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Lemuria
La leggendaria Lemuria era un’antica civiltà perduta, che esisteva prima e durante il tempo di Atlantide.
Si ritiene che fosse situata in gran parte nell’Oceano Pacifico meridionale, tra il Nord America e l’Asia/Australia.
Lemuria era talvolta indicata anche come Mu, o la Patria di Mu.
Le informazioni su Lemuria iniziarono ad emergere e guadagnare popolarità nel 1864, quando Philip Lutley Sclater, avvocato e zoologo britannico, pubblicò un saggio intitolato “I mammiferi del Madagascar“.
Innanzitutto, egli ipotizzò che il Madagascar e l’India un tempo facessero parte di un continente più grande, cosa che portò alla prima teoria sulla scoperta dell’antico supercontinente Pangea.
Sclater trovò un numero significativamente maggiore di specie di Lemuri (animali infraordine di primati, il cui nome deriva dal latino,indicando il tipico movimento altalenante della loro camminata e corsa) in Madagascar, piuttosto che in Africa o India.
Da questa osservazione concluse, che il Madagascar era probabilmente la patria originaria dell’animale.
Egli ipotizzò che una massa continentale perduta, che si estendeva attraverso l’Oceano Indiano, doveva aver permesso ai lemuri di viaggiare in India e in Africa dal Madagascar.
Sclater credeva che questo continente, che chiamò “Lemuria” dedicandolo ai primati, avesse toccato la punta meridionale dell’India, l’Africa meridionale e l’Australia occidentale, prima di affondare definitivamente nel fondo dell’oceano.
All’epoca questa tesi fu accettata dalla maggior parte degli scienziati e così cominciò a prendere forma, ed a crescere, l’idea di Lemuria come paradiso perduto dal quale aveva avuto origine il genere umano.
Sembra che gli abitanti di questa terra perduta, noti come Lemuriani, fossero un popolo molto avanzato e pacifico, che viveva in armonia sia con le persone che con la natura.
Si narrava che essi fossero estremamente alti con quattro braccia, mentre altri affermavano che fossero mutaforma, in grado di spostarsi dalla terra al mare senza sforzo.
Essi conoscevano a fondo l’energia atomica, l’elettronica, le scienze ed avevano capacità telepatiche e di veggenza.
Possedevano tecnologie tali, da farci sembrare dei dilettanti al loro confronto, e controllavano la maggior parte delle loro tecnologie attraverso la mente.
Un tempo sapevano come alimentare le loro navi, usando l’energia radiata dai cristalli.
Era però teoria comune che, al culmine della sua civiltà, il popolo lemuriano fosse altamente evoluto e molto spirituale.
Sebbene le prove fisiche concrete di questo antico continente possano essere difficili da trovare, molte persone “sanno” di avere un forte legame con Lemuria.
Circa 14.000 anni fa, la cultura nota come Lemuria era fiorente, così come quella di Atlantide, entrambe floride.
Ad un certo punto, però, i profeti e saggi del tempo cominciarono a rendersi conto che qualcosa stava cambiando.
Cominciarono a ricevere informazioni, presentimenti, che la Terra stava per attraversare un cambiamento molto drammatico.
Il cambiamento a cui si riferivano era quello notoriamente chiamato “Diluvio Universale”, conosciuto anche come la “Distruzione di Atlantide”.
Essi erano in simbiosi con la Terra, così cominciarono a rendersi conto, che era molto importante preservare la conoscenza di Lemuria.
In realtà, era già da circa 2000 anni che si stavano preparando per questo grande cataclisma.
Quindi, cominciarono a diffondere i loro insegnamenti sulla Terra e sulla storia dell’umanità, a quante più persone possibile, credendo che così le informazioni e le tecnologie sarebbero state memorizzate all’interno delle cellule dei corpi umani, cosa che le avrebbe protette dall’oblio.
Infatti, era di grande importanza per questi antichi Esseri preservare la loro conoscenza sacra, in modo che potesse sopravvivere e beneficiare le generazioni del futuro.
Così i Lemuriani iniziarono anche ad immagazzinare informazioni nei cristalli, noti come “Cristalli del seme lemuriano” , che furono poi portati nelle profondità della Terra, per essere immagazzinati e preservati.
È così si sparse la voce del “Quarzo lemuriano” (a tutti gli effetti un Quarzo Ialino), che si dice fosse incastonato con l’antica conoscenza dell’esistenza umana e della fonte di energia.
