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Il mito dello Specchio attraversa la storia dell’umanità in tutte le sue culture, ed è sempre stato posto simbolicamente in relazione diretta con le parti più enigmatiche, oscure, spaventose e distruttive dell’identità dell’uomo.
Quindi, c’è una grande quantità di folklore associato agli Specchi, inclusa la convinzione, che l’anima si proietti fuori dal corpo e dentro gli specchi, sotto forma di riflesso.
Questa convinzione è alla base della superstizione speculare più conosciuta: che rompere uno Specchio porti sette anni di sfortuna.
Molte culture credono, infatti, che rompere uno Specchio rompa anche l’anima di chi lo ha rotto.
L’anima, arrabbiata per essere stata ferita, esige sette anni di sfortuna in pagamento di tale negligenza.
I Romani attribuivano la sfortuna alla loro convinzione, che la vita si rinnovasse ogni sette anni, pertanto rompere lo Specchio significava rompere la salute, e ciò non poteva essere rimediato per sette anni.
Nello stesso tempo, però, se lo Specchio cadeva senza frantumarsi, sarebbe arrivata la buona fortuna.
In alcune culture si pensava, che la rottura di uno Specchio presagisse una morte in famiglia, perché si pensava che l’anima potesse rimanere intrappolata in quest’oggetto.
Per questo motivo, ai bambini spesso non era permesso guardarsi allo Specchio, fino all’età di almeno un anno.
Durante il sonno e la malattia, gli Specchi venivano coperti affinché l’anima, nel suo peregrinare, non rimanesse intrappolata e incapace di ritornare nel corpo.
Anche dopo una morte, gli Specchi venivano coperti, per evitare che l’anima del neo defunto rimanesse intrappolata nello Specchio, ritardando il suo viaggio nell’aldilà.
Quando una persona muore, la sua anima viene rilasciata dal corpo ed inizia a vagare.
Se un’anima incontra uno Specchio prima che il suo corpo sia seppellito (in genere entro i primi 3 giorni dal suo passaggio), la sua anima sarà da esso intrappolata e rimarrà appannato o, addirittura, si trasformerà in un’immagine del defunto.
Infatti, molte persone affermano di vedere i volti dei morti apparire in vecchi Specchi antichi, non capendo se si tratti di un’anima intrappolata, o solo di un brutto scherzo giocato dalla propria mente.
Coprire uno Specchio, dopo la morte di una persona cara, nasce come tradizione cabalista.
Nella credenza si pensa che, quando un’anima lascia questo mondo, crei un vuoto, il quale permette agli spiriti (compresi quelli maligni) di entrare nel mondo dei vivi.
Ovunque ci sia un “vuoto” energetico, c’è la possibilità che l’energia negativa si insinui.
Alcuni credono anche, che i demoni possano fuggire attraverso lo Specchio nel mondo vivente.
Per evitare che anime e demoni intrappolati si muovano in giro, bisogna semplicemente tenere gli Specchi coperti, se qualcuno trapassa.
Infatti, lo Specchio diventa una porta per l’aldilà, deve quindi essere coperto, per dare all’anima del defunto il tempo di entrare nell’Ade, ed evitare che, mentre il portale è aperto, passino altri spiriti, che possano perseguitare la famiglia.
Infine, se qualcuno vede se stesso riflesso in uno Specchio posto in una stanza in cui qualcuno è morto di recente, morirà presto.
Anche guardare in uno Specchio, che apparteneva a qualcuno che è morto di recente, è pericoloso.
In entrambi i casi, l’anima del defunto ti porterà con sé negli Inferi.
Lo Specchio diventa sicuro per il suo utilizzo, solo dopo la sepoltura o la cremazione della persona.
Gli Specchi sono usati, così come altre superfici riflettenti, anche come mezzi di comunicazione, da Angeli ed Arcangeli, per comunicare con il mondo materiale.
Le superfici riflettenti degli Specchi hanno dimostrato di essere uno strumento efficace per i ‘cacciatori’ di vampiri o altre entità, consentendo loro in alcuni casi di vedere i veri volti di mostri, che si sono mimetizzati per sembrare umani.
Inoltre alcune credenze narrano che lo Specchio rifletta l’anima.
Questo è il motivo per cui ai vampiri manca il riflesso, mancando di un’anima.
Alcune persone appendono gli Specchi davanti alla loro porta d’ingresso, in quanto è un allarme, che riflette eventuali spiriti maligni che tentano di entrare.
Questa tradizione viene dalla Cina, dove le persone nei templi appendevano Specchi di ottone sui loro idoli: gli spiriti maligni, che cercavano di entrare, vedevano se stessi riflessi e se ne andavano in fretta.
Questa tecnica è stata utilizzata un po’ ovunque allo stesso scopo, ma non deve necessariamente trattarsi di uno Specchio, qualsiasi oggetto altamente riflettente sarà adatto.
A Cambridge, è stata trovata appesa al muro una fibbia di una scarpa da uomo del 1800, che si crede fosse usata per allontanare il male, proprio come gli Specchi in Cina.
Oggi molte persone appendono Specchi alla porta di casa per riflettere l’energia negativa e proteggerla.
Io stessa, oltre a fare ciò, utilizzo in auto una piccola strobosfera (sfera a specchietti da discoteca), che respinge al mittente ogni forma di energia negativa e malefica.
Se stai per sposarti, subito dopo aver pronunciato “lo voglio!”, dovresti metterti con il tuo partner davanti ad uno Specchio.
Non solo per vedere quanto siate sbalorditivi nel vostro giorno speciale, ma perché state unendo le vostre anime.
Quando ti guardi allo Specchio con qualcuno, si dice che crei un Universo alternativo, in cui le due anime possono vivere insieme per sempre.
Un’altra tradizione matrimoniale comune, un po’ più rischiosa ma di buon auspicio, è quella di rompere i vetri il giorno del matrimonio, ma cerca di EVITARE GLI SPECCHI.
I pezzi di vetro frantumati rappresentano quanti anni trascorrerà insieme la coppia.
