIACALI CORRISPONDENTI: Toro, Gemelli, Scorpione
ERBE AROMATICHE BENEFICHE: Salvia, Coriandolo
PARTI FISICHE PIU’ VULNERABILI: Genitali, Metabolismo, Psiche
PROFESSIONI ADATTE: le tue professioni ideali sono alle dipendenze, ma in aziende ed organizzazioni che ti offrano sempre grandi obiettivi da raggiungere, in gruppo.
LUNA NUOVA 11 MAGGIO 2021 – ORE 21:01 IN TORO
La Luna Nuova in Toro, proprio come i boccioli primaverili che stanno esplodendo in fiori e foglie, ci invita nel tempio all’aperto della natura.
Infatti, il primo dei segni di terra, il Toro, si occupa di creare il terreno fertile in cui piantare i nostri semi, sia letteralmente che metaforicamente.
Sotto l’influenza della luna nuova in Toro, la nostra attenzione si rivolge alle fondamenta.
Abbiamo i piedi su un terreno solido, sentendoci al sicuro?
Questa Lunazione si occupa anche di un altro tipo di “verde”, quello economico.
Infatti, il Toro ama anche le cose belle della vita, quindi questo è il momento adatto per investire in prodotti su misura e fatti a mano, di acquistare qualcosa di unico, che porterebbero una dimensione ricca e speciale alla propria vita.
Per chi ha un budget limitato, potrebbe trattarsi di qualcosa di piccolo, per esempio provare una ricetta speciale, magari con un solo ingrediente di fascia alta, o acquistare un oggettino originale, senza esagerare economicamente.
Insomma, fare qualcosa solo per sé, per una volta. Questo già è un lusso!
In netto contrasto con la Luna Nuova di Aprile in Ariete, veloce ed aggressiva, il Novilunio di Maggio consiste nel rallentare, riflettere su ciò che vuoi veramente e immergerti in come ci si sente, prima di fare qualsiasi mossa importante.
Il fortunato trigono Luna-Plutone-Nettuno può amplificare la tua determinazione, sensibilità e autoconsapevolezza, specialmente intorno a qualsiasi cicatrice psicologica ed emotiva radicata, grazie a Plutone.
E il magico Nettuno, che sovrintende ai sogni e alla spiritualità, alza il volume sulla tua intuizione, intelligenza emotiva e forse anche abilità psichica.
La Luna Nuova di Maggio ti offre la possibilità di chiarire i tuoi desideri, quindi creare un piano d’azione passo dopo passo, per intraprendere qualsiasi percorso tu abbia scelto di prendere.
Grazie alla sua energia pratica e terrena, il Novilunio di Maggio è stato creato per una pianificazione ragionevole, ma date le sue vibrazioni governate da Venere, ti offre anche un momento per goderti l’indulgenza.
È un promemoria per rammentarti, che anche i tuoi momenti apparentemente “pigri” possono essere estremamente benefici e ristoratori.
E grazie al potente Plutone e al coinvolgimento spirituale di Nettuno, puoi attingere sia alla caparbietà che all’immaginazione, per fare i progressi che stavi sognando.
Nel complesso, la Luna Nuova di Maggio in Toro è un’opportunità per radicare la nostra energia, per ricaricare le nostre batterie e per accogliere le energie creative del cambiamento.
È la nostra opportunità di entrare dentro di noi ed ascoltare la voce calma del nostro cuore.
È la nostra opportunità di fidarci della saggezza e dell’intuizione del nostro corpo.
È anche il momento di accogliere le correnti di energia creative, che ci consentono di evolverci e di abbracciare qualsiasi cambiamento con grazia e facilità.
Questa Luna Nuova in Toro dà il via a un nuovo ciclo lunare, che ci porterà all’eclissi totale di Luna Piena di Sangue, ultra potente, del 26 maggio 2021.
Ma ora vediamo l’effetto di questo Novilunio in Toro nei segni.
ARIETE: sensualità e tocco fisico significano più che mai in questo momento. Se stai trascorrendo questa Luna Nuova con il tuo partner, aumenta l’intimità fisica ma, in caso contrario, stimola gli altri sensi, non perdendo di vista la tua sensualità, anche virtualmente. La Luna Nuova in Toro segna un ottimo momento per iniziare a pensare al futuro, quando si tratta della tua economia. In questo momento, è bene risparmiare denaro e impegnarsi in un nuovo piano finanziario. Per quanto riguarda le amicizie, dai la priorità a coloro che ti aiutano ad aumentare la tua autostima e ti fanno sentire apprezzato.
TORO: stai provando un rinnovato senso di fiducia e stai abbracciando pienamente la tua sensualità, quindi non aver paura di inseguire l’oggetto del tuo desiderio. Se desideri una carriera brillante, inizia conquistando alcuni tuoi progetti, per aumentare la tua fiducia nel lavoro. È giunto il momento che tu inizi un nuovo obiettivo personale, abbracciando le tue passioni. Gli amici che hai sono un riflesso di ciò che sei, e ora è un buon momento per iniziare a curare le relazioni, che ti mostrano ciò che vuoi vedere e che sostengono la persona che vuoi essere.
GEMELLI: questa Luna Nuova ti mette in un viaggio interiore, aiutandoti a vedere le aree in cui devi guarire nella tua vita amorosa. È un buon momento per lavorare sulla vulnerabilità nelle tue relazioni sentimentali. Probabilmente, ultimamente le cose sono andate non proprio bene sul lavoro, quindi non aver paura di prenderti una pausa. Fermarti momentaneamente lontano dalle luci della ribalta, ti aiuterà a ridurre lo stress in questo periodo della tua vita. Rilassati. Ti senti più sensibile del solito, quindi in questo Novilunio vorrai solo lasciare che i tuoi confidenti più fidati entrino nel tuo cuore, senza far rumore.
CANCRO: a volte l’amore si nasconde in luoghi inaspettati, forse anche nella tua cerchia sociale. Non aver paura di abbracciare una scintilla, anche se ti porta in una direzione che non intendevi esplorare. Nel lavoro, ti sentirai più propenso a collaborare con i tuoi colleghi sotto questa Luna Nuova in Toro, e forse troverai anche l’ispirazione per iniziare alcuni nuovi progetti incentrati sull’aiutare gli altri. Questo è un Novilunio sociale e amante del divertimento per te. Sbocceranno ed evolveranno amicizie, quindi abbraccia tutte le nuove possibilità.
LEONE: Consenti a questa Luna Nuova di aiutarti a liberarti da qualsiasi bagaglio passato che hai portato, ed abbraccia una nuova immagine di te stesso, che può aiutarti ad attrarre il tipo di partner che stai cercando. Questo è un momento di buon auspicio per la tua carriera, perché le cose stanno cambiando sul tuo posto di lavoro, avvicinando le tue occasioni professionali a portata di mano. E’ giusto guardare le tue amicizie con un occhio critico in questo momento, mentre stai cercando di capire quali dei tuoi amici servono i tuoi obiettivi più alti e quali potrebbero trascinarti verso il basso.
VERGINE: è un buon momento per diventare spirituali e chiedere al tuo partner di elevarsi a un nuovo livello con te. Aprire la tua mente a nuove convinzioni meditative, ti permetterà di abbracciare i tuoi desideri. Nel lavoro, lascia che la Luna Nuova ti ispiri a iniziare ad imparare cose nuove e a costruire, per raggiungere i tuoi obiettivi a lungo termine. In questo momento, avere amici solidi su cui appoggiarsi è importante per te, e sei ispirato a costruire quelle connessioni spirituali di mentalità superiore con gli altri.
BILANCIA: concentrarti sull’intimità, attraverso il tocco fisico e la sensualità sarà più appagante per te ora, insieme con l’intimità emotiva, che renderà tutto sensazionale. Difendi te stesso nel tuo lavoro e non accontentarti di meno di quanto meriti, indipendentemente dalle circostanze. Oltretutto, non lasciare che le persone si approfittino di te. Tutti stanno cercando di navigare nell’energia del Mondo a modo loro, in questo momento, compresi i tuoi amici. Ma solo perché fanno le cose in un senso, non significa che dovresti sentirti sotto pressione e obbligato a fare lo stesso.
SCORPIONE: le relazioni possono essere un po’ irregolari in questo momento, costringendoti a dare uno sguardo più approfondito alle dinamiche in gioco. Metti più energia e concentrati sulle tue relazioni sentimentali. Ciò ti ripagherà lungo questo cammino. Gestire i problemi all’interno delle tue relazioni interpersonali sul lavoro, in questo momento, è fondamentale, quindi presta particolare attenzione quando discuti con il tuo capo o altri colleghi più stretti. Ti senti molto socievole e appoggiarti ai tuoi amici più cari, è un modo importante per entrare in contatto con l’energia della Luna Nuova.