E in molti, ancora oggi, ritengono che questi cristalli abbiano la capacità di aiutarci a ricordare, che siamo tutti un’unica coscienza ed Esseri di amore divino.
Continuando con la leggenda, ad un certo punto venne il diluvio, e tutte le persone che erano sottoterra furono al sicuro dalle acque, anche se molte di quelle sulla superficie della Terra morirono.
Alcuni studiosi affermano che una prova reale dell’esistenza di Lemuria, siano le piramidi dei Maya, Incas e Aztechi: ogni volta che le persone tentavano di costruire una piramide più alta, veniva distrutta e spazzata via.
Quindi la forma piramidale è rappresentativa delle fasi dell’evoluzione.
Quando le acque si ritirarono, il popolo emerse dal sottosuolo, trovando una Terra molto diversa rispetto a quella che conoscevano un tempo.
Purtroppo, la maggior parte dei popoli indigeni ha perso l’esatto ricordo letterale di questa apparizione ma, all’interno dei ranghi più alti degli Sciamani, Guaritori e Insegnanti Metafisici di oggi, questa conoscenza viene lentamente richiamata ed insegnata, per continuare la conoscenza della creazione e di Dio.
Durante queste sessioni, alcune persone sperimentano l’odore dello ‘sporco appena posato’, o l’odore ‘chiaroveggente dello sporco’.
Si tratta di un odore particolare, come di qualcosa di sotterraneo, probabilmente riesce a comprendere cosa scrivo, soltanto chi “lavora” in questo campo.
Dicevo che, col Diluvio universale, le persone sante di tutto questo pianeta, inclusa Lemuria, andarono sottoterra.
Queste persone sante, che avevano la capacità di conoscere le cose e comprendere la frequenza delle onde, circa un anno prima dell’alluvione, ricevettero i loro segnali per andare sottoterra, di cui i ‘non risvegliati’ non erano a conoscenza.
Mentre erano sottoterra, impararono a vivere lì e ad usare l’ambiente sotterraneo per il loro sostentamento, oltre a costruire comunità molto solidali ed amorevoli.
Alcune di queste aree sotterranee, una tra tante sotto il piede sinistro della sfinge d’Egitto, sono state scoperte di recente dagli archeologi.
I saggi e i santi avevano completato in parte il lavoro finale necessario per preservare parte della conoscenza.
A sostegno della reale esistenza di Lemuria, nel 1899, Frederick Spencer Oliver, uno scrittore americano di narrativa occulta, pubblicò “A Dweller on Two Planets”, un libro in cui affermava che i sopravvissuti di un continente sommerso, chiamato Lemuria, vivevano a Mount Shasta.
Il Monte Shasta, ovvero “Montagna Bianca“, con i suoi 4.321,8 mt di altezza, è uno stratovulcano (vulcano con forma generalmente conica, costituito dalla sovrapposizione di vari strati di lava solidificata, tefra, pomice e ceneri, e con ripidi pendii) attualmente quiescente, ma potenzialmente attivo, situato all’estremità meridionale della Catena delle Cascate in California.
Nel suo libro, Oliver affermava che i Lemuriani vivessero in una serie di complessi tunnel sotto la montagna, e che la gente del posto a volte vedeva queste creature vagare fuori dalla montagna in vesti bianche.
Anche Wisar Spenle Cerve, pseudonimo di Harvey Spencer Lewis, nel 1931 scrisse un libro sui Lemuriani nascosti del Monte Shasta, il quale ampliò la popolarità di questa leggenda.
Il cercatore d’oro britannico JC Brown, nel 1904, affermò di aver trovato una città sotterranea a 11 miglia di profondità nella stessa montagna, piena di oro, scudi e mummie, alcune delle quali erano alte 10 piedi.
Quando raccontò la sua storia, il gruppo formò una squadra di 80 persone per esplorare la montagna alla ricerca della città sotterranea ma, il giorno in cui la squadra doveva partire, JC Brown scomparve e non fu mai più ritrovato.
Secondo ‘The Lemurian Connection‘, un’associazione spirituale creata per fungere da punto focale, per riunire individui di tutto il Mondo, che hanno un interesse comune nella condivisione di informazioni ricevute da vari insegnamenti Lemuriani, 25.000 anni fa Atlantide e Lemuria erano le due civiltà più altamente civilizzate sulla Terra.
Ma qualcosa andò male.
Tra le due civiltà sorse un dissenso riguardo allo sviluppo ed all’evoluzione di altre civiltà.
