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AUCUBA, L’ALLORO ORIENTALE

Scritto da MadameBlatt

L’Aucuba Γ¨ un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Cornaceae, originario dell’Asia orientale, comprendente una decina di specie, che si differenziano per le caratteristiche del fogliame.
Il nome deriva dalla latinizzazione della parola giapponese Ookiba o Aokiba (Aoki ba), che significa β€œalbero verde”.
Una delle specie piΓΉ conosciute Γ¨ Aucuba japonica, chiamata anche Alloro maculato, Alloro orientale, Japanese laurel, molto diffusa, che presenta foglie verde brillante con macchie e variegature gialle e puΓ² raggiungere anche i 4 metri d’altezza.

Ph. jackmac34 on Pixabay

Originaria de Giappone, sud Corea,Taiwan e Cina sudorientale, ha fioriΒ  viola-marroni e poco ornamentali, mentre d’effetto sono le bacche rosse che li seguono (solo se le piante femminili sono in presenza di esemplari maschili).
Le altre sono:
Aucuba albopunctifolia, originaria della Cina meridionale; arbusto che puΓ² raggiungere i 6 metri.
Aucuba chinensis, origianaria della Cina meridionale, Taiwan, Myanmar, Vietnam del nord; arbusto alto fino a 6 metri.
Aucuba chlorascens, Aucuba confertiflora ed Aucuba eriobotryifolia, provenienti dalla regione cinese di Yunnan; arbusti di altezza variabile dai 4 ai 7 metri.
Aucuba filicauda, originaria della Cina meridionale; arbusto alto fino a 4 metro.
Aucuba himalaica, proveniente dall’Himalaya orientale, Cina meridionale, Myanmar settentrionale; albero alto fino a 8–10 metri.
Aucuba obcordata, proveniente dalla Cina meridionale, alto fino a 4 metri.
Aucuba robusta, originaria della regione cinese Guangxi.

Ph. Etienne-F59 on Pixabay

L’Aucuba fu introdotta in Europa nel 1783, dal botanico John Goefer, il quale non si accorse che gli esemplari, che aveva introdotto, erano tutti femmina, per cui non riusciva ad ottenere le bacche.
Solo cinquant’anni dopo, nel 1840, si introdussero anche delle piante maschili e cosΓ¬ la specie iniziΓ² a proliferare ed a diffondersi, producendo le bellissime bacche rosse.
Quindi, essendo dioico e non dando frutti sugli alberi maschi, questi ultimi sono chiamati “stupidi” tra i piantatori.
In Estremo Oriente, Γ¨ considerata pianta sacra agli Dei e, quando in autunno si copre di bacche, viene posta di fronte all’altare delle divinitΓ , o davanti ai simulacri che ricordano gli antenati di ogni famiglia giapponese.
Oltre all’uso ornamentale, l’Aucuba Γ¨ usata come fonte di legno per piccoli oggetti.
I frutti e le foglie contengono il glicoside tossico ‘aucubina‘, il quale puΓ² causare nausea, vomito e possibile febbre, sebbene abbia solo una bassa tossicitΓ .
Anticamente le foglie venivano pestate ed applicate su ustioni, gonfiori, geloni ed ecchimosi.
Quando le foglie dell’Aucuba sono essiccate, diventano immediatamente nere, e questo ha un effetto antibatterico e si dice anche calmante.
Inoltre, si diceva che il decotto di foglie di Aucuba fosse lassativo.
Nel linguaggio dei fiori, Aokiba significa “giovane e bello“, ma anche “amore eterno” ed “amore immutato“, in quanto Γ¨ un sempreverde ed ha bellissime foglie che brillano tutto l’anno.

Ph. Etienne-F59 on Pixabay

In Esoterismo, proprio perchΓ© l’Aucuba Γ¨ dioica, ovvero ci sono piante con fiori solo femminili e piante con fiori solo maschili, e quindi quelle femminili hanno bisogno di una pianta maschio nelle vicinanze per proliferare, Γ¨ adatta nei rituali per coloro che assolutamente hanno β€œbisogno di un partner”.
Mettere le bacche in un contenitore di vetro, sul davanzale della finestra durante la notte, incoraggia sogni profetici sulla persona che incontrerai sul tuo cammino.
Questa bellissima pianta Γ¨ consigliata a tutte le donne single, che cercano un partner e per chiunque voglia mantenere viva la storia d’amore nella sua vita.
Inoltre, Γ¨ in grado di mantenere in casa un clima di amore e pace, scacciando via incomprensioni e litigi.

PIANETA:Mercurio
ELEMENTO:Terra
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO:Vergine
CHAKRA: 2, Svadhistana (C. sacrale)

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β€œLa speranza Γ¨ il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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