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Il Calicanto, Chimonanthus praecox, è una pianta appartenente alla famiglia delle Calycanthaceae, è originario di Cina, dove è chiamato Làméi (蠟梅), e Giappone ed in natura è distribuito in tutta l’Eurasia.
E’ noto anche come Wintersweet, Calycanthus, Pimento giapponese, Japanese allspice.
In Iran, luogo in cui è ampiamente coltivato, è chiamato Gol-e yakh (گلیخ).
Il Calicanto è un arbusto vigoroso che può raggiungere i 4 metri di altezza, ha tronco eretto, foglie lanceolate lunghe fino ad una trentina di cm; fiori pendenti fortemente profumati, che sbocciano in inverno su steli nudi, di colore giallo o verde-giallo pallido esternamente, mentre i petali interni solitamente hanno pigmenti rosso porpora.
Esso è una delle prime piante da giardino che producono il fiore nel pieno dell’inverno, anche con climi molto rigidi, quindi si dice che i rami fioriti del Calicanto annuncino l’avvento dell’inverno.
Da ciò il suo nome Chimonanthus, dal greco “cheimón” = “inverno” e “ánthos” = fiore.
Invece “praecox” dal latino = “precoce”, in quanto si sviluppa, fiorisce o matura in anticipo rispetto alle specie simili.
I semi del Calicanto sono tossici per umani ed animali.
Soprattutto in Cina, sono state condotte molte ricerche scientifiche inerenti le proprietà medicinali (soprattutto antimicotiche) del Calicanto.
I fiori hanno dimostrato di contenere sostanze antiossidanti ed antibatteriche, oltre a composti fenolici in grado di stimolare e rafforzare il sistema immunitario e cardiovascolare, contrastare le infiammazioni e l’azione dei radicali liberi e manifestare un’azione espettorante utile in caso di tosse e catarro.
In Cina, i fiori sono sempre stati tradizionalmente usati come medicina popolare, per il trattamento di morbillo, tosse, tonsillite e faringite.
Un olio estratto dall’infuso dei fiori, utilizzato esternamente, sfrutta le proprietà lenitive ed antiossidanti del Calicanto, per combattere arrossamenti ed irritazioni della pelle.
L’olio essenziale dei fiori è utilizzato in cosmesi, profumeria ed aromaterapia.
I fiori sono anche usati per aromatizzare tisane o vengono aggiunti a miscele di pot-pourri, per profumare la biancheria.
Il legno, dopo essere stato immerso in acqua, si lucida fino ad ottenere una finitura nera brillante.
In Giappone, i fiori sono usati nel tè e come condimento nei dolci tradizionali.
I fiori del Calicanto sono noti per avere un significato spirituale e rappresentano resilienza, speranza e rinnovamento.
Infatti, le bellissime fioriture emergono spesso dal gelo e dalla neve invernali, a significare la resilienza che la natura possiede. Questi fiori fungono da ispirazione per ricordarci che, anche nei momenti più bui, la speranza ed il rinnovamento sono sempre dietro l’angolo.
Essi simboleggiano anche la bellezza della vecchiaia, poiché sono venerati per la sua longevità e continuità durante tutta la stagione invernale.
Si ritiene che sognare fiori di Calicanto rappresenti l’introspezione, la riflessione e la scoperta di sé.
Il sognatore potrebbe attraversare un periodo di trasformazione e crescita, e questo fiore è un simbolo di speranza, un segno che le cose migliori sono all’orizzonte.
Esistono molte leggende associate al Calicanto.
Nella mitologia giapponese, i suoi fiori sono indicati come “Il fiore dell’amore solitario”.
Si ritiene che una giovane donna, che aspetta il suo amore perduto, debba mettere dei fiori di Calicanto vicino al suo letto per simboleggiare la pazienza e la resistenza.
Allo stesso modo, nel folklore cinese, i fiori sono associati all’attesa ed alla pazienza, poiché spesso sbocciano durante l’inverno quando altri fiori sono dormienti.
Si narra, che ci si dovrebbe profumare ogni mattina polsi e caviglie con essenza di Calicanto, per rinforzare le ossa ed i fasci di nervi che vi confluiscono.
Il Calicanto è spesso considerato un simbolo di buona fortuna, infatti si ritiene che avere fiori in casa o in giardino possa portare positività e prosperità nella propria vita.
Inoltre, nella cultura cinese, si ritiene che questa pianta possa proteggere dagli spiriti maligni e dall’energia negativa.
Un’antica leggenda racconta che, tanto tempo fa, c’era un piccolo pettirosso infreddolito in cerca di riparo dal gelo, che si spostava di pianta in pianta.
Solo il Calicanto gli offrì un luogo caldo tra i suoi petali gialli così, per premiare la sua generosità, il Signore donò al fiore un cuore cremisi in ricordo del piccolo uccellino dal petto rosso, oltre ad una copiosa e profumata fioritura invernale, tanto simile ad una pioggerella di stelle.
PIANETA: Giove
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Sagittario
CHAKRA: 3, Manipura (C. del Plesso solare)
Testudines o Chelonia è un ordine che comprende rettili comunemente noti come Tartarughe, se specie acquatiche, e Testuggini, se terrestri.
Solitamente le prime sono carnivore, nutrendosi di meduse, pesci, crostacei e molluschi, e diventando spesso erbivore con la maturità, mentre le seconde sono erbivore.
Ci sono sette specie di Tartarughe marine distribuite nella fascia tropicale e temperata dei mari del mondo, negli oceani Pacifico, Atlantico ed Indiano, tutte a rischio di estinzione, minacciate dalla cattura accidentale, degradazione dell’habitat, disturbo antropico e dai cambiamenti climatici.
La Tartaruga marina più diffusa nel bacino del Mediterraneo è la Caretta caretta, ma sono presenti anche Chelonia mydas (Tartaruga verde) e la rara Dermochelys coriacea (Tartaruga liuto), che può raggiungere i 700 kg. di peso.
Nei primissimi anni di vita la Tartaruga, avendo ridotta capacità di immersione, si trova nella zona superficiale del mare aperto, mentre successivamente si sposta anche verso i fondali bassi.
Tra maggio ed agosto, le femmine depongono le uova sulla spiaggia, ove rimangono al caldo per circa 2 mesi.
A questo proposito, forse non tutti sanno che la temperatura determina il sesso: le uova che si trovano a temperature maggiori di 29°C daranno origine alle femmine, mentre al di sotto di tale temperatura nasceranno maschi.
In natura, una Tartaruga marina può raggiungere gli 80 anni, ma la maggior parte delle Testuggini delle Galapagos, che pesano da 150 a 200 kg, vive spesso oltre i 100 anni.
Il maschio di Testuggine, durante il periodo riproduttivo, corteggia a lungo la femmina, rincorrendola ed urtandola ripetutamente sul carapace.
La femmina scava una buca nel terreno in cui depone fino le uova, che si schiudono dopo un periodo di incubazione variabile dai 2 agli 8 mesi.
Il calore è utile per consentire a questi animali di regolare il loro metabolismo poiché, in quanto rettili, ossia animali ectotermi, non sono in grado di regolare autonomamente la temperatura corporea, ma di farlo solo sfruttando il calore ambientale, in particolare il sole diretto.
I raggi ultravioletti, invece, sono fondamentali per la corretta crescita ossea e del carapace, oltre che per il corretto metabolismo del calcio.
La Testuggine, molto ricercata dai collezionisti per la bellezza del suo carapace, è a rischio di estinzione per il commercio illegale, la perdita dell’habitat e la caccia per la sua carne.
Una curiosità è che questo animale, presente sulla Terra già da 250 milioni di anni, ha dato l’ispirazione ai Romani per una delle loro formazioni militari più note, la “testuggine romana”.
Era una formazione difensiva militare dai molti pregi, che ha fatto la storia di Roma e, come molte battaglie hanno potuto comprovare, si trattava di qualcosa perfetto da utilizzare quando l’Esercito romano si trovava in una situazione di stallo contro i suoi avversari.
Per comodità di scrittura, parlerò di Tartaruga, intendendo anche la Testuggine.
Il mito della creazione tra i popoli Lenape ed Irochesi include la pacifica Tartaruga al centro della scena.
Il terreno è stato raccolto ed ammucchiato sul dorso di una grande Tartaruga marina ed il tumulo ha continuato a crescere, completando la creazione della Terra.
Fino ad oggi, molte tribù del Nord America parlano del loro continente come Turtle Island.
Anche tra i Mohawk, una Tartaruga gigante trasporta su di sé la Terra e, quando arrivano i terremoti, è la Tartaruga che regola il peso sulla schiena.
C’è un detto che dice:
“quando il tuo mondo sembra traballante, forse è lo Spirito che ti scuote”.
Come la Tartaruga, è tempo di aggiustamenti.
La saggezza dei nativi americani illustra la Tartaruga come il Sacro Femminile che vive in armonia con la Terra.
È una protettrice che ha portato l’umanità sulla schiena durante una grande alluvione.
La storia continua dicendo che, se l’umanità o la Terra dovessero mai trovarsi in guai seri, la Tartaruga li salverà e li proteggerà di nuovo.
