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Scritto da MadameBlatt

Le Selkies, o Roan, sono delle creature terioforme (divinità con aspetto animale), appartenenti alla mitologia scozzese, irlandese, norvegese ed islandese, particolarmente diffusa nelle isole Shetland, isole Orcadi ed isole Fær Øer.
Chiamate anche Selky, Seilkie, Sejlki, Silkie, Silkey, Saelkie, Sylkie, ecc., e dall’aspetto di foche, perfettamente in grado di rimuovere il loro manto per assumere un aspetto umano, vivono in mare ed il nome deriva dallo scozzese arcaico β€œselich” = β€œfoca grigia” (Halichoerus grypus).
Invece l’altro nome, β€œRoan” discende dal gaelico scozzese β€œmaighdeann-rΓ²in” = β€œfanciulle-foca”.
Le Selkies sono principalmente associate alle isole settentrionali scozzesi, dove sembra che vivano libere come foche nel mare, cambiando la pelle per diventare umane, quando vanno sulla terra.
Walter Traill Dennison, un contadino folclorista del β€˜800, originario delle Orcadi, insisteva che “selkie” fosse il termine corretto da applicare a questi mutaforma, per distinguerli dai Tritoni, e che Samuel Hibbert-Ware, uno scrittore delle Shetland dello stesso periodo, commise un errore nel riferirsi a loro come “Tritoni” e “Sirene”.

Halichoerus grypus-Ph. wolfgangvogt_Ib on pixabay

PerΓ², esaminando altre culture norrene, gli scrittori islandesi si riferiscono alle mogli-foca anche come Tritoni (marmennlar).
Tornando alle Selkies, queste creature mutaforma hanno una duplice natura: possono essere amichevoli ed utili verso gli esseri umani, ma essere anche pericolose e vendicative.
Secondo il folklore celtico, le Selkies possiedono anche un lato dispettoso ed una voce accattivante, possono trasformarsi da foca in forma umana solo in determinate notti, solitamente alla vigilia di Mezza estate o quando c’Γ¨ la Luna Piena, e possono controllare il tempo ed il mare.
Esse hanno una ragnatela che unisce le dita, che permette loro di muoversi tra il mondo dell’uomo e quello del mare e, una volta che una Selkie cambia pelle, puΓ² ritornare alla sua forma di foca solo ritrovando la sua pelle.
Nella tradizione delle Orcadi, si dice che le Selkie siano vari tipi di foche, e che solo a quelle di dimensioni maggiori rispetto alla foca grigia, si possa attribuire la capacitΓ  di trasformarsi in esseri umani, e sono chiamate “Gente Selkie”.
Qualcosa di simile si afferma nella tradizione delle isole Shetland, secondo cui i Tritoni e le Sirene preferiscono assumere la forma di foche piΓΉ grandi, chiamate “Pesci Haaf”.
Le Selkies sono solitamente descritte come attraenti e seducenti in forma umana, e molte storie su di loro narrano che abbiano relazioni romantiche o sessuali con esseri umani, spesso dando origine a bambini.
A volte possono anche essere costrette, o indotte con l’inganno, a sposare esseri umani, cosΓ¬ come spesso qualcuno ruba e nasconde la loro pelle di foca, impedendo loro di tornare in mare.
Infatti, Γ¨ tipico il racconto di un uomo che ruba la pelle di una Selkie, avendola trovata nuda sulla riva del mare, e la costringe a diventare sua moglie.


