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L’Alstonia è un genere di piante arboree tropicali, comprendente circa 40-60 specie, originarie dell’Africa tropicale e subtropicale, dell’America centrale, del sud-est asiatico, dell’Australia, della Polinesia, con la maggior parte delle specie nella regione malesiana.
Alstonia boonei è un albero alto fino a 45 metri e col tronco di diametro fino ad un metro, che trasuda lattice, originario dell’Africa.
Cresce nelle foreste pluviali, in luoghi paludosi.
Il nome è dedicato al Dott. Charles Alston (1685-1760), medico e professore di botanica all’Università di Edimburgo.
Il lattice è pericoloso e può causare cecità.
Le foglie e la corteccia dell’Alstonia sono usate nella medicina popolare, per curare le malattie veneree, vermi, morsi di serpente, dolori reumatici, asma, ferite infette, rilassa i muscoli, ecc.
In Ghana, si usa un decotto di corteccia dopo il parto, per aiutare l’espulsione della placenta.
La sua importanza deriva dalla ‘guttaperca’, una macromolecola di origine vegetale molto simile, per chimica e per origine, alla gomma naturale o caucciù, ma senza la stessa elasticità, e l’ottimo legname.
Infatti, dall’Alstonia si ricava un legno bianco, usato per la costruzione di sgabelli, sculture, utensili domestici, giocattoli, canoe, corna, maschere, carpenteria leggera, scatole e lana di legno per l’imballaggio delle banane.
In Nigeria, si costruiscono le casse di risonanza degli strumenti musicali per il popolo Yoruba.
Inoltre, l’albero è utilizzato per fornire ombra alle piantagioni di caffè, the e banane.
Alstonia scholaris, è un albero sempreverde di medie dimensioni, proveniente dalle foreste molto umide dell’Himalaya e produce dei fiori piccoli bianco-verdastri, che crescono in grappoli stretti.
In India è chiamato ‘Saptaparni’ e fu piantato per la prima volta a Delhi alla fine degli anni ’40, quando stava sorgendo la colonia di Golf Links, quartiere di Nuova Delhi, considerato una delle zone più costose per acquistare immobili in India.
Il nome deriva da due parole sanscrite, ‘Sapta’ = ‘sette’ e ‘parni’ = ‘foglie’, perché le foglie, come suggerisce il nome, spesso si trovano in mazzi di sette attorno allo stelo.
Il Saptaparni è di grande importanza culturale nel circolo intellettuale, poiché tradizionalmente le sue foglie venivano assegnate a studiosi e insegnanti, durante le cerimonie di convocazione dall’Università di Visva Bharati.
Questa tradizione è stata avviata da Rabindranath Tagore all’Università di Gurudeb ma, a causa del degrado ambientale, la pratica è stata ridotta alla consegna di una sola foglia al Vice Rettore dell’Università.
Nello Sri Lanka il suo legno chiaro è usato per costruire le bare e nel Buddhismo, il primo Buddha, Theravada, utilizzò l’Alstonia scholaris come l’albero per raggiungere l’illuminazione.
Il profumo dei suoi fiori è talmente inebriante, da far venire il mal di testa.
Il Saptaparni è anche conosciuto come ‘Albero della lavagna’ (con la sua corteccia si producono lavagne e matite) e ‘Shaitan ka Jhad’, ovvero ‘Albero del Diavolo indiano’, tant’è che le persone sono spesso riluttanti a sedersi sotto questo albero, o addirittura a passarci sotto, perché è collegato agli spiriti maligni dell’oscurità e al diavolo.
Infatti, sembra che camminare di notte all’ombra di un albero di Saptaparni sia considerato un suicidio.
Si ritiene che le persone non tornino mai indietro, dopo averci camminato vicino o essersi rifugiati sotto quest’albero durante la notte.
Gli spiriti maligni, che risiedono sull’albero di Saptaparni, lanciano fango e pietre rotonde sui passanti.
L’albero è il luogo preferito dai serpenti velenosi, poiché la linfa dell’albero è lattiginosa.
Un cobra, dopo aver morso una persona, sale su un ramo di un Saptaparni e abbassa la testa, finché la persona non muore.
Il tronco dell’albero emette un odore fetido ed è interpretato a causa di spiriti maligni che lo abitano.
Gli Indù non tagliano mai questo albero, poiché si crede che porti sfortuna e cattiva salute alla famiglia.
La gente dice di aver visto belle donne sedute di notte sul ramo più fragile dell’albero.
E si crede che gli ‘yakshi’ o ‘pretam’ (fantasmi femminili) appaiano sotto l’albero di Alstonia, assumendo la forma di belle donne che mangiano ‘paan’ (‘murukkan’, preparazione a base di erbe, masticata per i suoi effetti stimolanti).
Molti uomini sono tornati, per raccontare storie di fantasmi che li hanno portati all’albero di Alstonia: molti sono stati trovati morti sotto l’albero, la mattina dopo.
Il tronco del Saptaparni, che si trova all’interno del complesso orientale del tempio Chottanikkara Bhagavathy è pieno di chiodi.
Gli spiriti maligni, che possiedono esseri umani, sono imprigionati in quest’albero, proprio con i chiodi.
Fate attenzione…
CORNIOLO – Il Sensibile
“Fascino ed allegria”
dall’1 al 10 aprile dal 4 al 13 ottobre
Buon Compleanno ♥
Secondo l’Oroscopo celtico, appartieni al segno del Corniolo, che ti conferisce indipendenza e comportamenti idealisti.
Abile osservatore e dotato di un’intelligenza fuori dalla norma, potresti raggiungere ottimi risultati nel lavoro o in politica, o dedicare la tua vita alla ricerca.
Avrai spesso una vita affettiva, vista la tua predisposizione ad una potente fertilità, ricca di amori, avventure, colpi di fulmine, vissuta con gioia e leggerezza.
Sarai amante un po’ farfallone, anche se pieno di energia e squisito, comunque come amico sarai il più affidabile e ricercato.
Dovrai controllare la tua vitalità, che talune volte potrà prendere una strada negativa e trasformarsi in aggressività, che si esprimerà in malcontento e noia di vivere, pur nascondendo un importante senso di colpa.
Per te è essenziale fino all’ossessione diventare un personaggio importante, lasciare una traccia di te, inventare o creare qualcosa di nuovo.
Tendi ad acuire la tua sensibilità e a vivere le bellezze del quotidiano come una pena molto faticosa, sei delicato, ma irrequieto ed intuitivo.
Dotato di fantasia spericolata e molto poco realistica potrà riportarti nella giusta carreggiata un saggio Ulivo, che dovrà essere in grado di confrontarsi con te in modo aperto.
L’Uomo Corniolo non è così semplice come gioca ad apparire.
Con lui non è facile andare d’accordo, ma con le persone vicine, che gli piacciono davvero, mostra calore, generosità e liberalità.
Amici e parenti possono sempre contare su di lui, essendo un uomo molto paziente, onesto e comprensivo.
Capisce molto presto che per la famiglia e le persone vicine è necessario assumersi la responsabilità, ed è perfettamente possibile per una persona come lui.
L’Uomo Corniolo trascorre molto tempo con la sua dolce metà, ma questo non gli impedisce di essere molto esigente con lei.
Il tradimento, l’inganno e l’incoerenza sono cose che non potrà mai perdonare.
La Donna Corniolo può essere molto laboriosa e ambiziosa, ma per lei è molto difficile raggiungere gli obiettivi di carriera.
Se una donna di questo tipo non riuscirà a raggiungere gli obiettivi desiderati, allora si realizzerà con successo nel ruolo di moglie e madre.
Nella vita familiare, la Donna Corniolo mostra le sue migliori capacità e qualità.
Sarà sempre in grado di prendersi cura del futuro di tutti i membri della famiglia e riuscirà facilmente a impostare la casa, per una risoluzione positiva e sicura di tutti i problemi.
In generale, le persone Corniolo sono di natura adorabile, sensibile e romantica.
Sono il partner perfetto, se non consideri la loro sensibilità una debolezza.
La loro ricerca dell’armonia arricchisce la relazione e nessuno deve aver paura di dover assumere una certa posizione nella comunità.
COLORE: Magenta
PIANTA: Althea
SEGNI CELTICI AFFINI: Ulivo, Frassino
SEGNI ZODIACALI CORRISPONDENTI: Ariete, Bilancia
ERBE AROMATICHE BENEFICHE: Menta Piperita, Acetosella, Rosmarino
PARTI FISICHE PIU’ VULNERABILI: Sistema circolatorio, Reni
PROFESSIONI ADATTE: le tue professioni ideali sono nell’ambito della Giustizia e della Diplomazia.
ALCUNI PERSONAGGI FAMOSI: Marie-Sophie Germain, Milan Kundera, Toshiro Mifune, Debbie Reynolds, Hans Christian Andersen, Michael Fassbender, Marvin Gaye, Sir Alec Guinness, Émile Zola, Alec Baldwin, Marlon Brando, Angelo D’Arrigo, Doris Day, Eddie Murphy, Tiziano Sclavi, Catherine Spaak, Robert Jr, Francesco De Gregori, Marguerite Duras, Heath Ledger, Gary Moore, Fiorella Mannoia, Eric Rohmer, Andrej Tarkovskij, Roger Corman, Bette Davis, Gregory Peck, Spencer Tracy, Herbert Von Karajan, Paolo Angelo Nespoli, Jackie Chan, Francis Ford Coppola, Russell Crowe, Sal Da Vinci, Billie Holiday, Ole Kirk Kristiansen, Kofi Annan, Jean Paul Belmondo, Dennis Quaid, Patty Pravo, Samuel Hahnemann, Caterina Caselli, Helenio Herrera, Joseph Pulitzer, Steven Seagal, Max von Sydow, Charlton Heston, Buster Keaton, Susan Sarandon, Liev Schreiber, Luis Sepulveda, Christoph Waltz, Brian Johnson, Ciccio Ingrassia, Ray Kroc, Guy Pearce, Carole Lombard, Niels Henrik David Bohr, Bernardo Caprotti, Desmond Mpilo Tutu, Matt Damon, Sigourney Weaver, Guillermo del Toro, John Lennon, Peter Tosh, Pavel Valeryevich Durov, Gerhard Ertl, Harold Pinter, Art Clokey, Hugh Jackman, Luciano Pavarotti.
“Se prendi un martello e colpisci un diamante,
il diamante si frantumerà in una dozzina di pezzi.
Colpisci un pezzo di quarzo e si dividerà in due.
Tuttavia, se colpisci un pezzo di giada,
suonerà come una campana!”
La Giada è una pietra appartenente ai Silicati, formata praticamente dall’unione di Nefrite silicato di calcio e magnesio) e Giadeite (silicato di sodio e alluminio) distribuite all’interno di essa, in una struttura fatta da granuli molto fini e fibre intrecciate.
E’ nota soprattutto per le sue varietà verdi, sebbene appaia naturalmente anche in altri colori, in particolare giallo e bianco.
Il nome deriva dal francese “l’ejade” (area dei reni), il latino “ilia” = fianchi, e dal termine spagnolo “piedra de ijada” o “pietra del lombo“, praticamente è la “Pietra del dolore al fianco”, dalla sua presunta efficacia nella cura disturbi dei reni e dei lombi.
Nefrite deriva da ‘lapis nephriticus‘, una traduzione latina dello spagnolo ‘piedra de ijada’.
Attualmente giacimenti di Giada si trovano in Birmania, Cina, Guatemala, Svizzera, Russia e Stati Uniti.
In Italia si trova nelle Alpi Cozie e Liguri.
La Giada ha le sue radici culturali nelle caverne e nelle capanne annebbiate dal fumo, che ospitavano gli esseri umani preistorici.
In Cina, Europa e in altre parti del Mondo, i lavoratori dell’età della pietra hanno modellato questo minerale più duro in armi, strumenti, ornamenti e oggetti rituali.
Le loro incisioni invocavano i poteri del Cielo e della Terra e le forze mistiche della vita e della morte.
In Cina si è evoluta in una tradizione artistica, che è fiorita più di 3000 anni.
Gli antichi Greci usavano la Giada per curare le malattie degli occhi e crearono un ‘elisir di Giada’ da applicare sull’occhio.
Questa pietra rappresentava anche la Dea romana della fertilità e, usare questa pietra in preghiera a questa Dea, apportava figli e buona fortuna.
Nelle isole britanniche, la Giada veniva usata come utensile e arma, per la sua robustezza.
In America centrale, i Maya e gli Aztechi apprezzavano la Giada, usandola per scopi medicinali, gioielli, ornamenti e manufatti religiosi, e la usavano come offerta agli spiriti dell’acqua, per fornire loro raccolti sani ogni stagione.
I primi esploratori spagnoli la chiamarono “Piedra de ijada”, dopo aver visto i nativi tenere pezzi di Giada sui loro fianchi, per curare o alleviare vari dolori e malesseri.
Fu in Cina, dove la tradizione dell’intaglio delle gemme aveva già migliaia di anni, che la Giada raggiunse il suo apice come importante mezzo artistico.
La prima Giada raggiunse la Cina dalla Birmania (odierno Myanmar) alla fine del 1700 e gli intagliatori, tra la fine del ‘700 e inizio ‘800, crearono capolavori che sono ancora insuperabili per concezione, design ed esecuzione tecnica.
I Cinesi associano la Giada alla chiarezza della mente e alla purezza dello spirito.
