ANIMALI STRAORDINARI
I Pipistrelli appartengono all’ordine dei Chirotteri, mammiferi placentati.
‘Chiroptera’ deriva da due parole greche ‘chéir,’ = mano e ‘pterón’ = ala, riferendosi agli arti superiori.
‘Pipistrello’, invece, deriva dal latino ‘vespert’ = sera che, attraverso varie alterazioni avvenute nel tempo, è diventato ‘vipistrello’ o ‘vispistrello’.
Le ali dei Pipistrelli si sono sviluppate dalla modifica dell’arto superiore, in cui l’avambraccio, le ossa metacarpali e le falangi della mano hanno subito un allungamento sproporzionato, oltre alle dita che si sono unite tra loro con una membrana cutanea.
Le orecchie sono grandi, spesso eccezionalmente enormi, e in alcune specie di Pipistrelli hanno la funzione di raccogliere le onde sonore riflesse emesse dagli stessi animali per l’ecolocalizzazione.
Questa ecolocalizzazione serve soprattutto per l’orientamento e avviene tramite ultrasuoni generati dalla laringe.
La maggior parte delle specie è gregaria, formando enormi colonie di animali, i quali necessitano di siti di riposo specifici.
I Pipistrelli si possono trovare nelle grotte, crepacci, sugli alberi e nelle loro cavità, sotto tronchi caduti, e in qualsiasi tipologia di fabbricati umani.
Spesso percepiamo i Pipistrelli come creature anomale o ambigue, diverse dagli animali più “normali”.
Hanno pelliccia e denti ed allattano i loro piccoli come gli altri mammiferi, ma non camminano su quattro zampe.
Hanno ali e volano come uccelli.
Vivono in luoghi insoliti e molto spesso, vengono visti solo di notte.
Questa apparente ambiguità nella natura dei Pipistrelli è raccontata in molti racconti popolari.
Per esempio, in diverse tribù indiane del Nord America si narra, si narra che un’aquila, un falco e altri uccelli modellarono il primo Pipistrello e il primo scoiattolo volante da due creature simili a topi.
Questi simil topi desideravano partecipare a un gioco con la palla in cui gli “animali non volanti” sfidavano gli uccelli.
Poiché erano quadrupedi, le creature simili a topi chiesero prima se potevano giocare con altri animali, che includevano un orso, un cervo e una tartaruga.
Ma gli animali più grandi si prendevano gioco di quanto fossero piccole queste creature e le cacciavano via.
Quindi le piccole creature si rivolsero all’aquila, il capitano della squadra degli uccelli.
Gli uccelli ebbero pietà delle creature simil topi e modellarono le ali per uno di loro, con la testa di un tamburo fatto di pelle di marmotta, creando così il primo Pipistrello.
Poiché non era rimasta abbastanza pelle per modellare un altro Pipistrello, gli uccelli stesero la pelle tra gli arti anteriori e posteriori dell’altra creatura, formando il primo scoiattolo volante.
Con l’aiuto del Pipistrello e dello Scoiattolo volante, gli uccelli vinsero il gioco della palla, con l’agile Pipistrello che segnò il gol della vittoria.
Gli Apache raccontano che Jonayaiyin, un eroe che ha combattuto i nemici dell’umanità, uccise diverse aquile e donò le loro piume a un Pipistrello, che lo aveva aiutato a fuggire dal nido delle aquile. Successivamente, piccoli uccelli rubarono le piume al Pipistrello, il quale tornò da Jonayaiyin per chiederne altre.
Frustrato, Jonayaiyin alla fine disse al Pipistrello: “Non puoi prenderti cura delle tue piume, quindi non ne avrai più”.
“Molto bene”, disse il Pipistrello, “merito di perderle, perché non potrei mai prendermi cura di quelle piume”.
Nelle isole Figi, invece, si narra che i Pipistrelli abbiano avuto origine, quando un topo rubò le ali di un airone.
In India, la leggenda racconta che i Pipistrelli erano originariamente un tipo di uccello infelice.
Questi uccelli andavano nei templi e pregavano per essere trasformati in umani, finchè le loro preghiere furono esaudite, ma solo in parte: ricevettero denti, capelli e volti umani, ma per il resto rimasero simili a uccelli.
Allora, si vergognavano così tanto di incontrare gli altri uccelli, che iniziarono ad uscire solo di notte, pregando durante il giorno di essere trasformati di nuovo in uccelli.
In due favole di Esopo, la natura ambigua dei Pipistrelli si trasforma in duplicità del loro carattere.
Una di queste favole racconta di un Pipistrello , che prese in prestito denaro per un’impresa commerciale, che fallì.
Il Pipistrello dovette poi nascondersi durante il giorno, per evitare i creditori.
Greci e Romani si riferivano alle persone che erano attive di notte come “Pipistrelli”.
Apparentemente, infatti, molte di queste persone avevano comportamenti notturni, per evitare coloro a cui dovevano dei soldi.
Il filosofo greco Cherefonte era chiamato “il Pipistrello”, perché lui, come l’animale, durante il giorno si nascondeva e filosofeggiava, per poi farsi vedere di notte.
La reputazione oscura dei Pipistrelli si è ulteriormente rafforzata dalla loro associazione con Halloween e Samhain, il periodo dell’anno in cui il tempo dei lunghi giorni di luce inizia a volgere al termine e inizia il periodo buio dell’anno.
È questo il momento in cui si credeva, che il velo tra questo mondo e l’altro mondo si assottigliasse e che esistesse uno stato di liminalità (persona o luogo considerato intermedio, o in uno stato di transizione).
Ciò permette di attraversare i confini e di far tornare i morti e gli spiriti degli Inferi a visitare la Terra.
Si credeva che i Pipistrelli, visti come creature liminali, fossero in grado di attraversare questa barriera.
Ricordiamoci che, in molte culture umane, le caverne erano viste come porte d’accesso agli Inferi e i Pipistrelli emergono spesso dalle caverne al crepuscolo, quando il giorno si fonde con la notte.
Il mondo sotterraneo è spesso associato ai morti, ma è forse l’associazione con i ‘vampiri’ l’aspetto più sinistro dei Pipistrelli.
Ma stiamo attenti!
Su oltre 13.000 specie, solo tre si nutrono di sangue ma, nonostante ciò, rimane ancora una caratteristica fortemente sinistra che li lega strettamente al Vampirismo.
I Pipistrelli vampiro furono scoperti nel XVI secolo in America centrale e meridionale.
Sebbene i Pipistrelli avessero già da tempo una sinistra reputazione, la loro aggiunta al folklore europeo dei vampiri è arrivata dopo.
Fu da queste tradizioni che i Pipistrelli vampiri furono considerati creature soprannaturali e ‘succhiasangue’.
Sebbene sia noto che i Pipistrelli vampiri attacchino gli esseri umani e i grandi animali, di solito non sono mortali, anche se è noto che trasmettano la rabbia.
A volte questi animali, come nel mito, lasciano un morso a due punte sulla vittima.
Il romanzo, Dracula , di Bram Stoker, ha incoraggiato l’associazione la fama dei vampiri, cosa che è stata ampliata e abbellita in seguito da altri scrittori.
I miti crebbero con la produzione teatrale del 1927, che associava ulteriormente Dracula ai Pipistrelli.
Altri film e romanzi continuarono su questa scia, ancora oggi perpetuata nella letteratura occidentale, nei film, in televisione, nel teatro, nell’arte e nella maggior parte delle forme di media.
Il simbolismo celtico associa i Pipistrelli agli Inferi e all’essere un “navigatore spirituale“.
Poiché esso si appende a testa in giù, i Celti hanno dato a questa creatura notturna il valore simbolico della trasposizione, simile alla rinascita.
Il folklore celtico avverte che un Pipistrello causa problemi, se rimane impigliato nei tuoi capelli.
Si credeva che se un Pipistrello scappava con una ciocca dei capelli di una persona, questa avrebbe avuto sventure.
I primi Cristiani credevano che i Pipistrelli fossero piuttosto simili ai topi e quindi simboli del diavolo o dell’oscurità.
Molti credevano che questi animali condividessero la lussuria sessuale del diavolo, o che fossero rappresentanti di Pan, il Dio dai piedi biforcuti, che suonava i suoi flauti in celebrazione della natura e della sessualità.
Nell’isola di Mann, vedere un Pipistrello indica cambiamento nel tempo.
Si ritiene che vedere i Pipistrelli al tramonto volare in giro, preannunci il bel tempo.
Il libro di Thomas Crofter Croker, ‘Fairy Legends and Traditions of the South of Ireland’, racconta la credenza che Fate, Phooka e spiriti disincarnati possano assumere la forma di Pipistrello.
Altri racconti descrivono un essere femminile simile a un pipistrello chiamato Cyhiraeth, simile a una Banshee, ma il suo richiamo predice la morte.
Oltre al suo grido, che è un presagio di morte, Cyhiraeth può anche sbattere le ali per segnalare che la morte è imminente.
La tradizione celtica associa anche creature simili a Pipistrelli a potenti spiriti femminili.
Ciò si trova anche in un racconto dell’isola di Mann, in cui Tehi Tegi è un’incantatrice e maga, che seduce gli uomini, apparendo come una bella donna che cavalca un cavallo bianco.
Una volta che ha attirato gli uomini in un fiume, si dice che si trasformi in un Pipistrello, mentre il suo cavallo si trasforma in una focena (mammifero marino, simile a un delfino).
È in quel momento, che le sue vittime si rendono conto di essere in acque più profonde di quanto pensassero e si inabissano verso la morte.
In Scozia, una credenza narra che se un Pipistrello piomba in picchiata e vola verso est, è considerato presagio di sfortuna, quindi si consiglia di non uscire da casa.
Fortunatamente, ci sono anche credenze che descrivono in maniera positiva i Pipistrelli.
Nell’antico Egitto, si credeva che i Pipistrelli potessero alleviare o curare molti disturbi tra cui calvizie, febbre mal di denti e problemi di vista.
Lo sterco di Pipistrello, posto sopra l’apertura di una porta, impediva l’ingresso di malattie che trasportavano demoni.
In Cina, il Pipistrello è un simbolo di felicità, longevità e buona fortuna e la sua immagine si trova espressa nell’arte e nell’artigianato.
Anche il numero di Pipistrelli visti ha un significato.
Due Pipistrelli sono più fortunati e cinque rappresentano le cinque benedizioni di lunga vita, ricchezza, onore, salute e morte naturale.
I Cinesi mangiano anche Pipistrelli, poiché ritengono che promuovano la longevità.
Gli esperti di Feng Shui usano i simboli dei Pipistrelli, per attirare la felicità e soddisfare i sogni.
Pipistrelli con monete d’oro in bocca vengono spesso posizionati a ovest o nord-ovest di una casa, per aprire il ‘Chi’ per una famiglia felice e l’aiuto di persone importanti.
Appendilo alla tua porta, per salvaguardare la casa dalle malattie.
In India è considerato sfortunato parlare di Pipistrelli di notte., in quanto potrebbe farti perdere qualcosa di valore.
In Giappone, i Pipistrelli sono anche di buon auspicio ed i loro simboli compaiono su varie opere d’arte, per incoraggiare l’esaudimento dei desideri.
In questo Paese, inoltre, gli ideogrammi per “pipistrelli” e “fortuna” hanno la stessa pronuncia.
Il Pipistrello, infatti, viene spesso utilizzato insieme a pesche e altri simboli, nelle arti e decorazioni giapponesi, per amplificare il significato di buona fortuna.
