L’Asparago comune, o Asparagio (Asparagus officinalis) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Asparagaceae, che conta circa 200 specie, molte delle quali ornamentali.
Questa pianta ha un rizoma che cresce sotto terra; proprio da esso spuntano le parti commestibili di questo ortaggio, i turioni, che vanno raccolti prima che crescano trasformandosi in steli.
I turioni spuntano all’inizio della primavera, a volte crescendo fino a 25 centimetri in un periodo di 24 ore. Il resto dell’anno, un bel fogliame tipo felce minuscola, piccoli fiori e, in autunno, minuscole bacche rosse aggiungono interesse al giardino.
E’una pianta originaria dell’Asia, utilizzato per la prima volta nell’area mediterranea dagli Egizi.
Infatti, è raffigurato come un’offerta su un fregio egiziano risalente al 3000 a.C.
Nei secoli successivi, viene citato nelle opere naturalistiche dello studioso greco Teofrasto, quindi da Catone e poi da Plinio, che ne descrisse accuratamente anche il metodo di coltivazione, oltre agli usi alimentari, nella sua ‘Naturalis Historia’.
Anticamente era conosciuto anche in Siria e nella penisola iberica.
Greci e Romani lo mangiavano fresco quando era di stagione e lo essiccavano per usarlo in inverno.
Gli epicurei romani ne congelavano i germogli per la festa in onore di Epicuro.
L’imperatore Augusto creò la “Flotta degli Asparagi” per trasportare questo ortaggio, e coniò l’espressione “più veloce della cottura degli asparagi”, ad indicare un’azione rapida.
Nel 1469, l’Asparago era coltivato nei monasteri francesi, mentre non fu preso in considerazione in Inghilterra fino al 1538, e in Germania fino al 1542.
L’Asparago fu importato nel Nord America dai coloni europei nel 1655.