Alcuni degli antichi motivi simbolici, ancora utilizzati nelle moderne sculture di Giada, Nefrite e Giadeite, includono:
• Pipistrello: felicità
• Farfalla: lunga vita
• Drago: potere, prosperità e bontà
• Pesco: immortalità
• Bi (disco piatto circolare con un foro al centro): Cielo
Gli antichi artigiani di tutto il Mondo apprezzavano la morbidezza e la versatilità della Giada.
Quando la colpivano, pezzi sottili di questa pietra producevano suoni chiari e tintinnanti e non sorprende che il simbolismo della Giada abbia spesso abbracciato temi di armonia, eternità e virtù.
Sebbene la pietra preziosa che chiamiamo Giada racchiuda in realtà due minerali distinti, Giadeite e Nefrite, essi condividono un aspetto e una durezza simili, per cui le leggende e le tradizioni ispirate a queste proprietà si applicano a tutti i tipi di Giada.
Gli artigiani con la Giada hanno creato carillon, xilofoni e gong melodicamente risonanti, non pensati solo per un ascolto piacevole.
Alcuni usano anche questi strumenti per produrre toni “celesti” per le pratiche rituali.
I poeti cinesi hanno paragonato il suono melodioso della Giada alla voce della persona amata, soprannominandola “l’essenza concentrata dell’amore“.
I Maori della Nuova Zelanda modellavano strumenti, armi e ornamenti, che hanno tramandato di generazione in generazione.
Gli ornamenti erano conosciuti come ‘hei-tiki’ con ‘pounamu’ (ossia pietra verde).
Nel loro idioma, ‘tiki’ sono figure scolpite nel legno, utilizzate per contrassegnare i luoghi sacri, mentre ‘hei’ significa ‘portare al collo’.
Quando una famiglia richiedeva un nuovo hei-tiki, ingaggiava un ‘tohunga’ (o mago), per individuare la Giada grezza.
Il tohunga guidava la caccia in un’area dove potevano trovarla poi, dopo essere andato in trance per contattare gli spiriti ancestrali per chiedere aiuto, il mago trovava invariabilmente la Giada dove gli spiriti lo indicavano.
La famiglia chiamava la Giada appena ritrovata, come l’uomo il cui spirito li aveva aiutati a localizzarla.
La forma naturale della pietra rinvenuta determinava in gran parte la forma finale dell’hei-tiki.
Uno scalpellino, in seguito, lavorava meticolosamente il pezzo, per rivelare la forma dello spirito all’interno.
I Maori veneravano e custodivano con cura questi oggetti spirituali ancestrali, credendo che gli hei-tiki aiutassero e guidassero la loro famiglia.
Se una famiglia si stava estinguendo, l’ultimo suo membro maschio veniva sepolto con l’ hei-tiki , per proteggerlo dagli estranei.
Anche i capifamiglia venivano sepolti con i loro ciondoli hei-tiki e, in seguito, i loro parenti maschi più prossimi sarebbero tornati e avrebbero recuperato i cimeli, per permettere agli spiriti ancestrali di continuare a guidare le loro famiglie.
Questa successione di sepolture e ritrovamenti ha certamente aggiunto misticismo all’hei-tiki.
Mentre molte culture temono i loro morti, i Maori li consideravano una grande fonte di aiuto, la cui saggezza viveva in questi ciondoli di Giada, in attesa di ricongiungersi nuovamente alle loro famiglie, nella tomba.
Alcuni dei benefici fisici della Giada sono:
• Rimuovere le tossine
• Pulire i reni
• Aiutare una madre durante il parto
• Ringiovanire le cellule
• Guarire le cicatrici
• Ripristinare l’equilibrio alcalino del corpo
• Ridurre l’infiammazione articolare
• Supportare la salute delle ossa
I benefici psicofisici sono:
• Rilasciare i pensieri negativi
• Fornire energia edificante per la positività del corpo
• Portare fiducia per i genitori che lottano con i loro figli
• Ridonare dignità
• Calmare i temperamenti arrabbiati
• Portare pace alla mente
• Aiutare le persone a lasciarsi andare
• Aiutare nel processo decisionale
• Portare successo e ricchezza
• Aprire la comunicazione con la natura
Spiritualmente, la Giada ti dà tutto l’amore e il coraggio di cui hai bisogno, per aumentare le tue vibrazioni, attingere ai tuoi sogni e accogliere tutte le cose meravigliose che vogliono venire da te.
E’ un amuleto di buona fortuna, un talismano per accogliere l’abbondanza e una pietra di pace e benessere sublimi.
Per esempio, un disco Giada con un buco attira gli esseri celesti, ed è considerato di buon auspicio mettere una moneta nella bocca di un pesce o di una rana intagliata in questa gemma.
Molto rinomata per la sua magia metafisica, la Giada è spesso usata come strumento di guarigione emotiva, lavoro onirico e connessione con regni superiori.
Nella tradizione del Feng shui, la Giada va collocata nell’angolo sud-est della casa o del posto di lavoro, per portare fortuna e ricchezza a tutti.
Essa aiuta a creare un atteggiamento positivo nei confronti del denaro, a manifestare obiettivi di lavoro, a usare il denaro in modo creativo e a sostenere iniziative imprenditoriali, oltre che è utile come talismano, per condurre transazioni finanziarie.
La Giada può anche essere utile per aumentare la chiarezza e la concentrazione, migliorando le facoltà mentali, in modo che si possa raggiungere la chiarezza mentale e usare il buon senso.
Facilita l’accesso ai regni spirituali, fornisce protezione contro energie ed entità negative e migliora la propria creatività e immaginazione.
La sua vibrazione è calmante e nutriente, il che la rende particolarmente adatta per affrontare problemi emotivi, come la mancanza di autostima o fiducia in se stessi.
La Giada elimina anche la negatività dalla propria aura e dall’ambiente circostante, motivo per cui molte persone tengono un talismano o una statuetta di Giada sulla scrivania o sul posto di lavoro.
Se stai soffrendo di disagio emotivo a causa di problemi d’amore, che si tratti di amore per una persona o amore per se stessi, la Giada può portare equilibrio e calma.
E’ anche conosciuta come ‘Pietra dei sogni’ e può aiutarti a capire il simbolismo e i messaggi dei sogni.
Essa supporta il nuovo amore e aumenta la fiducia nelle relazioni, promuove la fedeltà nelle relazioni amorose sessuali ed è particolarmente utile per ispirare incontri d’amore in età avanzata.
La Giada può aiutare ad aprire il proprio cuore, in modo che si possa diventare consapevoli di eventuali problemi profondi, che potrebbero ostacolare nella ricerca dell’amore.
Aiuta anche ad affrontare verità scomode e a rendersi conto che nulla può essere risolto, se non si riconosce che esiste.
Essere onesti con se stessi e con gli altri è l’unico modo, per raggiungere relazioni soddisfacenti e significative e la Giada può aiutare a farlo, supportando la propria energia vitale mentre si affronta qualsiasi cosa che emerga in superficie.
La Giada può aiutare a dissipare qualsiasi sentimento di paura che potresti nutrire intorno all’amore nella tua vita.
Riallinea e armonizza delicatamente tutte le paure e i sentimenti di inadeguatezza o mancanza di autostima, in modo che apprezzi te stesso e anche gli altri ti apprezzino.
Se tu e il tuo partner non siete abbastanza sicuri l’uno dell’altro, la Giada può aiutarvi ad eliminare illusioni e incomprensioni, ripristinando fiducia e armonia nella relazione.
E’ una buona pietra per attirare l’amore, quindi se sei single e desideri trovare il partner perfetto, fai appello ai suoi poteri per aiutarti nella tua ricerca.
La Giada è eccellente per curare i sensi di colpa e per i casi estremi di disfattismo.
Tratta anche la “normalità patologica”, ovvero un desiderio eccessivo di adattarsi a un gruppo, anche se settario, un militarismo esagerato, un atteggiamento follow-the-leader, o il desiderio compulsivo di cedere all’opinione generale di non appartenere a nessuno.
Come pietra da viaggio, la Giada verde previene le malattie durante le vacanze, è utile per chi viaggia da solo e protegge i bambini e gli animali domestici da smarrimenti o ferite durante il viaggio.
Favorisce anche il ‘qi’, o energia della forza vitale, ed è eccellente per le escursioni, il giardinaggio o il relax all’aperto.
Come pietra di supporto professionale, aiuta medici, infermieri, veterinari e tutti i guaritori a fare diagnosi pratiche e nelle loro applicazioni.
È una pietra di supporto per gli educatori e, la Giada scolpita a forma di simbolo della fede, è edificante per il personale militare.
Le proprietà metafisiche della Giada differiscono leggermente a seconda del colore dei cristalli.
GIADA BLU: è tutta incentrata sulla pace e sulla riflessione. Come guardare in uno stagno profondo e calmo, ti invita a sederti tranquillamente nella tua stessa anima, a cercare i tuoi sogni e a non preoccuparti delle increspature, perché sai che in fondo tutto va bene. Calma la mente, incoraggia la pace e la riflessione ed è preziosa nel promuovere visioni e sogni.
GIADA BIANCA: è nota per aiutare a filtrare la tua mente dalle distrazioni e a mantenere le cose in prospettiva. E’uno strumento meraviglioso per coloro che lottano con il processo decisionale. Filtra le distrazioni, raccoglie informazioni rilevanti e costruttive ed aiuta nel processo decisionale.
GIADA ROSSA: risveglia la tua anima e prepara ad abbattere quelle paure che ti hanno trattenuto a lungo, attingendo alla sua audace energia. E’ una pietra di energia vitale, che dissipa la paura che trattiene e spinge all’azione.
GIADA NERA: come molte delle pietre scure, è tutta incentrata sull’accoglienza nella protezione, sul rimanere con i piedi per terra e sull’assicurarsi di non ingabbiarsi con i propri schemi di pensiero. Emana forti energie protettive per scongiurare aggressioni negative, fisiche o psicologiche, inclusa l’autolimitazione.
GIADA GIALLA: per coloro che bramano un’esplosione di fortuna e una mentalità solare, la protettiva Giada gialla si illumina praticamente di buone intenzioni. E’ allegra ed energica, una pietra di assimilazione e discriminazione.
GIADA LAVANDA: morbida e serena e sempre in contatto con un senso di spiritualità, attinge al nostro essere superiore e ci aiuta a riprenderci da vecchi tormenti, in modo da poter respirare profondamente e volare in alto. Allevia il dolore emotivo e fornisce nutrimento spirituale. La sua energia è del più alto spettro eterico.
GIADA IMPERIALE: le intense sfumature verdi si manifestano negli stati d’animo regali della Giada imperiale, giustamente chiamata così. Uno dei tipi più preziosi nel mondo della Giada, questa pietra protegge e porta una profonda armonia.
GIADA ARANCIONE: con un calore infuocato e un flusso stimolante, questa pietra emana vita e amore e tutte le cose buone. Porta gioia ed insegna l’interconnessione di tutti gli Esseri. È energica e silenziosamente stimolante.
GIADA VIOLA: per coloro che sentono di aver bisogno di una buona pulizia dell’Aura, è una pietra straordinaria per la pulizia primaverile di quegli angoli ragnatele dei Chakra e dell’anima. Incoraggia l’allegria e la felicità e purifica la propria Aura. Dissipa il negativo e aumenta il livello di discernimento.
GIADA MARRONE: radicata con tutta l’energia di Madre Natura stessa, significa affondare nelle tue radici, trovare il tuo conforto dentro e non lasciare che la vita ti scuota nel profondo. Si collega alla terra e offre comfort e affidabilità.
Naturalmente, la Giada ha una lunga e forte storia con la pratica del Feng Shui e, per secoli, le persone le hanno concesso un posto d’onore nei loro ambienti.
I gioielli di Giada non sono solo visivamente sorprendenti, ma hanno anche il vantaggio generoso di avere la pietra nelle immediate vicinanze della pelle, aumentando così i suoi poteri curativi.
In tutto il mondo antico e moderno, diverse culture hanno usato la Giada in casa per attirare abbondanza, fortuna e buone vibrazioni.
Dai gioielli alle sculture ed alle bellissime decorazioni, la Giada attira immediatamente l’attenzione con i suoi colori tenui, i motivi naturali e le vibrazioni sublimi.
Con la sua energia leggera e dolce, è una pietra che parla di purezza e pulizia, rendendola un’aggiunta perfetta alla tua casaCollocando la Giada nella tua abitazione, pulirai istantaneamente l’ambiente e lascerai crescere lo spazio per la delicatezza.
Insieme alla purezza, questa pietra porta armonia ed equilibrio, che la rendono una grande aggiunta al posto di lavoro.
Avere la Giada sulla tua scrivania attirerà abbondanza e prosperità, oltre ad assicurarti di fluire nella tua comunicazione e creatività, protetto dalle vibrazioni negative.
La Giada può anche essere usata come pietra da sfregamento, per calmare le menti ansiose e un ‘elisir di Giada’, ottenuto immergendo un pezzo della pietra in acqua pura per 24 ore, può essere applicato sulla pelle, per alleviare le febbri associate alle infezioni, in particolare quelle associate con le vie urinarie.
In Esoterismo, la Giada è utilizzata nella magia o incantesimi di protezione, messa tra delle candele rosse sull’altare, o indossata durante un incantesimo di protezione.
Se si effettua un incantesimo di difesa magica, bisogna porla sull’altare con una candela viola accesa, amuleto potente contro chi vuole imporre la propria volontà o è contrario alla magia.
Associata all’immagine della farfalla, attira l’amore ed è utilizzata fin dall’antichità come un amuleto per le questioni sentimentali e per mantenere l’amore.