I Lemuriani credevano, che le altre culture meno evolute dovessero essere lasciate sole, libere di continuare la propria evoluzione al proprio ritmo, secondo le proprie comprensioni e percorsi.
Invece, gli Atlantidei credevano, che le culture meno evolute dovessero essere controllate dalle due civiltà più evolute. La loro discussione sulle ideologie portò a diverse guerre termonucleari, che indebolirono entrambe le placche continentali.
Quando le guerre furono finite e la polvere si fu calmata, non ci furono vincitori, solo morte, distruzione ed ulteriore degradazione dello spirito umano, al punto che entrambe le parti si resero conto dell’inutilità di un tale comportamento.
Così, i Lemuriani decisero di costruire una società separata all’interno del Monte Shasta, dove sarebbero stati al sicuro da qualsiasi interruzione sulla superficie della Terra.
La città di Telos fu costruita all’interno del Monte Shasta e fu progettata per ospitare 200.000 Lemuriani.
Oggi si ritiene che Telos ospiti 1,5 milioni di Lemuriani all’interno del Monte Shasta.
E le credenze moderne dicono, che Lemuria può essere sentita e contattata attraverso pratiche spirituali.
I Lemuriani erano una razza spirituale altamente evoluta, quindi possono essere contattati tramite messaggi spirituali dai credenti ancora oggi.
Inoltre, si ritiene che i Lemuriani utilizzino cristalli, soprattutto il Quarzo ialino, come strumento di comunicazione,.
Cristalli che gli Antichi programmarono, per insegnare nel futuro i loro messaggi di unità e guarigione, e che oggi sono veramente molto utilizzati e venerati dai credenti Lemuriani moderni.
E non solo…
Scorzonera è un genere di piante appartenenti alla famiglia della Asteraceae, probabilmente originario del Sud America, che conta oltre 20.000 specie.
Tra le più conosciute c’è Pseudopodospermum hispanicum, ovvero la Scorzonera di Spagna o Viperaria, Barba di becco. Salsefrica nera, è una pianta originaria dell’Europa centrale e meridionale.
In Italia cresce spontanea in alcune zone del Friuli-Venezia Giulia, in campi pietrosi, incolti, pendii aridi.
E’ alta fino a 50 cm. e produce fiori gialli simili a margherite.
La radice è di colore nero esternamente, mentre all’interno la polpa risulta bianca e polposa, il sapore tende all’amarognolo.
Con lo stesso nome si trovano in commercio due tipi di radici: una con la parte esterna nera ed una, impropriamente detta Scorzonera, che è più grossa e più coltivata e che si presenta con la parte esterna bianco-crema: Tragopogon porrifolium, ovvero Scorzobianca.
Il nome Scorzonera deriva da un’antica parola spagnola, ‘escurco‘, che vuol dire “vipera“.
Infatti anticamente, a questa radice si attribuivano poteri contro i morsi terribili delle vipere ed era utilizzata per curare la peste.
Pietro Andrea Mattioli, erborista italiano del ‘500 al servizio dell’imperatore Massimiliano II, scriveva: “Questa erba è recentemente diventata conosciuta e apprezzata in Hispania, avendo aiutato molte persone che erano state morsi dai serpenti. Dopo che questo ebbe successo, si scoprì che aiutava anche per altri tipi di avvelenamento e persino per la pestilenza. Questo spiega alcuni degli altri nomi della pianta selvatica: Erba natter, Radice di vipera, Latte natter ed Erba di vipera. Le crocifere in fiore gialle sono state persino elogiate come ‘la morte del serpente’“.
E poi: “Molti scrivono che il succo di questa pianta è così potente che quando il serpente, come lo chiamano, ‘scorzo’, ne viene persino toccato, si irrigidisce. E se il succo viene gocciolato nella bocca del serpente, morirà subito dopo”.
La radice aveva trovato il suo posto anche nella medicina veterinaria rurale.
Ad esempio, se le zampe posteriori di un maiale diventavano zoppe, allora si doveva “mettere un pezzo della radice nera in una fessura nel muro e dire quanto segue: ‘Drago, drago, drago, fuori dalla stalla!’ A la verdura in un servizio del genere merita sicuramente il nome di “radice potente”!
I nativi americani masticavano la linfa lattiginosa coagulata, per alleviare l’indigestione, veniva usata anche per le ferite.
I Greci ed i Romani imbevevano i panni di lino nel succo distillato di Scorzonera, per ferite sanguinanti e piaghe.
