CARTAGINE E DIDONE, LA SUA REGINA
“Delenda est Carthago”
La città di Cartagine (“città nuova”) fu fondata dai Fenici (Popolo rosso) nel IX secolo a.C. sulla costa dell’Africa nord-occidentale, nella zona che oggi è la Tunisia.
In epoca romana i letti, i cuscini e i materassi punici erano considerati un lusso e la falegnameria ed i mobili punici venivano copiati.
Le leggende nate intorno a Cartagine, assegnano la sua fondazione a Elissa, regina di Tiro, soprannominata Didone (amata).
Poco dopo, Hiarbus (capo tribù locale dei Mauritani), cercò di sposare la regina appena arrivata.
Tutto cambiò e si trasformò il giorno in cui la regina di Tiro, Didone arrivò con una flotta di navi, portando nobiltà e mercanti ben collegati, oltre al tesoro reale.
Ma il Dio Giove chiese all’eroe Enea di lasciare la sua amata Didone che, quando scoprì che l’aveva abbandonata, si suicidò, bruciando in una pira funeraria, ma non prima di maledire Enea e i suoi discendenti.
Ogni autunno, veniva costruita una pira fuori dalla vecchia città di Cartagine, in cui si pensava che Tanit si gettasse nell’auto-immolazione, per amore del Dio della vegetazione morto Eshmun (Adone).
Cercarono di sfruttare al meglio la loro situazione, espandendo le aziende in Spagna, ma entrarono di nuovo in guerra con Roma, quando Annibale Barca (condottiero e politico cartaginese) attaccò la città di Sagunto, un alleata di Roma in Spagna, nel 218 a.C.
I Cartaginesi rifiutarono, pertanto iniziò la Terza Guerra Punica.
Oggi Cartagine è un sobborgo residenziale della città di Tunisi, in Tunisia.
La leggenda narra che, quando Didone e la sua scorta si accamparono a Byrsa, il locale capo berbero offrì loro un appezzamento di terreno, che potesse essere coperto da una pelle di bue.
Inoltre, sul sito di Byrsa sorgeva un portico all’aperto, da cui sono sopravvissute le più belle sculture romane di Cartagine.
La basilica più grande fu ricostruita nel VI secolo, sul sito di una precedente.
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