Tuttavia, dobbiamo sempre ricordare che anche noi dobbiamo camminare dolcemente in questo Mondo, ricordando la sua sacralità; non possiamo separarci dalla Madre e da come influenziamo il pianeta, più di quanto la Tartaruga possa staccare il suo guscio.
E, poiché la pancia della Tartaruga ha 13 sezioni, la credenza dei nativi Americani allinea questa creatura con la misteriosa e magica Luna piena che appare 13 volte l’anno.
Sempre secondo leggende dei nativi Americani, la Tartaruga ci ricorda anche che dovremmo prenderci cura del nostro pianeta, proprio come i nostri corpi e le nostre menti.
Vedere una Tartaruga, ci ricorda di essere più pazienti e presenti al momento e può anche ispirare a mantenere i propri obiettivi e perseverare nelle sfide.
Se la Tartaruga è il tuo animale spirituale, ricordati di ascoltare i tuoi antichi istinti, credi in te stesso.
La Tartaruga è anche nota per la sua saggezza, avendo vissuto su questa Terra per milioni di anni ed avendo visto tutto.
Se ascoltiamo i suoi consigli, puoi imparare molto sulla vita e sul Mondo che ti circonda.
Avendo una durata di vita molto lunga, ti ricorda che dovresti prendere cura del tuo corpo e della tua mente, in modo da poter vivere una vita più a lungo e più sana possibile.
Questo animale ha il carapace duro, che funge da casa e forza di difesa, quindi ti ricorda che dovresti sempre essere consapevole di ciò che ti circonda ed essere pronto a difenderti.
Naturalmente non ci sono solo i lati positivi, dobbiamo ricordare che la Tartaruga può essere molto testarda, una volta che ha preso una decisione, è improbabile che la cambi.
Da un lato, così, mostra determinazione e perseveranza, ma dall’altro può impedire di essere aperti a nuove idee ed esperienze.
La Tartaruga è anche nota per la pigrizia, le piace prendere la vita con calma e facilità e non ama il cambiamento.
Ciò ricorda di prenderci del tempo per rilassarci e goderci la vita, ma può anche essere una qualità negativa, che ci impedisce di andare avanti e raggiungere i nostri obiettivi.
Questa creatura solitaria preferisce stare da sola e di solito non socializza con gli altri.
Ci ricorda di apprezzare la nostra compagnia, ma ci impedisce anche di stringere relazioni strette con gli altri.
In generale, quindi, possiamo dire che spiritualmente la Tartaruga rappresenta la natura dualistica della creazione, proprio perché le sue energie creative sono veloci e lente, orientate al sogno ed all’azione, maschili e femminili, intuitive e logiche.
Essere in sincronia con i flussi e riflussi di queste energie può portare a saggezza, longevità, autocoscienza e potenziale di manifestazione illimitato.
La Tartaruga rappresenta sviluppo intuitivo, forza, coraggio, protezione, saggezza, pazienza, determinazione e ricettività.
Può presentarsi nella tua vita, quando sei in procinto di sincronizzare il ritmo delle tue intuizioni intuitive con le tue manifestazioni fisiche.
Questo animale è spesso associato all’interconnessione del nostro pianeta, inclusa la consapevolezza di come prendersi cura del nostro ambiente.
Oppure, se una Tartaruga si presenta nella tua vita, potrebbe esserci un obiettivo, un’idea o un aspetto della tua vita, che potrebbe trarre vantaggio dall’avere un equilibrio più creativo.
Ti stai spingendo troppo velocemente o troppo forte?
Sei frustrato perché il tuo corpo non riesce a tenere il ritmo con cui ti muovi e ti senti sempre stanco?
Hai passato molto tempo a lavorare per raggiungere un obiettivo, ma per qualche motivo non riesci a concentrarti abbastanza per portarlo a termine?
Questi sono tutti segni di squilibri creativi ed una Tartaruga può presentarsi per aiutarli a riportarli in equilibrio, o potrebbe anche apparirti per farti sapere che qualcosa su cui hai lavorato sta per finire, e di non precipitarti nel prossimo grande progetto.
Già dai tempi antichi, la Tartaruga è stata collegata a una superstizione di buona fortuna e un presagio positivo di salute, abbondanza e gioia.
Quindi, vederne una è un presagio positivo, per farti comprendere ciò che devi fare per raggiungere i tuoi obiettivi, così tutto ti arriverà più velocemente.
Se trovi una Tartaruga in un posto improbabile, come sul ciglio della strada o mentre fai un’escursione su un sentiero, questo è un segnale per prestare attenzione alle risposte ai tuoi problemi, nascoste in bella vista.
Potresti essere bloccato su una decisione, o provare a risolvere un problema che sembra complicato, ma le risposte sono in realtà più facili di quanto pensi.
Potrebbe esserti d’aiuto nel trovare le risposte, dedicare un po’ di tempo alla ricerca di risposte attraverso l’introspezione, l’inserimento nel diario, la meditazione o la terapia della parola.
Trovare una Tartaruga può anche significare che la fortuna è proprio dietro l’angolo.
Una Tartaruga, che attraversa il tuo cammino, rappresenta il coraggio, il quale non deriva dall’affrontare le tue paure frontalmente, ma invece andare avanti continuamente, nonostante i tuoi timori.
È il coraggio di impegnarsi ad avvicinarsi sempre di più al proprio obiettivo, indipendentemente da ciò che si trova sul proprio cammino.
Questo senso di coraggio deriva anche dalla forza necessaria per sviluppare una mentalità di non arrendersi di fronte alle sfide.
La Tartaruga sul tuo cammino ti incoraggia ad andare avanti nonostante queste sfide e presto sarai energicamente distaccato dall’ostacolo che ti trattiene.
Questo animale sul tuo cammino è anche di buon auspicio per il successo in un nuovo viaggio o avventura che hai intrapreso.
Se una Tartaruga ti sta seguendo, è segno che hai sbloccato il potenziale creativo dentro di te, a cui prima non avevi ancora accesso.
Può essere un invito ad essere paziente con te stesso e a fidarti della sequenza temporale delle cose che si manifestano intorno a te.
Infatti, potresti impedire involontariamente alle tue intenzioni di manifestarsi a causa dell’impazienza.
Se una Tartaruga ti segue nell’acqua, rappresenta la comunicazione multidimensionale tramite l’intuizione o la telepatia.
Le Tartarughe nell’acqua percepiscono le vibrazioni di tutto ciò che le circonda e sono acutamente consapevoli delle tue vibrazioni sottili sotto forma di pensieri, emozioni ed una confortevole incarnazione di sé.
Se hai una comunicazione intuitiva altamente sviluppata con te stesso e gli altri, la Tartaruga graviterà verso questo.
Se trovi una Tartaruga vicino a casa, è di buon auspicio per la protezione, l’abbondanza e l’armonia domestica, in quanto poiché l’animale porta la sua casa sul dorso, porta già con sé energia domestica, quindi se la trovi vicino alla tua abitazione, questa energia viene amplificata.
L’energia sicura che puoi sentire da una Tartaruga vicino a casa, è l’energia confortante e nutriente di una madre ed un senso di appartenenza.
Trovare una Tartaruga nel tuo giardino è un segno di relazioni sane, buona fortuna e fertilità.
Visto che nel Feng Shui la Tartaruga è l’elemento acqua, dovrebbe essere collocata vicino al retro della casa, dove essa può invitare energie di sostegno e relazioni forti, oltre ad attirare l’abbondanza, la ricchezza e la buona fortuna.
Una Tartaruga trovata vicino alla tua porta, è un segno di protezione, nuove opportunità, nuove idee e la tua intuizione che si sta sbloccando.
Se vieni morso da una Tartaruga, probabilmente hai potenziale nascosto per essere un guaritore o un insegnante, cosa che dovresti condividere con gli altri.
Una Tartaruga capovolta può rappresentare alcune limitazioni o sistemi di credenze che ti trattengono, causati dal tuo guscio protettivo che ti sta causando una mobilità limitata.
Potresti avere pregiudizi su te stesso o sugli altri ed una mente eccessivamente critica.
Il messaggio di una Tartaruga capovolta può essere quello di chiedere aiuto, soprattutto se ti sei sentito eccessivamente isolato o solo, aiuto che può arrivare da un familiare, un amico o un professionista della salute mentale.
Se la Tartaruga è stata ribaltata da un’altra Tartaruga, questo è segno che ti trovi in un ambiente di competizione tossica, che non contribuisce alla tua crescita.
Pertanto, può essere utile rimuovere te stesso dall’energia della competizione che ti sta schiacciando.
Se l’animale viene capovolto e non riesce a rimettersi in piedi, perché non si trova nel suo ambiente naturale, questo significa che potresti sentirti intrappolato o bloccato in una realtà con cui non sei allineato.
Ciò non sta contribuendo alla tua crescita, ma ti sta causando angoscia ed una sensazione di impotenza, quindi potrebbe essere il momento di lasciare un lavoro, una relazione o trasferirsi fuori città.
Invoca la Tartaruga come animale potente, quando hai bisogno di amplificare la felicità ed uscire da una carreggiata.
Quando ti senti fuori equilibrio e non riesci a trovare il tuo centro dell’Essere, parla con il tuo potere-animale Tartaruga interiore, per guidarti sul percorso della vita e tenerti con i piedi per terra lungo la strada.