La moglie trascorre il suo tempo in cattivitΓ  desiderando il mare, la sua vera casa, e guardando con desiderio l’oceano.
In seguito puΓ² succedere che lei abbia dei figli dal marito umano ma, se riesce a ritrovare la sua pelle di foca, cosa che spesso si verifica grazie all’aiuto dei suoi bambini, la mutaforma torna immediatamente al mare, abbandonando la prole che ama, ma dalla quale, in alcune versioni delle storie, va in visita sulla terraferma una volta all’anno.
In altre novelle, i figli non rivedranno mai piΓΉ la loro madre, oppure la Selkie farΓ  loro visita, avvicinandosi verso la riva, ed i bambini vedranno arrivare una grande foca che li β€œsaluta” con il suo verso animale.
Esistono anche i Selkies maschi, descritti come bellissimi nella loro forma umana e dotati di grandi poteri seduttivi sulle donne.
Di solito cercano quelle che sono insoddisfatte della propria vita, come le donne sposate che aspettano i loro mariti pescatori.
In un racconto popolare, si narra che una donna delle isole Orcadi, soprannominata Ursilla, quando desiderava entrare in contatto con il suo Selkie maschio, versava sette lacrime in mare.
Naturalmente, di questi racconti esistono varie versioni a seconda della zona in cui vengono narrati, e in alcuni si dice che le Selkies non possano trasformarsi in umane a loro piacimento, ma debbano aspettare che le condizioni delle maree siano corrette.
Per esempio, per quanto riguarda Ursilla, il suo Selkie maschio contattato prometteva di farle visita al “settimo ruscello” o β€œmarea primaverile”.
In alcune versioni, le Selkies possono assumere sembianze umane solo una volta ogni sette anni, perchΓ© sono corpi che ospitano anime condannate.
CiΓ² perchΓ© c’era il pensiero che questi mutaforma fossero esseri umani che avevano commesso atti peccaminosi, o angeli decaduti.
Nel racconto “Il figlio di Gioga”, un gruppo di foche che riposava nelle Ve Skerries, isole rocciose delle Shetland, subΓ¬ un’imboscata e venne scuoiato dai pescatori di Papa Stour (altra isola delle Shetland), ma poichΓ© si trattava in realtΓ  di Selkies, lo spargimento del sangue causΓ² un’ondata di acqua di mare, ed un pescatore fu abbandonato.
Le vittime-Selkies si ripresero in sembianze umane, ma lamentarono la perdita della pelle, senza la quale non avrebbero potuto tornare alla loro casa sottomarina.
Il marito di una di queste, Ollavitinus, era particolarmente angosciato poichΓ© ormai era separato dalla moglie, ma sua madre Gioga fece un patto con il marinaio abbandonato, offrendosi di riportarlo a Papa Stour, a condizione che la pelle gli fosse restituita.
Una storia delle isole FΓ¦r Øer, β€œLa leggenda di KΓ³pakonan”, (KΓ³pakonan significa letteralmente “donna foca”), racconta di un giovane contadino del villaggio di Mikladalur che, dopo aver appreso dalle voci popolari che le foche potevano sbarcare e cambiare la pelle una volta all’anno nella tredicesima notte, andΓ² a vedere di persona.
Mentre era in agguato, l’uomo osservΓ² molte foche nuotare verso la riva, mutando la pelle per rivelare le loro forme umane.
Il contadino prese la pelle di una giovane donna Selkie la quale, non potendo tornare in acqua senza di essa, fu costretta a seguire il giovane nella sua fattoria e diventare sua moglie.
I due restarono insieme per molti anni, generando anche un figlio e, ogni giorno, l’uomo chiudeva la pelle della Selkie in una cassa, tenendo sempre con sΓ© la chiave della serratura, in modo che sua moglie non potesse mai accedervi.
Tuttavia, un giorno l’uomo dimenticΓ² la chiave a casa e tornΓ² alla sua fattoria, scoprendo che sua moglie si era ripresa la pelle ed era tornata nell’oceano.
Tempo dopo, durante una battuta di pesca, il giovane ritrovΓ² la Selkie ed uccise sia suo marito Selkie che i suoi due figli.
Infuriata, la donna Selkie promise vendetta per i suoi parenti perduti, esclamando: “alcuni affogheranno, altri cadranno da scogliere e pendii, e questo continuerΓ , finchΓ© non saranno perduti cosΓ¬ tanti uomini da poter unire le braccia attorno all’intera isola di Kanchey!”
Si ritiene che le morti che si verificano sull’isola, ancora oggi, siano dovute proprio alla maledizione di questa Selkie.
Nella ballata popolare β€œPeter Kagan and the Wind”, Gordon Bok canta del pescatore Kagan che sposΓ² una donna-foca.
Contro il volere della moglie, salpΓ² pericolosamente verso la fine dell’anno e rimase intrappolato, mentre combatteva contro una terribile tempesta, impossibilitato a tornare a casa.
Sua moglie assunse la forma di foca e lo salvΓ², anche se ciΓ² significΓ² per la Selkie di non poter tornare mai piΓΉ nel suo corpo umano e quindi nella sua casa felice.