La Giada può essere utilizzata negli incantesimi per produrre nebbia, pioggia o neve, ma anche negli incantesimi di salute, longevità (associarla all’immagine di un pipistrello, di un orso o di una cicogna), per facilitare il contatto con le figure ancestrali, stimolare i sogni e l’armonia, diffondere pace e guarigione, incoraggiare pensieri elevati e centrati.
Se vuoi essere certo di mantenere la tua Giada nelle migliori condizioni possibili, apparendo sempre più bella, ecco alcuni suggerimenti per la sua cura:
● Non utilizzare detergenti per gioielli o detergenti per la casa per pulirla.
● Utilizzare acqua e sapone neutro per pulire delicatamente la Giada.
● Utilizzare un panno in microfibra, per pulirla in quanto ciò eviterà graffi e darà alla pietra una brillante lucentezza.
● Conserva i tuoi oggetti o gioielli di Giada lontano da altri oggetti, per evitare graffi.
● Evita di urtare la tua Giada contro superfici dure, in quanto ciò potrebbe provocarne la rottura.
Per caricare la tua Giada, la luce lunare è perfetta, magari posizionandola all’interno di un Quarzo ialino, che le trasmette energia.
CURIOSITA’
-gemma del 12° anniversario
-per le persone che cercano portafortuna alternativi, è anche la pietra delle ore per i nati tra le 21:00 e le 22:00.
-tra gli orientali è tradizione scambiarsi oggetti di Giada, come simbolo di riconciliazione dopo una disputa.
-in Cina gli uomini d’affari chiudono con forza tra le mani piccole ma potenti sferette di Giada, durante i colloqui di affari difficili o importanti.
-associata all’immagine di due uomini, rafforza l’amicizia maschile.
L’Albero di Giada
Una vecchia leggenda narra di un contadino che, dovendo far fronte ai bisogni della propria famiglia, lavorava senza sosta ogni giorno.
Il pensiero di aiutare la sua famiglia lo aiutava a non sentire le proprie fatiche e a continuare la sua dura vita.
Un giorno, di passaggio in una foresta, il suo sguardo incontrò una strana pianta che, a prima vista, gli parve essere composta da foglie di Giada.
La Giada è una pietra preziosa e il contadino lo sapeva bene.
La pianta era poi così bella, che decise di portarla a casa con sè.
Da quel giorno, ogni volta che la guardava, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella e a quanto avrebbe voluto che quelle foglie di colore verde fossero in realtà Giada.
Si ritrovava così a pregare Dio, affinché lo aiutasse economicamente, per non far mancare nulla alla sua famiglia.
Quando poi la fortuna bussò alla sua porta, non potè fare altro che ripensare e sempre ringraziare la sua pianta.
Credeva che fosse lei ad aver attirato la buona fortuna.
Questa è la leggenda della Crassula ovata, chiamata ancora oggi ‘Albero di Giada’.
PIANETA: Mercurio
SEGNO ZODIACALE: Toro, Gemelli, Bilancia e Ariete
ELEMENTO: Acqua
CHAKRA: Chakra del Cuore
∞Amāvásyā è un giorno in cui si può diventare facilmente consapevoli di
“Cosa sono io e cosa non sono io”
e da lì in poi inizia il viaggio dalla falsità alla verità∞
La Luna fa il giro della Terra una volta ogni 29,5 giorni.
Non può brillare da sola e riflette solo i raggi del Sole, che cadono su di essa.
Durante le sue varie posizioni intorno alla Terra, è esposta a una quantità variabile di raggi solari, mentre la Terra si trova nel mezzo.
Pertanto la Luna sembra crescere e ridursi nelle sue dimensioni.
Quando la Terra blocca completamente la superficie lunare dal Sole, è Amāvásyā (Luna Nuova) e quando la Luna è completamente esposta al Sole, è Pūrṇimā (Luna Piena).
Quindi, Amāvásyā è il giorno in cui la Luna non è visibile durante la notte, ecco perché è anche conosciuto come il ‘Giorno senza Luna’.
Ha un grande significato nella fede indù, poiché è considerato un momento perfetto per ricordare gli antenati e le anime defunte della famiglia, adorandoli.
Si crede che, il giorno di Amāvásyā, quando la luce lunare è assente, i defunti possano essere raggiunti dalla luce del Sole, che li aiuta a scendere sulla Terra, per visitare i loro figli e discendenti.
Pertanto, molti devoti fanno offerte ai loro antenati morti, in questo giorno.
In realtà, ci sono due scuole di pensiero, che considerano questo giorno di ‘buon auspicio’ o ‘infausto’.
Amāvásyā, o ‘no moon day’, è considerato infausto da molti, poiché si crede che sia la notte in cui gli spiriti maligni siano i più forti, in cui la Magia nera abbia un effetto piuttosto evidente.
Questo è il motivo per cui la Dea Kali e il Signore Shiva sono adorati in questo giorno, in quanto distruttori degli spiriti maligni o dell’ombra del male.
Alcune persone osservano anche il digiuno in questo giorno, con la convinzione che i loro desideri si avvereranno e, compiendo questo sacrificio, verranno assolti anche da tutti i loro peccati, ma anche per evitare la vedovanza o assicurarsi la prole.
Nel giorno più buio del mese, nessuna attività di buon auspicio viene svolta questa notte.
Infatti, si ritiene che, se si inizia qualcosa di nuovo in questo giorno, potrebbe non avere mai successo e alcune persone si astengono persino dal pianificare un viaggio o un evento.
Amāvásyā è considerata una notte in cui tutte le attività legate alla Magia nera o agli spiriti maligni sono più importanti.
Alcune persone evitano persino di uscire di casa questa notte, osservano persino un rigido digiuno in questo giorno, per tenere a bada tutti questi spiriti maligni che vagano nell’oscurità.
Gli spiriti demoniaci e gli effetti negativi della Magia nera sono molto potenti durante Amāvásyā, sia secondo la prospettiva astrologica che in quella spirituale.
Poiché sappiamo come la Luna influenzi la mente umana, per chi considera Amāvásyā infausto, i suoi effetti negativi sono chiaramente visibili anche nella vita umana.
Esso ha un impatto negativo sul corpo, sulla natura e sul comportamento umani.
Le conseguenze si possono vedere anche sui neonati.
Per conoscere l’impatto della Luna nella notte di Amāvásyā, è necessario comprendere le sue fasi e come influenzano la nostra energia, mente e comportamento.
Si vede spesso che ad Amāvásyā è il nostro subconscio o mente ad essere vulnerabile e, nella notte di Luna Nuova, i nostri sentimenti e comportamenti vengono influenzati.
Il nostro stato mentale e fisico diventa leggermente squilibrato questa notte.
Tutti i nostri sentimenti ed emozioni sono intensificati, alcune persone perdono persino il controllo dei propri sensi e si comportano in modo strano.
In casi estremi, le persone impazziscono, perché c’è una sfumatura di distruzione, in Amāvásyā.
Generalmente, in questa notte vaga un’energia molto femminile che è disturbata, perché spaventata dalle energie negative.
Luna e Sole si uniscono nello stesso Zodiaco e congiunzione agli stessi gradi, cosicché la Luna riflette la Mente ed il Sole riflette l’Anima e, la stretta vicinanza di entrambi in uno Zodiaco, crea la situazione di ‘Samādhi’ (unione del meditante con l’oggetto della meditazione), che porta a sensazioni insolite, sia nel fisico che nella mente.
Così come ogni moneta ha due facce, Amāvásyā è considerato, positivamente, come momento molto utile per offrire “Śrāddha” (qualsiasi cosa o qualsiasi atto che viene eseguito con tutta sincerità e fede assoluta in esso, in onore dei propri defunti) agli antenati e liberarli dalle energie negative.
E’ un giorno propizio per pregare per loro, proprio perché, ogni volta che qualcosa o qualcuno diventa assente, attraverso quell’assenza, la sua presenza diventa sempre più potente.
Se si aveva una persona cara, con la quale si viveva o che si vedeva quotidianamente, non si sentiva mai veramente la sua presenza.
Ma nel momento in cui scompare, si inizia a sentire tantissimo la mancanza della sua presenza, anche a livello emotivo.
E’ vero, finché si ha qualcuno sempre vicino, si dà per scontata la sua presenza, per rendersi poi conto, quando se ne va, della sua importanza, del vuoto che ha lasciato, che è più potente della sua stessa presenza.
Allo stesso modo con la Luna Nuova e la sua oscurità, l’assenza del proprio caro è più presente che mai.
In qualsiasi altro giorno la Luna è lì, ma ad Amāvásyā la sua presenza si sente ancora più forte, perché non si vede.
Durante questo giorno, le persone attraggono energie per combattere il male, poiché i pianeti rilasciano più energia e la radiazione umana la percepisce.
Amāvásyā, quindi, è il giorno più propizio per eseguire tutti i rituali in onore dei propri defunti e gli Indù adorano Chandra Deva (Dio Luna), per cercare le sue benedizioni, per il successo e la fortuna.
Ciò è spiegato in una bellissima storia:
« Chandra Deva, il Dio Luna, era un uomo giovane, giusto e bello, che impugnava un’ampolla (o spada) ed un fior di loto.
Egli era sposato con le 27 figlie del re Daksha Prajapati, le Nakshatra, ossia le costellazioni.
Tra le sue mogli, preferiva Rohini, perché era la più bella e trascorreva molto tempo con lei, trascurando le altre mogli.
Queste donne si lamentarono con il padre per questa ingiustizia e Daksha, arrabbiato per questa situazione, maledisse la Luna, facendole lentamente perdere la sua bellezza e splendore.
Ma il pianeta, così, diventò troppo scuro senza una Luna splendente e, di conseguenza, colpì anche il Dio Luna, appunto Chandra.
Quindi egli chiese umilmente al Dio Shiva di liberarlo dalla maledizione.
Valutando la sua penitenza, il Dio Shiva fu estremamente felice e lo liberò dalla maledizione delle tenebre, ma non completamente. »
E questa è la causa, fino ad oggi, del periodico ‘crescere’ e ‘calare’ della Luna e, una volta al mese, del suo diventare completamente buia, il giorno di Amāvásyā…
Per quanto riguarda le tradizioni di Amāvásyā, considerato di buon auspicio per il culto degli antenati, ogni mese si fanno i Pūjā (o Pooja), ovvero offerte amorevoli di luce, fiori e acqua o cibo al divino, che sono i rituali essenziali dell’Induismo.
Le persone religiose non dovrebbero viaggiare o lavorare, e invece dovrebbero stare a casa, per concentrarsi sui riti di Amāvásyā nel pomeriggio.
Nei tempi moderni, viene eseguita una versione breve di 20 minuti della cerimonia Śrāddha, offrendo sesamo nero e acqua come oblazione alle anime dei defunti.
Questo obolo viene offerto a padre, nonno, bisnonno, madre, nonna e bisnonna.
Se una di queste persone è ancora in vita, il suo nome viene saltato e viene offerta l’oblazione alla corrispondente persona della generazione precedente.
Quindi un’ultima offerta viene fatta a quelle anime anonime, che sono morte e non hanno nessuno nella loro stirpe che offra l’oblazione.
Si ritiene che, facendo questi oboli, le donne possano dare alla luce bambini buoni, senza problemi mentali o fisici.
Ogni mese arriva Amāvásyā, la notte di grande significato per i tantrici e i guaritori, per i maghi e le fattucchiere, che lavorano con i ‘Regni oscuri’, per portare a compimento i loro incantesimi magici.
Essi usano la notte “senza Luna”, come portale per connettersi con anime e spiriti, che li aiuteranno nella guarigione o nella distruzione di determinate imprese.
Evitate di uscire di casa questa notte, se potete….
LUNA NUOVA IN BILANCIA, 6 OTTOBRE 2021 ORE 13:05
La Luna Nuova del 6 Ottobre 2021 rinfresca il ciclo lunare e, nello stesso modo, dona a noi un reset emotivo e fisico.
In questo momento, abbiamo quattro corpi cosmici in Bilancia, che creano uno stellium e portano fortemente l’elemento Aria nella nostra consapevolezza: Luna, Mercurio, Saturno e Marte.
E’ un periodo ideale per iniziare nuovi progetti, ma potremmo voler aspettare ad iniziare qualcosa di nuovo, fino a quando Mercurio non avrà terminato il suo giro retrogrado, il 18 ottobre.
Infatti, con questo pianeta, ogni tentativo di andare avanti potrebbe farci sentire ancora più bloccati e nei giorni intorno alla Luna Nuova, qualsiasi frustrazione sottostante o rabbia irrisolta potrebbe raggiungere il culmine.
Però, fortunatamente, questa Luna Nuova è in Bilancia, quindi in questo periodo possiamo avere grandi speranze di ripristinare il nostro equilibrio e andare avanti con un senso di pace.
Le relazioni diventano particolarmente importanti e spesso matrimoni, unioni o collaborazioni avvengono in modo più significativo, durante questo periodo.
Alcuni segni zodiacali stanno lottando per trovare un equilibrio tra lavoro, casa e vita sociale, altri sono afflitti da problemi esistenziali nelle loro relazioni, ma c’è anche chi si sente ringiovanito e ispirato ad affrontare il resto dell’anno con forza e vigore.
La Luna Nuova in Bilancia si allinea con Marte, portando energia, passione e iniziativa, ma anche rabbia e violenza.
Pertanto, l’energia deve essere utilizzata in modo costruttivo, altrimenti possono esserci conseguenze dannose.
