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Il mito dello Specchio attraversa la storia dell’umanità in tutte le sue culture, ed è sempre stato posto simbolicamente in relazione diretta con le parti più enigmatiche, oscure, spaventose e distruttive dell’identità dell’uomo.
Quindi, c’è una grande quantità di folklore associato agli Specchi, inclusa la convinzione, che l’anima si proietti fuori dal corpo e dentro gli specchi, sotto forma di riflesso.
Questa convinzione è alla base della superstizione speculare più conosciuta: che rompere uno Specchio porti sette anni di sfortuna.
Molte culture credono, infatti, che rompere uno Specchio rompa anche l’anima di chi lo ha rotto.
L’anima, arrabbiata per essere stata ferita, esige sette anni di sfortuna in pagamento di tale negligenza.
I Romani attribuivano la sfortuna alla loro convinzione, che la vita si rinnovasse ogni sette anni, pertanto rompere lo Specchio significava rompere la salute, e ciò non poteva essere rimediato per sette anni.
Nello stesso tempo, però, se lo Specchio cadeva senza frantumarsi, sarebbe arrivata la buona fortuna.
In alcune culture si pensava, che la rottura di uno Specchio presagisse una morte in famiglia, perché si pensava che l’anima potesse rimanere intrappolata in quest’oggetto.
Per questo motivo, ai bambini spesso non era permesso guardarsi allo Specchio, fino all’età di almeno un anno.
Durante il sonno e la malattia, gli Specchi venivano coperti affinché l’anima, nel suo peregrinare, non rimanesse intrappolata e incapace di ritornare nel corpo.
Anche dopo una morte, gli Specchi venivano coperti, per evitare che l’anima del neo defunto rimanesse intrappolata nello Specchio, ritardando il suo viaggio nell’aldilà.
Quando una persona muore, la sua anima viene rilasciata dal corpo ed inizia a vagare.
Se un’anima incontra uno Specchio prima che il suo corpo sia seppellito (in genere entro i primi 3 giorni dal suo passaggio), la sua anima sarà da esso intrappolata e rimarrà appannato o, addirittura, si trasformerà in un’immagine del defunto.
Infatti, molte persone affermano di vedere i volti dei morti apparire in vecchi Specchi antichi, non capendo se si tratti di un’anima intrappolata, o solo di un brutto scherzo giocato dalla propria mente.
Coprire uno Specchio, dopo la morte di una persona cara, nasce come tradizione cabalista.
Nella credenza si pensa che, quando un’anima lascia questo mondo, crei un vuoto, il quale permette agli spiriti (compresi quelli maligni) di entrare nel mondo dei vivi.
Ovunque ci sia un “vuoto” energetico, c’è la possibilità che l’energia negativa si insinui.
Alcuni credono anche, che i demoni possano fuggire attraverso lo Specchio nel mondo vivente.
Per evitare che anime e demoni intrappolati si muovano in giro, bisogna semplicemente tenere gli Specchi coperti, se qualcuno trapassa.
Infatti, lo Specchio diventa una porta per l’aldilà, deve quindi essere coperto, per dare all’anima del defunto il tempo di entrare nell’Ade, ed evitare che, mentre il portale è aperto, passino altri spiriti, che possano perseguitare la famiglia.
Infine, se qualcuno vede se stesso riflesso in uno Specchio posto in una stanza in cui qualcuno è morto di recente, morirà presto.
Anche guardare in uno Specchio, che apparteneva a qualcuno che è morto di recente, è pericoloso.
In entrambi i casi, l’anima del defunto ti porterà con sé negli Inferi.
Lo Specchio diventa sicuro per il suo utilizzo, solo dopo la sepoltura o la cremazione della persona.
Gli Specchi sono usati, così come altre superfici riflettenti, anche come mezzi di comunicazione, da Angeli ed Arcangeli, per comunicare con il mondo materiale.
Le superfici riflettenti degli Specchi hanno dimostrato di essere uno strumento efficace per i ‘cacciatori’ di vampiri o altre entità, consentendo loro in alcuni casi di vedere i veri volti di mostri, che si sono mimetizzati per sembrare umani.
Inoltre alcune credenze narrano che lo Specchio rifletta l’anima.
