Home MITI E LEGGENDE AMORE DA LEGGENDA: ŚAKUNTALĀ E DUSHYANTA

AMORE DA LEGGENDA: ŚAKUNTALĀ E DUSHYANTA

Scritto da MadameBlatt

Śakuntalā era la figlia del saggio Viśvāmitra e dello spirito delle nuvole Menaka.
Fu allevata dal saggio Kanwa e si sposò con Dushyanta, il re di Hastinapur.
Successivamente, dette alla luce Bharata, l’antenato del clan Kuru e la sua storia è una parte importante del Mahābhārata, ovvero la “La grande [storia] dei Bhārata”, uno dei più grandi poemi epici indiani.
Ecco la sua storia.
Quando Menaka partorì, lasciò la sua neonata vicino all’eremo del saggio Kanwa, il quale l’adottò, chiamandola Śakuntalā.
Questo nome le fu dato dal saggio in quanto, quando la trovò, era circondata dagli uccelli
Il nome Śakuntalā le è stato conferito da Kanwa quando è stata trovata circondata dagli uccelli Śakuntalā.
La piccola trascorse tutta la sua infanzia sotto le amorevoli cure di Kanwa, prendendosi cura degli animali intorno a lei, diventando presto una bellissima fanciulla.

Un giorno, Dushyanta, il re di Hastinapur della dinastia Puru, durante una battuta di caccia, visitò l’eremo del saggio Kanwa, al momento assente, e quindi fu accolto da Śakuntalā con tutto il dovuto onore.
Impressionato dalla sua bellezza e grazia, il re le chiese di sposarlo. Śakuntalā chiese al re di aspettare il ritorno di suo padre, poiché sarebbe stato lui a concedere le sue benedizioni al loro matrimonio. Sentendo ciò, Dushyanta suggerì di sposarsi con la cerimonia di Ghandharva, una forma di matrimonio per mutuo consenso con madre Natura come testimone, che richiedeva solo l’approvazione di coloro che dovevano sposarsi.
Śakuntalā accettò di sposarlo con il rito Ghandharva, a condizione che il figlio, nato dalla loro unione, sarebbe stato dichiarato suo erede apparente.
Dushyanta accettò le sue condizioni e presto si sposarono, lasciando però la sua sposa subito dopo, con la promessa di inviare le sue truppe per scortarla nella capitale come sua moglie e regina, e regalandole un anello con sigillo.
Quando Kanwa tornò e venne a conoscenza degli eventi accaduti in sua assenza, attraverso il suo potere ascetico, soddisfatto del matrimonio benedisse Śakuntalā, che era incinta, dicendole che suo figlio sarebbe stato potente e illustre.
Un giorno, il saggio Durvasa si fermò alla sua capanna per ricevere ospitalità, e Śakuntalā, persa nei suoi pensieri d’amore, non riuscì a sentire i suoi richiami.
Irritato, il saggio infuriato aggiunse una condizione alla sua maledizione:
“Potrà ricordarti solo dopo aver prodotto qualche ricordo significativo”.
Trascorsero sei anni, senza che Dushyanta mantenesse la parola di mandare a prendere Śakuntalā, e ormai il figlio della donna e Dushyanta era diventato un ragazzo forte con grande coraggio, quindi il saggio Kanwa decise che era giunto il momento per lui di incontrare suo padre.
Per questo motivo, Kanwa, Śakuntalā e suo figlio iniziarono il loro viaggio verso Hastinapur.
Durante il viaggio, l’anello con sigillo di Śakuntalā cadde accidentalmente nel fiume e si perse.
Arrivati, Śakuntalā presentò suo figlio a Dushyanta il quale, sotto l’incantesimo della maledizione, non riuscì a riconoscerla come sua moglie e si rifiutò di riconoscere sia la donna che il loro figlio.

Con il cuore spezzato, Śakuntalā chiese aiuto agli Dei e l’incantesimo si spezzò, quando un pescatore trovò l’anello con sigillo del re nello stomaco di un pesce, lo stesso anello che Śakuntalā aveva perso mentre si recava a corte.
Il re, soffrendo di un intenso senso di colpa e di ingiustizia, fu però perdonato da Śakuntalā, così si riunirono felicemente.
Un’altra versione narra un finale diverso, nel quale Śakuntalā,
arrabbiata e ferita dal rifiuto di Dushyanta, disse:
“Dio ha assistito a tutto. La verità non può essere nascosta. Non posso sopportare questa mancanza di rispetto. Tornerò all’eremo di mio padre, ma dovrai riconoscere ed accettare nostro figlio».
Tuttavia, Dushyanta rifiutò di farlo.
Infuriata, Śakuntalā dichiarò che un giorno suo figlio avrebbe governato il Mondo.
Non appena la donna pronunciò queste parole, una voce dai Regni superiori si rivolse a Dushyanta, confermando la predizione di Śakuntalā.
La voce, quindi, chiese a Dushyanta di accettare volentieri lei e il loro figlio ed il re, sentendo quelle parole, ne fu felicissimo, in quanto in questo modo si ruppe la maledizione mandata da Durvasa. Rivolgendosi alla corte, il re disse che sapeva che il ragazzo era suo figlio ed inoltre affermò che, se avesse accettato il ragazzo solo a causa dell’affermazione di Śakuntalā, la sua paternità sarebbe sempre stata messa in dubbio.


Invece, ora che la voce celestiale aveva confermato la loro verità, Dushyanta poté riconoscere ufficialmente ed abbracciare felicemente Śakuntalā e il loro figlio, a cui dette nome Bhārat, dichiarandolo suo erede.
Al di là del motivo per cui il re cambiò idea, Bhārat, il figlio di Śakuntalā e Dushyanta, regnò dopo suo padre, conquistando tutti gli altri regni e dando vita alla nazione, Bharatavarsha, uno dei primi nomi dell’India.

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