Invece, regalare uno Specchio agli sposi novelli il giorno del loro matrimonio, soprattutto nelle culture asiatiche, porta sfortuna.
Ciò è in parte dovuto al simbolismo, perché i matrimoni dovrebbero durare per sempre e gli Specchi invece sono molto fragili, o inclini a rompersi.
Un altro motivo è che gli Specchi hanno il potenziale per trattenere gli spiriti maligni.
Se vuoi raddoppiare la tua fortuna, posiziona uno Specchio, in un modo che rifletta i fuochi sul fornello (non troppo vicino): ciò ti porterà ricchezza ed attirerà prosperità.
Sembra, che gli Specchi vicino al letto rubino l’anima, soprattutto se l’oggetto è rivolto verso il tuo letto.
La leggenda narra, che gli spiriti dall’altra parte risucchino la tua anima attraverso lo Specchio, in quanto è il momento migliore perché, quando sei addormentato, sei senza protezione ed ignaro.
Quindi, per quanto belli siano gli Specchi giganti nella camera da letto, posizionare lo Specchio altrove potrebbe non essere una cattiva idea, se sei superstizioso!
Se il tuo Specchio è fissato all’anta di un armadio o a un muro, e non puoi spostarlo, anche coprirlo semplicemente con una coperta o un panno di notte, sarebbe un ottimo escamotage.
Questa credenza vigeva già nell’antica Cina, ed anche oggi, nel moderno Feng shui, avere uno Specchio di fronte al letto non è una buona idea.
Oltre ai motivi su descritti per cui è sconsigliato, forse il più semplice è perché potresti spaventarti, se vedessi il tuo riflesso nella stanza buia, magari ‘sentendo’ anche cose…
Infatti, è risaputo che gli Specchi siano fantastici per la riflessione delle immagini, ma anche ottimi per quella dei suoni.
Quindi qualsiasi urto o rumore nella notte verrebbe amplificato e rimbalzato verso il tuo letto, facendoti spaventare.
In alcune culture, il rischio esiste anche per i sognatori, quindi gli Specchi dovrebbero essere coperti di notte, per evitare che le anime notturne erranti vi rimangano intrappolate.
Ti è mai capitato di passare soprappensiero davanti ad uno Specchio, e spaventarti della tua stessa immagine?
Non essere imbarazzato, in realtà ti sei appena dato un po’ di fortuna!
Detto questo, se stai appositamente cercando di spaventarti, probabilmente non avrà lo stesso effetto.
Quindi, beneamati lettori, inutile farlo appositamente, la fortuna arriverà solo se vi spaventerete in maniera del tutto fortuita.
Si dice che, se sei nervoso o ansioso per qualcosa, dovresti guardarti allo Specchio, in quanto la tua immagine ti renderà socialmente meno imbarazzante e ti aiuterà a sviluppare un migliore senso di te stesso.
Anche perché, quando guardi il tuo riflesso, il Mondo degli spiriti dovrebbe accollarsi tutti i tuoi problemi.
Tuttavia, se vieni sorpreso a fissarti allo Specchio per troppo tempo, potrebbero semplicemente prenderti l’anima.
Scegli il tuo destino: guardati in maniera equilibrata…
Quante di noi, da bambine, hanno sognato di sposare un giorno il ‘Principe azzurro’?
E se potessi vedere chi sarà in realtà la tua futura anima gemella?
Durante la notte di Halloween (coraggio, mancano ‘solo’ 195 giorni!), se vuoi vedere il tuo futuro marito, avrai bisogno di 4 cose: uno specchio, una candela accesa, una mela e un coltello.
Taglia la mela in nove fette e mangiane solo otto.
Quindi, prendi la nona fetta e gettala contro lo Specchio: il tuo futuro marito vi apparirà, per prendere la nona fetta di mela.
Giacché ci sei, se sei alla ricerca dell’amore, sempre nella notte di Halloween, potresti ballonzolare tra le mele!
‘Apple bobbing‘ (mele che ballonzolano) è nato come un gioco di predizione del futuro, in cui ogni mela rappresentava un potenziale corteggiatore per la donna.
In una grande vasca piena di acqua, si mettevano le mele e ognuna si associava a un potenziale compagno.
La bobber (chi cercava il compagno) doveva quindi tentare di mordere la mela associata al giovane che desiderava.
Se le fosse bastato un solo tentativo, i due erano destinati ad una relazione romantica.
Se fosse riuscita al suo secondo tentativo, l’uomo l’avrebbe corteggiata, ma il loro amore sarebbe svanito.
Se ci fossero voluti tre tentativi, la loro relazione era condannata.
Un altro approccio al gioco era una corsa, per essere il primo a mordere una mela; il primo ad emergere con successo, sarebbe stato il primo a sposarsi.
Altro metodo è di sbucciare una mela in una lunga striscia continua davanti a uno Specchio, sempre nella mezzanotte di Halloween, e poi lanciare la buccia sulla spalla sinistra con la mano destra: il tuo futuro marito ti sarà rivelato allo Specchio.
Tutto ciò in quanto le mele sono state sempre associate alla magia dell’amore, quindi non sorprende che appaiano legate a superstizioni così romantiche.
Ma ci sono tante storie e leggende, riguardanti apparizioni allo specchio.
Eccone alcune.
♠ BLUE BABY: Mettiti al buio, davanti ad uno Specchio, fingendo di cullare un bambino tra le braccia e pronuncia la frase: “Blue Baby“, per tredici volte. Si dice che il bambino ceruleo in questione apparirà tra le tue braccia e ti graffierà. A quel punto, è meglio che lasci cadere il bambino e corri per salvarti la vita, altrimenti la madre di Blue Baby apparirà e urlerà “Ridammi il mio bambino!” abbastanza forte, da mandare in frantumi lo specchio. E, se ancora non lasci cadere il bambino e scappi, Mama Blue ti ucciderà…
♠ BLOODY MARY: E’ un “obbligo” preferito nel gioco notturno di “Obbligo o verità” di ogni adolescente. Per evocare il fantasma di Bloody Mary che, si dice, fu sepolta prematuramente dalla sua famiglia e cercò di uscire con gli artigli dalla sua stessa bara, devi stare davanti a uno Specchio in una stanza completamente buia, girare su te stesso e dire: “Bloody Mary” tre volte. Dopo l’ultima frase, Bloody Mary apparirà dietro di te. Meglio correre, o ti prenderà!
