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Calliandra è un genere di piante erbacee, arbustive o ad albero, appartenente alla famiglia delle Fabaceae, che comprende circa 140 specie originarie delle regioni tropicali e subtropicali delle Americhe.
Una di queste, molto bella veramente, è la Bobinsana (Calliandra angustifolia), chiamata anche Bobinzana, Bobensana, Bubinsana, Balata, Bubinianal, Bushiglla, Capabo, Chipero, Cigana, Koprupi, Kori-sacha, Kuanti, Neweí, Quinilla blanca, Semein, Sháwi, Yacu yutzu, Yopoyo, Powder Puff Tree, Albero del piumino da cipria.
Calliandra: dal greco “kalli” = “bellissimo” + “andros” = “uomo, in riferimento ai suoi stami colorati che compongono l’androceo (apparato riproduttivo maschile dei fiori).
Angustifolia: dal latino, “a foglie strette”.
La Bobinsana, amante dell’acqua, cresce lungo le rive dei fiumi in Perù, Ecuador, Colombia, Brasile e Bolivia, distinguendosi come un tesoro botanico della foresta pluviale amazzonica.

Bobinsana – Ph. sarangib on Pixabay

Albizia julibrissin – Ph. Sonja-Kalee on Pixabay

E’ un albero arbustivo alto dai 4 ai 6 metri, presenta foglie bipennate, produce graziosi fiori simili a piumini, di colore dal rosa al rossastro, ed anche una gomma resinosa, che talvolta viene estratta e venduta commercialmente.
Spesso viene confusa con l’Albizia julibrissin, appartenente alla stessa famiglia, ma con una tendenza alla crescita bassa, aperta e diffusa, mentre gli alberi di Bobinsana hanno uno stile di crescita “tentacolare”.
La Bobincasa è un tipo di pianta perenne sempreverde, le cui foglie di colore verde scuro si chiudono di notte e riaprono la mattina.
Le foglie dell’Albizia, invece, hanno una tinta verde medio, che cadono in autunno e sono “simili a felci”.
Inoltre, la Bobincasa produce fiori spettacolari con numerosi stami che sbocciano in inverno, ed ogni fiore rosa ha l’aspetto di un palloncino peloso.
Sebbene questi fiori siano belli ed unici nel loro genere, non hanno una fragranza forte come gli alberi di Albizia, che invece fioriscono ogni anno tra maggio e luglio, dopo aver raggiunto la maturità.
I fiori vengono prodotti in grappoli dalla crescita dei nuovi rami primaverili, ed assomigliano a mazzi di fili rosa setosi, simili a pompon.
La Bobinsana vanta una ricca storia profondamente intrecciata con le culture indigene dell’Amazzonia, infatti gli Indios del Rio Pastaza lo considerano uno stimolante.
Essi preparano un decotto di radici, da assumere per apportare forza ed energia.
Gli indiani Shipibo-Conibo, della zona di Ucayali in Perù, chiamano l’albero Semein e preparano una tintura di corteccia per reumatismi, artrite, raffreddore, disturbi uterini ed edema (o ritenzione idrica).

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Gli indigeni e le tribù della regione di Madre de Dios, nell’Amazzonia peruviana, preparano una tintura di corteccia (con aguardiente) per dolori ossei, artrite, reumatismi, raffreddore e lo usano anche come contraccettivo.
Inoltre grattugiano la corteccia da mettere nell’acqua dei bagni, per aumentare la resistenza alle malattie, al freddo ed ai brividi.
Un decotto di corteccia viene utilizzato anche per la dispnea (mancanza di respiro), mentre un decotto di radici è consigliato come depurativo (detergente per il sangue).
Un decotto dell’intera pianta (foglie, fusto, rametti, fiori) viene preparato ad uso tonico energizzante generale.
Un importante ruolo medicinale della Bobinsana per i nativi le cosiddette “diete vegetali”, in cui qualcuno entra in contatto con le qualità curative della pianta, seguendo una dieta semplice, fondamentalmente senza contatto sociale, rimanendo nella giungla in una piccola capanna, per settimane o mesi.

ATTENZIONE: Evitare l’uso in gravidanza, allattamento, e comunque utilizzare sempre erbe, piante e derivati sotto il controllo di operatori competenti.

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In Amazzonia, la Bobinsana è anche usata dagli Indios come ingrediente aggiuntivo in varie ricette di Ayahuasca (miscela con la quale si prepara una bevanda tradizionale dalle proprietà allucinogene e curative).
L’Ayahuasca viene prodotta dagli sciamani indiani per connettersi al mondo degli spiriti in quanto, attraverso una serie di reazioni tra sostanze chimiche provenienti da diverse piante che lavorano insieme, viene creato un estratto vegetale allucinogeno.
Bisogna specificare, però, che la Bobinsana non è di per sé un allucinogeno, ma è considerato un “Insegnante delle piante Maestre” e quindi aggiunto alle ricette della bevanda per aiutare gli sciamani a connettersi ed imparare dalle piante a livello spirituale.
Infatti, le tribù indigene hanno utilizzato la Bobinsana per secoli, valorizzando le sue proprietà uniche in vari rituali e pratiche di guarigione, oltre ad associarlo con i viaggi sciamanici, il sogno lucido e le esperienze empatogene (farmaci o sostanze, che generano e favoriscono l’empatia).

