È incredibile come le persone di tutte le culture, e di tutto il Mondo, cerchino di esercitare il controllo su un Universo apparentemente indifferente/casuale/caotico, facendo cose assurde e spesso frutto di antichi retaggi.
Oggi inizio a descriverne qualcuna, vediamo se le conoscete già.
Per esempio, la paura del numero 13 è così pervasiva nella cultura occidentale, che molti hotel e uffici omettono il tredicesimo piano, mentre gli aeroporti non hanno un tredicesimo cancello.
Così in altre culture, nessuno fa alcuna attività, quando arriva venerdì 13.
In gran parte dell’America Latina, le persone seguono la tradizione spagnola quando si tratta di superstizioni.

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Quindi, il giorno sfortunato non è il venerdì 13, bensì martedì 13, giorno in cui non ci si sposa assolutamente, tra le varie cose.
L’ansia per venerdì 13 nasce in primis dal collegamento con due teorie popolari, che ruotano attorno all’apparizione di un tredicesimo ospite in due eventi antichi: nella Bibbia, Giuda Iscariota è il tredicesimo ospite ad arrivare al L’Ultima Cena, ed è la persona che tradisce Gesù.
E poi c’è l’antica tradizione norrena, che sostiene che il male e il tumulto siano stati introdotti per la prima volta nel Mondo dall’apparizione del Dio infido e malizioso Loki, a una cena nel Valhalla.
Egli fu il tredicesimo ospite, sconvolgendo l’equilibrio delle 12 divinità già presenti.

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Ma ripeto, questa è più che altro una fobia del Mondo occidentale perché, ad esempio, per gli antichi Egizi il 13 era un numero fortunato, nonostante la mancanza della tredicesima legge nell’elenco delle norme legali più antiche del Mondo del Codice di Hammurabi.
In in realtà, l’omissione non è stato altro che un errore materiale, commesso da uno dei primi traduttori del documento, che non è riuscito a includere una riga di testo: infatti, il codice non elenca affatto le sue leggi numericamente.

The Thirteen Club-Ph. Mrs Daffodil Digresses
Alla fine del XIX secolo, un capitano newyorkese, William Fowler (1827-1897), cercò di rimuovere lo stigma che circonda il numero 13, e in particolare la regola non scritta di non avere 13 ospiti a tavola, fondando una società esclusiva chiamato il ‘Club dei Tredici’ (The Thirteen Club).
Il gruppo cenava regolarmente il 13 di ogni mese, nella stanza 13 del Knickerbocker Cottage, un abbeveratoio popolare di proprietà di Fowler dal 1863 al 1883.
Prima di sedersi per una cena di 13 portate, i membri passavano sotto una scala e uno striscione che diceva: “Morituri te salutant“, dal latino = “chi sta per morire ti saluta“.

Friday the 13th-Ph. Time Magazine
E pare che alcuni ex presidenti degli Stati Uniti, tra cui Theodore Roosvelt, abbiano fatto parte di questo club.
A rincarare la dose, nel 1907 Thomas William Lawson pubblicò il romanzo
‘Friday the 13th‘ (Venerdì 13) nel quale raccontava la storia di un agente di cambio di New York City, che giocava sulle superstizioni della data, per creare il caos a Wall Street e fare strage sul mercato.

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Stesso titolo il film horror ‘Friday the 13th’ (Venerdì 13) uscito nel 1980, che presentava al mondo un killer, con indosso una maschera da hockey di nome Jason, e che è forse l’esempio più noto della famosa superstizione nella storia della cultura pop.
Il film ha generato numerosi sequel, oltre a fumetti, novelle, videogiochi, merchandising correlato e innumerevoli terrificanti costumi di Halloween.

E comunque, ci sono altre date o eventi infausti, che si correlano con il numero 13 ed il venerdì.
Venerdì 13 ottobre 1307, gli ufficiali del re Filippo IV di Francia arrestarono centinaia Cavalieri Templari, il potente ordine militare/religioso, formato nel XII secolo per la difesa della Terra Santa.
I Templari furono incarcerati con l’accusa di vari comportamenti illegali e successivamente giustiziati.
In tempi più recenti, di venerdì 13 si sono verificati numerosi eventi traumatici, tra cui il bombardamento tedesco di Buckingham Palace, nel 1940; il ciclone in Bangladesh del 1970, che uccise più di 300.000 persone; la scomparsa di un aereo dell’aeronautica cilena nelle Ande, nel 1972; la morte del rapper Tupac Shakur, nel 1996; lo schianto della nave da crociera Costa Concordia al largo delle coste italiane, che uccise 30 persone, nel 2012.
Venerdì 13 marzo 1964, nel quartiere Kew Gardens del distretto del Queens, a New York, avvenne un tragico fatto di cronaca.