SAGITTARIO: trovare modi pratici per entrare in contatto con il tuo partner, può aiutarti a sentirti più vicino sotto questa Luna Nuova. Rendi le faccende domestiche, come pulire insieme, un’avventura divertente, o corteggialo mentre fai la lista della spesa. Questo è un buon momento per rallentare il ritmo e organizzarti al lavoro. La tua routine quotidiana è in continuo mutamento e avrai bisogno di un po’ di tempo per rimetterti in riga. Potresti scoprire di non avere tanto tempo libero per socializzare, quindi fai il possibile per includere i tuoi amici nei tuoi programmi quotidiani.
CAPRICORNO: l’amore è nella tua mente, permettendoti di espanderti emotivamente e trovare il supporto di cui hai bisogno all’interno delle relazioni. Questa Luna Nuova è romantica per te, e poiché è in un altro segno di Terra, ti farà sentire ancora più sensuale. Questo Novilunio ti ispira a portare le tue passioni e il tuo senso di creatività nei tuoi doveri quotidiani. E’, infatti, un buon momento per condividere idee fresche e innovative. Abbraccia il tuo bambino interiore e concediti un po’ di divertimento giocoso con i tuoi amici, anche se è virtuale.
ACQUARIO: sebbene tu sia naturalmente avventuroso, in questo momento stai cercando sicurezza. Ma la stabilità non deve annullare il divertimento. Inizia a costruire qualcosa fatto per durare. Non farti sentire stagnante nella tua carriera. Ora, le tue opinioni personali si stanno trasformando, aprendo la tua mente all’evoluzione e alla crescita personale. Questo è un momento vulnerabile per te, quindi apriti alle persone più vicine a te, agli amici che ti fanno sentire come una famiglia.
PESCI: in questo momento, stai esprimendo i tuoi desideri più sensuali e dolci, attraverso le tue parole, che è il modo migliore per arrivare al cuore delle cose, soprattutto in questo periodo. Ricorda che aprirsi è importante, quindi condividi i tuoi pensieri, sentimenti e idee sul posto di lavoro. Affermare te stesso ti aiuterà a trovare la tua forza interiore. Ti senti molto a tuo agio nella comunicazione sotto questa Luna Nuova, quindi approfitta dell’energia sociale e pianifica alcune divertenti date con gli amici per recuperare il tempo perduto.
Il concepimento, la gravidanza e il parto sono circondati da miti e superstizioni in molte culture, dalla notte dei tempi.
Considerando le misteriose qualità del concepimento, è facile capire perché sia oggetto di così tanti miti.
Ma anche la gravidanza è un’area prolifica per i miti, poiché per nove mesi il bambino non viene visto, quindi causa ed effetto possono essere confusi.
Per gran parte della storia, sebbene filosofi e medici maschi abbiano spesso pontificato sulla gravidanza e sul parto, gli uomini sono stati in gran parte estranei alla nascita stessa in quanto, in alcune culture, ad essi era proibito partecipare o persino assistere al parto.
Invece di medici e infermieri, le donne erano assistite da parenti e ostetriche, che le sostenevano durante il parto e offrivano i rimedi e le strategie che potevano.
La conoscenza dell’ostetricia è stata trasmessa di generazione in generazione dai membri di una comunità e alla fine, furono pubblicati libri sull’argomento.
In alcune società, alcune ostetriche lavoravano di tanto in tanto, quando necessario nella comunità, mentre altre percorrevano lunghe distanze di casa in casa e venivano impiegate regolarmente.
In caso di complicazioni, si chiamava un medico locale, che assisteva con i suoi strumenti medici.
Le ostetriche avevano anche un ruolo legale nel documentare la nascita dei bambini e di chi erano figli.
Esse conoscevano i rimedi erboristici, che potevano aiutare le donne incinte con una moltitudine di problemi.
Sapevano come allestire una stanza e posizionare una donna per la nascita, sapevano come girare il bambino, se era in una posizione sbagliata.
Controllavano la posizione del bambino, toccando lo stomaco della donna e misuravano fino a che punto la mamma era dilatata e, usando le mani oliate, aiutavano ad allargare i tessuti della donna prima del parto.
Dopo la nascita di un bambino, le ostetriche rimanevano per circa un mese con la madre, per aiutarla con abilità, soprattutto per l’allattamento al seno.
Anche le ostetriche a volte venivano accusate di stregoneria, se qualcosa andava storto con una gravidanza.
Nel corso della storia, le ostetriche sono state membri di ogni divisione sociale, dalla fascia alta della società alla classe operaia inferiore e, alla fine, iniziarono ad essere fruibili corsi di formazione per le ostetriche.
Nonostante gli sforzi delle ostetriche, il parto era rischioso sia per la madre che per il bambino.
Nel Medioevo, ben una donna su tre moriva durante la gravidanza.
Era così pericoloso, che le giovani donne scrivevano il loro testamento, quando scoprivano di essere incinte.
Infezioni, emorragia postpartum, ostetriche / medici inesperti e travaglio ostruito erano cause comuni di morte.
Detto questo, vediamo un po’ di tradizioni, superstizioni, leggende e credenze attuali e del passato, che circondano la condizione più bella del mondo:
ESSERE MADRE
Ci sono molte superstizioni su ciò che una donna dovrebbe o non dovrebbe fare, per mantenere il suo bambino al sicuro, dall’evitare un’eclissi di luna, per paura di dare al bambino un labbro leporino (Tarahumara, Messico), al mangiare gombo viscido, per aiutare il bambino a scivolare fuori facilmente durante il travaglio (Giamaica).
Tra i Gadsup della Papua Nuova Guinea, quando una donna inizia il travaglio, cammina con la madre e le zie per un’ora attraverso la foresta, fino a una capanna da parto.
Infatti, essi credono che il sangue del parto sia così potente, da poter causare malattie e persino la morte per gli uomini del villaggio.
Il sangue della nascita non deve avvicinarsi agli uomini o “entrare nelle piante o nelle radici del giardino” in nessun momento.
La placenta viene sepolta vicino la capanna del parto, lontano dal villaggio, prima che le donne facciano il lungo viaggio di ritorno.
Credenze simili sono sostenute anche dagli Ifaluk, che abitano un’isola remota nel Pacifico settentrionale. Anch’essi hanno una capanna esclusivamente femminile fuori dal villaggio, a cui gli uomini non possono avvicinarsi, per paura che causi una carestia o che tutto il loro cibo marcisca.
In passato, tra gli isolani delle Marchesi, si pensava che il parto fosse così contaminante che, se una donna non fosse arrivata in tempo alla capanna del parto, sarebbe bruciata la casa dove aveva partorito.
Nelle zone rurali dell’India e del Bangladesh, il mito “inquinamento da parto” ha conseguenze diverse per l’esperienza di una donna, sia durante la gravidanza che durante il parto.
Qui, le donne incinte sono circondate dalla vergogna, a causa dell’ovvia prova che hanno avuto rapporti sessuali e degli atti inquinanti del futuro parto.
Innanzitutto, c’è una legge che vieta di conoscere il sesso del bambino prima della nascita, per tentare di proteggere le bambine da un’interruzione di gravidanza volontaria, poiché vengono preferiti i figli maschi alle femmine.
In un villaggio dell’India Centrale, Nimkheram, le donne incinte devono proteggere il bambino dagli spiriti malevoli, quindi rimangono in casa il più possibile, si dipingono il corpo e mangiano alcuni cibi rituali. Inoltre, sono considerate sacre e molto potenti, tanto da poter essere un pericolo per chi le sta accanto.
Quindi, la levatrice che le aiuterà nel parto deve appartenere ad una casta più bassa, dovrà dare da bere al neonato acqua santa, in cui sono stati lavati gli idoli, e seppellire la placenta in un posto nascosto, per evitare che sia usata per fare magie.
Un’altra credenza comune è che le donne dovrebbero sopportare il dolore del parto in silenzio, per dimostrare il loro coraggio e carattere.
I Giapponesi credono, che la più grande esperienza della vita di una donna sia ascoltare il pianto del suo bambino, e questo dovrebbe essere l’unico suono sentito durante il travaglio.
Alle ragazze Fulani dell’Africa occidentale viene insegnato, fin dalla più tenera età, quanto sia vergognoso mostrare paura del parto.
In Nigeria, tra gli Hausa, c’è una grande pressione sociale, per non mostrare alcun segno di dolore, e si pensa che lavorare con calma e pazienza dimostri la “giusta” modestia.
Nel Benin equatoriale, in Africa, ci si aspetta che anche le donne dei Bariba partoriscano in silenzio e alle ragazze viene insegnato che una donna, che si agita o piange durante il parto, è “inferiore a una formica”.
Dovrebbero anche partorire da sole.
Inoltre, ritengono che, se una nascita è podalica, sia opera delle streghe che sono scivolate sullo stomaco, o che potrebbero far nascere il bambino con i denti.
Quindi partorire in solitudine, offre alla madre la possibilità di cambiare rapidamente la posizione del parto, o di ignorare determinati segni, salvando il suo bambino da un destino incerto.