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Incorporare la Bobinsana nel proprio repertorio erboristico può aprire un mondo di possibilità, consentendo di esplorare le profondità delle pratiche sciamaniche, migliorare le proprie esperienze oniriche e promuovere il benessere emotivo.
Alla pianta si attribuisce un effetto di apertura, che favorisce l’empatia per proteggere il cuore, quindi viene utilizzata nella cerimonia per creare una connessione con la natura e con il messaggio di una terra spirituale.
E’ noto anche il suo uso come tonico e come erba da sogno, cioè per rafforzare l’esperienza del sogno, creando sogni lucidi e colorati.
La Bobinsana è conosciuta come uno spirito gentile che guarisce ed apre il cuore, aiutando anche a sviluppare chiarezza mentale e concentrazione, avviando sentimenti di unità ed amore incondizionato, oltre a facilitare il superamento della tristezza, del crepacuore e l’elaborazione del lutto.
Infatti per fare ciò, si attua una pratica nota come “recupero dell’anima”, in cui il curandero con questa pianta aiuta il paziente a dissolvere le barriere del tempo, per essere in grado di viaggiare mentalmente, fino al momento in cui si è verificato il trauma.

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Sebbene questo beneficio emotivo più profondo della fitoterapia sia spesso messo in discussione dai moderni professionisti scientifici occidentali, coloro che imparano a “sedersi” con le piante, sanno che Bobinsana è capace di condividere l’amore e persino di guarire i cuori feriti.
Questa pianta è uno degli ingredienti talvolta aggiunti alla birra amazzonica, per incoraggiare l’apertura del cuore.
I curanderos spesso prescrivono “dietas”, delle purificazioni spirituali che implicano rigidi protocolli dietetici, insieme ad una o più piante prescritte, per facilitare una guarigione particolare.
Per coloro che si sottopongono ad una dieta Bobinsana da uno a tre mesi, l’Insegnante delle piante Maestre può presentarsi nei sogni come un’anaconda gigante, o un altro essere, che emerge dal mondo acquatico.
A volte indicato anche come figlio o figlia di Noya Rao (l’Albero della luce), gli sciamani amazzonici venerano questo albero soffice e vibrante, che cresce lungo i letti dei fiumi nella giungla, i cui fiori sembrano cuori aperti.
Il suo spirito femminile da sirena le è valso anche l’amorevole soprannome di “Sirenita Bobinsana“.

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Raramente si incontra Bobinsana al di fuori della giungla, ma nei tempi moderni, i cercatori di tutto il mondo hanno iniziato a godere di questo dono sotto forma di polvere, nella speranza di avere l’esperienza, spesso raccontata, di una sirena che emerge dal fiume e saluta il sognatore con amore incondizionato.
Per sapere in cosa consiste una “Dieta delle Piante Maestre”, bisogna sapere che la dieta sciamanica è un sistema nutrizionale complesso e rigoroso, attraverso il quale una pianta principale trasmette al partecipante guarigione, protezione, guida e conoscenza a livello spirituale.
I guaritori amazzonici usano tradizionalmente il digiuno e isolamento dagli altri, per cercare la guida degli spiriti delle piante ed acquisire la conoscenza essenziale necessaria, per guarire se stessi e gli altri.
I partecipanti si impegnano in uno stile di vita disciplinato ed austero, in cui riducono i legami sociali, si astengono dal sesso e dall’alcol e seguono una dieta vegetariana rigorosa senza sale.
Una dieta a base di piante maestre è fondamentale negli apprendistati di medicina sciamanica, con diete che possono durare mesi e talvolta anni.
In quanto erba maestra, la Bobinsana viene tradizionalmente utilizzata nella terza o quarta fase della dieta dove, in questo tempo difficile, si fa apprezzare per la forza fisica e spirituale che dona.
La Bobinsana porta con sé protezione e custodia, necessarie contro le forze negative che perseguitano i guariti e i guaritori.
Tali poteri provengono tanto dalla natura quanto da altri guaritori.

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Le diverse piante vengono date al partecipante, in un ordine rigoroso, solitamente iniziando con piante molto depurative, tra cui:

∇ Mansoa alliacea (Vite dell’aglio)

∇ Brunfelsia grandiflora (Sanango)

∇ Maytenus krukovii (Chuchuhuasi)

∇ Uncaria tomentosa (Unghia di gatto).

Il popolo Shipibo afferma che Bobinsana ha un grande amore per la bellezza e le arti, e quindi aiuta ad attivare i canali creativi di chi le sia accosta, per una maggiore espressione di sé.
Aiuta ad aprire la voce ed a connettere il partecipante con gli spiriti delle piante per ricevere canzoni, Icaros.
Bobinsana è uno spirito unico, che ti inonda di amore ed affetto, illuminando il cammino della bellezza e della grazia.
Una vera dea dell’Amazzonia…

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PIANETA: Saturno/Venere
ELEMENTO: Acqua
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Pesci
CHAKRA: 4, Anahata (C. del Cuore)