Kitty Genovese
Catherine Susan Genovese, chiamata Kitty, fu barbaramente uccisa.
Le circostanze del suo assassinio e la mancata reazione da parte dei suoi vicini furono riportate da un articolo del New York Times, pubblicato il 27 marzo 1964, seppur successivamente vennero mostrate alcune inaccuratezze sulla dinamica degli eventi riportati nello stesso articolo, e divennero il simbolo di un fenomeno psicologico noto come ‘effetto spettatore’, o ‘complesso del cattivo samaritano’, o anche “sindrome Genovese”.
La donna, rientrata tardi e parcheggiando lontano dall’abitazione che condivideva con altre ragazze, fu accoltellata alle spalle e, nonostante le sue grida, non fu aiutata dai vicini, se non troppo tardi.
Qualcuno chiamò (senza intervenire fisicamente) la polizia e le prime telefonate di aiuto fatte, come risultò dalle registrazioni, erano confuse e la polizia stessa non dette evidentemente alta priorità a quella faccenda.

Il carnefice, allontanatosi in un primo momento, ritornò a cercare Kitty Genovese, che cercava di salvarsi, l’accoltellò nuovamente, la violentò e la derubò, lasciandola agonizzante.
Pochi minuti dopo la fine dell’aggressione, un testimone, Karl Ross, chiamò la polizia.
Le forze dell’ordine e il personale medico arrivarono entro pochi minuti dalla chiamata di Ross; Kitty Genovese venne portata via in ambulanza e morì nel tragitto in ospedale.
Il caso di Kitty Genovese è considerato come una delle principali ragioni, che hanno portato alla creazione del 911, il numero unico per le emergenze attivo negli Stati Uniti d’America dal 1968.
La paura del numero 13 si è guadagnata persino un termine psicologico: triskaidekafobia.

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Nelle culture occidentali, 3 è un numero magico: tutto, dalla Santissima Trinità ai tre porcellini, tende ad essere organizzato in 3.

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In Cina, è il numero 4, invece, a causare preoccupazione quando si programmano grandi eventi come celebrazioni o incontri di affari.
Ciò perché il suono della parola 4 ( si ) è molto simile alla parola ‘morte’ nella maggior parte dei dialetti cinesi.

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Invece, il numero 8 (ba) del mese è molto favorevole, perché il nome suona come ‘fa’ , la parola che significa generare o creare, come creare ricchezza o accumulare una fortuna.
Associato al progresso e allo sviluppo, è un giorno per cercare di concludere affari e tenere riunioni, mentre durante il Capodanno lunare è tradizione dare soldi in buste rosse in quantità di 8, o celebrare matrimoni.
Se invitati a cena a casa di qualcuno in Cina, ci sono una serie di simboli importanti, che sono fondamentali per affrontare con successo l’occasione ed evitare l’offesa.
Innanzitutto, non regalare a chi ti ospita un orologio o un ombrello.
La parola ‘orologio’ (zhong) suona come ‘fine’, come se stessi augurando a qualcuno la sua fine o la sua morte.

Ph. Feng Shui to Go
Così come ‘ombrello’ (san), suonando come ‘addio (san), essenzialmente suggerisce che non li vedrai mai più.
Inoltre, cosa molto importante, non usare carta da regalo bianca per un dono o offrire fiori bianchi, poiché è un colore generalmente associato al lutto.
Quando si considera cosa indossare per una celebrazione, evitare di sfoggiare quindi il bianco per lo stesso motivo, così come un abito tutto nero (considerato malevolo e associato alla morte) e optare per il rosso, il colore più propizio, poiché il sangue simboleggia la vita.
A cena, è considerato sfortunato lasciare le bacchette sporgenti dalla ciotola del riso, in quanto sembrano incenso nella cenere nell’altare di una tomba: adagiali invece sulla parte superiore della ciotola.

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Se è Capodanno, il tuo ospite potrebbe servire pesce, che è considerato di buon auspicio per la sua associazione con generosità ed abbondanza.
Attento: se rovesci del riso a cena, non aspettarti che il tuo ospite lo spazzi via, perché quel gesto potrebbe spazzar via tutta la sua fortuna!
Mentre torni a casa dopo il tramonto, non fischiare, perché attirerai i fantasmi, mentre se vedi un gufo o lo senti bubolare, simboleggia un disastro imminente o la morte.
I gatti in Cina, invece, sono generalmente considerati portafortuna, anche se la loro associazione con la ricchezza è nata in Giappone.
Quindi se ti trovi in Oriente ed un gatto ti attraversa la strada, stai tranquillo!

