ARAUCARIA, IL PINO DEL PARANA’
Il genere Araucaria comprende circa venti specie di conifere sempreverdi, originarie dell’America meridionale e dell’Australia, introdotta in Europa dal sud America intorno al 1850.
Oltre a consumare le pigne, gli indigeni australiani mangiavano germogli di Bunya e utilizzavano la corteccia dell’albero come legna da ardere.
Una leggenda racconta che, tanto tempo fa, quando il Paraná era ricoperto di foreste, vi vivevano molte tribù indigene.
Un giorno Curiaçu partì per una delle sue cacce nel bosco, seguendo le tracce di un giaguaro.
Con cautela, bagnò il viso della bellissima giovane donna per svegliarla, con la quale si scambiò sguardi appassionati.
La ragazza trovò un buco nel terreno, nascose Curiaçu e lo coprì di foglie.
Da allora, ogni volta che i pinoli cadono a terra, la Ghiandaia azzurra, pensando che siano le gocce di sangue di Curiaçu, cerca di nasconderle e seppellirle, non ritrovandole poi più, così come il corpo di Curiaçu non fu mai ritrovato quando era un Indiano.
Un anno, l’inverno fu molto duro e durò più a lungo, e le persone iniziarono a esaurire le risorse, i fiumi erano ghiacciati, gli uccelli erano migrati e gli alberi aspettavano l’arrivo della primavera.
Fu una festa indimenticabile e si dice che, da quel giorno, i Mapuche, che vivevano accanto all’albero Pehuén, e che si fanno chiamare Pehuenches, non soffrirono mai più la fame, sperando che un albero così bello ed utile non venisse mai loro portato via.
In una buona annata, un Araucaria di 100 anni, può produrre fino a 400 chili di pinoli, ma deve essere un albero femminile.
Nei paesi di origine, l’Araucaria è considerata una pianta magica; infatti viene sempre collocata vicino all’ingresso delle abitazioni, perché si crede che allontani i nemici.
ELEMENTO: Terra
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