Se lasciamo che questa energia calda si accumuli, potrebbe fuoriuscire in maniera incontrollata in modo rapido e distruttivo.
Irritazione, fastidio o impazienza possono portare a incidenti, aggressività, scoppi d’ira.
Quindi l’opzione migliore è applicarsi consapevolmente a una forma positiva di attività, specialmente attraverso lo sforzo fisico.
Con l’autocontrollo e la consapevolezza cosciente, potremmo anche trasformare i nostri desideri sessuali grezzi e primordiali, in passione e romanticismo.
La Luna Nuova di Ottobre 2021 porta anche un aspetto difficile a Urano che implica impazienza, cambiamento radicale e ribellione.
Questo mix tra Urano e Marte indica che eventuali disordini o attacchi, che potrebbero esserci, siano di natura karmica o vendetta.
La Bilancia, quindi, ci chiede di equilibrarci, offrendoci un po’ di stabilità e pari condizioni, sia tra il nostro lavoro e la vita domestica, le nostre relazioni o forse nel nostro regime di auto-sostegno.
Usiamo questa Luna Nuova per controllare noi stessi.
Ed ora diamo un’occhiata alla effetto di questa Luna Nuova in Bilancia, nei Segni.
ARIETE
Essere presenti e avere tempo per gli altri è molto importante. La Luna Nuova in Bilancia accenderà la tua settima Casa (relazioni e connessioni interpersonali), portando nuovi inizi in una relazione significativa. Con il governatore della luna Venere, che illumina la tua sesta Casa, ciò potrebbe ruotare attorno a una relazione sul posto di lavoro, o forse quella che hai con te stesso, specialmente nella tua vita quotidiana. Fai attenzione alle cose che scatenano la tua rabbia, sarà davvero difficile mantenere il controllo. Prendi le precauzioni necessarie. Inoltre, una nuova persona ti potrebbe far battere forte il cuore, facendoti venire voglia di nuove avventure. Fallo! È un buon momento, per te, per dare una possibilità all’amore.
Mantra della Luna Nuova: ‘Quando mi avvicino alle relazioni con autenticità, diplomazia e rispetto, accolgo nell’armonia dell’equilibrio divino’.
TORO
C’è un tempo e un luogo per ogni cosa. La Luna Nuova in Bilancia sarà nella tua sesta Casa (responsabile della salute, i doveri quotidiani e gli atti di servizio), per tutto il tempo in opposizione a Marte retrogrado nella tua dodicesima Casa (cose nascoste). Ciò comporterà riflessioni approfondite, su tutto ciò che riguarda il romanticismo e/o le attività ricreative. Quindi, è importante riflettere sulle cose che hai fatto per divertimento o seriamente, e su cosa sia più o meno essenziale, per il tuo migliore interesse. Pensa al tuo futuro e fai ciò che è meglio. Apporta alcuni cambiamenti tanto necessari nella tua routine quotidiana. Se ti impegni in un nuovo programma, puoi effettivamente controllare tutto dalla tua lista di cose da fare.
Mantra della Luna Nuova: ‘Onorare il delicato equilibrio dei miei rituali quotidiani e coltivare il mio rapporto con il tempo, è una manifestazione uguale del mio futuro’.
GEMELLI
Esprimiti, non reprimerti. Con la Luna Nuova in Bilancia, che accende la tua civettuola quinta Casa (romanticismo, creatività ed espressione di sé), c’è una bella opportunità per l’autogratificazione. Che tu lo chiami cura di te stesso o amore per te stesso, Venere abbaglierà la tua accogliente quarta Casa, che ha tutto a che fare con il tuo Io interiore e le basi emotive. Molti dei tuoi impegni potrebbero sembrarti gravosi, ma questo dimostra semplicemente che deve esserci un sano equilibrio, tra ciò che dai e ciò che ne ricevi in cambio. Appoggiati alla tua comunità, ma ricorda chi sono i tuoi veri amici. Un progetto creativo ti permette di abbracciare il tuo artista interiore. Anche se non sei davvero un creativo, ti divertirai comunque a tirare fuori la tua anima artistica. Aggiungi i tuoi amici per un divertimento extra.
Mantra della Luna Nuova: La mia bellissima anima è un riflesso della mia mente eclettica, del mio fascino infantile e del mio spirito multidimensionale’.
CANCRO
Prenditi una giornata da dedicare alla tua salute mentale. La Luna Nuova in Bilancia sta attivando la tua quarta Casa (casa, famiglia e intelligenza emotiva), mentre sei seduto su Marte retrogrado nella tua ambiziosa decima Casa della carriera. Prendersi cura della tua vita personale e del rapporto con la famiglia potrebbe sembrare un concetto estraneo negli ultimi tempi, ma nutrire il tuo mondo interiore dovrebbe essere altrettanto importante della tua vita professionale, se non di più. Verrà scosso anche il tuo settore della comunicazione, il che significa che è importante esprimere te stesso, anche se ciò significa fare un passo indietro rispetto al tuo carico di lavoro. Questa Luna Nuova di Ottobre ti ricorda di avere fiducia nel futuro e di seguire il tuo intuito. Avrai anche bisogno di riposo, ascoltati, trascorri la serata rilassandoti e coccolandoti con un libro o programma particolare, insieme con una bella abbuffata di snack.
Mantra della Luna Nuova: ‘L’armonia del divino femminile e del sacro maschile sono in sincronia dentro di me’.
LEONE
Tutto inizia con l’intenzione. La Luna Nuova in Bilancia atterrerà sulla tua loquace terza Casa (comunicazione, processo di pensiero e scambi immediati), portando nuovi inizi al tuo ambiente e nuove prospettive. Tra Marte nella tua nona Casa (visioni future), e Saturno nella tua sesta Casa (diligenza quotidiana), potrebbe sembrare difficile dipendere dal futuro, specialmente quando quasi nulla ha senso, per questo è così importante fidarsi di questo processo. E con il governatore della Luna, Venere, che attiva la tua seconda Casa (finanze) in cerca di piacere, probabilmente ti stai concentrando sul denaro, il che va bene finché sei ispirato. Comunque, nell’ultimo periodo sei stato stressato, quindi apriti e parlane alla tua famiglia (o qualcuno di cui ti fidi) in modo che possano offrirti il supporto tanto necessario. Con il loro affetto, puoi conquistare il mondo.
Mantra della Luna Nuova: ‘Se riesco a visualizzarlo, posso attuarlo; l’infinito è un prodotto della mia prospettiva’.
VERGINE
Non c’è niente di sbagliato nel trattarsi bene. La Luna Nuova in Bilancia accenderà la tua seconda Casa in cerca di piacere di finanze, comfort, capacità di fare soldi e senso di sicurezza, portando nuovi inizi al tuo sistema di valori. Marte nella tua ottava Casa, tuttavia, potrebbe mettere alla prova i tuoi livelli di fiducia, specialmente per quanto riguarda i tuoi talenti unici e il senso di autostima. Fortunatamente, con il governatore della Luna, Venere, che viaggia attraverso il tuo segno, ci sarà molto spazio per la compassione e l’amore incondizionato, ma tutto inizia con te. Quindi, se decidi di investire in un bene prezioso, per rendere le cose ufficiali con qualcuno che ti piace, per esempio, non dimenticare di fare un’analisi prima con te stesso. Inoltre, è ora di organizzare le tue finanze. Ciò significa creare un budget e rispettarlo. Invece di spendere troppo, inizia a risparmiare per i giorni più grigi, che arrivano spesso inaspettatamente.
Mantra della Luna Nuova: ‘Quando adoro il mio fascino unico e tengo spazio per i miei valori, confermo la mia autostima’.
BILANCIA
Buona Luna Nuova, Bilancia. Nonostante ciò, ci sono alcune cose da affrontare prima. Oltre a sedersi in opposizione a Marte retrogrado nel tuo settore delle relazioni, il tuo governatore planetario, Venere, transiterà nella tua segreta dodicesima Casa (chiusura, karma e programmi nascosti). Nuovi inizi sono in corso, ma forse non nel modo in cui pensi. Infatti Saturno nella tua quarta Casa (esperienze emotive), ti spinge in una nuova versione di te stesso, sia fisicamente che emotivamente. Tutto, dalla tua individualità al modo in cui affermi le tue passioni, verrà sottoposto a revisione. Ma non pensarci troppo. Niente dovrebbe rimanere uguale e, con Mercurio che retrocede attraverso la tua seconda Casa (valori), è ora che ti ricordi chi sei. Avrai bisogno di un cambiamento di look, ma non sarà solo divertente, potrebbe anche attirare l’attenzione di una persona, che potrebbe diventare molto importante nella tua vita. Vai avanti. Qualunque cosa tu provi potrebbe persino diventare parte del tuo look distintivo.
Mantra della Luna Nuova: ‘Mi arrendo al flusso e riflusso del mio viaggio dell’anima, mi fido’.
SCORPIONE
Prendi tempo per te stesso e per la tua ‘magia’. Non manca molto, prima dell’inizio della stagione del tuo compleanno, e questa Luna Nuova illumina la tua dodicesima Casa (segreti, programmi nascosti). Ricarica le tue energie e crogiolati nella tua solitudine. Riposare potrebbe sembrare un po’ difficile negli ultimi tempi, specialmente con Marte che viaggia attraverso la tua sesta Casa dei doveri quotidiani, ma che tu ci creda o no, essere vulnerabile è il tuo superpotere, in questo momento. Non trattenerti dal parlare. Con il sovrano della Luna, Venere, che accende la tua undicesima Casa (amicizie, speranze, desideri e sogni), puoi portare in questo viaggio anche un amico di cui ti fidi. Riunisciti alle persone importanti della tua vita e, con ogni mezzo, sentiti libero di prenderti qualche periodo di riflessione. Non preoccuparti per le piccole cose, e ciò significa lasciar andare le situazioni e le persone che ti danno fastidio. Non farti deconcentrare, tu sei il centro del tuo Universo, nessun altro.
Mantra della Luna Nuova: ‘Il sacro equilibrio nella parte posteriore della mia mente può sintonizzarsi con il magico inconscio divino’.
SAGITTARIO
Lascia andare quella mentalità da “nessun nuovo amico”. La Luna Nuova in Bilancia accenderà la tua amichevole undicesima Casa (speranze, desideri, sogni e senso di appartenenza al mondo), facendo nel contempo un’audace opposizione a Marte nella tua espressiva quinta Casa di romanticismo, autenticità e auto- espressione. I temi che ruotano attorno ai tuoi circoli di amicizia e alla rete estesa, sono fertili e pronti per un aggiornamento tanto necessario, specialmente se qualcosa si è intromesso nei tuoi progetti di passione. Dai priorità al tuo comfort e alla tua autostima, specialmente ora che Saturno è diretto nella tua seconda Casa (valori). Ami chi ti circonda, ma è tempo di stabilire dei limiti, in modo da evitare i problemi (quindi non ascoltarli più spettegolare su qualcun altro nella chat di gruppo). Tieni presente che questa è una strada a doppio senso. Rispetta anche i loro limiti.
Mantra della Luna Nuova: ‘Quando mi circondo di una comunità che la pensa allo stesso modo, che mi accetta con tutto il cuore, diffondo amore’.
CAPRICORNO
Il successo che cerchi dipende dal sacro equilibrio che crei tra la tua vita personale e quella professionale. La Luna Nuova in Bilancia accenderà la tua ambiziosa decima Casa (carriera, figure di autorità e reputazione nel mondo), mentre c’è Marte retrogrado nella tua quarta Casa (fondamenta emotive). Probabilmente stai cercando un miglioramento, quando si tratta della tua immagine pubblica e del tuo marchio professionale, e con Venere nella tua ampia nona Casa (media, editoria e obiettivi a lungo termine), c’è un’opportunità per espandere i tuoi orizzonti. In questo processo, ricorda di attingere ai tuoi doni universali e di avere più compassione per te stesso. Devi creare un equilibrio tra la tua vita professionale e quella personale. Non lavorare così duramente da dimenticarti di prenderti cura di te stesso. Consenti a te stesso di trascorrere lo stesso tempo, lavorando e riposando.
Mantra della Luna Nuova: ‘La base ben accolta del mio successo è un risultato onesto della mia passione incessante, perseveranza e duro lavoro’.
ACQUARIO
Il tuo ‘tutto’ non è ancora scritto. Non aver paura di esplorare e avventurarti in un territorio sconosciuto. La Luna Nuova in Bilancia accenderà la tua nona Casa espansiva (educazione, viaggi, fede e filosofie personali), mentre Marte sarà nella tua terza Casa (comunicazione) e nelle immediate vicinanze. C’è una parte di te, che cerca opportunità per viaggiare, o forse imparare qualcosa di nuovo, ma potresti anche sentirti soffocato in più di un modo. Questo è un buon momento di preparazione per ciò che, attualmente, devi lasciar andare. Il lato positivo è che questa Lunazione porta una meritata esplosione di fortuna, fede e nuova ispirazione. Quindi, tira fuori le tue qualità esoteriche e il tappetino da yoga. Stai cercando la realizzazione spirituale. Esplora nuove tecniche e metodi, in modo da poter trovare quelli che ti permetteranno di crescere e trasformarti. Mantra della Luna Nuova: ‘Sono ugualmente grato per gli alti, come lo sono per i bassi; Imparo qualcosa ogni giorno’.