Sebbene il simbolismo di un Pipistrello sia associato alla fortuna e alla felicità, questo animale è anche il simbolo del caos e dei disordini, forse a causa dei suoi schemi di volo apparentemente frenetici o irregolari.
Il supereroe della DC Comic, Batman, si affida all’aspetto sinistro dei Pipistrelli, per incutere paura ai criminali.
Sarebbe bene sapere, che i Pipistrelli sono una parte importante degli Ecosistemi e delle economie di molte parti del Mondo.
Mangiano insetti, eseguendo il controllo dei parassiti, e impollinano anche specie di piante, oltre a diffondere semi.
Oltre cinquecento specie di piante si affidano ai Pipistrelli per l’impollinazione, tra cui durian, banana, mango, guava, cacao e agave.
Questo metodo d’impollinazione si chiama ‘chiropterofilia‘.
Inoltre in alcuni Paesi, tra cui il Regno Unito, i Pipistrelli sono considerati una “specie indicatrice” e la stabilità della loro popolazione è monitorata, per cercare cambiamenti nella biodiversità.
Nonostante tutte le associazioni sinistre, i Pipistrelli svolgono un ruolo essenziale nell’ambiente, contribuendo notevolmente al benessere dell’umanità.
Perciò, diamo loro il riconoscimento che meritano, perché se i Pipistrelli dovessero scomparire, dovremmo davvero iniziare a temere…
Alcune curiosità sui Pipistrelli:
⇒ Gli escrementi di Pipistrello, chiamati guano, sono uno dei fertilizzanti più ricchi.
⇒ Il Pipistrello più grande del Mondo è la “volpe volante”, che vive sulle isole del Pacifico meridionale, con un’apertura alare fino a 1,80 mt.
⇒ I Pipistrelli possono vivere più di 30 anni e alcuni possono volare a una velocità di 95 km orari.
⇒ Questi animali possono mangiare fino a 1.200 zanzare all’ora.
⇒Più della metà delle specie di Pipistrelli negli Stati Uniti sono in grave declino o sono elencate come in pericolo, anche a causa di malattie.
⇒Alcuni Pipistrelli vanno in letargo nelle caverne durante i freddi mesi invernali.
⇒La Bracken Bat Cave, in Texas, ospita la più grande colonia di Pipistrelli del Mondo.
Spiritualmente, il Pipistrello, che arriva nella tua vita, significa un presagio di cambiamento.
Ti chiede di prestare attenzione ai segni intorno a te.
La transizione può sembrare spaventosa all’inizio, ma devi lasciar andare le tue vecchie abitudini e schemi ,che non servono più alla tua chiamata superiore, in quanto ostacoleranno solo la tua crescita.
Può simboleggiare la morte, ma non deve essere una morte letterale.
Invece, potrebbe essere che qualcosa potrebbe finire: un lavoro, uno spazio vitale, una relazione o persino pensieri antiquati su te stesso e sul tuo ruolo nel più ampio schema delle cose.
E il Pipistrello è qui, per rendere questo cambiamento il più agevole possibile ed alleviare il dolore associato.
Il Pipistrello ti aiuta ad affrontare ciò che temi di più: abbracciando ed affrontando la tua mortalità e trascendendo le paure di perdita e cambiamento, puoi trovare un potere e una connessione spirituale maggiori.
Se, invece, il Pipistrello è il tuo animale totem, sei un individuo altamente sensibile, estremamente consapevole di ciò che ti circonda.
Hai abilità potenti quando si tratta di vedere attraverso l’illusione.
Riesci ad andare dritto al cuore delle cose, tendi ad essere socievole e hai legami familiari molto forti.
Sei un individuo premuroso, hai eccellenti capacità comunicative e usi il tocco, quando comunichi.
Hai elevate capacità percettive e potresti avere sogni profetici. Sei in grado di adattarti facilmente a qualsiasi situazione in cui ti trovi.
Il Pipistrello ti insegna ad affrontare l’oscurità e ritrovare la luce vista nella rinascita.
Devi affrontare le tue più grandi paure e iniziare un nuovo capitolo della tua vita, in modo da poter superare le barriere emotive, che ti impediscono di intraprendere questo viaggio fisico o spirituale.
Come mutaforma, ispira la trasformazione.
È tempo di seguire quelle nuove idee, intuizioni ed emozioni con cui potresti non avere familiarità.
Abbraccia le possibilità che l’Universo ha in serbo per te.
Se stai cercando la saggezza, il Pipistrello è un segno che il tuo sé superiore ti sta aiutando ad affinare il tuo senso del vero vedere.
Nello Sciamanesimo, la medicina dei Pipistrelli si lega direttamente alla capacità dello sciamano di camminare tra i mondi.
Il Pipistrello rappresenta sia la morte che la vita, la fine e l’inizio.
Volare con il Pipistrello significa fidarsi dei propri doni psichici e avere fiducia in se stessi.
Il Pipistrello come ‘famiglio‘ rappresenta e porta la fortuna.
Sognare i Pipistrelli può essere un potente presagio di energia negativa.
§ Sognare un Pipistrello nero: indica imminenti disastri personali, quindi sii diligente nel discernere se è il momento di condurre una pulizia spirituale di te stesso e di ciò che ti circonda.
§ Sognare un Pipistrello che vola: potrebbe essere simbolo di individui nella tua sfera personale, che sono vampiri energetici. Queste persone ti prosciugheranno ogni risorsa (finanziaria, emotiva e mentale) che hai.
§ Sognare un Pipistrello cieco: è un simbolo letterale che ti avverte di stare all’erta riguardo a una situazione in cui potresti trovarti “cieco”. Prendi questo come un presagio per prestare molta attenzione ed essere estremamente perspicace, quando indaghi e consideri tutti i fatti nascosti e ovvi.
§ Sognare un Pipistrello bianco: il bianco è il colore della purezza e dell’ascensione, quindi i sogni su un Pipistrello bianco possono simboleggiare la morte di una persona vicino a te.
Nei tatuaggi, il Pipistrello può simboleggiare il potere della percezione, la consapevolezza psichica e i ricordi della mortalità e della vita eterna.
Può rappresentare buona fortuna, salute e prosperità o invocare l’energia del caos o la magia
In linea con la tradizione orientale, un tatuaggio di cinque Pipistrelli può rappresentare le cinque virtù di salute, ricchezza, longevità, morte facile e naturale e felicità.
Due Pipistrelli possono simboleggiare ‘Sho-Hsin’, il Dio della longevità.
PIANETA: Saturno
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Capricorno
CHAKRA: 6° Ajna, Terzo occhio
Gli Opossum (o Sarìga) appartengono ad una famiglia di marsupiali mammiferi americani, chiamata Didelfidi, che comprende 75 di specie, per la maggior parte arboricole, ma si cibano anche di rettili, uccelli e piccoli mammiferi.
Le specie più conosciute sono Opossum comune ed Opossum della Virginia.
Nelle Antille, gli abitanti si cibano di Opossum, che vengono cacciati di notte, abbagliandoli con delle torce.
Fortunatamente, dal 17 febbraio 1989, in Francia è specie protetta.
Le persone con il Totem Opossum sono molto intelligenti, preferendo usare il loro cervello e il loro ingegno, invece della loro forza fisica per ottenere ciò che desiderano.
Capiscono come usare il diversivo e la strategia in tutte le situazioni.
Queste persone hanno anche l’abitudine di uscire dal nulla e poi ottenere il successo, sbalordendo spesso chi non se lo aspettava proprio da loro.
Chi possiede il Totem Opossum è conosciuto dai suoi coetanei come individuo molto sensibile e con i piedi per terra.
Si muove molto bene anche in situazioni di gruppo e tende a salire in cima alla vetta senza dare nell’occhio.
Man mano che le scelte di carriera vanno avanti bene, diventa un grande mago, stratega, pubblicista o stilista.
L’Opossum, in ogni sua forma, ti insegna come trovare soluzioni rapide a problemi complicati e rinnovare e resuscitare te stesso.
Molti di noi avranno sentito l’espressione ‘giocare a fare l’Opossum’!
Questa frase si riferisce al comportamento di questo animale, di fingere di essere morto come strategia per allontanare gli aspiranti predatori.
In realtà, questo detto è estremamente fuorviante, perché gli Opossum non scelgono di fare il morto’ ma, quando sono spaventati, hanno un interruttore di spegnimento automatico nel loro sistema nervoso.
Durante i periodi in cui la paura diventa eccessiva, l’Opossum cade in uno stato catatonico e, per questo motivo, Opossum simboleggia comportamenti ingannevoli, tradimenti, illusioni, misure protettive e risoluzione dei problemi.
Siccome gli Opossum alla nascita sono ciechi, questa condizione li costringe a fare affidamento sull’istinto e ad affinare i propri sensi per sopravvivere.
Quindi, lo Spirito animale Opossum è un’eccellente guida con cui lavorare, quando si sviluppano le proprie intuizioni e si scoprono verità nascoste, comprese le comprensioni spirituali.
Inoltre, l’Opossum non vive a lungo ma, nonostante ciò, l’animale aiuta e protegge i suoi piccoli a causa della loro vulnerabilità. Pertanto, lo Spirito animale Opossum, allo stesso modo, protegge spiritualmente le persone giovani che si stanno imbarcando in una ricerca piena di sentimento.
In alcune zone del Messico, le donne portano ciondoli di Opossum per garantire un parto sicuro.
Alcuni guerrieri Nativi americani guardavano all’Opossum come un insegnante e un modello.
Infatti, quando erano in pericolo mortale, i guerrieri si fingevano morti, proprio come questo animale, finché l’avversario non era abbastanza vicino da colpirlo.
Vedere un Opossum è sicuramente di buon auspicio, anche se sta predicendo una sfida in arrivo, lo fa in un modo che ti dà l’avvertimento di cui hai bisogno per esserne preparato.
Inoltre, generalmente gli Opossum sono forti presagi di fecondità: non solo significano fertilità abbondante, ma predicono e rappresentano genitori protettivi e rispettosi.
Quindi, sono sicuramente di buon auspicio, per coloro che vogliono metter sù famiglia.
In alternativa, è bene augurale per chi sta desiderando del bene per un familiare o un amico, o per chi sta aspettando una gravidanza (arriverà).
Un possibile presagio negativo associato agli Opossum, ha a che fare con le minacce esterne in quanto, visto che sono animali timidi e pacifici, possono suggerire una minaccia in arrivo.
Ma potrebbe anche significare, che qualcuno ti sta nascondendo un segreto.
Un incontro con un Opossum può essere un segno, che devi proteggere te stesso e la tua famiglia da cattive energie, o persone cattive, che vogliono approfittarsi di te in qualche modo e che sei circondato da persone che si fingono false solo per ottenere ciò che vogliono.
Pratiche spirituali come la preghiera e la meditazione a volte possono fornire una protezione significativa.
Vederne uno morto, potrebbe indicare la fine di un ciclo di vita particolare, oppure che la fine dei tempi di pace è vicina.
Infine, avvistarne uno di giorno, cosa insolita visto che sono animali notturni, in quanto i loro occhi sono permanentemente dilatati, può essere preso come un presagio di cose da capovolgere.
Questo è particolarmente vero per la natura, in quanto la vita sulla Terra dipende dal ritmo circadiano.
Quindi, presta particolare attenzione alla salute e al benessere dei tuoi animali domestici, o pensa a tutto ciò che cresce, anche nel tuo giardino.
Insomma controlla e cerca qualcosa di innaturale, che potrebbe impedire la vigorosa abbondanza di Madre Terra.
Sognare Opossum riguarda la tua lotta tra il bene e il male, e può avere diversi significati, che possiamo interpretare solo noi, in quanto unici conoscitori della nostra situazione effettiva.
