Afrodite
–Crepuscolo a giugno–
Sera, e tutti gli uccelli
In un coro di suoni scintillanti
Stanno alleviando i loro cuori di gioia
Per miglia intorno.
L’aria è blu e dolce,
Le poche prime stelle sono bianche,–
Oh lasciami come gli uccelli
Canta prima di notte.
–Dusk In June–
Evening, and all the birds
In a chorus of shimmering sound
Are easing their hearts of joy
For miles around.
The air is blue and sweet,
The few first stars are white,—
Oh let me like the birds
Sing before night.
– Sara Teasdale-
Giugno è il sesto mese dell’anno secondo il Calendario gregoriano, il primo mese dell’Estate nell’Emisfero boreale, mentre è il primo invernale nell’Emisfero australe.
E’ chiamato anche il “Mese del Sole” (ma anche il “Mese della Libertà”), perché il Solstizio d’Estate si celebra il 21º giorno del mese, quando l’asse terrestre presenta un’inclinazione tale, da garantire la massima durata di luce nell’arco di un giorno.
Giugno prende il nome da Giunone (Era per i Greci), la Dea della primavera e della crescita.
Era la moglie di Giove e la madre di Marte, il Dio che dà il nome al mese di marzo.
Giunone simboleggia il benessere delle donne e il matrimonio, quindi è considerato portafortuna sposarsi in questo mese, in quanto la Dea veglia sulle nozze.
Il nome Giunone significa “ringiovanire”.
Questa designazione a volte la legava al nuovo ciclo della Luna crescente.
Inoltre, aveva tre epiteti: Giunone Sospita (che protegge chi deve partorire: quando le donne lavoratrici andavano a pregare nei suoi templi, scioglievano qualsiasi nodo nelle loro vesti per accelerare il parto), Giunone Lucina (che significa luce), Giunone Moneta (custodiva le casse di Roma. Fu nel suo tempio che furono coniate monete romane, per più di quattro secoli).
Giugno porta risate, gioia ed eccitazione, un tempo in cui l’energia si integra verso l’unità e la compassione, un tempo di fertilità.
Si avvicina a tutti noi, nel mese di Giugno, la sottile energia luminosa proveniente da altri pianeti, riflessa dalla Luna.
Questo da solo porta abbondanza e occasioni fruttuose, poiché le nostre emozioni sentono le influenze planetarie.
Prenditi del tempo per riflettere in questo mese, poiché Giugno significa anche la fine della prima metà dell’anno.
Hai ottenuto tutto ciò che volevi?
Spiritualmente hai permesso al tempo di centrarti e rilassarti attraverso le sollecitazioni, o hai reagito in modo stressato e negativo?
Giugno è positivo per migliorare le relazioni, non solo attraverso il matrimonio, ma anche nel rinnovo dei voti nuziali, nella convivenza.
Per coloro che desiderano concepire, ora è il momento di provarci.
Un’altra caratteristica di questo mese è la celebrazione di Litha, il Solstizio d’Estate per la tradizione Wicca.
Questa è una festa piena di simbolismi sessuali e passioni ardenti, proprio come il Sole riscalda, così reagiscono i cuori umani.
Ed è il momento migliore dell’anno, per raccogliere erbe magiche, in modo che abbiano piena potenza.
In astronomia, per tutto il mese di Giugno, è possibile vedere lo sciame meteorico delle Arietidi, con la migliore visualizzazione intorno al 7 del mese.
Ci sono anche Beta Tauridi (che iniziano verso il 5 Giugno) che durano fino a luglio e le Bootidi, che hanno un breve momento nel cielo notturno, dal 26 Giugno al 2 luglio.
Nel Mondo ci sono molti festeggiamenti, in questo mese.
Eccone alcuni.
– Giugno è il mese dell’orgoglio LGBT e i festeggiamenti si tengono nelle città di tutto il Mondo.
– 5 Giugno, “Giornata mondiale della corsa” (Global Running Day), per veterani e neofiti della maratona, ci si riunisce in tutto il Mondo.
– Meadows in the Mountains (Prati in Montagna), Bulgaria, festival di musica dance, che si svolge nelle idilliache montagne Rodopi, a cinque ore di auto da Sofia, una delle Capitali della cultura 2019.
– 1 Giugno, World Milk Day (Giornata mondiale del latte). Si celebra a livello globale ogni anno per festeggiare gli importanti contributi del settore lattiero-caseario alla sostenibilità, allo sviluppo economico, ai mezzi di sussistenza e alla nutrizione.
– 1 Giugno, The Global Day of Parents (Giornata mondiale dei genitori). L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato questo giorno nel 2012, approvando una risoluzione e onora i genitori per il loro implacabile sostegno, sacrificio e impegno nei confronti dei loro figli.
– 2 Giugno, International Sex Workers Day (Giornata internazionale dei lavoratori del sesso). Questa giornata si celebra non solo in Europa ma in tutto il Mondo. Il 2 giugno 1975, circa 100 lavoratrici del sesso occuparono la Chiesa di Sant-Nizier a Lione, in Francia, per esprimere rabbia per le loro condizioni di vita di sfruttamento e la cultura del lavoro. Il 10 giugno la chiesa fu brutalmente perquisita dalle forze di polizia. Quest’azione diventò un movimento nazionale e così, è ormai celebrato in Europa e nel Mondo.
– 3 Giugno, World Bicycle Day (Giornata mondiale della Bicicletta). L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 3 giugno Giornata mondiale della bicicletta, per riconoscere l’unicità, la longevità e la versatilità della bicicletta, che è un mezzo di trasporto sostenibile a prezzi accessibili e rispettosi dell’ambiente.
– 4 Giugno, The United Nation’s (UN) International Day of Innocent Children Victims of Aggression (Giornata internazionale delle vittime di aggressione dei bambini innocenti delle Nazioni Unite (ONU). Ricorrenza nata, per aumentare la consapevolezza sui bambini, che hanno sofferto molto in tutto il Mondo e sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi. In questo giorno l’ONU afferma l’impegno a tutelare i diritti dei bambini.
– 5 Giugno, World Environment Day is observed (Giornata mondiale per l’Ambiente). Si celebra ogni anno in più di 100 Paesi. L’ambiente è una questione importante, che non riguarda solo il benessere delle persone, ma ostacola anche lo sviluppo economico in tutto il Mondo. Il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 è “Ripristino dell’Ecosistema”.
– 7 Giugno, World Food Safety Day (Giornata mondiale della Sicurezza alimentare). Creata per attirare l’attenzione globale sulle conseguenze per la salute di cibo e acqua contaminati. Inoltre, questa giornata si concentra sul modo per ridurre il rischio di intossicazione alimentare. La sicurezza alimentare è una chiave per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
– 8 Giugno, World Brain Tumour Day (Giornata mondiale del tumore al cervello). Si osserva ogni anno, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulle persone che soffrono di malattie gravi e sull’urgente bisogno di più ricerca. Diversi eventi sono organizzati in tutto il Mondo per educare sui tumori cerebrali.
– 8 Giugno, World Oceans Day (Giornata mondiale degli Oceani). Si celebra, per consentire alle persone di tutte le età, di smettere di inquinare gli oceani e le acque. Questa giornata ha diffuso la consapevolezza sulla riduzione della plastica monouso e sull’adozione delle misure necessarie, per portare un vero cambiamento.
12 Giugno, World Day Against Child Labour (Giornata mondiale contro il lavoro minorile). Questa giornata è stata lanciata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), per focalizzare l’attenzione sull’estinzione mondiale del lavoro minorile, sugli sforzi e sulle azioni necessarie per eliminarlo. Nel 2015, i leader mondiali hanno adottato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) in cui hanno incluso una clausola, per porre fine al lavoro minorile.
Tra le varie curiosità che riguardano il mese di Giugno, troviamo “Minazuki Oharae-shiki” (Grande Rituale di Purificazione di Giugno , un rito giapponese .
L’Oharae è stato a lungo considerato un rituale tradizionale shintoista, per purificarsi dall’inquinamento e dalla sfortuna, che si sono accumulati negli ultimi sei mesi, in modo da poter ripristinare corpo e anima, per vivere in pace la seconda metà dell’anno.
In genere, Oharae si tiene due volte l’anno, in estate e in inverno.
L’Oharae che si tiene a giugno si chiama “Nagoshi-no-Harae”.
Dopo aver servito “Oharae-Shi”, le effigi umane fatte di carta chiamate “Hitogata” servono per ricevere i peccati e le impurità degli altri.
Quindi si può attraversare il Chi-no-wa tre volte, per pregare per la salute e la sicurezza dei restanti sei mesi.
E’ possibile parteciparvi a fine Giugno, quando il prete di un santuario conduce una grande folla per praticare il rituale, o si può provare da soli.
“Inchinati, passa attraverso l’anello e fai un giro in avanti da sinistra, passa di nuovo a destra, quindi passa attraverso un’ultima volta riflettendo sul tuo anno”.
Una spiegazione dell’origine di questo rituale viene da un’antica leggenda giapponese, che narra la storia del Dio errante Susano’o no Mikoto.