La Tartaruga aiuta la tua trasformazione in un essere spirituale pienamente realizzato che vive sul piano terrestre.
E, se ci sono momenti in cui ti senti sovraesposto e vuoi solo trovare un rifugio sicuro, affidati alla tua Tartaruga interiore per guidarti nel guscio perfetto, usando il tuo tempo lì per guarire fisicamente, mentalmente o spiritualmente.
Nei Sogni, una Tartaruga:
– SE TI ATTACCA: rappresenta la tua insicurezza riguardo al futuro o la paura del cambiamento. Se ti sei sentito spaventato ed impotente durante l’attacco, simboleggia alcuni aspetti negativi della tua vita che devono essere affrontati. Se, tuttavia, sei stato in grado di reagire e sconfiggere la Tartaruga, rappresenta una vittoria su qualcosa con cui hai lottato.
– IN CASA: significa che potresti sperimentare una trasformazione nella vita o che ci saranno cambiamenti nella tua vita familiare. Vedere molte Tartarughe nella tua casa, significa che hai bisogno del potere per proteggere gli altri.
– A CUI DAI CIBO: simboleggia la cura di te stesso emotivamente. Il sogno ti sta chiamando a trovare uno sbocco per le tue emozioni, per evitare che si accumulino e diventino travolgenti. La salute fisica è un altro modo per prendersi cura delle proprie emozioni. Esercitati regolarmente, segui una dieta equilibrata e dormi a sufficienza. La mente è maggiormente in grado di affrontare lo stress e le emozioni quando il corpo è sano. È anche importante trovare attività che ti rendano felice e ti aiutino a rilassarti, come leggere, ascoltare musica o trascorrere del tempo nella natura, così sarai maggiormente in grado di affrontare gli alti e bassi della vita.
– TI RINCORRE: simboleggia che stai evitando una persona specifica nella tua vita. Sognare di essere inseguito da più Tartarughe indica che incontrerai una persona emotivamente danneggiata, che si nasconde dietro una facciata priva di emozioni. Sognare di scappare da una Tartaruga indica che hai recentemente guadagnato del denaro in modo inaspettato. Oppure che hai bisogno di allontanarti dalle persone, situazioni, persone, emozioni o ricordi, che non sei ancora in grado di affrontare, o che ti fanno male.
– E’ INSEGUITA DA TE: indica che, invece di risolvere problemi, cerchi di scappare da loro. Nel processo, i problemi possono diventare più grandi ogni giorno che passa ed il sogno ti sta ricordando che nessun altro può risolvere i problemi della tua vita, tranne te stesso. È ora che tu smetta di correre dietro a quella lenta Tartaruga (che è una metafora significa non raggiungere il tuo potenziale) e ti concentri sul risolverli per andare avanti nella vita.
– E’ AGGRESSIVA: suggerisce che progredirai lentamente ma continuamente. Probabilmente, ti stai nascondendo dalla dura realtà e ciò non ti porterà nulla di buono. Se difendi ciò in cui credi e fai davvero qualcosa che conta, forse riuscirai ad abbellire alcune parti del mondo che non ti piacciono. Se la Tartaruga ti stava attaccando, questo può (nella tradizione onirica) indicare una sottovalutazione della gentilezza. Le Tartarughe non sono aggressive nella vita reale, quindi questo sogno potrebbe significare che stai provando un conflitto diretto verso te stesso.
– E’ SALVATA DA TE: indica la necessità o il desiderio di salvare qualcosa o qualcuno nella vita. È importante focalizzare la tua attenzione su ciò che potrebbe trattenerti nella vita. Il sogno ti chiede di capire cosa devi salvare.
– E’ MALATA: simboleggia che c’è un problema con la beatitudine e la protezione, che le tue barriere protettive sono cadute. Questo sogno rappresenta anche un aspetto di te stesso e significa che devi considerare gli altri. Se nel sogno hai salvato la Tartaruga malata (o ti sei preso cura di lei), indica che ci sono nuovi inizi in arrivo.
– E’ FERITA: significa che possiedi una forza interiore imbattibile. La tua determinazione è qualcosa che le altre persone ammirano ma non ammettono, ma anche che stai per affrontare alcune difficoltà mentre fai la cosa giusta, superando le tue difficoltà. La Tartaruga ferita significa anche fiducia infranta. Se ti prendi cura dell’animale in un sogno, implica che praticherai il perdono. Se vedi una Tartaruga sanguinante, suggerisce che in un contesto lavorativo la vittoria sarà inevitabile e presto verranno prese decisioni rapide.
– VIENE UCCISA: può essere un avvertimento dal tuo subconscio di stare attento a qualcuno o qualcosa, che sembra innocuo ma in realtà è dannoso. Una Tartaruga morente nei tuoi sogni può rappresentare qualcosa nella tua vita che ti sta lentamente uccidendo, come un’abitudine malsana o una relazione tossica. Quando sogni una Tartaruga morta, significa la fine di qualcosa nella tua vita, un progetto, una relazione o un capitolo della tua vita potrebbe volgere al termine. È anche possibile interpretare una Tartaruga morta come simbolo della propria mortalità o che potrebbe anche essere necessario lasciar andare qualcosa.
– E’ SULLA TUA MANO: può essere associato al raggiungimento di un obiettivo enorme, di essere paziente, comprensivo e compassionevole con le persone, oppure che qualcuno si impegnerà ad essere sincero e leale con te.
– E’ SENZA CARAPACE: simboleggia nuovi inizi
– HA IL CARAPACE: significa la crescita spirituale
– VEDERE UOVA O CUCCIOLO DI TARTARUGA: indica che svilupperai lentamente un’idea per il meglio, o che assorbirai nuovi inizi. E’ un indicatore che dovrai lasciar andare preoccupazioni e responsabilità e può anche riguardare il lavoro. Quando sei sul posto di lavoro, dovrai imparare a lavorare con i compagni di lavoro, delegando dove necessario.
ELEMENTO: Acqua
CHAKRA: 1 Muladhara (C. della Radice)
La Prehnite è un minerale secondario o idrotermale situato in cavità all’interno di rocce ignee basiche, trovato nel 1788 sulle Doleriti del Karoo in Sudafrica.
Cresce in piccoli globi nelle rocce vulcaniche, o talvolta come stalattiti aggrappate come ghiaccioli al tetto delle caverne.
Il nome è stato assegnato nel ‘700, in onore del colonnello delle forze coloniali olandesi presso Capo di Buona Speranza, Hendrik von Prehn.
Solitamente di colore verde oliva semi-trasparente o traslucida, a volte con inclusioni nere (Epidoto), ma anche incolore o tendente al giallo, si trova nei giacimenti di: Sudafrica, Stati Uniti (Arizona, California, New Jersey, Virginia), India, Cina, Germania, Marocco, Mali, Namibia, Canada, Francia (Grenoble), Austria, Spagna, Australia (nella zona di Sidney), in alcune aree della Scozia.
Nel corso del tempo, a questa pietra sono stati dati altri nomi, come: Adelite, Chiltonite, Crisolito di salvia, Coupholite, Pietra di Karoo; occasionalmente, viene commercializzata con il nome di “Cape Emerald”.
La Prehnite è una pietra curativa relativamente “nuova”, le cui proprietà curative sono state esplorate solo di recente.
Infatti, non era descritta in alcun lapidario più antico, ovvero nei testi che descrivono le pietre preziose ed i loro poteri.
Questo minerale coadiuva nella guarigione di reni e vescica, ghiandola del timo, spalle, torace e polmoni.
Cura la gotta e le malattie del sangue, ripara il tessuto connettivo nel corpo.
Amplifica la capacità di sopportare situazioni fisicamente stressanti per lunghi periodi di tempo, in cui altrimenti potresti sentirti logorato e stanco.
La Prehnite stimola il metabolismo dei grassi ed accelera la rimozione delle tossine in esso immagazzinate, oltre a stimolare tutti i processi di rigenerazione del corpo. Aiuta a bilanciare e guarire il sistema circolatorio e la linfa, può aiutare a eliminare le tossine ed i rifiuti dal corpo, attraverso i sistemi linfatico e urinario.
La Prehnite è una pietra utile per calmare l’ambiente e portare pace e protezione.
È ottima da posizionare in giardino e trasforma la tua casa in un santuario curativo per te stesso, insegnandoti come essere in armonia con la natura e gli elementi, rivitalizzando e rinnovando l’ambiente circostante.
La Prehnite è buona nel Feng Shui, per rimuovere le cose che non sono più necessarie ed organizzare quelle che desideri conservare. Infatti, aiuta le persone che hanno la tendenza ad accumulare beni inutili o vecchi amori, a volte in modo compulsivo.
La Prehnite è utile per le carriere che richiedono un’estrema attenzione ai dettagli come contabili, editori, chirurghi, infermieri, sarte e sarti.
Aiuta a rimanere sveglio e vigile quando ti senti mentalmente stanco.
Usala per aiutarti a rimanere concentrato e rinnovare la tua attenzione sulle questioni più delicate da affrontare.