Ø Devi appianare alcuni punti difficili nella tua situazione o relazione, devi stare al passo con la vita, altrimenti rimarrai indietro.
Ø Il sogno indica il tuo livello di stress o la tua vulnerabilità, devi dirigere meglio le tue energie.
Ø L’Opossum attira l’attenzione sugli aspetti spensierati dell’infanzia, durante la quale non dovevi preoccuparti degli obiettivi.
Ø Sei in grado di tenere sotto controllo la tua rabbia e la tua aggressività.
Ø Tu o qualcuno è opportunista.
Ø Il tuo sogno afferma i tuoi sentimenti subconsci di gelosia verso una persona in particolare.
Ø Ti senti indifferente a una situazione.
Ø Devi essere disposto a correre un rischio per andare avanti verso i tuoi obiettivi.
Ø Hai bisogno di essere rivitalizzato e sollevato.
MESSAGGIO PER CHI E’ GUIDATO DALL’OPOSSUM
“Sii intelligente nel raggiungere la tua vittoria e aspettati l’inaspettato.
Stai sempre alla ricerca di inganni e bugie.
Usa il tuo cervello, l’elemento sorpresa e un po’ di insistenza,
per raggiungere i progressi che desideri.
La strada per il successo è spesso lastricata di lotte e sfide.
Non essere costretto a fare qualcosa che va contro i tuoi principi,
per paura di ferire i sentimenti di qualcuno, in quanto non puoi
rendere felici tutti e non TUA responsabilità farlo.
Quando scegli di non partecipare, stai scegliendo ciò che è meglio per te,
senza finire per fare qualcosa di cui poi ti pentirai.
Sei chiamato a sfidare lo status quo e superare in astuzia le persone
che desiderano ingannarti e tradirti.
Non essere troppo veloce nel fidarti delle persone, anche quelle che conosci da più tempo: non è sbagliato tenerli a distanza,
soprattutto se il tuo istinto ti dice qualcosa, che ti fa sentire così.”
ELEMENTO: Terra
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Capricorno-Acquario
Il corpo della libellula è esile, ma attraversa ballando la tempesta
-Proverbio giapponese-
Libellula è un genere di insetti appartenente all’ordine degli Odonati, che contiene circa 5000 specie, il cui nome deriva dal latino ‘libra’ = bilancia, in quanto nel volo mantiene le ali orizzontali.
Può raggiungere i 50 km orari, si nutre di insetti, che afferra silenziosamente e divora in volo, cosa che ne fa temibile predatrice, sia in aria che in acqua (dove si riproduce).
Simbolo di metamorfosi e trasformazione, la Libellula ispira, chi lo possiede come Totem, a realizzare i cambiamenti necessari nella propria vita, per poter raggiungere il proprio pieno potenziale.
Quando questo Spirito animale si presenta nella tua vita, è un’indicazione che è tempo di cambiare.
Proprio come la Libellula cambia colore man mano che matura, potresti essere chiamato a vivere e sperimentare te stesso in modo diverso.
Rimani aperto al compimento del tuo viaggio personale.
La Libellula è uno dei primi insetti alati, che abita la Terra da oltre 300 milioni di anni.
In confronto, le prove dei primi esseri umani risalgono a soli 2,8 milioni di anni. Come attestano antichi manufatti, i significati delle Libellule hanno incuriosito i nostri lontani antenati, proprio come intrigano noi oggi.
In tutto il Mondo, la Libellula è vista come simbolo di autorealizzazione, trasformazione, cambiamento e persino rinascita.
Il Giappone ha fatto della Libellula il suo emblema nazionale, come simbolo di gioia e rinascita.
Secondo una leggenda giapponese, 2.600 anni fa l’Imperatore Jinmu, il mitico fondatore del Giappone, scalò una montagna.
Mentre guardava giù dalla vetta, disse che il Giappone sembrava una Libellula. In un’altra versione della storia, l’imperatore Jinmu viene morso da una zanzara mortale, ma viene salvato perché una Libellula mangia la zanzara.
In alcune tradizioni dei Nativi americani, è anche simbolo delle anime dei defunti.
Presso gli Zuni (popolazione amerindia), questo insetto simboleggia raccolti abbondanti.
Una leggenda racconta la storia di una tribù Zuni, che dovette lasciare rapidamente la sua terra.
Nel farlo, erroneamente abbandonò due bambini i quali, per tenersi occupati, iniziarono a realizzare un pupazzo a forma d’insetto, con erba e mais.
Quando la terra divenne sterile perché non veniva curata, i bambini iniziarono a morire di fame.
Quindi, il pupazzo-insetto volò via per cercare la Dea del grano.
La Dea del grano tornò e rese di nuovo fertile la terra, in modo che i bambini potessero mangiare.
In cambio del favore, il pupazzo-insetto chiese un compagno, con il quale nacquero dei figli, le Libellule.
Per i Maya, la Libellula era l’animale emblematico della Dea della creatività, Ixchel.
E si narra, che le ali e le canzoni magiche della Libellula l’abbiano fatta rivivere, dopo essere stata quasi uccisa.
Nel folklore svedese, la Libellula era vista negativamente.
Infatti anticamente, gli Svedesi la chiamavano ‘bilancia del diavolo’ (djävulens stålverk) .
Essi pensavano che il corpo della Libellula assomigliasse a uno strumento di pesatura (stadera) e che il Diavolo la usasse, per pesare le anime delle persone.
Inoltre credevano che, se una Libellula gli ronzava intorno, stava misurando il peso della loro anima.
In Cina, la Libellula simboleggia l’estate, ma anche il cambiamento e l’instabilità.
Nel Feng Shui, una Libellula raffigura felicità e nuovi inizi.
Posizionare in casa o sul posto di lavoro una figura artistica di Libellula, può aiutare a portare nuove intuizioni e cambiamenti positivi.
Come altri animali spirituali, la Libellula funge da guida per aiutarti a navigare nel tuo percorso di vita qui sulla Terra.
Ti ricorda che sei qui per imparare ed evolvere.
Nata nell’acqua, la Libellula si evolve per diventare un essere aereo, quindi l’acqua rappresenta il tuo subconscio e l’aria è il tuo intelletto.
La tua guida spirituale della Libellula ti ricorda di assecondare la tua curiosità intellettuale, per imparare ed evolvere in questa vita.
Quando la Libellula è la tua guida spirituale, presta attenzione ai tuoi sogni e alle idee che ti vengono in mente, apparentemente dal nulla.
Lo spirito della Libellula ti aiuta a trasformare le tue idee creative e i tuoi progetti “empirici”, in realtà nel mondo materiale.
La Libellula simboleggia anche che il cambiamento è imminente.
Questo cambiamento può essere una trasformazione personale, un cambiamento in un’area della tua vita o un cambiamento nella tua relazione con qualcun altro.
Tuttavia, come la farfalla, la Libellula vive da adulta solo per un breve periodo di tempo, quindi, ti ricorda anche di cogliere l’attimo e vivere la vita al massimo: “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.
Spiritualmente, la Libellula porta con sé l’energia spirituale del numero 4, grazie alla sua caratteristica principale di avere quattro ali.
Queste ali le consentono la rapidità di afferrare la preda, la capacità di librarsi sul posto e l’agilità di volare in tutte e quattro le direzioni, senza muovere il corpo.
Sono le 4 ali che le danno forza ed equilibrio.
Il numero 4 rappresenta il completamento, la perfezione e un periodo di riposo dopo un intenso lavoro, armonia (yin/yang) e manifestazione.
Offre energia stabilizzante e le basi per lanciarti nel tuo prossimo progetto o obiettivo.
Le ali di Libellula sono associate all’elemento ‘aria’, che rappresenta le attività mentali, i pensieri e l’immaginazione e che, in molti modi, è l’elemento in cui sogniamo.
Quindi, le ali di Libellula sono la convergenza di un sogno con la realtà e l’armonia spirituale, che lo alimenta fino alla maturità.
Se trovi ali di Libellula, le sogni o le vedi in visioni, potrebbe essere un buon momento per riguardare le basi e le strutture della tua vita.
Può essere un invito a iniziare una nuova pratica spirituale, che puoi implementare nella vita quotidiana, come tenere un diario, meditazione, yoga o varie tecniche di guarigione energetica.
Possono anche chiederti di guardare i tuoi obiettivi e sogni, per vedere quanto bene si armonizzano con la tua realtà attuale.
Magari sogni di avere una vita, ma attualmente stai camminando nello spirito opposto a quel sogno.
Potrebbe trattarsi di fare un lavoro che non ti piace, di avere una relazione malsana o di avere un comportamento auto-sabotante, che ti impedisce di avere successo.
Ancora più importante, le ali di Libellula sono un buon promemoria per celebrare i successi che hai ottenuto finora nel tuo viaggio, e ringraziare per le solide basi che hanno impostato, per farti partire per il tuo prossimo obiettivo.
Se sogni una Libellula, in generale può significare che sta per avvenire un cambiamento o una trasformazione nella tua vita.
Se hai provato ansia nel tuo sogno, devi affrontare le ragioni di quelle emozioni, mentre sei nel tuo stato cosciente.
Può anche indicare che qualcosa nella tua vita potrebbe non apparire come sembra, o è un’illusione.
In alternativa, il sogno può anche rappresentare instabilità, volubilità o attività, che sei sempre in movimento.
Sognare che stai mangiando questa creatura, suggerisce che una passione ti consuma, anche a rischio di offendere o ferire i sentimenti degli altri.
Un’altra spiegazione, nel sognare una Libellula è che hai alcune false credenze e percezioni.
Le attività in cui sei attualmente impegnato sono sconsiderate e ti presentano come inaffidabile e irresponsabile.
In questo momento, le cose non sono come sembrano e la tua rovina è imminente.
Quindi il suggerimento è di dare un’occhiata più da vicino alle cose, guardare oltre ciò che percepisci e cancellare le distorsioni emotive.
Un insetto iridescente color arcobaleno di questo tipo segnala una luce interiore emergente.
Come un Sigillo, ora sei in grado di esprimere la tua immaginazione creativa e intuizione.
Adesso è un momento di guarigione e trasformazione per te, significando una nuova elevazione della coscienza.
Tatuarsi una Libellula dice al Mondo, che sei una persona spontanea e che abbraccia il cambiamento e le nuove opportunità.
Parla anche della tua fede in un Mondo, al di là dell’immediato giorno per giorno della nostra vita fisica.
Questo simbolo mostra che sei concentrato sulla tua crescita spirituale e sull’interesse per l’antica saggezza.
Oppure che credi nelle fate!
“a blackbird
near the biscuit-jar
widow’s eyes”
-Barbara Anna Gaiardoni-
(Haiku Dialogue – The Haiku Foundation February 22, 2023 Guest Editor Nancy Brady)
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Il Merlo (Turdus merola) è un uccello onnivoro lungo fino a 25 cm., con un piumaggio in genere completamente nero (maschio) o marrone scuro (femmina), con becco e contorno degli occhi giallo acceso tendente all’arancione.
Generalmente, il Merlo vive in coppia isolata, ma tende a diventare più sociale e radunarsi in stormi durante le migrazioni.
Il Merlo è l’uccello che inizia a cantare per primo la mattina, quando ancora non sorge il sole.
Una leggenda racconta che, anticamente, i Merli avevano un piumaggio bianco.
Un giorno, un Merlo, incontrando una gazza che deponeva delle pietre preziose e dell’ oro nel cavo di un albero, le domandò dove le avesse prese.
