Tag:
cartomanzia gratis
Le leggende del Portogallo e della Spagna parlano di una terra incantata, Mourama, in cui un popolo magico, i Mouros, dimora sotto terra in Portogallo e Galizia.
Mourama è l’aldilà, il mondo dei morti da cui tutto ritorna.
Il Mourama è governato da un essere incantato chiamato rei Mouro (re Mouro) che vi abita con sua figlia, la princesa Moura (principessa Moura), una mutaforma che può trasformarsi in un serpente, chiamato anche “bicha Moura”, o può anche essere vista cavalcare un drago.
Il folklore galiziano dice, che “In Galizia ci sono due tipi di persone sovrapposte: una parte vive sulla superficie della terra, ed è il popolo galiziano, e l’altra nel sottosuolo, i Mouros“.
Nel XIX secolo, gli archeologi usavano le storie locali per individuare la posizione di antichi resti di interesse storico, in particolare insediamenti lusitani abbandonati da tempo, poiché le storie su Moura erano spesso collegate a tali luoghi.
I Lusitani erano un popolo indoeuropeo, che abitava la penisola iberica prima della sua conquista da parte della Repubblica Romana.
Le monete antiche, a volte rinvenute presso i forti collinari di quelle zone, erano quindi conosciute come “medaglie dei Mouros”.
Quasi tutti i villaggi portoghesi o galiziani raccontano di una Moura encantada, che si dice abitasse nella zona.
Infatti, nella penisola iberica, i monumenti funerari non più in uso sono spesso associati alla Moura, e le tombe scavate nella roccia sono conosciute come Covas da Moura (grotta di Moura), Cama da Moura (letto di Moura) o Masseira (il luogo dove il Pane è impastato da Moura).
In alcune regioni, i dolmen sono popolarmente chiamati mouras o Casa da Moura (casa della Moura), credendo comunemente che le Mouras encantadas vivessero in quelle costruzioni.
L’origine del nome Moura rimane sconosciuta e gli studiosi hanno offerto diverse spiegazioni.
La parola potrebbe derivare dal celtico Mrvos, proveniente da “mr-tous”, derivante a sua volta dal latino “mortuus” = morto.
Da notare che questo termine ha lo stesso significato “morto”, sia in portoghese che in galiziano.
Però, tradizionalmente, la parola Mouro era usata anche come sinonimo di “moro” o “musulmano” nella penisola iberica, in quanto per secoli ha ospitato i Mori.
Quindi, è possibile che il nome Moura (la versione femminile di Mouro) sia legato all’idea che i Mori abbiano creato questi antichi monumenti non cristiani con cui la Moura encantada è comunemente associata.
Inoltre, la parola celtica “mahra” significa “spirito”.
In generale, la principessa Moura encantada (l’incantata Moura), quindi è un essere soprannaturale nel folklore portoghese e galiziano, solitamente descritta come una donna che si pettina i suoi bellissimi capelli lunghi, che possono essere dorati, rossi o neri come la pece.
È sotto un incantesimo lanciato solitamente dal padre, o fratello, o amante o un’altra figura maschile, varia da una leggenda all’altra, per costringerla a rimanere ferma e custodire i suoi tesori.
La fanciulla mutaforma, quindi, promette una ricca ricompensa a chiunque sia in grado di spezzare l’incantesimo e liberarla.
La ricompensa consiste in tesori, anche se in altre versioni la Moura si trasforma in una donna umana e sposa il suo salvatore, spesso portando in dote oro ed altri tesori.
Per spezzare l’incantesimo, occorre ad esempio un bacio, latte o pane senza sale.
È particolarmente probabile che la Moura sotto forma di serpente chieda latte.
In alcune storie, l’incantesimo si spezza quando l’umano dice una certa parola o compie una certa prova (per esempio non guardare qualcosa di nascosto).
Se l’umano tenta di liberare la Moura ma fallisce, l’incantesimo viene raddoppiato.
Entrando più nello specifico delle descrizioni di questa magica mutaforma, ne troviamo diverse:
Moura Mãe: Madre Moura, che appare come una bellissima giovane donna incinta.
Cerca un’ostetrica e promette di dare una grande ricompensa all’uomo che può aiutarla.
Moura Fiandeira: Fanciulla filatrice Moura, che appare portando una pietra sulla testa.
Trasporta pietre per costruire un forte sulla collina, mentre fila la lana con una conocchia portata in vita.
Moura serpente: Serpente Moura è una creatura mutaforma che può assumere la forma di un serpente.
Si può placare questa creatura dandole del latte.
In alcune delle storie, il serpente ha le ali, oppure la Moura assume la forma in parte di serpente, in parte di donna.
In alcuni racconti, può assumere talvolta sembianze di cane (cão), capra (cabra) o cavallo (cavalo).
Le storie locali su un serpente Moura sono spesso legate a una fontana, alla cui acqua si attribuiscono proprietà magiche.
In circostanze particolari, bere l’acqua della fontana può far innamorare un giovane della Moura.
Pedra Moura: pietra della Moura, creatura che risiede all’interno della pietra.
Lo sfortunato che si siederà su una di queste pietre rimarrà incantato.
Se porti una di queste pietre nella tua casa, tutti gli animali di quella casa moriranno presto.
Tuttavia, queste pietre sono attraenti per gli umani, perché si ritiene che contengano tesori.
Ci sono diverse leggende in cui la Moura, invece di essere una pietra, vive dentro la pietra.
Nella tradizione portoghese si dice che si possa entrare o uscire da certe rocce, forse legate alle leggende della Moura.
Infatti questo mutaforma è anche descritto mentre viaggia verso Mourama, stando seduto su una pietra che può galleggiare nell’aria o nell’acqua.
Dentro le grotte, sotto le rocce e sotto terra, molte storie dicono che esistano palazzi con tesori.
E comunque non era raro tra i popoli della penisola iberica preromana credere, che le anime dei morti dimorassero in certe rocce.
Così “almas dos Mouros” o “alminhas dos Mouros” (anime o piccole anime dei Mouros) era il nome dato alle are votive, in quanto “alminhas” era il nome comune dell’edicola funeraria.
Si credeva che le Mouras encantadas fossero le costruttrici delle fortezze paleolitiche, dei dolmen e dei megaliti.
Sembra che la Pedra Formosa trovata a Citânia de Briteiros, fu portata in questo luogo da una Moura che la trasportava sulla testa mentre filava con un fuso. Inoltre, solitamente le Mouras sono tessitrici notturne, ma di notte si sente solo il rumore della tessitura.
Moura Frades: Frati delle Mouras sono le creature incantate che appaiono come colonne di pietra bianca, in quanto sono tutte vestite di bianco.
Princesa Moura: Principessa Moura, che sembra un serpente ma con lunghi capelli biondi.
In molte storie, soprattutto quelle di origine portoghese, inizia la sua vita da mortale, come una bellissima principessa musulmana, che si innamora di un cavaliere cristiano portoghese durante il periodo della Riconquista.
In un’altra versione abbastanza comune, è una principessa magica che vive in un castello sotto terra e si innamora di un moro.
Molte delle leggende raccontate sui principi Moura tentano di spiegare l’origine di una città o di un altro insediamento, e gli eventi della leggenda si svolgono nel mondo reale e in un periodo di tempo specifico.
Spesso fatti storici reali sono stati mescolati con elementi soprannaturali.
Moura Lavadeira: Moura lavandaia, che appare come una lavandaia che mette ad asciugare al sole vestiti bianchi puliti.
Moura Velha: Moura vecchia, che appare come una donna anziana.
Cadeira de Moura: La sedia di Moura è un monolite con la forma di una sedia, pensata per essere un trono reale.
La Moura si siede sulla sedia di notte e, ogni volta che va a prendere l’acqua, porta la sedia sotto il braccio.
Moura encantada e ouro: Molte storie sulle Mouras riguardano l’oro, che può apparire in molte forme diverse, tra cui gonne d’oro, filati d’oro, capelli d’oro, strumenti d’oro (come il pettine d’oro) o animali d’oro.
A volte l’oro sembrerà carbone o fichi.
Esso può essere nascosto all’interno di contenitori interrati, come vasi e padelle e ciò potrebbe essere collegato a reali scoperte di oro all’interno di urne in antiche tombe nella penisola iberica.
Quando la gente del posto si imbatteva in un tesoro nascosto come quello, la leggenda di Moura avrebbe aiutato a spiegarne l’esistenza.
In alcune storie, la Moura custodisce tre pentole: una pentola d’oro, una pentola d’argento e una pentola di peste.
Moura encantada e São João (mezza estate): Molte leggende sulla Moura narrano che si mostra con i suoi tesori solo il giorno di San Giovanni, e che questo è l’unico giorno dell’anno in cui puoi rompere con successo l’incantesimo.
In alcune storie, la Moura spargerà fichi su una grande roccia al chiaro di luna. Mentre, in alcune regioni della penisola iberica, il figo lampo (un tipo di fico bianco) viene raccolto in questo periodo dell’anno e tradizionalmente offerto in dono il giorno di San Giovanni.
Ricordo che il giorno di San Giovanni cade il 24 giugno, il che significa che è strettamente associato al Solstizio d’estate.