Questa pietra è l’ideale per aiutarti a liberare le chiacchiere incessanti nella tua mente, ti aiuta a ordinare i tuoi pensieri, facendoti comprendere a capire cosa sia veramente importante.
La Prehnite incoraggia il pensiero analitico ed accelera l’elaborazione delle percezioni sensoriali, aumentando impercettibilmente ma continuamente i tuoi livelli di percezione.
Ti aiuta a rimanere nel momento presente ed evitare l’uso malsano dell’immaginazione, come visualizzare tutti i disastrosi possibili futuri che potresti incontrare.
Usando questa pietra in meditazione, puoi “ascoltare” le correnti della comunicazione angelica, la guida degli esseri spirituali o il canto del tuo Sé Superiore.
La Prehnite può anche aiutare i sensitivi ed i lettori intuitivi a essere più precisi nelle loro previsioni.
Migliora il processo di visualizzazione ed induce una meditazione profonda in cui viene contattato il Sé superiore.
Quando mediti con questo cristallo sei messo in contatto con la griglia energetica dell’Universo, aiuta la precognizione e la conoscenza interiore.
La Prehnite aumenta la profezia e ti mostra la via da seguire per la tua crescita spirituale.
Facilita anche la comunicazione con le anime e le entità del mondo spirituale, le entità intergalattiche e la propria energia spirituale.
Il cristallo promuove le allucinazioni visive, rende più facile ricordare i sogni e riduce la gravità degli incubi.
E’ benefica per i bambini iperattivi che affrontano le ragioni del loro disturbo.
Questo minerale porta l’essenza dell’amore incondizionato con la sua energia morbida e gentile, che elimina le emozioni negative in modo che non si trincerino nel nostro corpo emotivo.
Aiuta a non prendere i problemi sul personale o a serbare rancore, fa sentire emotivamente puliti e riposati.
La Prehnite aiuta a fidarci di più di noi stessi e del mondo che ci circonda.
Essa è tra i minerali rari al mondo, che collegano i nostri Chakra del Cuore e del plesso solare, ovvero lo spazio interiore di qualcuno diventa indissolubilmente legato al proprio desiderio.
La Prehnite può perdere parte del suo colore nel tempo, se esposta alla luce ed al calore.
Pertanto, conserva questa pietra in un luogo fresco e buio, utilizzando un contenitore opaco.
E’ anche fragile e si spacca facilmente, quindi deve essere conservata all’interno di una busta imbottita o di una scatola.
La Prehnite deve essere pulita frequentemente con acqua saponata e un panno asciutto.
Sconsiglio soluzioni e rimedi chimici.
Per ricaricarla, metti la tua Prehnite nei palmi delle mani sotto l’acqua corrente, l’ideale sarebbe una fonte naturale d’acqua.
Osserva il flusso mentre esce all’esterno, assorbendo tutti gli inquinanti e lasciando dietro di sé solo l’energia luminosa.
Esponi la tua Prehnite durante la notte di Luna piena, dopo esserti assicurato che la vitalità dell’acqua abbia ripulito la gemma.
Se ciò non è possibile, assicurati che sia in un luogo in cui la luce della Luna sia abbastanza evidente da riflettere il raggio sulla pietra, idealmente senza barriere tra la pietra e il cielo.
E, se per caso volessi lanciare un incantesimo con un frammento di Prehnite, infondilo con il flusso dell’acqua e la luce della Luna piena, entrambi utili per migliorare l’abilità mentale.
PIANETA: Venere
ELEMENTO: Terra
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Bilancia
CHAKRA: 3 Manipura (C. del Plesso solare), 4 Anahata (C. del Cuore)
L’Alfabeto del Desiderio è l’alfabeto magico personalizzato di una strega o di un mago, una tradizione che esiste da secoli, come i simboli personali, e che trascende il semplice codice per le normali lettere AZ, identificando invece lo spirito delle cose.
Ogni lettera rappresenta una sensazione ed è legata ad un ricordo sensoriale.
Le lettere sono usate dal mago per scrivere il suo desiderio, che viene così nominato ed attirato all’esistenza, prendendo forma reale.
Si possono mettere le proprie lettere personali su strumenti, ciondoli e set di divinazione, e il proprio alfabeto può essere usato per creare Sigilli.
L’Alfabeto del Desiderio può diventare anche una forma di linguaggio onirico.
Nonostante l’Alfabeto del Desiderio sia un potente strumento magico, è un argomento spesso trascurato nell’Occultismo, anche nella Magia del Caos.
Non è così semplice come sembra, richiede un grado maggiore di pensiero e pianificazione intellettuale per renderlo di un formato magico veramente estetico e praticabile.
Ma, se sei interessato ad espandere i tuoi orizzonti magici, credo che troverai l’Alfabeto del Desiderio uno strumento inestimabile e piuttosto divertente da sviluppare, in quanto è un vero e proprio sistema di simboli della propria psiche.
Ciò può essere fatto in modo introspettivo e mistico e comunque richiede attenzione, impegno e perseveranza rispetto alla normale Magia dei Sigilli.
Ogni lettera dell’Alfabeto del Desiderio corrisponde a una parte di te stesso e può essere usata come mezzo per evocare quel tuo aspetto in un contesto magico.
Puoi anche creare un Alfabeto del Desiderio che corrisponda ad aspetti della tua esperienza del mondo esterno: in pratica tutto ciò che incontri, sia internamente che esternamente, può essere cristallizzato in un simbolo.
La maggior parte dei Sistemi magici storici del mondo sono semplicemente una forma dell’Alfabeto del Desiderio, con l’unica differenza fondamentale che, mentre l’Alfabeto del Desiderio è personale, i Sistemi magici storici sono utilizzati e condivisi da molte persone.
Inoltre, mentre i Sistemi magici storici sono stati creati da una persona o da un gruppo di persone per l’uso di molti, l’Alfabeto del Desiderio qualcosa creato dal marcatore e quindi è unico solo per lui.
Riflettendo, le Sephiroth cabalistiche, i Tarocchi, l’I Ching, molti sistemi tantrici ecc, rispecchiano tutte le idee di base dell’Alfabeto del Desiderio in termini di stile ed utilizzo di base.
Quindi, piuttosto che fare riferimento su qualcun altro per definire quali simboli usare e cosa significhino, l’Alfabeto del Desiderio ti permette di crearne uno tuo, in modo tale che sia tu a decidere l’aspetto ed il significato dei simboli e come utilizzarli.
Una volta creati tutti i simboli che desideri, si usano come lettere di un alfabeto, incatenati insieme per formare parole e frasi magiche ed impiegati in una miriade di modi diversi: sigilli usati per invocare gli spiriti, talismani intrisi di certe proprietà magiche, un mezzo di divinazione, ecc.
Puoi spaziare nella tua fantasia, nei tuoi gusti, non hai limiti per creare il tuo Alfabeto del Desiderio, e quindi potrai operare la magia in un modo assolutamente intimo e personale.
Ma non pensare che l’utilizzo di sistemi creati da qualcun altro sia necessariamente una cosa negativa, in quanto possono essere potenzialmente più potenti, poiché diverse persone
hanno confluito la loro energia in essi.
L’Alfabeto del Desiderio, invece, è una cosa personale, privata, e l’energia diretta in esso viene da te, non da altre persone, e gli manca l’intensità di sistemi più consolidati.
Un’altra forte motivazione per creare il proprio Alfabeto del Desiderio è che, mentre i sistemi di altre persone possono essere più potenti in senso generale, c’è anche un grande potere in qualcosa che tu stesso hai creato, un potere che manca a un sistema esterno.
Uno dei creatori più famosi dell’Alfabeto dei Desideri, che ha fornito dei contributi più vitali ed unici al mondo dell’Esoterismo, è Austin Osman Spare, “The Book of Desire” , che ha posto la sua completa enfasi sulla creazione di un sistema personale di magia.
Egli ha combinato arte e magia in un sistema unificato, fornendo una varietà di metodi, il cui obiettivo principale è quello di consentire al singolo mago di creare il proprio stile.
Fondamentalmente, è un insieme di 22 Glifi creati da Spare, che chiama “Principi del sesso“, ognuno dei quali esprime, per usare le sue stesse parole, “aspetti della sessualità”.
I principi sessuali sono concetti ed emozioni che si possono riconoscere all’interno della propria psiche.
Cose come l’amore, l’odio, la vita, la gioia, la morte, il dolore, sono tutti aspetti della nostra psiche che, quando utilizzati per uso magico, possono dimostrare un diverso insieme di poteri a cui il mago può attingere.
L’Alfabeto del Desiderio funge da insieme di sigilli creati da questi aspetti, per renderli più facili da utilizzare per il mago.
Di solito, ci sono due modi per creare l’alfabeto:
—Il primo e più semplice è scegliere un insieme di concetti opposti, scomporlo in tre concetti più specifici e creare un sigillo per ciascuno di essi, per poterlo attivare quando necessario.
—Il secondo è più complicato, in quanto si deve entrare nella Gnosi (lo stato della mente in cui tutto il pensiero ausiliario è limitato, per consentire a tutto il potere di elaborazione della mente di confluire in un’unica azione) e si medita per trovare ognuno di quei principi o concetti sessuali.
