L’Anredera a foglie cordate, o Vite di Madeira, o Coda d’agnello (Anredera cordifolia) è una pianta rizomatosa, che può raggiungere i tre metri.
Presenta foglie carnose cuoriformi e piccoli fiori bianchi riuniti in grappoli, profumati.
Originaria di Bolivia, Brasile, Paraguay, Uruguay e Argentina, è stata introdotta in Africa, regione dell’Australasia-Pacifico, Europa e Nord America ed è considerata una specie invasiva in molte località tropicali e subtropicali.
Cresce liberamente nei boschi assolati e nelle foreste tropicali, è utilizzata a scopo ornamentale, anche se tende a diventare infestante.
“Anredera” probabilmente deriva dalla parola spagnola “enredadera”, che significa strisciante, pianta rampicante.
“Cordifolia” dal latino, foglie a forma di cuore.
Si narra che, durante la guerra del Vietnam, un soldato Vietcong gravemente ferito dovette mangiare foglie di Anredera.
Dopo averlo fatto, le sue ferite improvvisamente iniziarono a guarire e, da allora, mangiare Anredera è diventato obbligatorio in Vietnam.
Le foglie più tenere dell’Anredera, che sono altamente nutrienti e hanno un sapore leggermente amarognolo, si consumano come gli spinaci: ottime crude o cotte nelle insalate miste, nelle zuppe, o saltate in padella.
I tuberi, piuttosto gustosi, sono ottimi fritti, bolliti o arrostiti, come fossero dei topinambur.
In varie zone del Brasile l’Anredera cordifolia è conosciuta come “ora-pro-nobis senza spine”, facendo riferimento ad un’altra pianta molto diffusa, la Pereskia aculeata (popolarmente chiamata “ora-pro-nobis”) appartenente però a tutt’altra famiglia botanica, quella dei cactus.
La Pereskia aculeata, detta anche “carne dei poveri” per l’altissimo valore proteico e contenuto di ferro e altri nutrienti, è un ortaggio popolare soprattutto in alcune parti dello stato brasiliano del Minas Gerais.
Anche le foglie dell’Anredera cordifolia hanno un alto contenuto proteico ed un sapore molto simile a quello dell’ora-pro-nobis, da qui il nome “ora-pro-nobis sem espinhos”, senza spine, per differenziarla dall’altra specie, che invece si caratterizza proprio per i suoi fusti spinosi.
Nella medicina popolare cinese, l’Anredera viene usata come rimedio per le infezioni, ferite, problemi al fegato e altri disturbi.
Tutte le parti della pianta possono anche essere tagliate e seccate.
La pianta ha dimostrato di avere anche effetti antinfiammatori, antiulcera e protettivi per il fegato.
In passato era considerata un’erba magica, capace di tenere lontano gli spiriti maligni, ecco perché veniva utilizzata dalle streghe per la preparazione di filtri magici.