Trigonella è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Fabaceae, comprendente un centinaio di specie, il cui nome deriva dal greco, ‘triangolare’, per le sue foglie composte da tre foglioline.
Tra le varie specie, molto conosciuta è la Trigonella Phoenum Graecum, ovvero il ‘Fieno greco’, pianta annuale proveniente dall’Asia occidentale e nord Africa, il cui epiteto si riferisce al fatto che fosse anticamente usato come foraggio in Grecia.
Essa può raggiungere i 60 cm di altezza, produce fiori bianchi e baccelli sottili lunghi fino a 15 cm, pieni di semi giallo-marroni, romboidi piatti, che contengono gli alcaloidi come trigonellina e colina.
In altre lingue è chiamato: Fenugreek, Fenugrec, Fenogreco, Bockshornklee.
I semi e le foglie verdi di Trigonella foenum-graecum, utilizzati sia negli alimenti che in applicazioni medicinali, sono un’antica pratica della storia umana.
Semi di Fieno greco carbonizzati sono stati recuperati da Tell Halal, Iraq e sono stati datati 4000 a.C., così come sono stati trovati semi essiccati nella tomba di Tutankhamon.
Infatti, gli antichi Egiziani conoscevano i semi di Fieno greco per le loro proprietà ingrassanti, galattogene e antielmintiche (Papiro di Erbers, 1550 a.C.).
Inoltre, credevano che potesse curare le ustioni ed indurre il parto, oltre ad usarlo nella mummificazione.
Il medico greco Ippocrate usava il Fieno greco come erba lenitiva e altri antichi Greci lo utilizzavano come cura per le infezioni.
Gli antichi Romani lo usavano per curare febbri e problemi respiratori e intestinali e anche per aiutare a guarire le ferite.
In una ricetta del I secolo d.C., i Romani aromatizzavano il vino con il Fieno greco, mentre in Galilea veniva coltivato come alimento base, notizia menzionata da Giuseppe Flavio nel suo libro, ‘Le guerre degli ebrei’.
Infatti, durante la prima guerra giudaico-romana, il Fieno greco veniva mescolato con olio bollente, formando una miscela che serviva ad impedire agli invasori di entrare in città.
Inoltre, la pianta è menzionata nel compendio del II secolo del diritto orale ebraico, Mishnah, con il nome ebraico ‘Tiltan’.
Presso gli Arabi il Fieno greco era impiegato come afrodisiaco, nonché nella cura del diabete.
Il Fieno greco fu introdotto in Europa nel IX secolo, diventando sub-spontanea nelle regioni mediterranee.
Come spezia, dal sapore forte e piccante, è un ingrediente fondamentale nelle polveri di Curry.
I semi di Fieno greco germogliati hanno un successo crescente in Occidente, soprattutto nei ristoranti vegetariani: aggiunti alle insalate sono rinfrescanti e nutrienti.
Le foglie verdi fresche di Fieno greco possono consumate come gli spinaci, mentre le foglie essiccate insaporiscono vari piatti tipici della cucina indiana.
I semi essiccati sono usati come spezie nella preparazione del cibo e costituiscono una parte essenziale della miscela di cinque spezie bengalese ‘Panch Phoran’, che rende il cibo gustoso e fornisce un sapore gradevole durante la preparazione.
Gli estratti dei semi vengono utilizzati per produrre lo sciroppo d’acero sintetico e gli aromi di acero, vaniglia e caramello ad uso industriale.
Il Fieno greco viene spesso servito con il cibo, durante il ‘Rosh Hashanah’, uno dei tre Capodanno religiosi previsti nel calendario ebraico.
Infatti, si ritiene che mangiare Fieno greco sia simbolico, per aiutare una persona ad aumentare le proprie benedizioni nell’anno a venire.
In Europa, il Fieno greco fresco è stato per lungo tempo coltivato come pianta da foraggio, molto appetibile ai ruminanti, mentre i semi vengono utilizzati anche per nutrire pesci e conigli domestici.
Il Fieno greco è coltivato per le sue proprietà medicinali da molti secoli, da culture mediterranee ed asiatiche.
Il seme e la foglia di questa pianta sono usati per il trattamento del diabete in molti sistemi tradizionali, inclusa la medicina ayurvedica.
Tradizionalmente considerati un aiuto alla digestione, i semi sono usati come emolliente interno per le infiammazioni del tubo digerente, e usati come cataplasma esterno per foruncoli ed ascessi.