Un Somin Shōrai (uomo povero), nonostante fosse povero, mostrò al Dio travestito Susano’o ogni lusso che poteva permettersi, quando gli fu chiesto un posto dove passare la notte. In cambio, Susano’o diede a Somin un anello intessuto di canne e gli ordinò di indossarlo, cosa che poi permise a Somin e ai suoi discendenti di sfuggire alla peste e alle malattie.
Per questo motivo, si ritiene che il passaggio attraverso il grande anello di canne Nagoshi no Harae eviti disastri e disgrazie.
Il dolce di stagione “minazuki”, un tipo di torta al vapore condita con fagioli azuki, viene spesso venduto durante il periodo rituale.
Molti santuari tengono rituali di purificazione in questo giorno, ma a Kyoto ci sono i più famosi.
Le pietre dedicate a Giugno sono Alessandrite, Pietra di Luna e Perla.
L’Alessandrite (leggi articolo) ha un colore un po’ camaleontico, che varia dal rosso, al giallo, al verde al viola.
Tutti questi colori sono di vitalità, crescita ed energia.
L’Alessandrite attira fortuna e prosperità, oltre ad essere una pietra preziosa, per attirare e mantenere l’amore nella tua vita.
La Pietra di Luna (leggi articolo su Labradorite) ha, appunto, una forte energia lunare, grazie al suo aspetto opalescente simile alla Luna.
È una pietra che incoraggia le connessioni con le emozioni, i sogni e si presume che aiuti a alleviare la depressione.
L’energia della Pietra di Luna è anche adatta per la ricettività, l’amore e la protezione.
Le Perle sono il simbolo della purezza, che deriva da un lungo processo di eliminazione delle impurità, espellendo detriti e sostanze irritanti dal guscio del mollusco, con conseguente nascita della perla lucente.
Secondo il medico del XIII secolo, Castiglia, la Perla è una meraviglia medica: ridona forza, induce palpitazioni cardiache e cura la malinconia.
L’energia delle Perle è orientata alla protezione, all’amore, alla fortuna e agli aiuti nel guadagno monetario.
Le piante dedicate a Giugno sono:
Caprifoglio, un arbusto che si estende in una distesa lussureggiante, è un simbolo di amore , rinnovamento e attrazione.
Ciò è probabilmente dovuto alla sua fragranza inebriante.
Il Caprifoglio possiede proprietà equilibranti ed è stato utilizzato negli aiuti medicinali per i suoi effetti stabilizzanti.
E’ anche utile per aumentare i livelli di fiducia, promuovere la buona salute e per la protezione.
Quercia, un simbolo di vita, forza, stabilità per citare alcune qualità.
La tradizione druidica considerava la Quercia un gigantesco simbolo di potere, influenza e la considerava un capo del sacro clan celtico degli alberi.
Come simbolo di Giugno, la Quercia incarna l’energia di questo mese, risuonando con i temi della fertilità, della vita, della creatività e della manifestazione dei desideri.
Giugno, così come le Querce, sono emblemi del tempo: questo è un simbolo e un mese perfetti, per creare ricordi potenti e duraturi.
Rosa, anch’essa un simbolo d’amore, icona della passione, sensualità, ardore e devozione.
La Rosa, infatti, è un simbolo sacro della dea Afrodite, ed era il fiore preferito della regina egiziana, Cleopatra.
È anche associato a Eros (figlio di Afrodite), Cupido e Adone. L’energia della Rosa è adatta per attingere a temi di fertilità, rinnovamento, verità, sogni e connessione con il divino.
Come simbolo di Giugno, le Rose esprimono la pienezza della vita, la vitalità e l’intenso appagamento dei desideri.
I colori da usare in onore del mese di Giugno sono il giallo e l’argento.
Il giallo piace ai bambini, ma deve essere misurato.
L’uso eccessivo intorno ad essi tende a creare distrazione e comportamenti di sfida.
Tuttavia, se usato con saggezza, migliora l’autostima e rafforza il coraggio.
L’argento è una tonalità metallica,che parla di ricchezza e raffinatezza.
In esso, c’è un elemento giocoso e tenero, rappresenta il nostro mondo interiore.
E’ un colore che puoi usare, per capire veramente te stesso.
Infatti, è il colore preferito dai sensitivi e mistici, che ritengono che aumenti l’energia intuitiva.
Quando vuoi comunicare in modo veramente efficace, indossa qualcosa d’argento (diventa “quel diavolo dalla lingua d’argento”).
Il numero sacro di Giugno è 6, numero completo, che rappresenta la bellezza e la vita consapevole.
Pitagora descriveva il 6 come un numero perfetto.
I giorni potenti della Numerologia (leggi articolo) del mese di Giugno, che emanano l’energia più fortunata per gli affari, i viaggi, il matrimonio ed il romanticismo sono:
11-15-24-26
Auguro a tutti un mese pieno di amore,
risate, gioia e abbondanti benedizioni.
Adonis (Adonide) è un genere di circa 20-30 specie di piante appartenenti alla famiglia delle Ranuncolacee, originario dell’Eurasia.
Il nome comune deriva da Adone, personaggio bellissimo della mitologia greca, che fece invaghire sia Afrodite che Persefone, Dea degli Inferi.
Zeus dispose che Adone dedicasse alle Dee lo stesso tempo, ma Afrodite con un inganno riuscì ad avere Adone tutto per sè.
Persefone allora si vendicò, facendo uccidere Adone da un cinghiale durante una battuta di caccia.
E la leggenda tramanda, che Afrodite tramutò il sangue del suo amato in questo fiore rosso (Adonis annua).
L’Adonis vernalis (primavera), è una pianta rara, perenne, erbacea, alta 10-25 cm., con fiore giallo.
Cresce nei pendii rocciosi, pascoli aridi, terreni pietrosi, brughiere, altipiani calcarei delle regioni montane superiori dell’Europa, Russia meridionale, Asia del nord.
L’Adonis annua (Adonide rossa), ha fiori con corolla di colore rosso-carminio brillante, generalmente con otto petali, talvolta con una macchia nera alla base, avvolti da fogliame finemente inciso, dall’aspetto piumoso.
Simile nell’aspetto è l’Adonide estiva (Adonis aestivalis), che si può distinguere macroscopicamente dall’Adonide annua, per i petali di colore rosso-aranciato e per i sepali aderenti ai petali.
Una volta l’Adonide era una pianta infestante, ma l’uso massiccio di anticrittogamici l’ha ridotta drasticamente.
In inglese l’Adonide è nota con il nome di “Occhio di fagiano”; gli Olandesi chiamano “Occhio del diavolo” l’Adonis autumnalis.
L’Adonide rossa è associata al lutto, alla morte, a tutti gli eventi dolorosi della vita.
Quindi il suo significato è relativo a situazioni della vita che potrebbero non finire bene.
Se ultimamente hai vissuto eventi dolorosi, puoi considerare l’Adonide il tuo fiore-promemoria, per ricordarti che devi superare il tuo dispiacere e andare avanti nella vita.
L’Adonide estiva è associata alla determinazione; quindi se conosci una persona che trovi attraente, è un modo interessante per esprimere il tuo interesse.
ATTENZIONE:
Le foglie e le cime dell’Adone primaverile contengono una serie di composti biologicamente attivi, inclusi i glicosidi cardioattivi, che portano benefici al cuore.
Le parti della pianta vengono essiccate e trasformate in estratti o tinture, il cui uso principale è quello di regolare il battito cardiaco.
Un principio tossico è presente in quantità molto piccole nelle piante di Adonide.
È scarsamente assorbito quindi l’avvelenamento è improbabile, ma rimane una pianta tossica, da utilizzare solo a scopo decorativo.
Pioggia d’Aprile
Attoniti, dai nidi
nuovi, sui vecchi tetti
guardano gli uccelletti.
mettendo acuti gridi,
cadere l’invocata
pioggia di mezzo aprile.
Tu dietro la vetrata,
dalla finestra bassa
come lor guardi e ridi.
E’ nuvola che passa.
-Luigi Pirandello-
Aprile è il quarto mese dell’anno in base al Calendario gregoriano, il secondo della primavera nell’Emisfero boreale, e dell’autunno nell’Emisfero australe
Il nome deriva dall’etrusco “Apro”, derivante a sua volta dal greco Afrodite, Dea dell’amore, a cui era dedicato il mese di Aprile.
Secondo altre teorie, il nome deriva invece dal latino “aperire” (aprire) per indicare il mese in cui si “schiudono” fiori e piante.
È il quarto mese dell’anno che ci porta la Giornata della Terra, il Pesce d’Aprile, la Pasqua, il Capodanno cambogiano e il compleanno di Buddha.
Gli animali in letargo escono dal loro sonno invernale, gli uccelli tornano a stabilirsi e in alcune parti del mondo inizia la stagione del raccolto.
Questo mese rappresenta un momento di piena emersione e crescita, il nostro bisogno di equilibrio “equilibrato” tra le energie yin / yang e maschile / femminile.
È un momento di crescita e di avanzamento in modi nuovi e positivi.
Con l’energia psichica in abbondanza, è il mese ideale per iniziare a meditare allo scopo di vivere in modo più sano e aumentare la coscienza.
Quando si tratta di energia spirituale, il mese di Aprile simboleggia lo sbocciare.
Non solo ancora una volta gli alberi, l’erba e i fiori sbocciano, ma anche dentro di noi si possono trovare queste stesse possibilità di crescita.
