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Tutti conosciamo, almeno teoricamente, una bambola Voodoo, ma forse non sappiamo che, tradizionalmente è originaria del popolo Fon dell’attuale Benin dai quali, nei quartieri degli schiavi di Haiti ed in Louisiana, nacque la religione Voodoo, quando le fedi di vari popoli iniziarono a mescolarsi.
Il concetto di base era che, riempire un oggetto inanimato con spiriti potenti, avrebbe potuto alterare la vita di un essere umano, in bene o in male.
Gli spiriti Voodoo interagiscono con le persone mediante un processo magico chiamato gris-gris, che può anche essere un oggetto, in questo caso una bambola, un fantoccio.
Si pensa che, inizialmente, la bambola Voodoo sia stata usata dagli schiavi, scaricando odio, umiliazione e sofferenza su di lei, con l’obiettivo di ferire qualcuno di potente, in questo caso per tentare di controllare i loro padroni.
Quindi, la bambola Voodoo è un gris-gris, ma può essere usata come oggetto religioso o superstizioso, a seconda di come la tratta chi la usa.
Esistono bambole Voodoo “semplici” e bambole Wanga.
La classica bambola Voodoo è solitamente imbottita di muschio, o cotone, paglia e vecchi stracci.
In pratica si può usare qualsiasi imbottitura si voglia, tuttavia molti oggetti della bambola sono specifici dello spirito da invocare, come per esempio il colore, che può aiutare ad attirare un certo spirito desiderato, così come può farlo il cibo disposto attorno ad essa.
I tessuti per gli abiti sono spesso molto vivaci e somigliano perfettamente agli abiti umani.
Per quanto riguarda, invece l’altro tipo di bambola, nel Voodoo, il Wanga è una maledizione, di natura negativa e perfino vampirica, utilizzato per lanciare un incantesimo o una iettatura particolarmente potente, che costringe una persona a eseguire i propri ordini, o a innamorarsi, o provoca incidenti, malattie, disgrazie e persino la morte.
Un Wanga-morts è una maledizione mortale, che si dice causi la morte in sette giorni.
Il Wanga può essere inserito in pupazzi che sono bambole informi nere o nere e rosse, la cui costruzione può includere capelli umani e può essere decorata con piume, tenendo presente che quelle di gufo sono considerate le più potenti e pericolose, poiché rappresentano pericolo, morte e distruzione.
La bambola, chiamata anche Wanga doll (bambola Wanga), è solitamente un fantoccio piccolo e morbido, che rappresenta una persona.
All’apparenza non è diverso da qualsiasi altro tipo di bambola, ma gli spilli affilati che l’accompagnano, la rendono una Wanga Voodoo.
La persona che la maneggia ha il controllo completo sulla bambola e può spingere gli spilli nell’intero suo corpo morbido, attaccando ciocche di capelli, o il nome della vittima/destinatario, alla bambola.
La bambola Wanga è ripiena di polveri (poudre) fatte con la terra di una tomba aperta o di cimitero, ceneri di un fuoco rituale, sale, foglie di piante ed erbe magiche, farina di mais, polvere da sparo, farina di grano, pepe rosso e nero macinato, e così via.
Una poudre particolarmente letale, chiamata “poudre de mort”, è ricavata da ossa umane e viene utilizzata nei Wanga-morts.
Qualsiasi wanga può essere reso ancora più potente con l’aggiunta di sangue umano o sperma, entrambi dotati di grandi poteri magici.
Questi “ripieni!!!” possono essere inseriti, quindi in sacchettini, mojo, gris-gris e bambole.
I Wanga vengono “piantati”, lasciandoli in determinati punti della casa o del cortile della vittima, o addirittura in un cimitero.
La famosa Queen Voodoo di New Orleans, Marie Laveau, era specializzata nei Wanga e si narra che uno dei suoi più potenti, fosse una borsa ricavata dal sudario di una persona defunta da nove giorni.
Essa conteneva anche un rospo essiccato con un occhio solo, il mignolo di un nero che si era suicidato, una lucertola essiccata, ali di pipistrello, occhi di gatto, fegato di gufo e cuore di gallo.
Anticamente, se maltrattavano i loro servi neri, molti padroni bianchi della vecchia New Orleans trovavano nelle loro borse o nei cuscini un Wanga.
Come risultato del Wanga, le sofferenze della vittima sono chiamate “cambe”, e si dovrebbe poter annullare questo maleficio con un controincantesimo chiamato “piege”, che spezzerebbe le influenze malvage.
Tutti i tipi di bambole Voodoo, classiche o Wanga (per comodità userò da qui in avanti il termine “bambola Voodoo”), evocano le forze della notte, forze soprannaturali che vanno oltre la comprensione dell’uomo.
Ognuna di esse rappresenta uno spirito potente, che potrebbe agire a favore della persona che lo possiede.
Una bambola esoterica è usata come strumento di concentrazione spirituale, un condotto verso gli stessi spiriti Voodoo, per aiutare ad attingere alle loro potenti energie, per influenzare i cambiamenti nella propria vita
Il concetto si basa sul fatto, che questo fantoccio sia l’incarnazione materiale di una persona, sebbene l’uso religioso della bambola Voodoo utilizzi spiriti esterni.
Ma come funziona?
Il richiedente si rivolge ad una Regina o Dottore Voodoo che, dopo aver capito cosa desidera il cliente, invoca gli spiriti per farsi guidare.
Ogni Regina o Dottore Voodoo della Louisiana possiede un serpente vivo, che rappresenta l’incarnazione fisica dello spirito Legba, che viene attirato con pollo, tabacco ed ossa.
Lo spirito Legba, o Papa Legba, nel Voodoo è un Loa (Lwa), ovvero uno spirito mediatore tra l’uomo e il dio supremo.
Il suo compito è quello di aprire la strada ad altri regni, è in grado di comunicare tra tutte le sfere della vita e della morte.