L’idea che al Solstizio d’estate (mezz’estate) venga conferito un’importanza speciale e un significato soprannaturale risale ai tempi precristiani ed è presente in molte culture diverse.
LEGGENDA DI MOURA SALÚQUIA
La principessa Salúquia, figlia di Abu-Hassan e governatore della città di Moura, allora chiamata Al-Manijah, si innamorò di Bráfama, sindaco moresco di Aroche.
Alla vigilia del matrimonio, Bráfama si recò con un seguito ad Al-Manijah, a dieci leghe di distanza ma, siccome l’intero territorio dell’Alentejo a nord ed a ovest era già stato conquistato dai Cristiani, il viaggio si rivelò pericoloso.
Nel frattempo, re D. Afonso Henriques, il primo sovrano del Portogallo, commissionò a due nobili, i fratelli Álvaro e Pedro Rodrigues, la conquista della città di Moura.
Venuti a conoscenza dei preparativi per il matrimonio, i fratelli tesero un’imboscata in un uliveto vicino ai limiti del villaggio e, sorpreso dall’azione dei cavalieri cristiani, l’entourage di Aroche fu facilmente sconfitto e Bráfama fu ucciso.
Travestendosi con le vesti dei rappresentanti musulmani, i nobili cristiani si recarono in città, dove Salúquia era in cima alla torre del castello, attendendo l’arrivo del suo fidanzato.
Vedendo avvicinarsi un gruppo di cavalieri apparentemente islamici, la principessa pensò che fossero il seguito di Aroche, così ordinò loro di passare attraverso le porte della fortificazione.
Ma, non appena varcarono le mura, i Cristiani si avventarono sui difensori della città, colti di sorpresa, e conquistarono il castello. Salúquia allora si rese conto dell’errore che aveva commesso e, ferita dalla certezza della morte di Bráfama, prese le chiavi della città e si lanciò dalla torre in cui si trovava.
Commossi dalla storia d’amore che gli Islamici sopravvissuti raccontarono loro, i fratelli Rodrigues ribattezzarono la città in “Terra di Moura Salúquia”, l’odierna Moura.
Una torre di fango nel castello di Moura è ancora oggi chiamata “Torre di Salúquia”, e un uliveto vicino a Moura, quello in cui si suppone che Bráfama e il suo entourage siano caduti in un’imboscata, è chiamato Bráfama de Aroche.
Infine, nello stemma della città è raffigurata una moura morta a terra, con una torre sullo sfondo, in allusione alla leggenda di Moura Salúquia.
Caro navigante, se ami questi luoghi misteriosi e fatati, potresti fare il percorso pedonale “Caminho da Moura Encantada“, con partenza da Santa Clara, Alcaravela, un percorso circolare di circa 15,5 km, che presenta alcune difficoltà specifiche, ma offre l’opportunità di esplorare luoghi fantastici.
E’ moderatamente impegnativo, ottimo per il trekking, richiede una media fino a 4 ore per essere completato, ed è improbabile incontrare molte altre persone durante l’esplorazione.
Tranne le Mouras, naturalmente…
Entada rheedii, nota come Erba dei sogni africana, o Vite cacoon, o Fagiolo marino da fiuto, è una grande liana legnosa o rampicante appartenente alla famiglia delle Fabaceae, originaria dell’Africa, dell’Asia, dell’Australia e del Madagascar.
Si trova nelle pianure tropicali, lungo la costa e le rive dei fiumi, nei boschi, nei boschetti e nelle foreste pluviali fluviali.
Questa pianta può crescere fino a 75 m, lungo con una circonferenza fino a 400 mm.
Le sue liane si attorcigliano in senso orario e antiorario attorno ad altri alberi per il supporto.
Le foglie sono bipennate, i fiori sono gradevolmente profumati, di colore bianco giallastro o giallo verdastro, riuniti in spighe che crescono fino a 230 mm di lunghezza dall’ascella delle foglie, e producono baccelli giganteschi, che contengono grandi semi.
Essi sono grossi e piatti, di colore cioccolato e lucidi, hanno un rivestimento spesso e resistente, che consente loro di sopravvivere a lunghi periodi di immersione in acqua di mare, e si possono trovare sulle spiagge di tutto il mondo, portati dall’acqua.
Infatti, i semi vengono dispersi dall’acqua e ci vogliono alcuni anni, prima che il tegumento sia naturalmente scarificato e l’embrione sia in grado di radicarsi.
Una volta che la pianta ha radicato, circonda un albero circostante e cresce verso l’alto.
Le foglie servono come alimento larvale per due specie di farfalle: Logania distanti massalia e Nacaduba pactolus continentalis.
“Entada” deriva dal portoghese = “dentata”, per la forma delle foglie di alcune specie.
Invece “rheedii” è in onore di Hendrik Adriaan van Rheede, naturalista e militare nelle colonie della Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel ‘600.
Altri nomi locali sono: Euseseeboontjie, Seeboontjie, Boonbobbejaantou, Inkwindi, Intindile, Umbhone, Juju.
L’Entada rheedii ha molti usi, per esempio in Asia, una pasta ricavata dalle foglie, dalla corteccia e dalle radici, viene utilizzata per pulire le ferite, curare le ustioni e guarire l’ittero nei bambini.
I semi sono una fonte promettente per la malnutrizione proteica-energetica.
Il tè ottenuto dall’intera pianta viene utilizzato per migliorare la circolazione del sangue al cervello e curare i postumi di un ictus.
La corteccia è usata per trattare diarrea, dissenteria ed infezioni parassitarie.
In Australia, i semi vengono lisciviati in acqua, per rimuovere i metaboliti secondari tossici e vengono cotti e consumati come verdura dagli aborigeni.
La pianta è anche usata per fare corde, veleno per pesci e anche per legna da ardere.
Invece, tra le tribù indigene del Sud Africa, l’Entada viene utilizzata dai guaritori tradizionali per indurre sogni vividi, che consentano loro di comunicare in modo efficiente con i loro antenati.
Per indurre questi sogni vividi, i semi essiccati vengono polverizzati e fumati in una pipa prima di andare a letto.
Si ritiene, inoltre, che i semi abbiano proprietà magiche e sono molto indossati come collane e braccialetti, per portare fortuna al proprietario.
Infatti, i semi di questa straordinaria pianta sono oggetti ambiti nel mercato locale del Muthi, una pratica di medicina tradizionale nell’Africa meridionale, per il loro valore medicinale e magico.
Anche se non esistono rapporti di ricerca scientifica moderna e definitiva sull’Entada rheedii, sono stati scoperti e citati in letteratura diversi composti attivi, oli essenziali ed alcaloidi, in quantità variabile, potenzialmente psicoattivi.
Un rapporto afferma che i semi possono contenere fino al 18% di oli essenziali, il che potrebbe spiegare le proprietà magiche di questa pianta e la sua capacità di aiutare ad indurre stati di sogno lucido.
Ci sono varie versioni degli effetti di questa pianta, che possono racchiudersi in due categorie fondamentali.
La prima categoria afferma, che il seme aumenta la capacità di addormentarsi e di rimanere addormentati, oltre a produrre sogni più duraturi, più vividi e memorabili, ma non necessariamente sogni lucidi.
La seconda categoria descrive l’effetto dei semi, come un ingresso nel mondo dei sogni, affermando che i semi promuovano una maggiore consapevolezza durante il sonno REM, rendendo più facile per il dormiente rendersi conto che sta sognando, e dandogli così un vantaggio nel raggiungere la lucidità.
Ad ogni modo, l’Entada rheedii ha raggiunto una meritata reputazione di erba dei sogni per eccellenza, paragonabile solo alla Calea zacatechichi, e quindi è molto utile nell’Oniromanzia.
Attenzione perché questa specie può essere velenosa, in quanto contiene varie saponine in particolare nella corteccia, nella radice e nei semi.
“L’Oniromanzia è l’algebra
che ci consente di eseguire
rapidamente calcoli complicati
nella matematica della psicologia”
-André Tridon-
L’Oniromanzia, od Oneiromanzia, è una diffusissima arte divinatoria basata sull’interpretazione dei Sogni.
Il nome deriva dal greco “oneiros” = “sogni”, e “manteia” = profezia.
Questa arte profetica dei sogni è considerata un atto divino nella maggior parte delle culture antiche ed è sopravvissuta fino ai tempi moderni in alcune tradizioni popolari.
Esistono documenti scritti di interpretazione dei Sogni in un papiro del 1250 a.C., così come nella storia biblica si trovano indicazioni di sogni profetici che implicano l’interpretazione di immagini ed informazioni simboliche.
Psicologi e psicoanalisti affermano che i sogni includono speranze e paure simboliche, ansie sessuali e ricordi di eventi passati, nonché possibili immagini precognitive.
L’Oniromanzia si basa sulla convinzione che i sogni siano messaggi inviati all’anima dagli Dei o dai defunti, il più delle volte come avvertimenti.
Nell’Oniromanzia, altamente sviluppata nell’antica Grecia, Egitto e Babilonia, la classe di indovini o veggenti, responsabili dell’interpretazione dei sogni, aveva spesso una grande influenza politica e sociale.
