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Solitamente, si pensa che il Suffolk, con la sua campagna calma e piacevole, le cittadine e i villaggi pittoreschi e le frizzanti passeggiate sul mare, sia un luogo tranquillo ed ameno, con ben poco che possa sorprendere.
Beh, ti sbagli completamente!
Sotto la sua superficie idilliaca, abbondano miti e leggende, una più curiosa dell’altra.
Ogni abitante del Suffolk ha la propria storia da raccontare: strani ululati demoniaci, avvenimenti inspiegabili e luci misteriose viste nella notte.
Inizio a raccontarti del “Black Shuck”.
Secondo la leggenda, è un cane gigante nero che ha infestato per secoli le brughiere e la costa di Bungay e Blythburgh, il Black Shuck (ma anche Black Dog).
Il nome “Shuck” potrebbe derivare dalla vecchia parola inglese “succa”, che significa diavolo.
La prima menzione del demoniaco cane nero risale al 1577, in alcuni documenti che descrivono in dettaglio, come il cane gigante irruppe attraverso le porte della chiesa di Santa Maria a Bungay, distruggendo tutto ed uccidendo un uomo e un ragazzo.
Si dice che dopo questo, Black Shuck si sia recato alla chiesa di Blythburgh, per massacrare altre anime sfortunate.
Se sei scettico, fai una visita alla chiesa di Blythburgh, dove puoi ancora vedere i segni di bruciature sulla porta, presumibilmente la prova degli artigli giganti del segugio infernale.
Black Shuck, Old Shock o semplicemente Shuck, è il nome dato a questa creatura sconosciuta, che si dice vaghi ancora oggi nell’East Anglia.
Black Shuck è uno dei tanti cani neri spettrali registrati nelle Isole britanniche.
Il famoso avvistamento a Bungay e Blythburg, è un racconto particolarmente famoso della bestia, e le immagini di cani neri sinistri sono diventate parte dell’iconografia dell’area.
In Galles, una creatura molto simile è chiamata Gwyllgi.
A volte registrato come un presagio di morte, a volte come
un animale più socievole, è classificato come un criptide (termine usato nella criptozoologia*, per indicare un animale la cui esistenza è sostenuta da tradizioni e leggende, ma di cui mancano prove scientifiche).
Secondo il folklore, lo Shuck infesta i paesaggi dell’East Anglia, principalmente coste, cimiteri, strade secondarie, incroci, specchi d’acqua e foreste oscure.
Per secoli, gli abitanti dell’Inghilterra hanno raccontato storie di un grosso cane nero con occhi fiammeggianti malevoli (o in alcune varianti della leggenda un solo occhio), che sono rossi o in alternativa verdi.
Questi occhi sono descritti come “piattini”.
In alcuni racconti, ha solo un occhio, che è al centro della fronte come un ciclope.
Ci sono diversi resoconti sull’aspetto del Black Shuck, specialmente per le dimensioni.
Secondo alcuni, la bestia varia in dimensioni e statura, da quella di un semplice cane di grandi dimensioni alle dimensioni di un vitello, o addirittura di un cavallo.
A volte Black Shuck viene registrato come apparso senza testa, e altre volte come fluttuante su un tappeto di nebbia.
Tuttavia, è generalmente descritto delle dimensioni di un mastino, con pelo nero ispido e occhi rossi luminosi.
Nel 1901, William Alfred Dutt, nel suo libro “Highways & Byways in East Anglia” scrive:
<<…Ha le sembianze di un enorme cane nero, e si aggira lungo vicoli bui e sentieri solitari nei campi dove, sebbene il suo ululato faccia gelare il sangue di chi lo ascolta, i suoi passi non fanno rumore. Potresti conoscerlo subito, se lo vedessi, dal suo occhio di fuoco; ne ha solo uno, e quello, come il ciclope, è al centro della sua testa. Ma un simile incontro potrebbe portarti sfortuna: si dice addirittura che incontrarlo significhi essere avvertito, che la tua morte avverrà prima della fine dell’anno.
Quindi farai bene a chiudere gli occhi se lo senti ululare; chiudili anche se non sei sicuro che sia il cane demonio o la voce del vento, ciò che senti. Se non dovessi mai mettere gli occhi sul nostro Norfolk Snarley, potresti forse dubitare della sua esistenza e, come altre persone erudite, dirci che la sua storia non è altro che il vecchio mito scandinavo del segugio nero di Odino, portatoci dai Vichinghi, che tanto tempo fa si stabilì sulla costa di Norfolk.>>
Il racconto a cui ho accennato prima, sull’apparizione nelle chiese di Bungay e Blythburgh, il 4 agosto 1577, si dice che Black Shuck abbia fatto irruzione dalle porte della chiesa, per uno scroscio di tuono.