Questo è il motivo per cui ai vampiri manca il riflesso, mancando di un’anima.
Alcune persone appendono gli Specchi davanti alla loro porta d’ingresso, in quanto è un allarme, che riflette eventuali spiriti maligni che tentano di entrare.
Questa tradizione viene dalla Cina, dove le persone nei templi appendevano Specchi di ottone sui loro idoli: gli spiriti maligni, che cercavano di entrare, vedevano se stessi riflessi e se ne andavano in fretta.
Questa tecnica è stata utilizzata un po’ ovunque allo stesso scopo, ma non deve necessariamente trattarsi di uno Specchio, qualsiasi oggetto altamente riflettente sarà adatto.
A Cambridge, è stata trovata appesa al muro una fibbia di una scarpa da uomo del 1800, che si crede fosse usata per allontanare il male, proprio come gli Specchi in Cina.
Oggi molte persone appendono Specchi alla porta di casa per riflettere l’energia negativa e proteggerla.
Io stessa, oltre a fare ciò, utilizzo in auto una piccola strobosfera (sfera a specchietti da discoteca), che respinge al mittente ogni forma di energia negativa e malefica.
Se stai per sposarti, subito dopo aver pronunciato “lo voglio!”, dovresti metterti con il tuo partner davanti ad uno Specchio.
Non solo per vedere quanto siate sbalorditivi nel vostro giorno speciale, ma perché state unendo le vostre anime.
Quando ti guardi allo Specchio con qualcuno, si dice che crei un Universo alternativo, in cui le due anime possono vivere insieme per sempre.
Un’altra tradizione matrimoniale comune, un po’ più rischiosa ma di buon auspicio, è quella di rompere i vetri il giorno del matrimonio, ma cerca di EVITARE GLI SPECCHI.
I pezzi di vetro frantumati rappresentano quanti anni trascorrerà insieme la coppia.
Invece, regalare uno Specchio agli sposi novelli il giorno del loro matrimonio, soprattutto nelle culture asiatiche, porta sfortuna.
Ciò è in parte dovuto al simbolismo, perché i matrimoni dovrebbero durare per sempre e gli Specchi invece sono molto fragili, o inclini a rompersi.
Un altro motivo è che gli Specchi hanno il potenziale per trattenere gli spiriti maligni.
Se vuoi raddoppiare la tua fortuna, posiziona uno Specchio, in un modo che rifletta i fuochi sul fornello (non troppo vicino): ciò ti porterà ricchezza ed attirerà prosperità.
Sembra, che gli Specchi vicino al letto rubino l’anima, soprattutto se l’oggetto è rivolto verso il tuo letto.
La leggenda narra, che gli spiriti dall’altra parte risucchino la tua anima attraverso lo Specchio, in quanto è il momento migliore perché, quando sei addormentato, sei senza protezione ed ignaro.
Quindi, per quanto belli siano gli Specchi giganti nella camera da letto, posizionare lo Specchio altrove potrebbe non essere una cattiva idea, se sei superstizioso!
Se il tuo Specchio è fissato all’anta di un armadio o a un muro, e non puoi spostarlo, anche coprirlo semplicemente con una coperta o un panno di notte, sarebbe un ottimo escamotage.
Questa credenza vigeva già nell’antica Cina, ed anche oggi, nel moderno Feng shui, avere uno Specchio di fronte al letto non è una buona idea.
Oltre ai motivi su descritti per cui è sconsigliato, forse il più semplice è perché potresti spaventarti, se vedessi il tuo riflesso nella stanza buia, magari ‘sentendo’ anche cose…
Infatti, è risaputo che gli Specchi siano fantastici per la riflessione delle immagini, ma anche ottimi per quella dei suoni.
Quindi qualsiasi urto o rumore nella notte verrebbe amplificato e rimbalzato verso il tuo letto, facendoti spaventare.
In alcune culture, il rischio esiste anche per i sognatori, quindi gli Specchi dovrebbero essere coperti di notte, per evitare che le anime notturne erranti vi rimangano intrappolate.
Ti è mai capitato di passare soprappensiero davanti ad uno Specchio, e spaventarti della tua stessa immagine?