La croce è il suo simbolo, perché è al vertice di questa croce che il Cielo e la Terra si intersecano.
Senza la guida di Legba, la Regina Voodoo o il Dottore non possono costruire una bambola e nemmeno istruirla.
Una volta che la bambola è stata creata, bisogna renderla fisicamente simile alla persona presa di mira, ad esempio attaccando una ciocca di capelli, e nasconderla nelle immediate vicinanze della persona-vittima.
Con una bambola Voodoo si possono fare 4 tipi di azioni:
❤ Amore: i lavori più richiesti sono inerenti al ritorno di un amante, avere una relazione stabile con il proprio partner, problemi di fedeltà e, di contro, separare due persone, o allontanare un partner che non si desidera più. Stabilita l’intenzione, si procede all’invocazione da richiedere allo spirito Legba, per portare gli spiriti nella bambola, che bisogna circondare con cose a lui note, per attrarre ed attirare l’attenzione dello spirito. Questo dipende molto dalla Regina Voodoo o dal Dottore e può avere molte forme diverse. Tuttavia in generale, vengono utilizzati il colore rosa, che attrae gli spiriti dell’amore, ed il rosso, che definisce l’attrazione in termini sessuali. Altre associazioni con l’amore sono i profumi, i petali di rosa, i dolci, le prugne, le piume e gli oggetti luminosi.
💥 Potere e dominio: le richieste più comuni sono fatte da atleti ed avvocati, e sono inerenti a competizioni e vittorie. In questa categoria si utilizzano i mezzi più negativi e malefici, atti per esempio ad azzoppare un avversario fisico o disorientare un avversario professionista, o augurare sfortuna agli avversari. Oppure si può cercare aiuto per problemi legali dove la burocrazia è lenta, o invece, si vuole lanciare una disgrazia contro un collega, per ottenere un vantaggio in una potenziale promozione. Stabilita l’intenzione, si invoca Papa Legba insieme con San Giuda (il patrono delle cause perse) e Sant’Antonio (il patrono del ritrovamento delle cose perdute). Per fare ciò, si utilizzano candele viola o verdi, e vengono bruciati aromi di menta o cannella. Se si vuole fare del male ad un avversario, si invocano gli spiriti Ghédé, perché considerati facilmente corruttibili. Per attirare uno spirito Ghédé si può usare il sangue fresco di un uccello, monete d’argento o una corda annodata.
🍀 Fortuna e finanze: non esiste uno spirito specifico per il benessere, quindi la Regina o il Dottore Voodoo ne invocano uno con cui il cliente ha familiarità. Per fare ciò, cuciono nella bambola Voodoo del prezzemolo, modificandola così direttamente, o attorno ad essa. Se si tratta del gioco d’azzardo, invece, avvolgono dei pezzi di Magnetite con delle banconote, che vengono messe nel feticcio. I colori associati al denaro sono oro o giallo, mai verde.
💢 Rimozione: solitamente lo scopo non è distruggere il gris-gris offensivo, ma di restituirlo al suo creatore. Se si vuole annullare un gris-gris malevolo che agisce contro il cliente, si deve invocare Papa Legba ma, prima del rituale, ogni mattina bisogna spargere sui gradini di casa della polvere di mattoni rossi, che serve come protezione contro gli spiriti maligni.
Per tutte queste azioni, occorre comunque che lo spirito invocato dia il suo consenso, altrimenti la bambola Voodoo non può essere creata.
Oltre a questi 4 tipi di azioni, la bambola Voodoo può avere altre due funzioni, può essere:
♣ Simpatica – ricalca ed imita la vittima, somigliandole;
♦ Omeopatica – incarna la vittima in quanto le viene inserito un suo aspetto intimo, spesso con l’uso di spilli. Per esempio, si pensa ad una caratteristica personale della vittima e, contemporaneamente, si infilza lo spillo. E’ importante sapere che, contrariamente a quanto comunemente si crede, gli spilli non vengono solitamente utilizzati per infliggere danni a una persona. Per fare del male, si usano più comunemente ciocche di capelli o pezzi di carta con il nome della vittima.
Naturalmente, la creazione di una bambola non è gratuita, il cliente deve pagare la Regina o il Dottore Voodoo sia con denaro, ma anche con un pagamento spirituale destinato allo spirito che è intervenuto.
Il pagamento spirituale consiste in una possessione volontaria da parte del richiedente, che avviene durante una cerimonia Voodoo, dopo che un gris-gris ha iniziato il suo lavoro.
In pratica, viene invitato uno spirito a possedere le persone presenti, in questo caso il richiedente, poi inizia la musica, che diventa sempre più veloce e battente, finché non avviene la possessione.
Il posseduto può fare anche cose materiali per lo spirito, come mangiare, bere, ballare, cantare, fumare ed avere rapporti sessuali. La persona che ha richiesto la bambola, ed ha ricevuto l’intercessione favorevole dello spirito, lo invita ad entrare dentro di sé per poter utilizzare il suo corpo, come mezzo per fare tutte le attività fisiche e materiali che desidera.
Come si usa nel fai da te?
Solitamente, il consiglio è di accendere una candela del colore appropriato alla propria intenzione, che va scritta in modo ordinato e chiaro su un pezzo di carta pulito, il quale andrà messo poi sotto la candela.
Quindi si posiziona la bambola Voodoo o Wanga vicino alla candela, si tocca e si inizia a parlare con lo Spirito, raccontandogli i propri desideri, volontà e bisogni.
Infine, si chiede al Papa Legba di trasformare questi desideri, volontà e bisogni in realtà.
Oggi, il concetto di bambola Voodoo o Wanga è relativamente cambiato, essa è ampiamente utilizzata per i bisogni personali, e molti praticanti Voodoo sono diffidenti nei confronti dell’immagine violenta di questo fantoccio, che è enormemente diminuita.
Invece continua l’obbligo di trattarla con rispetto, sacralità, perché è un collegamento diretto con gli Spiriti Voodoo, e quindi bisogna portarle onore, venerazione e riverenza.
