Archivio giornaliero
27 Gennaio 2023
Dal 22 gennaio 2023, tante persone nel mondo stanno festeggiando il Capodanno lunare, in Occidente popolarmente conosciuto come Capodanno cinese.
Nonostante nell’aggettivo si faccia riferimento alla Cina, questa celebrazione è anche riconosciuta in alcuni dell’Estremo Oriente e in particolare Vietnam, Corea, Mongolia, Singapore, Malesia, Nepal, Bhutan e Giappone (in quest’ultimo riconosciuto ufficialmente fino al 1873).
Da migliaia di anni esistono storie riguardanti miti popolari ed interessanti sul Capodanno cinese, eccone alcune.
Niàn
Tanto tempo fa, nell’antica Cina, viveva una bestia feroce chiamata “Niàn“, che aveva la testa come un leone, ma con un corno affilato, che poteva essere usato per attaccare la sua preda.
Questa creatura viveva in fondo al mare la maggior parte del tempo, salendo in superficie solo l’ultimo giorno dell’anno lunare, per andare a caccia di persone e bestiame da mangiare.
Così quel giorno di ogni anno, la gente mangiava presto, chiudeva ermeticamente il cancello del bestiame e poi fuggiva sulle montagne lontane per evitare di essere mangiata.
Un anno, un vecchio dai capelli argentei si presentò al villaggio, promettendo agli abitanti di scacciare la bestia crudele.
Essi però, troppo spaventati per credergli, fuggirono ugualmente sui monti prima che calasse la notte.
Niàn fece irruzione nel villaggio come al solito e, proprio mentre era pronto a macellare la sua preda e divorarla, all’improvviso si levò un suono dei petardi insieme ai bagliori luminosi.
Il mostro tremava e non osava attaccare, così il vecchio si fece avanti vestito di rosso, cosa che fece impazzire la bestia che, terrorizzata, scappò via.
Il giorno dopo, gli abitanti del villaggio tornarono e trovarono le loro case e il bestiame sani e salvi.
Così, si resero conto che il vecchio era un Essere celeste, venuto per aiutarli.
Egli raccontò loro delle tre “armi” segrete per scacciare Niàn: “oggetti di colore rosso”, “luci intense” e “petardi”.
Da quel momento in poi, l’ultimo giorno dell’anno, la gente metteva distici rossi, appendeva lanterne rosse, faceva esplodere petardi, teneva le luci accese e rimaneva alzata fino a tardi, per tenersi al sicuro da Niàn.
Con il passare del tempo, questa usanza si diffuse in quasi ogni angolo della Cina e prese piede in una delle feste più importanti del popolo cinese, il Capodanno lunare.
Questa leggenda potrebbe aver dato vita alla rituale “Danza del Leone”, una tradizione praticata durante le feste, nella quale si sfila per le strade inseguendo una maschera da leone, che rappresenterebbe il Niàn.
Essa è considerata un rito in grado di scacciare ed esorcizzare gli spiriti cattivi e favorire l’arrivo della fortuna nel nuovo anno.
I distici di Chūn lián
Ogni anno, durante il periodo del Festival di Primavera (Capodanno lunare), quasi tutte le famiglie scelgono un paio di distici da incollare sulla porta, cosa che aggiunge un’atmosfera gioiosa alla festa.
Il distico è una strofa formata da una coppia di versi, solitamente legati da una rima, in questa occasione generalmente scritti su carta rossa, componendo le frasi in maniera tale da avere significati di buon auspicio.
A questo scopo, i versi devono essere posti verticalmente, con il primo a destra e il secondo a sinistra; inoltre alcuni distici hanno anche un cartiglio in alto.
Anticamente, i distici erano incollati su entrambi i lati del telaio della porta e proteggevano non solo da Niàn, ma anche dai demoni che vagavano di notte nel mondo umano in cerca di guai, che poi dovevano tornare negli Inferi all’alba.
Due divinità custodivano l’ingresso, che si trovava sotto un gigantesco albero di pesco e, tutti i demoni che avrebbero danneggiato gli umani durante la notte, sarebbero stati catturati e dati in pasto alle tigri.
Per salvaguardare le loro case, le persone iniziarono a incidere i nomi degli Dei su tavolette di legno di pesco e, mettendoli fuori dalle loro porte, erano così in grado di spaventare i demoni.
Una leggenda narra che un tempo il mondo era popolato da fantasmi.
In esso c’era una montagna con un grande pesco, che si espandeva su un vasto paesaggio.
