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Anticamente in Cambogia esisteva uno degli Imperi più forti e longevi dell’Asia sudorientale: l’Impero Khmer, durato per oltre 600 anni, dal IX secolo al XV secolo.
Angkor è il sito archeologico più importante della Cambogia, uno dei più importanti del sud-est asiatico e, nel periodo sopracitato, ospitò la capitale dell’Impero Khmer, di cui fu il centro religioso e politico.
Angkor occupa parte della pianura alluvionale compresa tra il grande lago Tonle Sap ed il gruppo montuoso del Phnom Kulen.
Il punto principale di accesso è la città di Siem Reap, ciò a partire dagli anni ’20.
Angkor conta 72 templi principali ed un migliaio di templi secondari, tra induisti e buddisti.
Ad oggi, nonostante il sito fosse composto da intere città, sono arrivati fino a noi solamente gli edifici religiosi, in quanto sono stati costruiti in pietra arenaria, precisamente in quarzo, uno dei minerali più abbondanti e resistenti presenti sulla Terra. Gli altri edifici, invece, erano costruiti in legno.
La maggioranza dei templi più noti e visitati è concentrata in un’area di circa 15 km per 6,5 km a nord di Siem Reap, ma l’area totale definibile come Angkor è molto più vasta.
Il “parco archeologico di Angkor”, istituito per decreto reale nel 1994, si estende su 400 km² e comprende siti come Kbal Spean, distante 40 km dalla zona centrale.
Le costruzioni principali sono circa un’ottantina, ma in totale nell’area vi sono centinaia di templi buddisti ed induisti, anche se per molti esistano solo tracce o rovine costituite da modeste pile di mattoni.
A partire dal ‘900, nel periodo della dominazione coloniale francese, alcuni templi furono ripuliti dalla vegetazione e in larga misura ricostruiti, secondo il metodo dell’anastilosi (tecnica di restauro, con la quale si rimettono insieme, elemento per elemento, i pezzi originali di una costruzione andata distrutta.
Ad Angkor, i sovrani che si succedettero nel tempo si impegnarono a costruire templi sempre più grandi e spettacolari rispetto a quelli dei predecessori, fino ad arrivare al culmine della maestosità con la costruzione dell’Angkor Wat.
Esso è il tempio più conosciuto e famoso, il suo nome significa “Tempio della Città”, ed è considerato il più vasto edificio religioso del mondo, la cui effigie stilizzata compare nella bandiera della Cambogia.
Fu fatto costruire dal re Suryavarman II (111-1150), presso Yasodharapura, la capitale dell’Impero.
Il re ordinò che la costruzione del gigantesco edificio partisse contemporaneamente dai 4 lati, cosicché l’opera fu completata in meno di 40 anni.
Originariamente concepito come un tempio indù, fu gradualmente trasformato in un tempio buddista, verso la fine del XII secolo e altri ancora sono stati convertiti nel corso degli anni.
Oggi, la maggior parte dei templi di Angkor ospita almeno alcune statue del Buddha e attraggono un flusso costante di monaci e fedeli.
Si può essere avvicinati per le donazioni, ma non si ha l’obbligo di pagare a meno che non si accetti i bastoncini di incenso o altre offerte.
Questi siti sono spazi sacri per i Cambogiani, pertanto è giusto seguire il codice di abbigliamento di “pantaloni o gonna lunghi e spalle coperte”.
Angkor è caldo e appiccicoso tutto l’anno, ma l’alta stagione è da novembre a febbraio, quando il clima è secco e le temperature sono più fresche (25/30 °C). Il rovescio della medaglia è che i templi sono incredibilmente affollati, soprattutto intorno a Natale/Capodanno e le tariffe sono al loro massimo.
Il complesso di Angkor è molto grande e sicuramente non basta un giorno per visitarlo.
Pertanto, indico le zone segnalate come più interessanti ed assolutamente da vedere.
BAYON
Uno dei templi più particolari di tutto l’intero parco, si trova al centro dell’Angkor Thom, l’antica capitale fortificata di Angkor, al cui interno domina il Bayon, un tempio caratterizzato da 54 guglie ognuna delle quali, in ogni lato, ha scolpito il volto di Avalokitesvara (divinità buddista), per un totale di 216 volti. Da qualsiasi parte ci si giri, quindi, ci si sentirà sempre e comunque osservati da questi volti sorridenti e inquietanti al tempo stesso. Vi si trovano anche due gruppi di notevoli bassorilievi, che descrivono un’insolita combinazione di mitologia, storia e di vita mondana.
TA PROHM
È situato approssimativamente ad un chilometro ad est di Angkor Thom, sul bordo meridionale del Baray orientale, e costruito dal re Jayavarman VII come monastero buddista Mahayana e come università. Sicuramente è conosciuto, in TV, al cinema o giocando a Tomb Raider, infatti è proprio il tempio in cui è stato ambientato il famosissimo personaggio di Lara Croft, che risolve antichi misteri. Massi accatastati ricoperti di muschio e alberi, le cui radici si insinuano all’interno dei santuari e abbracciano antichi bassorilievi, è indubbiamente uno dei posti più particolari e suggestivi che sia mai capitato di vedere.