♠ CATOPTROMANZIA: è l’atto di divinazione tramite uno Specchio. Chiamata anche Enopromanzia, era un metodo utilizzato nell’antica Grecia e prevedeva che una persona malata pregasse il Dio o la Dea appropriata, quindi calasse in una fontana o in un pozzo, uno Specchio legato ad un filo, esaminando poi il viso della persona. Se il viso riflesso era orribile o sano, presagiva la morte o la guarigione dell’individuo dalla malattia. (leggi articolo).
♠ VAMPIRI: Come dicevo prima, i vampiri non riflettono la loro immagine. Prima dell’avvento dei vampiri nella cultura popolare, gli Specchi non erano uno strumento universale per rilevare o allontanare i vampiri ed i ghoul (demone che divora i cadaveri) succhiasangue, poiché solo alcune culture credevano in questo folklore. Tuttavia, dopo che Bram Stoker ha incluso questa chicca nel suo romanzo Dracula, l’incapacità dei vampiri di proiettare un riflesso negli Specchi è diventata uno degli aspetti caratteristici di queste creature. A volte sono anche raffigurati come Specchi in frantumi.
♠ SHIVA: Secondo l’usanza ebraica, subito dopo una morte, i familiari del defunto eseguono la “seduta di Shivah“, un processo di lutto di sette giorni in cui, tra le altre pratiche, devono essere coperti tutti gli Specchi della casa. Questo è comune solo in alcune comunità e le ragioni di questa pratica variano. Secondo i cabalisti, tutti i tipi di spiriti maligni e demoni vengono a visitare una famiglia in lutto. Quando un’anima lascia questo mondo, lascia un vuoto, un vuoto che è incline a essere riempito da forze oscure. Questo perché ovunque ci sia un vuoto, la negatività può insinuarsi. E così la casa del lutto, il luogo in cui la perdita è più sentita, è una calamita per gli spiriti maligni, che usano gli Specchi come portali.
♠ PORTALE DEI FANTASMI: Se metti due Specchi, uno di fronte all’altro, in una stanza buia, hai effettivamente creato un ‘portale fantasma’, attraverso il quale possono passare gli spiriti. Fai attenzione, però: alcuni spiriti negativi potrebbero non saltare semplicemente da uno Specchio all’altro, ma potrebbero stabilirsi nella tua casa.
♠ CANDELE: Una candela che illumina uno Specchio rivela gli spiriti circostanti. Infatti sembra che, se guardi in uno Specchio a lume di candela, gli spiriti che occupano la tua casa appariranno accanto a te. Non è chiaro se i fantasmi aumenteranno, o se riuscirai solo a vedere l’aspetto che hanno gli spiriti della tua casa. Comunque, sembra probabile che i tuoi incubi si intensificheranno.
♠ SPECCHI PROFETICI: Sono usati dai medium per osservare le vite passate, presenti e future. Simili alla “sfera di cristallo”, questi Specchi sono generalmente realizzati con un materiale riflettente nero, tipo ossidiana. Gli Specchi divinatori sono un potente strumento metafisico, che possono rivelare all’utente conoscenze nascoste e capacità di chiaroveggenza, oltre a fungere da portale verso altri piani di esistenza nel nostro Universo. Nostradamus e l’occultista Edward Kelley utilizzavano gli Specchi profetici.
Fortunatamente, esistono potenziali opzioni di inversione della maledizione riguardante la rottura degli Specchi:
♥ Aspetta un paio d’ore prima di raccogliere i frammenti rotti, quindi prendi fino all’ultimo pezzo di Specchio e seppelliscilo fuori al chiaro di luna.
♥ Getta il sale sopra la tua spalla sinistra, sul diavolo stesso.
♥ Prendi un solo pezzo dello Specchio e poggialo su una lapide (effetto immediato).
♥ Immergi i frammenti di Specchio nell’acqua che scorre a sud per sette ore.
♥ Macina i pezzi in una polvere fine, in modo che lo Specchio rotto non possa più riflettere nulla.
Alla fine, credo che sia adrenalinico l’interesse nel conoscer meglio questo oggetto così comune quanto ignoto, e ciò che potremmo vedere in esso riflesso.
Ciò potrebbe trasformare la casa di una persona in una vera casa di specchi, in cui l’anima abbia la capacità di navigare nello spazio fisico, mentre è svincolata dal corpo.
Inoltre, è un’esperienza sconvolgente guardare il proprio riflesso in uno Specchio a lume di candela, e vedere non solo il tuo stesso volto, ma anche le entità altrimenti invisibili, che condividono la tua casa.
Un’immagine che difficilmente lascerà la tua mente…
“La fotografia alimenta l’idea di catturare l’anima.
Se gli specchi riflettono l’anima, le fotografie la preservano.”
Astranzia (Astrantia) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Apiaceae, comprendente circa 7 specie, di cui alcune crescono spontanee in Italia.
Di origine euro-caucasica, l’Astranzia cresce nelle praterie, arbusteti, bordi dei boschi, nei pascoli, negli incolti, nei boschi montani.
“Astrantia” deriva dal latino e significa ‘stella’, riferendosi all’involucro del fiore.
L’Astranzia maggiore (Astrantia major), spontanea e comune nel centro e Nord Italia, è alta poco meno di 1 metro, presenta foglie basali dentate, rizoma ricoperto di fibre nere e fiori disposti ad ombrello bianco-rosei, rosa o rossastri.
La sua forma a stella fece impressione nel Medioevo: nei racconti popolari i fiori sono indicati come “stelle cadute sulla Terra“.