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Se a Capodanno ti trovi a L’Avana, quando suona la mezzanotte, c’è l’usanza è quella di gettare un secchio d’acqua fuori dalla porta o dal balcone, per sbarazzarsi di tutte le cose cattive dell’anno precedente.
Ogni volta che i Cubani aprono una bottiglia di rum, versano intenzionalmente le prime gocce sul pavimento per ottenere la benedizione degli ‘spiriti buoni’.
Inoltre, non si scuote una sedia vuota, altrimenti la morte si avvicina, non si apre un ombrello dentro casa perché porta sfortuna e non si deve mettere la borsa sul pavimento, altrimenti i soldi finiranno subito.
Per proteggere i bambini dal malocchio, molti Cubani appendono un azabache (ambra nera) attaccato ad un nastro, sulla culla.
In Spagna, è usanza mangiare 12 chicchi d’uva, quando l’orologio suona la mezzanotte alla vigilia di Capodanno, per portare fortuna per l’anno nuovo.
In Thailandia, porta sfortuna tagliarsi i capelli di mercoledì, che è un giorno sacro, poiché la rasatura della testa è associata al lutto.

Azabache -Ph. Fundaciòn de Cultura Islamica
Inoltre, non bisogna dormire con la testa rivolta a ovest, poiché è lì che tramonta il Sole, e quindi simboleggia la fine, o ti farà fare brutti sogni.
In Thailandia, secondo il Buddhismo theravada, ad ogni giorno della settimana è associato un colore di buon auspicio o infausto: ad esempio, il rosso è fortunato la domenica ma sfortunato il lunedì, mentre il verde è fortunato il mercoledì ma sfortunato il sabato.
Qui, le uova e le arance sono cibi di buon auspicio da avere sempre a portata di mano e, se senti un geco durante il giorno, invece è di cattivo auspicio.
In Russia, gli scarafaggi erano tradizionalmente considerati di buon auspicio, mentre il nero è un colore fortunato in Etiopia, dove è associato al suolo ricco.
Altre interessanti e globali superstizioni ti invitano, ovunque tu ti trovi, a non posare il tuo cappello sul letto, porta sfortuna perché è associato alla morte.

Ph. Fotocontest
E’ vietato incrociare le braccia, quando si stringe la mano a qualcuno, perchè quel gesto è tipico di chi viene ammanettato e portato in galera.
Evita i tavoli con 12 commensali, in cui tu saresti il 13°, ma evita anche di sederti all’angolo di un tavolo, altrimenti rimarrai single.
Qualunque cosa tu faccia, non versare MAI l’olio o il sale.
Porta sfortuna perché ha le sue radici in tempi in cui entrambi gli oggetti erano costosi e considerati di lusso, quindi una vera e propria jella se fossero stati sprecati.
Se sei single, e ti trovi vicino a qualcuno che sta spazzando casa, stai attento che per sbaglio non ti spazzoli i piedi con la scopa: non ti sposerai!
Amo volare in aereo e mi sta mancando tanto non poterlo fare.

Ma ci sono persone che odiano questo mezzo di trasporto e passano tutto il tempo nel terrore mortale, facendo magari tutto ciò che è in loro potere, per sopravvivere a questa esperienza.
Ciò significa, per esempio, provare vari incantesimi salvavita, compreso lo sputo sull’esterno di quell’aereo, prima di salire a bordo.
Probabilmente non hai idea di quanto sia potente il tuo sputo…
Nel corso della storia, le persone hanno usato la saliva per ungere, incantare, proteggere.
Sputano sui soldi prima di scommettere, sputano sulle proprie dita per bloccare il malocchio, sputano tra le corna di Satana così scomparirà.
Anche Gesù sembra che usò la sua saliva per dare la vista a un cieco.
Tuttavia, immagino che sputare su un aereo durante l’imbarco non sia facile da fare senza essere arrestati, o sconvolgere i compagni di viaggio.
Magari, potresti semplicemente leccare molto furtivamente il dito e poi premerlo delicatamente sull’esterno dell’aereo, mentre sali a bordo e così: sano e salvo!
Attenzione: se voli con un compagno, devi convincerlo a fare la medesima cosa…

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