La gazza rispose che, per averle, avrebbe dovuto cercare un ingresso al mondo sotterraneo e offrire i propri servigi al principe delle ricchezze, che in cambio gli avrebbe lasciato portare via dal suo regno, tutto ciò che fosse riuscito a tenere nel becco.
Però c’era un avvertimento: non bisognava toccare niente di ciò che avrebbe trovato nelle altre sale.
Invece il Merlo si fece tentare dalla polvere d’oro e vi immerse il becco.
Subito, un orrendo mostro gli gettò addosso fumo e fiamme, provocando una densa coltre nera, con cui il Merlo, fuggendo per un soffio, macchiò per sempre il suo piumaggio, e il suo becco resto colorato dalla polvere d’oro in cui lo aveva immerso.
Nella tradizione francese, il Merlo è l’ uccello detentore dell’eterna giovinezza, oltre che possedere
magia e la capacità di passare nell’ Altro mondo.
L’uccello è in grado di rivelare i profondi segreti del “Altro mondo” e di portare il suo ascoltatore in un altro luogo, come al tramonto quando esso canta la mistica melodia, nel magico momento intermedio fra il giorno e la notte.
Per i Celti, il Merlo è associato alla Dea Rhiannon, la cui leggenda narra che gli uccelli di Rhiannon sono tre Merli appollaiati, che cantano sull’albero della vita ai confini con i mondi ultraterreni.
Il loro canto mette l’ascoltatore in uno stato di trance, che gli consente di recarsi nei mondi paralleli.
Per i Druidi, il canto dei Merli di Rhiannon addormenta gli uomini o getta su di loro un incantesimo, cosicché non si accorgano del trascorrere del tempo.
Vedere due Merli posati insieme, si considera un buon presagio.
In Europa, i Merli sono associati a San Kevin, perché sembra che facessero il nido nella sua mano.
Pertanto, avere Merli che nidificano nel vostro ambiente, va considerato come segno benefico.
In molte culture indiane, i Merli sono un simbolo del grano e per questo motivo sono considerati sacri in molti contesti.
Nella mitologia di Arikara e Mandans (tribù di Nativi americani), i Merli sono i servitori della Corn Mother (figura mitologica delle tribù del Nord America, responsabile dell’origine del mais).
Alcuni Sioux credevano che, quando stormi di Merli mangiavano i loro raccolti, era una punizione divina per non aver onorato adeguatamente il grano.
La medicina del Merlo è anche usata nei rituali della “Danza del Sole” delle tribù Arapaho.
Gli Hopi considerano i Merli dei guardiani direzionali, associati agli Inferi.
Si narra che una famiglia di Merli, padre, madre e tre piccolini, viveva su una grande quercia di un giardino, che apparteneva a un ricco nobile.
Il 28 gennaio, papà Merlo partì alla ricerca di cibo per la sua prole sempre affamata.
Essendo una giornata soleggiata e serena, mamma Merla, credendo che la primavera fosse vicina, uscì dal nido cantando e cominciò a deridere messer Gennaio, dicendogli con l’aria burlona, che come mese invernale non valeva niente, perché non era affatto freddo.
Gennaio, furibondo, per vendicare il suo onore, chiese tre giorni a Febbraio, che da quella volta restò con ventotto.
Gennaio trasformò quei tre giorni in una ghiacciaia, mandando la temperatura sottozero e la neve e il gelo colpirono i piccoli Merli, che rischiarono di congelare.
Per questo motivo, la Merla decise di rifugiarsi con i figlioletti in quel tepore che usciva dai comignoli della villa padronale, per rimanervi almeno fino al ritorno del suo compagno.
Papà Merlo, arrivando infreddolito con qualche vermiciattolo nel becco per la sua famiglia, rimase anche lui nel comignolo per ore e ore, aspettando la fine del freddo.
Quando la famigliola uscì fuori, il primo Febbraio, era diventata col piumaggio nero come la pece, in quanto il fumo del camino aveva impregnato totalmente le loro penne.
Da quel momento in poi accadde la stessa cosa, anche ai loro discendenti che, di generazione in generazione, nascevano neri come corvi.
Da ciò, gli ultimi tre giorni del mese di Gennaio furono ribattezzati i “Giorni della Merla” e ritenuti i più freddi dell’anno.
Nella simbologia esoterica, il Merlo indica doti diplomatiche, intelletto, capacità di superare i propri blocchi emozionali.
I suoi segnali servono per trovare il proprio potenziale nascosto, migliora il rapporto con le persone, facendo evolverle attraverso il cammino spirituale.
Sprona a prendere una decisione, a non rimanere quindi più nell’attesa, assumendosi così le proprie responsabilità senza averne paura.
La visione del Merlo preannuncia l’ inizio di una serie di “coincidenze” su cui si dovrà lavorare.
Imparare ad ascoltare il suo canto, significa darsi una possibilità di sviluppare la propria parte sensoriale.
Solitamente, sognare un Merlo riflette un proprio stato inattivo, un senso di pigrizia e nessuna voglia di agire, oltre a segnalare le gesta poco oneste di qualcuno.
Simboleggia la mancanza di motivazioni, di interessi, la gelosia, le calunnie e la tentazione.
E’ da sottolineare però che tutte le difficoltà, di cui è foriero il Merlo, siano di breve durata.
–Sognare un Merlo: qualcuno sta sparlando del sognatore, dicendo anche cose molto cattive e in malafede.
–Sognare Merlo bianco : probabilmente è scattato qualcosa in sè, forse si è in un periodo di maturazione, nel quale si è compreso, che nella vita bisogna agire e non restare a guardare il tempo che passa. Infatti, il colore bianco nei sogni riflette un cambiamento che, associato alla figura del Merlo, simboleggia la pigrizia messa da parte.
–Sognare Merlo che parla : se nel sogno il Merlo parla, sta facendo da tramite con l’inconscio del sognatore. Sarebbe utile cercare di ricordare cosa abbia detto. In alternativa, il sognatore è troppo ingenuo e crede a tutto ciò che gli viene detto. Occorre vagliare con più attenzione i consigli e le opinioni altrui.
–Sognare Merlo in casa : potrebbe riflettere i dubbi, che si hanno su qualcuno della propria famiglia o sul proprio partner, in quanto il Merlo riflette le gesta poco oneste di qualcuno vicino.
–Sognare Merlo ferito : potrebbe indicare una prima scintilla, una scossa, qualcosa che fa male al sognatore, ma che sa di dover fare. Rimanda a qualcosa molto difficile da risolvere o da riprendere. Non bisogna mollare.
–Sognare Merlo in gabbia : simboleggia un equilibrio con il proprio lato pigro, che viene messo in gabbia. In alternativa questo sogno, può significare che una persona scaltra, che ha cercato di imbrogliare il sognatore, ha avuto quel che si meritava.
–Sognare Merlo morto : il nemico è sconfitto, quindi ci si può rilassare. Oppure, la propria pigrizia ormai è finita.
–Sognare il canto di un Merlo: buone notizie, novità gradite.
–Sognare di uccidere un Merlo: avete il forte desiderio di zittire qualcuno che vi sta danneggiando con i suoi pettegolezzi. Fatelo, ma con garbo ed astuzia!
–Sognare di insegnare a parlare ad un Merlo: il sognatore cerca di imporre troppo le proprie idee e questo non porterà buoni frutti.
Se nella propria vita, nella propria casa, arriva un Merlo, si tratta di un ottimo auspicio.
Significa che si è pronti ad aprirsi a nuove sorprese, ad una nuova comprensione delle forze della Natura, che hanno iniziato a confluire positivamente nella propria vita.
Sta per iniziare il cambiamento che si desiderava nella propria vita, per il quale si è prima dovuto imparare delle nuove lezioni, prima di una nuova fase.
Occorre accogliere, abbracciare ed accettare il cambiamento, renderlo parte della propria vita e del proprio mondo.
Il Merlo aiuta a guardate sempre avanti e mai indietro, come quando si è alla guida.
Nello specchietto retrovisore si getta lo sguardo solo per un attimo, il resto del tempo si guarda dritto, osservando ed accettando ciò che sta per venire e che arriverà.
ELEMENTO: Aria
Il Bisonte è un mammifero appartenente alla famiglia dei Bovidi, comprendente 6 generi, di cui soltanto due sono sopravvissute: il Bisonte americano ed il Bisonte europeo.
Questo animale ha una struttura fisica particolare, con la parte anteriore del corpo più sviluppata dei quarti posteriori, per cui presenta una gobba piuttosto pronunciata.
Le corna, più piccole rispetto a quelle di altri bovidi, sono ricurve verso l’alto.
L’habitat tipico del Bisonte è la grande prateria nordamericana, nella quale un tempo viveva in enormi branchi, dal Messico al Canada del Sud.
Arrivati i colonizzatori europei, che lo chiamarono “Buffalo”, iniziarono una crudele caccia al Bisonte, per privare anche gli Indiani di un’importante fonte di sostentamento.
Il leggendario Buffalo Bill (William Frederick Cody) si vantava di aver abbattuto oltre 4000 capi.
All’inizio della caccia, in Nord America si contavano circa 70 milioni di esemplari che, in poco più di un secolo, si ridussero a 600.
Nel 1901, fu fondata l’Associazione “Amici del Bisonte”, la quale si prodigò per salvare i Bisonti da sicura estinzione.
Oggi, circa 50.000 Bisonti vivono in parchi e riserve, dal Messico all’Alaska, rimanendo comunque specie a rischio di estinzione.
Il Presidente americano Theodore Roosevelt, nonostante fosse un appassionato cacciatore, promosse il salvataggio del Bisonte.
Il Bisonte è il simbolo per eccellenza della forza soprannaturale.
Esso veniva venerato dalle tribù dell’America del nord, le quali erano solite rappresentare la divinità assoluta (il Grande Spirito) con un Bisonte bianco, corrispondente al nome di Wakan Tanka.
Per i nativi americani, ancora oggi, il Bisonte rappresenta un animale sacro; essi interpretano seriamente ogni segnale o sogno, sulla base della tradizione sviluppata nei secoli.
La simbologia della vita, in base al Bisonte, significa seguire i cicli della natura, agire in accordo con essa e non inventarsi regole astruse per sentirsi superiori, quando invece si sta attuando un comportamento innaturale, come chi si critica.
Una leggenda narra, che una femmina di Bisonte bianco portò in dono una pipa sacra agli esseri umani, in cui nel tabacco usato vennero unite tutte le forze della natura, che avrebbero portato le preghiere del popolo agli spiriti, rendendo visibili i desideri degli Indiani alla divinità che li avrebbe accolti ed esauditi.
Il Bisonte insegna, che tutte le cose sono presenti in abbondanza quando noi impariamo a rispettarle e ad accettarle con riconoscenza, perché è fondamentale apprezzare tutti i regali che riceviamo e augurare anche agli altri che il regno di Wakan Tanka venga a loro.
Questo animale indica che ogni cosa si può ottenere, ma solo con l’aiuto del Grande Spirito del Bisonte bianco.
Nella tradizione cinese, il Bisonte è associato a Hsi Ho, la madre cinese. Simboleggia fortuna e speranza.
Anche il Bisonte fa parte della storia di Lao Tsu, filosofo del VI secolo, noto come il padre del Taoismo e l’autore del testo, il “Tao Te Ching”.
Quando fu deluso dall’avidità e dai desideri dell’uomo, cavalcò un Bisonte e andò fuori dalla Cina.
Poco dopo, scrisse le sue filosofie (Tao).
In molte popolazioni asiatiche, sia antiche che moderne, il cranio e / o le corna di Bisonte rappresentano forza e abbondanza.