Plinio mescolava lattice della pianta con il latte umano e diceva che era una cura per tutti i problemi agli occhi.
Il tè era anche usato come lozione e/o bevanda, per trattare i morsi di cani rabbiosi, sia sugli esseri umani che sul bestiame.
La Scorzonera di Spagna ha un sapore molto particolare, che ricorda gli asparagi.
Varie parti della pianta possono essere consumate, comprese radici, germogli frondosi e fiori aperti, cotti o crudi.
Il prodotto principale rimane, tuttavia, la radice del tubero ricoperta da una pelle nerastra, che viene eliminata prima di essere consumata, solitamente dopo l’ebollizione.
Ma se la pelle viene rimossa prima della bollitura, la radice sbucciata deve essere immediatamente immersa in acqua mescolata con aceto o succo di limone, per evitare che cambi colore.
Poiché la radice contiene un lattice estremamente appiccicoso, spesso è meglio sbucciarla dopo averla fatta bollire.
I residui di lattice possono essere rimossi strofinando con una goccia d’olio e poi lavando con sapone.
La Scorzonera viene solitamente mangiata insieme ad altre verdure, o con carote o piselli.
Ma è spesso viene servita con senape o salsa olandese, come se fossero asparagi, o fritta.
La Scorzonera è un alimento ipocalorico, che apporta molti nutrienti al nostro organismo, ed è anche ricco di proprietà terapeutiche diuretiche, antinfiammatorie, favorisce una corretta circolazione sanguigna, combatte anche la cellulite e la gotta, ha un indice glicemico basso.
Indicato per i diabetici, è utile ai convalescenti grazie alla ricchezza di vitamina C, calcio, fosforo e potassio, che favorisce l’attività dei reni e la resa depurativa e leggermente lassativa.
La Scorzonera di Spagna non ha particolari controindicazioni, può avere solo un lieve effetto lassativo, ma potrebbe esserci la possibilità di intolleranze individuali verso questa radice, quindi sarebbe meglio consultare un medico prima di consumarla.
Come i fiori di Scorzobianca, anche quelli di Scorzonera si aprono solo la mattina e si chiudono entro mezzogiorno.
In Esoterismo, il lattice di questa pianta contiene i poteri di materializzazione, incarnazione e solidificazione.
Questo succo, si credeva che fosse un residuo del liquido amniotico cosmico in cui un tempo galleggiava l’embrione della Terra.
Era un residuo dell’atmosfera lattiginosa dell’Era di Lemuria, l’ipotetico continente scomparso, situato nell’Oceano Indiano o in quello Pacifico, in cui vivevano organismi vegetali e animali primordiali e da cui si nutrivano; una specie di “latte materno” che permetteva agli Esseri spirituali di incarnarsi nella materia terrena.
La Scorzonera, quindi, aiuta a collegare “Cielo” e “Terra”, per aiutare ad “ascendere” in questo momento nel Tempo.
Detiene le antiche energie dei sacerdoti/sacerdotesse, oltre a quelle del Fuoco Sacro Lemuriano.
La sua essenza possiede le energie di Alpha e Omega, il Divino Maschile e il Divino Femminile, nostro Dio Padre-Madre per ogni anima in questo Universo.
Contiene la nostra Scintilla Divina, aiutando ad allinearci con la nostra Presenza Divina, il Sé Divino, la Luce Divina che siamo veramente.
Assiste quelle Anime che hanno scelto di non reincarnarsi più per tornare ‘a casa’ ed essere in pace, oppure ad ‘ESSERE’ qui sulla Terra.
E’ in pratica un dono per l’Ascensione estremamente potente.
PIANETA: Saturno/Giove
ELEMENTO: Acqua
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Acquario/Pesci
CHAKRA: 1, Muladhara (C. della Radice)
Sul prato di maggio
“È bello sostare sul prato di maggio.
Il profumo dell’erba novella
e dei fiori freschi ti riempiono di fragranza:
la vista delle pecore mansuete
che brucano e del pastore
che zufola o intaglia ti allieta
l’anima e ti fa amare la vita.
Bisogna sostare
sul prato di maggio
per temprarsi le membra
e per rinfrancarsi l’anima.
Questo è il mese più adatto.
Beato chi se lo può godere
sui prati fioriti e festosi;
è il mese di Maria,
la madre nostra comune.
La sua casta presenza
tra la gaiezza dei prati
in fiore non può che
renderci fiduciosi e felici.”