Dovremmo domandarci: Quei semi che ho piantato per migliorare le mie condizioni sono pronti a germogliare e fiorire?
È quasi come se una coltre di letargia scivolasse via da ognuno di noi, una volta arrivata la primavera.
Abbiamo più energia, non lasciamo che vada sprecata
Aprile è il mese sacro e prezioso, dedicato alla celebrazione della Dea Venere.
Essendo il quarto mese dell’anno, contiene la vibrazione numerologica del numero 4 (leggi articoli “Numerologia”), che è governato ed influenzato dall’energia brillante di Mercurio e che mette a fuoco un valore fondamentale: la famiglia.
I giorni di potere del mese di Aprile, che trasudano l’energia più fortunata per gli affari, i viaggi, il matrimonio e il romanticismo sono 7 e 8, mentre i peggiori sono 12 e 22.
Gli antichi spiriti degli alberi Ogham di Alder e Willow vegliano durante il mese di Aprile, offrendo saggezza spirituale e costrizione dal pensiero negativo.
Il 1 Aprile segna esattamente 13 settimane da Capodanno.
Il significato occulto del numero 13 è la ribellione.
Suggerisce, quindi, che bisogna resettare i nostri obiettivi dell’anno, perfezionarli e ristabilire la nostra motivazione verso di loro, chiedendoci se stiamo lavorando per raggiungerli.
E’ il momento ideale per dedicarsi alla meditazione, allo scopo di vivere più sani ed aumentare la nostra coscienza.
Ma il 1 Aprile è anche il giorno degli scherzi, “Pesce d’Aprile”.
Ci sono versioni diverse su come sia nata questa consuetudine.
Sappiamo che i Romani il 25 marzo celebravano “Hilaria” (festività in onore della Dea Cibele, madre degli Dei), come parte dei riti primaverili.
Questo evento commemorava anche il Dio della rinascita della vegetazione, Attis, con allegria e baldoria.
Quindi il “pesce d’Aprile” potrebbe essere una prosecuzione di questi festeggiamenti.
In Francia, nel XVI secolo, il 1 Aprile era Capodanno poi, col passaggio al calendario gregoriano, la festività fu spostata al 1 gennaio.
Questa modifica non fu subito accettata e molte persone continuarono a festeggiare il nuovo anno il 1 Aprile.
Quando gran parte della popolazione assestò il Capodanno sul 1 Gennaio chiamò, chi ancora si ostinava a festeggiare il 1 Aprile, “pesce d’Aprile”, per indicarne la stupidità e come tali divennero destinatari di ogni tipo di scherzo.
Questa usanza entrò in tutto il Mondo e si diceva che, chi non si sottometteva allo scherzo, avrebbe avuto un periodo di grande sfortuna.
Un’altra versione racconta che, in passato, si credeva che il festeggiamento del primo di Aprile fosse nato in Europa, in realtà come celebrazione del Dio nordico Loki.
Loki era noto per essere un Dio imbroglione e un mutaforma.
A volte lavorava al fianco degli altri Dei e Dee ed altre volte si ribellava.
Non si poteva davvero dire che tipo di malizia o sostegno avrebbe portato Loki.
Loki non era considerato un Dio degno di fiducia, ma era necessario per il cambiamento.
Infatti, si credeva, che Loki fosse il Dio che portava il caos prima di un grande cambiamento, o di un nuovo inizio.
La gente festeggiava Loki intorno al periodo di Aprile, per celebrare l’avvento di nuovi inizi e cambiamenti, come un modo per onorare la necessità e la crescita raggiunte attraverso il cambiamento.
Si credeva anche che, facendo scherzi agli altri, Loki avrebbe ingannato gli spiriti maligni, in modo che non interferissero con i numerosi rituali di fertilità, che venivano condotti in quel periodo.
La fertilità era molto apprezzata e considerata estremamente sacra nei tempi antichi e si credeva, che l’inizio dell’anno astrologico fosse un periodo altamente fertile per tutta la Madre Terra.
Era in questo periodo, che venivano seminati i raccolti, concepiti i bambini e celebrati nuovi inizi.
Visto quindi, che questo era un momento così prezioso, si credeva che giocando con il truffatore Dio Loki si sarebbero ingannati gli spiriti maligni, distraendoli dall’interruzione dei rituali di fertilità.
Facendo scherzi agli altri, gli spiriti maligni sarebbero stati confusi e le persone avrebbero potuto concepire e piantare raccolti senza la paura dell’energia negativa.
Per questo motivo, Loki si festeggiava il 1 Aprile, tra scherzi ed inganni.
L’8 Aprile, i Buddisti celebrano la commemorazione della nascita di Gautama Buddha, il fondatore del Buddismo, che si pensa abbia vissuto in India dal 563 a.C. al 483 a.C.
In realtà, la tradizione buddista, che celebra il suo compleanno l’8 aprile 1029, originariamente collocava la sua nascita nel XI secolo a.C., e fu solo nell’Era moderna che gli studiosi stabilirono che era più probabile che fosse nato nel VI secolo a.C., e forse a maggio piuttosto che ad aprile.
Sin dai tempi antichi, i Buddisti di tutto il Mondo celebrano il compleanno di Buddha, usando acqua profumata per bagnare l’immagine del Buddha bambino.
C’è un grande significato nell’atto in cui l’acqua profumata viene versata tre volte sulla statua del Buddha bambino.
Simboleggia la pulizia del nostro corpo, della parola e dei pensieri per sradicare la rabbia, l’avidità e l’ignoranza, al fine di purificare le nostre menti per coltivare meriti e saggezza.
Il messaggio universale è: “E’ facile lavare via lo sporco fisico, ma molto più difficile pulire la propria impurità interiore da avidità, rabbia e ignoranza“.
Questo è il vero significato del Rituale del Bagno del Buddha.
In Cambogia, nazione prevalentemente buddista, il Capodanno si celebra ad Aprile (proprio nel mezzo della stagione calda) ed è l’evento spirituale e sociale più importante dell’anno, “Chaul Chnam Thmey”.
Il primo giorno dei festeggiamenti, ogni casa allestisce un altare per accogliere lo spirito del nuovo anno.
Una statua del Buddha è posta sull’altare, insieme a fiori, candele, incenso, una ciotola di acqua profumata, cibo, bevande e foglie di banano a forma di diverse figure.
Le case vengono pulite; i primi giorni sono particolarmente propizi per il resto dell’anno e un ambiente e una coscienza puliti sono molto importanti.
Le persone visitano i loro templi locali (wats) e offrono cibo ai monaci.
Speciali tumuli di sabbia conici e lisci sono costruiti sul terreno di molti wats, e sono decorati con bandiere religiose e donazioni.
Ogni granello di sabbia guadagna merito per il costruttore, che sperimenterà felicità e buona salute nel prossimo anno.
L’atmosfera intorno alle pagode è esuberante e spirituale, ma anche rilassata, con bancarelle che offrono cibo e bevande nelle vicinanze.
All’interno delle sale di preghiera, monaci e monache laici, tutti vestiti di bianco, con la testa rasata di fresco, pregano, bevono tè e ascoltano la musica di piccole orchestre, che suonano tutto il giorno.
Gong, tamburi e flauti si librano sopra il mormorio della folla e, nel pomeriggio, i fedeli seguono un tamburino in senso orario intorno alla sala di preghiera, per dare il benvenuto al nuovo anno.
Ad ogni svolta, una bandiera multicolore su un lungo palo viene sollevata, piena di donazioni, per scongiurare i cattivi spiriti.
Il secondo giorno delle celebrazioni, i Cambogiani visitano di nuovo i loro templi e parlano con i monaci.
I templi sono addobbati con ghirlande e i santuari sono eretti vicino ai tumuli di sabbia.
I bambini si lanciano il borotalco l’un l’altro e a chiunque riesca ad avvicinarsi.
Molti Cambogiani si dirigono verso Angkor Wat (leggi articolo), il cuore spirituale della nazione, vasto complesso di templi che costituiva il centro di un vasto impero, che si estendeva attraverso la terraferma del sud-est asiatico, dalla Thailandia al Laos, al Vietnam e alla Cina meridionale, attrazione turistica mondiale.
Il terzo giorno, le persone si riuniscono nelle pagode per il culmine dei festeggiamenti, il lavaggio dei Buddha.
All’interno delle sale di preghiera, i monaci si mettono in fila davanti alle figure del Buddha.
Vengono portati secchi d’acqua e benedetti, i monaci leggono testi sacri e si gettano nell’acqua petali di fiori.
Quando i monaci rientrano nelle loro celle, tutti afferrano secchi e le figure del Buddha sono bagnate d’acqua, che vola ovunque e presto inonda pavimenti, muri, icone.
Per il popolo Khmer, questo è Chaul Chnam Thmey (Entra nel nuovo anno), e la cerimonia serve come celebrazione, oltre che come un modo per accogliere le piogge, perché il monsone sta per scoppiare e il paese è arido.
Questo rituale caotico finale è una grande effusione di energia, felicità e speranza per i prossimi mesi.
Aprile celebra anche la “Giornata della Terra”.
Fondata nel 1970 come giornata di educazione sulle questioni ambientali, la Giornata della Terra oggi è celebrata, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento atmosferico e idrico, e per portare le questioni ambientali sotto i riflettori.