Quindi si trovano tre diversi aspetti di questi concetti e, attraverso la scrittura automatica, si crea un simbolo per ogni aspetto particolare di questi principi. Una volta fatto, si ha una serie completa di simboli personali della propria anima, da usare a proprio piacimento.
In nessuno degli scritti pubblicati da Spare, fino ad oggi, troviamo tutti questi suoi Glifi, lettere, completamente elencate, tanto meno spiegate.
Il suo Alfabeto del Desiderio è uno strumento che aiuta a esplorare e scoprire i propri desideri e può essere utilizzato in vari modi, come scrivere un elenco di desideri che vengono in mente, uno per ogni lettera dell’alfabeto.
Oppure, utilizzare i suggerimenti dell’Alfabeto del Desiderio per aprire la propria immaginazione ed esplorare diversi tipi di desideri.
O ancora, tenere un diario e riservare qualche minuto al giorno per pensare e scrivere ciò che si desidera.
Si può anche esplorare diversi tipi di desideri senza giudizio e vedere dove portano, o creare una lavagna visiva che visualizzi i propri desideri ed aiuti a lavorare per raggiungerli.
Infine si può meditare su ogni lettera dell’Alfabeto del Desiderio, permettendo alle idee e ai sentimenti di fluire e muoversi attraverso di sé.
Esiste una miriade di usi per l’Alfabeto del Desiderio, tutti con l’idea di base di espandere ed utilizzare il potere dei diversi elementi della propria stessa psicologia.
Ci sono vari modi in cui si può usare l’Alfabeto del Desiderio, ma per semplificare descriverò alcuni dei modi più comuni e semplici.
Ricorda che le mie descrizioni sono generali e brevi e, se desideri un’ulteriore elaborazione, dovrai consultare libri sull’argomento.
TALISMANO
Il primo metodo per utilizzare l’Alfabeto del Desiderio è attraverso la creazione di un Talismano, inserendo la lettera dell’alfabeto prescelta sopra lo stesso, incidendola, disegnandola o dipingendola sull’oggetto. Se si usa la cera, si possono inserire sostanze associate alla lettera nella cera stessa. Si ritiene che ciò favorisca il suo potenziale nello stabilire corrispondenze ed armonie magiche. Per creare un buon Talismano, l’intenzione di base deve essere quella di servire come punto focale materiale per l’energia magica, in modo che possa aumentare il potere magico ogni volta che è presente, oltre a fungere da influenza sulle aree in cui è posizionato.
EVOCAZIONE
Questo metodo consiste nell’evocare effettivamente la lettera, come se si stesse evocando uno spirito.
Ciò viene fatto solo dopo che la lettera sia stata sufficientemente caricata.
Quindi la lettera viene usata come Sigillo o Glifo, su cui viene eseguito un rituale di evocazione.
Per esempio:
Su un altare si pone la lettera, si accende l’incenso, lasciando che il fumo riempia la stanza del lavoro rituale.
Il mago fissa la lettera, concentrandosi su di essa e chiedendole di rivelarsi in forma spirituale.
La lettera si manifesta, sprigionando la sua energia ed il mago ha quindi un incontro soggettivo con lo “spirito” della lettera, il cui intento è quello di consentire un maggior grado di comprensione e familiarità con i significati e le implicazioni più profondi della lettera.
Secondo i principi della Magia del Caos, se la lettera viene evocata in questo modo, può essere usata come un modo per dispensare potere magico, lanciare incantesimi, servire come base per una visione più profonda, ecc.
MEDITAZIONE
Questo metodo è molto simile all’evocazione, solo che si fa in posizione seduta e l’intenzione principale è l’intuizione.
Il mago del Caos fissa la lettera proprio come avviene nel caso dell’evocazione, permettendo al significato magico più profondo ed alla presenza della lettera di manifestarsi nella coscienza.
L’immagine reale della lettera serve come base per la concentrazione del mago, ma l’intenzione è quella di richiamare alla mente un senso “mistico” della lettera, consentendo un incontro più profondo e gratificante.
CONTROLLO DEI SOGNI
Se una particolare lettera è associata al sogno, può essere usata come mezzo per indurre un sogno lucido, caricandola ed associandola al concetto di sogno tanto che, ogni volta che la lettera sarà vista, la mente reagirà istantaneamente ad essa associandola al sogno.
Così sarà anche un modo per ipnotizzare la mente, affinché entri in un sogno lucido.
Ad esempio, il mago può posizionare la lettera sul comodino, o da qualche altra parte comodamente visibile, ed addormentarsi mentre la guarda, in modo tale che essa possa apparire nel sogno, cosicché il mago riconosca istantaneamente che sta sognando e quindi entri in un sogno lucido.
DIVINAZIONE
Consiste nell’utilizzare le lettere dell’alfabeto come segni che indichino esiti o interpretazioni differenti.
Per fare ciò, devi creare un insieme di lettere più grande di quello che viene usato per lanciare incantesimi o evocazioni, in quanto la complessità della divinazione richiede un repertorio più ampio di lettere, o un modo di usarle in modo complesso.
Se usi in diversi modi l’I Ching o le carte dei Tarocchi, per esempio, comprenderai meglio ciò che intendo.
L’I Ching, per comprenderci meglio, ha 64 Esagrammi e ogni Esagramma possiede interpretazioni diverse, a seconda che le monete lanciate siano tutte testa, tutte croce o miste.
Quindi, la quantità di possibili interpretazioni è piuttosto ampia e questo rende la divinazione potenzialmente più accurata.
Ecco perché sarebbe bene creare un Alfabeto del Desiderio più folto, per avere un mazzo di carte col quale fare divinazione, mescolando e pescando carte.
Naturalmente, le mie sono informazioni generali ma, se sei interessato ad espandere i tuoi orizzonti magici, credo che troverai l’Alfabeto del Desiderio uno strumento inestimabile e piuttosto divertente da sviluppare.
Sebbene la Magia dei Sigilli sia radicata in molte delle stesse idee, l’Alfabeto del Desiderio trascende, diventando un vero e proprio sistema di simboli della propria psiche.
I disegni realizzati per creare il proprio Alfabeto del Desiderio possono diventare una sorta di pantheon astratto del proprio essere, permettendoti di accedere a diversi aspetti di te stesso a piacimento, in modo introspettivo e mistico, o come mezzo per tentare la magia.
In ogni caso, richiede più attenzione, impegno e perseveranza rispetto alla normale Magia dei Sigilli, ma penso che scoprirai che non è solo uno strumento potente, ma anche uno strumento estremamente divertente ed interessante da organizzare ed ideare.
Può essere un esperimento interessante e potresti persino imparare alcune cose nuove su te stesso durante questo processo.
Ti lascio alcuni titoli di libri interessantissimi, se vuoi imparare o approfondire questo magico argomento:
♥ The Book on Pleasure, di Austin Osman Spare
♥ Dream Magick: Lucid Dreaming, Chaos Magick and Dream Evocations, di Anousen Leonte
♥ Evocation through Sigil Magick: A Guide to Contacting Other Realities, di Anousen Leonte
♥ Sigil Meditation, di Anousen Leonte
♥ La magia dei sigilli. Come creare dei simboli per esaudire i propri desideri, di Frater U.D. a cura di Cristiano Curti
♥ Liber Null & Psychonaut, di Peter J. Carroll
♥ Azoetia: A Grimoire of the Sabbatic Craft, di Andrew D. Chumbley
In generale, nella religione precristiana dei Baschi non esisteva una rigida gerarchia di Esseri, un Dio che governasse il resto degli Dei.
C’erano molti spiriti selvaggi, come Lamiak, Jentilak, Basajaunak, e poi quelli più potenti, tra cui Sugaar ed il Dio del Cielo, Ortzi.
Nonostante ciò, c’era una Dea molto rispettata, Mari (Mari è una modifica di ‘Emari’ = dono, o ‘Amari’ = madre + suffisso di professione, perdendo la prima vocale), divinità femminile che abitava tutte le cime dei monti baschi, ricevendo un soprannome o appellativo diverso per ogni montagna, concettualizzazione basca della Madre Terra.
Ella poteva vivere nella grotta di Atau, di Aizkorri ed Aralar, ma la più importante delle sue abitazioni era la grotta sul lato est di Anboto, la vetta più alta della catena dell’Urkiola situata nei Paesi Baschi occidentali, conosciuta come “Grotta di Mari ” (” Mariren Koba ” o ” Mariurrika Kobea “), che dette alla Dea il nome di “Mari de Anboto“, o “Signora di Anboto” (Anbotoko Dama).
Altri suoi nomi erano: Mari Urraca, Signora di Murumendiko (Murumendiko Dama) e Mariuena (nella mitologia aragonese).
La Dea Mari era sposata con il Dio Sugaar (chiamato anche Sugoi o Maju), personificazione della virilità, il quale viveva sottoterra, nelle caverne e volava attraverso il cielo come un serpente di fuoco, sembrando un lampo.
Quando viaggiavano insieme, le loro partenze dalla caverna erano accompagnate da tempeste o siccità, cadeva la grandine e, in base a quale grotta sceglievano di abitare, si determinava il tempo secco o umido: bagnato quando erano ad Anboto; asciutto quando erano altrove.
