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CAMELIA, LA MAGICA PIANTA DEL TÈ

Scritto da MadameBlatt

Il genere Camelia (Camellia) appartiene alla famiglia delle Theacee, comprende 250 specie ed è originario delle zone tropicali asiatiche.
Il suo nome è in onore del missionario gesuita e botanico ceco del ‘700, Georg Joseph Kamel, che per primo importò in Europa questa pianta dal Giappone.
Negli Stati Uniti questa pianta arrivò alla fine del XVIII secolo, portata dal botanico reale francese Andre Michaux, che ne diede alcune a Henry Middleton, proprietario di una piantagione della Carolina del Sud.
Più di 200 anni dopo, una di quelle Camelie originali era ancora fiorente.
La Camelia presenta portamento arbustivo o ad albero, può raggiungere i 15 metri d’altezza, ha foglie verde scuro coriacee e fiori semplici o doppi, colorati, profumati o inodore a seconda della specie.

Ph. ykaiavu on Pixabay

Quella più coltivata, e sicuramente più conosciuta, è la Camellia japonica, ovvero la Camelia del Giappone o Camelia comune, che comprende migliaia di cultivar, diverse per forma e colori.
Solitamente è un arbusto alto fino a 6 metri (ma può raggiungere anche i 10 metri), con foglie verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore, molto amate dai bruchi di alcuni lepidotteri, soprattutto l’Ectropis crepuscularia.
I fiori in natura hanno 6-7 petali e possono essere bianchi o rosa.
Ampiamente sfruttata a scopo ornamentale, la Camellia japonica è famosa per la sua attività antinfiammatoria nel campo dei medicinali e dell’etnobotanica.
I fiori sono astringenti, antiemorragici, emostatici, unguenti e tonici.
Se miscelati con olio di sesamo vengono utilizzati nel trattamento di ustioni e scottature.
Inoltre, dai petali rosa o rossi si ottiene un colorante verde.
La pianta ha mostrato attività antitumorale.
I fiori secchi si usano come verdura o mescolati con riso glutinoso, per fare un alimento giapponese chiamato “Mochi”, mentre le foglie sono un sostituto del tè.

Mochi–Ph. Jaonun on Pixabay

Dal seme si ottiene un olio commestibile, chiamato “olio di Tsubaki-abura“, ampiamente utilizzato per la cura dei capelli e della pelle, è molto ricco di acido oleico, che aiuta a mantenere la pelle ed i capelli idratati.
Si diceva che fosse usato dalle geishe, per rimuovere il trucco ed agire come antiossidante.
Quest’olio è costituito principalmente da oleina, non è soggetto a polimerizzare o ossidare, né forma solidi a basse temperature.

Camellia sinensis–Ph. NatashaG on Pixabay

Conosciutissima è anche la Camellia sinensis, la Camelia cinese, che si divide in due sottospecie: Camellia sinensis sinensis, chiamata anche China, e Camellia sinensis assamica, detta Assam.
Si tratta di un arbusto che può raggiungere gli 11 metri (a seconda della sottospecie) e presenta fiori bianchi o gialli.
Le foglie verdi e lucenti, contengono caffeina, tanto che la pianta è chiamata “Albero del tè”.
Esse possono utilizzate per il tè bianco, verde, nero e Oolong.

Tè Oolong by AllAccessOrganics on Etsy

Occorrono 3 anni di crescita affinché l’arbusto raggiunga la piena maturazione e sia pronto per la raccolta delle foglie di tè.
Il tè verde viene prodotto essiccando le foglie di camelia e il tè nero viene prodotto con lo stesso processo, con l’aggiunta di una fase di fermentazione.
Il tè verde in particolare è noto per i suoi antiossidanti, che hanno molti benefici per la salute tra cui l’abbassamento del colesterolo, la riduzione delle malattie cardiache e l’aumento del metabolismo.