Spesso, erroneamente, pronunciamo le parole Hoodoo e Voodoo, credendo che siano dei sinonimi, ma non è così.
Innanzitutto, la differenza più importante tra loro è che il Voodoo è una vera religione, mentre l’Hoodoo no.
Il Voodoo ha i propri rituali, leader, insegnanti, rappresentanti e servizi, oltre a due rami distinti: il Vodou di New Orleans e della Louisiana e il Vodou di Haiti.
Hoodoo, invece, non è una religione, bensì una branca esoterica, praticata da individui, a volte chiamati Rootworker**, ovvero “medici delle radici” o “guaritori delle radici”, che affermano di detenere determinati poteri magici.
** Rootworker non si riferisce necessariamente ad erbe e piante o alle loro radici. Piuttosto, “radice” si riferisce ad intrugli o incantesimi magici, quindi un rootworker è qualcuno addestrato a creare incantesimi magici o altri artefatti magici e può sfruttare il potere soprannaturale per metterli in azione per il risultato desiderato**
Ma andiamo con ordine.
Voodoo, scritto anche Vodou, Voudou, Vudù, Vodun o Vaudou è una religione tradizionale afro-haitiana, che rappresenta un sincretismo tra la religione Vodun dell’Africa occidentale ed il Cattolicesimo romano, da parte dei discendenti dei Fon, Bakongo, Yoruba ed altri gruppi etnici, che erano stati ridotti in schiavitù e trasportati nella colonia Saint-Domingue (l’odierna Haiti), in parte cristianizzata dai missionari cattolici romani nel XVI e XVII secolo.
La parola Voodoo significa “spirito” o “divinità” nella lingua Fon, ed è una visione del mondo comprendente filosofia, medicina, legge e religione.
Il suo principio fondamentale è: tutto è spirito e gli esseri umani sono spiriti che abitano il Mondo visibile.
Il Mondo invisibile, invece, è popolato da Lwa (Spiriti), Mystè (Misteri), Anvizib (gli Invisibili), Zanj (angeli) e dagli spiriti degli antenati e dei defunti di recente.
Tutti questi spiriti vivono in una terra mitica chiamata Ginen, una “Africa” cosmica e sono stati creati dal Dio della Bibbia cristiana (creatore anche dell’Universo), chiamato Bondye, per aiutarlo a governare l’umanità ed il mondo naturale.
Scopo ed attività del Voodoo è “sevi lwa” (“servire gli spiriti”), offrire preghiere ed eseguire vari riti devozionali diretti a Dio e a particolari spiriti in cambio di salute, protezione e favore.
Così come in tante religioni del mondo, nella religione afro-haitiana gioca un ruolo importante la possessione spirituale pertanto, durante i riti religiosi, i credenti a volte entrano in uno stato di trance in cui il devoto può mangiare e bere, eseguire danze stilizzate, dare consigli ispirati soprannaturalmente alle persone, o eseguire cure mediche o imprese fisiche speciali.
Tutto ciò dimostra che il devoto in trance ha incarnata la presenza del Lwa, e tutta questa attività rituale, come la danza, i gesti, le preghiere, ha lo scopo di affinare e ripristinare l’equilibrio e l’energia nelle relazioni tra le persone e tra le persone e gli spiriti del Mondo invisibile.
Il Voodoo è una tradizione orale praticata da famiglie che ereditano dai loro anziani, gli spiriti familiari con le pratiche devozionali necessarie.
Sacerdoti e sacerdotesse (Oungan e Manbo), figli degli spiriti (Ounsi) e suonatori di tamburi rituali (Ountògi) sono riuniti in congregazioni (Sosvete), nelle quali viene trasmessa la conoscenza attraverso il Kanzo, un rito di iniziazione in cui il corpo diventa il luogo della trasformazione spirituale.
Esistono anche Bizango o Sanpwèl, società segrete che svolgono una funzione religioso-giuridica.
Nel Voodoo, Bondye non intercede direttamente nella vita degli esseri umani, lo fa attraverso i sacerdoti e le sacerdotesse che invocano i Lwa, di cui ci sono diversi tipi responsabili di vari aspetti della vita umana.
Tre sono le famiglie di spiriti più importanti del Voodoo:
= Rada (spiriti benevoli),
= Petro (spiriti arrabbiati, malvagi o violenti),
= Gede (quelli che hanno a che fare con la morte ed i defunti).
Molti spiriti Gede sono zombies, nel senso originale della parola, senza però mangiare i vivi o attaccarli violentemente, come nei film.
Nel Voodoo, uno zombie è una vittima, non un mostro, è un morto che cammina e deve prestare obbedienza alla persona che lo ha resuscitato dai morti.
Molti credono che l’idea degli zombies sia entrata nella cultura Voodoo haitiana come mezzo per esprimere la morte dell’essere uno schiavo, ovvero sia il concetto di zombie che lo stesso Voodoo, sono nati come forza spirituale tra gli schiavi per aiutarli a sopportare la loro sofferenza.
Nel Voodoo, durante l’anno si rispetta un calendario di feste rituali, che rispecchiano le date degli onomastici di quello cattolico romano.
Per esempio, gli Spiriti degli Antenati si festeggiano nel giorno di Ognissanti (1 novembre); gli Spiriti dei Defunti (2 novembre); Danballa, lo Spirito Lwa della Conoscenza, simboleggiato dalla biscia o dal boa, il giorno di San Patrizio (17 marzo); Ezilí Dantor, il più importante spirito-guida della famiglia Petro, il giorno della Madonna del Carmine (16 luglio); Ogou, semidio della guerra, del fuoco, del ferro, della caccia, dell’agricoltura, nel giorno di San Giacomo (25 luglio), e tanti altri.