PESCI
Tu più di tutti lo sai, condividere è prendersi cura. Con la Luna Nuova in Bilancia, che accende la tua ottava Casa erotica (sesso, trasformazione, risorse condivise e connessioni da anima a anima), ci sono nuovi inizi che ruotano attorno alla tua capacità di fidarti. Che sia sessualmente, finanziariamente o personalmente, i temi del dare e avere sono probabilmente importanti in questo periodo. E con il governatore della Luna, Venere, che illumina la tua settima Casa (relazioni), molto probabilmente ci sarà un’altra significativa persona coinvolta nel processo. Quindi in questo momento, è importante che tu continui a stabilire i confini necessari a delineare i tuoi progetti. Troppo di tutto non è mai una buona cosa. La tua intuizione è sovralimentata, e stai anche ripensando a te stesso, grazie ai comportamenti di chi ti circonda. Non importa ciò che la gente vuole che tu creda, fidati del tuo istinto. Non permettere a nessuno di dirti diversamente.
Mantra della Luna Nuova: ‘Quando pratico il discernimento, riconosco l’ombra nella mia mutevolezza e riprendo il mio potere’.
Concludendo, la Luna Nuova in Bilancia potrebbe provocare irritazione, rabbia, impulsività e ostilità, ma anche ritardi, restrizioni, delusione e frustrazione.
La combinazione degli aspetti planetari creerà un’energia altamente dinamica, che è meglio incanalare in determinazione, perseveranza e duro lavoro, per raggiungere un obiettivo specifico.
Solo così si potranno realizzare situazioni positive, nonostante tutto altrimenti, se il focus sarà solo sul raggiungimento del potere, ne risulteranno polarizzazione, conflitto e negatività su ogni livello.
Con questa potente energia della Bilancia, quindi, abbiamo la possibilità di apportare importanti cambiamenti nelle nostre vite come, per esempio, imparare a fare pace con coloro che ci circondano, così come stabilire un senso di ordine ed equilibrio nelle nostre vite e riconoscere il valore delle relazioni.
Questo è il momento di lavorare su queste abilità.
“È orrendamente più lunga l’agonia
di vagare sepolti vivi sopra la terra
che riposarvi sotto”
-Guido Rojetti-
La superstizione è da millenni anche sinonimo di funerali e cimiteri.
Da quando è nato il Mondo, la morte è un argomento scomodo per molte persone.
Forse è per la grave reazione emotiva che si ha davanti ad essa, specialmente se accade a qualcuno vicino, per cui il vivente reagisce in modi bizzarri.
O forse è perché il processo di morte non è ben compreso, e quindi induce gli individui solitamente razionali, a credere in concetti irrazionali.
I musei ospitano mummie egiziane, Hollywood offre tour sui fantasmi e le attrazioni horror continuano ad essere popolari, grazie all’interesse verso il macabro, la superstizione e la paura.
Le persone sono istintivamente curiose e hanno paura di ciò che non capiscono.
La morte è un argomento difficile da afferrare.
Forse è per questo, che così tante culture hanno tradizioni e superstizioni diverse, quando si tratta di affrontare la morte.
Per molti, le diverse superstizioni agiscono come un meccanismo di copertura/ protezione e aiutano a capire meglio la morte.
Diamo un’occhiata ad alcune delle storie, credenze e superstizioni più popolari.
# Nel Neolitico, quando l’uomo si insediò, apparvero “villaggi” per i morti, necropoli, simili a quelli per i vivi.
Tuttavia, soprattutto nel primo Neolitico, ci sono anche sepolture isolate, spesso vicino alle abitazioni.
Nel corso dei quattro millenni del Neolitico, i riti e le pratiche funebri si sono evoluti notevolmente: sepoltura individuale nel terreno, sepoltura collettiva, sepolture multiple o individuali, in casse di legno o di pietra, in silos, in grotte, ma anche cremazioni.
I depositi funerari, ritrovati sopra, sotto, intorno alle tombe, forniscono informazioni sui riti commemorativi e sull’Universo spirituale, legato alle diverse categorie di morti (uomini, donne, bambini, anziani).
Per esempio, intorno al 4500 a.C. , mettere un vaso sulla tomba o ai suoi piedi era una pratica frequente.
A seconda dell’età e del sesso, i morti venivano trattati in modo diverso.
Uomini relativamente anziani venivano talvolta sepolti con le loro faretre di frecce e con i loro ornamenti, costituiti da denti presi ad animali selvatici.
Per le donne, ma anche per i giovani, era il mondo domestico e agricolo che predominava nelle tombe: mulini per il grano, oggetti e strumenti di uso quotidiano, comuni ornamenti fatti di conchiglie, ecc.
I numerosi Dolmen, che vediamo ancora oggi, erano in origine sepolture, sormontate da grappoli di pietre disposti su gradinate chiamate tumuli. Riservati a personaggi importanti, essi erano costruiti in luoghi elevati, visibili da lontano.
Nei paesi in cui la pietra era più rara, le sepolture monumentali di questo tipo erano costituite da un tumulo di terra, che spesso raggiungeva i 300 metri di lunghezza, racchiuso in una palizzata di legno.
Alla fine del Neolitico, c’erano fino a 500 persone sepolte in queste tombe collettive, in cui venivano regolarmente conservate le ossa, impilati i teschi, ordinate le tibie e le ulne.
Queste tombe erano installate nei Dolmen, ma anche in fosse, caverne o persino stanze scolpite nel gesso.
# Nell’antica Grecia, il rito funebre era suddiviso in tre fasi principali: “protesi” (toilette mortuaria e esposizione del corpo), “ekphora” (corteo funebre) e “sepoltura-cremazione”.
Durante la protesi, dopo essere stato lavato, profumato ed adornato dalla sua famiglia, il defunto veniva esposto su un letto cerimoniale nel vestibolo della casa, i piedi diretti verso la porta.
In segno di lutto, i familiari a volte si tagliavano i capelli, a simboleggiare la perdita di una parte di se stessi.
Erano presenti anche persone non della famiglia in lutto, per esprimere il dolore provato, attraverso manifestazioni gestuali spesso molto violente, come schiaffi sul petto con le mani, o strapparsi manciate di capelli.
L’esposizione del corpo non doveva durare più di un giorno, secondo la legislazione di Solone (nobile politico, giurista e poeta ateniese).
Il giorno dopo la veglia, all’alba, il convoglio funebre trasportava la salma al cimitero, situato fuori città.
Gli uomini di famiglia guidavano la processione, seguiti dalle donne e dalle altre persone in lutto.
In questa fase, le famiglie mostravano il proprio status sociale, a seconda del tipo di processione utilizzato.
Praticamente, i cortei tirati a forza di braccia erano usati dai più poveri, mentre le famiglie più ricche ed aristocratiche usavano un carro trainato da due o quattro cavalli.
Anche per quanto riguarda le pratiche di cremazione e sepoltura, c’era una differenza, a seconda della classe sociale della famiglia del defunto.
In effetti, la scarsità di legno in alcune regioni, in Attica in particolare, limitava l’incenerimento come privilegio delle famiglie più ricche.
La tradizione (imitata dai Romani) voleva che nelle tombe si depositassero degli asfodeli, oltre all’obolo per Caronte, nonché la torta di miele destinata a placare Cerbero.
Quindi, non era raro vedere cibo e bevande affiancati al defunto, al fine di soddisfare i suoi bisogni nell’aldilà.
Questa pratica non era uniforme: era proibita a Sparta da Licurgo, che non voleva che si seppellissero cose con i morti.
Solone, invece, ad Atene proibiva la libagione, a base di manzo, montone, vino e olio, che generalmente accompagnava le cerimonie funebri.
Questi pranzi erano consentiti il giorno dopo la sepoltura o cremazione, previo
rito di purificazione della casa e un sacrificio sul focolare domestico.
# In Inghilterra, i portatori della bara indossavano i guanti e questa usanza risale all’epoca vittoriana.
Questo periodo, che si riferisce al Regno della Regina Vittoria (1837-1901), era pieno di innovazione, scoperta, ma anche paura dei morti.
Infatti, l’Impero britannico aveva visto la regina Vittoria piangere il suo defunto marito, le famiglie piangere la morte dei propri cari, deceduti per malattie sconosciute o incurabili, e c’era una paura diffusa di essere sepolti vivi.
La società era confortata dalla spiritualità, con il Cristianesimo che predicava che, una volta morti, lo spirito veniva liberato dal suo contenitore terreno, ma non si sapeva dove.
Ci si chiedeva se lo spirito avrebbe vagato per i cimiteri, oppure sulla spalla di un parente, o se potesse insediarsi nel corpo di un’altra persona.
Queste domande portavano ad una serie di strane superstizioni sulla cerimonia funebre.
Era opinione diffusa, che toccare una bara avrebbe permesso allo spirito del defunto di entrare nel corpo di chi l’aveva fatto.
Per precauzione, i portatori della bara (Pallbearers)erano tenuti ad indossare i guanti.
# La gente credeva, inoltre, che aprire la bocca per sbadigliare, potesse consentire ad uno spirito di entrare e abitare nel suo corpo.
# Una credenza comune in tutta la Cristianità, il Giudaismo e l’Islam è che, alla fine dei giorni, i morti risorgeranno per il giudizio ed entreranno nella prossima vita.
Gli Europei del 1500 credevano che questo fosse vero, ma temevano che i morti potessero risorgere troppo presto.
Per alleviare le loro paure, misero grandi lapidi sopra il punto in cui poggiava la testa del defunto, per impedire al corpo di vagare per la Terra, prima del previsto.
In alcuni cimiteri inglesi, le lapidi venivano poste ai piedi dei defunti, per evitare che si alzassero e si allontanassero.
Addirittura, le prime generazioni di Anglosassoni, sempre per la stessa preoccupazione, erano soliti tagliare i piedi dei loro defunti per impedirlo.
# Solitamente si pensa che la pioggia nel giorno del matrimonio sia un segno di buona fortuna, ma cosa significa in un funerale?
Sembra che un tuono dopo un funerale, significhi che una persona morta ha certamente raggiunto le porte del Paradiso, cosa che può comunque risultare positiva o negativa, a seconda del momento del tuono.
Infatti, se accade dopo il funerale, significa che la persona amata ha raggiunto il Paradiso, ma se rimbomba durante la cerimonia, significa che il suo al di là sarà poco piacevole.
#Curiosa è invece l’usanza, questa ancora molto sentita, di porre nella tomba del defunto, prima del funerale, scarpe, bottiglie di vino o altri oggetti che, in base a sogni premonitori, servirebbero ad un altra anima già trapassata in precedenza. Ricordo ancora un mio vecchio amico, che mi raccontò di aver sognato suo padre, il quale gli diceva di essere rimasto scalzo, chiedendogli quindi di inviargli delle scarpe nuove, tramite una persona, che morì realmente pochi giorni dopo il sogno, a questo punto, premonitore.
# Da migliaia di anni, esiste l’atto di deporre fiori sulla tomba.
Nell’antica Roma, le persone piantavano fiori nei luoghi di sepoltura, perché credevano che lo spirito del loro amato avrebbe vagato proprio lì e così avrebbe goduto della loro bellezza per tutta l’eternità.
In Inghilterra, intorno al XVIII secolo si iniziò a deporre fiori sulle tombe.
Però, in molte zone del Paese, questa pratica era considerata pagana ed era vietata in alcuni cimiteri, fino alla fine del XIX secolo.
Un’eccezione era praticata in Galles, dove i fiori venivano spesso piantati in cima alle tombe, per simboleggiare il tempo della vita in cui una persona moriva.
Narcisi, primule e violette venivano piantati per i neonati, rose per coloro che morivano a mezza età e rosmarino, per coloro che morirono in vecchiaia.
Nella Gran Bretagna della prima Età moderna, si fa riferimento ai fiori incorporati nei sudari funebri, spesso per compensare l’odore di un cadavere in decomposizione.
Invece di spargere fiori, in Inghilterra era più comune usare arbusti sempreverdi, come il rosmarino e il bosso, con le loro qualità di non appassire e quindi simboleggiando l’eterno ricordo.
Tuttavia, verso la fine del XIX secolo, i fiori iniziarono a diventare di nuovo popolari, portando infine alla pratica, relativamente recente, di ghirlande che adornano le tombe dei propri cari.
Nel XVIII secolo, si pensava che i fiori sbocciassero sulle tombe di individui virtuosi, mentre le erbacce si diffondevano sulle tombe dei malvagi.
# Qualche volta è possibile vedere una piccola pietra appoggiata su una tomba.
La fede ebraica crede che, mentre i fiori sono un dono per i vivi, non significhino nulla per i morti.
Infatti, nella morte il corpo non esiste più, e tutto ciò che rimane è la parte eterna di una persona, ovvero la sua anima.
Il corpo, come un fiore, sboccia e poi svanisce, ma l’anima, come una solida pietra, vive per sempre.
Da qui, la tradizione di lasciare una piccola pietra sulle tombe dei propri cari.
# Anticamente, la maggior parte delle tombe dei cimiteri si costruiva rivolta a Est.
Ciò deriva dalla credenza religiosa, che “i morti saranno chiamati a risorgere e a ricevere il giudizio”.
Infatti, la tradizione ebraica e cristiana afferma che Dio chiamerà i morti a risorgere ad Est.
Quindi, queste religioni furono tra le prime ad organizzare e gestire i cimiteri, creando così la tradizione delle tombe rivolte a Est.
Bisogna aggiungere, però, che questa usanza si fa anche risalire alla tradizione pagana e al culto del Sole.
L’Est rappresenta una nuova vita, un nuovo giorno.
L’Ovest rappresenta una fine.