Le persone, che condividono gli stessi valori su fuoriuscite di petrolio, fabbriche inquinanti, discariche tossiche, perdita di aree selvagge ed estinzione della fauna selvatica, si uniscono per combattere per un ambiente pulito.
Ricorda, non è mai troppo tardi per essere coinvolto nel movimento, donare alla causa e diffondere nel mondo!
Questo è Aprile, simbolo di saggezza, discernimento e giudizio.
COLORE: Giallo
FIORE: Margherita
CHAKRA: Plesso solare
SEGNO ZODIACALE: Ariete-Toro
PIANETA: Mercurio
“Ogni grande cambiamento è preceduto dal caos”
-Deepak Chopra-
Molti di noi sono cresciuti con le Sirene nei libri, nei film e persino come giocattoli.
Ci meravigliamo della loro bellezza, di come possano esplorare le meraviglie dell’Oceano e farci sentire magici.
Ma chi sono e da dove vengono le Sirene?
La verità sulle esse è molto più complessa di quanto immaginiamo.
La Sirena, nella mitologia greca, era una creatura ibrida con il corpo di uccello e la testa di donna, a volte con braccia umane, che attirava i marinai con la dolcezza del suo canto.
Infatti, le Sirene avevano belle voci melodiose ed erano suonatrici di lira.
Così meraviglioso era il loro talento musicale, che si diceva che potessero persino calmare i venti.
Tradizionalmente, le Sirene erano figlie del Dio fluviale Acheloo e di una Musa, ma altre fonti affermano che la madre delle Sirene era in realtà una delle Pleiadi, Sterope.
In ogni caso, la maggior parte concorda sul fatto che vivessero su tre piccole isole rocciose, chiamate dai Romani “Sirenum scopuli”.
Si diceva, che la dimora delle Sirene fosse uno spettacolo orribile da vedere: un grande mucchio di ossa giaceva tutt’intorno a loro, con la carne delle vittime ancora in decomposizione.
L’aspetto più famoso delle Sirene nella mitologia classica si trova nell’Odissea di Omero; tuttavia, le ritroviamo anche in altri miti.
Secondo Omero, c’erano due Sirene su un’isola nel mare occidentale tra Aeaea e le rocce di Scilla.
Successivamente divennero tre e vivevano sulla costa occidentale dell’Italia, vicino Napoli.
Nell’Odissea di Omero, l’eroe greco Odisseo (Ulisse), consigliato dalla maga Circe, scampò al pericolo del loro canto, tappando le orecchie del suo equipaggio con la cera, in modo che fossero sordi alle Sirene.
Lo stesso Odisseo voleva ascoltare la loro canzone, ma si legò all’albero maestro della nave, in modo da non andare fuori dalla sua rotta.
Le Sirene erano destinate a morire, se qualcuno fosse sopravvissuto al loro canto, quindi, quando Odisseo le superò illeso, si gettarono in mare e annegarono.
Ovidio, nella sua opera Metamorfosi, ha scritto che le Sirene erano compagne umane di Persefone.
Dopo che fu portata via da Ade, la cercarono ovunque e alla fine pregarono di poter avere le ali, affinchè potessero volare attraverso il mare.
Così, gli Dei ascoltarono la loro preghiera.
In alcune versioni Demetra, madre di Persefone, le trasformò in uccelli per punirle, per non aver sorvegliato sua figlia.
Per quanto incantevole potesse essere il canto delle Sirene per i mortali, sembra che non fosse all’altezza dei musicisti divini.
Gli Argonauti (gruppo di 50 eroi che navigano alla ricerca del “vello d’oro”, comandati da Giasone), ad esempio, non ebbero alcun problema a sfuggire a queste terribili creature, poiché a bordo della nave avevano il famoso Orfeo, un cantore che piegava al suono della sua lira gli animali e tutta la natura.
Nel momento stesso in cui udì le voci delle Sirene, il divino poeta estrasse la sua lira e iniziò a strimpellare una melodia così forte e adorabile, che il canto ammaliante delle creature fu immediatamente soffocato.
A dire il vero, questo canto delle Sirene fu però sufficiente, per attirare un membro dell’equipaggio degli Argonauti particolarmente sensibile, l’ateniese Boutes, il quale saltò fuori bordo e iniziò a nuotare verso di loro.
Fortunatamente, fu salvato da Afrodite la quale, successivamente, lo prese come suo amante e gli diede un figlio, Erice.
Si narra, che le Sirene furono umiliate da Era, che le convinse a sfidare le Muse in una gara di canto.
Naturalmente le Muse vinsero e, come punizione, strapparono le penne alla Sirene, e ne fecero corone per se stesse.
Ma come mai, parlando di Sirene, noi subito pensiamo a creature metà donna e metà pesce?
Infatti, abbiamo visto che, sebbene attirassero i marinai “nel loro prato di stelle”, per i Greci le Sirene non erano divinità marine.
Invece, gli scrittori romani collegavano le Sirene più strettamente al mare, come figlie di Phorcys (Forco).
Egli, nei mosaici romani esistenti, è raffigurato come un Tritone dalla coda di pesce, con zampe anteriori a forma di granchio e pelle rossa e appuntita.
Per quanto riguarda le Sirene, quando veniva dato loro un nome proprio, erano considerate le figlie del Dio fluviale Acheloo, diversamente erano figlie del Dio Phorcys.
A partire dal Medioevo, la tradizione cominciò a immaginare e a raffigurare le Sirene, con l’aspetto di belle fanciulle con la coda di pesce al posto delle gambe.
Però bisogna anche aggiungere, che raffigurazioni di entità con la coda di pesce e la parte superiore del corpo di esseri umani, compaiono già nell’Arte mesopotamica.
L’Assiria era un Impero dell’antico Oriente.
Qui, già dal 25 a C., la Dea Atargatis si trasformò in una Sirena, per la vergogna di aver ucciso accidentalmente il suo amante umano.
Principalmente, era una Dea della fertilità, ma era anche responsabile della protezione e del benessere dei suoi Regni.
In seguito i Greci la chiamarono Derceto ed i Romani la chiamarono Dea Syriae, la Dea assira.
Nella mitologia babilonese, si parla della divinità Era o Oannes, il Dio-pesce, solitamente raffigurato con una testa barbuta, una corona e un corpo umano, che dalla vita in giù ha la forma di un pesce.
La mitologia greca narra storie del Dio Tritone, il messaggero del mare (di cui scriverò in seguito), e diverse religioni moderne, tra cui l’Induismo e Candomblé (leggi articolo) adorano ancora oggi le Dee Sirene.
Il mito delle Sirene si diffuse molto durante il Medioevo, quando esse venivano raffigurate accanto a noti animali acquatici come le balene.
Centinaia di anni fa, marinai e residenti nelle città costiere di tutto il Mondo, raccontavano di aver incontrato le fanciulle del mare.
Una storia risalente al 1600 affermava, che una Sirena era entrata in Olanda attraverso una diga, rimanendone ferita.
Fu portata in un lago vicino e presto guarita.
Alla fine, divenne una cittadina a tutti gli effetti, imparò a parlare olandese, a svolgere le faccende domestiche e si convertì al Cattolicesimo.
Sembra che Cristoforo Colombo, nel 1493, mentre navigava vicino alla Repubblica Dominicana, vide tre Sirene.
L’esploratore avvistò Sirene o un mammifero chiamato “lamantino”?
Infatti, i lamantini, anticamente, sicuramente sono stati scambiati per Sirene, a causa dei loro occhi così simili a quelli umani e le mammelle in sede pettorale.
Proprio per questo, i marinai di un tempo con molta fantasia scambiavano i lamantini dei Caraibi per le mitiche Sirene.
Lo storico Washington Irving spiega “Colombo, disposto a dare un carattere meraviglioso a tutto in questo Nuovo Mondo, aveva identificato come Sirene della storia antica, i lamantini”.
Nella cappella normanna del Castello di Durham, in Inghilterra, costruita intorno al 1078 da scalpellini sassoni, si trova la prima rappresentazione artistica di una Sirena.
Nel folclore britannico, le Sirene sono presagi da parte di creature che predicono disastri.
Una storia narra, che il Lord di Lorntie andò ad aiutare una donna, che pensava stesse annegando in un lago vicino a casa sua.
Ma un suo servitore lo tirò indietro, avvertendolo che si trattava di una Sirena, mentre la creatura urlava loro, che avrebbe ucciso il Lord, se non fosse stato per il suo servo.
All’interno della St. Senara’s Church, chiesa del XII secolo situata a Zennora, in Cornovaglia, si trova una delle più note rappresentazioni di una Sirena, una scultura lignea in altorilievo sul lato di una sedia, simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli medievali.
La leggenda locale sostiene, che questa figura commemori un evento reale dalla storia parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella, adescò una Sirena, spingendola ad emergere dalle profondità del mare.
Secondo il racconto, ogni domenica la Sirena si sedeva in fondo alla chiesa, incantata dalla bella voce del corista.
Un giorno, non riuscendo più a contenere la sua infatuazione, invitò Mathew al piccolo ruscello, che scorreva attraverso il centro del paese e portava in mare, a Cove Pendour.
Mathew Trewhella non fu mai più rivisto.