Un altro mito trovato in culture diverse è che una donna ha un travaglio difficile, perchè viene punita per qualcosa che ha fatto di sbagliato, e ha bisogno del perdono, affinché il travaglio proceda nel migliore dei modi.
In Sierra Leone, Africa, se una donna Mende o Sherbro ha un travaglio lungo e difficile, che dura più di due giorni, si sospetta che abbia avuto una relazione durante la gravidanza.
Infatti, si ritiene che lo sperma, lasciato dentro di lei dal suo amante, ostruisca l’uscita del bambino e, per eliminarlo, deve confessare.
In Ghana, anche una donna Akan in travaglio in difficoltà è sospettata di infedeltà durante la gravidanza.
Le donne più anziane, che la frequentano, chiedono il nome del suo amante e, se lei rifiuta di ammetterlo, esse si rivolgono al bambino dentro di lei, elencando gli uomini del villaggio.
Se poi il bambino nasce, la donna non sarà solo accusata di adulterio che non ha commesso, ma anche di essere bugiarda.
In alcune zone della Malesia, si ritiene che una donna, che sta vivendo un travaglio difficile, debba aver offeso suo marito, il quale ha bisogno di riaffermare il suo dominio su di lei, in modo che possa adempiere alla sua funzione femminile di partorire.
Pertanto, per prima cosa la calpesterà tre volte e, se questo non funziona, le farà bere l’acqua in cui lui ha immerso il suo pene…
Alcune culture credono che il parto sia lento, perché il mondo esterno non è sufficientemente accogliente per il bambino.
Gli Inuit (popolazione dell’Artico) non si riferiscono mai a un nascituro come a un bambino, ma con una parola che si traduce come “il nostro futuro bambino”.
Se il bambino sembra riluttante a uscire, pensano che potrebbe essere perché la casa è sporca e poco accogliente, o perché la stessa ostetrica è “sporca”.
La maggior parte delle donne Inuit puliscono accuratamente le loro case prima dell’inizio del travaglio, ma se il bambino non riesce a nascere subito, si sospetta che l’ostetrica abbia il ciclo e le potrebbe essere chiesto di andarsene.
Tra alcune culture pastorali dell’Africa orientale, che apprezzano soprattutto il bestiame, si ritiene anche che un’accoglienza di benvenuto aiuterà ad accelerare la nascita, sebbene la loro idea di accoglienza sia molto diversa da quella degli Inuit.
Ad una donna che ha un travaglio lungo e difficile, si può mettere nella vagina sterco di vacca, che ha lo scopo di attirare il bambino fuori dal grembo materno, poiché sentirà l’odore di quanto sia ricco suo padre.
Molte di queste credenze sono chiamate “miti”, perché sappiamo che non sono vere; tuttavia, ce ne sono molte, che sono state utilizzate per anni nelle culture non occidentali, che sono efficaci e che stiamo iniziando a prendere in seria considerazione.
La posizione del parto è un esempio ovvio, ma altri includono il massaggio perineale durante la gravidanza, per aumentare la dilatazione, o la stimolazione del capezzolo per iniziare il travaglio, il massaggio durante il travaglio e le visualizzazioni calmanti, per assistere una madre in preda al panico.
Nelle Tribù dei nativi americani, durante la gravidanza, le donne limitavano le loro attività e prestavano particolare attenzione alla loro dieta e al loro comportamento, per proteggere il bambino.
I Cherokee, ad esempio, credevano che certi cibi influenzassero il feto.
Le donne incinte evitavano cibi, che credevano avrebbero danneggiato il bambino o causato caratteristiche fisiche indesiderate.
Ad esempio, credevano che mangiare procione o fagiano avrebbe reso malaticcio il bambino, o avrebbe potuto causarne la morte; il consumo di trote maculate poteva causare voglie; e mangiare noci nere poteva dare al bambino un grande naso.
Pensavano, che indossare fazzoletti da collo, durante la gravidanza, causasse lo strangolamento ombelicale e indugiare sulle porte rallentasse il parto.
Le future mamme e i padri partecipavano a rituali, per garantire un parto sicuro, come lavarsi quotidianamente mani e piedi e impiegare stregoni, per eseguire riti che rendevano più facili le nascite.
Con l’avvicinarsi del parto, le donne e le loro famiglie osservavano altri rituali, per garantire un parto facile e sano.
Per esempio, c’era una miscela di Mahicano, a base di corteccia di radice, che la madre doveva bere poco prima dell’inizio del travaglio.
Molte popolazioni indigene usavano rimedi simili.
Le donne Cherokee bevevano un infuso di corteccia di ciliegio selvatico, per accelerare il parto.
Gli uomini erano raramente ammessi nella stanza del parto e non gli era mai stato permesso di vedere la nascita.
Una donna in travaglio stava in piedi, si inginocchiava o si sedeva, ma non partoriva mai sdraiata.
Di solito nessuno si preoccupava di prendere il bambino, che cadeva sulle foglie poste sotto la madre.
Nell’Inghilterra dei Tudor (1485-1603), per le nobildonne, per settimane prima e dopo la nascita, la madre si chiudeva in una stanza privata.
In precedenza, andava in chiesa per ricevere la benedizione di un sacerdote e a nessun uomo era permesso di vederla durante questo periodo.
La stanza era chiusa per imitare l’oscurità e la calma del grembo materno e le ostetriche fidate l’assistevano, recitando preghiere per proteggerla dal pericolo.
Nelle case aristocratiche giapponesi, nel periodo Heian (794-1185), la stanza del parto, rigorosamente esposta a nord della casa, era rivestita di bianco.
Tuttavia, questo non era un evento privato, in quanto parenti ed assistenti, maschi e femmine, avrebbero guardato oltre le tende, poiché il parto era in qualche modo uno spettacolo.
Inoltre, un monaco buddista, una medium spirituale femminile chiamata “Miko” e altre figure religiose sedevano vicino alla madre mentre aveva le doglie.
Le loro preghiere scacciavano fantasmi affamati, spiriti umili che si raccoglievano intorno a persone, che erano vicine alla morte.
Molte donne incinte, in Cina, evitano cibi freddi come il gelato e l’anguria, preferendo le bevande calde come il tè e la zuppa, in quanto credono che la gravidanza sia di natura “fredda” e che i liquidi caldi aiutino a bilanciare lo yin e lo yang.
Nella Nigeria rurale, si pensa che mangiare lumache possa rendere pigro il futuro bambino.
Alle donne giapponesi viene detto, che il cibo piccante può dare al bambino un brutto carattere.
In Messico, c’è una vecchia convinzione, che mangiare uova possa far puzzare il bambino.
Nelle Filippine, invece, alle donne viene detto di mangiare uova crude appena prima del parto, per aiutare a lubrificare il canale del parto, a differenza dell’idea tipica in tutta l’Africa, che mangiarle durante la gravidanza possa causare una futura sterilità.
In alcune parti della Tanzania, le donne si astengono dal mangiare carne, temendo che il bambino possa assumere le caratteristiche dell’animale consumato.
Nelle Filippine esiste una superstizione chiamata Usog o Balis, secondo la quale, quando un neonato entra in contatto con uno sconosciuto, o con un visitatore, questi gli “getta il malocchio”.
Una volta colpito, il bambino inizia a sviluppare febbre e talvolta convulsioni.
Il piccolo può essere curato, facendo bollire i suoi vestiti in acqua calda ma, per contrastare meglio gli effetti dell’Usog, lo sconosciuto o il nuovo arrivato deve mettere un po’ della sua saliva sull’addome, sulla spalla o sulla fronte del bambino, prima di uscire di casa.
La saliva viene posizionata prima sul dito, che va strofinato sull’addome o sulla fronte del bambino, per evitare che il piccolo venga sopraffatto.
Gli antichi Egizi avevano alcuni rituali interessanti, per quanto riguardava il travaglio e il parto.
Un testo medico, il “Papiro Ebers”, suggerisce di mettere alcune miscele di miele imbevuto di canapa o una manciata di mais macinato, nella vagina della donna per iniziare il travaglio.
Le future mamme greche, invece, erano convinte che un impiastro legato alla coscia potesse alleviare la difficoltà del travaglio.
Un’altra superstizione più astratta era l’idea che avere dei nodi in sala parto sarebbe servito come un magico “ostacolo” alla nascita del bambino, quindi dovevano essere sciolti tutti.
Dalla cintura della madre alle ghirlande sui muri, tutto ciò che si trovava nelle vicinanze doveva essere rapidamente sciolto, perché i nodi erano considerati simboli sgradevoli di malvagità.
Inoltre, un rimedio per iniziare le contrazioni consisteva nel prendere quattro donne (una per ogni arto della donna incinta) e chiedere che scuotessero estremamente forte la partoriente, almeno dieci volte, più alcune altre dopo che si era sdraiata.
L’idea, presumibilmente, era di “scuotere” il bambino, anche se non era molto divertente per la mamma.