Fin da allora, è stata considerata una pianta medicinale, chiamata “rimedio divino”, “regina delle piante” e “pianta magica”.
Era utilizzata, tra i tanti usi, per restituire la vista e la giovinezza, ma anche per aromatizzare birra e liquori.
La pianta produce anche un olio essenziale, che può essere utilizzato in erboristeria.
L’uso tradizionale della radice include masticarla o fare gargarismi; il decotto serve per alleviare il mal di denti e, immersa nel vino allevia la febbre o cura malattie del fegato, ittero, lebbra, tosse e per favorisce le mestruazioni.
L’uso tradizionale delle foglie include l’applicazione sulle ferite, per favorire la guarigione.
Si dice che il tè di Astranzia favorisca la digestione.
L’Astranzia è anche un rimedio veterinario tradizionale per mucche e cavalli, per aumentare l’appetito e la produzione di latte.
La linfa dell’Astranzia può causare fototossicità, se viene a contatto con la pelle, con il grado di reazione che varia da individuo ad individuo.
Questa pianta è leggermente tossica e grandi dosi possono causare allucinazioni.
Mi raccomando di non usarla, come la maggior parte delle piante, durante la gravidanza.
Le foglie dell’Astranzia possono essere usate e cucinate come verdure, ed è anche utilizzata per insaporire il formaggio.
Il significato simbolico di Astrantia è: “forte protettore coraggioso“.
In esoterismo, può essere usata in qualsiasi incantesimo, per promuovere coraggio o forza, e per protezione.
Cospargere un’area della casa con la radice in polvere, o un decotto della radice, costringe gli spiriti residenti a rivelarsi.
Portare la radice di Astranzia in tasca aiuterà ad impedire agli esseri malvagi (variamente identificati come streghe, fate fastidiose, troll, il diavolo, ecc.) di infastidirti, e piantarne un po’ vicino alla tua porta impedirà loro di entrare nella tua casa.
Si devono lavare le armi con un decotto di radice di Astranzia, per assicurarsi che colpiscano bene, per la caccia o la battaglia.
Usa la radice di Astranzia negli incantesimi di compassione, per assicurarti la tua padronanza su una situazione o su altre persone.
L’Astranzia garantisce forza fisica se tenuta addosso, e quindi può essere utilizzata da lavoratori ed atleti, per rinforzare il corpo.
Si porta anche per aiutare la volontà e calmare le emozioni, e come amuleto contro il male.
Se vuoi vedere cosa o chi ti perseguita, cospargilo intorno a te: vedrai apparire gli spiriti.
PIANETA: Marte
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Ariete
CHAKRA: 4, Anahata (C. del Cuore)
La Celestite, o Celestina, è un minerale costituito essenzialmente da solfato di stronzio, il cui nome deriva dal latino ‘caelestis‘ (celeste), il quale a sua volta deriva dalla parola latina ‘caelum’ = ‘cielo’, per il colore dei suoi cristalli.
Originariamente, però, nel 1791 fu chiamata ‘Fasriger Schwerspath‘ (Barite fibrosa) da Andreas Gotthelf Schütz; poi ribattezzata ‘Schwefelsaurer strontianite aus Pennsylvania‘ (Solfato di strontianite dalla Pennsylvania) da Martin Klaproth nel 1797.
Sette anni dopo cambiò nuovamente nome, grazie ad Abraham Gottlieb Werner, ‘Zoelestin‘ (dal greco = celeste), in allusione al tenue colore blu dell’esemplare originale.
Sebbene i migliori cristalli di Celestina fossero precedentemente conosciuti dalla Sicilia, si pensava che fossero ricchi di bario, poiché l’elemento Stronzio non fu scoperto fino alla fine del 1780 e formalmente descritto nel 1792.
I giacimenti più importanti della Celestite si trovano in Ohio, Michigan, Madagascar, Inghilterra, Egitto ed in Italia, esattamente in Sicilia.
Nell’antichità, la Celestina aveva una sua importanza, in quanto veniva usata per colorare di rosso le fiamme sacre, stupendo e terrorizzando i credenti.
In tempi successivi fu invece utilizzata per i primi rudimentali fuochi d’artificio, come accade ancora oggi, oltre ad essere usata in varie leghe metalliche.
Nella mitologia greca, si diceva che la Celestite proveniva dalle Pleiadi (altrimenti note come Le Sette Sorelle), una Costellazione.
Braccate dal Dio Orione, le sette ragazze, nate da Atlante e Pleione, fuggivano dalle sue avances e, in aiuto della loro fuga, furono trasformate in colombe da Zeus.
Le colombe volarono in cielo e formarono questo ammasso di stelle.
Questo minerale, già dal suo nome Celestite (del cielo, celestiale, divina) è inevitabilmente intrecciato con i concetti di Dio e del Cielo.
Infatti, secondo un altro mito, la Celestina fu originariamente creata dalla musica degli angeli che cantavano nei cori celesti.
Si pensa che essa aiuti ad accedere ai Regni angelici attraverso la comunicazione con la pietra.
Si dice anche che possa raccontare storie e condividere conoscenze o Regni angelici, con coloro che ascoltano e comunicano attraverso di essa.
I cristalli di Celestina si trovano in alcuni geodi e il più grande del Mondo, di 11 metri di diametro nel punto più largo, si trova vicino al villaggio di Put-in-Bay (Ohio), sull’isola di South Bass nel lago Erie.
Questo geode di Celestite è stato convertito in una grotta panoramica, ‘Crystal Cave’.
La Celestite aiuta coloro che temono l’altezza.
Può aiutarti a trovare il tuo spirito guida e sviluppare il dono della profezia, della chiaroveggenza e delle capacità psichiche.
La Celestite può essere usata per aiutare un animale salvato, a fidarsi degli umani di nuovo, o aiutare un animale ferito a recuperare le sue forze.
Associata agli Esseri celesti, la Celestina è fortemente connessa all’energia divina ed alle forze soprannaturali cosmiche.
Di conseguenza, questa gemma è usata al meglio per perseguire la forza spirituale.