Il Vodou haitiano (Vudù) nasce dalla fusione del cattolicesimo, della spiritualità occidentale e dell’Africa centrale, influenzata dagli schiavi fuggiti, che volevano ispirare ribellioni sotto un’identità spirituale comune.
Infatti, esso fu al centro dell’incitamento alla rivoluzione del 1791 ad Haiti contro la schiavitù e il colonialismo.
Dal 1835 al 1987, il governo haitiano bandì il Vodou con leggi che proibivano le pratiche rituali, ma che praticamente erano impossibili da attuare, in quanto esso era già diventato un sistema di credenze dominante, influenzando segretamente persino la cultura d’élite.
In seguito, la Chiesa di Roma costrinse Haiti ad adottare il Cattolicesimo romano come religione ufficiale, ma poi lanciò diverse campagne anti-Vodou, insieme alla Chiesa protestante, tanto da farlo associare prevalentemente alla Stregoneria.
Oggi, il Vodou è utilizzato in molteplici modi, soprattutto nella guarigione come sistema sanitario, in cui gli spazi religiosi possano diventare luoghi terapeutici dove i malati ricevono aiuto nella gestione di malattie e altre disgrazie.
Nonostante ciò, per molti, il Vodou rimane associato alla Stregoneria ed al culto satanico.
Hoodoo è una tradizione esoterico-spirituale, una forma di magia popolare tradizionale afro-americana, che si è sviluppata negli Stati Uniti da una combinazione di credenze di un certo numero di culture africane diverse, durante la tratta degli schiavi.
Non deve essere confuso con il Voodoo perché, sebbene anche l’Hoodoo sia nato come religione, ha perso lo status religioso dopo il 1880.
Nell’era storica, i quartieri degli schiavi della maggior parte delle piantagioni ospitavano almeno un praticante di Hoodoo, o un “rootworker**” (dottore della radice o guaritore della radice) a cui gli schiavi si rivolgevano per assistenza medica e spirituale.
Gli schiavi in genere si avvicinavano al medico europeo con sospetto, oppure non avevano accesso tempestivo alle cure mediche, anche perché le classi dei coltivatori europei chiamavano spesso un dottore come ultima risorsa, solo quando la produzione lavorativa era compromessa.
La maggior parte delle persone schiavizzate faceva quindi affidamento sui propri dottori, che combinavano la conoscenza medicinale delle piante con rituali soprannaturali per cure, protezioni e altri benefici per i credenti.
Le credenze Hoodoo sono puramente naturalistiche e le pratiche utilizzano materiali ottenuti naturalmente come erbe, minerali e persino animali.
Queste pratiche includono la guarigione a base di erbe, la venerazione degli antenati africani, la danza in cerchio in senso antiorario (Ring Shout), l’immersione in acqua, la musica sacra, la possessione spirituale, la divinazione, l’uso di incantesimi per la protezione spirituale contro i danni fisici e le evocazioni.
Nell’Hoodoo, un praticante attinge al potere spirituale che risiede dentro di sé per eseguire un rituale, per ottenere potere o successo.
L’Hoodoo è utilizzato per combattere disturbi comuni, intervenire e reindirizzare problemi relazionali, offrire protezione spirituale, portare fortuna, rendere omaggio o comunicare con gli antenati, fare divinazione ed attuare la vendetta, quando il sistema di giustizia sociale fallisce.
Arrivati in America, gli schiavi hanno preso in prestito la conoscenza delle proprietà curative delle piante e delle erbe locali dai guaritori dei nativi americani, anche per tentativi ed errori, iniziando poi a sperimentare per trovare cure simili parallele a quelle usate nelle loro terre d’origine africane.
Le pratiche Hoodoo vengono tipicamente tramandate generazionalmente, attraverso individui all’interno di famiglie riconosciute, per portare il manto di una speciale conoscenza rituale.
Esse hanno il compito di mantenere la responsabilità di utilizzare la loro conoscenza con saggezza ed a beneficio della comunità.
Ai credenti viene offerta l’opportunità di rivolgersi a questi specialisti rituali, per assumere il controllo delle proprie situazioni e, di concerto con l’intervento spirituale, per influenzare il destino.
In pratica, i rituali incoraggiano l’azione umana a raggiungere i risultati desiderati e forniscono un senso di potenziamento, che la preghiera da sola non potrebbe dare.
La cultura tradizionale di oggi spesso descrive l’Hoodoo come una pratica negativa, a causa dell’idea sbagliata comune, che tutti coloro che lo praticano siano avidi o corrotti; e ciò a causa della commercializzazione che ne ha modificato l’essenza, gli usi e la storia.
Il simbolismo del colore era ed è una componente forte nel folklore cosmologico dell’Africa occidentale: verde e giallo sono associati al vantaggio economico ed al successo in qualsiasi impresa; bianco e blu rappresentano l’acqua e gli spiriti dell’acqua e venivano usati per incantesimi di protezione.
Il bianco può essere rappresentato non solo dalla cera delle candele, ma anche con oggetti comuni per incantesimi protettivi.
Gli “alberi” in barattolo blu sono un comune ornamento da giardino contemporaneo nel sud-est, dove bottiglie di vetro blu sono posizionate all’estremità dei rami degli alberi o creano forme di alberi, appese ai rami o poste su espositori da giardino per portare fortuna, protezione e pace alla famiglia.
Rosso e bianco sono spesso associati ad incantesimi d’amore e/o rotture.
È inoltre possibile depositare nella terra borse/sacchetti evocatori (Mojo o Gris-gris) fatti di stoffa di flanella legati attorno ad altri oggetti, che aggiungono potere all’incantesimo.
Il sale è una sostanza usata nelle benedizioni ed oggi, quello nero, la cera di candela nera ed il tessuto nero sono tipicamente usati per maledizioni, fatture ed incantesimi di vendetta.
Spesso vicino alle tombe vengono sotterrati dei barattoli “vasi per incantesimi”, contenenti degli oggetti o del materiale, che hanno della cera versata sotto il coperchio con carta oleata sopra, per creare una chiusura ermetica.