Camellia sasanqua–Ph. Pat_Photographies on Pixabay

Molto particolare è la Camellia sasanqua, chiamata anche Sazanka (Giappone), i cui petali bianchi ondulati sembrano fragili come la carta velina.
Esistono molte cultivar, come Setsugekka, Kanjiro, Cleopatra, ecc.
La Camellia sasanqua non era conosciuta nelle società occidentali fino a quando, nel 1820, il capitano Richard Rawes dell’India orientale la portò ad un suo parente nel Kent.
Poi, nel 1869, i commercianti olandesi ne importarono alcuni esemplari in Europa.
Oltre al suo uso decorativo, le foglie sono usate per fare il tè, mentre i semi sono usati per fare “olio di semi di tè”, utilizzato per l’illuminazione, la lubrificazione, la cottura e per scopi cosmetici.
Prima della scoperta dell’olio di balena, l’olio di semi di Camellia sasanqua veniva usato per alimentare le lanterne, sia in Giappone che in Corea.
L’olio di tè ha un contenuto calorico più elevato rispetto a qualsiasi altro olio commestibile disponibile, naturalmente, in Giappone.
A causa della difficoltà di spremere i semi, nella maggior parte delle regioni, la produzione di olio si è ridotta a un’industria artigianale, con alcuni semi ora utilizzati per molte novità del commercio di souvenir, inclusi gli occhi di bambola.

Camellia oleifera by RestorativeBotanics on Etsy (vendita olio)

Camellia oleifera-Ph. ValentynVolkov

La Camellia oleifera, chiamata anche Camelia oleosa, originaria della Cina, è nota come importante fonte di olio commestibile, conosciuto come olio di tè oppure olio di Camelia, ottenuto dai suoi semi.
Questa specie sembra molto simile alla Camellia sasanqua, ma le sue foglie sempreverdi verde scuro sono un po’ più grandi.
I fiori singoli sono bianchi e profumati, e può raggiungere un’altezza di 6 metri.
I suoi semi, appunto, vengono pressati per produrre olio di semi di tè, un condimento dolciastro ed olio da cucina, molto simile nella composizione all’olio d’oliva.
E’ uno degli oli da cucina più importanti nella Cina meridionale, in quanto ha un punto di fumo molto alto di 120° C, perfetto per friggere.
Quindi viene venduto come olio da cucina nei supermercati in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti, ma può essere utilizzato anche nella manifattura tessile, nella produzione di saponi e, se bruciato in una lampada ad olio, come fonte di luce.

Bambole Kokeshi–Ph. Tkmisaw on Pixabay

L’olio di Camelia è anche tradizionalmente utilizzato per proteggere dalla corrosione gli utensili e le posate giapponesi per la lavorazione del legno, ed è attualmente venduto a tale scopo.
In Corea, da secoli l’olio di Camelia è utilizzato in prodotti per capelli, cosmetici e cura della pelle, poiché è meno denso e appiccicoso di altri oli.
Ha anche un odore gradevole, quindi aggiungendone un po’ ai capelli, si ottengono ciocche lucenti.
Il legno di Camelia è duro e resistente, e in passato era molto utilizzato nella fabbricazione di armi, diversi strumenti e bambole Kokeshi.
Fino al periodo Edo jidai, una verga di Camelia veniva usata nelle cerimonie buddiste, per punire e scacciare gli spiriti maligni.
Il legno produce anche un carbone senza scintille e, quindi, ricercato.

Sulla Camelia esistono innumerevoli storie e leggende, eccone alcune.