Il Bisonte, come amuleto, protegge contro la miseria, la fame e il freddo; aiuta a sviluppare forza e costanza, a rimanere legati alla Madre Terra, apprezzando i doni quotidiani che ci offre e a completare la nostra vita sia dal punto di vista psichico che da quello spirituale.
Esso, quindi, rappresenta l’abbondanza, insegna che tutte le cose sono presenti in abbondanza, quando impari a rispettarle e ad accettare con riconoscenza, come doni dello Spirito.
E’ essenziale apprezzare tutti ciò che riceviamo ed augurare lo stesso al prossimo.
Spiritualmente, questo animale invita anche a preservare il domani, per le generazioni successive, per mostrare gratitudine attraverso le benedizioni.
Nel mondo in cui si vive, si deve recuperare la propria coscienza per ringraziare sinceramente ogni giorno per i quattro elementi, per il cibo che si prende, per i doni che sono stati concessi, per le forme di vita che ci accompagnano lungo la strada, per avere tutto intorno a noi, per imparare ad amare.
Secondo la cosmologia dei Sioux e di altri Indiani nordamericani, al momento della creazione del mondo un Bisonte è stato collocato nel nord-ovest, per contenere le acque del mare.
Le zampe del Bisonte rappresentano le quattro età della vita.
Ogni anno questo Bisonte perde un pelo e quando li perderà tutti, il nostro mondo sarà finito.
Ognuna delle zampe del Bisonte corrisponde a una delle quattro età del ciclo terrestre e i Sioux dicono che, ormai, ai giorni nostri il Bisonte è quasi completamente nudo e ha solo una zampa sinistra.
Se il Bisonte è il tuo animale totem, sei fedele ed amorevole a coloro che ti sono più vicini.
Sei anche protettivo nei loro confronti.
Ti sentirai appagato, sapendo di avere tutto ciò di cui hai bisogno, per vivere una vita che prosperosa.
Molto probabilmente, sei un individuo con i piedi per terra, che sente una profonda connessione con il Grande Spirito.
Come animale potente, puoi evocare lo spirito del Bisonte, quando hai bisogno di forza di mente, corpo e spirito.
Le persone che hanno il Bisonte come animale totem, sono spesso le persone che portano fardelli, siano essi propri o di qualcun altro.
Sono la proverbiale spalla su cui piangere.
Spesso insegnano agli altri (con l’esempio) come sostenere i propri fardelli o come “ripagarli” ed aiutare gli altri.
Nel complesso, il Bisonte rappresenta la gioia nell’atto di vivere.
Gioia attraverso le interazioni con le persone e le credenze spirituali.
Gioia derivante dal vivere una vita piena di gratitudine e dal prendersi cura di se stessi e degli altri.
Se vedrai mai dei Bisonti, ricorda il loro significato spirituale.
Sii grato per quel momento e ringraziali, per le lezioni che ti hanno insegnato sulla vita e sulla tua stessa esistenza.
Nei Sogni:
SOGNARE UN BISONTE: propositi tenaci/viaggio
BISONTE INFURIATO: inibizioni e complessi
BISONTE CHE SCAPPA: profitti e soddisfazioni
ESSERE INSEGUITO DA UN BISONTE: conoscenza di persone importanti
MANDRIA DI BISONTI: fare attenzione all’organizzazione della propria vita, soprattutto agli errori, per i quali non potrebbe esserci un rimedio.
Nei Tattoo:
Abbondanza, Connessione al Grande Spirito, Spiritualità profonda, Centralità della Terra, Libertà, Grande Forza, Onore al sacrificio degli altri, Lealtà, Protezione, Auto-Sacrificio.
Vuoi conoscere gratuitamente quale è il tuo Animale Totem?
Scrivimi a: madameblatt@yahoo.it
“Un Asino carico di sale guadava un fiume. Scivolò e cadde nell’acqua, dove il sale si sciolse. E l’Asino, ritrovandosi più leggero, fu molto lieto dell’accaduto. Un’altra volta, giunto con un carico di spugne sulla riva di un fiume, credette che, se vi si fosse lasciato cadere, ne sarebbe uscito più leggero, e così a bella posta scivolò nell’acqua. Accadde però che le spugne si imbevvero e l’Asino, non più capace di uscire dalla corrente, perì annegato.
Allo stesso modo, gli uomini non s’avvedono che sono i loro stessi maneggi a precipitarli nella disgrazia”
-Esopo-
L’Asino è un mammifero del genere degli Equini.
E’ un animale domestico da millenni, utilizzato dall’uomo principalmente come animale da lavoro e come mezzo di trasporto per cibo e merci, in particolare per carichi pesanti o traini.
Gli Asini sono noti per la loro ostinazione e testardaggine, anche se in realtà si tratta di istinti di conservazione dell’animale.
Infatti, è difficile forzare un Asino a fare qualcosa che sia o gli sembri contrario ai propri interessi.
Per questo motivo, l’Asino è considerato anche un simbolo di ottusità e ignoranza
Fin dall’antichità, l’Asino è stato considerato anche un animale molto dotato ed attivo sessualmente.
Nella mitologia greca, Apollo fece crescere orecchie d’Asino al re Mida, perché prediligeva la musica del flauto di Pan e non quella del suo liuto.
Inoltre, collegavano l’animale a Saturno, in relazione con la materia, la terra, l’isolamento, la fine delle cose, ed era venerato perché considerato coraggioso, oltre ad essere associato al dio Marte e a Dioniso.
Nell’antico Egitto, l’Asino aveva un significato importante, soprattutto nella mitologia, ed era utilizzato per raffigurare il dio Seth, con l’immagine di Asino rosso, una delle entità più temibili tra tutte quelle che l’anima del morto doveva incontrare nel suo percorso verso l’oltretomba.
I Caldei consideravano l’Asino un messaggero di morte, la divinità che vi si presiedeva si manifestava inginocchiata su un Asino.
Per i popoli dell’Anatolia, l’Asino era simbolo di regalità e di saggezza, mentre per gli Ittiti le lunghe orecchie asinine erano un segno di sapienza, al contrario delle caricature medievali che ritraevano laici ed ecclesiastici con grandi orecchie d’Asino significanti il peccato d’orgoglio ostinato.
In Cina, l’Asino bianco era la cavalcatura degli immortali taoisti.
In India è la cavalcatura del Re dei Morti.
In esoterismo, l’Asino rosso ha il significato di condurre l’individuo nelle prove della vita che deve superare.
Secondo le antiche credenze popolari, se si prelevavano tre peli dalla criniera nera di un Asino e si mettevano in un sacchetto al collo di un ammalato, facevano guarire dalla pertosse.
Oppure, sempre contro la pertosse, si doveva far passare nove volte il bambino sotto la pancia di un Asino, ma anche metterlo in groppa dell’animale, in corrispondenza dei peli che formano una croce.
Invece, per guarire da ferite di serpenti e scorpioni, era sufficiente mangiare il polmone di un Asino.
Per proteggere un bambino dalla paura, era necessario coprirlo con la pelle di un Asino.
A causa della conformazione a croce dei peli dell’Asino sulla sua schiena, si credeva che nemmeno il diavolo potesse assumere le sue sembianze.
Come gli altri animali, anche l’Asino può presagire cambiamenti climatici infatti, se tende le orecchie e raglia, sicuramente la pioggia è in arrivo.
L’Asino rappresenta a livello microcosmico la sensualità ed i bassi istinti dell’uomo, per questo motivo gli è associato il colore Rosso.
Nei sogni:
-Vedere un Asino: grandi soddisfazioni.
-Gruppo di Asini: in arrivo liti e discussioni.
-Asino nella stalla: guadagno e fortuna.
-Asino che raglia: maldicenze.
-Asino che rotola a terra: malattia.
-Asino che dorme: in arrivo imprevisti noiosi
-Asino che scalcia: in arrivo imprevisti sgradevoli.
-Asino grigio: possibile inganno in famiglia.
-Asino bianco: denaro in arrivo.
-Asino nero: lite.
-Asino fulvo: scoppio di collera pericoloso.
-Asino con carico: fortuna e benessere.
-Asino morto: rovina e disperazione.
-Asino malato: ricchezze a rischio.
-Acquistare un Asino: buoni affari.
-Essere inseguiti da un Asino: desideri erotici inappagati.
-Cavalcare un Asino: buona riuscita in un’impresa.
-Cadere da un Asino: sfortuna in amore.
-Accarezzare o baciare un Asino: evitare di compiere scelte sentimentali azzardate, non lasciarsi travolgere dalla passione.
-Asino che entra in casa: qualche energia inconscia, qualche istinto sta risalendo a livello della coscienza. Potrebbe essere un invito ad essere umile, prudente, parsimonioso, attento alle spese; o anche a lavorare sodo.
-Asino che ride: anche quando ci sono fatiche e sacrifici da fare, si può comunque avere la soddisfazione e la contentezza nel cuore, perché si sa di compiere il proprio dovere.
-Asino che piange: una parte di sé è sofferente, o senso di colpa verso qualcuno.
-Asina: rappresenta una donna che si conosce, o comunque un’immagine del femminile. Se l’asina è incinta o partorisce, è un sogno positivo, che annuncia novità, creatività, progresso; potrebbe anche alludere ad una reale gravidanza.
-Asinello: rappresenta una parte di sè, un ricordo della propria infanzia, o anche un bambino che si conosce.
-Picchiare o uccidere un Asino: si sta cercando di reprimere certi comportamenti che si percepiscono come sbagliati, o come difetti di carattere.
“Le allodole, amiche della luce del giorno e paurose delle ombre del crepuscolo, quella sera in cui san Francesco passò dal mondo a Cristo, si posarono sul tetto della casa e a lungo garrirono roteando attorno. Non sappiamo se abbiano voluto a modo loro dimostrare la gioia o la mestizia, cantando. Esse cantavano un gioioso pianto e una gioia dolorosa.”
Assisi, 3 ottobre 1126
L’Allodola (Alauda arvensis) è un uccello passeriforme, diffuso in Euroasia.
E’ lunga circa 18 cm. ed è caratterizzata da un piumaggio di colore marrone, leggermente striato di nero nella parte superiore, più chiaro in quella inferiore, nonché da un piccolo ciuffo erettile, che mostra solo se allarmata. La sua coda è corta , così come le sue larghe ali, e bordate di bianche.
Si nutre prevalentemente di semi, vegetali (semi, germogli, foglie), arricchendo la dieta con insetti nel periodo della riproduzione, ma anche di germogli di cicuta, pianta tossica per l’uomo.
Al mattino della bella stagione, si innalza in volo verticalmente, cantando con la sua voce cristallina (tanto che William Shakespeare la chiamava “la messaggera dell’alba”), per poi precipitare rapidamente e ritornare in alto, riprendendo il canto.
Ciò ha dato origine ad una ricca simbologia, facendone anche un animale esoterico.
L’ Allodola ha l’abitudine di fare il nido nei campi di frumento, quando esso è ancora in erba, come narra, fra gli altri, La Fontaine in una sua fiaba, “L’alouette e ses petits avec le maître d’un champ“.
Nella mitologia nordica, l’Allodola è custode dei campi e spirito del grano.
Gli Antichi erano affascinati dal suo volo rapido ed ascensionale, credendola messaggera degli Dei, capace di unire terra e cielo, simbolo dell’immortalità dell’anima.
Nella tradizione greca, l’Allodola era l’emblema di Artemide.
Alcuni testi indiani, indicano l’Allodola come esempio di saggezza e spiritualità.
Allodola, in sanscrito, si dice bharadvaja = “colui che canta” e, tra l’altro, è anche il nome di uno dei saggi del Mahabharata (uno dei più grandi poemi epici dell’India) che, secondo la leggenda, fu nutrito proprio da questo piccolo uccello.