La Celestite promuove anche il discernimento o una maggiore consapevolezza spirituale, rivelandosi quindi la pietra buona per acquisire comprensione e promuovere la pace interiore.
Pulisce la tua aura, libera il disordine dalla tua mente e infonde quella dolce pace interiore in ogni cellula, con le sue potenti proprietà curative.
Questa pietra è conosciuta più per i suoi poteri spirituali ma, poiché il corpo fisico e celeste sono collegati, c’è sicuramente qualche effetto a catena.
La Celestite può aiutare il corpo a eliminare le tossine ed è particolarmente utile, per aiutare il corpo a guarire dai disturbi legati allo stress.
Che si tratti di problemi di digestione o di acne, il tocco di Celestite è come un balsamo organico per il corpo.
È una pietra incredibile a cui rivolgersi, quando stai lottando con relazioni disfunzionali, in quanto aiuta a liberare la mente dalla rabbia, dal risentimento e dai persistenti malumori, lasciando il posto a chiarezza, occhi limpidi e un senso di calma per riprendersi immediatamente.
Con l’aiuto di questa pietra, non ti sentirai più guidato dal fuoco delle tue emozioni, sarai meglio attrezzato per comunicare, esprimere compassione sia dentro che fuori, e per aprire il tuo cuore.
Per coloro che si sentono costantemente al limite, o in uno stato di sopraffazione, la Celestite calma le tempeste che infuriano dentro di sé.
Non lo fa pervadendoti di positività, ma invece ti invita a elaborare i tuoi sentimenti pezzo per pezzo, a sederti nell’immobilità, a comprendere il tuo scopo più alto e a lasciare che la tua forza interiore e la tua saggezza infinita superino i luoghi oscuri della paura.
La Celestite allevia lo stress, l’apprensione ed i comportamenti ossessivi di ogni tipo.
Portando calma mentale e chiarezza in mezzo a qualsiasi circostanza caotica, questa pietra consente di attraversare facilmente un periodo traumatico.
È particolarmente utile averlo in casa per chi ba bisogno di pace, calmando il sistema nervoso e sostenendo il coraggio interiore
Coloro che sono sempre stati un po’ curiosi sulla chiaroveggenza e sulla capacità di ‘vedere oltre’, possono essere aiutati dalla Celestite ad attingere a quel potere nascosto, migliorando ulteriormente la propria comprensione del ‘qui e ora’ e stratificando la chiarezza mentale.
È utile collocare la Celestina in spazi condivisi, in quanto è uno strumento di comunicazione molto efficace.
Se vivi in una casa condivisa, se combatti con le dinamiche familiari, o anche se vuoi semplicemente avvicinare le connessioni alle tue relazioni, avere la Celestite nello spazio manterrà tutti equilibrati e in ascolto.
Oppure, puoi metterla nella camera da letto o nel tuo spazio di meditazione.
Metti un pezzo di questo minerale accanto al tuo letto e ti aiuterà a ricordare sogni ed altre esperienze astrali in modo più vivido.
Infatti, la Celestite è meravigliosa riguardo ad esperienze che includono ESP, proiezione astrale, sogni lucidi, deja vu e connessione con i tuoi angeli custodi.
Quando inizi a lavorare con la Celestite, noterai immediatamente quanto siano più vividi i tuoi sogni, cosa che ti permetterà di comprendere le immagini con maggiore chiarezza.
Tutto ciò che vedi nel Regno dei sogni è importante e ha un significato speciale sul motivo per cui l’hai sognato.
Continuando a meditare e a lavorare con la Celestite, sarai in grado di avere un maggiore controllo sui tuoi sogni e su ciò che accade al loro interno.
Indossare la Celestite sotto forma di gioielli è un modo potente, per connettersi con l’energia della pietra durante il giorno e la notte, e anche mentre dormi.
Il tuo braccialetto, collana o orecchini possono tranquillizzarti e fungere da energica coperta di sicurezza, per proteggerti dalle vibrazioni più basse.
Per ricaricarla, puoi posizionare questa pietra al chiaro di luna piena, per energizzarla.
Può anche essere ricaricata attraverso fumo di Smudge di salvia o incenso, messa nel riso, o sepolta nella terra durante la notte.
Ti consiglio di prenderti cura della tua Celestina tenendola lontana dal sole, poiché la luce solare può sbiadire la sua adorabile tonalità bianco-bluastra.
Per la pulizia, basta lavarla delicatamente sotto il debole getto dell’acqua, con un poco di sapone neutro, o messa su lastre di Selenite o su Palo Santo.
PIANETA: Mercurio
ELEMENTO: Aria
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Gemelli, Bilancia
CHAKRA: 3, Anja (C. del Terzo Occhio) – 5, Vishuddha (C. della Gola)
Aspidistra ker è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Asparagacee, originaria dell’Asia (Cina, Giappone) orientale e dell’Africa, comprendente circa 200 specie.
Le più conosciute sono Aspidistra elatior, Aspidistra typica, Aspidistra caespitosa, Aspidistra linearifolia, Aspidistra tonkinensis e Aspidistra lurida.
L’Aspidistra presenta foglie lunghe, larghe e robuste solitamente verdi (l’A. lurida le ha striate di bianco), fiori poco vistosi color porpora scuro, che crescono sulla terra e rizoma.
Raggiunge circa una sessantina di centimetri d’altezza, crescendo a ritmo molto lento.
Si tratta di piante molto longeve, che possono vivere più di cento anni, oltre ad essere soprannominate ‘piante di ghisa‘, a causa della loro resistenza, rusticità, robustezza ed adattabilità a molte situazioni, compresa luce molto scarsa.
Questo genere è stato introdotto in Europa dal naturalista inglese John Bellenden Ker, dopo un viaggio effettuato sull’Himalaya ed in Estremo Oriente, alla fine del ‘700.
Il nome Aspidistra, invece, deriva dal greco ‘aspis’ = ‘piccolo scudo’, in riferimento allo stigma del fiore.