Non essere imbarazzato, in realtà ti sei appena dato un po’ di fortuna!
Detto questo, se stai appositamente cercando di spaventarti, probabilmente non avrà lo stesso effetto.
Quindi, beneamati lettori, inutile farlo appositamente, la fortuna arriverà solo se vi spaventerete in maniera del tutto fortuita.
Si dice che, se sei nervoso o ansioso per qualcosa, dovresti guardarti allo Specchio, in quanto la tua immagine ti renderà socialmente meno imbarazzante e ti aiuterà a sviluppare un migliore senso di te stesso.
Anche perché, quando guardi il tuo riflesso, il Mondo degli spiriti dovrebbe accollarsi tutti i tuoi problemi.
Tuttavia, se vieni sorpreso a fissarti allo Specchio per troppo tempo, potrebbero semplicemente prenderti l’anima.
Scegli il tuo destino: guardati in maniera equilibrata…
Quante di noi, da bambine, hanno sognato di sposare un giorno il ‘Principe azzurro’?
E se potessi vedere chi sarà in realtà la tua futura anima gemella?
Durante la notte di Halloween (coraggio, mancano ‘solo’ 195 giorni!), se vuoi vedere il tuo futuro marito, avrai bisogno di 4 cose: uno specchio, una candela accesa, una mela e un coltello.
Taglia la mela in nove fette e mangiane solo otto.
Quindi, prendi la nona fetta e gettala contro lo Specchio: il tuo futuro marito vi apparirà, per prendere la nona fetta di mela.
Giacché ci sei, se sei alla ricerca dell’amore, sempre nella notte di Halloween, potresti ballonzolare tra le mele!
‘Apple bobbing‘ (mele che ballonzolano) è nato come un gioco di predizione del futuro, in cui ogni mela rappresentava un potenziale corteggiatore per la donna.
In una grande vasca piena di acqua, si mettevano le mele e ognuna si associava a un potenziale compagno.
La bobber (chi cercava il compagno) doveva quindi tentare di mordere la mela associata al giovane che desiderava.
Se le fosse bastato un solo tentativo, i due erano destinati ad una relazione romantica.
Se fosse riuscita al suo secondo tentativo, l’uomo l’avrebbe corteggiata, ma il loro amore sarebbe svanito.
Se ci fossero voluti tre tentativi, la loro relazione era condannata.
Un altro approccio al gioco era una corsa, per essere il primo a mordere una mela; il primo ad emergere con successo, sarebbe stato il primo a sposarsi.
Altro metodo è di sbucciare una mela in una lunga striscia continua davanti a uno Specchio, sempre nella mezzanotte di Halloween, e poi lanciare la buccia sulla spalla sinistra con la mano destra: il tuo futuro marito ti sarà rivelato allo Specchio.
Tutto ciò in quanto le mele sono state sempre associate alla magia dell’amore, quindi non sorprende che appaiano legate a superstizioni così romantiche.
Ma ci sono tante storie e leggende, riguardanti apparizioni allo specchio.
Eccone alcune.
♠ BLUE BABY: Mettiti al buio, davanti ad uno Specchio, fingendo di cullare un bambino tra le braccia e pronuncia la frase: “Blue Baby“, per tredici volte. Si dice che il bambino ceruleo in questione apparirà tra le tue braccia e ti graffierà. A quel punto, è meglio che lasci cadere il bambino e corri per salvarti la vita, altrimenti la madre di Blue Baby apparirà e urlerà “Ridammi il mio bambino!” abbastanza forte, da mandare in frantumi lo specchio. E, se ancora non lasci cadere il bambino e scappi, Mama Blue ti ucciderà…
♠ BLOODY MARY: E’ un “obbligo” preferito nel gioco notturno di “Obbligo o verità” di ogni adolescente. Per evocare il fantasma di Bloody Mary che, si dice, fu sepolta prematuramente dalla sua famiglia e cercò di uscire con gli artigli dalla sua stessa bara, devi stare davanti a uno Specchio in una stanza completamente buia, girare su te stesso e dire: “Bloody Mary” tre volte. Dopo l’ultima frase, Bloody Mary apparirà dietro di te. Meglio correre, o ti prenderà!