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Storicamente, la sorprendente Camelia rossa (tsubaki) simboleggiava una nobile morte tra guerrieri e Samurai giapponesi, ma rappresenta anche l’amore.
Nella cultura orientale, la Camelia è il simbolo dell’amore, così come in quella occidentale è la rosa.
Tuttavia, una Camelia bianca significa attesa, mentre quella gialla trasmette nostalgia.
In Cina, la Camelia rappresenta l’unione tra due innamorati.
I petali delicatamente stratificati rappresentano la donna, e il calice (la parte frondosa verde dello stelo che tiene insieme i petali) rappresenta l’uomo che la protegge.
Le due componenti sono unite insieme, anche dopo la morte, ciò perché, solitamente quando i petali di un fiore cadono, il calice rimane intatto.
Invece con le Camelie, il calice e i petali cadono insieme, motivo per cui questo fiore rappresenta anche l’amore eterno o la devozione duratura.

by Kano Chikanobu

Nel Buddismo, la Camelia è molto significativa per i sacerdoti.
Essi, oltre ad utilizzare il fiore in quasi tutte le cerimonie, decorano anche i loro templi con Camelie, in quanto questo fiore invia un messaggio di supremazia, libertà, nuovi inizi ed il trionfo dello spirituale sul materiale.
Una leggenda narra che, la “grande Dea che splende nei Cieli”, Amaterasu (divinità da cui discendono tutte le cose) nella religione shintoista, era considerata la madre di tutti gli imperatori del Paese del Sole e viveva nella bellissima isola di Honshu, la più grande isola del Giappone.
Migliaia di anni fa in questo luogo, si celebrò il matrimonio del principe indisciplinato Susanoo, Dio della Tempesta, (fratello di Amaterasu) e della principessa Inada.

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Il Dio audace, sfrenato ed impulsivo era la personificazione del male, devastava la terraferma con le tempeste ed oscurava il cielo per ribellione.
Al suo matrimonio, i Giapponesi dicono, che una Camelia (Rosa del Giappone) si illuminò di una luce accecante divenendo il simbolo dell’amore eterno.
Proprio in Giappone, successivamente, sbocciò la ‘Camelia santa’, dall’amore passionale di un capitano verso una donna dell’isola.
Si racconta che una fanciulla innamorata di un capitano, gli chiese come prova d’amore di portargli dal suo Paese il seme della Camelia.
Passarono anni ed ella, non ricevendo più notizie dall’uomo, si gettò dal pontile del porto, annegando.
Il capitano, giunto troppo tardi, sparse i semi del fiore tanto desiderato sulla sua tomba e, con il passare del tempo, crebbe proprio in quel luogo un bellissimo bosco di Camelie profumate, che la gente iniziò a chiamare ‘Camelie sante’, perché si credeva che lo spirito della donna vagasse tra i boschi a guardia dei suoi fiori.
Questa leggenda dette al fiore anche la qualità dell’immortalità.

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In un altro libro giapponese si raccontano le gesta del Dio del vento, della pioggia e dell’uragano, costretto a vivere per punizione nel regno del leggendario del Serpente a otto teste, che ogni anno pretendeva il sacrificio della fanciulla più bella.
Il Dio, deciso a liberare il Paese dal terrificante mostro, scese nel Regno dei morti e, in una fucina incantata, forgiò una spada, imprigionandovi un raggio di luce.
Con la magica spada si recò all’ingresso della grotta del mostro ed attese pazientemente.
Intanto un lungo corteo attraversava la valle, accompagnando al sacrifico la dolce principessa “Campo di riso”.
Alla prima luce del giorno, il drago apparve dalle profondità della caverna e, al suo ruggito, ogni cosa tremò, tranne il Dio, che si lanciò sul mostro, ingaggiando con lui una terribile lotta.
Il sole era ormai alto, quando il Dio del vento abbatté finalmente il drago.
Quindi, si avvicinò alla meravigliosa principessa “Campo di riso”, per chiederle di sposarlo, appoggiando sull’erba la spada affilata ed insanguinata.
All’improvviso, i verdi steli si tinsero di rosso ed apparve un grande arbusto dal lucido fogliame e dai bellissimi fiori bianchi chiazzati di porpora.
I fiori vennero chiamati “Tsubaki” o “Rose del Giappone” e la loro caratteristica di non sfogliarsi, ma di cadere interi dalla pianta, venne assunta a simbolo di sacrificio di ogni giovane vita umana, e a ricordo delle dolci principesse vittime della crudeltà del terribile drago.