In cima a questo albero si annidava un gallo d’oro che, ogni mattina quando cantava, faceva ritornare frettolosamente indietro tutti i fantasmi che avevano trascorso la loro serata fuori ad infastidire la gente.
All’ingresso del mondo dei fantasmi sedevano due divinità della porta (门神) su ciascun lato del cancello.
Se si scopriva che un fantasma di ritorno aveva fatto del male la notte prima, sarebbe stato punito dagli Dei della Porta.
Questa è l’origine dei distici che le persone esibiscono durante il Festival di Primavera: si ritiene che abbiano il potere di fermare i mali e la sfortuna.
福 – 到
Nei distici ed un po’ ovunque, capiterà di trovare la parola Fú
(福), che significa felicità o fortuna.
La leggenda dice che, dopo che l’imperatore della dinastia Ming, Zhu Yuanzhang, salì al trono, disse segretamente a tutte le persone che lo avevano aiutato di incollare sulle loro porte, un cartello con la scritta “福”, che significava buona fortuna.
Egli avrebbe fatto uccidere coloro che non avrebbero eseguito questo ordine entro il secondo giorno.
Dopo aver scoperto il piano dell’imperatore, la gentile imperatrice Ma chiese ad ogni famiglia della città, di incollare il cartello prima dell’alba, eliminando così il disastro e, fortunatamente la gente l’ascoltò.
Il secondo giorno, quando l’imperatore ordinò ai suoi soldati di uccidere tutti coloro che non avevano incollato il carattere “福”, gli fu detto che ogni famiglia lo aveva fatto.
Ciò lo fece molto arrabbiare e, quando venne a sapere che una famiglia aveva incollato il carattere al contrario perché analfabeta, divenne così furioso, da ordinare immediatamente l’esecuzione dell’intera famiglia.
L’imperatrice Ma spiegò quindi frettolosamente all’imperatore:
<< “A testa in giù” -倒/ dào- è un omofono di “qui” -到/ dào-. La famiglia deve aver saputo che Vostra Maestà sarebbe passato oggi, quindi hanno messo il carattere ‘福’ sottosopra, che quindi ha preso il significato “la fortuna è arrivata”>>.
L’imperatore accettò la sua spiegazione e non uccise la famiglia. Da quel momento in poi, le persone hanno capovolto il carattere, che è diventato: “到”, che significa “la buona fortuna è arrivata”.
Jiaozi
Data l’importanza del cibo nella cultura cinese, non sorprende che alcuni piatti svolgano un ruolo importante nelle celebrazioni del Capodanno cinese.
I cibi considerati fortunati o portatori di fortuna fanno parte del menu, così come gli ingredienti i cui nomi in cinese suonano simili ad altre parole positive.
Mandarini ed arance vengono distribuiti liberamente durante il Capodanno cinese, poiché le parole per mandarino e arancia suonano rispettivamente come “fortuna” e “ricchezza”; i pomelo si trovano ovunque, poiché la parola cinese per loro suona come il verbo “avere”.
Inoltre, alcuni piatti vengono serviti durante le due settimane di celebrazione in base al loro aspetto fisico: un pollo intero, mangiato durante la stagione del Capodanno cinese, simboleggia l’unione familiare, mentre le tagliatelle non tagliate rappresentano una lunga vita.
Ma un’usanza molto popolare è quella di mangiare gli gnocchi, chiamati anche ravioli, durante il Festival di Primavera, tradizione tramandata dalle dinastie Ming e Qing.
Essi vengono generalmente preparati prima della mezzanotte della sera di Capodanno e mangiati fino a mezzanotte, che è l’inizio del primo giorno del primo mese del calendario lunare Shi, che è l’omonimo di “gnocco”, ed ha il significato di “riunione festiva” e “buona fortuna”.
Infatti, la notte prima del vero Capodanno cinese è chiamata la ‘notte della riunione’.
Per quell’occasione, le persone che sono lontane da casa devono tornare a casa di corsa, anche se si trovano a migliaia di chilometri di distanza.
Il significato di Jiaozi è molto propizio, anche perché questi ravioli hanno la forma di lingotti, e quindi mangiarne durante il Capodanno cinese ha anche il significato propizio di “portare ricchezza e tesori”.
I ravioli cinesi sono un alimento popolare con una lunga storia e c’è un detto tra la gente che dice: “non c’è niente di meglio dei ravioli”.
Secondo “Guǎngyǎ “, un dizionario cinese dell’inizio del III secolo d.C., curato da Zhang Yi durante il periodo dei Tre Regni, a quel tempo esistevano già cibi a forma di mezzaluna chiamati “wontons”, che erano sostanzialmente simili nella forma agli attuali ravioli.