I coperchi possono essere avvolti con un panno e legati con un nastro dello stesso colore, che varia sempre a seconda dell’associazione a cui sono destinati.
I vasi possono contenere monete, foto, candele, materiale organico, erbe, peperoncino, uova e tanto altro, dipende sempre dall’uso che bisogna farne.
Un tipo di vaso è quello che contiene gli “incantesimi di richiesta” o “incantesimi dannosi” (negativi), che richiedono l’aiuto degli spiriti o degli antenati.
Esso solitamente all’esterno è ricoperto di stoffa, nastri e cera neri, mentre all’interno contiene urina, ammoniaca, peperoncini rossi, insomma tutti oggetti o vegetali che parlano di rabbia e/o maledizione.
Invece, per un “incantesimo di petizione” si richiede che il vaso venga posto su un altare nella casa del “dottore della radice”, per un certo numero di giorni prima di essere avviato con un rituale al cimitero.
Poi ci sono gli “incantesimi di relazione”, che hanno a che fare con una rottura e che maledicono le persone, che il richiedente ritiene responsabili del loro dolore e sofferenza.
Insomma, l’Hoodoo è una tradizione magica molto e troppo complessa e, per praticarlo, devi essere in grado di interagire con la sua storia.
Per quanto possa infastidire sentirlo, i “bianchi” non possono praticare Hoodoo, perché non possono coinvolgere gli antenati degli oppressori dei “neri” ed impegnarli nelle loro tradizioni magiche.
Inoltre, sebbene le parole “Voodoo” ed “Hoodoo” siano talvolta usate in modo intercambiabile a causa di incomprensioni o disinformazione, si riferiscono a tradizioni nettamente diverse con origini e pratiche diverse.
Quindi, confondere queste tradizioni può portare all’ignoranza e agli stereotipi, che possono essere offensivi per i praticanti e per le culture da cui provengono, mentre una rappresentazione accurata promuove il rispetto e la comprensione delle diverse pratiche e credenze culturali.
Ma questo vale per tutte le cose di cui non conosciamo esattamente origine, uso, effetti ed efficacia.
Diffidate sempre dei ciarlatani…
Marie Catherine Laveau nacque il 10 settembre 1801, anche se c’è una certa confusione riguardo all’anno di nascita.
Infatti alcuni documenti indicano che nacque nel 1794, ma comunque sia, da una donna africana libera e di colore di nome Marguerite D’Arcantel, e da Charles Laveau Trudeau, un politico francese bianco.
Nel 1819, Marie sposò un uomo creolo di Sainte-Domingue (oggi Haiti) di nome Jacques Paris, che era fuggito come rifugiato dalla rivoluzione haitiana il quale, secondo le cronache, ben presto scomparve e, in seguito, dichiarato morto.
Da quel momento, la donna iniziò a presentarsi come la “vedova Paris”.
In seguito, Marie iniziò una relazione con Jean Louis Christophe Duminy de Glapion, un nobile di origine francese, col quale ebbe diversi figli, alcuni dei quali morirono nelle epidemie di febbre gialla, che affliggevano New Orleans a quei tempi, a causa dello scarso sistema di drenaggio della città.
Nonostante la donna fosse una buona madre e moglie, gran parte dell’aiuto pratico le proveniva dai suoi figli spirituali e dalla comunità in generale.
Marie divenne una parrucchiera, per creare stabilità economica per sé e per la sua famiglia e, grazie ai contatti che aveva con i suoi clienti neri che erano domestici, veniva a conoscenza di informazioni personali sui suoi ricchi clienti bianchi, che spesso cercavano il suo consiglio.
Ella, quindi, utilizzava queste informazioni per fornire alle persone che glieli chiedevano, consigli utili e sapienti sui loro affari privati e personali cosicché, durante le sue consultazioni Voodoo con ricche donne orleaniane, la donna migliorava la sua immagine di chiaroveggente.
Così in molti, ricchi e politicamente benestanti, sia bianchi che neri, pagavano Marie per consigli personali, interventi in alcune situazioni e protezione contro qualsiasi energia malvagia, che avrebbe potuto essere messa contro di loro.
Bisogna ricordare che, all’epoca, in quelle zone era molto praticato il Vodou (o Vodu, Vodù, Vudù, Voodoo, Hoodoo) come sistema religioso, il quale derivava dalle pratiche spirituali del Dahomey, lo storico regno dell’Africa occidentale (attuale Benin).
Esso era il culto prevalentemente della popolazione nera discendente dagli schiavi deportati nell’isola di Haiti, dopo lo sterminio nel 1533 della locale popolazione india.
Nonostante il divieto del 1685, gli schiavi deportati mantennero i loro riti, che di fatto erano un fattore di identità culturale, religiosa e politica.
Vodou è in realtà una parola della popolazione Fòn, che significa “spirito” o “divinità” e come religione, fu portata a New Orleans, prima dal gruppo iniziale di africani ridotti in schiavitù, provenienti dall’Africa occidentale poi, arrivò una seconda ondata, dopo la “Rivoluzione di Sainte Domingue” (1791–1804).
Quindi, Marie Laveau, era un’erborista ed ostetrica rinomata di New Orleans, praticava il Rootwork, ovvero un sistema che combina la credenza nella causalità magica della malattia con le cure per stregoneria, ed una tradizione empirica che sottolinea la causalità naturale della malattia, con le cure per mezzo di erbe e medicine.
Inoltre, praticava l’evocazione e lo spiritualismo.
Marie, con l’aiuto del dottor John Bayou, un noto prestigiatore senegalese, che si occupava di rootwork, iniziò a dominare la cultura e la società del Vodou a New Orleans.
Per decenni, ella fu una donna molto potente, una regina, una madre per molti.
Le persone chiedevano il suo consiglio per affari coniugali, controversie domestiche, questioni giudiziarie, gravidanza, finanze, salute e buona fortuna.
