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BRIDGET CLEARY, L’ULTIMA STREGA BRUCIATA D’IRLANDA

Scritto da MadameBlatt

“Sei una strega, o sei una fata
o sei la moglie di Michael Cleary?”
-filastrocca irlandese-

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Se Alice Kyteler è stata la prima Strega d’Irlanda, l’ultima, probabilmente è stata Bridget Cleary, ed ecco la sua storia.

Bridget Boland nacque nel 1869 a Ballyvadlea, in Irlanda e, nell’agosto 1887 sposò Michael Cleary, nella chiesa cattolica romana in pietra di Drangan.
La coppia si era incontrata all’inizio di quel mese a Clonmel, dove
la diciottenne Bridget era apprendista sarta, una vocazione insolita per una ragazza della sua età e mezzi modesti.
Michael, allora 27enne, lavorava come bottaio, costruendo botti e altri beni.
Dopo il matrimonio, essi vissero separati per gran parte dell’anno successivo: Bridget tornò a Ballyvadlea, forse per prendersi cura della madre malata, e Michael a Clonmel, continuando a lavorare come bottaio.
Bridget abitava in un cottage, continuando ad essere una talentuosa sarta nonché venditrice di uova, finché vi si trasferì anche Michael.
Trascorsero otto anni di matrimonio e la coppia non aveva avuto figli, ma sembra che fossero in ottimi rapporti, nessuno li aveva mai sentiti discutere o litigare, ed erano benestanti, tanto che Bridget possedeva addirittura una macchina per cucire.

Coniugi Cleary

Un giorno, la donna andò a consegnare delle uova, facendo una passeggiata di tre miglia in un luogo a lei familiare, vicino al forte medievale ad anello di pietra (nell’Alto Medioevo, negli insediamenti venivano spesso costruiti forti protettivi ad anello di terra e pietra), sulla collina di Kylenagranagh, noto a molti come il “Forte delle Fate“.
All’epoca, si parlava di “Aos Sí “o “Fair folk”, ovvero fate di dimensioni umane, che vivevano in un mondo nascosto e, come gli esseri umani, potevano essere generose, concedendo buoni favori a coloro che le trattano con rispetto, oppure malvagie e vendicative, guastando il latte e danneggiando i raccolti.
A Ballyvadlea, la gente del posto diceva:
Se ti avvicini troppo a un cerchio fatato, potresti essere rapito da una fata, soprattutto se sei un bambino o una bella donna”.

Si narrava, che a volte le fate avessero problemi a generare figli da sole, quindi rapivano bei mortali per continuare la loro discendenza.
Al posto del rapito, le fate lasciavano un Cangiante, una fata fatta per assomigliare alla persona rubata, che spesso poteva essere identificato a causa delle sue strane azioni, tipo ammalarsi o apparire leggermente diverso dall’umano che aveva sostituito.

Anelli di pietra

Quindi, se qualcosa andava storto nell’Irlanda del XIX secolo, era colpa delle fate, che si diceva abitassero in fortezze fatate, come quella in cui Bridget passò quel lunedì mattina e poi, quando tornò a casa, iniziò a non stare bene.
Sembrava che non riuscisse a scaldarsi e, il giorno successivo, rimase a letto con i brividi, lamentandosi di “un dolore furioso alla testa”.
Nei giorni successivi, le sue condizioni peggiorarono ed il padre di Bridget camminò per quattro miglia sotto la pioggia, per andare a prendere il dottore, il quale non potette andare.
Michael provò a chiamarlo altre due volte, prima che finalmente arrivasse il dottore, nove giorni dopo che Bridget si era ammalata.
Il medico le diagnosticò “eccitazione nervosa e leggera bronchite“, prescrivendole delle medicine.
Più tardi quel pomeriggio, un prete diede a Bridget l’estrema unzione, per ogni evenienza.
Michael era sempre più preoccupato per il benessere di sua moglie ed iniziò a cercare una causa soprannaturale per la sua malattia.
Iniziò ad affermare che la malata Bridget era “due pollici più alta” e “troppo bella” per essere sua moglie.
Dunne, un seanchaí (narratore locale), esperto di fiabe, avallò i sospetti di Michael, dicendogli: “Non è che tua moglie sia lì“.
Su sollecitazione di Dunne, Michael andò dal “dottore delle fate” locale, Dennis Ganey, per una cura a base di erbe:
Prendilo, strega, o ti ammazzo!