Nelle dinastie del sud e del nord, i wonton avevano “la forma di una falce di luna, ed erano mangiati dal mondo intero”.
Durante la dinastia Qing apparvero nuovi appellativi legati agli gnocchi, come “ravioli”, “dim sum all’acqua” e “pasta cotta”.
Inoltre, c’è anche un detto popolare, secondo cui mangiare ravioli è legato alla creazione di esseri umani da parte di Nǚwā, una divinità femminile della creazione, a metà strada tra l’essere umano di cui conserva la testa e la parte superiore del corpo, e la metà inferiore con sembianze di serpente, pesce o drago.
Quando Nǚwā impastò la terra per creare le persone, le orecchie delle persone non erano facili da congelare a causa del clima gelido.
Per risolvere questo problema, cucì le orecchie e mise l’estremità del filo nelle bocche degli umani.
Successivamente, per ringraziare Nǚwā, la gente modellava l’impasto a forma di orecchie, farcendolo con carne e verdure anziché con il filo.
Tú sū jiǔ
Durante il Capodanno cinese, c’è l’usanza di bere il vino Tusu (屠苏酒), che si riferisce ad una storia in cui si racconta che, duemila anni fa, un’epidemia di tifo colpì una grande famiglia di oltre 200 persone durante la dinastia Han Orientale (25-220).
Nel giro di un decennio, quasi 100 persone persero la vita e, come membro della famiglia, Zhang Zhongjing, conosciuto come ‘santo medico’ dalle generazioni successive, non sapeva cosa fare.
Poco dopo, la peste dilagò ancora una volta nel 22° anno dell’era Jian’an (l’anno 217), tanto che Cao Zhi, un poeta dell’epoca, descrisse la tragica situazione: “ogni famiglia è addolorata per un cadavere, ogni stanza ha grida angosciate“.
Sotto la fame diffusa e il grande lamento, apparve un eroe: Zhang, che regalò ai suoi vicini un sacchetto di ingredienti medicinali, dicendo loro di immergerlo nell’acqua e di berlo il giorno di Capodanno.
Così essi scoprirono che “l’acqua”, divenuto vino, li proteggeva dalla peste.
Questa prescrizione è stata trovata per la prima volta nel Manuale delle prescrizioni per le emergenze di Ge Hong della dinastia Jin (266-420).
Conosciuta come “vino di tusu”, questa ricetta conteneva sette ingredienti della medicina tradizionale cinese: rabarbaro, pepe di Sichuan, atractylodes macrocephala, corteccia di cannella, campanula grandiflora, aconito e salsapariglia.
Buste rosse
Lo scambio di buste rosse contenenti piccoli doni, in cantonese 利是, 利市 o 利事 (Lai shi o Lai see), in cinese standard 紅包 (Hóng bāo) è tipico delle festività per il nuovo anno.
Queste buste contengono sempre e solo denaro, tradizionalmente in forma di monete (oggi si usano più spesso banconote, di valore più elevato), il cui complessivo può andare da pochi a centinaia di yuan. Per tradizione, il numero di monete contenuto nelle buste deve essere sempre pari, in quanto i numeri dispari sono associati con il denaro che si dona in caso di funerali.
Inoltre, poiché in Cina, così come in altri paesi dell’Est asiatico, il numero 4 è considerato di malaugurio, a causa di una sua assonanza con il termine ‘morte’, le buste non contengono mai monete in numero di quattro o multipli; fa eccezione il numero 8, considerato invece di buon auspicio.
Solitamente le buste rosse vengono regalate dalle coppie sposate ai familiari o agli amici più giovani e scapoli; è anche pratica comune per gli adulti donarli ai bambini, anche se talvolta le monete donate nei sacchetti sono di cioccolata.
Un altro termine per definire lo scambio delle buste rosse è Yāsuìqián (壓歲錢), che ha il significato di “denaro di Capodanno”.
Le caramelle del Dio Zàojūn
Zàojūn (灶君), traducibile come Dio della stufa, o Dio della fornace o Dio della cucina, è responsabile dei pasti e dei mezzi di sussistenza delle persone.
È uno degli Dei che interagiscono di più con gli umani e, nel piccolo Capodanno (小年 / xiao nián) prima del “grande” capodanno ufficiale (大年 / dà nián), ritorna nei cieli.
