ROANOKE, LA COLONIA PERDUTA
Uno dei più antichi misteri irrisolti d’America risale all’agosto del 1587, quando un gruppo di circa 115 coloni inglesi arrivò a Roanoke Island, al largo della costa dell’attuale North Carolina.
Nel 1580, Gilbert inviò il pirata delle Azzorre Simon Fernandes in un viaggio di ricognizione nel New England e sulla costa medio-atlantica, prima di condurre lui stesso una missione più ampia, nel giugno 1583, prima a Terranova e poi a Cape Breton Island, Nuova Scozia.
Hariot in seguito descrisse gli indiani Roanoke, che avevano emesso un “grido orribile, come persone che non avevano mai visto uomini vestiti come noi, e si facevano strada emettendo grida come bestie feroci o uomini dalle loro teste”.
Probabilmente non comprendendo appieno quanto potesse essere insidiosa la navigazione nella zona, tre giorni dopo una delle navi si arenò e gran parte del carico si rovinò.
Ciò non accadde e quell’inverno i coloni affamati, probabilmente guidati da Amadas, salparono per la baia di Chesapeake, dove visitarono Skicoak, capitale degli indiani Chesapeake, e probabilmente qualche altra tribù.
Il campo era abbandonato, con la parola “CROATOAN” scolpita su un palo.
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