La donna, a sua volta, consigliava i suoi praticanti, fornendo loro consigli o oggetti spirituali protettivi come candele, polvere ed un assortimento di altri oggetti mescolati insieme per creare un gris-gris (amuleto voodoo, che protegge chi lo possiede dalla sfortuna o attira su di sé la buonasorte).
Marie era nota per assistere i prigionieri condannati a morte ad alcuni dei quali, circolavano voci, avrebbe dato veleni o altre sostanze prima che andassero al patibolo, cosa che non è mai stata provata.
Ma, dopo la sua morte, sua figlia Marie Philomène affermò, durante un’intervista con un giornalista del Picayuneche che, durante queste visite, avrebbero avuto luogo solo tradizioni cattoliche e che sua madre avrebbe anche preparato l’ultimo pasto degli uomini e pregato con loro.
Marie qualche volta chiese anche la grazia o la commutazione delle condanne, per coloro che aiutava, avendo spesso successo nelle sue richieste.
Marie morì il 17 giugno 1881, serenamente nella sua casa, così come annunciato dal Daily Picayun.
Il suo funerale fu sontuoso, con la partecipazione di un pubblico eterogeneo, inclusi membri dell’élite bianca.
Subito dopo, si iniziò a raccontare, che molte persone l’avevano vista in città dopo la sua morte.
Il nome di Marie Laveau e la sua storia continuano ad essere circondati da un alone di mistero e da leggende, ispirando numerosi testi, rappresentazioni e musiche artistiche.
Anche se in molti l’additavano come “strega”, era anche chiamata “Sacerdotessa Voudou” e, soprattutto “Regina Voodoo”, titolo che indiscutibilmente mantiene ancora oggi, visto che molti seguaci del Voodoo della Lousiana, la pregano come se fosse uno spirito Lwa (spiriti intermediari tra l’umanità e Bondyé, una divinità creatrice trascendente), chiedendole favori e canalizzandola tramite la possessione degli spiriti.
Inoltre, ancora oggi alcuni lasciano offerte di elastici per capelli accanto alla targa nella sua ex casa al 1020 di St. Ann Street, doni che onorano la sua fama di parrucchiera.
Marie Laveau fu sepolta nel cimitero n. 1 di Saint Louis nella cripta della famiglia Laveau-Glapion (in tutto ci sono 3 cimiteri).
E di tutte le tombe elaborate, che si trovano a New Orleans, quella che attira il maggior numero di visitatori ogni anno, è proprio la sua.
C’è un’altra cripta nel cimitero n. 2, che è conosciuta come Wishing Vault o Voodoo Vault, dove i visitatori (illegalmente) disegnano “XXX” sulla sua lastra bianca, nella speranza che lo spirito di Marie esaudisca loro un desiderio, oltre a decorarla con cuori, pentagrammi, poesie ed iniziali.
Sebbene non ci siano prove reali, che si tratti effettivamente della tomba di Marie Laveau, centinaia di visitatori ogni anno compiono un pellegrinaggio regolare al sito dove, secondo la tradizione, lo spirito di Marie interverrebbe personalmente a chiunque lasci un’offerta di monete, perline del Mardi Gras, fiori, rum o candele.
Inoltre, vengono lasciate offerte di ciambelle alla statua di Sant’Espedito, che rappresenta lo spirito in piedi tra la vita e la morte, ritenendo che queste offerte accelerino i favori richiesti a Marie Laveau.
I giocatori d’azzardo gridano il suo nome, quando lanciano i dadi e sono state raccontate molteplici storie di avvistamenti della regina Voodoo.
La sua lapide ha più visitatori della tomba di Elvis Presley e, sebbene non sia ancora ufficialmente considerata una santa, c’è un forte movimento per far canonizzare Marie.
L’obiettivo principale del Voodoo della New Orleans di oggi è servire gli altri ed influenzare l’esito degli eventi della vita, attraverso la connessione con la natura, gli spiriti e gli antenati, aiutare gli affamati, i poveri ed i malati, proprio come faceva una volta Marie Laveau.
Molto probabilmente, dopo la morte di Marie, una delle sue figlie assunse la sua posizione, mantenendo il suo nome, e continuò la sua pratica magica, assumendo anche il ruolo di regina poco dopo la morte di sua madre.
Non si è mai saputo se sua madre abbia scelto il ruolo per sua figlia, o se Marie II abbia scelto di seguire le orme di sua madre, ma sembra che si assomigliassero molto fisicamente.
Ma, nonostante tutti i suoi sforzi, la figlia non ha mai eguagliato la fama di sua madre.
Apparentemente le mancava il calore e la compassione di sua madre, perché ispirava più paura e sottomissione.
Come la madre, iniziò come parrucchiera, finendo per poi gestire un bar e un bordello in Bourbon Street.
Marie II fu proclamata una “talentuosa mezzana”, in grado di soddisfare i desideri di qualsiasi uomo a pagamento.
Durante le sue sontuose feste, tenute alla Maison Blanche, si offrivano champagne, buon cibo, vino, musica e ragazze nere nude, che ballavano per uomini bianchi, politici e alti funzionari.
La donna, presumibilmente, morì annegata in una grande tempesta.
La Notte di San Giovanni è un’antica festa di Mezza Estate, che si svolge dalla sera del 23 giugno, anche conosciuta come la vigilia di San Giovanni.
Questa notte, le persone celebrano l’estate in vari modi, tradizioni e superstizioni antiche, per lo più di origini pagane, legate alla natura.
Eccone alcune.
Originariamente durante la celebrazione del Solstizio d’Estate, venivano accesi dei falò per onorare il Sole e per proteggersi dagli spiriti maligni, che potevano vagare liberamente per la notte.
Dopo l’introduzione del Cristianesimo, la celebrazione fu legata alla data di nascita di San Giovanni Battista, il 24 giugno.