Pertanto, i loro defunti venivano sepolti da Est a Ovest, per rappresentare una vita piena.
Erano sorti come il Sole e, un giorno, sarebbero risorti di nuovo.
Nonostante questa sia una pratica antica, essa continua ad essere perpetrata ancora oggi, dalle persone che pianificano in anticipo la loro tumulazione, decidendo l’orientamento della sepoltura.
# Esiste l’usanza di chiudere gli occhi ai defunti.
Essa è praticata semplicemente, per proteggerli dal blocco del rigor mortis mentre sono ancora aperti, in quanto le palpebre sono una delle prime parti ad essere colpite.
Tuttavia, anticamente questo era spesso associato con una superstizione, secondo la quale essere guardati da un cadavere, poteva minacciare te e i tuoi parenti.
Per evitare ciò, a volte venivano messi delle monetine sulle palpebre per tenerle chiuse.
Ma le monete non erano utilizzate solo per questo.
Nell’antica Grecia e Roma, una moneta veniva posta all’interno della bocca del deceduto, nella convinzione che la sua anima ne avrebbe avuto bisogno, per pagare il traghettatore Caronte, che lo avrebbe portato attraverso il fiume Stige nell’Aldilà.
# La convinzione, che tutti gli specchi nella casa di un morto debbano essere coperti alla morte, deriva da una credenza del XVI secolo, secondo la quale il proprio riflesso fosse in realtà un’incarnazione dell’anima.
Si pensava, che alla morte l’anima sfuggisse dal corpo e quindi, essendo vulnerabile, poteva essere intrappolata nello specchio e portata via dal diavolo.
Inoltre, si credeva che, se ci si fosse guardati in uno specchio, in una stanza in cui una persona era morta da poco, si sarebbe morti poco dopo.
# Una volta si credeva, che se un incendio avesse sputato fuori un tizzone a forma di bara, questo avrebbe indicato la morte di chi lo vedeva.
# In Giappone, il 90% dei funerali sono condotti svolti come cerimonie buddiste. Immediatamente dopo una morte (o, nei giorni precedenti, appena prima della morte prevista), i parenti inumidiscono le labbra della persona morente o deceduta con acqua, una pratica nota come “acqua dell’ultimo momento” (matsugo-no-mizu).
La maggior parte delle case giapponesi ha all’interno altari buddisti, “o butsudan”, da usare nelle cerimonie buddiste.
Molti hanno anche santuari shintoisti, “kamidana”.
Quando si verifica una morte, il santuario viene chiuso e coperto con carta bianca, per tenere fuori gli spiriti impuri dei morti, un’usanza chiamata “kamidana-fūji”.
Accanto al letto del defunto è posto un tavolino decorato con fiori, incenso e una candela.
I parenti e le autorità vengono informati e viene rilasciato un certificato di morte.
L’organizzazione del funerale in genere viene gestita dal figlio maggiore e inizia, contattando un tempio per programmare l’evento.
Alcuni giorni sono più propizi di altri, basati su un vecchio ciclo lunare cinese di sei giorni; in particolare, il secondo giorno, chiamato “tomobiki”, è superstiziosamente inteso come “trascinare i tuoi amici con te” ed è quindi considerato un giorno terribile per un funerale, ma una buona giornata per un matrimonio.
Il corpo viene lavato e gli orifizi vengono bloccati con cotone o garza.
A volte viene eseguito un rituale “incantatore” (Nōkan), in cui il Nōkansha professionale veste ritualmente, prepara il corpo e lo colloca nella bara
La cerimonia ora viene eseguita raramente e può essere limitata alle aree rurali, in cui vengono mantenute le tradizioni più antiche.
Indipendentemente dal fatto che la cerimonia venga eseguita o meno, una donna defunta è vestita con un kimono bianco, mentre un maschio defunto è vestito con un abito o un kimono.
Può essere applicato il trucco.
Il corpo viene messo su ghiaccio secco in una bara.
Oggetti, come un kimono bianco, un paio di sandali, sei monete per l’attraversamento del “Fiume delle Tre traversate” e oggetti bruciabili a cui il defunto era affezionato (ad esempio, sigarette e caramelle), vengono posti nella bara, che viene poi riposta su un altare per la veglia.
Il corpo è posto con la testa verso nord o, come seconda scelta, verso ovest.
Nel Buddismo, l’orientamento occidentale riflette il Regno occidentale del Buddha Amida.
Durante la vita, sia uomini che donne indossano la parte anteriore di un kimono, o “yukata”, incrociando il lato sinistro su quello destro.
Nelle occasioni in cui il cadavere è vestito con un kimono tradizionale, esso viene incrociato con il lato destro sul sinistro.
Durante la veglia, tutti gli ospiti del funerale vestono di nero, gli uomini con abiti neri, camicie bianche e cravatte nere, e le donne indossano abiti o kimono neri.
Essi offrono denaro di condoglianze, in speciali buste nere e argento (bushūgibukuro o kōdenbukuro).
Mentre un prete buddista decanta una sezione di un “sutra” (aforismi di rituale, filosofia, grammatica e letteratura ), ciascuno dei membri della famiglia offre l’incenso tre volte all’urna davanti al defunto.
Allo stesso tempo, gli ospiti riuniti eseguono lo stesso rituale in un altro luogo, dietro i posti dei membri della famiglia.
La veglia termina quando il sacerdote ha completato il sutra.
Ad ogni ospite in partenza viene dato un regalo, che ha un valore di circa la metà o un quarto del denaro di cordoglio ricevuto da questo ospite.
I parenti più stretti possono rimanere e vegliare il defunto durante la notte nella stessa stanza.
Il funerale vero e proprio, chiamato “kokubetsu-shiki” , di solito è il giorno dopo la veglia.
La procedura è simile alla veglia e l’incenso viene offerto, mentre un sacerdote canta un sutra.
Il defunto riceve un nuovo nome buddista, scritto in Kanji.
Si dice che questo nome impedisca il ritorno del defunto, se viene chiamato il suo nome.
La lunghezza del nome dipende anche dalla virtù della durata della vita della persona o, più comunemente, dall’entità della donazione dei parenti al tempio, che può variare da un nome generalmente comune, ai nomi più elaborati per 1 milione di yen o più .
I Kanji sono solitamente molto antichi e con significati esoterici.
Alla fine della cerimonia funebre, gli ospiti e la famiglia possono mettere fiori nella bara, intorno alla testa e alle spalle del defunto, prima che la bara sia sigillata e portata al carro funebre, riccamente decorato e trasportata al forno crematorio.
In alcune regioni del Giappone, la bara viene inchiodata dalle persone in lutto, usando una pietra.
I parenti raccolgono le ossa dalle ceneri e le trasferiscono nell’urna, usando bacchette grandi di metallo.
A volte, due parenti tengono lo stesso osso contemporaneamente con le bacchette e, conosciuto come “kotsuage”, questa è l’unica volta in Giappone, in cui è corretto che due persone tengano lo stesso oggetto contemporaneamente con le bacchette.
Infatti, normalmente tenere in mano qualcosa con le bacchette da due persone contemporaneamente, è considerato un grave passo falso sociale, in quanto ciò ricorderà agli astanti il funerale di un parente stretto.
Le ossa dei piedi vengono raccolte per prime e le ossa della testa per ultime.
Questo per garantire, che il defunto non sia capovolto nell’urna.
Generalmente, la tipica tomba giapponese è una tomba di famiglia (haka) costituita da un monumento in pietra, con un posto per fiori, incenso e acqua di fronte al monumento, e una camera o cripta sottostante per le ceneri.
Quando una persona sposata muore prima del coniuge, sulla pietra può essere inciso anche il nome del coniuge, con le lettere dipinte di rosso.
Dopo la morte e la sepoltura del coniuge, l’inchiostro rosso viene rimosso dalla pietra.
Questo di solito viene fatto per motivi finanziari, poiché è più economico incidere due nomi contemporaneamente, piuttosto che incidere il secondo nome quando il superstite muore.
E’ anche visto come un segno, che stanno aspettando di seguire il loro coniuge nella tomba.
Ultima usanza, un’immagine del defunto è collocata vicino all’altare della famiglia in casa.
Inoltre, nel primo anno dopo la morte, non viene inviata o ricevuta alcuna tradizionale cartolina di Capodanno.
Gli amici e i parenti devono essere informati in anticipo di questo, per non inviare un biglietto.
# In Cina, la cremazione è rara e la sepoltura dei morti è una questione presa molto seriamente.
Infatti, le disposizioni funebri improprie possono provocare sfortuna e disastri sulla famiglia del defunto, nella società e il suo stato civile.
Secondo l’usanza cinese, una persona anziana non dovrebbe mostrare rispetto per un giovane.
Quindi, se il deceduto è un giovane scapolo, il suo corpo non può essere portato a casa, ma viene lasciato a un’impresa di pompe funebri.
I suoi genitori non possono offrire preghiere per il figlio: essendo celibe, non ha nemmeno figli per eseguire questi riti Se un neonato o un bambino muore, non vengono eseguiti riti funebri, poiché non si può mostrare rispetto a una persona giovane: il bambino viene seppellito in silenzio.
I riti funebri per una persona anziana devono seguire la forma prescritta e trasmettere il relativo rispetto nella società, anche se questo significa che la famiglia del defunto deve contrarre debiti per pagarli.
Spesso il funerale è organizzato dalla famiglia, prima ancora che il proprio caro muoia.
Una bara tradizionale cinese è rettangolare con tre “gobbe”, ed è fornita da un becchino, che sovrintende a tutti i riti funebri.
Quando si verifica una morte in una famiglia, tutte le statue delle divinità presenti in casa vengono ricoperte di carta rossa , per non essere esposte al corpo o alla bara.
Gli specchi vengono tolti alla vista, poiché si crede che, chi vede il riflesso di un la bara in uno specchio, avrà presto una morte nella sua famiglia.
Un panno bianco viene appeso attraverso la porta della casa e un gong posto a sinistra dell’ingresso, se il defunto è maschio, e a destra se è femmina.
Prima di essere riposto nella bara, il cadavere viene pulito, spolverato di borotalco e vestito con i suoi migliori abiti.
Tutti gli altri indumenti del defunto vengono bruciati e non riutilizzati.
Il corpo è completamente vestito, comprese le calzature e cosmetici , se di sesso femminile, ma non si può usare il colore rosso (che è il colore della felicità), altrimenti il cadavere diventerà un fantasma.
Prima di essere riposto nella bara, il viso del cadavere è coperto con un panno giallo e il corpo con uno azzurro.
La bara viene collocata in casa, se la persona è morta in casa, o nel cortile esterno della casa, se la persona è morta fuori casa.
La bara è posta con la testa del defunto rivolta verso l’interno della casa, appoggiata a su due sgabelli, e sulla testa della bara sono posti ghirlande, doni e un ritratto o una fotografia del defunto, senza essere sigillata.
Il cibo viene posto davanti alla bara come offerta al defunto, mentre il suo pettine viene spezzato a metà, una parte riposta nella bara, una parte trattenuta dalla famiglia.
Tradizionalmente, i figli e i nipoti del defunto non si tagliavano i capelli per quarantanove giorni dopo la data della morte, ma questa usanza oggi è osservata solo dalle generazioni più anziane di Cinesi.
I parenti diretti piangono durante il lutto, in segno di lealtà e rispetto e la forza del lamento va di pari passo all’eredità che il deceduto ha lasciato.
Il giorno dopo, la famiglia del defunto si riunisce intorno alla bara, posizionandosi secondo la loro importanza in famiglia.
I bambini e le nuore vestono di nero (perchè soffrono di più), nipoti e pronipoti di azzurro, suoceri con colori brillanti, perchè sono considerati estranei.
Inoltre, i bambini e le nuore indossano un cappuccio di tela di sacco sopra la testa.
Il figlio maggiore siede alla spalla sinistra del genitore e il coniuge del defunto a destra.
I parenti, che arrivano tardi alla cerimonia, devono strisciare in ginocchio verso la bara.
Ai piedi della bara è posto un altare, sul quale sono posti incensi accesi e una candela bianca accesa.
Durante la veglia viene bruciato in continuazione denaro, per fornire al defunto un reddito sufficiente nell’aldilà.
Durante la veglia di solito si vedrà un gruppo di persone giocare d’azzardo nel cortile anteriore della casa del defunto: il cadavere deve essere “sorvegliato” e il gioco d’azzardo aiuta le guardie a rimanere sveglie durante la loro veglia; aiuta anche ad alleviare il dolore dei partecipanti.
La durata della veglia dipende dalle risorse finanziarie della famiglia.
Mentre la bara è nella casa, un monaco canterà di notte versi delle scritture buddiste o taoiste.
Si ritiene che le anime dei defunti affrontino molti ostacoli e persino tormenti e torture, per i peccati che hanno commesso in vita, prima di poter prendere il loro posto nell’aldilà.
Quindi, preghiere (accompagnate dalla musica di gong, flauto e tromba), canti e rituali offerti dai monaci aiutano facilitano il passaggio dell’anima del defunto al cielo.
# I rituali di morte e i funerali in Africa sono profondamente radicati nelle credenze culturali, nelle tradizioni e nelle religioni indigene del Continente.
Sono guidati dalla visione africana dell’esistenza dopo la morte e dal potere e dal ruolo dell’antenato defunto.
I riti di morte in Africa servono a garantire, che il defunto sia adeguatamente messo a riposo, in modo che il suo spirito sia in pace e possa prendere il suo posto tra gli antenati protettivi. Essi sono tanto una celebrazione del ruolo dei morti, quanto un lutto per la sua morte.