Invece, le antiche donne anglosassoni, per garantire che le loro gravidanze fossero state facili e le loro nascite senza complicazioni, eseguivano una danza rituale, che coinvolgeva un morto e un vivo.
La donna in questione avrebbe per prima cosa scavalcato la tomba di un uomo morto, recitando un incantesimo in anglosassone: “Questo è il mio rimedio per la nascita odiosa lenta, questo è il mio rimedio per la nascita pesante e difficile, questo è il mio rimedio per la nascita odiosa imperfetta”.
Quindi faceva sdraiare il marito per terra e lo scavalcava, recitando: “Vado su, scavalco te con un bambino vivo, non morto, con un figlio nato, non condannato”.
Gli Aztechi credevano che se una donna incinta avesse guardato un’eclissi, il suo bambino sarebbe nato con il labbro leporino.
Per proteggersi, la mamma doveva portare qualcosa di metallico, come una spilla da balia, sulla sua biancheria intima.
Per quanto riguarda invece la fertilità, sempre in Cina, come parte dell’antica pratica dello stile di vita del Feng shui, nella stanza da letto doveva esserci una statua di elefante con la proboscide rivolta verso l’alto, per buona fortuna e fecondità.
Sempre secondo il Feng shui, quest’antica filosofia incoraggia le coppie, che stanno cercando di concepire (o che sono già incinte) a evitare qualsiasi tipo di pulizia sotto il letto.
Si ritiene, infatti, che l’anima del bambino non ancora nato circoli intorno alla futura mamma, specialmente quando dorme, poiché lavora per diventare una parte fisica della tua famiglia.
In Serbia, le donne anziane urlavano alle donne più giovani di non sedersi su un freddo muro di pietra o sui gradini, perché dicevano che le avrebbero rese sterili.
Secondo una leggenda, 13 dipendenti e amiche di dipendenti del “Ripley’s Believe It or Not!”, un museo fondato da Mr. Ripley (un eccentrico collezionista che ha provato al mondo intero, che talvolta la verità può essere più folle e inverosimile della finzione) sono rimaste incinte, dopo aver sfregato due “statue della fertilità” scolpite da una tribù della Costa d’Avorio in Africa.
Da allora i turisti, che sperano di concepire, visitano le statue, che fanno parte di una mostra itinerante, mettendole le mani sopra.
Molto interessante è un documento ginecologico chiamato Kahun Medical Papyrus, attualmente archiviato presso l’University College di Londra, secondo il quale gli antichi Egizi erano molto interessati alla capacità di poter procreare.
Prima ancora di preoccuparsi del parto, dovevano capire se la donna prescelta poteva rimanere incinta.
Il papiro Kahun. che è il testo medico più antico della storia, descrive alcuni test piuttosto interessanti, per determinare la fertilità.
Un metodo particolarmente brutale era quello di colpire la donna su una parte particolare del suo labbro; se non faceva male, si pensava che fosse sterile per sempre.
Ma il peggiore, secondo me, era il test che coinvolgeva un mucchio di sporcizia.
In pratica, la donna sedeva su un mucchio di terra inzuppata in birra vecchia mescolata con frutta e datteri, lasciata fermentare per giorni.
Tante volte avrebbe vomitato, mentre era seduta lì, tanti figli avrebbe avuto in futuro.
Se, però, aveva uno stomaco forte, non avrebbe mai avuto figli.
In ultimo, alcune superstizioni in “vigore” ancora oggi…
-I cibi piccanti mangiati durante la gravidanza possono bruciare gli occhi del bambino, provocando la cecità.
-Il bruciore di stomaco ripetuto durante la gravidanza può significare, che il bambino nascerà con la testa piena di capelli.
-Peggiore è la nausea mattutina di una donna, più è probabile che abbia una femminuccia.
-Le donne incinte devono evitare di calpestare le corde durante la gravidanza, poiché ciò potrebbe provocare un cordone nucale, in cui il cordone ombelicale si aggroviglia intorno al collo del bambino.
-Non sollevare le braccia sopra la testa durante la gravidanza, poiché anche questo potrebbe causare un cordone nucale.
-Se i capelli di una donna vengono tagliati durante la gravidanza, il bambino potrebbe sviluppare problemi alla vista.
-Quando una donna incinta guarda un animale sgradevole o brutto, il suo bambino assumerà una somiglianza con quell’animale.
-L’acquisto, la ricezione o l’apertura di regali per neonati, prima dell’arrivo del bambino, attira gli spiriti maligni o porta sfortuna, come un aborto spontaneo.
-Alcune donne credono che lo spirito del bambino sarà spaventato (in un aborto spontaneo), se la gravidanza viene annunciata troppo presto.
-Una donna incinta dovrebbe astenersi dallo sfregare eccessivamente la pancia sporgente, secondo un racconto di vecchie mogli della Cina. Se lo si fa in continuazione, il suo bambino sarà viziato.
-La forma della pancia può prevedere il sesso del tuo bambino: se punta verso il basso avrai un maschietto, se in alto femminuccia.
-Se hai una voglia di cibo, e non soddisfi quella voglia e ti gratti, tuo figlio nascerà con un segno, una voglia a forma del cibo che stavi desiderando, e nel punto in cui ti sei toccata.
-Se una donna incinta incontra una lepre, il bambino avrà un labbro leporino (palatoschisi).
-Mangiare il granchio potrebbe rendere malizioso il tuo bambino, o dargli 11 dita.
-Bere latte può schiarire la pelle del neonato e mangiare calamari può rendere “appiccicoso” l’utero.
-Se la tua pelle è luminosa e impeccabile, preparati per un maschio.
-Hai notato un cambiamento nella tua temperatura corporea? Se senti freddo, avrai un maschio. Se sei spesso calda e sudata, una ragazza.
-Se hai voglia di cose dolci, avrai una ragazza. Se hai voglia di cibi salati o acidi, è un maschio.
-Secondo le antiche culture cinese e maya, se sia la tua età che l’anno in cui hai concepito sono pari, stai per avere una bambina. Se invece uno dei due anni è pari e uno è dispari, stai per avere un maschio.
-Se hai la nausea mattutina, avrai una bambina.
-Per prevedere il sesso del tuo bambino, lega la fede a una corda e appendila sopra la pancia. Se oscilla in cerchio, stai per avere un maschio. Se oscilla avanti e indietro, preparati per una ragazza.
-Se anche tuo marito ha messo su un po’ di peso durante la tua gravidanza, avrai una femmina.
-Hai gonfiore alle gambe o alle caviglie? Avrai un ragazzo.
-Se eri molto goffa durante la gravidanza, è un maschio; se sei stata sempre aggraziata, aspettati una bambina.
-Hai avuto frequenti mal di testa durante la gravidanza? Se è così, è un maschio.
-Se la tua urina è di un giallo brillante, è un maschio. Se la tua urina è di colore chiaro o opaco, è una femminuccia.
-Se sei felice o dolce, aspettati un maschietto. Se sei lunatica, è una bimba.
-Se mangi molto formaggio o latticini, il tuo bambino nascerà con la crosta lattea.
‹ Per pronunciare la parola “mamma” la bocca bacia due volte ›
-enricobattist, Twitter-
La Festa della Mamma è una ricorrenza civile in onore della maternità, della figura materna e dell’influenza sociale delle madri, che viene osservata in forme diverse in tutto il Mondo.
Le celebrazioni delle madri e della maternità possono essere fatte risalire agli antichi Greci e Romani, che tenevano feste in onore delle Dee madri Rea e Cibele, anche se alcuni storici dichiarano che la festa della mamma risalga ad una celebrazione paleocristiana, nota come “domenica della madre”.
Durante il Medioevo, le persone tornavano a casa o alla chiesa “madre” una volta all’anno, durante la metà della Quaresima.
Gli storici teorizzano, che sia stato il ritorno alla chiesa “madre”, ciò che ha portato alla tradizione dei bambini che, un giorno in particolare, festeggino la madre e la famiglia.
Nell’Inghilterra del XVI secolo, questa celebrazione divenne la “domenica delle madri”.
I bambini, principalmente figlie che erano andate a lavorare come domestiche, avrebbero avuto il giorno libero la quarta domenica di Quaresima, per tornare dalle loro madri e dalla parrocchia di origine.
Il figlio o la figlia maggiore avrebbe portato una “torta materna”, che sarebbe stata tagliata e condivisa da tutta la famiglia.
Le riunioni di famiglia erano all’ordine del giorno, con figli e figlie che assumevano tutti i doveri domestici e preparavano una cena speciale in onore della madre.
A volte durante il giorno, la madre partecipava a speciali servizi in chiesa con la sua famiglia.
La domenica delle madri era anche conosciuta come “domenica del ristoro”; le regole del digiuno furono eliminate per quel giorno.
La torta tradizionale, chiamata “torta Simnel”, era una torta di frutta con due strati di pasta di mandorle, guarnita con 11 palline di glassa di marzapane, che rappresentavano gli 11 discepoli (Giuda non è incluso), oltre a delle violette zuccherate.