-Giuseppe Fanciulli-
Maggio è il quinto mese del calendario gregoriano, corrispondente al mese del calendario romano “Maius”, a sua volta dedicato alla Dea della fertilità e dell’abbondanza Maia, la Grande Madre Terra.
Secondo il calendario dell’antica Roma, oltre alla festa di Bona Dea (Maia), che cadeva il primo maggio, in questo mese c’erano altre ricorrenze:
–Festa degli Argei, il 14 o 15 maggio, fantocci di legno o di vimini intrecciati, appunto gli Argei, legati mani e piedi, che venivano lanciati dalle Vestali nel Tevere dal Ponte Sublicio. Al rito, partecipavano anche i pontefici, il pretore e i cittadini. Sembra che questa celebrazione derivi da Giove Fatidico, che ordinò ai primi abitanti del luogo, al tempo in cui quella terra era chiamata Saturnia, di offrirgli tanti corpi consacrati di vecchi, quante erano le loro gentes, fino a quando Ercole fece gettare dei giunchi al posto degli anziani, dando origine al rito degli Argei.
–Agonalia, celebrata il 21 Maggio, era dedicata a Veiove, Dio romano, oggetto di culto fin da età molto antica. Veiove era il protettore dell’Asylum, il bosco sacro di rifugio, che si trovava nella sella del Campidoglio. La festa consisteva nel sacrificio di un ariete in nero, durante la quale il Re dei Sacrifici chiedeva sempre il consenso dicendo “agone”? (ovvero “posso agire?”); da qui Agonalia.
–Ambarvali, una serie di riti, che si tenevano nell’antica Roma alla fine di maggio, per propiziare la fertilità dei campi, celebrati in onore di Cerere. Durante queste celebrazioni, si sacrificavano un toro, una scrofa ed una pecora, che prima del sacrificio erano condotti in processione tre volte attorno ai campi. Infatti, i rituali prendono il loro nome da questo momento, derivando appunto da “ambio” (vado in giro) ed “arvum” (campo).
–Floralia, per i Romani una delle feste con cui si celebrava la primavera e il risveglio della natura. Essa era una festa abbastanza rustica e semplice per tradizione diventata poi, col tempo, un’occasione per dare sfogo alla licenziosità e alle rappresentazioni pubbliche di scene abbastanza piccanti, che tanto piacevano ai Romani. Il nostro primo Maggio si ricollega benissimo a Floralia.
–Lemuria, si svolgevano il 9 Maggio, nell’Antica Roma, per tenere lontani i Lemuri (dal latino “Lemures”, cioè “Spiriti della notte”, o “Larve”, ossia “Fantasmi”), quindi gli Spiriti dei morti. Sembra che questa tradizione sia stata istituita da Romolo, per placare lo spirito del gemello Remo, che aveva assassinato. Il rituale prevede che il “Pater Familiae” getti alle sue spalle alcune fave nere, recitando formule propiziatorie, per nove volte.
–Rosalia o Rosaria o, più semplicemente, “la festa delle rose” , erano collegate con il culto dei morti, sviluppatasi dall’uso di porre dei fiori nei siti di sepoltura. La data di celebrazione di questa festa variava localmente, a seconda della fioritura delle rose, ma indicativamente si celebrava durante le Idi di Maggio.
Il poeta romano Ovidio fornisce una seconda etimologia sul nome Maggio, affermando che questo mese è chiamato così per i “maiores”, in latino “anziani”, così come il mese successivo (giugno) è chiamato così per “iuniores” = “giovani “.
Nel tardo Impero russo, Mayovka era un picnic in campagna, o in un parco, nei primi giorni di Maggio, da cui il nome.
Alla fine, “Mayovka” (in particolare, “Mayovka proletaria”) finì per significare una celebrazione illegale del primo Maggio da parte del pubblico rivoluzionario, tipicamente presentata come un innocente picnic.
Nel mese di Maggio, è piacevole stare col naso all’insù, per ammirare la pioggia di meteoriti di Eta Aquariids, visibile dal 21 aprile fino a circa il 20 Maggio di ogni anno, con il picco di attività intorno al 6 Maggio.
Oppure le piogge delle Arietidi, dal 22 maggio al 2 luglio e il picco il 7 giugno.
Ed anche le Virginidi fanno le apparizioni in varie date a Maggio.