L’esempio più noto di Oniromanzia conservato nella letteratura antica è il racconto biblico, che si trova nel libro della Genesi:
« Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, fu venduto come schiavo dai fratelli invidiosi e, dopo alterne vicende, finì nelle carceri del Faraone egiziano.
Egli, iniziò ad interpretare con successo i sogni dei detenuti e, dopo due anni di reclusione, essendosi sparsa la voce, fu chiamato a corte per interpretare due angosciosi sogni del Faraone.
Nel primo, il Faraone si trovava in riva al Nilo quando: “ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi. Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime. Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse”.
Nel secondo sogno, il Faraone aveva sognato sette spighe “grosse e belle” spuntate da uno stelo, e poi sette spighe arse e vuote, che inghiottivano le prime.
Giuseppe interpretò i sogni come un messaggio divino, dicendo che ci sarebbero stati sette anni di abbondanza in tutto l’Egitto, seguiti da sette anni di carestia. “Quanto al fatto che il sogno del Faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si limita a seguirla”.
Il Faraone mise Giuseppe a capo di una rete di funzionari, che avrebbe dovuto prelevare un quinto di tutti i prodotti egiziani durante i sette anni di abbondanza, creando così una riserva per i sette anni di carestia.
La profezia del sogno si avverò, ma non solo: sette anni dopo, la carestia fece incontrare Giuseppe coi suoi fratelli, venuti in Egitto per acquistare grano ».
Anche nell’antica Mesopotamia si dava molta importanza all’interpretazione dei sogni, tanto che esistevano interpreti di sogni professionisti.
Una delle raccolte più note di interpretazioni dei sogni dell’antica Mesopotamia, è il cosiddetto “Assyrian Dream Book”, un gruppo di tavolette d’argilla scoperte nella Biblioteca del re assiro Assurbanipal, a Ninive.
Infatti, i re mesopotamici prestavano molta attenzione ai presagi nei sogni: i Babilonesi e gli Assiri credevano che i bei sogni fossero inviati dagli dei, mentre i brutti sogni fossero inviati dai demoni.
Sembra che le iscrizioni su queste tavolette siano una registrazione di come i sogni possano essere interpretati; ad esempio, se una persona sogna ripetutamente di fuggire, significa che perderà tutto ciò che possiede.
Questo spiega come molte culture dell’antichità consideravano i sogni di origine divina, e che i popoli credevano che i sogni potessero dare indicazioni sul futuro, spesso di carattere economico.
Ma vediamo un po’ come funzionano i sogni.
Durante il sonno, la mente inconscia è aperta all’elaborazione degli eventi della giornata e di qualsiasi tensione, stress o altri sentimenti irrisolti.
È anche un momento in cui la mente è aperta e ricettiva alle energie ed ai messaggi.
Alcune persone intraprendono persino viaggi astrali o viaggi sciamanici durante il sonno, per sfruttare questo stato molto ricettivo e visionario.
I sogni spesso contengono presagi o messaggi di angeli custodi, antenati, guide spirituali, divinità o altre entità, e questi sono raramente semplici, anzi sono generalmente ammantati di diversi strati di significato.
Ovunque si trovano “Dizionari dei sogni”, che pretendono di aiutare le persone a comprendere i propri sogni ma, sebbene questi possano essere un utile punto di partenza, il simbolismo dei sogni di una persona raramente si trasferisce ad un’altra, è qualcosa di soggettivo.
Le metafore, i simboli e i presagi, che le nostre guide usano per comunicare attraverso i sogni, sono colorati dalla nostra cultura, esperienza di vita ed oggetti, persone, animali e altre cose hanno un significato speciale per noi.
Anche culture e periodi di tempo diversi hanno i propri metodi di divinazione dei sogni, per esempio, l’interpretazione dei sogni tra gli Arabi medievali coinvolgeva tipicamente la Numerologia, che corrispondeva a sezioni del Corano, mentre gli antichi Egizi avevano il “Libro dei sogni di Ramesside“, il più antico manoscritto onirocritico finora scoperto (ora al British Museum), risalente probabilmente al primo regno di Ramses II (1279-1213 a.C.).
L’Oniromanzia europea deriva in gran parte da “Oneirocriticon di Achmet”, un trattato lungo 304 capitoli, che si basa su precedenti opere divinatorie provenienti da Egitto, Persia e India.
Pasquale il Romano, sacerdote del XII secolo, utilizzò quest’opera per una parte del “Liber thesauri occulti”, un’opera che descrive molteplici fonti diverse per i sogni: dal “somnium” (un sogno che deve essere interpretato), al “visio” (una visione del futuro), a “insomnium” (un falso sogno causato da disturbi del corpo).
L’Oniromanzia spesso è sottovalutata, si pensa che l’interpretazione dei Sogni sia solo un passatempo ozioso o un’esibizione misteriosa.
Invece, eseguito secondo alcune regole scientifiche basate sul buon senso e non sulla mera teoria, ha un valore positivo sia nella salute che nella malattia.
Molte volte infatti, un incubo, il cui significato viene giustamente interpretato, cessa di essere un incubo, scompare, o meglio, è sostituito da un ovvio sogno di appagamento di desiderio della stessa portata, che non disturba il sonno.
Così come nei sogni ricorrenti che, pur non essendo gravati dall’ansia, possono averci lasciato perplessi e creato una certa apprensione.
La comprensione dei sogni ci permette di liberare più completamente i desideri inconsci, che è compito del sonno liberare dalle repressioni della vita da svegli.
Naturalmente, l’interpretazione dei Sogni non è cosa da tutti, la tecnica oniromantica è, come ogni dettaglio della tecnica psicoanalitica, molto lenta e talvolta scoraggiante.
Quindi può succedere, che il profano addestrato dalla letteratura ciarlatana si aspetti risultati rapidi, e tenderà ad apparire sprezzante quando ciò non succederà.
Inoltre, l’Oniromanzia non deve mai essere tentata senza l’assistenza del sognatore.
Per fare un esempio, tra le varie tipologie di sogni più frequenti, i serpenti sono quasi sempre simboli sessuali, ma se il giorno prima del sogno il soggetto è stato spaventato da un serpente, o ne ha ucciso uno o ci ha giocato, dovremmo aver bisogno di molte altre prove, prima di poter affermare con sicurezza che il serpente sognato indicava paura, desiderio o repressione delle voglie sessuali.
Se si sogna che ci viene estratto un dente, può semplicemente indicare che il sognatore aspetta di affrontare il calvario dell’estrazione dentale, e non necessariamente che sia un sogno simbolico indicante la volontà di eliminare un problema assillante.
Un’altra regola fondamentale è che non si dovrebbe cercare di interpretare un sogno singolo, bensì aspettare di aver raccolto un gran numero di sogni, diciamo venti o trenta, per poter dare un’interpretazione valida.
E’ poi importante scrivere i propri sogni non appena svegli, al mattino o subito dopo un sogno particolare.
Infatti, spesso succede che la versione di quasi tutti i sogni importanti che si raccontano all’analista, è totalmente diversa dalla versione scritta subito dopo il risveglio.
Spesso pensiamo di non sognare, o di non ricordare i sogni, ma in realtà non è così, la verità è che ci rifiutiamo di riferirli.
In tali casi, potremmo rivolgerci ad un analista oniromante, il quale potrebbe indurre uno stato ipnoide, facendosi descrivere e raccontare le immagini ed i pensieri che ci vengono in mente.
Oppure, se l’analista sospetterà l’esistenza di un certo complesso, potrà chiedere al paziente di costruire un sogno su un argomento selezionato sulla base del complesso sospettato.
Ci sono piante che possono anche essere utilizzate, per produrre o migliorare stati di coscienza simili a sogni, chiamate “piante oneirogene”.
Oneirogen deriva dal greco col significato di “creare un sogno”, quindi queste piante contengono sostanze psicoattive che producono degli stimoli o migliorano stati di coscienza onirica.
Questa è caratterizzata da uno stato di sogno immersivo simile al sonno REM, che può variare da realistico ad alieno o astratto.
Tra le varie piante che migliorano i sogni, troviamo la Calea zacatechichi (Erba dei sogni); Entada rheedii (Erba dei sogni africana); Salvia divinorum (Erba dell’indovino), Artemisia arborescens, Artemisia absinthium, Synaptolepis Kirkii, Silene capensis (Radice africana dei sogni) ed altre, che sono state utilizzate per migliaia di anni nell’Oniromanzia.
Allo stesso scopo sono usate anche sostanze chimiche, che vanno dai normali stimolatori dei sogni a droghe dissociative intense o deliranti.
In questo modo, il sognatore si sente come se fosse trasportato in un altro tempo o luogo, e ciò viene offerto come prova, che in realtà stia ottenendo informazioni divine al suo ritorno.
In generale, gli effetti sperimentati con l’uso di onirogeni possono includere microsonno, ipnagogia, stati di fuga, sonno REM, spasmi ipnici, sogni lucidi ed esperienze extra-corporee.
Sembra che alcune sostanze onirogene abbiano poco o nessun effetto sulla coscienza di veglia e non mostreranno i loro effetti, fino a quando l’utente non cadrà in uno stato di sonno naturale.
Comunque, fate molta attenzione e non improvvisatevi oniromanti…rivolgetevi a persone esperte.