L’incarnazione americana della Festa della Mamma è stata creata da Anna Jarvis, nel 1908, ed è diventata una festa ufficiale degli Stati Uniti nel 1914.
Anna Jarvis in seguito denunciò la commercializzazione della festa e trascorse l’ultima parte della sua vita, cercando di rimuoverla dal calendario.
Negli anni prima della guerra civile, Ann Reeves Jarvis, madre di Anna Jarvis, della Virginia Occidentale, contribuì ad avviare i “Club di lavoro per la Festa della Mamma”, per insegnare alle donne locali come prendersi cura dei propri figli in modo adeguato.
Questi Club, in seguito, divennero una forza unificante in una regione del Paese ancora divisa, durante la Guerra civile.
Nel 1868, Ann Reeves Jarvis organizzò la “Giornata dell’amicizia delle madri”, in cui le madri si riunivano con ex soldati dell’Unione e Confederati, per promuovere la riconciliazione.
Dopo la morte di sua madre nel 1905, Anna Jarvis quindi concepì la Festa della Mamma, come un modo per onorare i sacrifici che le madri facevano per i loro figli.
Un altro contributo nella creazione della Festa della Mamma venne dall’abolizionista e suffragetta Julia Ward Howe.
Nel 1870, Howe scrisse la “Proclamazione della Festa della Mamma”, un invito all’azione che chiedeva alle madri di unirsi, per promuovere la pace nel Mondo. Nel 1873, Julia Howe creò una campagna per una “Giornata della pace della mamma”, che si celebrava ogni 2 giugno.
Un’altra pioniera della Festa della Mamma è Juliet Calhoun Blakely, un’attivista del “Movimento della Temperanza”, all’epoca del Proibizionismo negli Stati Uniti.
Due giorni prima del suo 59° compleanno, tre ragazzi, figli di sostenitori del Movimento (che proclamava la sobrietà), furono ritrovati ubriachi, costretti da persone contro la “Temperanza”.
Uno di questi era il figlio del pastore della locale Chiesta episcopale metodista di Albion, il quale lasciò improvvisamente il pulpito, per soccorrere il giovane.
Juliet Blakely, quindi, salì sul pulpito e prese il posto del pastore, chiamando altre madri per unirsi a lei, per terminare la funzione religiosa.
I suoi due figli, venditori ambulanti e quindi sempre in giro per il Paese, commossi dal gesto materno, giurarono di tornare ogni anno dalla madre, per celebrare il suo compleanno e, soprattutto, per rendere omaggio al gesto che aveva avuto.
Da quel momento, la Chiesa episcopale di Albion, decise di festeggiare questa ricorrenza ogni seconda domenica di Maggio.
A volte, la Festa della Mamma è stata anche una data, per il lancio di cause politiche o femministe.
Nel 1968 Coretta Scott King, moglie di Martin Luther King Jr., usò infatti questa celebrazione, per ospitare una marcia a sostegno di donne e bambini svantaggiati.
Negli anni ’70, gruppi di donne usavano questa festa anche come un momento, per sottolineare la necessità di parità di diritti e di accesso all’assistenza all’infanzia.
La Festa della Mamma è arrivata in Italia soltanto nel 1933, durante il Fascismo, quando il 24 dicembre era celebrata la “Giornata della madre e del fanciullo”.
Da quel momento, ogni vigilia di Natale, le mamme venivano festeggiate per motivi propagandistici: le mamme erano l’espressione della politica natalista del Regime fascista e, in tale occasione, venivano premiate quelle più prolifiche.
Soltanto nel Dopoguerra, anche in Italia la Festa della Mamma ha assunto questo carattere meno propagandistico.
Nella seconda metà degli anni ’50, iniziarono a diffondersi due Feste della Mamma: una organizzata dal parroco di una frazione di Assisi per motivi religiosi, per celebrare la maternità nel suo valore cristiano e inter religioso; l’altra in Liguria, per motivi commerciali, promossa dai fiorai.
Entrambe erano festeggiate a maggio, mese dedicato alla Madonna per i primi, e periodo ricco di fiori per i secondi.
Dal 1959 la festa prese piede e si è celebrata per vari anni l’8 maggio, per poi passare alla seconda domenica di maggio.
Nel Mondo si festeggia:
Israele: un giorno tra il 30 gennaio e il 1 marzo
Norvegia: seconda domenica di febbraio
Afghanistan, Albania, Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Kirghizistan, Laos, Macedonia, Moldova, Montenegro, Romania, Serbia, Ucraina, Vietnam: 8 marzo
Bahrein, Egitto, Iran, Iraq, Giordania, Libano, Libia, Oman, Arabia Saudita, Sudan, Siria, Emirati Arabi, Cisgiordania, Yemen: 21 marzo
Georgia: 3 marzo
Panama: 8 dicembre
Indonesia: 22 dicembre
Irlanda, Niger, Regno Unito: quarta domenica di Quaresima
Armenia: 7 aprile
Nepal: 24 aprile
Algeria, Rep. Dominicana, Francia, Haiti, Mauritius, Marocco, Svezia, Tunisia: ultima domenica di maggio
Russia: ultima domenica di novembre
Malawi: secondo lunedì di ottobre
Bielorussia: 14 ottobre
Argentina: terza domenica di ottobre
Tailandia: 12 agosto
Costa Rica: 15 agosto
Paraguay: 15 maggio
Mongolia: 1 giugno
Lussemburgo: seconda domenica di giugno
Kenya: ultima domenica di giugno
Anguilla, Aruba, Australia, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Belgio, Belize, Bermuda, Brasile, Brunei, Birmania, Canada, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Cuba, Cipro, Rep. Ceca, Danimarca, Ecuador, Estonia, Etiopia, Fiji, Finlandia, Germania, Ghana, Grecia, Grenada, Honduras, Hong Kong, Islanda, India, Italia, Giamaica, Giappone, Lettonia, Liechtenstein, Macao, Malesia, Malta, Olanda, Nuova Zelanda, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Perù, Filippine, Porto Rico, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Martin, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, Singapore, Slovacchia, Sud Africa, Svizzera, Taiwan, Tanzania, Trinidad e Tobago, Uganda, Stati Uniti, Uruguay, Venezuela, Zambia, Zimbabwe: seconda domenica di maggio
Bolivia: 27 maggio
Spagna, Mozambico, Ungheria: prima domenica di maggio
Corea del sud: 8 maggio
Vediamo qualche tradizione nel Mondo.
Anche se le date e le celebrazioni variano, la Festa della Mamma consiste tradizionalmente nel regalare fiori, biglietti e altri doni.
Sebbene le sue versioni siano celebrate in tutto il Mondo, le tradizioni variano a seconda del Paese.
In Thailandia, ad esempio, la Festa della Mamma viene sempre celebrata ad agosto, giorno del compleanno dell’attuale regina, Sirikit.
Un’altra celebrazione, alternativa della Festa della Mamma si può trovare in Etiopia, dove le famiglie si riuniscono ogni autunno, per cantare canzoni e consumare una grande festa come parte di Antrosht, una celebrazione di più giorni, in onore della maternità.
Le figlie tradizionalmente portano verdure e formaggio, mentre i figli forniscono la carne.
Insieme preparano un pasticcio di carne e raccontano storie di eroi di famiglia.
In India, ogni ottobre gli Indù onorano Durga, la Dea delle madri, durante il Festival di 10 giorni noto come “Durga Puja”.
Si pensa che la celebrazione risalga al XVI secolo ed è considerata sia una cerimonia religiosa, che un momento di riunioni familiari.
Una storia racconta di Durga che torna a casa dei suoi genitori, per mostrare i propri figli.
Le famiglie trascorrono settimane a preparare cibo, raccogliere regali e decorare le loro case per la festa.
In Giappone, dopo la seconda guerra mondiale, una versione della festa della mamma divenne popolare, come un modo per confortare le madri che avevano perso i figli in guerra.
E’ usanza regalare garofani, poiché simboleggiano la dolcezza e la resistenza della maternità nella cultura giapponese.
In origine, i bambini donavano un garofano rosso a una madre vivente e ne mostravano uno bianco se la madre era morta. Ora, il bianco è diventato il colore tradizionale.
Nel Regno Unito si celebra “Mothering Sunday” la quarta domenica di Quaresima.
Nel 1700, questo giorno era caratterizzato da giovani domestici che tornavano a casa, per trascorrere del tempo con le loro madri.
Quell’usanza è l’evoluzione di una precedente in cui le famiglie, che si erano trasferite, tornavano nella loro chiesa d’origine.
Oggi, la festa rimane fondata sulla religione, con molte chiese che distribuiscono narcisi per i bambini da dare alla mamma.
In Francia, nel 1920, il governo francese iniziò ad assegnare medaglie alle madri di famiglie numerose, in segno di gratitudine per aver aiutato a ricostruire la popolazione, dopo che tante vite furono perse durante la prima guerra mondiale.