Nelle calde serate estive, se si va a piedi nella pittoresca insenatura, ora chiamata “Mermaid Cove”, si dice che si sentano i due amanti cantare felici insieme, e le loro voci riescono a sovrastare il fragore delle onde che si infrangono.
Ne “Incredible Mysteries and Legends of the Sea”, di Edward Snow, viene descritto un incontro con una Sirena.
Un capitano di mare, al largo della costa di Terranova, descrisse il suo incontro nel 1614: “Il capitano John Smith vide una Sirena ‘nuotare con tutta la grazia possibile’.
La descrisse con occhi grandi, un naso finemente sagomato, e orecchie ben formate, ma piuttosto troppo lunghe.
Smith proseguì dicendo, che i suoi lunghi capelli verdi le conferivano un carattere originale, oltre a renderla molto attraente.
In effetti, Smith era così preso da questa adorabile donna, che iniziò a sperimentare i primi effetti dell’amore, nonostante la triste consapevolezza che lei fosse un pesce dalla vita in giù.
Nel 1840, il grande showman P.T. Barnum espose nel suo circo la “Sirena di Fiji”, che divenne una delle sue attrazioni più popolari.
Coloro che pagarono 50 centesimi, sperando di vedere una meravigliosa creatura longilinea, con lunghissimi capelli e coda di pesce, sicuramente rimasero delusi.
Infatti, videro invece un grottesco finto cadavere lungo pochi centimetri.
Aveva il busto, la testa e gli arti di una scimmia e la parte inferiore di un pesce.
Agli occhi odierni è evidente il falso, ma all’epoca ingannò e incuriosì molti.
Nel 1836, Hans Christian Andersen scrisse il capolavoro “La Sirenetta”.
La fiaba narra, che alla Sirenetta, principessa del regno del Mare, venne concesso di visitare la superficie del mare, per il proprio quindicesimo compleanno.
In questa occasione, si innamorò di un principe al comando di una nave, che era affondata durante una tempesta.
Ella lo salvò dai flutti e lo portò a riva, dove poi fu trovato da una principessa.
Tormentata dal desiderio di diventare umana, per stare accanto a lui e acquisire un’anima immortale (non concessa alla sua specie, destinata con la morte a trasformarsi nella spuma del mare), comprò dalla Strega del Mare una pozione, per avere delle gambe in cambio della propria voce.
Le venne tagliata la lingua, e ogni passo sulla terra fu come camminare sulla lama di un coltello.
Se fosse riuscita a conquistare l’amore del principe, avrebbe potuto avere un’anima immortale, altrimenti si sarebbe dissolta in schiuma.
La Sirenetta riuscì a essere accolta alla corte del principe, che però la considerava una sorella minore, e decise invece di sposare la principessa che lo aveva ritrovato sulla spiaggia, il giorno del naufragio.
La creatura marina rifiutò il consiglio delle sorelle, di uccidere il principe con un pugnale magico, che le avrebbe permesso di ritornare Sirena, e si dissolse in schiuma.
La schiuma evaporò e la trasformò in uno spirito dell’aria, forma nella quale le fu permesso piangere.
Nell’arte, il pittore surrealista Rene Magritte ha raffigurato una sorta di Sirena al contrario nel suo dipinto del 1949, “The Collective Invention”.
Hendrick Hamel, un marinaio olandese, ha pubblicato un diario, che descrive i suoi 13 anni di detenzione a Jeju, in Corea del Sud, dopo aver distrutto lo yacht “Sperwer”, nel 1653.
Egli descrive strane signore, chiamandole Sirene dell’isola.
Jeju, in realtà, è la patria delle “Haenyeo” (donne subacquee).
Esse si immergono più volte al mese, quando le maree sono favorevoli, per raccogliere tesori marini: abalone, ricci di mare, polpi, alghe e crostacei.
Le loro fatiche erano, e sono tuttora, un’importante fonte di reddito per le loro famiglie.
Queste Sirene asiatiche, descritte fantasticamente un tempo dai marinai, esistono nella vita reale, ma senza la coda.
In Africa, nei Caraibi e nel Sud America, si venera “Mami Wata” (Madre dell’Acqua).
Simile alla Sirena, è descritta come un essere diabolico, che attira gli uomini verso la morte.
Mami Wata è spesso rappresentata come una figura simile a una Sirena, con la parte superiore del corpo di una donna e la restante a forma di pesce o di un serpente.
Nelle antiche credenze dei popoli africani alcuni spiriti acquatici erano per metà pesci e per metà umani, ma molti altri sembravano serpenti o coccodrilli.
Nel 1500, iniziarono ad arrivare dall’Europa navi con statue di Sirene sulle prue, così le leggende africane si mescolarono con quelle europee.
Negli “Annali dei Quattro Maestri”, una cronaca medievale della storia d’Irlanda, si narra di “Lí Ban”, una ragazza che venne trasformata in una Sirena immortale, mentre stava affogando nel Lough Neagh, vasto lago situato al centro dell’Irlanda del Nord.
Dopo 300 anni, la Sirena fu battezzata dal monaco irlandese Comgall di Bangor e scelse di rinunciare alla sua immortalità, per salire in paradiso.
Nelle genealogie dei Santi irladesi, Lí Ban compare canonizzata sotto il nome di Santa Muirgen (che significa “nata dal mare”) e la ricorrenza del suo onomastico è assegnata al 27 gennaio.
Nel folclore scozzese, “Ceasg” è una Sirena dalla coda di salmone che, se catturata, in cambio della libertà esaudisce tre desideri.
Si pensa, che anticamente Ceasg potrebbe essere stata una divinità delle acque, a cui venivano offerti sacrifici umani.
Nella tradizione danese, le Sirene possono far sparire la loro coda di pesce, per poter camminare sulla terra come gli esseri umani.
A volte vanno a bussare alle case dei pescatori, fingendosi ragazze bisognose d’aiuto e, se un incauto osa farle entrare, viene poi trascinato nell’acqua e annegato.
Queste Sirene possiedono inoltre poteri particolari: secondo una leggenda, una Sirena predisse la nascita del Re Cristiano IV di Danimarca.
In Polonia, si narra che una Sirena uscì dall’acqua, per riposarsi ai piedi della Città Vecchia di Varsavia.
Questo posto le piacque talmente tanto, che decise di stabilirvisi.
I pescatori, che vivevano nella zona, ben presto si accorsero che, quando pescavano, qualcuno agitava le acque del fiume, aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si erano impigliati.
Decisero allora di dare la caccia al colpevole, ma quando sentirono il canto ammaliante della Sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai loro propositi.
Da quel momento, la Sirena ogni sera intratteneva i pescatori con le sue meravigliose canzoni, finché un giorno un ricco mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume, posò lo sguardo sull’affascinante creatura.
Subito pensò che, se l’avesse catturata, avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere.
Il mercante con un trucco catturò la Sirena e la rinchiuse in una baracca di legno, senza accesso all’acqua.
I pianti della donna-pesce arrivarono a un giovane bracciante, figlio di un pescatore che, con l’aiuto di un amico, una notte riuscì a liberarla.
La Sirena, riconoscente dell’aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se mai fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli.
È per questo motivo che la Sirena di Varsavia, nello stemma ufficiale della città, è raffigurata mentre brandisce una spada e uno scudo.
Un’altra versione della leggenda, narra che le sirene fossero due e anche sorelle.
Una delle due decise di allontanarsi, nuotando verso lo stretto di Danimarca e oggi la si può ammirare seduta su uno scoglio all’ingresso del porto di Copenaghen.
L’altra nuotò fino al fiume Vistola, e oggi la si può ammirare nel centro storico di Varsavia.
Nell’opera epica orientale “Ramayana”, che racconta le vicende della guerra tra Rama e Ravana con il suo esercito di scimmie, appare la figura di “Suvannamaccha”, una principessa-Sirena.
Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folklore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena e “Siyokoy” e, solitamente, nuotano assieme a tartarughe marine e delfini.
In alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le lacrime delle Sirene si trasformano in perle.
In Giappone, le Sirene si chiamano “Ningyo”.
Una leggenda narra, che un pescatore uscì in mare aperto e si imbattè in una Ningyo, che si trovava su di uno scoglio.
Senza pensarci due volte, la arpionò e la uccise.
Sulla strada di casa, l’uomo si pentì di aver compiuto un tale atto e la ributtò nel mare dal quale era venuta ma, da quel momento, per diciassette giorni una tempesta si abbattè sulla costa.
A questa cosa fece seguito un terribile terremoto, che distrusse e fece sparire nelle viscere della terra, il villaggio di Otomi.
Ciò venne interpretato come la volontà vendicativa del Dio del Mare, infuriato per la morte della Sirena.
Un’altra versione racconta, che il pescatore non rigettò il corpo della Ningyo nel mare, ma lo portò a casa e lo cucinò, invitando a casa i suoi amici per assaggiare quella particolarissima ed insolita prelibatezza.
Tuttavia, uno di loro andò per caso in cucina e vide che, tra gli scarti della pulitura del pesce, c’era una testa umana, allora avvertì gli altri invitati a non mangiarne, di riporre i bocconi nella carta e di buttarli sulla strada del ritorno verso la loro abitazione.
Uno di loro non fece come era stato stabilito, portò la carne a casa e la diede da mangiare a sua figlia.