Cagliostro, alchimista ed esoterista italiano del ‘700, elaborò una teoria riguardante l’Oniromanzia, secondo cui la veridicità dei sogni era legata alla fase lunare in cui si verificavano.
Il calcolo andava fatto partire dal giorno di Novilunio ed era il seguente:
• Sogno nel giorno di Novilunio: sogno fortunato
• Sogno nel secondo giorno dopo il Novilunio: sogno falso che si ripeterà
• Sogno nel terzo giorno: sogno che si avvererà
• Sogno nel quarto giorno: sogno fortunato
• Sogno nel quinto giorno: sogno neutrale
• Sogno nel sesto giorno: sogno da decifrare
• Sogno nel settimo giorno: sogno a cui prestare attenzione
• Sogno nell’ottavo giorno: sogno che preannuncia fatiche
• Sogno nel nono giorno: sogno che potrebbe realizzarsi il giorno successivo
• Sogno nel decimo giorno: sogno che potrebbe realizzarsi a poche ore di distanza
• Sogno nell’undicesimo giorno: sogno che potrebbe realizzarsi entro una settimana
• Sogno nel dodicesimo giorno: sogno che preannuncia disgrazie o falsità
• Sogno nel tredicesimo giorno: sogno veritiero
• Sogno nel quattordicesimo giorno: sogno che potrebbe realizzarsi entro un mese
• Sogno nel quindicesimo e sedicesimo giorno: sogno che potrebbe richiedere molto tempo per realizzarsi
• Sogno nel diciassettesimo giorno: sogno di cui non far parola con nessuno per tre giorni
• Sogno nel diciottesimo giorno: sogno che avvisa il sognatore
• Sogno nel diciannovesimo giorno: sogno molto fortunato
• Sogno nel ventesimo giorno: sogno che avrà un significato tra una settimana
• Sogno nel ventunesimo giorno: sogno che richiede cautela
• Sogno nel ventiduesimo giorno: sogno che riguarda la salute
• Sogno nel ventitreesimo giorno: sogno che potrebbe realizzarsi entro una settimana
• Sogno nel ventiquattresimo giorno: sogno molto fortunato
• Sogno nel venticinquesimo giorno: sogno che si potrebbe realizzare entro dieci giorni
• Sogno nel ventiseiesimo giorno: sogno utile per il sognatore, da tenere a mente
• Sogno nel ventisettesimo giorno: sogno molto fortunato
• Sogno nel ventottesimo giorno: sogno veritiero
• Sogno nel ventinovesimo giorno: sogno che preannuncia un successo
• Sogno nel giorno di Plenilunio: sogno nefasto
Provateci anche voi…
L’Issopo, Hyssopus officinalis, è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, originaria dell’Eurasia.
In Italia cresce spontaneamente soprattutto nelle zone montane.
Cespugliosa, può raggiungere i 30 cm di altezza, ha fusto legnoso alla base, foglie ellittiche strette e fiori raccolti in spighe, di colori dal celeste al violetto.
Il nome Issopo deriva dall’ebraico “ezób” o “ezóv”, che nella tradizione biblica significa “purificazione”.
Issopo in altre lingue: Herbe de Joseph, Herbe Sacrée, Herbe Sainte, Hiope, Hisopo, Hissopo, Hysope, Jufa, Rabo De Gato, Ysop.
Tutte le parti della pianta sono caratterizzate da un aroma intenso e piccante, e sono destinate all’estrazione dell’essenza di Issopo, che viene utilizzata dai produttori di cosmetici e liquori, e dalle officine erboristiche.
La coltivazione può essere remunerativa, in quanto c’è molta richiesta di essenza e la raccolta delle piante spontanee è troppo costosa.
L’Issopo è un’erba antica, usata da secoli per curare la tosse e la bronchite.
Le foglie ed i fiori commestibili possono essere usati per insaporire insalate, piatti salati e salse.
Attenzione in quanto ha un sapore di menta un po’ amaro, quindi andrebbe usato con parsimonia, poiché è molto forte.
Inoltre, tra le varie specie di Issopo, quello veramente sicuro da utilizzare è appunto Hissopus officinalis.
Fare attenzione per le donne in gravidanza ed allattamento, bambini piccoli e se si soffre di convulsioni.
Le api amano i fiori e l’Issopo viene utilizzato dagli apicoltori per produrre un miele saporito ed aromatico, oltre ad attirare molte farfalle.
Questo miele d’Issopo è considerato particolarmente pregiato.
L’Issopo entra nella composizione di alcuni tipi di Assenzio e del liquore Chartreuse (Certosino), prodotto in origine dei monaci certosini nelle cantine della certosa Grande Chartreuse, in Francia meridionale.
Inoltre, è uno degli ingredienti dell’Acqua di Colonia originale.
I nutrienti e gli oli essenziali nell’Issopo possono offrire alcuni utili effetti sulla salute, in quanto è ricco di flavonoidi, composti saporiti che possono agire come antiossidanti.
Mangiare cibi ricchi di flavonoidi può aiutare a ridurre il rischio di condizioni legate all’età come cataratta, malattie cardiache ed ictus.
Inoltre, può fornire benefici per la salute come ridurre il rischio di sviluppare fastidiose ulcere allo stomaco; coadiuvare nel trattamento dell’asma; ridurre le infiammazioni.
Un tè forte a base di foglie di Issopo e addolcito con miele è un rimedio tradizionale per le affezioni di naso, gola e polmoni, e talvolta viene applicato esternamente per le contusioni.
Le foglie contengono olio volatile, utilizzato dai profumieri.
Da secoli, gli studiosi dibattono su questa pianta, chiedendosi se l’Issopo biblico sia effettivamente Hyssopus officinalis, e se i suoi steli siano effettivamente abbastanza lunghi ed abbastanza forti da corrispondere alla pianta descritta nella Bibbia.
L’Issopo biblico veniva usato insieme ad altre piante aromatiche, tra cui la maggiorana, il timo e la menta, per purificare il peccato e l’anima.
Le erbe venivano spesso agitate come una bacchetta, dopo essere state immerse nell’acqua della purificazione o nell’aceto.
In pratica, nella Bibbia i lebbrosi venivano curati o forse semplicemente purificati con l’Issopo, e si diceva che questa pianta doveva essere immersa nel sangue di un uccello vivo e di un uccello sacrificale, avvolta in lana scarlatta ed attaccata ad un bastone o bacchetta di legno di cedro.
Inoltre, tutti i popoli antichi adoperavano alcuni rametti di Issopo, come aspersorio, per spruzzare di acqua consacrata altari o luoghi sacri.
Alcuni dicono che l’Issopo fu utilizzato per l’ultima volta, durante la sepoltura di Gesù.
L’Issopo era utilizzato come erba profumata per rinfrescare le case, in particolare nelle cucine e nelle stanze dei malati per respingere i parassiti.
Si credeva proteggesse dalla peste, e forse lo fece.
Nell’antico Egitto, i sacerdoti usavano l’Issopo per purificare il cibo.
I fiori di Issopo dovrebbero essere raccolti, per utilizzarli al massimo delle loro potenzialità, entro pochi giorni dall’apertura in una giornata calda, al mattino presto, subito dopo che la rugiada si è asciugata.
Tagliali e stendili in piano, o appendili a testa in giù ad asciugare.
In Esoterismo, l’uso dell’Issopo è quello di fornire protezione dal Malocchio e proteggere dalle Streghe, ma anche di purificare.
Quindi, appendere un rametto o un sacchettino d’Issopo in casa, previene le maledizioni e le influenze negative in genere.
I rami di Issopo possono essere usati per spruzzare acqua quando si aspergono le persone o gli spazi sacri, o per spruzzare acqua intorno ad un’area, come parte di un rituale protettivo.
Prova ad usarlo per spruzzare l’acqua santa intorno alla tua casa, durante il rituale di pulizia della casa.
Potresti mettere dell’Issopo nell’acqua (meglio ancora con l’aggiunta di un poco di Salvia e di Cedro) di lavaggio per pulire i pavimenti, le finestre e soprattutto i cardini delle porte, per eliminare l’energia negativa e le maledizioni che vi si annidano, oltre ad impedire l’ingresso a tutto ciò che sia pericoloso o inquinante per la tua Aura.
In alternativa, può essere bruciato come fumigante, in uno Smudge per questo scopo, se preferisci.
L’issopo è anche una preziosa aggiunta a qualsiasi bagno rituale, per spezzare fatture e maledizioni.
Oppure puoi portarlo addosso (ma anche tenerlo in auto) per proteggerti dalla negatività, e può essere aggiunto a bustine protettive per questo scopo, o infuso in un liquido ed applicato sulla pelle.
L’Issopo è associato ai draghi e si dice che bruciarlo aiuterà le tue interazioni con loro.
Con la Luna calante , brucialo in un rituale per aiutare a tagliare le corde energetiche, bandire gli attaccamenti o rilasciare schemi che non ti servono più.
Piantato nel tuo giardino, l’Issopo può aiutare a creare protezione ed un flusso energetico positivo in tutto il tuo giardino.