♠ CATOPTROMANZIA: è l’atto di divinazione tramite uno Specchio. Chiamata anche Enopromanzia, era un metodo utilizzato nell’antica Grecia e prevedeva che una persona malata pregasse il Dio o la Dea appropriata, quindi calasse in una fontana o in un pozzo, uno Specchio legato ad un filo, esaminando poi il viso della persona. Se il viso riflesso era orribile o sano, presagiva la morte o la guarigione dell’individuo dalla malattia. (leggi articolo).
♠ VAMPIRI: Come dicevo prima, i vampiri non riflettono la loro immagine. Prima dell’avvento dei vampiri nella cultura popolare, gli Specchi non erano uno strumento universale per rilevare o allontanare i vampiri ed i ghoul (demone che divora i cadaveri) succhiasangue, poiché solo alcune culture credevano in questo folklore. Tuttavia, dopo che Bram Stoker ha incluso questa chicca nel suo romanzo Dracula, l’incapacità dei vampiri di proiettare un riflesso negli Specchi è diventata uno degli aspetti caratteristici di queste creature. A volte sono anche raffigurati come Specchi in frantumi.
♠ SHIVA: Secondo l’usanza ebraica, subito dopo una morte, i familiari del defunto eseguono la “seduta di Shivah“, un processo di lutto di sette giorni in cui, tra le altre pratiche, devono essere coperti tutti gli Specchi della casa. Questo è comune solo in alcune comunità e le ragioni di questa pratica variano. Secondo i cabalisti, tutti i tipi di spiriti maligni e demoni vengono a visitare una famiglia in lutto. Quando un’anima lascia questo mondo, lascia un vuoto, un vuoto che è incline a essere riempito da forze oscure. Questo perché ovunque ci sia un vuoto, la negatività può insinuarsi. E così la casa del lutto, il luogo in cui la perdita è più sentita, è una calamita per gli spiriti maligni, che usano gli Specchi come portali.
♠ PORTALE DEI FANTASMI: Se metti due Specchi, uno di fronte all’altro, in una stanza buia, hai effettivamente creato un ‘portale fantasma’, attraverso il quale possono passare gli spiriti. Fai attenzione, però: alcuni spiriti negativi potrebbero non saltare semplicemente da uno Specchio all’altro, ma potrebbero stabilirsi nella tua casa.
♠ CANDELE: Una candela che illumina uno Specchio rivela gli spiriti circostanti. Infatti sembra che, se guardi in uno Specchio a lume di candela, gli spiriti che occupano la tua casa appariranno accanto a te. Non è chiaro se i fantasmi aumenteranno, o se riuscirai solo a vedere l’aspetto che hanno gli spiriti della tua casa. Comunque, sembra probabile che i tuoi incubi si intensificheranno.
♠ SPECCHI PROFETICI: Sono usati dai medium per osservare le vite passate, presenti e future. Simili alla “sfera di cristallo”, questi Specchi sono generalmente realizzati con un materiale riflettente nero, tipo ossidiana. Gli Specchi divinatori sono un potente strumento metafisico, che possono rivelare all’utente conoscenze nascoste e capacità di chiaroveggenza, oltre a fungere da portale verso altri piani di esistenza nel nostro Universo. Nostradamus e l’occultista Edward Kelley utilizzavano gli Specchi profetici.
Fortunatamente, esistono potenziali opzioni di inversione della maledizione riguardante la rottura degli Specchi:
♥ Aspetta un paio d’ore prima di raccogliere i frammenti rotti, quindi prendi fino all’ultimo pezzo di Specchio e seppelliscilo fuori al chiaro di luna.
♥ Getta il sale sopra la tua spalla sinistra, sul diavolo stesso.
♥ Prendi un solo pezzo dello Specchio e poggialo su una lapide (effetto immediato).
♥ Immergi i frammenti di Specchio nell’acqua che scorre a sud per sette ore.
♥ Macina i pezzi in una polvere fine, in modo che lo Specchio rotto non possa più riflettere nulla.
Alla fine, credo che sia adrenalinico l’interesse nel conoscer meglio questo oggetto così comune quanto ignoto, e ciò che potremmo vedere in esso riflesso.