Infatti, secondo la leggenda, Mari era la personificazione dei fenomeni naturali e di tutti gli animali, viveva anche una vita sotterranea in profonde caverne, che poteva raggiungere attraverso grotte e voragini nelle montagne.
Spesso sottoterra si trasformava in un animale e, in superficie, poi tornava donna, volando attraverso il cielo come una falce di fuoco, annunciata dal rombo di un tuono.
La sua dimora era piena di oggetti d’oro ed ella stessa era una bella donna vestita in modo molto elegante.
Oltre a produrre fenomeni atsmosferici, Mari Urraca rappresenta la nascita, il riposo delle creature naturali ed il ciclo della vita: questa è l’unica ragione per cui cambia il proprio aspetto così spesso.
Con gli uomini si comporta in modo tirannico, o al contrario, riesce a farli innamorare mostrandosi una donna docile e laboriosa, punisce le bugie, il furto e l’orgoglio, ma sempre con lo scopo di impartire giustizia attraverso la regola del no: “ezagaz eta baiagaz” = “con negazione e con affermazione”.
Praticamente, Mari prende ciò che le viene negato e, ogni volta che qualcuno nega di avere qualcosa, prende la parte che è stata negata.
Per esempio, se hai dieci mele ma dici di averne solo sei, Mari si prende le altre quattro.
Personificazione della Madre Terra, Mari Urraca è la regina della natura e di tutti gli elementi che la compongono.
Generalmente appare con il corpo e il volto di una donna, elegantemente vestita (generalmente in verde o rosso), oppure può anche apparire nella forma ibrida di un albero e di una donna con le zampe di capra e gli artigli di un rapace, o come una donna di fuoco, o un arcobaleno infiammato.
Nella sua forma femminile appare con una massa di capelli biondi che pettina al sole, con un pettine d’oro.
La Dea ha le sue assistenti, le “sorginas”, e ha due figli: Mikelatz, il figlio perverso, e Atarrabi (o Atagorri), il figlio gentile, i quali sono sempre uno di fronte all’altro, una rappresentazione paleocristiana del bene e del male.
La sua dimora principale è nella grotta situata nell’imponente parete verticale est dell’Amboto, appena sotto la vetta, e qui riceve i suoi fedeli, che devono osservare un rigido protocollo:
• Devono avere familiarità con il linguaggio hika.
• Devono uscire dalla caverna nello stesso modo in cui sono entrati.
• Mentre parlano con la Dea, non devono mai sedersi, nemmeno se invitati a farlo.
Quando è nella sua casa di Amboto, la vetta è tra le nuvole: questa è la manifestazione della sua presenza.
Mari Urraca, secondo le sue leggende, è molto simile a Gea poiché vive nelle caverne, si occupa della fertilità e dell’amore, e fornisce frutti e doni.
Tuttavia, non tutti i ricercatori concordano con questa identificazione, per alcuni Mari ha più somiglianze con il supremo Dio celeste Zeus, in quanto come lui governa i fenomeni meteorologici ed impartisce giustizia.
Mari era considerata la protettrice dei senatori e del potere esecutivo, raffigurata mentre attraversa il cielo su un carro trainato da cavalli o arieti, solitamente con una luna piena dietra la sua testa.
Inoltre, è identificata con animali rossi (mucca, montone, cavallo) e con il caprone nero.
L’origine di Mari Urraca è controversa, esistono diverse leggende in merito che a volte si mescolano alla storia.
Per esempio si dice che, quando ci si perde nella natura, basta gridare ad alta voce il nome di Mari tre volte per farla apparire sopra la propria testa, ed essere aiutati a trovare la propria strada.
Un’altra narra che Mari nacque a Lazkao e che era la sorella malvagia di un prete cattolico romano.
In altre leggende, il sacerdote è suo cugino Juanito Chistu, e non suo fratello, ed era un grande cacciatore.
Questi prendeva una conocchia e girava su se stesso,lasciando dietro di sé tempeste.
Oppure che lei fosse in origine una principessa del Regno di Navarra, vedova di un nobile del XII secolo che viveva nella Torre di Muncharaz nella valle conosciuta come Merindad de Durango.
Ella scomparve al momento della morte del consorte e si diceva che si fosse diretta verso la grotta di Anboto, riapparendo poi in seguito sotto forma di Dea Mari.
E ancora che avesse sette fratelli e fu trasformata in una strega per la sua disobbedienza, e che il clima diventava torrido o turbolento, quando appariva.
Ma la leggenda più famosa racconta che, molto tempo fa, c’era una famiglia che desiderava con tutte le sue forze un figlio, non riuscendolo mai a concepire.
Per questo, la giovane donna invocò il diavolo e lo pregò di rimanere incinta.
La condizione del diavolo era che avrebbe preso il bambino, quando avesse raggiunto l’età di vent’anni e la donna, nonostante questa condizione, accettò il patto.
Dalla gravidanza nacque una bellissima bambina, che fu cresciuta amorevolmente.
Quando stava per compiere vent’anni, la madre la rinchiuse in una scatola di vetro, affinché il diavolo non potesse prenderla, ma i suoi sforzi furono vani, poiché da allora Mari vive tra le montagne dei Paesi Baschi.
Il mito di Mari Urraca ha dato origine a diversi luoghi magici, in cui si crede che vivano Esseri magici, o che siano stati il sito di Akelarres (Sabbath delle streghe), o abbiano ospitato eventi inspiegabili.
Fate attenzione…
…Venient annis saecula seris, quibus Oceanus vincula rerum laxet
et ingens pateat tellus Tethysque novos detegat
orbes nec sit terris ultima Thule..
(Verrà un’era negli anni lontani,
in cui l’Oceano scioglierà i legami delle cose,
quando l’intera vasta terra sarà rivelata,
quando Tethys rivelerà nuovi mondi
e Thule non sarà il punto più remoto della Terra)
-Seneca il giovane-
Nel IV secolo a.C., un esploratore greco di nome Pitea lasciò la città portuale di Massalia, l’attuale Marsiglia, in Francia, all’epoca una colonia greco-occidentale, alla ricerca di nuove opportunità commerciali nell’estremo nord.
L’uomo ed i suoi sostenitori commerciali avevano un interesse particolare nel cercare l’Ambra, usata come forma di valuta, così come lo stagno, che era un ingrediente chiave nella produzione del bronzo.
Pitea era un osservatore competente del mondo naturale e, navigando dapprima a ovest, poi a nord, arrivò sulla costa di Prettanikē, ora Isole Britanniche, descrivendo l’effetto della Luna sulle maree e facendo la mappatura della costa della Gran Bretagna.
Poi si diresse coraggiosamente più a nord in un territorio inesplorato, a circa sei giorni di viaggio attraverso il mare dalle isole scozzesi di Shetland e Orkney.
E lì, il viaggio entrò in un Regno ultraterreno quando, dopo pochi giorni di navigazione, Pitea giunse in un luogo che descrisse come “né terra né mare”:
“ma invece una sorta di miscuglio di questi simile a un polmone marino, in cui la terra e il mare e tutte le cose insieme sono sospese, e questa miscela è … impraticabile a piedi o in nave”.
“dove il sole non tramontava mai, e l’aria ed il mare formavano una strana sostanza semi-solida”
Pitea sbarcò su un’isola sconosciuta a cui dette il nome “Thule”, (anche Thula, Thyle, Thile, Thila, Tile, Tila, Tilla, Tyle o Tylen derivando dalla parola greca “Θούλη”), dal suono che sentiva di continuo: …TOO-LEE…
L’esploratore descrisse l’incontro con il popolo di Thule, che definì come barbari, con pelle chiara e capelli biondo chiaro, umili agricoltori che coltivavano cereali e ortaggi a radice.
Pitea scrisse dell’estate artica, un fenomeno totalmente sconosciuto ai popoli del Mediterraneo ed affermò che gli abitanti di Thule gli avevano insegnato, che il sole tramonta a un certo punto durante il Solstizio d’inverno.
Quindi, durante i mesi estivi a Thule non c’era notte e durante l’inverno il sole non sorgeva mai.
Alla fine, Pitea tornò a Massalia e scrisse il suo capolavoro, “On the Ocean”, un resoconto del suo viaggio e un trattato di enorme influenza nel Mondo antico e destinato ai posteri che, purtroppo, andò perduto quando la grande biblioteca di Alessandria fu bruciata nel 48 a.C.
Le sue storie colpirono la fantasia di filosofi e poeti greci, i quali includevano riferimenti alla bellissima gelida Thule nei loro scritti.
Sulle mappe, Thule era spesso raffigurata come la terra più settentrionale, per cui veniva chiamata “Ultima Thule”, definita così per la prima volta dal poeta latino Virgilio, nel senso di estrema, cioè ultima terra conoscibile.
Questo significato nel corso dei secoli si è modificato, fino ad indicare tutte le terre “al di là del mondo conosciuto“, come indica l’origine etrusca della parola tular = confine.
Polibio, uno storico greco, nel 140 a.C. diceva su Pitea:
“che ha indotto in errore molte persone dicendo che ha attraversato tutta la Britannia a piedi, dando all’isola una circonferenza di quarantamila stadi, e raccontandoci anche di Thule, quelle regioni in cui non c’era più terra né mare propri né aria, ma una sorta di miscuglio di tutte e tre le consistenze di una medusa in cui non si può né camminare né navigare, tenendo tutto insieme, per così dire.”