Non fu subito chiaro quali effetti avrebbe avuto la carne di una divinità sul corpo umano e, nell’immediato, non successe nulla alla bambina che, anzi, crebbe sana e forte.
Ma ad un certo punto della sua esistenza, ella smise di invecchiare e visse fino ad ottocento anni.
Venere è il secondo pianeta del Sistema solare come distanza dal Sole e, con la sua orbita, compie una rivoluzione in circa 225 giorni terrestri.
E’ classificata come un pianeta terrestre, definito il “pianeta gemello” della Terra, perché è molto simile per dimensioni e massa.
Però, purtroppo è anche differente, perché possiede un’atmosfera costituita principalmente da anidride carbonica, molto più densa di quella terrestre, per cui si crea un imponente effetto serra, che rende Venere il pianeta più caldo del sistema solare.
Il pianeta è visibile solo prima dell’alba o dopo il tramonto, per cui era chiamato dai popoli antichi “Stella del Mattino” o “Stella della Sera.
Infatti, i Romani lo chiamavano “Lucifero” quando appariva all’alba, e “Vespero” al calar del Sole.
I Babilonesi la chiamavano Ištar, in onore della Dea dell’amore, dell’erotismo e della guerra della mitologia babilonese.
Per via del suo splendore, in molte culture, tra cui quella Maya, Venere rappresentava una divinità ed era l’astro più studiato nei suoi movimenti in cielo.
In Siberia era il solo pianeta ad avere un nome, “Cholbon”.
Il pianeta trae il suo nome dalla Dea romana dell’amore e della pace.
Per i Greci, era Afrodite, per gli Egiziani, Iside e per i Fenici, Astarte.
Venere era associata al rame (metallo di cui è ricca Cipro, isola natale di Afrodite) e veniva raffigurata a volte come un triangolo piatto, a volte con il numero cinque ed altre con il colore blu.
I Sassoni usavano il nome della loro Dea della fertilità, Fria, che si trasformò poi nel nome inglese di Friday (Venerdì), mentre il nome francese Vendredi indica la sua origine greco-latina.
Nella mitologia, esistono due versioni della nascita di Venere (Afrodite): nella prima, narrata da Esiodo, nacque prima delle altre divinità dell’Olimpo.
Quando il Titano Crono recise i genitali del padre di Afrodite (Urano) e li gettò in fondo al mare, il sangue ed il seme in essi contenuti si addensarono in forma di schiuma e galleggiarono fino all’isola di Cipro, dove Afrodite emerse dalle acque e dalla schiuma (da cui l’origine del suo nome: la parola “aphros” = schiuma). Questa è nota come “Versione della Conchiglia”.
Nella seconda versione, narrata da Omero, la “Versione dei Cherubini”, Venere era figlia di Zeus e della ninfa degli oceani, Dione.
Andò poi in sposa ad Efesto (Vulcano) e diede alla luce dei figli.
Ella trascurava i propri doveri domestici e coniugali, poiché si dedicava quasi esclusivamente ai suoi amori con altri Dei e mortali , fra cui Ares (il Dio della Guerra), e l’avvenente Adone.
Era inoltre la madre di Eros (Cupido), Deimos (Terrore), Phobos (Paura) ed Armonia, la moglie di Cadmo.
Uno dei suoi figli mortali era Enea, avuto dal suo amante Anchise, Re di Dardania.
Anchise venne reso storpio da una saetta di Zeus, quando rivelò a questi di aver amato la Dea.
Le piante sacre a Venere erano: il mirto, la rosa, il melo ed il papavero.
I suoi animali sacri invece erano: la lepre, il delfino, il cigno (simbolo di bellezza ed eleganza), il passero e, soprattutto, la colomba: simbolo dell’amore.
In astrologia, Venere indica la capacità affettiva, i sentimenti, la sensibilità, la diplomazia, la sessualità, le inclinazioni ad attività artistiche, il talento musicale dell’individuo.
Venere simboleggia il modo di amare ed il gusto estetico delle persone, è anche il modo di curare se stessi.
Indica anche la sorella, l’amante.
E’ il pianeta governatore dei segni del Toro, nel domicilio notturno e della Bilancia, nel domicilio diurno.
Ed ora passiamo a Venere nei segni:
VENERE IN ARIETE: l’individuo esprime l’affettività con slancio, spontaneità e determinazione. Un punto difficile di questa posizione è spesso la diffidenza implicita dell’Ariete e, nelle donne, è spesso un indice di mascolinità. E’ una posizione che conferisce passionalità e che si esprime felicemente, soprattutto per i nati nel segno dei Pesci e del Toro, ai quali aggiunge quell’elemento di fuoco necessario a far sì che l’affettività sia libera da una eccessiva suscettibilità. Per un uomo, l’ideale di donna sarà quello di una compagna attiva, dinamica e decisa. Dona tendenza ad improvvisi ed appassionati colpi di fulmine, con successive crisi e brusche rotture. L’amore è qui concepito come rifugio contro l’insicurezza. In aspetto negativo, eccessiva possessività, liti ed inquietudini, infedeltà, sbalzi d’umore, amori infelici, incostanza ed eccessi, sia verbali che fisici.
♣PUNTI DI FORZA: Estroverso e simpatico. Fa amicizia facilmente. Amante cordiale ed energico. Diretto e sincero.
♠DEBOLEZZE: Egocentrico e personalmente esigente. La libertà personale viene prima dello stare insieme. Amante predatore. Insensibile. “Fuori dal vecchio, dentro con il nuovo”.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Ariete sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Ariete, Leone, Sagittario e Bilancia.
VENERE IN TORO: invita alla ricerca di un compagno ideale, che rifletta le esigenze di fedeltà e solidarietà. E’ una posizione planetaria che trova soddisfazione in una unione stabile, duratura, poco propensa all’avventura o a tortuosi cammini di soddisfazioni condizionate dall’Ego. Si realizza felicemente attraverso il matrimonio e l’unione familiare. E’ un indicatore di benessere e di oculatezza nella gestione dei beni materiali, di prosperità economica. Dona una natura appassionata, sensualità equilibrata, amore per il cibo, caldo senso di paternità e maternità, estremo bisogno d’amore, attrazione per l’arte e l’abbigliamento, rifiuto delle avventure. Necessità di fiducia reciproca in un rapporto, magnetismo. In aspetto negativo: gelosia, possessività, eccessiva attrazione per i piaceri e per il lusso, diffidenza, tendenza a parlare eccessivamente dei propri guai amorosi.
♣PUNTI DI FORZA: Radicato ed affidabile. Paziente e non giudicante. Fedele e leale. Personalmente affascinante ed attraente. Forte senso del romanticismo. Dotato esteticamente o artisticamente.
♠DEBOLEZZE: Geloso ed esigente. Materialmente acquisitivo e possessivo. Eccessivamente preoccupato per l’aspetto e le apparenze. Avido ed autoindulgente. Inflessibile e privo di adattabilità.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Toro sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Toro, Vergine, Capricorno e Scorpione.
VENERE IN GEMELLI: l’affettività è qui intellettualizzata, perde una parte del suo calore ed è vissuta con un certo distacco tipico dei segni d’Aria. Gli stimoli intellettuali sono importantissimi nella scelta del partner, insieme ad altri fattori dove intervenga la ragione. L’individuo non si abbandona ad emozioni intense nutrite dall’inconscio, ma piuttosto è stimolato dalla ricerca del potere e dello status sociale. Solitamente si trova nell’oroscopo di persone che si realizzano consapevolmente in diverse unioni. Gli atteggiamenti sono cortesi ma freddi, la ragione controlla l’erotismo e l’altruismo. La persona possiede simpatia, fascino, narcisismo, esibizionismo, superficialità, scarso calore umano. L’amore è più per l’idea dell’amore in se stesso, piuttosto che per una determinata persona. Per una donna, c’è necessità di un rapporto mentale. In aspetto negativo: suscettibilità, incostanza affettiva, inquietudine, scarsa considerazione ed ironia verso i sentimenti degli altri, insoddisfazione erotica, mancanza di abbandono, teatralità.
♣PUNTI DI FORZA: Inserito socialmente. Buon networker. Abilità eccezionale con le persone eccezionali. Popolare, fa amicizia facilmente. Poco impegnativo e non possessivo. Eloquente, spiritoso, affascinante e divertente.
♠DEBOLEZZE: Superficiale, privo di profondità emotiva. Volubile ed infedele. Fobie dell’impegno. Immaturo ed infantile. Vertigini ed ipereccitabilità.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Gemelli sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Gemelli, Bilancia, Acquario e Sagittario.
VENERE IN CANCRO: spesso si riscontra nei temi natali di persone che tendono ad ancorarsi alle esperienze del passato. L’individuo è estremamente sensibile e la sua espressione affettiva può apparire come troppo romantica. Uno dei punti forti è quello della maternità, vissuta come realizzazione assoluta. Quindi conferisce un grande amore per la casa ed i figli. La persona presenta accentuata timidezza, desiderio di tenerezza e comprensione. Amore del confort e delle belle cose. Poco senso pratico in amore, ma affetto genuino, tenero, colmo di intensa sensualità. Per la donna, c’è un estremo bisogno di dare e ricevere effusioni, simpatia ed empatia istintive. In aspetto negativo: amore paternalistico e soffocante, vita amorosa lunatica e nevrotica, compiacimento romantico e propensione per gli amori infelici, molte delusioni.