Nel “Giorno delle madri”, il regalo tradizionale ora è una torta a forma di fiore.
In Messico, “El dia de la Madre” i figli portano a mangiar fuori le loro mamme (come a volerle “staccare” dalle incombenze del focolare) e in ogni strada impazzano balli e canzoni popolari.
Le origini della Festa della Mamma nel mondo arabo si possono far risalire all’Egitto del 1956, in cui fu introdotta dal giornalista Mustafa Amin.
Da allora, questa pratica si è diffusa anche nelle altre nazioni del Medio Oriente.
Per il popolo ebraico di Israele, la festa della mamma è diventata la “Giornata della famiglia”: si celebra l’amore reciproco del focolare domestico e trae le sue origini dal giorno della memoria per la morte di Henrietta Szold (13 febbraio 1945), la cui organizzazione Youth Aliyah aiutò a salvare molti bambini ebrei dalla Germania nazista, occupandosi successivamente dei loro bisogni.
Ma al di là di come e dove si celebri questa festività, rimane intoccabile l’importanza della figura materna, in ogni sua forma.
La maternità è la più alta forma di attesa, che sia fisica, biologica, surrogata o adottante.
E’ la più grande forma d’amore, che sia per i propri figli o per quelli degli altri.
La madre non è solo quella del seno, ma è sicuramente quella della presenza, dell’ascolto, dell’aiuto, del consiglio, del giusto rimprovero.
Essere madre significa modificare la propria vita e il proprio tempo per i propri figli, dando tutto il cuore e tutte le forze ogni giorno, per farli andare avanti e insegnargli a vivere.
Diventare madre può essere piuttosto difficile, può contemplare rinunce, eccessiva stanchezza, sensazione di solitudine o di inadeguatezza, ecc.
Ma non bisogna farsene una colpa, perché è “normale” provare queste sensazioni, spesso passeggere.
Così come essere madre, non vuol dire stare con i propri figli 24 ore su 24 e 7 giorni su 7; e neanche che i figli siano un prolungamento di sé, costretti ad essere identici alla propria madre.
I primi anni di vita sono molto importanti, per plasmare la futura personalità di un bambino.
Questo non significa che la madre sia l’unica in grado di dargli forma ma credo che, sicuramente, sia quella che può dare più sicurezza e serenità.
Ma non sempre funziona così e, a questo punto, “mamma” diventa chi si occupa di noi con amore, devozione e costanza, qualsiasi aspetto abbia: alta/bassa, a colori, consanguinea, estranea; Lei sarà il nostro riferimento, la nostra “luce” nel buio.
Sebbene non tutti abbiamo un ottimo rapporto con le nostre madri, probabilmente ci rendiamo comunque conto, che questa è una relazione importante, anche quando non ha avuto un vissuto in positivo.
Non esiste la “mamma perfetta”, si tratta solo di una donna che accetta o meno la sua genitorialità.
L’assenza emotiva può assumere molte forme, da un genitore che ha aspettative irrealistiche, o che non ascolta attentamente, invalidando le esperienze emotive di un bambino, al punto che lui o lei inizia a provare insicurezza.
Quando un genitore non è emotivamente in sintonia con un bambino, non c’è nessuno specchio alzato, nessun riflesso positivo condiviso con il proprio figlio, che non può sviluppare un senso positivo di sé, e quindi diventa una persona insicura e triste.
“I figli devono essere rispettati in quanto entità spirituali
dal linguaggio antico come il nostro.
Sono compagni di avventura
che condividono con noi il tempo e lo spazio,
ciascuno unico con il suo bagaglio di lezioni,
con i suoi obiettivi e con il proprio viaggio davanti a sé.”
-Mike Dooley- (L’arte di far accadere le cose)
A questo punto, se non abbiamo avuto la possibilità di avere la figura materna nella persona che ci ha partorito, se siamo fortunati, potremmo legarci a chi può in qualche modo incarnarla.
Da piccola mi sono sentita molto sola, per tanti motivi, senza punti di affetto e di riferimento, che ho dovuto inventare, andando a vivere nel mio fantastico “mondo parallelo”.
Da adulta ho dovuto essere una “madre-monogenitore-sempre di corsa”, dovendo crescere i figli da sola.
Ho fatto del mio meglio, anche se per me “non è mai abbastanza”.
Oggi vedo mia figlia, diventata mamma, che si occupa splendidamente della sua bambina.
Ascolto mio figlio, che non vede l’ora di diventare papà, per essere “ciò che non ha avuto”.
Ammiro mia sorella, cuore di rosa racchiuso in un’invincibile armatura, cavalcare instancabile la vita col suo principino.
Ed io, mi vivo mia nipote, per ciò che consente questa tremenda situazione che stiamo attraversando, insegnandole la magia e l’immaginazione.
Quando ci raccontiamo le storie, esse diventano vive davanti a noi con la sola forza delle nostre voci.
I draghi combattono contro i cavalieri nella sua stanza, le fate tremolano nella luce e gli incantesimi dei maghi fanno ululare il vento notturno.
Soprattutto la principessa, a cavallo del suo Alicorno magico, non ha bisogno di un principe, perché è lei portare la spada!
Condivido con lei, le emozioni che non ho potuto dare ai miei figli, cresciuti più in maniera pratica e materiale.
E nello stesso tempo, a mio modo, continuo ad essere presente nella vita di mia madre, nonostante tutto.
Perdono.
Perché, ricorda, che i tuoi figli vedono e assorbono tutto ciò che fai.
Conoscono la relazione che hai con i tuoi genitori e come tratti tua madre da adulta.
Pensa a te stessa, se è così che vorresti che ti trattassero i tuoi figli, quando saranno adulti.
Il ciclo della vita continua.
“Ogni generazione eredita un mondo che non ha mai creato;
e, mentre lo fa, diventa automaticamente il fiduciario di quel mondo
per coloro che verranno dopo.
A tempo debito, ogni generazione rende conto ai propri figli”
-Robert Kennedy-
L’Acino alpino (Acinos alpinus) è una pianta alta fino a 30 cm., con fusto legnoso e rami pelosi.
I fiori hanno una corolla violacea.
E’ diffuso in Europa centrale e meridionale, in particolar modo nelle zone montuose, fessure delle rocce, ghiaioni con piccoli ciottoli, pascoli.
Acinos dal vocabolo greco άκινος, che significa « pianta di timo”, o dal latino “erba odorosa”.
E’ conosciuta anche come Santoreggia alpina, Clinopodio alpino, Acino annuale, Calamintha.
Questa pianta possiede delle proprietà medicinali e può essere utilizzata come diaforetica e febbrifuga.
Il Pendolo semplice è un sistema fisico, costituito da un filo inestensibile e da una massa puntiforme, fissata alla sua estremità e soggetta all’attrazione gravitazionale, reso celebre da Galileo Galilei.
Esso rappresenta un punto di riferimento strumentale nell’arte divinatoria della Radioestesia.
La Radioestesia ( dal latino “radius”, raggio e dal greco “aisthesis”, sensibilità = “sensibilità alle radiazioni”), utilizza anche il Pendolo, per conoscere tutto ciò che interessa, ma per innumerevoli motivi.
Essa si distingue, solitamente, in “Radioestesia fisica” e “Radioestesia mentale”.
La prima si basa sul principio che, ogni corpo, oltre ad emettere le proprie radiazioni, è colpito da tutte quelle emesse dai corpi che lo circondano.
La seconda presuppone, che l’operatore inconsciamente conosca ciò che gli interessa sapere ma, a livello conscio, non ne sia ancora consapevole.
Quindi il Pendolo diventa mezzo utile, a far emergere nella persona le facoltà paranormali.
Attraverso il Pendolo, si può accedere alla propria parte interiore e conoscere le vere motivazioni, che talvolta impediscono di comprendere i veri motivi per cui si è insoddisfatti della propria vita, oppure aiuta a trovare soluzioni alle più disparate domande.
Si può conoscere la propria salute energetica, capire quale è il punto del proprio corpo in cui si perde energia, dove l’emozione è bloccata, quali sono i Chakra compromessi.
Spesso, la propria vita affettiva non è come si desidera, ma non si sa come cambiare o troncare un rapporto, che si trascina da tempo.
Si vorrebbe conoscere i sentimenti che una persona prova verso l’altro, se si avrà una relazione, approfondire sentimenti che non hanno chiarezza, se c’è sintonia tra due persone, l’anima gemella.
Anche per il lavoro, se non piace, se si vuole cambiare, se si volesse fare una società, scegliere tra varie proposte di lavoro, cercare una persona che possa aiutare, la Radioestesia può dare una chiave di lettura per comprendere meglio.
Essa è utile a ritrovare un oggetto smarrito, un animale, percepire se sta ancora bene e dove si trova; ritrovare una persona scomparsa, che non voglia effettivamente far perdere le proprie tracce.