Nel I secolo a.C., l’astronomo greco Gemino di Rodi affermò, che l’etimologia di Thule derivava da una parola arcaica per il fenomeno della notte polare:
“il luogo dove il sole va a riposare”.
Nel IV secolo d.C., Postumio Rufio Festo Avienio, un politico e poeta romano, nella sua opera “Ora Marittima” aggiunse che, durante l’estate a Thule, la notte durava solo due ore, chiaro riferimento al “Sole di mezzanotte”.
Nel 551 d.C. Giordane, uno storico goto, nella sua Getica scrisse che Thule sedeva sotto la stella polare.
Per secoli, le persone hanno discusso sulla posizione di Ultima Thule, questa misteriosa terra settentrionale, con tante informazioni e supposizioni contrastanti.
Le antiche mappe greche mostrano Thule molto a nord della Gran Bretagna e ad ovest della Scandinavia, quindi è possibile che Pitea si riferisse all’Islanda o alla Groenlandia.
In effetti, l’Islanda era chiamata Thule in epoca medievale, mentre per i Norvegesi si tratta della città di Smøla: ma anche Qaanaaq, la città più a nord della Groenlandia, era un tempo chiamata Thule.
Tra i vari contendenti, ci sono anche le Isole Shetland, le Isole Fær Øere, l’estone Isola Saaremaa.
L’impraticabile ghiaccio fangoso, la fitta nebbia, la mancanza di oscurità durante il Solstizio d’estate e la mancanza di luce solare al Solstizio d’inverno suggeriscono che Pitea viaggiò forse nelle vicinanze del circolo polare artico.
Gli argomenti per ciascuna parte sono convincenti, ma le prove sono così ambigue che, per ogni affermazione plausibile, un’altra parte avanza con forza una domanda riconvenzionale.
Nel 1775, l’esploratore, navigatore e cartografo britannico James Cook scoprì le Isole Sandwich Australi, chiamate così in onore del IV conte di Sandwich.
Il suo arcipelago più meridionale prende il nome di Isole Thule meridionali, poiché sembravano poste all’estremo confine del Mondo.
Thule è stata anche alla base della formazione di gruppi occulti come quello tedesco “Thule Gesellschaft”, fondato nel 1918, che identificava in Thule l’origine della saggezza della razza umana, che era popolata da giganti con i capelli biondi, gli occhi azzurri e la pelle chiara, e possedeva straordinarie capacità tecnologiche.
Questi esseri un tempo dominavano il mondo ed avevano un potere successivamente perso, per aver avuto relazioni sessuali con membri di altre razze inferiori, subumane e in parte animali, credenza a cui si aggrappò appunto il partito nazista tedesco: Rudolf Hess, che in seguito prestò servizio sotto Adolf Hitler, era un membro della Thule Gesellschaft.
Tra le varie curiosità contemporanee, scienziati dell’Istituto di Geodesia e Scienza della Geoinformazione di Berlino, nel 2010 hanno annunciato di aver trovato la mitica Thule.
Infatti essi, studiando una mappa del II secolo a.C. realizzata da Tolomeo, hanno notato che c’erano errori tra la sua mappa e gli appunti di viaggio di Pitea.
Correggendo quelle discrepanze e ricalcolando i viaggi di Pitea, individuarono l’isola norvegese di Smøla come la mitica Thule.
Oggi, su alcune mappe geografiche, a volte si trova il nome Thule, in quanto questo nome è stato riciclato ed utilizzato per vari luoghi, inclusi siti in Groenlandia ed Islanda, nonché basi di ricerca artiche.
Questa mitica terra ha dato il nome anche ad un minerale, la Thulite, probabilmente perché questa pietra è stata trovata per la prima volta in Norvegia (di cui è Pietra nazionale), nel 1820, dal chimico svedese Anders Gustaf Ekeberg.
In definitiva, per secoli Thule ha continuato a confondere e deludere i geografi, che hanno cercato di fare mappe dell’estremo nord della Terra, dove hanno disegnato un enorme fiume insuperabile, o una grande fascia marina da un polo all’altro.
Tante generazioni, tante mentalità, tanti popoli hanno continuato imperterriti a cercare l’Ultima Thule, forse sedotti dal fascino dell’ignoto o forse, in fondo, rimanendo solo bloccati in un delirio poetico.
Fatto sta che, sebbene il fascino si sia un po’ raffreddato in indifferenza alla fine del secolo scorso, ci sono ancora persone attaccate alla promessa della purezza primordiale della leggendaria Thule.
E continuano a cercarla…
Lasciateci sognare!
La Thulite o Tulite, o Rosalina quando contiene calcite e presenta macchie bianche, è una varietà di Zoisite, il cui nome deriva dalla leggendaria isola di “Thule” della tradizione germanica, che dovrebbe formare il bordo più settentrionale del Mondo, probabilmente perché questo minerale è stato trovato per la prima volta in Norvegia (di cui è Pietra nazionale), nel 1820, dal chimico svedese Anders Gustaf Ekeberg.
La Thulite si presenta in masse granulari, o fibrose compatte, ed aggregati simili a bastoncini.
Questo minerale può essere di colore variabile da rosa chiaro a rosa scuro ed occasionalmente con accenti di verde, è da traslucido a semi-opaco e può assomigliare alla Rodonite, oltre a venire spesso erroneamente chiamata Giada rosa.
Oltre alla Norvegia, ci sono giacimenti di Thulite anche in Nuova Zelanda, Namibia, Tirolo austriaco ed alcuni Stati degli USA.
La Thulite è conosciuta come una pietra di espressione e passione, che dà alle persone la fiducia necessaria per parlare e esibirsi di fronte agli altri.
Quindi, è la pietra perfetta da avere con sé se si è un artista o si parla regolarmente di fronte alle persone.
Incoraggerà lo spettacolo, l’eloquenza e l’estroversione.
Un’ottima scelta per gli introversi, questa pietra può aumentare la fiducia in se stessi e rendere più estroversi e, se troviamo sempre scomodo stare in situazioni sociali, avere un pezzo di Thulite con noi ci aiuterà a sentirci più rilassati.
La Thulite è nota per portare un atteggiamento positivo e gioioso a chi la indossa, aprendo ad una visione più ottimistica della vita e delle relazioni.
Può aiutare ad essere più aperti e accettanti nelle relazioni ed aumentare la capacità di mostrare simpatia per gli altri.
Questa è una buona pietra per aiutare a rompere le abitudini distruttive e combattere la dipendenza, dando la forza di voltare pagina dagli errori del proprio passato.
È una forte pietra curativa, nota anche per migliorare la concentrazione, l’equilibrio e la coordinazione.
Lavorando per diffondere la tenerezza dall’interno verso l’esterno, la Thulite ci ricorda dolcemente che la prima persona che dobbiamo amare, e di cui prenderci cura, siamo noi stessi.
Questa pietra riscaldante è estremamente confortante e curativa per coloro che hanno sofferto di abusi, abbandono e violenza sessuale, affermando che non sono loro i colpevoli della propria sofferenza ed alleviando dolore, angoscia, rabbia e tristezza.
Il forte senso di conforto che porta può aiutare a dissipare la bassa autostima e l’odio verso se stessi, aiutando a riconoscere che si è speciali e degni di amore e rispetto.
La Thulite incoraggia a mettere in atto l’amore con energia gioiosa e carismatica.
Quando si abbraccia la vita con la determinazione di diffondere gentilezza ed amore incrollabile, quelle intenzioni positive si diffonderanno a coloro che assistono alle nostre azioni empatiche.
La Thulite ci insegna un messaggio semplice ma potente:
l’amore è contagioso!
Questo minerale accende la nostra curiosità per il mondo che ci circonda, ci incoraggia a porre più domande, a fare le nostre ricerche, a sperimentare e ad inventare.
La Thulite ci aiuta a concentrarci sulla risoluzione dei problemi, piuttosto che lamentarci della loro esistenza e, prestandoci la sua energia felice, ci ricorda che ogni problema ha una soluzione e che con la giusta attenzione nulla è impossibile.
Aiuta anche l’auto-riflessione e la ricerca della conoscenza di sé.
Ci aiuta a esaminare le nostre dualità ed a vedere noi stessi sia logicamente che amorevolmente.
E di fronte a un aspetto di noi stessi che non ci piace, essa ci aiuta a capire come cambiare e diventare il tipo di persona da ammirare.
Le energie della Thulite, accompagnate da quelle della Fluorite, ci aiuteranno a vedere la prospettiva più alta delle nostre esperienze emotive.
La Thulite migliora le nostre capacità di risoluzione dei problemi, ispirando a trovare nuovi modi ingegnosi per risolverli.
Protegge dalle persone disoneste e mostra di quali persone ci si può fidare nei propri affari o nei propri rapporti finanziari.
Essa migliora la creatività, che può aiutarti a trovare nuove idee e concetti che saranno redditizi.
Eliminerà anche la propria mancanza di scopo e la propria stravaganza, incoraggiando a fare scelte più equilibrate e intelligenti, soprattutto quando si tratta di soldi o affari.
