Tag:
aglio romano
L’Aglio orsino (Allium ursinum) appartiene alla famiglia delle Liliacee e cresce spontaneo in Europa e Asia; in Italia è presente in tutto il territorio, eccetto la Sardegna.
Vegeta talvolta a lato dei ruscelli, che penetrano in boschi densi, formando dei tappeti omogenei.
E’ una pianta erbacea perenne con fiori, bianchi e a forma di stella, riuniti in ombrelle.
Le foglie emanano un forte odore agliaceo quando vengono stropicciate e, quelle giovani, sono utilizzate per dare sapore ai piatti di pesce, insalate, formaggi teneri e patate lessate.
Sono commestibili anche i fiori.
Le proprietà di tutte le parti della pianta dell’Aglio orsino sono praticamente corrispondenti a quella dell’Aglio comune.
Terapeuticamente, dell’Aglio orsino si sfrutta principalmente l’azione depurativa.
La denominazione Allium non è facilmente ricostruibile, poiché sia la coltivazione, sia l’utilizzo di questa piantina risale ad almeno 3000 anni a.C.
Il termine era già in uso presso le popolazioni romane, ma si ritiene che la sua origine sia celtica.
Potrebbe derivare da “all” che significa caldo, cioè acre come l’odore dell’aglio appena degustato.
Anche i Greci conoscevano questa pianta “bruciante”, per il suo odore.
Mentre il nome specifico “ursinum” (degli orsi) forse in riferimento agli ambienti boschivi su cui preferibilmente cresce oppure, in base ad alcune credenze popolari, potrebbe derivare proprio dagli “orsi” che, appena svegliati dal letargo invernale, sarebbero ghiotti dell’Aglio orsino, col quale depurano l’organismo rimasto a lungo fermo.
In gergo è chiamato anche Aglio del diavolo, Aglio romano, Aglio selvatico, Cipolla della zingara, Ramsons.
Nell’industria, con esso si ricavano disinfettanti e repellenti.
In Germania, e probabilmente in altre parti dell’Europa Centrale, l’Aglio orsino ha acquisito una popolarità crescente nel giro di pochi anni.
In base a questa sua popolarità, molti hanno tentato di raccogliere la pianta selvatica, con la conseguenza che sono stati segnalati diversi casi di avvelenamento, dovuto all’esistenza di alcune piante tossiche con foglie simili, in particolare il Mughetto ed il Croco d’autunno.
Entrambe le piante non mostrano alcun odore d’Aglio e le similarità sono, nel migliore dei casi, superficiali o inesistenti.
Utilizzato tradizionalmente in tutta Europa come tonico primaverile, per le sue proprietà purificanti del sangue, analogamente all’Aglio a bulbo, si pensa che anche l’Aglio orsino abbassi il colesterolo e la pressione sanguigna, il che a sua volta aiuta a ridurre il rischio di malattie come infarto o ictus.
Si dice che il suo odore respinga i gatti, quindi si potrebbe piantare vicino alle piante in cui questi deliziosi animali vanno a giocare, distruggendole.
Nelle prime tradizioni cristiane, i fiori di Aglio selvatico venivano usati per decorare le chiese il giorno della festa di Sant’Elfego di Canterbury (19 aprile).
La pianta compare nelle leggende e nelle poesie irlandesi.
La poesia “Sulla collina di Howth”, nel nord della contea di Dublino, cita l’erba:
“la vetta luminosa al di là di tutte le colline … piena di aglio selvatico e alberi”.
L’antico medico greco Dioscoride scrisse nel I secolo, che l’Aglio orsino poteva curare i morsi dei serpenti, sebbene questo rimedio fosse poco menzionato nelle opere dei primi erboristi in Gran Bretagna e Irlanda.
I primi guaritori tra i Celti, le tribù teutoniche e gli antichi Romani conoscevano quest’erba selvatica e la chiamavano “herba salutaris” , che significa “erba curativa”.
L’Aglio orsino veniva portato nelle tasche dalle persone, per scongiurare l’influenza durante la pandemia del 1918 in Irlanda.
In altre parti delle isole britanniche, le foglie di Aglio orsino venivano messe sotto la pianta dei piedi, per impedire alle persone di contrarre tosse e raffreddore.
Sull’isola di Man, i bulbi venivano messi in salamoia nello zucchero di canna e nel rum, per essere conservati durante l’inverno, come rimedio contro la tosse e il raffreddore.
L’Aglio orsino era considerato un buon preventivo nella medicina popolare irlandese, per scongiurare tosse, raffreddore e influenza, una credenza condivisa in altre parti della Gran Bretagna.
In Irlanda, l’aglio selvatico veniva talvolta impiegato come rimedio veterinario per vari disturbi nei cavalli e nei bovini, come la tigna nei vitelli.
Le proprietà magiche dell’Aglio orsino includono protezione, guarigione, allontanamento delle energie negative.
Gli spicchi d’Aglio orsino venivano piantati come portafortuna nel tetto di paglia dei cottage irlandesi; questa usanza era anche pensata per scoraggiare le fate.
Nella magia e nei rituali, si pensava che l’Aglio selvatico spaventasse le creature velenose.
Un’usanza strana diceva agli atleti di masticare un pezzo della pianta prima di una gara, per assicurarsi la vittoria, e una credenza simile era tenuta per gli uomini che andavano in battaglia.
In astrologia, l’Aglio orsino è governato da Marte e Nettuno.
Se veniva piantato durante la Luna piena, si pensava che crescesse come una cipolla con un solo bulbo.