Qui, egli fa rapporto all’Imperatore di Giada (玉帝 Yù dì), raccontandogli come si è comportata ogni famiglia durante l’anno. Successivamente torna sulla Terra per benedire o punire le famiglie, come ordinato dall’Imperatore di Giada.
Questo è il motivo per cui le famiglie preparano caramelle al malto, a forma di zucche e le lasciano fuori di notte.
Le caramelle addolciranno la bocca del dio Zàojūn, il quale quindi non potrà fare altro che lodare la famiglia.
Oppure lo zucchero potrebbe incollargli i denti, impedendogli di dire cose cattive, per permettere alla famiglia di godere di cibo abbondante tutto l’anno.
Běn Mìng Nián e la Maledizione dei 12 anni
Se sei nato nel 2023, forse potresti pensare che l’Anno del Coniglio sia il momento migliore per realizzare i tuoi sogni ed obiettivi ma, purtroppo, in realtà è il contrario.
Nell’Astrologia cinese, l’anno di un segno zodiacale è il più sfortunato per la persona nata in quell’anno, ed è chiamato anche come “Anno di soglia” e ti spiego perché.
Si dice, che ogni dodici anni una persona abbia un anno di cambiamento e riadattamento, che spesso viene associato a un’estrema sfortuna, anche se sarebbe meglio dire “rivoluzione personale”.
Questa maledizione si chiama Běn Mìng Nián (本命年), ovvero la “maledizione dei dodici anni” e, quando una persona arriva al suo particolare anno zodiacale, cosa che accadrà quando avrà 12-24-36-48-60-72-84 ecc anni, la sua vita inizierà a sperimentare alcuni cambiamenti.
Ricapitolando, se il 2023 è il tuo anno e quindi tu compi uno degli anni scritti sopra ecco… dovresti stare attento!
Questa convinzione è profondamente radicata nell’antica Astrologia cinese e si basa sulla posizione delle stelle, che si dice causino conflitti con alcuni segni zodiacali.
Si afferma, che le persone durante il Běn Mìng Nián incontrino (太岁) “Tài Suì “, che sono i 60 leggendari Dei responsabile della fortuna delle persone.
Essi fanno capo all’Imperatore di Giada, che governa il Regno dei Cieli, ed è la divinità più potente tra tutte.
L’Imperatore di Giada è molto impegnato nel mantenere pace, ordine e prosperità nel Regno dei Cieli, e possiede un grande potere che gli permette di governare il Regno Terrestre, cosa che però riesce a fare solo se aiutato dai suoi fidi Generali, i Tài Suì.
Ogni Generale governa, a turno, il Regno Terrestre, esercitando la propria influenza nell’arco di un anno, alla fine del quale verrà sostituito da un suo pari, per ritornare a governare 60 anni dopo.
I Tài Suì hanno diverse caratteristiche, carattere, aspetto ed attitudini, e le loro peculiarità determinano le fortune di ogni mortale durante l’anno.
Quindi, ad ogni Generale Tài Suì, corrisponde un animale dello zodiaco Cinese ed un elemento, tra i cinque del Wu Xing (Fuoco, Acqua, Metallo, Terra, Legno).
I Generali controllano che le persone si comportino in maniera corretta, evitando di fare qualsiasi cosa che possa offendere il Tài Suì nel suo anno, altrimenti la divinità si adirerà e dispenserà enorme sfortuna al malcapitato che ha osato indisporlo.
Inoltre, il Tài Suì sfavorisce anche chi appartiene al segno opposto a quello che lui rappresenta, penalizzando particolarmente chi si vede associato all’elemento del Wu Xing opposto, rispetto a quello del Generale Celeste.
Quindi tenderà a proteggere e favorire chiunque sia nato sotto il segno che egli rappresenta, con particolare attenzione a chi è nato nello stesso segno e possiede il suo stesso elemento del Wu Xing (tra metallo, acqua, legno, terra, fuoco).
La fortuna che porta il Tài Suì può essere utile o tumultuosa e, quando lo hai dalla tua parte, ti godi il mentore, il benefattore ed avrai la fortuna.
Ma quando ti confronti ed affronti il Tài Suì, ogni tipo di difficoltà può manifestarsi per te.
Spiegandomi meglio, il Tài Suì del 2023 occupa l’EST e il settore natale del Coniglio, quindi quest’anno, NON DEVI affrontare l’EST, anche se questa è una delle tue direzioni “fortunate”.
Il suo nome è Generale Pi Shi ed influenza/contrasta i segni del Coniglio, Topo, Gallo, Cavallo, Drago.
Vediamo come.