Ciò potrebbe trasformare la casa di una persona in una vera casa di specchi, in cui l’anima abbia la capacità di navigare nello spazio fisico, mentre è svincolata dal corpo.
Inoltre, è un’esperienza sconvolgente guardare il proprio riflesso in uno Specchio a lume di candela, e vedere non solo il tuo stesso volto, ma anche le entità altrimenti invisibili, che condividono la tua casa.
Un’immagine che difficilmente lascerà la tua mente…
“La fotografia alimenta l’idea di catturare l’anima.
Se gli specchi riflettono l’anima, le fotografie la preservano.”
Lo specchio fece la sua prima comparsa circa 4.500 anni fa e, da sempre, è stato considerato un potente oggetto magico.
Gli Egizi, i Greci, i Romani e le popolazioni precolombiane lo ritenevano un talismano capace di stregare la mente degli uomini, neutralizzare gli spiriti malefici e portare via le anime sia dei vivi che dei morti.
Originariamente, le superfici in cui poter vedere la propria immagine riflessa si limitavano alle pozze d’acqua: questi riflessi erano usati come strumenti di profezie, in quanto si riteneva che potessero rivelare una sorta di “mondo alla rovescia”.
La Catoptromanzia, dal greco “Kàtoptron = specchio”, o Enottromanzia, è la divinazione delle visioni percepite per mezzo di uno specchio ritenuto magico, secondo il quale si possono conoscere gli eventi passati e futuri, anche da chi lo guarda con gli occhi bendati.
Lo specchio, come la superficie dell’acqua, è usato nella divinazione per interrogare gli spiriti.
La loro risposta alle questioni poste vi si inscrive per riflesso.
Di solito, l’indovino è un giovane uomo od una giovane donna.
Le maghe della Tessaglia raccontavano che, tramite questo specchio, loro facevano scendere la Luna dal cielo, per ricevere da essa le risposte, o che l’immagine riflessa fosse la Luna; e, per dar maggior credito ai loro oracoli, scrivevano i responsi col loro sangue.
Un altro metodo consisteva nel porre lo specchio dietro alla testa di un fanciullo, a cui si bendavano preventivamente gli occhi.
Si racconta che, a Patrasso, davanti al Tempio di Cerere ci fosse una fontana separata dal tempio tramite una muraglia, alla quale si richiedevano gli oracoli per le malattie.
Il consultante malato faceva discendere nella fontana uno specchio sospeso ad un filo, in modo che toccasse la superficie dell’acqua solamente con la sua base; dopo avere pregato la Dea ed arso dei profumi, si guardava nello specchio e, a seconda che il suo viso sembrasse pallido o sfigurato o fresco e rubicondo, capiva se la malattia sarebbe stata mortale o guaribile.
Alcuni indovini praticavano questa divinazione, introducendo il consultante in una camera mezza illuminata, nella quale si poteva entrare solamente con una benda davanti agli occhi; i responsi riguardavano perdita o furto, o ferite da mano ignota.
L’indovino sosteneva che il diavolo facesse vedere in uno specchio il presente, il passato e il futuro.
Nonostante la benda, i consultanti più suggestionabili avevano la fantasia così esaltata, che immaginavano di vedere qualsiasi cosa.
Quindi l’arte di predire il futuro tramite gli specchi è molto antica, praticata in svariati modi.
L’indovino, concentrandosi sullo specchio ed entrando in trance, riesce a vedere simboli ed immagini, per avere delle risposte.
Si utilizza molto una tecnica, che invita a porsi davanti ad uno specchio, in penombra, con una candela accesa tra specchio e viso e fissare la propria immagine per un tempo variabilmente lungo.
Si possono avere visioni e proiezioni di sé, del proprio futuro, di vite precedenti.
In alcuni tipi di magia, gli specchi sono utilizzati per catturare spiriti negativi al loro interno, imprigionandoli e rendendoli inoffensivi.
Ecco perché porta male quando uno specchio si rompe: le anime demoniache potrebbero uscirne e farci del male.
Un’antica credenza pugliese sulla morte, vieta assolutamente di esporre specchi nel luogo in cui è allestita la “camera ardente”: l’anima del defunto potrebbe rimanere imprigionata nello specchio e condannato alla dannazione.