Camellia by J.J. Grandville

In Giappone, c’è il mistero dello “Spirito della vecchia Camelia” e lo “Spirito dell’albero Koyama.
Si racconta che uno Spirito dimori in un vecchio albero di Camelia, trasformandosi in un albero delle apparizioni per ingannare le persone.
L’aspetto dello Spirito, che risiede all’interno dell’albero della Camelia, assomiglia a una bella donna, e compie inganni o l’incantesimi a seconda della vittima.
Lo Spirito sembra una giovane e bella donna in kimono ma, in realtà, si dice che il vero aspetto dell’Antico Spirito della Camelia assomigli a un albero grottesco con teste rosse sfigurate, che crescono dal suo tronco.
L’aspetto indica il comportamento del fiore di Camelia perché, a differenza di altri fiori, i suoi petali cadono tutti in una volta.
La maggior parte delle vittime è attratta dalla bellezza dello Spirito, o guadagna la simpatia dello Spirito replicando il suo grido triste e lugubre.
Solitamente, lo Spirito spaventa le sue vittime, quando si avvicinano all’albero, mentre in alcune rare occasioni le vittime scompaiono misteriosamente con lo Spirito.
Si ritiene inoltre che, quando lo Spirito piange di notte, possa essere sentito come un avvertimento, segnalando che in futuro si verificherà una tragedia nel villaggio o nella città.

Un’altra leggenda narra che, durante l’Era Tenmei (aprile 1781 al gennaio 1789), due mercanti stavano camminando sul passaggio del castello di Yamagata.
Quando oltrepassarono un albero Tsubaki lungo una strada, una bellissima giovane donna apparve dal nulla accanto a uno dei mercanti, camminando con loro.
Quando la donna soffiò sul mercante, l’uomo si trasformò in un’ape.
La donna sulla strada laterale scomparve nell’albero malvagio della Camelia, ed il mercante trasformato in un’ape la seguì nell’albero malvagio, venendo risucchiato nel fiore della Camelia. Alla fine, il fiore cadde dall’albero e, quando l’altro mercante raccolse il fiore caduto, l’ape all’interno del fiore sembrava essere già morta.
L’uomo, col fiore in mano, si diresse verso un tempio, dove spiegò la situazione a Osho.
Osho affermò, che in passato c’erano state voci secondo cui le persone erano scomparse sulla strada principale, e si credeva che fosse a causa proprio di questa stessa donna.
Poi, Osho cercò di far rivivere il mercante, che si era trasformato in ape, cantando i sutra, ma ciò non lo riportò alla vita o alla sua forma umana originale.
Così seppellì l’ape e il fiore.

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Un’altra storia racconta che, nel villaggio di Aohaka, l’attuale Ogaki, uno scavatore morì a causa di una maledizione, mentre scavava un tumulo funerario nel villaggio, scoprendo alcuni vecchi specchi ed ossa.
Successivamente, i vicini risistemarono il tumulo funerario e vi piantarono sopra un albero di Camelia.
Da allora, passando di notte davanti al tumulo funerario, l’albero della Camelia assume la forma di una bella donna e risplende sul ciglio della strada.
Successivamente, questa Camelia venne chiamata Masquerade Camellia.
Nel tempio Kanmanji di Nikaho esiste un mistero: una volta, a mezzanotte, una persona stava camminando vicino al tempio, quando sentì una voce triste provenire dall’albero di Camelia.
Pochi giorni dopo, la miseria colpì il tempio.

Da allora, continuarono simili strani avvenimenti: la Camelia annunciava di notte al tempio, eventi di sventura, così da essere chiamata “Camelia che piange di notte”.
Questo albero di Camelia esiste ancora, poiché ha 700 anni ed è riconosciuto come uno dei ‘Sette misteri del tempio’.

