Geranium è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Geraniaceae, che comprende più di 350 specie dalla distribuzione cosmopolita.
Geranium deriva dal greco “geranós” = “gru”, per la forma del frutto, che ricorda la testa di questo uccello.
Spesso, il genere Geranium viene scambiato col genere Pelargonium, dal quale si differenzia in quanto il primo possiede fiori con 5 petali tutti uguali, mentre il secondo ha petali irregolari, solitamente con quelli superiori che hanno forma, colore o dimensioni diverse dagli altri tre inferiori.
Dal mondo islamico a quello cristiano, il simbolismo del Geranio è associato agli dei ed ai santi.
In Egitto era simbolo di prosperità, in Cina, simbolo di immortalità ed in Giappone di longevità, ma nel Regno Unito, soprattutto la specie Geranium robertianum era considerata di malaugurio, quindi ai bambini si raccomandava di non raccoglierne i fiori.
Secondo una leggenda, l’origine del Geranio è legata alla vita del profeta Maometto.
Si narra che, dopo aver lavato la propria camicia, la gettò ad asciugare su una pianta e, sorprendentemente, al contatto la pianta si trasformò in un fiore di Geranio.
Nella mitologia scandinava, il Geranio era dedicato a Odino, il dio della saggezza, della poesia e della guerra e, per questo motivo, era conosciuto come il “Favore di Odino”.
La specie probabilmente più nota è il Geranio comune (Geranium molle), di origine euroasiatica, conosciuto anche come Geranio volgare, Geranio molle, Piè di gallo, Erba polacca, Testa di gru, Erba di gru, Cranesbille geranium, Dove’s-foot crane’s-bill, Dove’s-foot geranium, Géranium mou, Weicher Storchschnabel, Geranio de los caminos, Mjuknäva, Loðblágresi, Lodnestorkenebb, Tian Shu Kui.
Molle: tenero, morbido.
Presente in tutta Italia, il Geranio comune è una pianta pelosa, alta fino ad una quarantina di centimetri, con foglie verdi picciolate e pelose, morbide al tatto, e fiori rosa-violetti.
Cresce nei prati, orti, ai bordi delle strade, muretti a secco, incolti, nelle vigne.
Le foglie del Geranio comune possono essere ingrediente di zuppe, oltre ad essere ottime come foraggio.
A questa pianta si riconoscono proprietà anodine, astringenti e vulnerarie.
Le foglie, schiacciate e strofinate sulla pelle, sono un ottimo repellente per insetti.
Anticamente (ma anche oggi), l’olio essenziale di Geranio veniva utilizzato localmente, per favorire la guarigione delle ferite, ridurre le infiammazioni e prevenire le infezioni.
Era benefico per varie malattie della pelle come acne, eczema, pelle secca.
L’olio essenziale è usato in aromaterapia per alleviare i crampi mestruali e bilanciare gli ormoni, oltre ad alleviare i sintomi di problematiche respiratorie, come congestione e tosse.
Inoltre, per le sue proprietà calmanti, favorisce l’equilibrio emotivo ed il rilassamento.
Il rizoma del Geranio comune è ricco di tannino e veniva utilizzato dai primi coloni americani per conciare le pelli.
Quando si raccoglie il Geranio comune (ma anche le altre specie) per i suoi oli essenziali, il tempismo è fondamentale, poiché la più alta concentrazione di oli aromatici si trova tipicamente nelle foglie e negli steli durante la mattina.
Il Geranio dei prati (Geranium pratense) è una pianta di origine euroasiatica, in Italia presente solo in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana.
Pratense: dei prati.
Altri nomi: Geranio de’ mont, Meadow crane’s-bill, Meadow geranium, Geranio de prado, Geranio quinto, Géranium des prés, Wiesen-Storchschnabel, Blaues Schnabelkraut.
Pianta bassa e cespugliosa, può raggiungere 1 metro di larghezza, presenta stelo peloso, foglie verdi palmate e fiori blu pallido col centro più chiaro, raramente bianchi.
Gli stami hanno gambi rosa-viola con antere viola scuro.
Il Geranio pratense è un’erba mellifera, con alta secrezione di nettare ed una grande concentrazione di zucchero.
Cresce nei prati e pascoli freschi, boschi ricchi di humus.
La radice del Geranio dei prati è utilizzata nella medicina tibetana per le sue proprietà analgesiche, antinfiammatorie ed antipiretiche.
Il Geranio dei prati ha una lunga storia di giardinaggio, già dall’Era elisabettiana, quando aveva nomi come Crowfoot Crane’s-bill, Bassinets, Loving Andrews e Gratia Dei (Grazia di Dio).
Il nome Bassinet Geranium deriva da una parola francese per “Salver”, a causa della forma a scodella dei piccoli fiori blu.
Il nome Gratia Dei era una traduzione in latino derivante proprio dal suo nome tedesco medievale, Gottesgnade, che a sua volta proveniva dal suo nome più antico, Grazia di Odino, o Fiore di Odino, indicativo della sua valutazione sacra dall’antico al medievale.
Un tempo, il Geranio dei prati veniva raccolto in Islanda per la fabbricazione di un colorante blu, il cui metodo segreto è ormai dimenticato, ed era molto probabilmente la fonte del colore delle vesti dei sacerdoti, o era la porpora dei re.
In ogni caso era il colore che indicava la presenza di Odino, ed era il colore del suo mantello e dei suoi occhi.
Il colore blu era dedicato anche a Sant’Andrea ed in Germania era tradizione tra le giovani donne pregare nel giorno della festa dedicata a questo santo, per avere una visione dei loro futuri mariti, che sarebbero andati loro in sogno, se avessero dormito nude quella notte.
Per associazione, Sant’Andrea era santo patrono dei matrimoni.
Questo connubio di Andrea con l’amore e con il fiore di Odino, potrebbe facilmente spiegare il motivo per cui in Gran Bretagna, il Geranio dei prati era chiamato anche Loving Andrews.
Questa specie è associata molto agli elfi ed ai folletti, in particolare a Robin Goodfelow, il celebre Puck del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.
Il Geranio colombino (Geranium columbinum), conosciuto anche come Piedi di piccione, Piè colombino, Long-stalked crane’s-bill, Longstalk cranesbill, Stein-Storchschnabel, Tauben-Storchschnabel, Pie de paloma, Pied de Pigeon, Géranium colombin, è una pianta di origine europea.
Colombinum: dal latino, “gradito dai colombi”.
Presente in tutta Italia, cresce nei prati, pascoli, boschi, ai margini delle strade.
Il Geranio colombino può raggiungere i 40 cm. di altezza, presenta foglie palmate verdi, fiori rosa con venature porpora e fusto peloso.
La sua radice cotta è commestibile, ed era consumata come cibo in tempi di carestia.
Tutta la pianta, ma soprattutto le radici, sono ricche di tannino ed hanno proprietà antisettiche, altamente astringenti, emostatiche e toniche.
L’infuso dell’intera pianta, o delle sole radici, viene utilizzato nel trattamento della diarrea (soprattutto dei bambini e degli anziani), della dissenteria, del colera, della gastroenterite, delle emorragie interne, delle mestruazioni eccessive ecc.
Esternamente viene utilizzata, invece, nel trattamento delle ferite purulenti, delle emorroidi, della candida, delle secrezioni vaginali, delle infiammazioni della bocca, ecc.
È meglio raccogliere le radici quando la pianta entra in fiore, poiché sono allora più attive dal punto di vista medicinale.
Invece, le foglie dovrebbero essere raccolte prima che la pianta deponga il seme.