Il 1 Maggio, in molti Paesi del Mondo, si festeggia la “Festa dei Lavoratori”, da quando la ricorrenza fu istituita a Parigi nel 1889, (in Italia dal 1891).
Questa data è celebrata a Cuba, in Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione Europea; mentre negli Stati Uniti si festeggia il “Labor Day” il primo lunedì di settembre.
Ma vediamo un po’ come nacque.
“8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire” era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e condiviso da gran parte del movimento sindacale dei lavoratori, del primo Novecento.
Queste furono le parole d’ordine, che aprirono la strada a rivendicazioni generali e, il 1 maggio del 1886, a Chicago, i Sindacati organizzarono uno sciopero generale, per richiedere condizioni di lavoro migliori e più umane per gli operai.
Infatti, a metà Ottocento, l’orario di lavoro poteva durare 16 ore, spesso svolto in condizioni disumane, non esisteva il concetto di “sicurezza” e le morti dei dipendenti non venivano nemmeno più conteggiate.
La protesta dei Sindacati e dei lavoratori durò 4 giorni, ci furono enormi cortei di persone, dapprima pacifici ma poi, con interventi delle forze dell’ordine, la situazione precipitò ed ebbe tragiche conseguenze.
Fu lanciato un ordigno che uccise un poliziotto e tutto degenerò.
Molte persone vennero arrestate, anche se non c’erano prove su chi avesse gettato la bomba; alcuni di loro furono condannati a morte per strangolamento.
Il leader anarchico August Spies, morendo disse:
«verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi».
L’esito del processo indignò gli operai di tutto il Mondo e i condannati diventarono i “Martiri di Chicago”.
Nelle Hawaii, il 1 maggio si festeggia il “Lei Day”.
I Lei sono ghirlande spesso realizzate con fiori e foglie tipici di queste isole, offerti come simbolo di saluto, addio, affetto, celebrazione o onore, nello spirito di “aloha.”
Il Lei Day ebbe origine nel 1927, quando il poeta Don Blanding propose una celebrazione, per riconoscere il ruolo della Lei nella cultura hawaiana.
La scrittrice Grace Tower Warren suggerì il primo giorno di maggio, perché la data coincideva con una celebrazione legata anche ai fiori.
Oggi, le celebrazioni del Lei Day includono musica, giochi, mostre e concorsi di produzione di Lei.
In Messico, il 5 si celebra il “Cinco de Mayo”, ovvero il giorno che celebra la vittoria dell’Esercito messicano sull’Esercito francese, nella battaglia di Puebla del 1862.
Per commemorare questa pietra miliare storica, il Messico ospita una serie di sfilate di rievocazioni storiche.
Negli Stati Uniti, il 16 è dedicato alla “Giornata delle Forze Armate”.
Il 22 Maggio è la “Giornata marittima nazionale”, in commemorazione del primo viaggio transoceanico tramite battello a vapore (completato dalla USS Savannah nel 1819), che riconosce gli sforzi della Marina mercantile statunitense, durante la guerra e la pace.
Il 31 si celebra il “Memorial Day”, promemoria della tenacia della vita. È tradizione alzare la bandiera in questo giorno e tutti devono saperlo fare alla perfezione.
Nella prima quindicina di Maggio, ad Hong Kong si festeggia “Cheung Chau Bun Festival”, dedicato al Dio Pak Tai, che salvò la città da una pestilenza, e che coincide sempre con il compleanno del Buddha.
Il componente distintivo: torri di bambù adornate con panini fatti a mano.
A Maggio, in molti Paesi del Mondo si celebra la “Festa della Mamma”; in Italia quest’anno cadrà il giorno 9.
Famoso è il “Festival di Cannes”, in Costa Azzurra, dedicato alla “settima arte”, che non solo è uno dei più importanti al Mondo, ma è un luogo in cui i conoscitori del Cinema internazionale possono vedere ed essere visti.
Invece, per gli sportivi abbiamo il “Gran Premio di Monaco”,
un’iconica gara di Formula 1, che attira a Monaco tutto il jet set, di cui
quest’anno si celebrerà il 78° anno.
Molto simpatico è il “Cooper Hill Cheese Rolling Festival”, nel Gloucestershire, una tradizionale gara con il formaggio, nata nel XIX secolo che, sebbene fosse stata interrotta per alcuni anni per motivi di sicurezza, è tornata in auge. Diverse dozzine di persone inseguono una forma di formaggio, giù per una ripida collina e il vincitore si porta a casa un sacco di formaggio.