San Bonaventura di Bagnoregio (cardinale, teologo e filosofo del 1200), alla morte di San Francesco, narra che centinaia di Allodole volarono sopra la casa del defunto, nonostante fosse notte inoltrata, per ricambiarlo dell’affetto ricevuto.
Per i Galli era un animale sacro, considerato uccello augurale.
L’Allodola era uno dei più importanti uccelli sacri per i Celti, lasciando così traccia nel folklore bretone, in quanto considerata simbolo di buona fortuna e protezione.
La zampa dell’uccello era riprodotta su talismano, perché conferiva al suo portatore uno spirito vittorioso sulle avversità.
In generale, l’Allodola è simbolo di evoluzione (quando rapidamente sale in cielo) e di caduta (quando discende velocemente verso la terra).
Rappresenta l’unione tra cielo e terra, l’esaltazione giovanile, gioia e voglia di vivere.
Un’antica storia narra, che una delle tre battaglie di Britannia, quella di Arderyde, scoppiò a causa di un nido d’Allodola. Infatti, la prima legione arruolata in Gallia, dopo la conquista dei Romani, fu chiamata Alauda (appunto allodola).
L’Allodola è nota per il suo canto melodioso. Canta anche mentre vola, a differenza della maggior parte degli altri uccelli, che canta solo quando si appollaia.
Questo indica allegria e ci ricorda di trovare gioia nella nostra vita.
L’Allodola è anche ottima imitatrice delle canzoni di altri uccelli. Forse questa sintonia è la ragione per cui è considerata una messaggera nella religione e nella mitologia.
Nel mito di Lakota / Dakota, le Allodole erano i messaggeri del dio Itokaga (Okaga). Itokaga era la rappresentazione del vento del sud. Il sud è la direzione del sole ed è portatore di calore, luce e vita. Pertanto vedere un’Allodola in un prato è una buona notizia, perché l’uccello porta abbondanza e raccolto imminente.
L’Allodola ha una forma a mezzaluna sul petto. La forma a mezzaluna indica spesso qualità lunari e la luna è spesso collegata al concetto di sé. Pertanto l’Allodola riflette il viaggio interiore, che è spesso associato all’auto-scoperta. Ciò va di pari passo con il suo canto, qualcosa che, per gli umani, è spesso considerata un’attività intima e un profondo riflesso del sé interiore.
L’Allodola ci incoraggia ad esplorare il nostro io interiore e cantare ad alta voce.
Quando l’Allodola entra nel nostro campo visivo, ha un messaggio speciale da trasmettere.
La creatura ci chiede di rifiutare di essere trascinati giù e di farci schiacciare da preoccupazioni terrene. Ci invita a riconoscerle per quello che sono veramente, vale a dire capire che continueranno ad angustiarci, solo fino a quando ognuna di loro non sarà stata sufficientemente assorbita e compresa da noi.
L’Allodola ci porta quindi a ricordare di aprire le nostre ali, per sollevarci sopra la vita terrestre e percepire una visione più ampia di tutta la vita, in modo che, con un canto di gratitudine e ringraziamento nei nostri cuori, possiamo sollevare non solo il nostro spirito e la nostra anima, ma anche quelli di tutto il mondo.
Ha anche il potere di garantirci il dono della comprensione, ispirandoci e mostrandoci come possiamo fare la nostra parte, per rendere il nostro mondo più pacifico e piacevole in tutte le sue forme di vita.
Essendo l’Allodola simbolo di connessione con il potere del suono, della musica e della voce, farne un tatuaggio è augurio che la propria voce consegua grande potere, magia ed incisività.
N.d.A.: Quante volte abbiamo sentito l’espressione “specchietto per le Allodole?”
Il significato si riferisce ad un comportamento che ha lo scopo di ingannare le persone ingenue con lusinghe e prospettive interessanti, in quanto i cacciatori usano uno strumento (proibito dalla legge), formato da una o più palette che girano, coperte da frammenti di specchio e mosse da un meccanismo a molla o da un motorino elettrico. Questo attrezzo, illuminato dal sole, inganna le Allodole e le attira nella rete preparata dai cacciatori.
“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.”
Albert Einstein
L’Ape è un insetto originario dell’Europa, Africa e parte dell’Asia, in seguito introdotta nei continenti americano ed australiano.
Nel 1758, fu classificata da Linneo col nome di “Apis mellifica”.
Nella società animale è l’insetto più studiato ed ammirato.
Nell’alveare, essendo una società matriarcale, vivono una regina (unica femmina fertile), circa 100.000 operaie (femmine sterili che difendono e mantengono la colonia), circa 2.000 maschi (fuchi, destinati esclusivamente alla riproduzione).
Compito della regina è di deporre le uova e di assicurare la coesione della colonia; essa è provvista di un pungiglione, che usa quasi esclusivamente per uccidere le regine rivali, sue sorelle.
Le Api imparano a distinguere i segnali identificativi dei loro simili, effettuando una auto ispezione, per riconoscere il proprio odore ed associarlo a quello delle loro sorelle. In alcuni casi, all’ingresso di ogni colonia è presente un’Ape operaia vigilante, che indaga tramite l’olfatto, per concedere o meno l’accesso alla visitatrice.
L’Ape è un indicatore biologico della qualità dell’ambiente e, attualmente, rappresenta una delle emergenze ecologiche in corso. Infatti, le Api muoiono per varie cause, non sempre del tutto identificate: cause ambientali, mutamento climatico, la “varroa” (acaro parassita), altri antagonisti naturali, otre all’uso indiscriminato dei fitofarmaci.
L’Ape ha un valore simbolico ricollegato alla sua operosità, per la sua capacità di trasformare il polline in miele, pertanto si accomuna al lento lavoro iniziatico.
In esoterismo, si dà un grande valore alla produzione del miele, che serve alla preparazione dell’ambrosia, bevanda sacra presso i Celti, i Germani ed i Greci, o della cera, per la composizione delle candele, oggetti rituali e sacri.
L’Ape è l’emblema dell’eterna rinascita e del rinnovarsi della natura, perché sparisce nei mesi invernali e ritorna in primavera.
Nell’antico Egitto l’Ape, paragonata all’anima, riportava in vita il defunto, qualora entrasse dalla sua bocca. Gli Egiziani credevano che, per la luce ed il colore dorato del miele, l’ Ape fosse nata dalle lacrime del Dio Sole “Ra”. Quando le sue lacrime caddero a terra, vennero trasformate in Api, che costruirono arnie e produssero miele. Per questo motivo, la cera d’Api era onorata come sacra e le candele, fatte con la cera d’api, venivano usate unicamente dai capi spirituali.
La cera era usata dagli Egizi anche per la mummificazione. Però il termine “mummia” non è di origine egizia, ma deriva dall’arabo “mum” o “moum”, cioè la cera con cui i figli del Nilo impregnavano le fasce nelle quali avvolgevano i cadaveri, ma che pure i Persiani e gli Sciiti adoperavano, per ricoprire i loro morti, al fine di impedirne la decomposizione.
Nella cultura greco-romana, le sacerdotesse di Eleusi erano chiamate “le Api”. La statua della Diana di Efeso mostra la dea circondata da diversi animali tra cui le Api, per esprimere la ricchezza della natura.
Agli occhi degli antichi, era una messaggera, che “viaggiava sui sentieri della luce”, portando con sé i messaggi che gli uomini inviavano agli Dèi.
I Greci erano soliti consacrare le Api alla Luna e Platone, nella “Dottrina della Trasmigrazione delle anime”, sosteneva che le anime delle persone oneste e placate rinascessero sotto forma di Api.
In Grecia, lo stesso Zeus fu nutrito del solo miele da sua madre Melissa. Il nome di Melissa deriva dal greco “meli” =miele e significa, letteralmente, “colei che offre il miele”. Melissa, in origine, era dunque considerata un’Ape mellifera, la regina di tutte le Api.
Melissa fu definita “vergine Dea”, perché aveva la facoltà di essere autogenerativa, proprio come le Api che possono riprodursi senza l’ unione sessuale con il maschio. Quando Zeus crebbe, per ringraziare la principessa delle sue dolci cure, decise di liberarla del suo semplice corpo di donna mortale e la trasformò in Ape. Le api, inoltre, chiesero a Zeus (divenuto un dio) di poter avere un pungiglione, per potersi difendere dagli uomini che rubavano il miele. Zeus non gradì la loro richiesta, ma le accontentò, avvertendole che, qualora avessero usato il pungiglione, avrebbero pagato con la vita.
In Gran Bretagna, le Api erano anche chiamate “uccelli di Dio”; in Germania, “uccelli di Marte”.
Gli antichi Babilonesi ( 1600 a. C. circa) veneravano il dio Mithra, che era rappresentato come un leone che teneva nelle sue fauci un’Ape.
Presso i Celti, il miele era utilizzato dai Druidi, per preparare i medicinali e l’idromele, bevanda sacra utilizzata durante cerimonie e matrimoni. Essi erano soliti allevare le Api in tronchi cavi o in alveari fatti di corde di canapa o paglia, al limitare delle foreste dove terminavano i campi coltivati ed i pascoli.
I Celti consideravano le Api messaggere degli Dei, simbolo di perfezione, saggezza e immortalità dell’anima, perché erano in possesso di una conoscenza segreta derivante direttamente dall’oltretomba.
Le Api erano creature associate alla conoscenza del futuro ed all’ispirazione divina.
Esistevano delle antiche leggi druidiche irlandesi, “Leggi di Brehon”, che proteggevano le Api e gli alveari.
Sull’isola di Man, rubare Api era considerata un’offesa capitale. L’alveare stesso, era l’immagine di una comunità ideale, riproposta nelle tombe-alveari o nelle camere iniziatiche.
Durante la Santa Inquisizione, si credeva che una strega, che avesse mangiato un’Ape prima di essere catturata e interrogata, avrebbe sopportato le torture senza rendere confessione.
Per il Cristianesimo, l’Ape era simbolo di castità e virtù: da qui la credenza secondo cui le Api causino un forte ronzio poco prima di mezzanotte della vigilia di Natale, in onore del bambin Gesù.
Un’altra leggenda narra, che dalle lacrime di Gesù fuoriuscirono delle Api. Sant’Ambrogio paragonò la Chiesa all’alveare ed i membri di una comunità alle Api, le quali sono in grado di cogliere il meglio da ogni fiore.
San Bernardo di Chiaravalle considerava l’Ape un simbolo dello Spirito Santo, probabilmente perché si pensava che le Api vivevano solo del profumo dei fiori, dando così un’immagine di grande purezza e continenza.
La Massoneria utilizzava l’Ape come simbolo dell’operosità laboriosa di tutti i Fratelli.
Una delle tante leggende su questo insetto narra che le Api debbano essere informate della morte del loro apicoltore, altrimenti se andranno o moriranno. Se invece muore il capofamiglia, nel momento in cui l’estinto verrà portato fuori per il funerale, gli alveari devono essere girati dalla parte opposta.
Oppure, quando un’ape vola, un’anima ascende.
Inoltre, che una persona sarebbe stata accolta alla vita ultraterrena, se un’Ape fosse stata presente al momento della sua morte.
Il ronzio delle Api nell’alveare è, altresì, connesso con la profezia oracolare femminile e l’uso dei mantra. Infatti, il sacro OM, strumento della pratica religiosa e meditativa induista, se correttamente intonato, dà origine ad un suono molto simile al ronzio delle Api. Questo mantra ed il suo suono, quindi, sono collegati all’omphalos, il centro, “il grande alveare”, la sede dell’enunciazione sacra e della vibrazione ronzante della vita.