Una sepoltura “giusta” assicura che il defunto NON rimanga a perseguitare ed esercitare il potere sui vivi, ma riposi invece in pace e protegga la famiglia.
Questa convinzione deriva da un concetto africano comune, secondo cui la vita e la morte sono in un continuum di esistenza, con la morte vista solo come un altro stato dell’essere.
Nella morte, l’intera persona esiste ancora, ma ora abita nel Mondo degli Spiriti e si può reincarnare in diverse persone.
Se il defunto non viene sepolto “correttamente”, o ha vissuto una vita disonorevole, il suo fantasma può rimanere parte del Mondo dei Vivi e vagare causando danni.
Inoltre, alle streghe, agli stregoni e agli “immeritevoli” potrebbe essere negata una sepoltura “adeguata”.
In questo modo, viene loro negato l’onore di far parte della Comunità degli Antenati, un luogo molto apprezzato nelle credenze africane.
Il continente africano, nella sua vastità, contiene diversi tipi gruppi etnici e tribù con innumerevoli variazioni di religione, tradizioni e rituali.
Tuttavia, ci sono alcune somiglianze nei temi di base, a causa delle credenze tradizionali condivise sui morti e del rispetto per gli antenati.
Uno schema dei rituali della tribù sudafricana Xhosa, per il funerale del Presidente Nelson Mandela del 2013, illustra alcune usanze di base.
I rituali di morte africani iniziano, preparando la casa subito dopo la morte di una persona e ricevendo persone che vengano a rendere omaggio ai morti.
Solitamente, si coprono tutti gli specchi, le finestre e le superfici riflettenti, in modo che i morti non possano vedere se stessi.
In Sud Africa, le finestre sono imbrattate di cenere.
Si rimuove il letto dalla camera della persona deceduta e si fa la veglia in casa, dove l’intera comunità viene a rendere omaggio e porgere le condoglianze alla famiglia.
Le persone in lutto della comunità arrivano a casa e piangono rumorosamente, tanto che si riesce a sentirli a distanza.
C’è anche una raccolta di cibo e altre provviste, si cucina, si mangia e assegnano compiti, per prepararsi al funerale.
I rituali di morte, per rimuovere il corpo dalla casa, per portarlo al luogo di sepoltura, hanno lo scopo di confondere i morti, in modo che non possano trovare la via del ritorno a casa.
Alcuni di questi sono portare il defunto fuori di casa attraverso un buco nel muro, invece della porta e chiudere il buco, in modo che non possa ritrovare la strada di ritorno. Questo simboleggia anche che ora fa parte della comunità ancestrale.
Per andare nel luogo della sepoltura, fare un percorso a zig-zag, per confondere i morti, nel caso volessero ritornare a casa.
Gettare ostacoli come spine, rami o altre barriere sul sentiero, sempre per rendergli difficile trovare la strada di casa.
Il giorno del funerale di solito c’è una processione al luogo di sepoltura, a volte prima dell’alba, con canti e balli.
Il defunto può essere avvolto nelle sue vesti per la sepoltura, e coperto con la pelle di un animale macellato. In alcuni gruppi, il corpo è avvolto in un sudario di lino. Gli oggetti personali vengono spesso sepolti con il defunto, per aiutarlo nel suo viaggio.
La tribù Yoruba, ad esempio, include cibo, vestiti, uccelli o altri animali, mentre altre tribù includono lance, scudi o pentole e padelle; quindi il defunto nell’aldilà ha tutto ciò di cui ha bisogno .
Durante la sepoltura, le persone chiedono al defunto un favore per la famiglia, un rafforzamento della vita e protezione dai guai.
Potrebbe esserci un rituale dell’uccisione di un bue o di una mucca, in modo che possano accompagnare il defunto nella terra dei suoi antenati (“il portatore di casa”) e fungere da protettore per i vivi.
Alcuni gruppi vietano ai bambini e alle persone non sposate di partecipare al funerale.
Solitamente, dopo la sepoltura, ci si aspettano atti di purificazione, per esempio che le persone lavino via la polvere presa nel cimitero e che si sottopongano a una purificazione rituale al cancello.
Alcune persone in lutto mettono pezzi della pianta di aloe nell’acqua, poiché si dice che questo scongiuri il male.
I Cristiani possono anche cospargere le persone in lutto con acqua santa, per purificarle.
Gli Africani, infatti, credono che qualsiasi cosa o persona sia entrata in contatto con i morti, sia impura o inquinata.
I rituali di purificazione iniziano prima della sepoltura e di nuovo circa sette giorni o più dopo il funerale.
Nella tribù Ashanti del Ghana, ad esempio, la donna più anziana, se la famiglia lava il corpo tre volte, lo asciuga e lo veste.
Gli indumenti dei morti vengono impacchettati e conservati fino alla fine del lutto, quindi gli oggetti vengono dati ai membri della famiglia o bruciati.
Dopo un po’ di tempo, secondo l’usanza della comunità, la casa e i membri della famiglia si sottopongono a una purificazione, solitamente a base di erbe, per rimuovere la sfortuna e “l’oscurità”.
Un animale può essere sacrificato, al momento della pulizia rituale della casa e della famiglia, e di nuovo circa un mese dopo, per mettere a riposo l’anima del morto.
In fin dei conti, le usanze e le superstizioni sono talmente tante in tutto il Mondo , diverse o simili , che si potrebbe scriverne per giorni.
Pertanto, concludo descrivendo in maniera dettagliata quelle che in Italia, più o meno dappertutto, si svolgono al momento della dipartita di un nostro caro, ed il loro significato.
Queste raccontano precisi riti, che si effettuano con rigoroso ordine cronologico.
Fin dai tempi antichi, il primo atto della cerimonia funebre era accendere una candela per il defunto.
Questo atto, in fondo cristiano, esprimeva però la convinzione pagana che fosse necessario accendere una candela, per impedire allo spirito maligno, personificato nel diavolo o un vampiro, di entrare nel corpo del defunto, quando la sua anima lo lasciava.
Di seguito, si faceva il secondo rituale, per chiudere la bocca e gli occhi, in modo che lo spirito maligno non entrasse nel corpo, e il defunto non potesse vedere il percorso, che dalla casa portava al cimitero.
Tutto ciò, in quanto si credeva che, se l’anima del defunto avesse visto il sentiero, che dal cimitero portava alla casa, avrebbe potuto ritornarvi e causare guai ai vivi.
A seguire, c’era il rito del lavaggio della salma, che precedeva la vestizione con nuovi abiti (abiti della morte), spesso cuciti appositamente per l’occasione e tenuti per anni in un armadio, che rappresentava il terzo elemento dei preparativi funebri.
Inoltre, era obbligatorio che il defunto indossasse un berretto (o una sciarpa se si trattava di una donna) e delle scarpe.
Così preparato, il corpo del defunto veniva posto sul catafalco (impalcatura in legno o altri materiali, ricoperta di parati, sulla quale si pone la bara o un suo simulacro durante le cerimonie funebri e le funzioni religiose) .
Il sollevamento del corpo richiedeva anche alcune precauzioni magico-rituali, ispirate dal timore che l’anima del defunto potesse rimanere in casa: per questo motivo, era necessario che i piedi del deceduto fossero posti sul catafalco in direzione dalla porta o dalla finestra (questo rendeva più facile per l’anima uscire di casa).
Prima di avvolgere il defunto in un sudario bianco, bisognava simbolicamente legargli le mani, incrociandole sul petto.
A volte, i suoi tendini venivano tagliati, in modo che rimanessero immobili.
Con questo gesto preventivo, gli veniva impedito di trasformarsi in un vampiro o in un lupo mannaro.
Il catafalco veniva posto all’ingresso della casa, o in uno delle sale appositamente allestite per questa occasione.
La famiglia del defunto, i vicini e altri paesani venivano a trovarlo e lo salutavano.
Ognuno arrivava con una candela in mano e dei doni.
Accanto alla testa del morto, si metteva una candela, mentre i doni erano posti intorno al corpo, se era cibo, e sul petto, se era denaro.
Dal momento in cui il corpo veniva deposto sul catafalco, si era obbligati a garantire la custodia del defunto, chiamata “veglia”.
La custodia era un elemento importante nella struttura del rito funerario e veniva svolta ininterrottamente, giorno e notte, mentre la salma era a casa.
Vi partecipavano tutti i membri della famiglia e tutti coloro che venivano a rendere un ultimo omaggio al defunto.
In effetti, dietro questa usanza si nascondeva la paura degli spiriti maligni, dei vampiri e dei lupi mannari.
Secondo la credenza popolare, se un animale come un cane, un gatto, un topo o una gallina fossero passati vicini al corpo del deceduto, l’anima dell’animale sarebbe potuta entrare dentro, e renderlo “vivo”: per proteggersi da tanta sfortuna, i vivi, quindi, dovevano vegliare sul loro defunto.
L’atto rituale successivo nella cerimonia funebre, era il lamento compiuto dalle “persone in lutto” professionali (prezzolate), chiamate “prefiche”o “chiangimuerti” (Salento), oppure dalle donne della famiglia del defunto.
Il significato di questi lamenti era rendere omaggio al defunto, preservare la sua memoria e aiutarlo a trovare la via della vita eterna.
Quando il corpo lasciava la casa, venivano eseguiti una serie di rituali, il cui scopo era, da un lato, mostrare rispetto per il defunto e il mondo dei morti e, dall’altro, per proteggersi dalle loro cattive intenzioni.
La bara rimaneva aperta per tutta la cerimonia, in modo che l’anima del defunto potesse vedere la luce (e non invidiasse i vivi).
Tutte le porte e le finestre dovevano essere aperte, per rassicurare i vivi che l’anima del defunto non era rimasta a casa.
Dopo la funzione (in linea di principio, c’erano due funzioni, una davanti alla casa o in chiesa, e l’altra nel cimitero al momento della sepoltura), il defunto veniva portato al cimitero.
La bara, sempre aperta veniva portata da persone o trasportata da una carrozza trainata da 5 cavalli e, più recentemente, da mezzi a motore.
Essa veniva chiusa prima di metterla nella tomba.
Dopo il servizio religioso, tutti i partecipanti al funerale, gettavano un pugno di terra.
Il significato di questo gesto è proteggere i membri della famiglia del defunto.
Infatti, si presumeva che l’anima del defunto potesse arrabbiarsi con i suoi familiari,perchè lo avevano messo nella tomba.
Oltre alla terra, si gettavano anche dei soldi e alcuni oggetti che appartenevano al defunto.
L’elemento che chiudeva la cerimonia funebre era il pasto funebre.
Secondo questa usanza, dopo la sepoltura, una tovaglia bianca veniva stesa sulla tomba del defunto e lì veniva servito un abbondante pranzo.
Tutti i partecipanti erano invitati e, in modo magico-rituale, obbligati a partecipare al pasto.
Così, avrebbero reso omaggio all’anima del defunto, che non si sarebbe sentito abbandonato o dimenticato.
Il pasto, preparato in suo onore, doveva dargli la forza di completare il suo viaggio in paradiso.
Oltre a questo, la condivisione rituale del cibo con il defunto rassicurava i vivi, che la sua anima aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, e che non avrebbe avuto motivo di tornare a casa e rivoltarsi contro i suoi cari.
Non appena la tovaglia veniva stesa, si designava un posto vuoto per il defunto (a volte si poneva un cucchiaio sotto la tovaglia), che diventava così l’ospite onorario di questa celebrazione.
Se si trattava di giorni “magri”, si portavano piatti senza carne, a base di verdure, cereali e pesce.
Nei giorni “grassi”, si effettuava il sacrificio rituale, che consisteva nell’uccidere, a seconda del sesso del defunto, un montone o una pecora.
L’animale sacrificato si portava intero al cimitero e doveva essere mangiato interamente: i resti non dovevano essere portati a casa, e per questo la carne era distribuita a tutti i partecipanti, anche ai poveri e ai mendicanti di passaggio.
La fine del pasto segnava anche la fine della cerimonia di sepoltura.
I partecipanti al funerale tornavano a casa, non prendendo la stessa strada che avevano fatto arrivando lì.
Ciò era necessario, per confondere le tracce del ritorno ed impedire all’anima del defunto di seguire i vivi.
Sulla tomba venivano lasciati acqua, olio, vino, diversi tipi di cibo e bevande, affinché l’anima del deceduto potesse aiutare se stessa.
I pasti presso la tomba erano ripetuti anche il settimo e il quarantesimo giorno, nonché il primo giorno di anniversario dopo la sepoltura.
I riti funebri e le merende, praticati nel periodo del primo anniversario, avevano l’obiettivo di accompagnare l’anima del defunto, per portargli il supporto morale necessario per il compimento del suo viaggio nell’altro mondo.
Secondo la credenza popolare, i primi quaranta giorni l’anima vagava nella natura, visitando i luoghi in cui aveva vissuto e, per questo, bisognava essere particolarmente attenti e soddisfare tutte le sue esigenze.
Oltre ai normali spuntini al cimitero, accanto alla finestra di casa si teneva per quaranta giorni anche un bicchiere d’acqua, i piatti e una candela accesa.
Dopo il periodo di quaranta giorni, l’anima si fissava sulla croce della sua tomba; ma, per fissarla correttamente e per sempre (cioè in modo che non tornasse a disturbare i vivi), bisognava mettere una lapide.
L’incastonatura della pietra avveniva pochi giorni prima del primo anniversario della sepoltura ed era seguita anche da un pasto funebre nel cimitero, come quello della
cerimonia funebre.