Infatti, la tradizione religiosa narra che Zaccaria, il padre di Giovanni, accese dei falò per annunciare la nascita del figlio a parenti e amici.
Nei tempi antichi, i falò di Mezza Estate venivano accesi in cima a colline e scogliere in tutte le campagne e, i resti di queste tradizioni continuarono fino al XVIII secolo.
Questa celebrazione è sopravvissuta molto più a lungo nelle aree rurali, dove le persone erano più in sintonia con la natura.
Il Solstizio d’Estate era il momento in cui le persone mostravano il loro apprezzamento per i loro animali domestici guidandoli tra due falò, o in senso orario (emulando il movimento del Sole), attorno a un singolo falò.
Le persone saltavano anche su fuochi più piccoli e in alcuni luoghi si credeva, che il salto più alto rappresentasse l’altezza che il grano avrebbe raggiunto quell’anno.
In alcune zone dove c’erano pietre erette, si credeva che, se una persona avesse trascorso la notte tra i monoliti, avrebbe acquisito poteri di divinazione.
D’altra parte, c’era la possibilità che una persona, che si aggirava furtivamente tra le pietre antiche, potesse essere portata via dalle fate o finire matta, o morta.
Il fuoco è uno dei tre simboli basati sugli antichi rituali della notte di San Giovanni.
È l’elemento purificatore che ci libera dalla sfortuna.
Un rituale prevede di scrivere un elenco su un foglio di carta, di tutto ciò che vogliamo abbandonare nella nostra vita e bruciarlo nel fuoco.
I falò e i riti legati al fuoco iniziano alla vigilia del 24 per celebrare il potere del Sole e aiutarlo a rinnovare la sua energia.
La leggenda dice, che le ceneri del falò curino le malattie.
Inoltre, la protezione contro gli incendi durerà tutto l’anno, per coloro che oseranno scavalcare le fiamme.
L’acqua è il secondo simbolo della notte di San Giovanni, simboleggiando la fertilità e la purezza.
Si crede che dalla mezzanotte del 23 alla mattina del 24 Giugno, l’acqua di mare sia miracolosa, curi le malattie e dia felicità.
La tradizione dice anche, che saltare tra le onde doni un anno di salute, anche se secondo il rituale bisognerebbe saltare all’indietro.
L’acqua è quindi un elemento chiave nella Notte di San Giovanni, spesso collegato al terzo simbolo di questa magica notte, il mondo vegetale, famoso per la “Guazza di San Giovanni” (leggi articolo https://www.madameblatt.it/2021/06/22/san-giovanni-e-le-sue-erbe/).
Anticamente, le persone raccoglievano l’acqua da 7 diverse fontane, ponendola in una ciotola in cui si lasciava tutta la notte.
La ciotola deve essere lasciata all’aperto, insieme con le erbe di San Giovanni.
Al mattino, dovresti lavarti il viso con questa guazza, ma fai attenzione!
Se ti guardi allo specchio mentre lo fai, l’incantesimo non funziona!
Anche il bagno in mare fa parte del rituale.
L’acqua e il mare sono associati alla purificazione e alla fertilità, quindi, se vuoi prendere parte al rituale, devi saltare 7 onde.
Dicevo che il terzo simbolo di questa magica notte è legato al Mondo vegetale.
Oltre alla famosa “Guazza di San Giovanni” posta sul davanzale, anticamente non mancavano mai, alle porte di case e stalle, ramoscelli di Noce appesi agli stipiti.
Con fronde di Noce, infatti, si adornavano le case traendone responsi propizi dal sussurrare delle foglie al vento e dal loro avvizzire lento o veloce.
Un’usanza conosciuta era il “ramoscello di Noce di San Giovanni”, che fiorisce verso la fine di giugno, che si poneva all’ombra prima del sorgere del sole, verificando già dopo il mezzogiorno le condizioni del ramo, come da antiche tradizioni contadine.
Se esso era appassito prima di mezzogiorno, l’estate sarebbe stata molto secca, se restava verde vigoroso per più giorni, l’estate sarebbe stata piovosa.
Per alcuni, il ramoscello di San Giovanni serviva anche, a non far entrare in casa le streghe in volo per raggiungere il loro luogo di ritrovo.
In Sicilia, precisamente ad Alcara Li Fusi, celebre è la “Festa di Muzzuni” che, nonostante si festeggi nella notte di San Giovanni, deriva da un rito propiziatorio alla Grande Dea Cerere (o Demetra), che governa la fertilità della terra.
Questa celebrazione è dedicata alla ricerca dell’amore, al rigoglio della natura, alla giovinezza e alla fecondità.
I rituali di questa festa, durante la quale giovani donne vestite di bianco danzano le canzoni d’amore di musicisti maschi, possono anche invocare Afrodite e Adone.
Il termine “Muzzuni” probabilmente si riferisce ad una brocca priva di collo (“mozzata”), o alle spighe di grano falciato e raccolto in fascioni (“mazzuna”) e anche a San Giovanni decollato (con la testa mozzata).
Questa brocca mozzata viene riempita di grani, coperta con un fazzoletto, fuoriescono steli di grano e orzo fatti germogliare al buio, lavanda, spighe di grano maturo e garofani.
In seguito, una giovane donna del quartiere, a simboleggiare le antiche sacerdotesse pagane, lo colloca sull’altare tra due lucerne.
Si entra così, nel vero e proprio clima della Festa: ogni quartiere che ospita il “Muzzuni” viene animato con musiche e canti popolari.
Nei tempi antichi, la vigilia della notte di San Giovanni, giovani uomini e donne contattavano il Mondo degli Spiriti, per ottenere informazioni sulle loro prospettive matrimoniali.
Uno di questi incantesimi divinatori prevedeva la fusione del piombo, il “Chiummo” e la sua caduta in acqua fredda, dove si sarebbe congelato in forme che potevano essere interpretate, secondo il simbolismo tradizionale.