Nella medicina erboristica, le radici, gli steli e le foglie sono considerati febbrifughi, emostatici e tonici, oltre a rafforzare ossa e muscoli.
Un decotto di radice, steli o foglie viene utilizzato nel trattamento di crampi addominali, amenorrea, diarrea, mialgia, lesioni traumatiche e calcoli urinari.
In Giappone, le foglie di Aspidistra elatior tradizionalmente vengono tagliate a pezzi ed utilizzate nelle scatole di ‘bento‘ (vassoio contenitore con coperchio), per separare gli ‘osechi‘ (cibi tradizionali giapponesi, tipici del Capodanno).
L’Aspidistra arrivò nelle case di tutti nei primi anni del XX secolo, e forse per la sua ubiquità e la sua capacità di resistere all’inquinamento ed all’abbandono, arrivò a rappresentare il desiderio di rispettabilità della classe media.
In ogni casa, c’era una pianta di Aspidistra, come scrisse il romanziere George Orwell nel suo ‘Keep the Aspidistra Flying‘, nel quale diceva che le persone ‘bene’ della classe media, per essere considerate rispettabili, dovevano “sistemarsi, fare del bene, vendere l’anima per una villa ed avere un’Aspidistra!”
Ma, dopo la fine della prima guerra mondiale, la povera pianta divenne “uno scherzo da music-hall”, poiché “fuori moda”, in quanto non si adattava al nuovo stile aerodinamico di interior design.
Quindi, sulle riviste di design ed arredamento d’interni, fu sostituita da piante di plastica e cactus.
Nonostante ciò, l’Aspidistra rimase popolare tra molte persone comuni tanto che, verso gli anni ’70, tornò di moda, ma giusto per l’uso che si iniziò a farne nelle floristica, nelle composizioni floreali.
Da qualche anno a questa parte, è considerata una pianta d’élite, non molto facile da trovare in verità, facendoci rimpiangere di averla considerata inutile ed antiquata in passato.
Nel linguaggio dei fiori, l’Aspidistra simboleggia ‘la forza d’animo nelle avversità‘, proprio per le sue caratteristiche di resilienza e resistenza.
Guarda indietro con occhi desiderosi e sappi che ti seguirò,
sollevami nel tuo amore come un vento leggero solleva una rondine,
lascia che il nostro volo sia lontano nel sole o nella pioggia battente ,
ma se sentissi il mio primo amore chiamarmi di nuovo?
Tienimi sul tuo cuore come il mare coraggioso tiene la schiuma,
portami lontano verso le colline che nascondono la tua casa;
La pace ricoprirà il tetto e l’amore chiuderà la porta –
Ma cosa accadrebbe se sentissi il mio primo amore chiamarmi ancora una volta?
Look back with longing eyes and know that I will follow,
Lift me up in your love as a light wind lifts a swallow,
Let our flight be far in sun or blowing rain—
But what if I heard my first love calling me again?
Hold me on your heart as the brave sea holds the foam,
Take me far away to the hills that hide your home;
Peace shall thatch the roof and love shall latch the door—
But what if I heard my first love calling me once more?
-dedicated to Zack-
Nell’amena località di Wallaceburg, in Ontario (Canada), circola una strana leggenda, conosciuta come il ‘Mistero di Baldoon’ (Baldoon Mystery).
Questa è una storia canadese di fantasmi, leggendaria ed inquietante che, da quasi 200 anni, continua a causare brividi ed incubi.
E’ veramente una situazione spettrale, con tanto di rumori spaventosi, incidenti mortali, forze invisibili inspiegabili e un finale misterioso, che lascia più domande che risposte.
Ed ora, immergiamoci in uno dei più grandi misteri canadesi…
Baldoon era un insediamento nel sud-ovest dell’Ontario, esperimento fallito di colonizzazione, da parte di Lord Thomas Douglas Selkirk, conte scozzese del 1800.
Egli immaginò un insediamento, che rispecchiasse in ogni modo la sua terra natale, le Highlands scozzesi, quindi importò pecore e convinse almeno 15 famiglie del vecchio Paese ad intraprendere questa nuova entusiasmante avventura.
Queste persone arrivarono il 5 settembre 1804, ottimiste per il futuro, ma si ritrovarono davanti un pezzo di terra paludoso, nel pieno periodo della malaria.
L’insediamento, quindi, ebbe un inizio difficile, con le terre basse delle paludi difficili da coltivare e la produzione agricola scarsa.
Le pecore non riuscivano a prosperare e la malattia dilagava senza sosta nella comunità.
Il sovrintendente della tenuta, Alexander Macdonnell, decise di utilizzare i fondi di Lord Selkirk, per cercare di risolvere i problemi che affliggevano la comunità.
Ma ciò non fu sufficiente e l’insediamento fallì.
Nel 1812, la colonia fu invasa dagli Americani durante la guerra, e la maggior parte dei coloni tornò al proprio Paese d’origine, costringendo Lord Selkirk a vendere la sua proprietà.
Coloro che rimasero a Baldoon furono presto raggiunti da altre persone interessate ai migliori appezzamenti di terreno.
Una di queste persone era John Macdonald e la sua giovane famiglia.
Nel 1829, mentre alcune donne della famiglia stavano preparando la paglia nel fienile, senza alcun preavviso, i pali della struttura del tetto iniziarono a cadere, scagliati a terra come mortali pugnali di legno.
Le donne dovettero correre ai ripari, per evitare di essere impalate. Ci fu un’indagine da parte degli uomini, ma non fu mai trovata alcuna probabile fonte dell’incidente.
I pali erano stati installati in modo tale, da non potersi staccare facilmente, quindi non ci si spiegava come potesse essere successo.
Questo evento inquietante fu solo l’inizio di strani accadimenti, che avrebbero afflitto la fattoria per gli anni a venire.
La famiglia Macdonald iniziò a sentire suoni inspiegabili a tutte le ore del giorno e della notte.
Mentre dormivano, spesso sentivano il rumore di passi in tutta la casa, soprattutto in cucina.