Senza contare che la casa in cui quello stesso specchio dovesse venire esposto, potrebbe essere bersaglio di demoni ed altre entità soprannaturali definite malvagie dalla comune concezione.
La Catoptromanzia è praticata con diversi strumenti, come specchi normalissimi oppure opachi.
Infatti, gli specchi magici sono divisi in due tipologie: specchi bianchi e specchi neri.
Gli specchi bianchi sono quelli comuni, presenti in qualsiasi casa; in questa categoria troviamo anche la sfera di cristallo, il vetro, la lama di un coltello o di una spada, il ghiaccio e la bacinella d’acqua.
Ma alcuni usano qualsiasi oggetto riflettente, per esempio anche una pozzanghera, un vaso da fiori, un bicchiere, ecc.
Gli specchi neri sono, per esempio, una superficie metallica annerita, l’ossidiana nera, una pietra levigata nera ed il palmo della mano annerita, l’ardesia.
Prima di ogni seduta, gli specchi vanno lavati con acqua e sapone, purificati con sale marino e bagnati con un decotto di Artemisia.
Nell’Esoterismo vengono, di solito, usati questi specchi:
1) SPECCHI CABALISTICI: 7 globi dei 7 metalli, che corrispondo ai 7 pianeti.
2) SPECCHIO MAGNETICO: Sfera di vetro piena d’acqua di sorgente.
3) SPECCHIO TEURGICO: Specchio magnetico, consistente in una sfera piena d’acqua di sorgente coperta con un panno bianco, si accendono 3 candele e si dicono riti propiziatori.
4) SPECCHIO DEI 7 METALLI: Specchio magnetico con l’aggiunta di fili d’oro, d’argento, di stagno, di piombo, di rame, di zinco ed alcune gocce di mercurio.
5) SPECCHIO DEGLI STREGONI: Frammento di uno specchio consacrato, posto in modo tale che non rispecchi nulla.
6) SPECCHIO DI POTET: Cartone sul quale viene da una parte attaccato un foglio di stagno e dall’altro un panno nero. E’ magnetizzato dall’indovino, che lo colloca ad una breve distanza dall’occhio di chi vuole consultarlo. Il consultanto lo fissa e vede presto l’oggetto desiderato.
7) SPECCHIO NARCOTICO: Sfera uguale a quella descritta nel n.2, ma nell’acqua all’interno viene macerata una polvere narcotizzante, composta da Belladonna, Giusquiamo, Mandragora, Canapa e Papavero.
8) SPECCHIO GALVANICO: Due dischi, uno di rame concavo e l’altro di zinco convesso, magnetizzati nove volte in nove giorni. Si deve fissare il centro della parte concava, per ottenere le visioni.
I Franchi predicevano il futuro osservando uno specchio nero, posto in una stanza illuminata da una candela fatta con il grasso di un impiccato.
In alcune religioni, come Islam, Ebraismo, Cristianesimo, si usa capovolgere o coprire gli specchi durante la veglia funebre, per evitare che impediscano all’anima del defunto di lasciare il mondo terreno.
In Russia, la vigilia di Natale, le fanciulle si chiudevano in una stanza con due candele e, dopo i riti propiziatori davanti a due specchi, cercavano di vedere in essi il volto del futuro marito.
In Ungheria, la notte della vigilia di Capodanno, a mezzanotte le fanciulle immergevano uno specchio nell’acqua di una sorgente, tenendo in mano un cero, sperando di vedere il volto dell’uomo che avrebbero amato.
Nell’antica Roma esisteva addirittura un nome tecnico, per i sacerdoti addetti alla catoptromanzia: si chiamavano “Speculares”.
In moltre civiltà, si dice che gli specchi custodiscano una parte dell’anima di chi vi si riflette, e sono guardati con diffidenza.
Gli Indios, oltre a non gradire gli specchi, non accettano di essere fotograti, per paura del furto dell’anima.
Osho, nel “Libro Arancione” dice:
“Guardare fisso in uno specchio.
Chiudi la porta della tua stanza e metti un grande specchio davanti a te.
La stanza deve essere buia.
Quindi accendi una candela di fianco allo specchio, in modo che non venga riflessa direttamente.
Lo specchio riflette solo il tuo volto e non la fiamma.