Oltre alla simbologia legata al successo, prosperità e buoni risultati nel lavoro, disciplina, società regolata, lavoro di squadra, sforzo collettivo, amore felice e fertiile, l’Ape ha anche un significato negativo, di minaccia, fastidio e pensiero molesto.
Nel folklore comune:
-se le Api sciamano dall’alveare verso la vegetazione, vi sarà una morte in famiglia.
-le Api non vanno mai spostate il venerdì santo, altrimenti moriranno.
-se molte Api entrano in alveare senza uscirne, sicuramente pioverà.
-molte Api, che volano nei pressi di un bambino che dorme, preannunciano una vita felice per quel bambino ma, se un’Ape muore in casa, la sfortuna è assicurata. Infatti, la cosa peggiore è uccidere un’Ape in casa perché energie negative pervaderanno l’abitazione per molti anni.
-presso le popolazioni del Mississippi è credenza comune che, se si sogna uno sciame di Api che si posa su una casa, certamente arriverà la malasorte.
-una ragazza vergine può tranquillamente passare attraverso un grosso sciame di Api senza essere punta mentre, se le Api rimangono stanziali in un alveare per molto tempo, presagiscono l’arrivo di una guerra.
– incise sulle tombe significano immortalità.
La tradizione vuole che le Api abbiano anche proprietà terapeutiche nella cura dei reumatismi.
Ora passiamo ai sogni:
– Sognare un’Ape gigante, può avere un significato positivo di successo e ricchezza, oppure uno negativo di minaccia e pericolo.
–Sognare un’Ape regina, rappresenta una figura femminile sessualmente potente, che tende ad accentrare su di sé tutte le attenzioni ed a sbarrare la strada ad altre donne.
–Sognare Api che inseguono o che pungono, rappresenta una minaccia, un pericolo di cui si ha paura. Questo sogno solitamente si presenta, se hai subito traumi di recente. senti perseguitato da qualcosa (persone moleste, pensieri, preoccupazioni). Possono essere anche un simbolo di rabbia e aggressività che ti ‘pungola’. La puntura d’ape può anche avere un significato l’innamoramento, il sentimento d’amore che si fa strada in te; potrebbe crearti spavento o confusione.
–Sognare Api addosso, sul corpo o che vengono vicino, è un buon auspicio. Ad esempio, sognarle in testa è in genere un buon sogno, perché la testa è la sede delle idee.
–Sognare api nelle orecchie, indica pensieri fastidiosi, sospetti, oppure maldicenze di cui si è oggetto.
–Sognare Api in bocca è simbolo di parole cattive che si è detto, pettegolezzi o problemi di comunicazione. Mangiare un’Ape è, invece, di buon augurio, perché si incorporano le sue qualità.
–Sognare Api sottopelle o nel naso, indica la necessità di liberarsi, di tirar fuori ciò che si ha dentro, per sentirsi meglio.
–Sognare Api in casa, porta fortuna, perché portano ricchezza, salute, prosperità, felicità.
–Sognare un alveare con il miele, o Api che fanno il miele, è molto positivo perché rappresenta ricchezza, prosperità, fortuna, felicità e realizzazione, sia nel lavoro che in amore.
–Sognare di allevare Api, annuncia fortuna e benessere.
–Sognare di uccidere un’Ape , o morta, rappresenta povertà o anche scarsità di idee. Però, se si tratta di un’Ape minacciosa, la sua morte può rappresentare la vittoria su un pericolo.
Nei tatuaggi, l’Ape è amata dalle donne, rappresenta protezione, simboleggia l’intraprendenza, la laboriosità e la famiglia.
Può rappresentare anche la richiesta di un messaggio da parte di qualcuno, la voglia di novità e cambiamento. I suoi segni distintivi, sono anche la purezza, l’intelligenza, il coraggio, la cooperazione.
Con il miele si possono fare incantesimi e legamenti, per addolcire o influenzare un giudice in un procedimento giudiziario, un prestito in banca, un datore di lavoro al quale si vuole chiedere un aumento, un insegnante a scuola, un amante col quale ci si vuole riconciliare, un parente che ci ha calunniato, un amico col quale si ha litigato per un motivo superfluo.
INCANTESIMO PER ATTRARRE L’AMORE
Ingredienti : Miele, vaso contenitore, carta, matita.
Prendere la carta e scrivere, per 3 volte, il nome della persona che si vuole riconquistare o trarre a sé.
Girare a 90° il foglio e scrivere il proprio nome 3 volte, facendo in modo che i due nomi si incrocino.
Concentrarsi su ciò che si vuole ottenere e scrivere il proprio desiderio attorno ai nomi, senza sollevare la matita, facendo in modo che le parole si colleghino. Finito di scrivere, si possono fare i punti sulle” i” e incrociare le “T”.
Piegare il foglio e metterlo dentro il vaso riempito con il miele. Facendolo, toccare il miele con le proprie dita, pronunciando ad alta voce la seguente formula:
“Così come questo miele è dolce, così sarà per me”.
Sigillare il vaso e metterlo in un luogo sicuro.
Accendere una candela sul tappo del vaso, nei seguenti colori, a seconda della motivazione:
-Candele marroni (situazioni di casi giudiziari, se si vuole addolcire un giudice o giuria).
-Candele rosse (amore appassionato).
-Candele rosa (per l’affetto di una persona).
-Candele bianche ( per uso generale).
Accendere la candela, una volta ogni settimana nello stesso giorno.
Buona fortuna!!!
I Ragni appartengono all’ordine degli Aracnidi, suddiviso in più di 100 famiglie, comprendenti oltre 45.000 specie.
Il loro corpo è suddiviso in due segmenti, cefalotorace e opistosoma, e posseggono 8 zampe.
Avendo l’intestino molto stretto, i Ragni non possono mangiare materiale e, quindi, sono costretti a rendere liquido il loro cibo con vari enzimi digestivi, per macinarlo finemente con l’apparato masticatorio.
Nella parte terminale del loro addome ci sono le filiere, dalle quali esce la seta, usata per avvolgere le prede e costruire le ragnatele.
La seta è considerata superiore a qualsiasi materiale sintetico finora elaborato, per leggerezza, tenacia ed elasticità.
I Ragni secernono un veleno per immobilizzare le prede, spesso molto tossico e pericoloso anche per l’uomo. Recentemente, gli scienziati stanno sperimentando il veleno dei Ragni, a scopo terapeutico o come insetticidi non inquinanti.
Nel 1973, lo Skylab 3 (Nasa), a scopo sperimentale, portò alcuni Ragni per studiarne il comportamento nello spazio, per vedere come avrebbero tessuto le ragnatele in assenza di gravità. Gli animali dapprincipio realizzarono ragnatele poco consistenti e disorganizzate poi, col passare del tempo, si adattarono al nuovo ambiente, mostrando grandi capacità di recupero.
Bisogna sapere che la maggior parte dei Ragni morde un essere umano, soltanto in casi estremi di autodifesa, oppure se è direttamente minacciato. E, nella quasi totalità dei casi, l’irritazione è poco più grave di un morso di zanzara o della puntura di un’ape. Però, alcune specie procurano morsi abbastanza seri dal punto di vista medico, per esempio i Loxosceles e le “Vedove nere”, che mordono solo se si sentono minacciati direttamente ed in modo insistente, anche se ciò può capitare incidentalmente.
In Cambogia e nel Venezuela meridionale, i Ragni in cucina sono considerati una prelibatezza gastronomica, avendo l’accortezza di rimuovere accuratamente i peli estremamente irritanti.
Da sempre, in tutte le storie e le mitologie, in tutto il mondo ed in tutte le epoche, i Ragni sono stati considerati il punto focale di molte fobie.
Nello stesso tempo, hanno sempre avuto un’interpretazione ambivalente, positiva e negativa.
Leggiamo alcuni esempi.
Spesso i Ragni hanno simboleggiato la pazienza, proprio per la loro tecnica di caccia, che consiste nel costruire la ragnatela ed attendere la preda appostandosi pazientemente, così come hanno anche significato il dolore e la malevolenza, a causa della tossicità del veleno di alcuni di loro.
Da vari popoli, il Ragno è stato visto come un essere creatore, da cui ha avuto origine il mondo, o come un benefattore dell’umanità, per averle donato il fuoco.
Infatti, nella mitologia africana, un “uomo-ragno” porta il fuoco dal cielo agli uomini; gli indiani Cherokee, invece, raccontano di Kananeski Amaiyehi, un ragno d’acqua, che riesce ingegnosamente a trasportare il fuoco in una ciotola.
Nello Sciamanesimo, il Ragno rappresenta uno spirito-guida saggio che, andando temporaneamente nel mondo dei morti, appare in visione agli apprendisti sciamani. Di solito assume la forma di un nano, che però si trasforma in una “creatura simile ad un ragno”.
Secondo alcune ricette di medicina popolare, per guarire dalla febbre, si doveva spaccare una noce e chiudervi all’interno un Ragno vivo, portandola addosso per 48 ore.
Oppure si doveva far mangiare un Ragno ad un ammalato, a sua insaputa, per guarirlo dalla malaria.
Così come alle donne lattanti con la febbre si consigliava di mangiare ragnatele, per evitare di contagiare il bambino.
Nei vasi delle farmacie, anticamente era un ingrediente immancabile la tela di Ragno.
Inoltre, l’alchimista Crollius consigliava di uccidere il Ragno da cui si era stati morsi, schiacciandolo sulla ferita, come antidoto infallibile contro il veleno immesso dall’animale.
I Ragni hanno anche una simbologia spirituale, legata al mondo dell’aldilà ed ai mondi sotterranei, Cielo, Inferi, ecc.
Nella cultura popolare europea è diffusa la credenza che l’anima, durante il sonno, possa uscire e rientrare dalla bocca sotto forma di Ragno.
Nella mitologia precolombiana si ritrova il legame fra il Ragno e la morte in senso positivo. Infatti, l’animale è visto come uno psicopompo, cioè guida delle anime dei defunti. Per esempio, la popolazione dei Chibcha (antico popolo colombiano) credeva che i defunti attraversassero il lago della morte su barche fatte di ragnatele.
Pertanto, il Ragno, oltre ad essere una guida per l’aldilà, acquista la funzione di ponte o di porta fra mondi che, solitamente, non sono comunicanti fra loro.
Nell’America del sud in particolare, la ragnatela è il mezzo per salire dal mondo inferiore al mondo superiore.
Invece, alcune tribù dell’America del nord associavano i Ragni all’inganno.
Greci ed Egizi consideravano la ragnatela come simbolo della complessità del destino.
In India, il Ragno e la ragnatela rappresentano l’ordine cosmico, di cui l’animale ne costituisce il centro.
Per gli Amerindi, il Ragno rappresentava il vento ed il tuono e proteggeva dai malanni.
Gli Incas praticavano la mantica, chiudendo un Ragno divinatorio in un vaso, che poi veniva scoperto dall’indovino: se nessuna zampa era piegata, l’auspicio era negativo.
In alcuni casi, il legame fra il Ragno e l’oltretomba implica che l’animale sia anche saggio ed in grado di consigliare l’uomo, così come farebbe un defunto.
Una leggenda narra che, quando Maometto in fuga dalla Mecca, si nascose con Abū Bakr (il primo califfo dell’Islam) in una grotta, un Ragno costruì miracolosamente la sua tela in pochi istanti, coprendo l’imboccatura dell’antro. Quindi, gli inseguitori credettero che da lì non fosse passato nessuno e proseguirono le ricerche altrove.