Questi rumori non erano solo lo scricchiolio occasionale, o il leggero strofinio, spesso si udivano suoni come la marcia ritmica di molti uomini che si preparavano alla guerra.
Quando la famiglia iniziava poi ad indagare, i rumori si fermavano bruscamente.
Inoltre, alla luce fioca delle candele e delle lanterne, la famiglia poteva vedere che non c’era nessun esercito marciante attraverso la loro cucina, ma comunque era un fenomeno che si ripeteva, oltre ad altri eventi sconvolgenti.
Una notte, mentre uno dei bambini Macdonald era seduto in una culla di legno, improvvisamente questa iniziò a dondolare violentemente da una parte all’altra.
Tre uomini si precipitarono nel tentativo di fermarla ma, sebbene usassero tutta la loro forza, il dondolio continuava come se fosse forzato da una potente mano invisibile.
La culla continuò a dondolare, senza aiuto, quando gli uomini indietreggiarono terrorizzati.
Un altro fenomeno fu quello degli incendi avvistati in tutta la proprietà, come se una ‘presenza paranormale’ stesse tentando di bruciare la loro fattoria.
Una volta, più di una dozzina di incendi scoppiarono contemporaneamente, senza alcuna chiara fonte di accensione. Quando un incendio veniva finalmente spento, al suo posto ne iniziavano altri.
John Macdonald, particolarmente turbato da tutto ciò, iniziò a pensare, che qualcosa o qualcuno li volesse allontanare dalla fattoria.
Nel corso degli anni ci furono diversi tipi di eventi inquietanti, ma l’incidente più comune vissuto dalla famiglia era il lancio di sassi e pietre contro le finestre della loro casa.
I membri della famiglia spesso raccoglievano questi sassi e pietre, li contrassegnavano per riconoscerli e li portavano lontano dalla proprietà, depositandoli nelle vicine insenature.
Ma, pochi giorni dopo, gli stessi sassi, con i loro segni d’identificazione, riapparivano a casa loro.
Dopo aver sostituito tantissime volte i vetri delle finestre, John Macdonald alla fine le bloccò, ma successivamente, invece di avere i vetri frantumati, la famiglia sentiva il continuo tonfo delle pietre che colpivano i muri della fattoria.
E la storia si ripeteva, loro raccoglievano le pietre portandole vie, e subito dopo esse riapparivano, quasi quotidianamente.
Inoltre, il cibo ed altri oggetti si alzavano dal tavolo ed iniziavano a ‘ballare’, le pentole si sollevavano dal focolare, per inseguire un cane fuori e tutto intorno al cortile; un vecchio coltello da macellaio passava attraverso una folla di cinquanta uomini e colpiva il muro per tutta la lunghezza della sua lama di 25 centimetri.
Ben presto, i misteriosi fatti che accadevano alla famiglia Macdonald di Baldoon, iniziarono a diffondersi per tutto il Nord America, e la gente iniziò a raccontare queste storie a persone provenienti da tutto il mondo, così i giornali iniziarono a pubblicare questi misteri.
I lettori incuriositi ben presto iniziarono a presentarsi a Baldoon, sperando di intravedere il fenomeno paranormale, e quindi trasformarono questo posto in una macabra attrazione turistica.
In un primo momento, i Macdonald accolsero con favore il crescente interesse per la loro fattoria, ma gli eventi erano veramente terrificanti e la famiglia era preoccupata per la sua incolumità.
Quindi, pensando che l’entità paranormale potesse essere collegata alla casa o alla terra, la famiglia decise di trasferirsi nella vicina fattoria del padre di John Macdonald.
Tuttavia, gli incidenti seguirono la giovane famiglia ed i fenomeni iniziarono a colpire la nuova casa.
John Macdonald, non avendo tregua, tornò nella sua vecchia proprietà, decidendo però di rimanere fuori in una tenda, fino a quando gli incidenti non si fossero calmati.
Ma ciò non accadeva, quindi la famiglia, disperata, cercò un aiuto esterno, tentando anche di affrontare gli incidenti paranormali.
In primo luogo ne discusse con il sacerdote locale, che era esperto di esorcismi, il quale però non riuscì a fare nulla.
In seguito, la famiglia Macdonald incontrò una donna dotata dei poteri della “seconda vista” la quale, ascoltando il resoconto degli eventi paranormali, ipotizzò che gli strani incidenti fossero dovuti a una maledizione posta sulla proprietà da una vecchia.
Alcuni, in verità, ricordavano che i Macdonald erano stati coinvolti in un piccolo battibecco con una donna ed i suoi figli, quando avevano originariamente acquistato la proprietà all’inizio del 1820, quindi forse era lei la causa della loro disgrazia.
Passò il tempo, e non è chiaro come si siano svolti successivamente gli eventi.
Alcune persone raccontano che i Macdonald eseguirono un rituale per liberarsi dal Poltergeist e gli incidenti si fermarono improvvisamente.
Secondo alcune rivisitazioni, un veggente suggerì ai Macdonald di sparare a un’oca nera con un proiettile d’argento, poiché la vecchia aveva effettuato la stregoneria usando l’uccello.
I Macdonald seguirono il consiglio e spararono l’oca nera nell’ala. Poco dopo, la famiglia vide la vecchia con il braccio al collo.
Queste azioni apparentemente misero fine agli strani eventi, ma il confine esatto tra realtà e finzione è diventato alquanto sfocato nel corso degli anni.
Esattamente ciò che ha portato una fine così brusca agli strani incidenti è una parte allettante di questo mistero ma, che la storia della maledizione sia vera o meno, gli incidenti alla fattoria Macdonald si fermarono.
Così, dopo tre anni vissuti nel terrore, la famiglia finalmente potette godere della sua proprietà.
Spettatori curiosi continuavano a fermarsi periodicamente, ma non c’era più niente da vedere.
La proprietà dei Macdonald fu rasa al suolo nel 1930, portando con sé la verità.