Ciò, a sua volta, può elevare la frequenza vibrazionale intorno alla tua casa ed al tuo giardino, e fungere da faro che attira le fate della natura e gli Elementali nel tuo spazio.
PIANETA: Giove
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Gemelli
CHAKRA: 5, Vishuddha (C. della Gola)
Śakuntalā era la figlia del saggio Viśvāmitra e dello spirito delle nuvole Menaka.
Fu allevata dal saggio Kanwa e si sposò con Dushyanta, il re di Hastinapur.
Successivamente, dette alla luce Bharata, l’antenato del clan Kuru e la sua storia è una parte importante del Mahābhārata, ovvero la “La grande [storia] dei Bhārata”, uno dei più grandi poemi epici indiani.
Ecco la sua storia.
Quando Menaka partorì, lasciò la sua neonata vicino all’eremo del saggio Kanwa, il quale l’adottò, chiamandola Śakuntalā.
Questo nome le fu dato dal saggio in quanto, quando la trovò, era circondata dagli uccelli
Il nome Śakuntalā le è stato conferito da Kanwa quando è stata trovata circondata dagli uccelli Śakuntalā.
La piccola trascorse tutta la sua infanzia sotto le amorevoli cure di Kanwa, prendendosi cura degli animali intorno a lei, diventando presto una bellissima fanciulla.
Un giorno, Dushyanta, il re di Hastinapur della dinastia Puru, durante una battuta di caccia, visitò l’eremo del saggio Kanwa, al momento assente, e quindi fu accolto da Śakuntalā con tutto il dovuto onore.
Impressionato dalla sua bellezza e grazia, il re le chiese di sposarlo. Śakuntalā chiese al re di aspettare il ritorno di suo padre, poiché sarebbe stato lui a concedere le sue benedizioni al loro matrimonio. Sentendo ciò, Dushyanta suggerì di sposarsi con la cerimonia di Ghandharva, una forma di matrimonio per mutuo consenso con madre Natura come testimone, che richiedeva solo l’approvazione di coloro che dovevano sposarsi.
Śakuntalā accettò di sposarlo con il rito Ghandharva, a condizione che il figlio, nato dalla loro unione, sarebbe stato dichiarato suo erede apparente.
Dushyanta accettò le sue condizioni e presto si sposarono, lasciando però la sua sposa subito dopo, con la promessa di inviare le sue truppe per scortarla nella capitale come sua moglie e regina, e regalandole un anello con sigillo.
Quando Kanwa tornò e venne a conoscenza degli eventi accaduti in sua assenza, attraverso il suo potere ascetico, soddisfatto del matrimonio benedisse Śakuntalā, che era incinta, dicendole che suo figlio sarebbe stato potente e illustre.
Un giorno, il saggio Durvasa si fermò alla sua capanna per ricevere ospitalità, e Śakuntalā, persa nei suoi pensieri d’amore, non riuscì a sentire i suoi richiami.
Irritato, il saggio infuriato aggiunse una condizione alla sua maledizione:
“Potrà ricordarti solo dopo aver prodotto qualche ricordo significativo”.
Trascorsero sei anni, senza che Dushyanta mantenesse la parola di mandare a prendere Śakuntalā, e ormai il figlio della donna e Dushyanta era diventato un ragazzo forte con grande coraggio, quindi il saggio Kanwa decise che era giunto il momento per lui di incontrare suo padre.
Per questo motivo, Kanwa, Śakuntalā e suo figlio iniziarono il loro viaggio verso Hastinapur.
Durante il viaggio, l’anello con sigillo di Śakuntalā cadde accidentalmente nel fiume e si perse.
Arrivati, Śakuntalā presentò suo figlio a Dushyanta il quale, sotto l’incantesimo della maledizione, non riuscì a riconoscerla come sua moglie e si rifiutò di riconoscere sia la donna che il loro figlio.
Con il cuore spezzato, Śakuntalā chiese aiuto agli Dei e l’incantesimo si spezzò, quando un pescatore trovò l’anello con sigillo del re nello stomaco di un pesce, lo stesso anello che Śakuntalā aveva perso mentre si recava a corte.
Il re, soffrendo di un intenso senso di colpa e di ingiustizia, fu però perdonato da Śakuntalā, così si riunirono felicemente.
Un’altra versione narra un finale diverso, nel quale Śakuntalā,
arrabbiata e ferita dal rifiuto di Dushyanta, disse:
“Dio ha assistito a tutto. La verità non può essere nascosta. Non posso sopportare questa mancanza di rispetto. Tornerò all’eremo di mio padre, ma dovrai riconoscere ed accettare nostro figlio».
Tuttavia, Dushyanta rifiutò di farlo.
Infuriata, Śakuntalā dichiarò che un giorno suo figlio avrebbe governato il Mondo.
Non appena la donna pronunciò queste parole, una voce dai Regni superiori si rivolse a Dushyanta, confermando la predizione di Śakuntalā.
La voce, quindi, chiese a Dushyanta di accettare volentieri lei e il loro figlio ed il re, sentendo quelle parole, ne fu felicissimo, in quanto in questo modo si ruppe la maledizione mandata da Durvasa. Rivolgendosi alla corte, il re disse che sapeva che il ragazzo era suo figlio ed inoltre affermò che, se avesse accettato il ragazzo solo a causa dell’affermazione di Śakuntalā, la sua paternità sarebbe sempre stata messa in dubbio.
Invece, ora che la voce celestiale aveva confermato la loro verità, Dushyanta poté riconoscere ufficialmente ed abbracciare felicemente Śakuntalā e il loro figlio, a cui dette nome Bhārat, dichiarandolo suo erede.
Al di là del motivo per cui il re cambiò idea, Bhārat, il figlio di Śakuntalā e Dushyanta, regnò dopo suo padre, conquistando tutti gli altri regni e dando vita alla nazione, Bharatavarsha, uno dei primi nomi dell’India.
Il Tasso (Meles meles), è un mammifero onnivoro notturno appartenente alla famiglia dei Mustelidae, che comprende circa 15 specie.
Queste specie di Tassi mustelidi sono raggruppate in 4 sottofamiglie, in cui troviamo il Tasso europeo, il Tasso-furetto, il Tasso del miele ed il Tasso americano, che sono i più conosciuti.
I Tassi hanno corpi piuttosto corti e larghi, con zampe corte per scavare, teste allungate simili a donnole con orecchie piccole.
Le loro code variano in lunghezza a seconda della specie: quella del Tasso furetto può essere lunga 46–51 cm, a seconda dell’età e complessivamente può raggiungere circa 90 cm.
Ha la faccia nera con distintivi segni bianchi, corpo grigio con una striscia di colore chiaro dalla testa alla coda e zampe scure con ventre di colore chiaro.
Il Tasso europeo è uno dei più grandi; il Tasso americano e il Tasso del miele sono generalmente un po’ più piccoli e leggeri.
Nell’antico Egitto, il Tasso era visto come un simbolo del sole e della fertilità.
L’animale stesso era associato a diversi Dei; è raffigurato sui muri del tempio di Karnak (1400 a.C. circa) mentre offre vino rosso ad Amon-Ra (una divinità nata dalla fusione del dio Ra di Eliopoli e la divinità tebana Amon), durante i festeggiamenti per la vittoria di Ra su Apep, un dio serpente che aveva cercato di distruggere il mondo ogni notte, ma aveva fallito a causa della sua battaglia con Ra.
Il Tasso era talvolta visto anche come un simbolo dell’aldilà e della resurrezione, a causa della sua abitudine di ibernarsi in inverno.
Quando si svegliava da questo sonno significava che la primavera era arrivata e il mondo stava rinascendo dopo la morte (inverno), proprio come la rinascita di Osiride ogni anno riportava la vita nel suolo d’Egitto su cui governava.
Per gli antichi Greci, la dea Atena era spesso definita “la madre Tasso”, perché difendeva fortemente i suoi figli: anche quando era arrabbiata, però, non diventava mai violenta o distruttiva, invece si assicurava che la giustizia intervenisse, qualunque cosa fosse accaduta.
Nell’Induismo, il Tasso rappresenta sia la longevità (a causa della sua lunga vita) che la creazione di ricchezza (costruisce estesi sistemi di tunnel).
Può anche mostrarci come il duro lavoro sia ricompensato dal successo: questo animale è riuscito a sopravvivere nei secoli, nonostante le pressioni della caccia, quindi la sua lezione potrebbe significare che, se continuiamo a provare, alla fine i nostri sforzi verranno ripagati.
Il Tasso ti ricollega a poteri forti de ancestrali e simboli di fertilità.
Può mostrarti che devi nutrire te stesso più di ogni altra cosa, in modo da avere la forza di prenderti cura di coloro che ti circondano.
Ciò potrebbe significare aver bisogno di una nuova fonte di reddito, rafforzare relazioni importanti… o semplicemente passare del tempo con i propri cari invece di lavorare tutto il giorno!
Nelle culture dei nativi americani, il Tasso era visto come diligente e laborioso.
Infatti, il famoso leader Lakota Sioux Toro Seduto era originariamente chiamato Jumping Badger (Tasso che salta) dalla sua famiglia a causa dei suoi modi deliberati e concentrati.
I nativi americani credevano anche che i Tassi avessero poteri speciali e, poiché scavano sottoterra, li consideravano i protettori delle radici della medicina.