Poi fissa con insistenza i tuoi occhi, senza battere le ciglia.
E’ un esperimento di quaranta minuti e, nel giro di due o tre giorni, riuscirai a non muovere più gli occhi.
Anche se vengono le lacrime, lasciale venire, ma continua a non battere le ciglia ed a fissare i tuoi occhi riflessi.
Non muovere lo sguardo.
Continua a fissarti negli occhi, nel giro di due o tre giorni, ti accorgerai di un fenomeno singolare: il tuo volto assumerà nuove fisionomie.
Ti potrai perfino spaventare.
Il volto nello specchio comincerà a cambiare.
A tratti comparirà un volto molto diverso, che non riconoscerai neppure come il tuo.
Ma, di fatto, tutti questi volti ti appartengono.
Ora la mente subcosciente è pronta ad esplodere.
Questi volti, queste maschere, ti appartengono.
Può apparire perfino un volto che appartiene ad una vita passata.
Dopo una settimana di concentrazione costante, per quaranta minuti ogni giorno, il tuo volto diventerà un flusso, un film.
Volti diversi continueranno ad apparire per poi scomparire..e, dopo 3 settimane, non riuscirai più a ricordare quale sia il tuo vero volto.
Non sarai più in grado di ricordare il tuo volto, perché ne avrai visti passare troppi.
Se perseveri, dopo la terza settimana, un giorno, all’improvviso, accadrà la cosa più strana: tutto ad un tratto, lo specchio non rifletterà più alcun volto.
Lo specchio sarà vuoto, tu starai contemplando il vuoto.
Non ci sarà nessun volto.
Questo è il momento: chiudi gli occhi e guarda in faccia il tuo inconscio.
Sarai nudo, completamente nudo, così come sei in realtà.
Ogni inganno sarà caduto”.
Un uso dello specchio, che reputo molto importante, è quello difensivo. Infatti, esso riflette le energie di un attaccante, nella stessa misura in cui sono proiettate. Se l’attacco è frontale, le energie tornano al mittente. Se lo specchio viene angolato, le energie vengono deviate.
Per questo motivo, per me è normale usare gli specchi, portando su di me, o in auto o in casa, qualcosa di riflettente, perché sento il bisogno di respingere spesso energie negative.
Pertanto, consiglio anche voi di portare sempre, per schermatura, uno specchietto, anche un frammento.
INCANTESIMO D’AMORE DI SAMHAIN
E’ un incantesimo popolare da effettuarsi nella notte Samhain, tra il 31 ottobre e il 1 novembre.
Uscite, recandovi in un luogo dove la Luna sia ben visibile, e volgetele le spalle, in modo che la sua luce si rifletta in uno specchio che avrete in mano.
Accendete quindi una candela, e ponetela di fronte al vostro volto, in modo che possiate vedere la vostra immagine riflessa nello specchio, insieme con la Luna che si trova dietro di voi.
Allora, sulla vostra spalla apparirà il volto della persona che sarete destinati a sposare.
Infine, una delle più diffuse superstizioni racconta che, rompere uno specchio porta sfortuna per 7 anni.
Esistono 2 spiegazioni:
1) I Cinesi, e gli orientali in genere, credono che ogni luogo in cui venga riflesso il corpo umano sia sacro, misterioso e perciò anche pericoloso poiché cattura, assieme all’immagine, anche l’anima di colui che vi si riflette.
Rompere uno specchio quindi significa distruggere anche parte dell’esistenza/spirito di chi lo usa abitualmente; pertanto, è funesto presagio.
2) Dagli antichi Romani in poi invece, si diffuse questa credenza in ambito europeo, la rottura di uno specchio aveva il significato di portasfortuna perché gli specchi allora costavano moltissimo a causa del primitivo strato d’oro, argento o rame puro (in seguito di piombo, stagno, mercurio, alluminio ecc ), che veniva spalmato come riflettente sulla base, prima di posarci sopra la lastra di vetro. Romperne uno significava, quindi, sempre un’infausta “perdita“soprattutto economica, come il dover fare almeno 7 anni di sacrifici prima di riuscire a comprarne un altro.
Secondo la tradizione, esistono due rimedi.