“All’Uomo nulla accade che Erbe, Luna e le altre Stelle non vogliano succeda”
-MadameBlatt-
La Melotesia (Melothesia) è una disciplina, che studia i legami intercorrenti tra le varie parti del corpo e un pianeta o un segno zodiacale, trattando le alterazioni fisiche e psichiche dell’uomo, in base alla disposizione degli astri nella volta celeste.
Divenuta poi ‘Iatromatematica’, oggi è chiamata anche ‘Medicina astrologica’.
Questo concetto astrologico, di assegnazione di parti del corpo umano agli oggetti celesti, esisteva già nella scienza astrale greco-romana.
Il suo sfondo concettuale era la presunta simpatia tra Macrocosmo e Microcosmo, gli arti erano assegnati ai Segni zodiacali, mentre gli organi interni ai Pianeti.
Principalmente nella Medicina astrologica, la Melotesia era utilizzata per trovare la presunta origine celeste di una malattia, attraverso la parte del corpo colpita.
Esistevano pertanto diversi sistemi di assegnazione, dal nome della categoria di oggetto celeste a cui era connesso il corpo: ‘Melotesi decanale’, ‘Melotesi planetaria’ e ‘Melotesi zodiacale’.
La Melotesi decanale è di origine egizia, infatti i Decani, le suddivisioni dei segni in tre parti, sono un elemento dell’Astrologia egizia.
La prima attestazione con data sicura della Melotesi zodiacale, nella letteratura astrologica greco-romana, si trova nell’opera del I secolo d.C., ‘Astronomica’ di Marco Manilio, ma ci sono prove che la forma zodiacale, così come quella planetaria, sia stata sviluppata in Babilonia.
Infatti, nella scienza astrale tardo babilonese, alla fine del V secolo a.C., si parla di una struttura uniforme come le dodici divisioni dello Zodiaco, mediante la quale diventa possibile collegare il corpo e le stelle in modo sistematico.
La struttura dello Zodiaco fu mappata sull’anatomia umana, dividendola in dodici regioni ed indicando quale Segno governava una parte specifica del corpo.
L’ordine è dalla testa ai piedi, rispettivamente dall’Ariete ai Pesci.
Il documento principale, che contiene la Melotesi babilonese originale è la tavoletta astro-medica ‘BM 56605’, il cui testo può essere datato all’incirca tra il 400 e il 100 a.C.
Sul diritto della tavoletta, c’è una sezione con dodici stelle, che colpiscono parti del corpo specifiche, ciascuna seguita da un rimedio.
Sul rovescio della tavoletta, ci sono due sezioni: una colonna a destra, contenente uno schema zodiacale astro-medico (“pietra-pianta-legno” per ogni Segno) in combinazione con l’Emerologia (arte divinatoria di ambito strettamente religioso, il cui scopo è di individuare i giorni fasti e nefasti nei diversi ambiti delle attività umane), a sinistra c’è una tabella microzodiacale.
Tornando alla Melotesia, le malattie, i temperamenti o le condizioni di squilibrio della vita corporea e mentale, erano attribuite, quindi, alla diretta influenza delle Stelle.
Pertanto, il medico doveva stabilire il giorno e l’ora della degenza, in relazione alla configurazione degli Astri, in modo da porre l’ammalato in sintonia con l’Ordine cosmico e favorirne la guarigione.
Naturalmente, era decisivo guardare con attenzione alla posizione e all’aspetto della Luna, pianeta particolarmente influente sulle malattie a carattere umorale e sulle predisposizioni alle infiammazioni.
Anche i Segni zodiacali erano ritenuti benigni o nefasti, a seconda delle loro caratteristiche principali, poiché potevano equilibrare o porre in disarmonia le energie fisiche ed i temperamenti vitali.
Per fare un esempio un Segno, in cui vi è abbondanza d’acqua come l’Acquario, era considerato negativo per l’idropisia, mentre la Bilancia, raffigurante equilibrio e giusta misura, era ritenuta nefasta per i parti prematuri o fuori termine.
Quindi l’astrologo-medico, dopo aver esaminato attentamente il Tema natale dell’individuo, indicava al suo paziente le parti del corpo in cui poteva provare disagio.
Se, per esempio, la persona aveva Sole, Ascendente e Luna in Ariete, avrebbe sofferto più di altre persone, vista l’associazione di questo Segno con la testa.
Oppure, una persona con più pianeti in Pesci avrebbe avuto più problemi di obesità, a causa dell’associazione di questo Segno con questa problematica del corpo.
Per favorire o stemperare, quindi, l’influsso dell’Astro che sovraintendeva all’organo malato, il terapeuta prescriveva una serie di cure, basate sui salassi e sull’utilizzo di erbe e pietre dal valore talismanico.
Naturalmente, oltre alle caratteristiche zodiacali, bisognava anche valutare il periodo dell’anno o della stagione in cui il paziente si ammalava.
Questo avrebbe consentito pure di poter prendere decisioni sul giorno migliore per sanguinare, spurgare, fare il bagno, effettuare sudorazione o altri trattamenti.
Per ultimo, non però meno importante, le erbe e altre medicine dovevano essere selezionate per i trattamenti, tenendo conto delle loro qualità astrologiche associate.
Pubblicazioni specializzate consigliavano ai lettori il periodo migliore dell’anno, per raccogliere le piante medicinali, in base al calendario astrologico, in modo che i loro effetti fossero al culmine del beneficio.
Infatti, a tale proposito, è bene sapere, che le piante hanno un ‘Tempo balsamico’, ovvero il momento in cui presentano la massima produzione e concentrazione dei principi attivi, per poter avere un’azione benefica maggiore.
Naturalmente non si possono definire le modalità in maniera estremamente precisa, in quanto dipende da molti fattori come l’esposizione, la latitudine, l’altitudine, il terreno ma, indicativamente, è bene raccogliere la pianta di mattina presto o la sera, perché sia fresca e turgida.
Non deve essere bagnata, altrimenti ammuffirebbe e bisogna rispettare il suo tempo balsamico, che varia di pianta in pianta.
Seguono delle Tabelle indicative di alcune piante, in base al loro Tempo balsamico.