Gli antichi Romani veneravano il Ragno come un talismano, apportatore di fortuna e prosperità.
Una leggenda greca racconta, che la principessa libica Aracne acquisì una grande reputazione nel tessere e ricamare.
Era talmente abile, che si diceva fosse stata allieva di Atena, la dea delle filatrici e delle ricamatrici. Aracne, quindi, sfidò la dea la quale, travestitasi da vecchia, le consigliò di essere più modesta.
Aracne la offese, così Atena le si manifestò e la sfida ebbe inizio.
La dea ricamò una tappezzeria, raffigurando al centro i dodici Dei olimpici ed ai quattro lati, la sconfitta dei mortali che avevano osato sfidarli.
Aracne, di contro, filò gli amori poco onorevoli degli Dei.
Infuriata, Atena strappò l’opera di Aracne e la colpì con la spola.
La principessa, disperata, fuggì e s’impiccò, ma Atena la trasformò in Ragno.
I Ragni rappresentano anche il simbolo della creatività, che spingono l’uomo a liberarsi dai vincoli della routine e ad armonizzare emozioni o aspetti caratteriali in conflitto.
Si può ben affermare che il Ragno abbia colpito e stimolato l’immaginario umano, diventando spesso una creatura leggendaria. Tra le numerose attestazioni in proposito, è interessante il fenomeno del “Tarantismo”.
Considerato un fenomeno isterico convulsivo, in base a credenze ampiamente diffuse anticamente nell’area mediterranea ed in epoca più recente in Spagna, nel sud Italia (particolarmente nella provincia di Matera ed in Puglia), sarebbe provocato dal morso di Ragni.
I sintomi psicopatologici e psichiatrici sono caratterizzati da una condizione di malessere generale, simile all’epilessia o all’isteria, con offuscamento dello stato di coscienza e turbe emotive.
Sembra che il Tarantismo sia provocato dal morso di due tipi di Ragno: della Malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus) indolore ma pericoloso e della Tarantola (Lycosa tarantula), doloroso ma innocuo.
Di solito, le vittime più frequenti del Tarantismo erano giovani nubili donne in età da matrimonio e nel periodo estivo, in quanto durante la stagione della mietitura, le raccoglitrici di grano erano le più esposte al rischio di essere morse dal fantomatico Ragno.
Quindi, un gruppo di persone, avvalendosi di uno specifico apparato ritmico, musicale e coreutico, andava a domicilio della “malata” e, con un complesso rito terapeutico, oggetti ed ambientazioni rituali, riusciva a guarire la persona sofferente.
Ogni anno, ciclicamente, all’inizio del periodo estivo, e per molti anni, la persona colpita era colta da una forma di grave malessere che poteva essere guarita solo con il rito di cui sopra.
La persona ammalata si chiamava “tarantata”, nella convinzione che la causa fosse il morso della “taranta” (tarantola).
Infatti, secondo la leggenda, la tarantola con il suo morso provocherebbe crisi isteriche e la credenza popolare riteneva che alcuni musicanti fossero in grado, con la musica, di guarire o almeno lenire lo stato di “pizzicata”.
Tutto ciò, attraverso una suonata, che poteva durare anche giorni, cercando di trovare la combinazione adatta di vibrazioni con le note dei loro strumenti, in particolare il “tamburello”.
Attraverso la musica e la danza, era possibile guarire i “tarantati”, realizzando un vero esorcismo musicale.
Ogni volta che un “tarantato” presentava i sintomi, i musicisti andavano nella sua abitazione o nella piazza principale del paese, mettevano al centro l’ammalato e suonavano la “pizzica” o la “tarantella”.
Così, l’ammalato iniziava a danzare ed a urlare sfrenatamente per ore, fino allo sfinimento, guarendo. Infatti, si credeva che mentre egli consumava le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumava, fino ad essere annientata.
A questa leggenda è abbinata una spiegazione strettamente scientifica, in quanto sembra che il ballo convulso, accelerando il battito cardiaco, stimola abbondante sudore ed il rilascio di endorfine, favorendo così l’eliminazione del veleno.
La tradizione del Tarantismo è sopravvissuta fino ad oggi, con la Messa/Esorcismo del 29 giugno di ogni anno, presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Galatina (Le).
La festa patronale dei SS. Pietro e Paolo, a Galatina si svolge solitamente tra il 28 al 30 giugno, ed è una delle feste patronali più grandi del Salento, insieme con quella della “Focara” di Novoli, dedicata a Sant’Antonio Abate e quella di Sant’Oronzo a Lecce. Sembra che San Pietro e San Paolo furono nominati protettori della città quando, facendo tappa a Galatina durante i loro viaggi di evangelizzazione, riconoscenti della calda ospitalità ricevuta da un pio galatinese nel proprio palazzo, in cui ora è ubicata la Cappella, dettero a lui ed ai suoi discendenti il potere di guarire coloro che fossero stati morsi da ragni velenosi, detti in dialetto “tarante”. Sarebbe bastato bere l’acqua del pozzo posto all’interno della casa e tracciare il segno della croce sulla ferita.
E non dimentichiamo la famosissima “Notte della Taranta”, nata nel 1998 su iniziativa dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell’Istituto “Diego Carpitella”, che è una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa, festival di musica popolare che valorizza la musica tradizionale salentina, riproponendola e contaminandola con altri linguaggi musicali.
Si svolge ad agosto, in forma itinerante in varie piazze del Salento, iniziando solitamente da Corigliano d’Otranto e culminando nel mega concerto di Melpignano, al quale partecipano musicisti di fama nazionale ed internazionale, oltre a prevedere una presenza in piazza di circa 200.000 persone.
Purtroppo, secondo le ultime notizie pervenutemi ad oggi, quest’anno, ovvero 2020, a causa della pandemia che ha investito anche il nostro Paese, la “Notte della Taranta” non ci sarà.
Esotericamente, vedere un Ragno solitamente è un evento fortunato o piacevole.
In Scozia, una leggenda narra che Roberto I Bruce, re di Scozia, si fosse rifugiato in una grotta, dopo essere stato sconfitto in battaglia dagli Inglesi; disperando ormai di riprendere possesso del Regno, si disponeva a lasciare il paese per non farvi più ritorno. In preda allo sconforto, notò un Ragno che cercava di costruire la tela all’ingresso della grotta.
Nonostante vari tentativi falliti, l’ insetto non si arrese finché non completò l’opera, e ciò incoraggio il sovrano a continuare a combattere.
Si racconta anche che, alla nascita di Cristo, furono i Ragni ad adornare la grotta a Betlemme, la notte di Natale, per dare riparo alla Sacra Famiglia dal freddo.
E sempre un Ragno aiutò i Tre a fuggire dalla persecuzione di Erode, creando una grandissima tela protettiva sull’entrata della grotta, in cui si erano nascosti.
Per ringraziarlo, San Giuseppe lo benedì, assicurandogli che in nessuna casa sarebbe mai stato cacciato o ucciso, in quanto la sua presenza avrebbe significato ricchezza e felicità.
Ecco perché i Ragni in casa non dovrebbero mai essere uccisi.
In seguito, nacque l’Aracnomanzia, diffusa in Africa dove credono che i Ragni, con i loro movimenti contorti e disordinati, nascondano qualcosa di misterioso e significativo, che possa aiutare le persone a vedere nel futuro.
Nelle città africane, ci sono vari metodi seguiti sulla lettura dei movimenti dei Ragni.
In Camerun, i Bamun pensano che, quando un giovane deve cercare lavoro, dovrebbe consultare un indovino. Questi prende un rametto di bamboo nero (simbolo negativo), due rametti di bamboo bianco (simbolo positivo), e li unisce con del filo. Poi indica il giovane, il suo eventuale padrone ed il lavoro con altri rametti di bamboo, disponendo tutto nel nido di un Ragno. Se l’animale , quando esce di notte, dispone il bamboo (che rappresenta il giovane) sopra gli altri, egli avrà l’impiego, se lo dispone sotto non lo otterrà, se invece il bamboo nero sovrasterà gli altri rametti il giovane, sfortunatamente, rischierà di morire sul luogo di lavoro.
In generale, vedere un Ragno ha queste possibili interpretazioni:
–Ragno che tesse la tela al mattino: arrivo di periodo fortunato.
–Ragno che tesse la sera: novità di viaggi.
–Ragnatela sulla porta di casa: arrivo di un visitatore.
–Ragno che sale o scende appeso al proprio filo: fortuna. ATTENZIONE! Se, durante la discesa, raggiungerà il pavimento, l’auspicio sarà negativo.
–Ragno di mattina: dispiacere.
–Ragno a mezzogiorno: ansietà.
–Ragno di sera: perdita finanziaria.
–Ragnatela sulla finestra: buone notizie.
–Ragno tra i vestiti: denaro, lettere, messaggi.
–Ragno sul proprio corpo: fortuna.
–Ragnetto rosso: denaro, vincite al gioco.
–Ragno sulla parete: fortuna.
–Ragno con 7 zampe: ottimo auspicio.
Nei sogni, Jung dice che il Ragno rappresenta la parte più profonda dell’inconscio, che cerca di comunicare con la parte più “esterna”, che agisce durante la veglia. Per questo motivo, spesso si hanno sensazioni di paura, inquietudine e pericolo sognando un Ragno.
Invece Freud asserisce che il ragno rappresenta una figura femminile, solitamente la figura materna.
La madre, rappresentata in forma onirica dal Ragno, non incarna una figura positiva ma in realtà raffigura un complesso di Edipo non ancora superato, a causa di un comportamento materno oppressivo e forte.
Anche nei sogni, però, i Ragni hanno un significato ambivalente. Essi, da una parte, concretizzano un’inquietudine inconscia, sono un campanello d’allarme per qualcosa (o qualcuno) che l’inconscio considera pericoloso, allarmante o ambiguo.
Dall’altra, rappresentano l’espressione di qualità creative, simbolo di pazienza ed abilità nel costruire e ricostruire e di una positiva sublimazione delle energie psichiche.
Se si sogna:
–Ragno morto: vittoria su un nemico.
–Avere un Ragno in mano: cattivo auspicio.
–Essere morso da un Ragno: conflitto con la propria madre o con una figura femminile dominante nella propria vita.
– Mangiare un Ragno: si possiede il controllo su una situazione.
– Ragno che si arrampica su una parete: i desideri saranno presto realizzati.
–Ragno che scende su di sé dall’alto: si può sfuggire ad una relazione opprimente.
– Ragno che tesse la ragnatela: ricompensa per il proprio duro lavoro.
– Essere spaventati da un Ragno: cattivo rapporto con la propria madre, che ancora condiziona.
– Non essere spaventati da un Ragno: attenzione a truffe o raggiri che non si notano.
–Ragno nel letto: conoscenza di un uomo non affidabile.
–Uccidere o schiacciare un Ragno: superamento degli ostacoli.
L’emblema del Ragno è molto utilizzato nei tatuaggi.
Per esempio, si ritrova sulla pelle dei detenuti, simboleggiando la durata della pena (contando il numero dei giri della tela) o la natura dei crimini commessi.
Ovviamente il Ragno, anche nei tatuaggi, conserva il suo significato duale.
Pertanto, può rappresentare la pazienza, la forza di volontà, il raggiungimento della perfezione, la forza, il coraggio e la destrezza.
Ma anche la vendetta, l’astuzia utilizzata per il raggiungimento dei propri scopi, la malvagità.
Il Ragno senza tela significa smarrimento o indipendenza.
Il Ragno con la tela o appeso ad un filo, è un portafortuna, in quanto simboleggia la felicità e la ricchezza che questo animale porta sulla Terra, direttamente dal Cielo.