CONIGLIO: Chi è nato sotto il segno del Coniglio, avrà lo stesso anno zodiacale in conflitto con Tài Suì nel 2023, che è il loro Běn Mìng Nián. Quindi, implica un anno di sfortuna, alcuni problemi di salute minori e saranno inclini a fare alcune cose radicali, a causa della mentalità inquieta. La loro carriera sarà ostacolata da altri e la loro ricerca di denaro non sarà agevole. Coloro che escono in cerca di ricchezza correranno il rischio di perdite finanziarie e anche il loro amore e la loro relazione non andranno bene. Fortunatamente, la stella di buon auspicio di Sui Jia li favorirà segretamente, aiutando i Conigli a risolvere molti disastri. Tuttavia, essi non dovrebbero prenderla alla leggera e devono comunque essere cauti per affrontare ogni tipo di difficoltà. Indipendentemente dal tipo di cose che incontrano, devono rimanere calmi e razionali e non agire mai in modo impulsivo. Inoltre, i Conigli dovrebbero prestare maggiore attenzione alle loro parole e azioni, per non parlare male l’uno dell’altro. Nel 2023, i Conigli dovrebbero indossare una corda rossa come ornamento di buon auspicio, secondo le usanze popolari tradizionali, il che significa buona fortuna e prosperità nel nuovo anno.
TOPO: Le persone nate sotto il segno del Topo tortureranno Tài Suì nel 2023, che è ciò che viene chiamata “punizione maleducata”. Si manifesta nella mancanza di cortesia nel parlare tra di loro e nell’antipatia reciproca, che è il tipo più pericoloso di scontro con il Tài Suì. Questo tipo di tortura implica anche la punizione e le ferite. Quindi, i Topi sono soggetti a multe o controversie contrattuali nel 2023. Colpiti dalle torture di Tài Suì e delle stelle minacciose, i Topi non avranno una fortuna del benessere soddisfacente, addirittura con il rischio di essere inclini al fallimento negli affari. Il motivo principale è che i Topi sono troppo desiderosi di un rapido successo. Nel 2023, i Topi dovrebbero evitare di diventare decadenti e depressi, e dovrebbero cercare di essere gentili con gli altri.
GALLO: Nel 2023, la fortuna complessiva dei Galli non sarà stabile. Come risultato del conflitto con Tài Suì, lo sviluppo generale dei Galli ne risentirà negativamente. Scontro tra Gallo e Coniglio: uno è metallo ed uno è legno nei Cinque Elementi, quindi è difficile per loro rimanere compatibili. Poiché i segni zodiacali si scontrano tra loro, tendono ad essere facilmente ingannati ed istigati da altre persone, ed amici e parenti tendono a rivoltarsi l’uno contro l’altro e le loro relazioni sono rovinate. Fortunatamente, ci sono molte stelle di buon auspicio nella loro vita, che porteranno fortuna ai Gallo e li aiuteranno a sopravvivere con successo a qualche crisi. Tuttavia, i Gallo dovrebbero anche lavorare di più ed essere calmi in tutto. Nel frattempo, dovrebbero anche rimanere vigili in ogni momento e, non importa quello che dicono o fanno, dovrebbero pensarci due volte prima di agire, in modo da evitare di mettersi nei guai a causa di parole ed azioni improprie. In termini di relazione intima, dovrebbero essere più premurosi e comprensivi con i loro partner; in caso di conflitti o controversie, dovrebbero imparare a moderarsi e tollerare, evitando di essere impulsivi.
.)
CAVALLO: Nel 2023, i nati sotto il segno del Cavallo incontreranno la distruzione di Tài Suì, la quale è in realtà una sensazione di rottura. Di solito non è facile notarlo, ma l’effetto del danno non è insignificante. Inoltre, la maggior parte delle persone nate sotto il segno del Cavallo parla in modo schietto e diretto, e ciò è abbastanza pericoloso, in quanto è molto probabile che si verifichi un disastro. Quest’anno, i Cavallo dovranno sopportare molta pressione nella loro carriera, nella quale saranno soggetti ad incidenti. Poiché sono molto competenti, è molto probabile che incorrano nella gelosia e nelle grinfie di alcuni cattivi. Se vogliono affrontare le difficoltà, devono rimanere modesti e cauti nel lavoro e nella vita, e pensarci due volte prima di agire. Inoltre, dovrebbero prestare particolare attenzione ai loro cambiamenti emotivi. Soprattutto quando hanno a che fare con le persone, dovrebbero imparare a controllare il proprio temperamento, in modo da non incorrere in controversie e problemi.