La Thulite farà anche capire che la sensualità fa parte di una sana relazione d’amore, che è una parte importante per avere esperienze di vita positive e indimenticabili.
Aiuterà a promuovere un rapporto migliore con il proprio partner e ci metterà più a nostro agio quando si incontrano nuove persone, oltre a riaccendere la passione in una relazione che sta attraversando blocchi emotivi.
Mentre, se si è single o si cerca un partner, le energie della Thulite aiuteranno a trovare una connessione romantica in quanto, soprattutto, essa aiuta a rimuovere gli ostacoli che impediscono di dare o ricevere amore.
Le proprietà curative della Thulite possono aiutare a garantire che gli organi funzionino correttamente.
È anche nota per curare i disturbi gastrici e correggere le carenze di calcio ed è molto utile per curare qualsiasi tipo di problema legato allo stomaco.
Può anche essere usata per curare condizioni che colpiscono le ovaie e i testicoli, può rafforzare il cuore ed aumentare la circolazione sanguigna, può ridurre l’ipertensione e migliorare la resistenza sessuale.
La Thulite si indossa come gioiello o si tiene in tasca o in borsa, oppure si mette sotto il cuscino quando si dorme o si porta con sé quando si viaggia.
Questa pietra deve essere pulita con acqua corrente tiepida una volta alla settimana e si deve caricare con Cristallo di rocca o con la luce del sole.
Infatti, la Thulite ama essere esposta al calore del sole a brevi intervalli.
PIANETA: Venere
ELEMENTO: Aria
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Toro-Gemelli
CHAKRA: 4, Anahata (C. del Cuore) – 6, Ajna (C. del Terzo occhio)
Il Cardo asinino o Cirsio (Cirsium vulgare) è una pianta rustica e spinosa, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
“Cirsium” deriva dal greco col significato di “varice, ingrossamento delle vene”, in quanto anticamente si pensava che curasse i disturbi legati alle pareti venose.
“Vulgare” dal latino = “comune”.
“Cardo” è un termine greco dato a diversi generi e specie di piante, derivato dalla parola “ardis” = “punta dello strale”, alludendo con ciò alle numerose spine che ha la pianta.
“Asinino” in quanto la pianta, quando è giovane, è molto apprezzata da cavalli ed asini.
In inglese: Spear thistle, Bull thistle, Scotch thistle.
Originario della zona euroasiatica che va dall’Europa al Giappone, il Cardo asinino cresce nei luoghi incolti, sassosi, prati, fino ad altitudini alpine.
Il Cardo asinino può superare 1 metro d’altezza, ha foglie pennato-partite spinose con pagina inferiore biancastra e tomentosa.
I fiori variano di colore dal blu violetto al rosso porpora e forniscono una grande quantità di nettare agli insetti impollinatori, tra cui api mellifere, api cardatrici di lana e farfalle.
I semi sono mangiati da cardellini, verdoni e fanelli, e vengono dispersi dal vento, dal fango, dall’acqua e forse anche dalle formiche, oltre che dall’attività umana come le balle di fieno.
Il Cardo asinino è commestibile, i suoi gambi possono essere spellati eliminando la superficie spinosa, e poi cotti al vapore o bolliti.
Le radici a fittone possono essere consumate crude o cotte, ma sono appetibili solo su cardi giovani non ancora fioriti.
Le cimette essiccate e macerate in acqua sono utilizzate per far cagliare il latte di capra per la produzione del formaggio.
Questa pianta è presente in alcune cerimonie scozzesi come la “Riding of the Marches“, che si tiene ogni anno a luglio a Langholm.
Infatti un’antica leggenda scozzese narra, che il Cardo asinino salvò numerose vite durante la battaglia di Largs nel 1263 e cambiò le sorti della guerra contro i Norvegesi.
Mentre l’esercito nordico invasore stava per intrufolarsi in un accampamento scozzese aiutato dall’oscurità, uno dei Norvegesi a piedi nudi calpestò un Cardo asinino ed il suo grido doloroso squarciò l’aria notturna, allertando gli Scozzesi della presenza dei loro nemici.
Quindi, il Cardo asinino divenne l’emblema nazionale della Scozia, solitamente raffigurato con una corona sul capolino, chiamato Cardo scozzese, The Thistle of Scotland.
Un’altra versione risale al XI secolo, quando i Danesi a tentarono di attaccare un castello scozzese.
Essi si avvicinarono silenziosamente al castello, togliendosi le scarpe.
Nel buio della notte, videro un fossato che circondava il castello e, pensando di poter attaccare attraversandolo a nuoto, vi saltarono dentro.
Ma il fossato non era pieno di acqua, bensì di cardi ed i Danesi, saltandoci dentro a piedi nudi, dovettero ritirarsi dal dolore; e gli Scozzesi vinsero.
Inoltre, nel 1470 Re Giacomo III ordinò che l’immagine del fiore del Cardo asinino fosse collocata su monete d’argento e, poco dopo nel 1540, Re Giacomo V istituì l’Ordine del Cardo, un alto ordine cavalleresco della Scozia.
Lui ed i suoi 12 cavalieri indossavano ciascuno un distintivo raffigurante una stella, un cardo e le parole “nessuno mi fa del male senza punizione“.
Nella medicina popolare, le radici sono utilizzate come cataplasma specialmente per le mascelle doloranti o le emorroidi sanguinanti, oppure in decotto come coadiuvante della digestione e per curare i crampi allo stomaco.
Un infuso caldo dell’intera pianta è utilizzato come vapore alle erbe per il trattamento delle patologie reumatiche.
Le foglie si usano per curare la nevralgia, mentre i fiori freschi per coprire i gusti sgradevoli dei medicinali.
Questa pianta era anche usata per imbottire cuscini e materassi.
In Esoterismo, il Cardo asinino è molto potente nelle magie protettive, stabilisce confini, infonde coraggio, rompe maledizioni e guarisce gli animali.
Il momento migliore, perché abbia effetto potentissimo, è coglierlo durante la Luna Piena in Capricorno, in estate.
Quest’anno ci sarà il 3 luglio 2023 alle ore 13:40, hai tutto il tempo per organizzarti!
Prima di raccoglierlo, però, chiedi alla pianta il permesso per farlo.
Nella regione basca della Francia, il Cardo asinino è considerato un simbolo di protezione e viene chiamato anche “ Fiore del sole ” o “ Erba delle streghe ”.
È usato come protezione contro i malfattori, perché la gente crede che le streghe non possano guardare direttamente il Sole, ecco perché viene piantato spesso vicino alle porte d’ingresso delle case di questa regione.
Bruciare i Cardi asinini nel fuoco, eviterà che la casa venga colpita dai fulmini, oltre ad aiutare a scongiurare le malattie causate da spiriti maligni.
Metterli sul mais, terranno lontani gli spiriti maligni e quando un Cardo asinino appare su una carta dei Tarocchi, di solito rappresenta una minaccia invisibile.
I Cardi asinini venivano sparsi nei campi di grano, per scacciare i demoni ed i semi venivano bruciati per curare le malattie causate dagli spiriti maligni.
Oltre a scongiurare il male, si diceva che un fiore di Cardo asinino portato in tasca scongiurasse la malinconia.
Alle donne sotto processo per stregoneria, veniva data una pozione a base di semi di Cardo asinino ed Erba di San Giovanni (Iperico) per indurle a dire la verità.
Si credeva anche che le streghe usassero questa pianta con lo sputo dei rospi per diventare invisibili.
Nell’Essex, in Inghilterra, gli stregoni usavano gli steli più alti come bastoni da passeggio, mentre i maghi li usavano come bacchette.
In Irlanda, il Cardo asinino era considerato una pianta fatata, infatti dopo aver lanciato un incantesimo di viaggio, si diceva che maghi e fattucchiere tornassero a casa, nel Paese delle fate, a cavallo di questa pianta (invece della scopa).
Inoltre, si racconta che i folletti usino spine di Cardo asinino come spade.
Se trovi un fiore di Cardo con i suoi semi piumosi, raccoglilo, esprimi un desiderio e poi soffialo al vento: si avvererà.
Usa le spine negli incantesimi di protezione o per rompere un esagono.
Il Cardo asinino aiuta anche a lavorare con le guide spirituali, ad affrontare le sfide e a liberarti da qualsiasi cosa indesiderata della tua vita.
Donare dei fiori di Cardo asinino rappresenta l’intrusione ed ha il significato di avvertimento contro l’ingerenza indesiderata.
PIANETA: Marte
ELEMENTO:Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Ariete, Capricorno (Segno esaltato in Marte)
CHAKRA: 3, Manipura (C. del Plesso solare)
Un giorno la vita mi ha colpito
cosi forte che mi ha insegnato a resistere…
Un giorno mi hanno mentito cosi tanto
che mi hanno ferito
e allora ho imparato ad andare sempre avanti con la verità…
Un giorno ho perso chi non avrei mai creduto di perdere
e ho capito che bisogna concretizzare le parole
e farsi carico delle azioni…
A volte è necessario voltare pagina e ricominciare da zero…
anche se è difficile e fa male…
Il miglior guerriero non è colui che trionfa sempre,
ma colui che torna senza paura a combattere.”
-Dolores Ibarruri-