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Eliphas Lévi
La Magia Bianca (o protettiva) è antica quanto il mondo.
I primi popoli nativi sulla Terra, per ingraziarsi la natura con la quale avevano a che fare costantemente, eseguivano rituali propiziatori e formule magiche per guarire, per legare un uomo o donna, per la fortuna, per il riavvicinamento o allontanamento di una persona.
Nella tradizione ebraica venne sviluppato un alfabeto, creato dal patriarca Enoch, proprio per comunicare con le Entità buone, cioè con gli Angeli e con gli Spiriti buoni.
Nel ‘400 il mago Abramelin, nel suo libro ‘La magia sacra’, spiegò la differenza fra la Magia Bianca e quella nera, teorizzando che il demonio potesse essere comandato grazie all’aiuto del proprio Angelo custode.
Nel Medioevo, la Magia fu ostacolata dal Cristianesimo, in quanto si riteneva che ogni tipologia di rituale magico fosse rivolto a sovvertire l’ordine naturale delle cose e, quindi, era da disprezzare e da mettere al bando.
Così dal Medioevo al Rinascimento, la Magia Bianca fu appannaggio di pochi e veniva praticata di nascosto, segretamente.
Nel XIX secolo lo studioso Eliphas Lévi, celebre occultista, studiò l’Occultismo e l’Esoterismo e stabilì un rapporto fra le 22 lettere dell’Alfabeto ebraico ed i 22 Trionfi dei Tarocchi.
Scrisse diversi libri sull’argomento e divenne un importante punto di riferimento, per lo studio della storia della Magia.