In pratica, il solidificarsi del piombo nell’acqua fredda, secondo leggi occulte e misteriose, gli avrebbe fatto assumere una forma che poteva essere associata al mestiere, che avrebbe svolto il futuro marito della ragazza, che eseguiva il rituale.
Quindi, se il metallo, per esempio, assumeva una forma paragonabile ad un martello, il futuro fidanzato avrebbe fatto il fabbro; se la figura assomigliava ad una pecora, il marito avrebbe fatto il pastore, e così via.
Questo rito veniva spesso compiuto a seguito di una novena, che durava dalla sera del 15 giugno fino alla vigilia della festa.
Ecco la formula:
San Giovanni benedetto,
pe’ un infame maledetto,
foste a morte condannato,
con sto’ piombo coagulato,
conoscere mi fai,
la fortuna che mi dai,
San Giovanni della vita.
Visto che non è molto facile reperire il piombo, questo rito si faceva con un uovo nell’acqua.
Si prendeva un bicchiere grande e trasparente e si riempiva d’acqua.
Poi, si rompeva un uovo, si separava l’albume dal tuorlo, mettendo solo il bianco nel bicchiere d’acqua, lasciandolo fuori per una notte sul davanzale della finestra.
Il giorno dopo, se l’acqua era ricoperta di bolle, significava che presto si sarebbe trovato un compagno bello, simpatico e ricco.
Se c’era invece l’immagine di un edificio o di una chiesa, era di buon auspicio, ma il matrimonio non ci sarebbe stato a breve termine.
Infine, se non fossero apparse immagini, bisognava solo aspettare fino al prossimo anno!
La vigilia di San Giovanni, oltre ad essere importante per le streghe ed i neopagani, lo è soprattutto per i praticanti del Vudù.
Infatti, a New Orleans si celebrano battesimi Vudù sulle rive del Bayou St. John, tradizione fatta risalire a Marie Laveau, la regina vudù di New Orleans.
Madame Laveau teneva un rito annuale la notte della festa di San Giovanni, riunendosi sulle rive del bayou di New Orleans, dove con i suoi devoti adorava i potenti Lwa (Spiriti), con offerte e doni per garantire un anno propizio.
Ancora oggi, ogni anno a New Orleans, Marie Laveau è onorata con una cerimonia di lavaggio della testa, i cui partecipanti si vestono di bianco dalla testa ai piedi, compreso un foulard bianco, e devono presentare un’offerta allo spirito della Regina Voodoo.
Alcuni dei regali più popolari sono nastri per capelli e mollette, graziosi pettini per capelli, cibo creolo, fiori, candele blu e bianche, piccole statue di santi cattolici, rosari e sacchetti gris-gris.
I praticanti, che non possono partecipare al battesimo, spesso eseguono un rituale di purificazione privato a casa, sotto una foto di Madame Laveau e davanti ad una vasca di acqua, con tre candele bianche, fiori bianchi, incenso, acqua della Florida, rum al cocco, nastri o cravatte per capelli bianchi, profumo, un pettine, foulard bianco e tazza bianca.
Quindi, bisogna allineare ed accendere le tre candele, l’incenso, riempire la vasca con acqua tiepida, aggiungendo una bottiglia piena di acqua della Florida e alcuni petali dei fiori bianchi.
Si sta nudi davanti alla vasca e presentare la propria richiesta alla Madre sotto forma di preghiera. Entrare nella vasca, immergere la tazza bianca nell’acqua e versare il contenuto sulla testa 7 volte.
Successivamente, ci si sdraia nell’acqua a meditare o pregare, non più di 30 minuti.
Usciti dalla vasca, si avvolge il foulard bianco intorno ai capelli e si rimane all’aria ad asciugare.
Ci si veste di bianco e ci si sdraia su lenzuola bianche pulite.
Et voilà, il rito di purificazione è fatto!
A New Orleans, un luogo che mi affascina veramente, c’è un altro rito che potrà interessare tanti di noi:
“per tenere gli esattori, i padroni di casa, la legge e i nemici lontani dalla tua porta, il 24 giugno, prendi l’acqua di un fiume (a New Orleans deve essere rigorosamente di Bayou St. John), mettila in una bottiglia e recita una preghiera.
Metti la bottiglia d’acqua su un lato della stanza, con la parte superiore rivolta verso la porta e, quando un debitore o un nemico bussa, chiedi a San Giovanni di impedire loro di entrare in casa, mentre fai rotolare la bottiglia verso la porta d’ingresso.
Quando la persona andrà via, col piede riporta la bottiglia nella posizione originale.
Mantieni la bottiglia nella sua posizione e non svuotarla mai.”
Insomma…
A San Giovanni, sta a te decidere se fare i rituali o meno.
Puoi saltare sul fuoco o nuotare al mattino presto, senza dover credere necessariamente in qualcosa.
Basta celebrare una notte magica come poche altre, una festa in cui l’energia del fuoco invita a godersi la serata e a lasciarsi ispirare da antiche sognanti credenze.
Erzulie è uno spirito o una divinità familiare (Lwa in lingua originale) tipica del Voodoo, praticato principalmente ad Haiti e in altre regioni del mondo caraibico.
Questo termine Erzulie è la deformazione della parola “Azilih” che, nella lingua fon (Dahomey), indica il serpentello d’acqua.
Nella religione Voodoo, i Lwa Erzulie rappresentano la maggior parte delle figure femminili del Pantheon (il Tempio di tutti gli Dei) e simboleggiano le varie manifestazioni femminili dello spirito.
Le Erzulie sono le Vergini, le Madri e le Madonne del culto.
Erzulie Freda Dahomey è sicuramente la manifestazione di Erzulie più conosciuta, chiamata anche “Metre Zilì”, mentre a Santo Domingo è conosciuta come la “Metresa”.
Erzulie Freda Dahomey è la signora dell’amore, del fascino, della seduzione, della sensualità.
Spesso Erzulie Freda piange, di un pianto profondo che pare nascere da un dolore incolmabile.