♣PUNTI DI FORZA: Gentile e premuroso. Nutriente e protettivo. Bravo cuoco e casalingo. Leale ed affidabile. Forte senso della famiglia.
♠DEBOLEZZE: Appiccicoso e possessivo. Emotivamente manipolatore. Incline ad umori infantili. Mammone. Distaccato e sulla difensiva.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Cancro sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Cancro, Scorpione, Pesci e Capricorno.
VENERE IN LEONE: spesso l’individuo vive l’affettività come “mezzo” per raggiungere il primo posto nel cuore dell’altro. Infatti si riscontra nelle persone, che hanno bisogno di primeggiare e di rendersi indispensabili, instaurando una sorta di gara nella vita affettiva della persona amata. In tale situazione i figli, i fratelli ed infine tutti i personaggi, che entrino in gioco nella sfera affettiva della persona amata, sono visti inconsciamente come rivali. Questa posizione conferisce comunque un’eccezionale generosità e disponibilità a dare. L’individuo presenta amore per il fasto ed i piaceri costosi, calore, entusiasmo, grandiosità, ottimismo che impedisce di vedere i difetti del partner. Passionalità, esibizionismo, scarso tempismo, esigenze erotiche difficili. Nelle donne conferisce lealtà, calore ed affetto sincero, amore per i gioielli, tendenza a comandare, a drammatizzare, non sopportando ombre e gelosie. In aspetto negativo: eccessiva prodigalità, autoritarismo che danneggia le relazioni, passioni tiranniche, incapacità di comprendere le esigenze degli altri.
♣PUNTI DI FORZA: Cordiale ed affettuoso. Leale e devoto. Forte senso del romanticismo. Generoso. Divertente. Animatore di talento.
♠DEBOLEZZE: In cerca di attenzioni. Sensibile all’adulazione. Spendaccione stravagante. Debolezza per il gioco d’azzardo. Geloso e possessivo.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Leone sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Leone, Ariete, Sagittario e Acquario.
VENERE IN VERGINE: la persona è pilotata da un raziocinio sempre presente o prevaricatore. Spesso l’affettività è vissuta come insicurezza e debolezza nei riguardi degli altri, per cui è tipica delle persone che non amano esporsi e che vivono l’amore con paura e diffidenza. Una volta coinvolta, la persona è capace di grandi sacrifici e di abnegazione a vantaggio di un’unione stabile nel tempo. Spesso si riscontra nei temi natali di persone che scelgono volontariamente un partner bisognoso di grandi cure e di attenzioni. Esse hanno cautela nell’abbandono amoroso, tabù sessuali, avventure passeggere, sensualità cerebrale, continuo rimuginare sulla propria vita sentimentale e sessuale. Eccezionale abilità manuale, discrezione e spirito critico. Le donne tendono a voler imporre i propri principi, ma apprezzano gli ideali del partner. In aspetto negativo: impedimenti psichici, aridità sentimentale, pedanteria eccessiva.
♣PUNTI DI FORZA: Altamente discriminante. Buon giudice di carattere. Salutista. Abile artigiano e casalingo. Disponibile e laborioso. Efficiente e coscienzioso.
♠DEBOLEZZE: Pignoleria. Eccessivamente perfezionista. Tendenza allo squilibrio. Ipocondriaco. Riservato, distaccato e / o emotivamente inibito.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Vergine sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Vergine, Toro, Capricorno e Pesci.
VENERE IN BILANCIA: l’individuo esprime al massimo le qualità di tenerezza, romanticismo e femminilità. E’ una posizione molto favorevole sia per l’uomo che per la donna, promuove legami stabili ed impostati in modo sano. La persona è stimolata dal desiderio di costruire un legame basato sulla mutua comprensione e solidarietà. Indica un grande rispetto per le necessità del partner, la persona è pronta ad offrire una critica costruttiva e rigorosa, ma sempre attenta, affinché la persona amata possa crescere attraverso l’esperienza d’amore. L’individuo è generoso, privo di orpelli sentimentali ed estremamente leale. La sensualità è legata a stimoli estetici più che sensuali. Senso del bello, dell’armonia, amore che si conforma alle regole del contesto sociale, convenzionalità, socievolezza. Nelle donne comporta avversione per le discussioni. In aspetto negativo: risentimenti, scarsa naturalezza, complicazioni affettive per eccesso di analisi critica.
♣PUNTI DI FORZA: Personalmente attraente. Popolare e ricercato. Congeniale ed amante della pace. Affettuoso e romantico. Dotato esteticamente. Gusto e stile impeccabili.
♠DEBOLEZZE: Mancanza di indipendenza. Sdolcinato. Non può sopportare il confronto. Pigro e timido nel lavoro: non gli piace sporcarsi le mani.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Bilancia sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Bilancia, Gemelli, Acquario e Ariete.
VENERE IN SCORPIONE: l’individuo ha un intenso bisogno di ricevere piuttosto che di dare, è piuttosto diffidente, sempre tormentato da mille dubbi e passioni, capace di intensi struggimenti e di grande coinvolgimento passionale, ma che non ammette la possibilità di amare dove non sia presente una buona dose di sofferenza. L’erotismo è vissuto intensamente e spesso slegato dalla componente affettiva per un meccanismo di autodifesa. Assenza di pregiudizi, sentimenti violenti. Per le donne, si notano attrazioni improvvise, golosità e possessività, crisi di coscienza. In aspetto negativo: ambivalenza sessuale, frustrazioni e perversioni sessuali, conflitti per gelosia, rapporti drammatici, complicazioni sentimentali.
♣PUNTI DI FORZA: Fedele e leale. Affidabile e discreto. Dà tutto con amore. Raffinato nei gusti culturali ed estetici. Forte magnetismo sessuale.
♠DEBOLEZZE: Troppo intenso ed ossessivo. Geloso ed insicuro. Emotivamente manipolatore e controllante. Spietato e vendicativo. Astuto e riservato.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Scorpione sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Scorpione, Cancro, Pesci e Toro.
VENERE IN SAGITTARIO: conferisce un carattere sereno e fiducioso, rendendo la persona sempre pronta ad amare ed a credere in un futuro migliore. L’affettività è qui vissuta con la spontaneità tipica dei segni di fuoco ed è accompagnata da un forte gusto per l’avventura, intesa come viaggio di esplorazione nella vita di coppia. E’ sempre presente la necessità di far tesoro dell’esperienza vissuta, per cui si è capaci di raggiungere molta consapevolezza attraverso l’amore. E’ una posizione planetaria non facile nei primi anni di vita, ma che dona molta serenità con la maturità. La realizzazione affettiva si raggiunge più con uno scambio intellettuale che non nel rapporto fisico. L’individuo è molto indipendente, onesto, ottimista, ma con una tendenza, spesso, ad avere vari amori, vissuti contemporaneamente, al riparo dei sensi di colpa. In aspetto negativo: inettitudine sentimentale, saccenteria che genera conflitti, adulteri e separazioni, istinti erotici strani, gravi delusioni affettive.
♣PUNTI DI FORZA: Grandi principi morali. Gioca pulito. Aperto ed onesto. Spensierato ed ottimista. Buon senso dell’umorismo. Apprezza culture e filosofie diverse.
♠DEBOLEZZE: Non riesce a gestire responsabilità ed impegni. Mette la libertà prima dello stare insieme. Promette troppo ed offre troppo poco. Dà per scontato l’amore e l’affetto degli altri. Può essere moralmente spietato.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Sagittario sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Sagittario, Ariete, Leone e Gemelli.
VENERE IN CAPRICORNO: la persona è indubbiamente razionale, spogliata della sua spontaneità a vantaggio di un maggior autocontrollo e raziocinio. Spesso, l’amore è vissuto con paura, perché l’individuo è condizionato da ancestrali timori di abbandono e di rifiuto. Non è una posizione felice, soprattutto per le donne, dato che implica anche un certo rifiuto inconscio verso la maternità, vista come una situazione troppo coinvolgente e gravosa. E’ un ottimo punto di appoggio per ciò che riguarda le ambizioni ed il raggiungimento della prosperità economica, che è condizionante anche nella scelta del partner. Spesso il rischio è di unioni monotone, convenzionali. Legami tardivi, malinconia. In aspetto negativo: assenza di carità, aridità, isolamento, sterilità.
♣PUNTI DI FORZA: Fedele ed affidabile. Dignitoso e di classe. Emotivamente autonomo. Approccio pragmatico e realistico all’amore. Bravo con i soldi.
♠DEBOLEZZE: Snob. Eccessivamente preoccupato per la correttezza sociale. Emotivamente freddo e distaccato. “Usa” gli altri per ottenere status e guadagni materiali.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Capricorno sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Capricorno, Toro, Vergine e Cancro.