BAPHUON
Anche il Baphuon si trova all’interno dell’Angkor Thom. E’ un “tempio-montagna” a cinque livelli, costruito come tempio di stato di Udayadityavarman II, a metà dell’XI sec. e dedicato al dio Shiva nel 1060. Da esso prende il nome lo stile Baphuon (bassorilievi di piccole dimensioni, spesso in sequenze narrative). E’ un tempio che, quindi, si sviluppa in altezza e, salendo ai vari livelli, la vista sull’area circostante diventa sempre più bella. Sul lato occidentale del tempio, vicino l’uscita, si intravede un grande Buddha disteso.
LA TERRAZZA DEL RE LEBBROSO
Essa fu edificata dal sovrano Jayavarman VII ed il nome le venne dato nel 1400, dopo la scoperta di una statua raffigurante il dio induista della morte Yama. Le condizioni di questa statua, al momento del ritrovamento, ricordavano quelle di una persona malata di lebbra. Inoltre, una leggenda locale racconta, che un sovrano di Angkor sia morto proprio di lebbra. Si pensa anche, che in questo luogo venissero cremati i sovrani di Angkor.
LA TERRAZZA DEGLI ELEFANTI
Si allunga per più di 300 metri, dall’entrata del Baphuon alla Terrazza del Re lebbroso e costituisce il lato ovest della grande Piazza Reale al centro di Angkor Thom. Il nome deriva dalle numerosissime sculture di elefanti in parata che ne ornano il basamento, alto circa tre metri. Da essa si proiettano verso la piazza cinque grandi scalinate, disposte simmetricamente, delle quali la centrale è la maggiore. I muri nei pressi delle scalinate sono ornati anche da garuda (divino capostipite della stirpe degli uccelli) e da figure con la testa di leone.
PHNOM BAKHENG
È dedicato al culto del dio Shiva, con una forma architettonica di tempio-montagna, ma anche in onore del Monte Meru che, secondo la cultura induista era una immensa montagna sacra al centro dell’Universo, in cui si rifugiavano e risiedevano gli dei. La base del tempio ha un lato di 76 metri, ed era strutturata a forma di piramide composta da 7 livelli. Per raggiungere il Phnom Bakheng è necessario attraversare un sentiero che si arrampica in cima ad una collina, quindi, proprio per la sua posizione elevata, regala una spettacolare vista dell’Angkor Wat e un tramonto indimenticabile.
BAKONG
Anch’esso tempio-montagna, misura 900 metri per 700 metri e consta di tre recinti concentrici, separati da due fossati. La piramide vera e propria ha cinque livelli e alla base misura 65 metri per 67 metri. Fu ricostruita negli anni ’30 e si ritiene che in origine fosse ricoperta di bassorilievi in stucco, di cui oggi rimangono solo frammenti. Vi è una scena drammatica che raffigura un asura (dio), oltre a grandi statue in pietra di elefanti, poste come guardiani agli angoli dei tre livelli inferiori della piramide, mentre statue di leoni guardiani sorvegliano le scalinate.
PREAH KHAN
Situato a nord est di Angkor Thom, a ovest del Baray Jayatataka, cui era collegato, ha un solo livello. Una serie di gallerie rettangolari concentriche circondano un santuario buddista, con una torre centrale. Il Preah Khan è rimasto in gran parte non restaurato e tra le rovine sono cresciuti alberi ed arbusti, dando vita ad una armoniosa convivenza con gli edifici del tempio.
NEAK PEAN
E’ un tempio situato su un’isola artificiale nei pressi di Angkor, il cui nome significa “Il serpente intrecciato”, riferito al leggendario serpente Naga situato alla base del tempio. Secondo alcuni studiosi, il complesso è stato costruito per ricordare l’Anavatapta, un lago leggendario che dovrebbe trovarsi sull’Himalaya. In principio la costruzione era dedicata principalmente a luogo di culto per i malati, in quanto si riteneva che le acque del posto avessero dei poteri curativi basati sul fatto che quel luogo era stato edificato come punto di incontro dei quattro elementi (Terra, Aria, Fuoco e Acqua).
PREAH KO
In lingua Khmer significa “toro sacro”, nome attribuito a questo tempio, per le tre statue di Nandi, il toro bianco cavalcato da Shiva, che fronteggiano tre brevi scalinate per salire il basamento sul lato orientale, munite di leoni guardiani, di fronte alle porte di ingresso di tre delle sei torri del tempio. Costruito in mattoni rossi, è il primo tempio edificato da Re Indravarman I nell’antica capitale Hariharalaya, l’attuale Roluos.