I Tassi erano anche noti per essere resistenti al veleno di serpente, che si aggiungeva al loro fascino come animali da medicina .
Per le tribù sud-occidentali Zuni e Hopi, il tasso è uno dei sei guardiani direzionali:
• Il Puma è il protettore del Nord.
• L’Orso è il protettore dell’Occidente.
• Il Lupo è il guardiano dell’Oriente.
• La Talpa è la guardiana della Terra interna.
• L’Aquila è la protettrice del Cielo.
• Il Tasso è il guardiano del Sud.
Una leggenda dei Lakota Sioux narra di una madre e un padre Tasso che lavoravano diligentemente per creare un’accogliente tana per la loro famiglia.
Cacciavano per il cibo e si assicuravano di avere una scorta extra, in modo che i loro figli fossero ben nutriti per tutto l’inverno.
Una sera, mentre stavano preparando la cena, un orso malaticcio arrivò nella loro tana e chiese cibo.
I Tassi inizialmente ebbero paura dell’orso, tuttavia subentrò pietà per lui e lo nutrirono.
L’Orso tornò la notte successiva chiedendo cibo, ed ancora una volta i Tassi lo nutrirono.
Ben presto, notte dopo notte, l’orso ritornava e la famiglia del Tasso condivideva il cibo.
Nel tempo, l’orso diventò sempre più forte e rimase più a lungo nella tana dei Tassi, occupando però sempre più spazio, in quanto cresceva.
Di conseguenza, diventò sempre più avido di cibo e, alla fine, l’orso occupava così tanto spazio da far uscire la famiglia di Tassi dalla loro tana.
Con la sua famiglia ora senza casa, il padre Tasso costruì un nuovo rifugio e fece del suo meglio per prendersi cura e nutrire la sua famiglia.
Una sera, papà Tasso vide che l’orso aveva ucciso un bufalo e, tuttavia, non si offriva di condividere nulla con la famiglia di Tassi affamati.
Padre Tasso guardò l’orso rimpinzarsi e poi addormentarsi, quindi, si avvicinò di soppiatto e raccolse del sangue dal bufalo.
Usando il sangue di bufalo in una cerimonia, padre Tasso chiese aiuto al Grande Spirito, il quale ascoltò la sua preghiera e dal sangue di bufalo emerse un forte Coraggioso con un arco e una freccia magici.
Questi disse al Tasso di condurlo alla sua vecchia tana e, mentre si avvicinava, l’orso si svegliò.
Rendendosi conto che il Coraggioso era un vendicatore inviato dal Grande Spirito, l’orso fuggì nel bosco.
Ringraziando il Coraggioso e il Grande Spirito, la famiglia dei Tassi potè tornare nella sua tana.
Simbolicamente il Tasso, nonostante preferirebbe trovare sicurezza piuttosto che combattere, conosce le proprie risorse e le usa in modo efficace; ciò lo rende un potente alleato quando sviluppi nuovi attributi e cerchi di aumentare l’autosufficienza.
In natura, è un animale scavatore, scava in profondità alla ricerca di radici ed erbe e ciò lo rende un rivelatore di cose, una specie di cacciatore di tesori.
In generale, il Tasso è una creatura di pazienza e forza d’animo, ha una mente acuta ed attitudine profetica, guarda avanti pur rimanendo ben saldo nel qui e ora delle cose, quindi ha un meraviglioso equilibrio.
Ha grandi aspettative, ti sfida a scavare in profondità nel pozzo del Sé e trovare le ricchezze che attendono, ma ciò con tanta pazienza ed una sana dose di fiducia in te stesso.
Il Tasso ti offre una solida base: se vuoi mettere radici, è l’animale spirituale di riferimento.
Altre caratteristiche chiave dello Spirito del Tasso includono entusiasmo, determinazione, attenzione, sicurezza, protezione, risolutezza, pianificazione strategica e sicurezza.
Quando un Tasso entra nella tua vita, spesso indica che stai cercando di seguire un percorso o accettare una sfida per la quale non sei preparato.
Se sei rimasto nascosto per un po’, l’apparizione del Tasso ti dice che ora puoi uscire, puoi prendere il tuo posto sotto i riflettori, di non essere timido.
Un altro messaggio portato dallo Spirito animale del Tasso è quello del radicamento: volare sulle ali della fantasia va bene, ma ad un certo punto devi scendere con i piedi per terra e concentrarti sui tuoi obiettivi, con autosufficienza ed individualità.
Le persone nate con un Totem Tasso possono organizzare qualsiasi cosa fino ai dettagli dell’ultimo minuto; non gli piace il disordine ed amano un programma serrato.
Superficialmente le persone Tasso appaiono poco allarmanti, innocue, ma hanno un nucleo straordinariamente forte: questo diventa evidente quando dicono la verità.
Le persone Tasso hanno una forte spinta a proteggere ciò che amano, e gli devono fare attenzione a non oltrepassare il limite con la famiglia o gli amici, in quanto i denti del Tasso sono pronti a combattere per difenderli.
Il Totem Tasso è saggio, ha interessi magici, ama il giardinaggio ed è anche naturalmente parsimonioso ed un po’ solitario.
Quando vuole chiarezza, cerca conforto nella natura, fa una passeggiata o medita sotto un albero.
È molto importante per lui ascoltare la propria voce interiore, così come quella del Grande Spirito, e non può farlo in un contesto sociale.
In generale, sognare un Tasso simboleggia l’indipendenza, la tua capacità di lavorare da solo.
Nei sogni, vedere:
• Tasso che combatte: significa che è un buon momento per prendere una posizione ferma sulle cose.
• Nido di Tasso: significa che i tuoi problemi attuali saranno risolti dalla tua determinazione.
• Tasso che mangia: bei tempi sono nel tuo prossimo futuro.
• Tasso che fugge: può essere un segno del tentativo di evitare qualcosa o qualcuno. Forse c’è un problema nella tua vita che stai cercando di evitare, o dei nemici che stai cercando di ignorare. In tal caso, potresti prendere in considerazione l’idea di affrontarli. Un Tasso rappresenta ferocia e aggressività, quindi il consiglio è di assumere una posizione aggressiva nei confronti delle persone e dei problemi.
• Caccia ad un Tasso: indica che stai perdendo tempo. Come professionista, non rinunci a un progetto che hai iniziato, ma a volte tutti tranne te possono vedere chiaramente che le tue attività non ti portano profitto. Il sogno ti avverte di fermarti, perché tu, invece di ammettere il tuo errore, preferisci perdere tempo e continuare con il tuo lavoro.
• Catturi un Tasso: prevede che tu e il tuo vicino non sarete d’accordo su questioni fondamentali per molto tempo e, alla fine, cercherete assistenza legale. Oppure che riceverai lunghi procedimenti giudiziari senza alcuna guida concreta da parte del tribunale.
• Tassi che combattono per il territorio: indica che a volte è saggio passare in secondo piano e lasciare che siano gli altri a gestire le decisioni cruciali, al fine di evitare scontri. Oppure che a volte ci sono occasioni in cui devi ingaggiare un combattimento e che solo dopo le persone apprezzeranno i tuoi pensieri e ti prenderanno sul serio.
• Tassi che mangiano: significa che i bei tempi si stanno avvicinando nella tua carriera, negli studi e nelle relazioni romantiche. Oppure che puoi scegliere di trasferirti in un’altra città o Stato per una vita migliore.
• Tassi che ti attaccano: dimostra che devi essere più sicuro di te e correre dei rischi per avere successo. Nel mondo in cui viviamo, essere intraprendenti è fondamentale per avere successo. Nella vita reale non ti verrà dato tutto gratis. Invece, dovrai lottare incredibilmente duramente per molte cose.
• Tassi che attaccano altre persone: fa presagire che vivrai un evento inquietante. Evita di cadere nella controversia di qualcun altro, poiché sarai responsabile di eventuali conseguenze.
• Tasso che ti morde: devi monitorare la tua salute, il tuo corpo sta finendo il carburante e ti senti svuotato.
• Tasso che morde una persona: significa che una persona, la cui salute ti ha tenuto in ansia per molto tempo, si è finalmente ripresa. Sei assolutamente esausto dal preoccuparti e dal prenderti cura degli altri.
• Uccidere un Tasso: è un messaggio per prendersi cura della tua relazione romantica. Anche se c’è molto amore tra voi due, dovreste cercare di costruire più fiducia e comprensione reciproche.
• Tasso morto: è un avvertimento per stabilire dei confini all’interno della tua famiglia, in modo che gli altri non interferiscano.
• Cucciolo di Tasso: suggerisce che ti senti solo e vulnerabile e credi che gli altri possano attaccare la tua debolezza. Questo può anche significare che sei riluttante a chiedere amore e cure, perché non vuoi essere fastidioso.
Il Cerfoglio (Anthriscus cerefolium) appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, è di origine caucasica e veniva utilizzato già dai Romani come aroma e pianta officinale.
È un’erba biennale che cresce fino a circa mezzo metro d’altezza, ha fiori bianchi riuniti ad ombrelle, ed è una pianta auto-fertile.