La Radioestesia è utilizzata come oracolo, un mezzo per chiedere consiglio al subconscio, per conoscersi e per sapere come vivere nel miglior modo possibile.
Ritornando al Pendolo, molto utilizzato in Radioestesia, è un’antenna che amplifica le vibrazioni, che tutti gli elementi emettono per loro natura e che la nostra parte sensitiva percepisce inconsciamente.
Con esso ci si dispone interiormente ad ascoltare queste vibrazioni, oltre le comuni dimensioni del tempo e dello spazio.
Le oscillazioni del Pendolo, orarie ed antiorarie, avanti ed indietro, rispondono alle domande e rendono comprensibili le onde emesse da tutto ciò che ci circonda.
Esistono moltissimi modelli di Pendolo.
–Pendoli in quarzo ialino o in cristallo di rocca: sono considerati ottimali, se si desidera ottenere la massima concentrazione, chiarezza ed obiettività. Spesso si impiegano quando si intendono porre domande che abbiano come oggetto l’operatore stesso. Sono dunque consigliati per avere risposte su se stessi o qualcosa che riguardi se stessi. Sono i più facili da utilizzare per chi è alle prime armi. Infatti, la maggior parte di cristalli e pietre dure ha la facoltà di impregnarsi dell’energia di chi li utilizza e di sintonizzarsi con l’operatore. Sono dei veri e propri recettori e memorizzatori d’ informazione.
–Pendoli in pietra: ogni pietra emette delle particolari vibrazioni. Le pietre più sfruttate sono la corniola (per comunicare con entità elementali o spiriti), il quarzo rosa (per avere risposte circa situazioni sentimentali od emotive), l’ametista (per avere risposte circa l’animo umano, ma anche per comunicare con le anime disincarnate).
–Pendoli in metallo: molto utilizzato è quello in ottone, perché argento, oro e rame hanno costi più elevati, anche se migliori caratteristiche a livello energetico e vibrazionale, in quanto non accumulano memorie e non richiedono particolare cura e manutenzione. Alcuni pendoli di metallo hanno la possibilità di inserire all’interno un piccolo testimone (ad esempio un piccolo bigliettino o un campione di materiale o di liquido).
–Pendoli in legno: di solito, vengono realizzati in legni pregiati come l’Ebano ed il Mogano. Sono più leggeri e hanno un movimento più lento e morbido, meno pronunciato. Si prestano in particolare per le indagini in geobiologia e per individuare geopatie ed energie telluriche. Esistono differenti forme, alcune si ispirano a raffigurazioni di simboli egizi. Si prestano a sedute lunghe ed offrono all’operatore un eccellente isolamento dal soggetto su cui si vuole investigare. Sono consigliati quando si intende fare diagnosi o domande su persone o situazioni caratterizzate da forte presenza di energia negativa. Sono tra i favoriti dalle “streghe” nei loro consulti ai clienti, perché impediscono la condensazione di negatività in maniera molto obiettiva.
–Pendoli di Orgonite: è una sostanza composta da trucioli di metallo in sospensione dentro una matrice di resina (al poliestere od epossidica) catalizzata, con l’aggiunta di un cristallo di quarzo. I pendoli realizzati in Orgonite hanno delle caratteristiche del tutto simili a quelle dei pendoli in cristallo visti in precedenza, ma si saturano meno facilmente, perché sono in grado di «auto purificarsi» semplicemente esponendoli ai raggi solari, lunari od a una qualsiasi fonte luminosa. In questo caso la specializzazione dei pendoli in Orgonite deriva dai colori con cui essi sono realizzati:
Rosso fornisce massimamente energia, ardore, passionalità e forza vitale. Chakra della Radice.
Azzurro è indicato per tutto ciò che concerne l’attività spirituale, la comunicazione e la guarigione dalle malattie fisiche. Chakra della Gola.
Verde favorisce l’armonia, l’equilibrio psicofisico, la fecondità e la prosperità. Chakra del Cuore.
Giallo favorisce le attività intellettive, lo studio, la sicurezza nelle proprie capacità. Chakra del plesso solare.
Arancio è associato agli affari, al lavoro, alla carriera, al successo materiale. Evoca valori quali la sicurezza di sé, la forza e l’incoraggiamento. Chakra della milza.
Viola è connesso alla spiritualità, al potere, alla sicurezza di sé, ma anche al sapere occulto ed alle facoltà psichiche. Chakra della Corona.
Indaco agevola massimamente l’intuito. Chakra del terzo occhio.
Oro è associato al Sole, alla virilità, alla ricchezza ed alla vittoria. Evoca tutte le divinità maschili.
Argento è associato alla Luna, alla femminilità, all’intuito ed alle facoltà psichiche. Ovviamente incarna tutte le divinità femminili.
–Pendoli a goccia: sono i più versatili, esistono di pesi differenti, a seconda della “mano”. Un uomo infatti, o chi ha una mano più grande e forte, avrà bisogno di un pendolo più pesante.
– Pendoli con mercurio: sono i più sensibili in assoluto, si usano per aumentare in maniera esponenziale le proprie capacità radioestetiche, ma anche per porre domande su fatti o persone lontano nel tempo o nello spazio, la cui vibrazione appare dunque più debole.
– Pendoli a silos: hanno caratteristiche affini a quelli a goccia, ma sono considerati “più sensibili” e “meno precisi”. Alcuni hanno all’interno del vano un altro pendolo.
– Pendoli a punta di lancia: Si prestano ad ogni tipo di indagine e si distinguono per una vantata precisione.
– Pendoli a gabbia: si tratta di supporti classici (a punta di lancia, a goccia, a silos), circondati da una sorta di gabbia o spirale metallica.
Dopo questa carrellata, ora parliamo del suo uso.
Il Pendolo si utilizza appoggiando il gomito su di un tavolo, mettendovi sotto un fazzoletto piegato, per evitare che il gomito stesso possa scivolare.
Fra il pollice e l’indice si tiene la funicella del Pendolo, che termina in un anellino di plastica.
In questo modo lo strumento può muoversi liberamente.
Esso può oscillare, secondo quattro movimenti di base:
A) Nel senso delle lancette dell’orologio (movimento destrorso).
B) Nel senso contrario alle lancette dell’orologio (movimento sinistrorso).
C) Oscillazione da sinistra a destra.
D) Oscillazione nella direzione del nostro corpo.
Il proprio subconscio sceglierà il senso del movimento pendolare.
Un movimento del pendolo significherà “sì”, l’altro “no”, il terzo può essere “non so” ed il quarto “non posso rispondere a questa domanda”.
Quando il Pendolo risponde nel quarto modo, ci troviamo davanti ad una forma di resistenza del subconscio.
Il tal caso la risposta può essere importante.
Il Pendolo funziona meglio se si fissa con lo sguardo.
Tenendolo per la funicella, si deve muovere volontariamente in ciascuna delle già indicate 4 direzioni (A, B, C, D) e poi, mantenendolo immobile, si chiede mentalmente quale posizione indichi il “sì”.
Solitamente, il Pendolo inizia le sue oscillazioni dopo qualche secondo, ma spesso resta a lungo immobile e poi si avvia.
Se tardasse ad oscillare, bisogna pensare con forza e più volte la parola “sì”.
Il Pendolo deve oscillare spinto dai piccoli ed impercettibili impulsi nervosi dettati dal subconscio.
Le oscillazioni possono essere di debole ampiezza, ma generalmente formano un arco ben distinto.
Questo metodo con il Pendolo è la dimostrazione che il nostro subconscio è capace di pensare, ragionare, scoprire e controllare i movimenti muscolari.
Ecco altre curiosità.
–Vite Passate: si scrivono delle date su pezzi di carta piccoli, separati, e distanziati, anche su un tavolo. Si chiede delle proprie vite passate ed il Pendolo si orienterà nella direzione del foglio con la data precisa. Si può andare indietro nel tempo in questo modo. Si può fare lo stesso con i continenti, fino al Paese in cui si viveva. Si possono conoscere anche le persone e le loro relazioni con voi in vite passate. Per favore ciò, scrivere su fogli di carta separati: amante, amico/a, sposo/a , familiare e così via. Nominare la persona e fare la domanda.
– Carte dei Tarocchi: disporre diverse Carte dei Tarocchi, secondo quante sono le possibili risposte ad una domanda. Fare la domanda ed il Pendolo comincerà a orientarsi nella direzione della carta con la risposta, finché non si ottiene un si con il Pendolo, direttamente sopra la carta.
–Quadranti: si possono usare delle tavole radioestetiche, ossia quadranti che riguardano vari argomenti per ottenere delle risposte a domande più ampie. Il quadrante è un cerchio diviso in spicchi, in cui verranno indicate le varie caratteristiche (tendenze caratteriali, lettere dell’alfabeto, mesi dell’anno), si posiziona il Pendolo al centro e si formula la domanda. Il Pendolo non si fermerà su uno spicchio, ma oscillerà verso quello giusto partendo dal centro.