Inoltre, al Fieno greco vengono riconosciute proprietà galattogene, oltre ad essere utile nel controllo del testosterone.
Si utilizza anche per normalizzare l’attività della tiroide, ridurre il peso corporeo, rimineralizzare le ossa, ridurre le infiammazioni, alleviare gli stati d’ansia, regolare la funzione digestiva, controllare glicemia e colesterolo.
Infine, è un vero toccasana, un rimedio naturale efficace per prevenire la caduta dei capelli, lenire le infiammazioni cutanee e restringere i pori dilatati.
In Esoterismo, i semi di Fieno greco sono considerati portatori di ricchezza, salute e protezione.
Uno dei rituali per attrarre il denaro nella propria casa, è quello di mettere i semi in un contenitore di terracotta aperto sul tavolo della cucina.
Ogni settimana, bisogna togliere i semi vecchi (sostituendoli con nuovi), mettendoli nell’acqua che si usa per lavare la cucina, insieme con qualche goccia di ‘Money Drawing Oil’, uno specifico olio di origine Hoodoo, creato appositamente per rituali ed incantesimi di abbondanza, ricchezza e prosperità nella propria casa.
Una variante è riempire per metà un barattolo di vetro da lasciare aperto in casa, aggiungendo un po’ di semi ogni due giorni, fino a che il barattolo non è pieno.
Dopodiché, bisogna svuotarlo e ricominciare di nuovo.
Per aumentare la potenza di questi rituali, è bene unire il Fieno greco con Erba medica essiccata.
Non dimenticare mai di restituire al terreno semi e piante già utilizzate.
Un’altra specie molto conosciuta è la Trigonella esculenta (o Trigonella corniculata), il cui nome specifico significa ‘commestibile’.
Chiamata volgarmente Fieno greco cornicolato, o Fieno greco giallo, può raggiungere i 50 cm di altezza, ha foglie dentellate formate da tre piccole foglie, fiori gialli e semi rossastri oblunghi.
Spesso viene scambiata con la Medicago e il Meliloto.
In altre lingue è chiamata: Gehörnter Bockshornklee, Yellow Fenugreek, Alholva menor, Alholva espigada, Trigonelle comestible.
Con portamento eretto e strisciante, in natura cresce nei luoghi incolti, e viene raccolta per l’uso locale come alimento e medicinale.
In India è una coltura da giardino tradizionale, coltivata come erba da ornamentale e spezia.
Il Fieno greco cornicolato viene occasionalmente coltivato per le sue giovani foglie commestibili, anche se è molto facile trovarlo spontaneo.
Foglie giovani e punte del gambo vengono cucinate come gli spinaci, mentre le foglie essiccate, conosciute come ‘Kasoori methi‘, sono molto utilizzate nella cucina indiana.
Nella medicina erboristica, il frutto è considerato astringente e si applica esternamente su gonfiori e lividi.
Inoltre, questa pianta ha dimostrato di avere attività antiossidante ed epatoprotettiva.
Un’ultima specie molto interessante è la Trigonella caerulea, volgarmente ‘Fieno greco blu’ o ‘Erba zingara’ (perché pare fossero proprio gli zingari, nel loro vagabondare, a portare la pianta nei vari paesi), mentre in altre lingue: Blue fenugreek, Ulumbo, Utskho suneli, Brotklee.
È alta fino a 60 cm, presenta foglie lanceolate e dentate, fiori di colore blu e semi piccoli ed allungati.
Il Fieno greco blu è ampiamente usato nella cucina georgiana, in cui è uno degli ingredienti del mix di spezie georgiano ‘Khmeli suneli’.
Si utilizzano semi, baccelli e foglie e, sia l’odore che il sapore sono simili al Fieno greco comune, ma più miti.
Questa particolare specie è poco conosciuta al di fuori della Svizzera, dove utilizzano i semi per aromatizzare i formaggi, come il tradizionale ‘Schabziger’, e dell’Alto Adige dove le foglie vengono tagliate e fatte essiccare, per poi macinarle finemente e metterle nell’impasto del pane tipico delle valli Venosta ed Isarco.
Per gli usi esoterici, tutte le specie di Trigonella si possono utilizzare così come descritto per il Fieno greco.
Anche le sottoscritte caratteristiche sono comuni per tutte le specie Trigonella.