Cresce in boschi, fianchi di valli, luoghi erbosi sui pendii delle montagne.
Il Cerfoglio è una pianta simile al prezzemolo, infatti si combina bene con quest’ultimo, in quanto ne esalta il sapore.
Le foglie hanno un colore più spento di quelle del prezzemolo, ed anche il sapore è leggermente più delicato, credo simile leggermente all’anice o alla liquirizia.
I francesi utilizzano le foglie di Cerfoglio nelle “Erbe fini”, mazzetto aromatico tradizionale composto anche da erba cipollina, dragoncello e prezzemolo.
Le foglie di questa pianta sono usate insieme con alcuni cibi dal sapore più delicato come trota, salmone, formaggio dolce, o in un burro alle erbe, oltre che in minestre, verdure, pesci, uova e pollami, ottimo anche nelle insalate.
Le foglie di Cerfoglio contengono un’elevata quantità di calcio e sono un’ottima fonte naturale di questo minerale.
Occasionalmente, vengono utilizzate in un tonico primaverile per purificare i reni e il fegato.
Inoltre, il Cerfoglio è un ottimo rimedio per alleviare i problemi digestivi ed è noto per essere prezioso nel trattamento della scarsa memoria e della depressione mentale.
Anthriscus, dal greco = “antrisco”, pianta citata da Plinio con riferimento al Cerfoglio.
Cerfoglio, dal latino “caere folium” e dal greco “chairephyllon”, con il significato probabilmente di “foglie cerose”, oppure “foglia che delizia”, in riferimento al buon profumo delle foglie.
Alcune piante spontanee tossiche possono essere confuse con il Cerfoglio per il loro aspetto, anche se non ne hanno il caratteristico gradevole aroma.
Gli agricoltori sono soliti piantare cespugli di Cerfoglio per attirare le lumache, che in questo modo non danneggiano il resto delle coltivazioni.
Il Cerfoglio in altre lingue: Chervil, Mother Die, Cerfeuil, Perifollo, Kerbel.
Nomi popolari: Prezzemolo a becco, Prezzemolo francese, Cerfoglio da giardino, Prezzemolo gourmet, Mother Die.
Quest’ultimo nome deriva dal fatto che, in passato, ai bambini veniva detto di non raccogliere la pianta in quanto, se lo avessero fatto, le loro madri sarebbero morte.
Questo era un modo per impedire loro di raccogliere qualsiasi pianta che assomigliasse al prezzemolo, evitando così la Cicuta fatalmente velenosa.
Oppure gli si diceva che era una pianta che uccideva solo se portata in casa, e i bulli a volte cercavano di spingere il Cerfoglio dentro i maglioni di altri bambini, per indurli a portarla accidentalmente nelle loro abitazioni.
Un tempo era chiamato “Myrrhis” perché gli oli volatili estratti dalle sue foglie hanno una fragranza simile alla resina biblica che conosciamo come Mirra, portata dai Re Magi a Gesù bambino.
Per questo motivo, il Cerfoglio divenne un simbolo di nuova vita per i primi Cristiani, cosa che ha portato alla tradizione di servire la zuppa di Cerfoglio il Giovedì Santo.
Nel folklore, il Cerfoglio simboleggia la sincerità, acuisce l’arguzia, rallegra, dona giovinezza agli anziani.
In Esoterismo, il Cerfoglio può essere utilizzato in tutti gli incantesimi e rituali, per contattare i propri cari che sono deceduti.
Una foglia di Cerfoglio può essere utilizzata in bustine e ciondoli per portare saggezza.
Questa pianta è usata nei rituali per il Sé superiore e per aprire una connessione con lo spirito divino immortale.
Di colore verde brillante, ed unito ad altre erbe verdi utilizzate nei rituali di denaro, il Cerfoglio può essere utilizzato per ungere le candele di incantesimi per diventare ricchi.
Portare con sé una foglia di Cerfoglio, accelera le nozze, oltre a sentirsi più giovani ed affinare il proprio ingegno.
La foglia di Cerfoglio è usata in molteplici insegnamenti come aiuto per la crescita spirituale e per migliorare la pace in un’area.
ELEMENTO: Aria
PIANETA: Mercurio
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO:Gemelli
CHAKRA: 3, Manipura (C. del Plesso solare)
CHIODO DI GAROFANO, L’ALBERO CHE DEVE SEMPRE VEDERE IL MARE
Scritto da MadameBlatt
scritto da MadameBlatt
Il Syzygium aromaticum (o Eugenia caryophyllata), è un albero di media o di piccola grandezza, sempreverde che appartiene alla famiglia delle Myrtaceae, originario delle Molucche (Indonesia), ma oggi coltivato in molte aree tropicali: Antille, Africa orientale, Cina e Zanzibar.
L’albero è eretto, con chioma tondeggiante, con grandi foglie di colore verde scuro, molto lucide, leggermente cuoiose, mentre le giovani foglie sono soffuse di rosso.
I fiori sono riuniti in corimbi ad ombrello e da un lungo calice rosso acceso sboccia un fiorellino bianco, dall’aspetto piumoso, a cui segue poi piccole bacche rossastre.
Dai boccioli essiccati ancora chiusi di quest’albero, otteniamo i famosissimi Chiodi di garofano proprio perché, una volta secchi, assumono una colorazione rosso bruna, diventando simili nell’aspetto a dei chiodi.
La parola Chiodi di garofano deriva dalla parola francese “clou”, che significa chiodo.
Nonostante il nome, essi non hanno nulla a che vedere con la pianta di garofano: l’accostamento deriva semplicemente dalla forma, simile a un garofano, che i boccioli assumono una volta essiccati.
Syzygium deriva dal greco = “accoppiato, unito, appaiato”, in riferimento alle foglie accoppiate.
L’epiteto aromaticum deriva dal latino = “aroma, profumo, aromatico, profumato”.
Il Chiodo di garofano ha molti nomi in diverse lingue: Ding xiang (cinese mandarino), Laung (hindi), Clavo (spagnolo), Clou de girofle (francese), Qurnafl (arabo), Nelke (tedesco), Cravo (portoghese).
I primi riferimenti ai Chiodi di garofano si trovano nella letteratura asiatica del periodo Han cinese, sotto il nome di “spezia della lingua di pollo“.
Prima di parlare con l’imperatore cinese, era obbligatorio masticare Chiodi di garofano per addolcire l’alito.
È del VI secolo la prima testimonianza archeologica, rinvenuta in Alsazia (Francia), in una tomba contenente una piccola scatola d’oro che racchiudeva due Chiodi di garofano.
Dall’VIII secolo in poi, i Chiodi di garofano divennero una delle principali spezie nel commercio europeo.
Nelle isole Molucche (ora parte dell’Indonesia), dove furono scoperti per la prima volta i Chiodi di garofano, i genitori piantavano un albero di questa spezia quando nasceva un bambino.
Quando le foreste di Chiodi di garofano furono scoperte per la prima volta, tutti rimasero incantati dalla fragranza e dalla bellezza di questo albero tropicale sempreverde che “deve sempre vedere il mare” per prosperare.
I Chiodi di garofano erano estremamente costosi ed hanno svolto un ruolo importante nella storia mondiale, tanto che furono combattute guerre per assicurarsi i diritti esclusivi sul redditizio business di questa spezia.
Per molti anni, le isole Molucche fecero parte delle Indie orientali olandesi ed il governo olandese cercò di controllarne il monopolio, distruggendo ogni albero di Chiodi di garofano che cresceva altrove.
Il mito di questa pianta crebbe con il tempo, e in piano Medioevo una manciata di Chiodi valeva mezzo bue o un montone.
Nel Medioevo, si faceva uso di un qualche tipo di Chiodi di garofano, chiamati “Gariofili”, anche per scopi terapeutici.
Si credevano essere efficaci per combattere la fatica mentale o la perdita di memoria.
Oppure, addirittura che le arance nelle quali fossero stati conficcati dei Chiodi di garofano proteggessero dalla peste e, a tale scopo, a Napoli si preparavano pastiglie con questa spezia.
Fu nel Cinquecento che questa spezia dal gradevolissimo aroma divenne sicuramente uno dei prodotti più ricercati e cari, ed i medici consigliavano di metterla in infusione nel latte, perché avrebbe “mirabilmente aumentato le forze di Venere”.
I Chiodi erano considerati così potenti come afrodisiaci, che il loro uso era proibito agli appartenenti a vari ordini monastici.
All’inizio del 1800, i Francesi avviarono un’operazione di contrabbando per trasportare piantine di Chiodi di garofano alle isole di Zanzibar e Pemba, che divennero più accessibili anche per gli Europei.
I trattati medici dell’Ottocento continuarono a ritenere i Chiodi di garofano validi a curare l’impotenza, e ottimo rimedio anestetico da introdurre all’interno di un dente dolorante, o sopra una ferita indolenzita.
In India, il Chiodo di garofano è una spezia preziosa celebrata come il “fiore divino” già nei primi testi risalenti all’800 d.C.
Nell’Induismo, il Chiodo di garofano è considerato sacro e compare in alcuni testi ed astrologia come rimedio contro la
negatività, o per attrarre denaro e prosperità.