La conclusione di questa celebrazione segnava anche la fine del primo ciclo di atti magico-rituali consacrati, in modo concreto e personale, al defunto ed alla sua anima.
Dal primo anniversario dalla sepoltura, la commemorazione della sua morte sarebbe avvenuta solo nell’ambito delle feste commemorative collettive destinate ai defunti e agli antenati.
I riti di sepoltura entrano così nel contesto più ampio del culto dei defunti, il cui compito principale è quello di mantenere i legami tra i vivi e il mondo dei morti.
Dopo la scadenza di un anno, l’anima del defunto diventa innocua (non può più danneggiare i vivi) e ascende al Cielo, per unirsi alle anime degli antenati.
Una volta asceso al Cielo, il defunto si comporta come gli antenati, che proteggono la vita.
Il genere Abelia comprende 30 specie di arbusti decidui e sempreverdi, originari dell’Asia orientale e del Messico.
In estate, produce una profusione di piccoli fiorellini a trombetta, di colore bianco-rosato, che persistono fino ai primi freddi.
Il frutto è un achenio legnoso, contenente un singolo seme.
Il nome del genere deriva dal suo scopritore, il medico Clarke Abel, che studiava la flora cinese nel XIX sec.
La specie Abelia chinensins fu importata in Italia nel 1844 e, generalmente la più coltivata in giardino, è un ibrido di specie originarie della Cina.
L’Abelia è un arbusto ornamentale, sottovalutato e sottoutilizzato in molte parti del mondo.
Coltivato per il suo fogliame attraente e il tempo di fioritura eccezionalmente lungo, è praticamente esente da manutenzione, una volta piantato.
Le foglie accattivanti sono disponibili in molti colori diversi, dall’oro al bordeaux, e spesso cambiano durante la stagione di crescita.
I profumati fiori tubolari sbocciano per mesi, rendendoli una fonte di cibo ininterrotta per colibrì, farfalle e insetti impollinatori.
L’Abelia lucida (A. xgrandiflora), ha fogliame rosso per tutta l’estate, diventando ancora più profondo e brillante in autunno e durante l’inverno.
I fiori offrono diverse esplosioni di fioritura dalla primavera all’autunno, con grappoli di fiori tubolari rosa e bianchi profumati.
Nelle zone più fredde, la pianta di Abelia lucida è considerata semi-sempreverde, poiché può perdere metà delle sue foglie negli inverni freddi.
Gli ibridi più recenti sono allevati per un colore del fogliame unico, fiori più appariscenti e dimensioni compatte, più adatte ai piccoli lotti urbani.
L’Abelia triflora presenta un legno duro, compatto e con grana uniforme, utilizzato per bastoni da passeggio.
La Calcite è un minerale di carbonato di calcio neutro che, a seconda delle inclusioni, può essere di colore rosa, bianco, giallo, bruno, azzurro, fino al verde.
Il nome deriva dal latino “calx” = calce.
Spesso, la Calcite ha un fenomeno di fluorescenza, se sottoposta ai raggi ultravioletti, che le conferisce anche la termoluminescenza (fenomeno fisico di emissione di luce da parte di alcuni cristalli).
Grandi giacimenti di Calcite si trovano in Messico, da cui proviene la stragrande maggioranza di questo minerale, ma anche negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Islanda, in Belgio, in Romania, in Slovacchia e nella Repubblica Ceca.
Anticamente, la Calcite era usata dagli Scandinavi, per stabilire la rotta delle navi.
Essa è conosciuta per la sua particolare proprietà ottica della doppia rifrazione.
Infatti, se viene posta sopra a una linea disegnata su un foglio di carta , essa apparirà doppia.
In passato, questa particolare proprietà era sfruttata per raddoppiare il potere dei riti magici.
La varietà più ricercata dai collezionisti è la Calcite incolore e trasparente, che sdoppia le immagini osservate in trasparenza.
In epoche remote, ad essa veniva abbinata la virtù di favorire i viaggi astrali.
Semplicemente, stringendone un esemplare fra le mani, è possibile dare il via ad un incredibile flusso d’energia, che si propaga attraverso il corpo.
In generale, la Calcite aiuta a crescere emotivamente e spiritualmente e ad uscire dal proprio guscio protettivo.
E’ utile durante le fasi di cambiamento e trasformazione, o nei periodi di difficoltà, perché mantiene ancorati al proprio centro e permette di scoprire le abitudini e credenze limitanti, dando la forza necessaria per rilasciarle.
Elimina l’energia in eccesso, dissolve la paura apportando gioia e luminosità interiore,contrasta la pigrizia, aumenta la memoria, la concretezza, l’efficienza.
Lo scopo della Calcite è anche quello di aumentare le vibrazioni positive di un posto, purificandolo all’occorrenza.
Quando si indossa, purifica il proprio pensiero ed espande quello positivo, portando anche ad un aumento di creatività.
Una Calcite nella stanza in cui si lavora, non solo rimuove la negatività, che influisce sul lavoro rendendolo meno produttivo, ma aiuta anche a rendere più vivida la creatività e la motivazione.
Inoltre, la pietra aiuta a chiudere con il passato, guardando con speranza verso il futuro.
Molto caratteristiche sono le sfere bianche di Calcite, da tenere nella propria abitazione, in quanto trasmettono un’energia, che aiuta ad aprirsi alla consapevolezza del Sé superiore, approfondendo la conoscenza spirituale e favorendo lo sviluppo psichico.
Più in particolare:
–CALCITE TRASPARENTE: agisce sulla salute di reni, pangreas e milza. Assorbe le energie in eccesso. A livello mentale, funziona un po’ come un sedativo, neutralizzando le energie in eccesso che spesso si tramutano in pensieri nervosi e compulsivi. Dona un grande equilibrio a livello emotivo. Riduce lo stress e le paure. Dona chiarezza mentale. Aiuta l’individuo a venir fuori dalle situazioni stagnanti, dove gli stessi errori vengono ripetuti all’infinito. Dona gioia e leggerezza. Allevia le paure e riduce sensibilmente lo stress. Elimina le energie in eccesso. È la pietra della mente, favorendo la chiarezza e la limpidezza del pensiero. Perfetta per aiutare le persone che compiono sempre gli stessi errori.
–CALCITE GIALLA: dona vigore fisico. È adatta a chi vuole lavorare attivamente per la propria guarigione, oppure eliminare un difetto fisico. Dona una grande energia, sia a livello fisico che mentale. Sul piano materiale, aiuta nei processi di guarigione (ma è da evitare per le malattie degenerative) e in quelli di crescita. A livello mentale, mantiene vivo il pensiero e la creatività. E’ ottima per la meditazione e va indossata quando si ha bisogno di rimanere mentalmente attivi.
–CALCITE ARANCIONE: è una pietra protettiva. Stimola il metabolismo e il sistema immunitario, aumenta l’energia del corpo. A livello mentale è ugualmente preziosa perché, oltre a donare una grande gioia di vivere, risveglia anche la conoscenza. Dona gioia e risveglia il desiderio di conoscenza.
–CALCITE VERDE: aiuta la guarigione delle ossa. Distende la muscolatura ed estingue le infiammazioni. Abbassa la temperatura corporea. Si può usare anche in caso di febbre, perché permette di abbassare la temperatura. A livello mentale, più di ogni altra aiuta ad abbandonare i vecchi modelli di pensiero, assimilando quelli nuovi e molto più aperti. E’ la compagna ideale durante i periodi di trasformazione e quelli di riadattamento. Contribuisce all’abbandono di concetti obsoleti ed alla scoperta di altri più nuovi, favorendo la fuoriuscita del vecchio e l’assimilazione del nuovo. È indicata per le persone che devono affrontare situazioni completamente nuove, come per esempio cambiare casa, o per chi ha perso una persona cara.
–CALCITE BLU: stimola la risoluzione dei disturbi di origine psicosomatica. Ottima durante la meditazione, aiuta molto a trovare la calma anche nei soggetti ipocondriaci, o coloro che soffrono di disturbi psicosomatici. Rafforza la memoria, aiuta a verbalizzare i pensieri e a esprimersi chiaramente. Può essere usata anche per favorire i viaggi astrali. Agisce come un filtro (restituendo al mittente), calma e fortifica. E’ utile, quando si deve comunicare a qualcuno uno nuovo progetto e favorirne la realizzazione.
–CALCITE ROSA: è utile nell’affaticamento cardiaco, angina, aritmie e tachicardie. Serve nelle depressioni post-partum e per rallentare il decorso della sclerosi multipla. E’ indicata in presenza di frequenti sbalzi d’umore, crisi d’ansia, ansia da esame e disturbi del sistema nervoso centrale, favorisce il recupero dopo periodi di depressione.
Dona benessere ed equilibrio. Trasmette calma, amore materno, amore per sé stessi e gli altri. Aiuta a rilasciare vecchi e dolorosi modelli emotivi, come paure e sofferenze, così che il cuore possa essere aperto a ricevere e dare amore incondizionato. Stimola la ricerca di nuovi e vitali interessi e riporta la fiducia nella vita, nell’amore e nei rapporti di amicizia.
La Calcite è particolarmente utile negli spazi creativi e nelle case, che necessitano di più calore e gioia solare, poiché porta con sè un tocco luminoso di energia affascinante.
Il piacere semplice della Calcite può rendere molto più facile uscire da spazi di ansia e depressione.
Metti una pietra di Calcite in qualsiasi spazio condiviso con la tua famiglia, nella tua casa.
Grazie alla sua capacità di portare equilibrio ed armonia, e scacciare la negatività, è eccellente per portare nella tua vita domestica, comunicazione, risate e ricordi preziosi.
La Calcite è un ottimo tuttofare, speciale per coloro che desiderano ripulire l’armadio emotivo, fare spazio per l’apprendimento superiore e la creatività, e che sono curiosi di imparare come attingere a livelli più profondi di spiritualità.
Fa tutto questo, senza farti sentire pesantezza o troppa serietà, ma piuttosto splendendo alla luce della gioia.
Elemento: Aria e fuoco
Chackra: 1° e 3°
Segno zodiacale affine: Cancro
L’Oracolo di Venere è uno strumento, che aiuta ad affrontare obiettivamente la situazione e se stessi.
Venere svela le sorti dell’amore che si sta vivendo, perché a volte le persone che crediamo di amare non lo meritano, oppure preannuncia se ci saranno nuovi incontri, rotture improvvise, avventure.
Questo metodo si presta a rispondere a diverse tipologie di domande.
L’Oracolo aiuterà a sciogliere tutti i dubbi di natura affettiva.
Spesso succede che, per raggiungere l’amore e la passione, basti fare un solo passo, e solo noi possiamo farlo.
La mente deve essere sgombra.
Ora formula la domanda, ad occhi chiusi punta l’indicatore del mouse a caso all’interno dell’immagine raffigurante Venere.
Esso cadrà all’interno di una delle sezioni numerate, segnalando il numero di Venere da cui ricavare il responso.
1: Positivo, cambiamenti, presto incontrerai una persona e, probabilmente, l’incontro si trasformerà in amore.
Vivi con armonia questo momento e non agire impulsivamente.
L’amore è in arrivo.
2: Sei alla ricerca di intrighi e tradimenti.
Non intrometterti nelle storie d’amore altrui, oppure, tieni sotto controllo il tuo partner.
3: Stai vivendo un momento positivo.
Consolidamento di una relazione.
Non nascondere i tuoi sentimenti e non cercare di accelerare i tempi.
Progetti matrimoniali.
4: Momento difficile in amore.
Devi solo attendere.
5: Nessuna storia importante, solo qualche incontro fugace.
Incontri insipidi.
Per il momento non si presentano storie di rilievo.
6: Non ci sono novità.
Periodo tranquillo.
Tutto procede senza particolari scosse.
7: Insoddisfazione nei riguardi del tuo partner.
Cerca di capire se sei veramente con la persona giusta.
8: Momento di gelosia ingiustificato.
Sei insicuro e geloso.
Non distrarti con cose futili e cerca di renderti più gradevole agli occhi del tuo partner.
9: Periodo di rottura per una coppia.
Forse è giunto il momento di abbozzare.
Pausa di riflessione.
Per i single, invece, possibile nuova storia d’amore.
10: Sei scontento e vuoi cambiare qualcosa nella tua vita.
Qualcosa in te non funziona, cambia atteggiamento, sforzati di cambiare e tronca se necessario.
11: Il tuo partner si sta allontanando da te, ti sta lasciando.
Metti da parte impegni o lavoro e dedicati di più alla persona che ami.
12: Momento molto positivo.
Ottimo periodo per chi cerca l’amore, o buona occasione per consolidare un rapporto.
13: Tradimenti in corso.
E’ possibile che il tuo partner abbia un amante.
14: Non sei pronto per un rapporto serio, non sei ancora maturo per sopportare una vita a due.
Devi riflettere ancora.
15: In amore, procede tutto tranquillamente, però, sei troppo concentrato sul lavoro, anche se è un momento da sfruttare.
Dai il giusto peso a tutto ciò che ti circonda.
16: Momento di studio del partner.
Stai cercando di sintonizzarti sulla stessa lunghezza d’onda, ma
non sei sincronizzato, volete cose diverse.
17: Guai in vista!
Insoddisfazione, difficoltà nella vita di coppia.
Tanti problemi in amore, niente di buono.
18: Stai ottenendo ciò che desideri.
Gratificazioni in arrivo.
Stai percorrendo la strada giusta.