Utagawa Kunisada

Il fiore bianco della Camelia ha un significato speciale nel romanzo iconico ‘To Kill A Mockingbird’ (Il buio oltre la siepe) di Harper Lee:
“La signora Henry Lafayette Dubose era un’anziana signora scontrosa, nota per il suo razzismo ed intolleranza.
Un giorno, Jem tagliò tutte le Camelie dal suo giardino per la frustrazione e la rabbia nei suoi confronti.
Dopo aver appreso del comportamento di suo figlio, Atticus costrinse Jem a scusarsi e lo mandò a casa della donna ogni giorno per leggerle qualcosa.
Da questa esperienza, Jem si rese conto che la signora Henry Lafayette Dubose stava combattendo i suoi stessi demoni: la sua dipendenza dalla morfina.
Alla fine, ella fu in grado di liberarsi dalla cattiva abitudine con la compagnia di Jem e quando morì, lasciò a Jem una scatola con dentro una Camelia bianca”.
Il significato di questa storia è che la Camelia rappresenta la comprensione e la pazienza.
Dopo che Jem ha tagliato tutti i suoi fiori di Camelia, la signora Dubose gli ricorda, che per uccidere la pianta bisogna “sradicarla”. Questa particolare citazione indica che problemi radicati come il razzismo e l’intolleranza non possono essere risolti con tattiche superficiali come la violenza e la ribellione.
Invece, è attraverso la compassione che si può raggiungere la comprensione, per fare davvero un cambiamento.

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In Corea, la Camelia fa parte delle cerimonie nuziali tradizionali dal 1200 a.C, in quanto simboleggia la felicità, la longevità e la fedeltà.
E’ anche sinonimo di perfezione ed eccellenza, perché questo bellissimo fiore ha una precisione simmetrica, un aspetto quasi irreale e, per questo motivo, spesso viene regalato ad una persona che si ritiene perfetta o di successo.
La Camelia possiede anche una connotazione negativa, infatti in Giappone, regalare Camelie bianche è considerato un simbolo associato alla morte ed ai funerali.
Per questo motivo, alcune persone pongono questo fiore sulle tombe, per dire che coloro che sono morti continueranno a vivere nei loro cuori.
Inoltre, l’aspetto ed il comportamento di un fiore di Camelia che cade ricorda il significato della morte umana e, per questo motivo, questi fiori sono vietati anche come regalo ai ricoverati durante le loro visite.
In Occidente, le Camelie bianche simboleggiano l’adorazione e vengono donate a qualcuno che è benvoluto.
Quelle rosa simboleggiano il desiderio di qualcuno e vengono regalate ad una persona di cui si sente la mancanza.
Le Camelie rosse invece simboleggiano amore, passione e desiderio profondo.
Questo fiore, nel 1959, è diventato fiore ufficiale dello Stato dell’Alabama.

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In Esoterismo, la Camelia è utilizzata nei rituali per ottenere denaro, ricchezza, abbondanza, lusso.
Essa porta ricchezza ed apre il tuo cuore all’abbondanza dell’Universo, ma bisognerebbe non dimenticare di inviare un biglietto di ringraziamento.
Coltivare un arbusto di Camelia in giardino, garantisce che le ricchezze arrivino sulla propria strada e che non si sarà mai a corto di soldi.
Usa i petali di fiori in incantesimi di denaro, sacchetti, pupazzi e bottiglie di streghe.
E’ utile tenere alcuni petali di Camelia essiccati nel salvadanaio.
Ricorda anche, che la ricchezza non è sempre in forma materiale, la Camelia può portare anche ricchezze spirituali.
Sii grato per quello che hai.

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PIANETA: Marte
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Acquario-Bilancia-Capricorno-Toro
CHAKRA: 3, Manipura (C. del Plesso solare)

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