by Darkmoon_Art on Pixabay

In una famosa rivisitazione della leggenda dei Selkies, la ballata β€œThe Secret of Roan Inish”, un film indipendente americano-irlandese del 1994, si racconta la storia di una giovane ragazza che scopre di discendere dai Selkies.
La donna parte all’avventura per ritrovare suo fratello, che presumibilmente era stato catturato dalle Selkies.
Uno degli elementi piΓΉ toccanti delle leggende sui Selkies Γ¨ l’idea che, prima o poi, dovranno tornare in mare, che guardino con desiderio l’oceano, combattuti tra l’amore per i loro partner umani ed il bisogno di ritornare alla loro forma autentica.
In alcune versioni della leggenda, le Selkies possono ritornare alla loro forma di foca dopo aver versato sette lacrime in mare, atto che consente loro di tornare al loro stato naturale e fuggire dal mondo degli umani.
Altre ancora indicano anche che le donne umane possono diventare Selkie, se indossano una pelle di foca e camminano in mare, e che possono quindi tornare alla forma umana una volta cambiata la pelle.
I figli nati tra l’uomo e le Selkie possono avere le mani palmate, come nel caso della β€œSirena delle Shetland”, i cui figli avevano “una sorta di rete tra le dita”, o anche di Ursilla, e quindi i bambini devono farsi tagliare ad intermittenza la fettuccia di materiale corneo tra le dita delle mani e dei piedi.
In β€œThe Folklore of Orkney and Shetland β€œ, dello scrittore scozzese del β€˜900 Ernest Marwick, si narra di una donna che dΓ  alla luce un figlio con la faccia di foca, dopo essersi innamorata di un uomo Selkie.
In seguito, un sogno le rivela la posizione dell’argento che la donna dovrΓ  trovare, dopo aver dato alla luce suo figlio.

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Inoltre, sembra che un gruppo di discendenti dei Selkies, menzionato anche dallo stesso Marwick, possedesse una pelle verdastra, screpolata in alcuni punti del corpo, e che queste ferite emanassero un forte odore di pesce.
Bisogna comprendere che, prima dell’avvento della medicina moderna, molte condizioni fisiologiche erano incurabili e, quando i bambini nascevano con anomalie, era cosa comune incolpare le fate o altre entitΓ  simili.
Il clan MacCodrum delle isole Ebridi Esterne divenne noto come i β€œMacCodrum delle foche”, poichΓ© affermavano di discendere dall’unione tra un pescatore ed una Selkie.
Questa era una spiegazione per la crescita (sindattilia, malattia ereditaria) della pelle tra le dita che faceva sembrare le loro mani delle pinne.
Un’altra spiegazione per il mito dei Selkies, proverebbe dal fatto che gli Inuit indossavano abiti ed usavano kayak, entrambi fatti di pelli di animali.
Sia i vestiti che i kayak perdono galleggiabilitΓ  una volta saturi e dovrebbero essere asciugati, quindi si pensa che gli avvistamenti di Inuit che si spogliavano dei loro vestiti, o giacevano accanto alle pelli sulle rocce, avrebbero potuto portare a credere nella loro capacitΓ  di trasformarsi da foca in uomo e viceversa.
Un’altra credenza Γ¨ che gli Spagnoli naufraghi furono portati a riva, e che i loro capelli neri come il giaietto somigliassero alle foche. Infine, l’antropologo norvegese A. AsbjΓΈrn JΓΈn, afferma dell’esistenza di una forte tradizione, che indica che i Selkies β€œsi siano formati in modo soprannaturale dalle anime delle persone annegate”.
Comunque sia, nel corso del tempo, il folklore che circonda le Selkies si Γ¨ evoluto e sono diventate piΓΉ strettamente associate alle storie d’amore romantiche, ispirando molte opere d’arte, letteratura, musica e film.
Molto bello Γ¨ il film d’animazione irlandese del 2014, β€œSong of the Sea”, che narra di un giovane ragazzo, il quale scopre che sua sorella muta Γ¨ una Selkie, che deve trovare la sua voce e liberare le creature fatate dalla dea celtica Macha.
Ma uno degli adattamenti alla leggenda piΓΉ amati Γ¨ β€œOndine, il segreto del mare”, un dramma romantico del 2009 con Colin Farrell, ambientato a Castletownbere, in Irlanda, il quale esplora la possibile esistenza delle Selkies.
È la storia di un pescatore irlandese, che scopre una donna nella sua rete da pesca e sua figlia, curiosa, inizia a sospettare che la donna possa essere una Selkie.

Fate attenzione…

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