–Cartine geografiche od elenchi telefonici: sono molto utili per rintracciare cose, persone, animali.
–Testimoni: sono campioni di un oggetto che si vuole cercare. E’ un punto di riferimento, che serve per sensibilizzare il Pendolo e farlo entrare in sintonia con l’oggetto che si cerca.
ATTENZIONE:
Dopo ogni seduta, il Pendolo va lavato con acqua e sapone neutro, visualizzando l’energia e la sporcizia che se ne vanno, e si ripone in un sacchettino scuro.
E, soprattutto, non far toccare mai il Pendolo da nessuno, si deve caricare solo di noi stessi.
“Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andra’ domani
l’amore ancora ci passera’ vicino
nella stagione del Biancospino.”
-Fabrizio De André-
Il Biancospino (Crataegus monogyna) è un arbusto od un piccolo albero, molto ramificato e dotato di spine, con fiori bianco rosati e bacche rosse edibili, ma che solitamente non vengono mangiate fresche, bensì lavorate per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi.
I frutti del Biancospino forniscono cibo invernale agli uccelli (ne sono ghiotti soprattutto tordi e cesene), che ne diffondono i semi.
Con il legno di Biancospino, che è molto duro, si fabbricano bastoni e manici per attrezzi.
Il Biancospino ha ispirato numerose leggende.
Una leggenda racconta che la Madonna, in un giorno d’inverno, stese i pannolini di Gesù nella siepe vicina alla casetta di Nazareth; la spalliera erbosa prima brulla, come per miracolo, si ricoprì di fiorellini candidi e profumati: il Biancospino.
Un’altra leggenda narra che, fuggito dalla schiavitù in Irlanda, San Patrizio si diresse direttamente in Francia.
Avendo deciso di visitare suo zio a Tours, doveva attraversare la Loira e, ovviamente, non era provvisto dei mezzi necessari per farlo.
Trovò, tuttavia, che la sua mantella sarebbe stata un’ottima zattera così, una volta raggiunta la riva opposta, Patrizio appese il suo soprabito a un cespuglio di Biancospino ad asciugare.
Nonostante fosse pieno inverno, la pianta iniziò a fiorire e, da allora, il Biancospino fiorisce d’inverno.
Presso i Celti, il Biancospino veniva chiamato “Huath”, che significa “terribile”. Questo nome richiamava lo spavento, il timore reverenziale verso ciò che è sconosciuto e che possiede un’energia magica molto potente.
Oltre a ciò, questa pianta era un simbolo della festività di Beltane (leggi articolo).
Gli antichi Greci, in occasione delle cerimonie nuziali, usavano decorare gli altari con rami di Biancospino, perché era un simbolo di speranza.
Nel Medioevo si diffuse la leggenda, che la corona di spine posta in capo a Gesù, durante passione, fosse fatta con rami di Biancospino.
I Romani avevano dedicato questa specie alla Dea Flora, che regnava sul mese di Maggio, il mese delle purificazioni e della castità, simboleggiata dal bianco dei fiori.
Utilizzata anche per scacciare il malocchio e la sfortuna, era usata per adornare le culle dei neonati con piccoli rami fioriti.
Veniva anche considerata pianta sacra alle fate; là dove cresceva, la leggenda dice, si poteva vederle.
Il Biancospino è più prominente nel paesaggio, quando fiorisce a maggio.
Uno dei più popolari dei suoi numerosi nomi vernacolari è “Albero di Maggio”.
In quanto tale, è l’unica pianta in Gran Bretagna, che prende il nome dal mese in cui fiorisce.
“Thorn” è anche un altro nome comune trovato nei toponimi inglesi.
È l’albero più frequentemente menzionato nelle carte di confine anglosassoni.
Durante le carestie, le bacche di Biancospino venivano usate per preparare una bevanda simile al caffè.
Soprattutto in Germania, i fiori sono utilizzati, assieme ad altre erbe, per la preparazione di tisane in bustina, bevute al posto del tè.
Nella fiaba della Bella Addormentata nel Bosco, la principessa Rosaspina cade in un sonno incantato che dura cento anni, dopo essersi punta con un fuso che, nei tempi antichi, veniva costruito proprio con il legno del Biancospino.
Per i Celti, Thomas the Rhymer, mistico e poeta scozzese del XIII secolo, incontrò la Regina delle Fate proprio su un Biancospino, dal quale chiamava un cuculo.
Ella, dopo essersi amorosamente unita a lui più e più volte, lo guidò verso l’Altromondo, dove egli apprese molte cose magiche.
Dopo essere riemerso nel Mondo dei Mortali, scoprì di essere stato assente per sette anni.
In Irlanda, si diceva che i Biancospini fossero abitati dalle fate e, quindi, non potevano essere tagliati o danneggiati in alcun modo, senza incorrere nell’ira spesso fatale dei loro guardiani soprannaturali.
Anticamente, in tutta la Gran Bretagna c’era la convinzione che, portare in casa fiori di Biancospino, avrebbe portato malattia e morte.
Gli adulti rimproveravano i bambini, per aver decorato innocentemente la casa con i suoi fiori.
La gente medievale asseriva anche, che l’odore dei fiori di Biancospino era proprio come l’odore della Grande Peste a Londra.
In seguito, i botanici ne scoprirono la ragione.
La trimetilammina chimica, presente nei fiori di Biancospino e che si sente soprattutto al taglio, si forma anche nel tessuto animale in decomposizione.
In passato, quando i cadaveri erano in casa per diversi giorni prima della sepoltura, le persone avevano molta familiarità, con l’odore della morte.
Quindi, non sorprende che i fiori di Biancospino fossero così sgraditi nelle abitazioni.
Nonostante il tabù di cui sopra, le foglie del Biancospino, chiamate comunemente pane e formaggio, venivano mangiate molto spesso.
Le persone usavano i fiori e le bacche per produrre vini e gelatine.
I decotti dei fiori e delle foglie venivano usati anche per stabilizzare la pressione sanguigna.
Il legno forte, e a grana fine, è ottimo da intagliare e le persone lo usavano per realizzare manici di utensili e altri piccoli oggetti domestici.
Probabilmente, però, il suo più grande uso pratico per le persone era come copertura.
Il Biancospino più famoso della Gran Bretagna è la “Sacra Spina di Glastonbury”.
La leggenda racconta di come Giuseppe d’Arimatea, lo zio della Vergine Maria, membro del Sinedrio che si rifiutò di condannare Gesù, arrivò su una collina che domina Glastonbury Thor.
Con lui c’erano alcuni discepoli e due vasi sacri contenenti il sangue e il sudore di Gesù.
Proprio nel punto in cui egli piantò il suo bastone nel terreno, esso germogliò e si trasformò in spinoso Biancospino.
Sebbene l’originale naturalmente non sia più lì, uno dei suoi presunti discendenti si trova ancora sulla collina.
Questo particolare Biancospino fiorisce due volte l’anno, una volta a maggio e di nuovo intorno a Natale.
Un rametto di una di queste spine di Glastonbury, situato all’esterno della chiesa di St Johns, viene tradizionalmente inviato alla Regina Elisabetta ogni anno.
Si dice che Ella lo usi, per decorare il tavolo della colazione, la mattina di Natale.
Nel significato dei fiori, il Biancospino comunica speranza e prudenza.
Esso si regala a qualcuno che attende una risposta, come augurio che sia quella desiderata.
In esoterismo, secondo un’altra antica leggenda, questo fiore sarebbe in grado, grazie alle sue spine aguzze, di allontanare gli spiriti del male.
Tradizionalmente il Biancospino ha la capacità di propiziare la fertilità in tutte le sue forme e, contemporaneamente, la castità dove necessario.
Mazzetti di fiori di Biancospino, bruciati, producono un valido scudo medianico.
Una delle sue proprietà magiche è proteggere dai fulmini.
Si dice, infatti, che questo albero non venga mai colpito da essi e che quindi, ci si possa riparare sotto ai suoi rami, durante i temporali.
Inoltre, esso protegge le sorgenti e le polle di acque sacre.
Infatti, in Irlanda ancora oggi, le fonti sono attorniate e protette da alberi di Biancospino e molte sono adorne di offerte, lumini e statuette votive, donate al magico arbusto, in cambio della sua sottile e potente benedizione e della benevolenza degli spiriti naturali, che in esso dimorano.
Il potere sottile del Biancospino induce ad un sonno magico, che porta a distaccarsi dalla realtà quotidiana ed a ritrovarsi nelle dimensioni ultraterrene, sconosciute alla mente umana che, vigile e affollata di pensieri, è ben lontana dalla pace e dal silenzio.
Il Biancospino protegge i Dormienti, perché nulla di male possa loro accadere, mentre dormono serenamente sotto le sue fronde, così da essere liberi di lasciarsi trasportare dall’estasi, di viaggiare nell’Incanto senza temere pericoli.
La pianta è posta sotto l’influenza di Marte.