Si ritiene che offrire o bruciare Chiodi di garofano nell’olio, o secondo il Tantra Shashtra, adorare la dea Lakshmi con petali di rosa e Chiodi di garofano attiri buona fortuna.
Oggi, si mette una ciotolina di Chiodi di garofano dentro la credenza dove c’è la pasta, la farina ed altri alimenti simili, in quanto terranno lontane le farfalline che spesso riescono a deteriorare tutta la dispensa.
Oppure si possono mettere nei contenitori di plastica o borse termiche, per togliere il cattivo odore di stantio o di muffa, ma anche negli armadi, avranno successo.
In mezzo limone, si conficcano numerosi Chiodi di garofano, fino a coprirlo completamente, si mette su piattino e si lascia in una stanza scoperto: terrà lontane le mosche.
Gli stessi Chiodi conficcati in una mela, terranno lontane le tarme.
L’olio essenziale contenuto nei Chiodi può macchiare in modo indelebile le parti in plastica degli utensili con cui viene in contatto.
Oggi possiamo dire che questa spezia contiene vitamine C e K, fibre e manganese ed aiuta a rafforzare l’immunità e la funzione cerebrale.
Inoltre, i Chiodi di garofano sono anche usati per trattare l’infiammazione e gestire il diabete.
Fai attenzione in quanto può essere consumato da tutti, tranne dalle persone con diabete e farmaci per fluidificare il sangue, oltre al fatto che il consumo eccessivo può causare irritazione della pelle e livelli di zucchero nel sangue notevolmente inferiori.
Nell’Ayurveda (sistema di guarigione tradizionale in India), il Chiodo di garofano, chiamato “Lavanga“, non è utilizzato solo in cucina, ma è impiegato come erba medicinale per sostenere la digestione, lenire la nausea, sostenere la salute dei polmoni e si pensa che si un carminativo altamente efficace.
Questa spezia è considerata un’erba energicamente calda con un sapore pungente e quindi più utile in condizioni fredde o stagnanti.
Allo stesso modo nella MTC (medicina tradizionale cinese), il Chiodo di garofano è considerato un’erba riscaldante, che rompe l’energia stagnante incoraggiando il flusso del “Chi” (energia) ed è usato per sostenere i meridiani dei reni, della milza e dello stomaco.
Ampiamente utilizzati nella cucina mediorientale, nordafricana, cinese (nella loro “polvere di 5 spezie”) e indiana, i Chiodi di garofano sono anche indispensabili nel “Chai“, un tè indiano speziato che contiene anche cardamomo, cannella, zenzero, pepe nero in grani e tè nero.
E’ anche ingrediente del “Garam masala”, una spezia culinaria indiana usata nei curry, contenente curcuma e una varietà di altre spezie.
La salsa Worcester, un contributo indo-britannico alla cucina internazionale, è marcatamente dominata dall’aroma di Chiodi di garofano, che sono anche usati per aromatizzare molte marche di ketchup di pomodoro.
Nella cucina occidentale, i Chiodi di garofano sono usati per incastonare i prosciutti al forno, come spezia per sottaceti e nel vin brulè.
Le sfere di pomander sono realizzate incastonando arance (e altri frutti) con Chiodi di garofano essiccati e possono essere utilizzate come decorazione o come rinfrescanti.
Vari racconti e miti popolari circondano il Chiodo di garofano, poiché si credeva che fosse intriso dei poteri magici di protezione, amore e veniva bruciato come incenso, per attirare l’abbondanza finanziaria.
Inoltre, si pensava che bruciarlo come incenso avrebbe impedito agli altri di spettegolare sulla propria persona e veniva usato negli esorcismi per espellere gli spiriti maligni.
Il componente principale dell’olio volatile è l’eugenolo (anche la cannella contiene alti livelli di questo componente), ritenuto responsabile degli effetti analgesici dei Chiodi di garofano.
Da qui l’altro nome di questo albero, Eugenia.
In Esoterismo, il Chiodo di garofano è ben noto per la protezione, l’empatia, la guarigione, la memoria, grazie al suo aroma penetrante che ha effetti fisici e magici.
Il Chiodo di garofano offre protezione contro energie negative, esagoni e spiriti maligni, porta abbondanza, ricchezza e successo negli affari, oltre ad aumentare le capacità psichiche e migliorare le pratiche di divinazione.
È associato all’amore e può essere utilizzato in rituali o incantesimi, per attirare l’amore e rafforzare i legami.
Inoltre può fornire un senso di radicamento e stabilità, aiutando a bilanciare le energie.
Nella Dottrina delle Segnature, si utilizzavano i Chiodi di garofano, in quanto simili a piccoli falli, per aumentare la potenza maschile.
Mentre, l’applicazione di olio di Chiodi di garofano era suggerita per prevenire l’eiaculazione precoce.
Ti lascio con dei consigli di utilizzo dei Chiodi di garofano.
♦ PER PROTEZIONE:
Ecco cosa devi fare per tenere i nemici lontani da casa tua.
1. Servono tre Chiodi di garofano e un po’ di sale. Metti tutto in una ciotola e mescola bene.
2. Quindi metti la miscela sotto il letto per 72 ore.
3. Poi mescola di nuovo tutto, fino a quando il sale non scompare.
4. Metti la miscela sull’ingresso di casa o su un muro vicino a dove mangi.
I guaritori rimuovono gli incantesimi di negatività con Chiodi di garofano ed aglio.
Il Chiodo di garofano è anche usato per paralizzare o neutralizzare una persona, ma non per fargli del male.
I frutti sono anche usati per assorbire energia: un’arancia, ad esempio, con dei Chiodi di garofano incorporati, respinge le vibrazioni negative grazie all’odore.
Ti consiglio di posizionarla al centro di un tavolo, visibilmente e strategicamente esposta.
♦ PER RAFFORZARE LA MENTE E LA MEMORIA:
Prendi tre Chiodi di garofano ogni mattina e schiacciali in una ciotola.
Quindi annusa l’aroma, il quale aumenterà le tue capacità cognitive.
♦ PER FORZA E CORAGGIO:
Mangia una miscela preparata con tre Chiodi di garofano macinati e un cucchiaio di miele.
♦ PER ATTIRARE LE VIBRAZIONI SPIRITUALI:
L’essenza di Chiodi di garofano messa in candele bianche è molto efficace in casa o in azienda, per attirare vibrazioni spirituali in equilibrio, purificare il luogo ed ottenere protezione.
♦ PER LA MEMORIA:
Ogni mattina prendi tre Chiodi di garofano e, mentre li annusi, ricorderai cose che avevi dimenticato.
♦ PER MANTENERE UN’AMICIZIA:
Crea per ogni amico al quale sei affezionato, un sacchetto di stoffa arancione con dentro sette Chiodi di garofano.
E indossalo sempre.
♦ INCANTESIMO D’AMORE:
Questo è un semplice talismano, che puoi realizzare con le tue mani e nel comfort di casa tua.
• Una manciata di Chiodi di garofano
• Un pezzo di stoffa
• Un filo rosso
• Un fiore di gelsomino
Macina i Chiodi di garofano finché non diventano polverosi.
Tagliate a pezzetti i petali del fiore di gelsomino.
Posiziona i Chiodi di garofano macinati e il gelsomino tritato all’interno del tessuto.
Lega la stoffa con il filo rosso e ripeti la seguente frase:
“Da questo momento, questi ingredienti
diventeranno un amuleto d’amore.
Attirerò il tuo sguardo, la tua attenzione
e il tuo amore con loro.
Il chiodo di garofano sarà la mia arma di seduzione. “
Porta sempre con te il talismano, soprattutto se sai che vedrai quella persona di cui sei innamorat*.
♦ PER FARE INNAMORARE UNA PERSONA:
• Sei Chiodi di garofano
• Una candela rossa
• Matita e carta piccola
• Una piccola tazza di ceramica
Posiziona la candela rossa all’interno della tazza ed accendila.
Metti i Chiodi di garofano all’interno della tazza e lasciali bruciare.
Scrivi il tuo nome e il nome della persona amata sulla carta.
Arrotola la carta, mettila nella tazza e lasciala bruciare completamente.
Infine, lascia che la candela bruci completamente.
Ripeti il rituale per tre notti di seguito.
♦ PER DEFINIRE UNA RELAZIONE:
Se hai una relazione con qualcuno e sei confuso sui sentimenti di quella persona per te, questo rituale ti aiuterà a scoprire in quale situazione ti trovi.
Potrebbe trattarsi solo di una bella amicizia, quindi per eliminare la confusione e chiarirti le idee, fai questo rituale.
• Chiodi di garofano
• Canovaccio di tela bianca
Avvolgi una manciata di Chiodi di garofano in un piccolo canovaccio di tela bianco.
Al momento di coricarti, prendi questo fagotto e pensa alla persona ed ai sentimenti.
Tienilo in mano mentre lo fai quindi, prima di addormentarti, mettilo sotto il cuscino.
La risposta molto probabilmente ti arriverà durante il sonno e, in caso contrario, ripeti tutto la notte successiva.
I poteri esoterici del Chiodo di garofano ti aiuteranno a liberarti dai dubbi.
PIANETA: Giove
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Ariete
CHAKRA: 1, Muladhara (C. della Radice)