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ACANTO, LA PIANTA DELL’IMMORTALITA’

Scritto da MadameBlatt

Fiore di carta rigida, dentato
petali di fini aghi, che snello
sorgi dal cespo, come un serpe alato
da un capitello;
fiore che ringhi dai diritti scapi
con bocche tue di piccoli ippogrifi;
fior del Poeta! industrΓ―a te d’api
schifa, e tu schifi.
L’ape te sdegna, piccola e regale;
ma spesso io vidi l’ape legnaiola
celare il corpo che riluce, quale
nera viola,
dentro il tuo duro calice, e rapirti
non so che buono, che da te pur viene
come le viti di tra i sassi e i mirti
di tra l’arene.
Lo sa la figlia del pastor, che vuoto
un legno fende e lieta pasce quanto
miele le giova: il tuo nettare ignoto,
fiore d’acanto.
-Giovanni Pascoli-

L’Acanto Γ¨ un’erba perenne cespugliosa, originaria delle zone mediterranee.
Il nome deriva dal greco β€œAcanthos” (spina), per le estremitΓ  appuntite delle foglie.
Le foglie di Acanto sono tra le piante piΓΉ comuni utilizzate, come elementi ornamentali nell’architettura e nell’interior design, e gli storici dicono che il primo esempio conosciuto Γ¨ il Tempio di Apollo Epicurio a Bassae, datato 450-420 a.C.
Ci sono diverse specie di piante d’Acanto presenti in tutta la regione mediterranea.

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Le due varietΓ  piΓΉ comuni, trovate nell’architettura antica sono β€œAcanthus spinosus” e β€œAcanthus mollis”.
Foglie d’Acanto in pietra scolpita, legno e metallo si trovano in tutta l’antica Grecia, in particolare nelle colonne e nei fregi corinzi.
I Romani adottarono il motivo e lo utilizzarono ampiamente su quasi tutti gli edifici pubblici e privati importanti.
Lo scrittore romano Vitruvio (75 a.C. al 15 a.C.) racconta una storia sull’origine delle foglie di Acanto come modello, affermando che l’architetto e scultore greco Callimaco si era commosso alla vista di un cesto, che era stato lasciato sulla tomba di una giovane ragazza corinzia dalla sua nutrice.

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Secondo la leggenda, il cestino conteneva gli oggetti piΓΉ amati dalla fanciulla e, sopra il cestino, era stata posta una pietra, per proteggerli dalle intemperie.
In primavera, l’architetto Callimaco passΓ² da quelle parti e notΓ² che la pietra era sollevata da un cespuglio armonioso di foglie d’Acanto, che era cresciuto mescolando le sue foglie con l’intreccio del paniere, come ad indicare l’immortalitΓ  della fanciulla.
Sembra che la visione ispirΓ² a Callimaco l’idea del capitello corinzio.
Le foglie d’Acanto furono anche adottate dalla primitiva architettura cristiana e poi medievale, per simboleggiare la Resurrezione.
Talvolta dalle foglie fuoriuscivano teste umane, quasi a rappresentare la rinascita alla vita eterna ed Γ¨ proprio questo particolare a legarle alla leggenda greca.

Tempio di Artemide, Giordania-Ph. LoggaWiggler on Pixabay

L’Acanto era considerato simbolo di verginitΓ , in quanto pianta spontanea, che cresce in terra non coltivata.
Raffigurazioni delle sue foglie adornavano le vesti delle personalitΓ  piΓΉ importanti.
Il Rinascimento vide una vera e propria esplosione di foglie di Acanto, con il motivo che si manifestava in architettura, scultura, pittura, arazzi, mobili e tessuti.
Appariva anche in gioielli, cammei, carta da parati, bordure.
Il motivo era anche particolarmente popolare negli appartamenti di corte e negli arredi di Luigi XVI in Francia.

Pantheon, Roma-Ph. DEZALB on Pixabay

Oggi, la foglia d’Acanto Γ¨ ampiamente utilizzata in tutto il design della casa in elementi strutturali, comprese modanature e hardware, in componenti decorativi, come mobili, illuminazione, hardware decorativo, tappeti e tappetini, specchi, tessuti per tappezzeria, abbellimenti per finestre e bagni.
La pianta d’Acanto, fin dall’antichitΓ , Γ¨ stata utilizzata in Cina, India, sud-est asiatico, area mediterranea e Medio Oriente, soprattutto per usi medicinali.
Per esempio, il sale presente nelle sue foglie funge da conservante per il cibo, quindi gli alimenti venivano avvolti e conservati nelle sue grandi foglie.

L’alto contenuto di sale fungeva anche da essiccante, asciuga l’aria circostante.
Quindi, nel sud-est asiatico, le foglie erano utilizzate per conservare il riso, in quanto esse aspiravano l’umiditΓ  dall’aria, preservando il riso dalle muffe.
La pianta era utilizzata anche localmente per disturbi della pelle, come la Leismania (malattia parassitaria), infezioni batteriche, fungine e ustioni.
Sempre localmente, era usato come antibiotico naturale, antinfiammatorio, antidolorifico; insomma, era ben noto per aiutare in qualsiasi cosa, dal mal di testa ai reumatismi.
Assunto per via orale, l’Acanto ha la capacitΓ  di scovare tossine e veleni.
Per questo motivo, Γ¨ stato usato per secoli in India e nel sud-est asiatico, come antidoto ai morsi dei vari serpenti velenosi.

La pianta contiene sostanze che purificano il corpo dalle tossine.
Attualmente vengono effettuate molte ricerche su questa pianta, per convalidare il suo uso storico; in particolare, gli scienziati oggi stanno esaminando le sue capacitΓ  antiossidanti e antitumorali.
L’Acanto, per tutte le sue qualitΓ , simboleggia l’immortalitΓ , la rinascita, la longevitΓ  e la guarigione.
Attraverso il tempo, il motivo della foglia d’Acanto Γ¨ stato raffigurato perfino sulle tombe, rappresentando l’aldilΓ  e l’immortalitΓ  dell’anima.

Ph. Nennieinszweidrei on Pixabay

Pertanto, le sue foglie adornano molti mausolei, lapidi e oggetti funerari.
Anche le celebrazioni e le cerimonie funerarie hanno spesso raffigurata la foglia di Acanto su vari oggetti.
Nella mitologia greca, Acanto era una ninfa amata da Apollo.
Ella non ricambiava l’amore del Dio del Sole che, offeso, tentΓ² di rapirla ricevendo in cambio dei graffi sul volto.
Per questo affronto, Apollo decise di tramutare la ninfa Acanto in una pianta spinosa, adatta all’ombra ma che, per vivere, aveva bisogno comunque del sole.

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