by Joseph Noel Paton

Per scacciare la fata, gettarono addosso alla povera Bridget dell’urina e la minacciarono con un attizzatoio rovente, bruciandole la fronte.
E queste torture durarono ancora e ancora,.
Secondo una testimonianza della cugina Johanna Burke, Bridget sembrava “selvaggia e squilibrata“.
Alla fine della notte, tuttavia, nel cottage sembrò calare la quiete: Michael era soddisfatto del suo esorcismo.
Al mattino, venerdì 15 marzo 1895, per la prima volta in quasi due settimane, Bridget indossava i suoi abiti tipicamente alla moda “per darle coraggio quando andava tra la gente“, raccontò in seguito Burke.
Quel pomeriggio, diversi parenti vennero a prendere il tè ma, quando Bridget chiese del latte, si riaccese la paranoia di Michael, in quanto le dicerie narravano che le fate bramino il latte fresco.
Anche Mary Kennedy andò a trovare la nipote malata, su per la collina fino al cottage dei Cleary a Ballyvadlea ma, mentre si avvicinava alla casa, sentì delle urla e, quando aprì la porta, vide sei uomini, tra cui Michael e lo stesso padre della donna, che tenevano Bridget ferma nel suo letto.
Ormai col passare dei giorni, anche i parenti di Bridget, si erano convinti che ci fosse un mutaforma fatato in casa, un Cangiante, che si era messo al posto di Bridget, la quale era stata rapita dalle fate.
Michael riprese di nuovo il suo interrogatorio e Bridget gli disse:
Tua madre andava con le fate, ed è per questo che pensi che io vada con loro“.
Il marito si arrabbiò, costringendo Bridget a mangiare diversi pezzi di pane prima di gettarla a terra, le strappò i vestiti, la cosparse di olio, poi prese un bastoncino caldo dal camino e diede fuoco al tessuto.
James Kennedy, un parente, intimò a Michael di non bruciare sua moglie.
Ma l’uomo rispose:
Non è mia moglie, è una vecchia strega ingannatrice inviata al posto di mia moglie.”

Ci fu una grande confusione quando i membri delle due famiglie si resero conto di ciò che aveva fatto Michael Cleary, e decisero di rimanere chiusi in quella casa.

COTTAGE IN CUI MICHAEL CLEARY UCCISE SUA MOGLIE BRIDGET

Michael trascorse le successive tre notti consecutive, aspettando sulla collina di Kylenagranagh che le fate restituissero la vera Bridget.
Da un momento all’altro, credeva, sarebbe arrivata al galoppo, attraverso il forte ad anello su un cavallo bianco, lui l’avrebbe liberata e sarebbero tornati a casa, insieme.
Poi, con l’aiuto di Patrick Kennedy, Michael rimosse il corpo dalla casa e seppellì Bridget in una fossa poco profonda, a circa un quarto di miglio dal loro cottage.
I resti di Bridget Cleary furono ritrovati nei giorni seguenti in una fossa poco profonda, vicino all’abitazione e, mercoledì 20 marzo 1895, la polizia arrestò otto persone per il loro coinvolgimento nella morte della donna.
Come parte del processo di due giorni molto pubblicizzato nel luglio 1895, la giuria fu effettivamente condotta all’edificio di stoccaggio in cui il corpo di Bridget era tenuto per la sepoltura, e dove era disponibile per la visione.
Alla giuria fu data l’opportunità di vedere le condizioni del corpo e l’entità delle ferite della donna, nonché di verificare personalmente che il corpo fosse davvero di Bridget, guardandola in faccia.
Ciò che la giuria vide nella dependance, la convinse delle orribili sofferenze che Bridget aveva subito prima di morire.
Pertanto, Michael fu accusato di omicidio colposo, ed anche Jack Dunne, Patrick Boland e quattro cugini di Bridget furono giudicati colpevoli e condannati a pene che andavano dai sei mesi ai venti anni di lavori forzati.
Michael Cleary fu condannato a vent’anni di servitù penale e trascorse quindici anni in prigione.
Il 28 aprile 1910 fu rilasciato dalla prigione di Maryborough e si trasferì nella città inglese di Liverpool, emigrando poi in Canada nel luglio dello stesso anno.
Gli atti giudiziari del processo forniscono dettagli notevoli su coloro che divennero testimoni, tra cui la cugina di Bridget, Johanna Burke, e sua figlia di dieci anni, Katie.