VENERE IN ACQUARIO: la persona è indubbiamente poco appassionata, molto cerebrale, vive l’amore con un forte distacco emotivo. Si realizza più negli affetti delle amicizie che non nelle fiamme della passione, preferisce un vivace scambio intellettuale a quello fisico, e necessita di costanti stimoli cerebrali perché il sentimento continui a vivere. E’ spesso conflittuale e problematica per ciò che riguarda il coinvolgimento affettivo ed il compromesso necessari ad alimentare un’unione durevole. C’è intolleranza verso i legami convenzionali, gentilezza, rispetto per la libertà individuale, spirito umanitario, indipendenza, fascino intellettuale. In aspetto negativo: valutazione erronea dei pregi del partner, freddezza che respinge nonostante l’attrattiva esercitata, possibili separazioni, sensualità arida.
♣PUNTI DI FORZA: Tollerante e senza pregiudizi. Rispettoso dei diritti e delle libertà altrui. Non possessivo e permissivo. Amichevole e socievole.
♠DEBOLEZZE: Troppo distaccato ed impersonale. Rifugge da uno stretto coinvolgimento emotivo. Facilmente annoiato e volubile. Mette la libertà personale prima dell’impegno.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Acquario sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Acquario, Gemelli, Bilancia e Leone.
VENERE IN PESCI: la persona è estremamente appassionata e dotata di un grande senso di abnegazione, che però sfocia spesso in un lato masochistico, in quanto è molto propensa a vivere l’amore con una certa dose di sofferenza. Difatti la sensibilità conferisce delle tinte spesso drammatiche, dalle sfumature scure, in quanto la realizzazione affettiva risulta condizionata da scelte difficili di compagni complicati. L’individuo si realizza piuttosto bene nella maternità e negli affetti parentali. Ha tolleranza verso le opinioni degli altri, emotività, inquietudine amorosa, sopravvalutazione dell’affetto ed amori fantasiosi. Creatività fervida, poca combattività, abnegazione. Timori ingiustificati, eccessivo romanticismo, superstizione, devozione. In aspetto negativo: avventure complicate e disordinate, relazioni burrascose, illusioni infantili insensate, che provocano insoddisfazioni ed angosce. Prodigalità.
♣PUNTI DI FORZA: Forti valori spirituali. Compassionevole e premuroso. Amore incondizionato. Altruista e generoso. Artisticamente ispirato e creativo.
♠DEBOLEZZE: Aspettative irrealistiche in amore. Vive in un mondo irreale e fantastico. Può essere zerbino e vittima. Incline alle abitudini di evasione ed alle dipendenze.
♥ATTRAZIONI: Le persone con Venere in Pesci sono sessualmente attraenti per quelle con Marte in Pesci, Cancro, Scorpione e Vergine.
Jasminum L. è un genere di piante, originario dell’ Himalaya, che include varie specie del Gelsomino, circa 200.
I più comuni sono Gelsomino comune (Jasminum officinale), Gelsomino di Spagna (Jasminum grandiflorum), Gelsomino trifogliato (Jasminum azoricum) e Gelsomino marzolino (Jasminum polyanthum).
Generalmente, i fiori sono bianchi, alcuni lievemente rosati alla base, ma esistono specie a fiori gialli, tipo il Gelsomino di San Giuseppe (Jasminum nudiflorum) e il Gelsomino primulino (Jasminum primulinum).
Qualsiasi sia la specie, la fioritura è sempre molto abbondante e contraddistinta dalla caratteristica principale del Gelsomino, l’inconfondibile profumo emanato dai fiori.
Il genere Jasminum è utilizzato a scopi ornamentali, ma un tempo si credeva avesse innumerevoli virtù officinali.
In Persia, si utilizzava “l’olio di Gelsomino”, che veniva offerto nei banchetti agli invitati.
In seguito, da Dioscoride in poi, si sono scoperte innumerevoli potenzialità della pianta, legate alla sessualità.
Il primo a coltivarlo in Italia fu Cosimo I de Medici, che però ne proibì la diffusione fuori dai giardini granducali.
Secondo una leggenda, un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore. La pianta crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente. La storia vuole che, dal quel rametto di Gelsomino, trafugato dalla residenza dei Medici, nacquero quasi tutte le piante di Gelsomino presenti in Italia. Da allora in Toscana, la tradizione vuole che le spose aggiungano un rametto di Gelsomino al bouquet di nozze, in memoria della fortuna della ragazza vissuta al tempo dei Medici e come segno di buona fortuna e prosperità.
Un’altra leggenda, araba, racconta che un giorno la madre di tutte le stelle, Kitza, stava preparando nel suo palazzo di nuvole gli abiti d’oro per i suoi figli, quando giunse un gruppo di stelline, che si lagnavano delle loro vesti: una era troppo larga, un’altra non splendeva abbastanza, una non aveva gemme, ecc. Strepitavano, confondendo la povera madre. Kitza le pregava di non fare chiasso e di farla lavorare, perché le altre sorelle erano nude e potevano ammalarsi. Ma le stelle capricciose non le davano retta e continuavano a protestare. Finché passò da quelle parti il re degli spazi, Micar il quale, udendo quel chiasso, entrò nel palazzo e chiese cosa stesse succedendo. Le stelle, spaventate, diventarono sottomesse e docili, ma non poterono nascondere la verità. Allora Micar, sdegnato, le cacciò dal firmamento. Strappò loro gli abiti d’oro e le scagliò come ciottoli nel fango della Terra.
La madre cadde in un inconsolabile dolore, temeva che gli uomini avrebbero calpestato ed umiliato le sue stelle.
La Signora dei giardini, Bersto, provò pietà per la povera madre e decise di aiutarla. Quindi le tolse dal fango e le trasformò in fiorellini profumatissimi. Così nacquero i Gelsomini, le stelline della terra.
L’ultima leggenda narra di una giovane nomade araba di nome Jasmine, che si copriva il volto per proteggere la candida pelle dal sole. Un giorno, arrivò un principe da un ricco paese lontano e la chiese in sposa. Il padre della giovane acconsentì ed arrivarono schiavi e servi per scortarla all’harem. Anche nel palazzo più bello del mondo, Jasmine sapeva che non poteva vivere rinchiusa e mostrò il suo dolce viso al sole. Il sole rimase abbagliato dalla sua bellezza ed esaudì il suo desiderio, trasformandola in un Gelsomino, che nasce libero nei luoghi più luminosi del mondo.
Solitamente il fiore del Gelsomino ha 5 petali e ciò è molto importante perché, in esoterismo, il numero cinque rappresenta la Grande Madre: Afrodite per i Greci, Ishtar per i Babilonesi.
In Asia minore si portava al collo come amuleto un pentacolo, perché si pensava che la Grande Madre in questo modo proteggesse dagli spiriti cattivi.
In Egitto, nella necropoli di Deir-el-Bahri, sono stati rinvenuti piccolissimi frammenti di petali di Gelsomino sulla mummia di un faraone.
Il Gelsomino procura numerosi benefici per il corpo umano: calma la tensione nervosa, favorisce il sonno, allevia tosse e mal di testa, è antibatterico ed agevola la circolazione del sangue. La macerazione dei fiori nell’olio è eccellente, se frizionata contro i dolori da infiammazione nervosa.
Dissolve le paure e le tensioni legate alla sessualità ed è tradizionalmente usato per curare i disturbi uterini e per facilitare il parto.
Nei Paesi asiatici ed arabi, è una pianta che simboleggia l’Amore divino, ed è diffusa ancora oggi la credenza, che il paradiso sia profumato di Gelsomino.
In Indonesia, stringhe di fiori di Gelsomino, intrecciate finemente, vengono utilizzate per adornare i capelli della sposa. Per loro, è il fiore simbolo della vita, della bellezza e della festa di nozze.
In Cambogia, Gelsomini sono offerti a Sri Buddha come omaggio.
In Cina, il fiore di Gelsomino viene elaborato per fare il tè.
Nel linguaggio dei fiori, il Gelsomino ha diversi significati: in Spagna simboleggia la sensualità, nei Paesi arabi l’amore divino, in Italia significa buona fortuna nel matrimonio.
Ma il significato varia anche a seconda del colore del fiore o della varietà:
–bianco esprime amabilità e candore d’animo;
– giallo è augurio di felicità, eleganza e grazia;
-il gelsomino notturno (Solanum seaforthianum) rappresenta la timidezza;
– rosso, rara specie originaria dell’India (), rappresenta il desiderio.
Il Gelsomino, nell’esoterismo, è associato all’aspetto femminile e materno della Divinità.
Agisce sulla mente, dando fermezza, concentrazione eliminando le tensioni nervose.
Nella pratica esoterica, è associato al pensamento, pertanto si usa nei riti per spingere una persona a rivolgere il pensiero a noi.
Aiuta ad avere idee innovative ed è usato nelle celebrazioni dell’Equinozio di Primavera.
I fiori, bruciati nella stanza prima di coricarsi, favoriscono i sogni medianici; portati indosso propiziano i rientri di denaro e la prosperità.
Per operazioni magiche di amore e lussuria, si utilizzano l’olio, il profumo e l’incenso, infusi in acqua.
I fiori freschi sono utilizzati per attrarre e mantenere un amore spirituale.
Sognare il Gelsomino preannuncia fortuna ed un matrimonio molto prossimo.
Il Gelsomino è utilizzato anche come simbolo per tatuaggi, essendo la rappresentazione simbolica di attaccamento, passione e amabilità.
Gelsomini: sensualità
Gelsomino Bianco: leggiadria
Gelsomino Giallo: elegante sensualità
Pianeta: Luna