Shuck corse su per la navata, oltrepassò una grande congregazione, uccidendo un uomo e un ragazzo, e fece crollare il campanile della chiesa attraversando il tetto.
Quando il cane se ne andò, lasciò segni di bruciature sulla porta nord, che può essere vista ancora oggi nella chiesa.
Questo episodio fu descritto in “A Straunge and Terrible Wunder “dal reverendo Abraham Fleming, nel 1577.
Egli era un ecclesiastico di Londra e, probabilmente, pubblicò il suo racconto solo sulla base di resoconti orali esagerati.
Altri resoconti locali attribuiscono l’evento al demonio, infatti, i segni di bruciatura sulla porta sono indicati dalla gente del posto, come “le impronte digitali del diavolo”, e l’evento è ricordato in questo verso: “Tutto giù per la chiesa in mezzo al fuoco, il mostro infernale volò e, passando sopra il custode, ha ucciso molte persone”.
Il dottor David Waldron e Christopher Reeve suggeriscono, che una violenta tempesta elettrica, registrata dai resoconti contemporanei in quella data, unita al trauma della Riforma in corso, potrebbe aver portato i racconti a entrare nel folklore popolare.
Una famosa serie TV americana, “Supernatural”, ha incluso Black Shuck, rendendoli però cani invisibili.
Secondo altre leggende, ad esempio nell’area di Essex Maldon e Dengie dell’Essex, il punto più a sud degli avvistamenti, vedere Black Shuck significa la morte quasi immediata dell’osservatore.
Tuttavia, il più delle volte, le storie raccontano di Black Shuck che terrorizza le sue vittime, ma non le uccide per consentirgli di vivere una vita normale; in alcuni casi è presumibilmente accaduto, che i parenti stretti dell’osservatore morissero o si ammalassero, subito dopo l’avvistamento.
Per altri, l’animale è considerato relativamente benigno e si dice che accompagni le donne sulla via di casa, nel ruolo di protettore, piuttosto che un presagio di malaugurio.
Si dice che alcuni cani neri aiutino i viaggiatori smarriti a ritrovare la strada di casa e sono più spesso utili, che minacciosi.
Verso la fine del XIX e per tutto il XX secolo, nel nord dell’Inghilterra, il cane nero spettrale, che funge da guida per i viaggiatori, è conosciuto come Gytrash.
Molti suggeriscono che questa creatura abbia avuto origine, o almeno sia diventata più famosa, dal romanzo “Sherlock Holmes-The Hound of the Baskervilles” di Sir Conan Doyle.
Sembra che esista una descrizione di segugi neri diabolici, risalente addirittura al 1127.
Subito dopo l’arrivo dell’abate Henry di Poitou nell’Abbazia di Peterborough, una domenica, molti uomini videro ed udirono un gran numero di cacciatori in azione.
I cacciatori erano neri, enormi ed orribili, e cavalcavano cavalli neri o caproni neri.
I loro cani erano neri come la pece e con orribili occhi luccicanti.
Questo spettacolo fu visto nel parco dei cervi di Peterborough e in tutti i boschi del circondario.
Nella notte, i monaci sentirono suonare ininterrottamente i loro corni da caccia.
Testimoni attendibili, che quella notte vegliarono, dichiararono che potevano essere benissimo una trentina di cavalieri, che suonavano i corni, molto vicini a loro.
Questi episodi durarono dall’arrivo dell’abate fino a tutta la Quaresima, fino a Pasqua.
Oggi puoi vedere le prove della creatura mitica nelle bruciature sulla porta della chiesa di Blythburgh e in tutta la città mercato di Bungay.
Guarda in alto la banderuola e lo stemma della città.
Il suo nome vive anche nel “Black Dog Running Club”, “Black Dog Marathon”, “Black Dog Antiques” e “Bungay Town Football Club – The Black Dogs”.
Quindi, quando sarai nel Suffolk,
se mai dovessi sentire
questa potente bestia ululare,
farai bene a chiudere gli occhi,
anche se non sei sicuro se è il cane demone
o la voce del vento che senti …