Michael Cleary prima di partire per il Canada

I registri del tribunale mostrano che Michael Cleary fu condannato a vent’anni per la sua parte nell’omicidio e, al suo rilascio, andò a Liverpool e poi in Canada.
Registri del General Prisoners Board, risalenti al 1852-1946 e comprendenti verbali, rapporti annuali, diari di lavori forzati e casellari giudiziari, includono i precedenti penali per Michael Cleary, Patrick Kennedy e John Dunne, condannati per il loro ruolo nella diffusione della tradizione fatata dei Changeling (Cangianti) che uccise Bridget.
Nell’archivio ci sono alcune fotografie, che descrivono in dettaglio l’esterno della casa Cleary, la stanza in cui Bridget dormiva, la cucina della casa, la seconda camera da letto e l’area in cui fu scoperto il suo corpo.
Esiste anche un ulteriore file, che afferma l’esistenza di una fotografia, che testimoniava la scena dell’indignazione, ovvero quella in cui Bridget viene torturata per confessare di essere una Cangiante, ma naturalmente scomparve.

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Nonostante l’Irlanda dell’epoca fosse considerata arretrata, un luogo dove la superstizione dilagava con effetti fatali, l’omicidio di Bridget parla di qualcosa di più sinistro, ovvero di cosa succedeva alle donne che andavano al di fuori delle aspettative della società di quel periodo.
Infatti, Bridget Boland era intelligente, bella e indipendente e, per molti versi, si adattava alla definizione della “nuova donna” della fine del XIX secolo.
Bridget era una sarta e modista, e vendeva anche uova, in gran parte mantenendosi da sola, per campare non aveva bisogno del marito come la maggior parte delle donne dell’epoca.
Sia lei che il marito erano alfabetizzati, benestanti, vivevano in una casa con finestre di vetro e tetto d’ardesia, mentre la restante popolazione vivevano in abitazioni con tetti di paglia e pareti di fango.
Inoltre non avevano figli nonostante gli 8 anni di matrimonio e la cosa li rendeva ancora più diversi dagli altri.
Ma oltre a questo, è irragionevole pensare che “stare via con le fate” fosse un mito patriarcale modellato per trattare con donne recalcitranti?
Potrebbe essere che, in realtà, proprio come le streghe che venivano bruciate sul rogo, anche Bridget Cleary sia stata accusata di qualcosa di assurdo quando, forse, aveva una relazione con un altro uomo; oppure che la sua malattia fosse la conseguenza di un aborto spontaneo di un figlio generato con un altro uomo?
Non potrebbe essere che Michael Cleary abbia compiuto un atto di vendetta contro la moglie, quando ha scoperto tutto?
Era coinvolto in un atto di avvelenamento, e quella notte l’uccisione a causa delle “fate” è stata solo la motivazione a cui tutti avrebbero creduto, grazie alla forza enorme che tali credenze esercitavano sulle menti non istruite?

Concludendo, la morte di Bridget è stata popolarmente descritta come “L’ultima strega bruciata in Irlanda“, quando invece non è mai stata effettivamente descritta come collaboratrice del diavolo, come da consuetudine con le streghe accusate: si pensava solo che fosse stata sostituita da una fata cangiante.
Certo cambia poco, la realtà è che Bridget fu uccisa in maniera orribile, vittima della cattiveria, ignoranza, violenza, indifferenza e grettezza umana.

Cosa che continua ad accadere anche oggi, XXI secolo…

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