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ANICE, LA PIANTA CHE ESPELLE IL VENTO

Scritto da MadameBlatt

Il termine ‘Anice’ raggruppa una grande varietà di piante che, in realtà, non hanno parentele botaniche, ma sono accomunate dall’aroma identico dei loro frutti o semi.
L’Anice comune, o Anice verde (Pimpinella anisum), è una pianta erbacea annuale spontanea, di origine asiatica e diffusa nel bacino del Mediterraneo.
Presenta un fusto cavo tondeggiante, che si ramifica all’estremità e può raggiungere i 60 cm di altezza, e piccoli fiori biancastri disposti ad ombrella.
Il nome Pimpinella anisum deriva dal greco ‘anisos’ = ‘non uguale’, e veniva usato perché la pianta è simile alla pianta velenosa della Cicuta.
Teofrasto diceva, che tenere dei semi di Anice accanto al letto, era foriero di dolci sogni.

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L’Anice si è talmente diffuso nella nostra Penisola, da potersi considerare una pianta spontanea.
Questa pianta possiede una sostanza oleosa, l’anetolo e viene usata in confetteria, liquoreria, farmacia.
Entra nella composizione di numerosi dolci e pani aromatici, nonché di caramelle e di varie bevande alcoliche, tra cui l’Anisette e l’Assenzio.
Il masticare, a fine pasto, dei semi di Anice leggermente tostati funge da digestivo e profuma l’alito.
L’Anice è usata per disturbi di stomaco, gas intestinali, ‘naso che cola’ e come espettorante (per aumentare la tosse produttiva), come diuretico, per aumentare il flusso di urina e come stimolante dell’appetito.


Le donne possono usare l’Anice per aumentare il flusso di latte durante l’allattamento, mitigare i disturbi delle mestruazioni, trattare il disagio o il dolore mestruale, facilitare il parto e aumentare il desiderio sessuale.
Gli uomini, invece possono usarla, per trattare i sintomi della “menopausa maschile”.
Altri usi includono il trattamento di convulsioni, dipendenza da nicotina, insonnia, asma e costipazione.
Attenzione alle dosi però perché, assunta in forti dosi, l’essenza di Anice è tossica, soprattutto se è stata esposta alla luce e all’aria.
I Romani, già in epoca precristiana, l’aggiungevano all’acqua e al vino e perfezionarono il “vinum hippocraticum” aggiungendovi dell’Anice.

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L’Anice, inoltre, era uno dei 36 ingredienti del “Mithridatium”, bevanda medicamentosa formulata da Crateva, medico di Mitridate.
Il consumo di Anice, negli alimenti dell’antica Roma, è testimoniato da scoperte fatte nei collettori del Colosseo e di alcune ville.
È una delle spezie più antiche, diffusa tra gli Egiziani, i Greci e soprattutto i Romani, che la usavano anche per insaporire piatti a base di pollo, maiale, verdure e piccoli dolcetti speziati, che venivano servirti come digestivo.
Carlo Magno fece inserire la pianta nel suo Capitulare e la fece coltivare negli orti.
Conosciuta in Inghilterra fin dal XIV sec., era utilizzata nella preparazione di torte, pane e dolciumi, tra i quali il famoso Pan di zenzero, venduto nelle fiere di paese fin dall’epoca elisabettiana.

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Tra i liquori ricordiamo anche il Mistrà, il Pernod, il Raki, l’Ouzo e molti altri ancora.
In Oriente si usa nelle minestre, nelle carni e nel pane.
In India si usa l’acqua d’Anice come profumo.
L’Anice era uno degli ingredienti del ‘mustaceus’, un dolce speciale a base di erbe digestive, che anticamente veniva servito come piatto finale per le feste e che potrebbe essere l’origine della torta nuziale moderna.
Nel 1305, il re Edoardo I dichiarò l’Anice una droga tassabile e le entrate, guadagnate attraverso la sua importazione, aiutarono a riparare i danni al London Bridge.
I Nativi americani chiamavano l’Anice “Tut-te See-hua“, che significa “espelle il vento“.

L’Anice migliore viene coltivato in Spagna, ma si trovano ottime coltivazioni anche in Turchia ed Egitto.
L’olio di Anice è un insetticida naturale, mentre gli animali, invece, sembrano amarlo.
Sembra che l’olio, aggiunto all’esca per catturare pesci, ratti, topi o qualsiasi altra cosa, aumenterà le tue possibilità.
Anche ai cani piace l’Anice e talvolta viene aggiunto al loro cibo, mentre gli attivisti contro la caccia, lo usano per confondere i cani dall’odore della selvaggina.
Nella pratica magica, l’Anice aumenta le abilità psichiche e protegge dal malocchio.

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Come incantesimo apotropaico (= per allontanare il malocchio e gli influssi maligni), prendi un pizzico di semi di Anice, avvolgilo in un fazzoletto bianco e portalo in tasca.
Puoi frantumare e preparare i semi di Anice in acqua da bere come un tè, prima di iniziare le pratiche spirituali, o aggiungerli a incensi di resina come la Mirra o il Sangue di drago e bruciarli mentre fai invocazioni.
L’Anice si usa nei rituali di contatto con livelli superiori di coscienza, divinazione, amore, passione, prevenzione degli incubi, protezione, sviluppo psichico, protezione psichica, purificazione, chiaroveggenza, consacrazione, fertilità, guadagno, buona fortuna, felicità, denaro, matrimoni.

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Appendi una testa di semi di Anice al tuo letto, per ripristinare la giovinezza perduta, mentre messi in una bustina in tasca, allontanano il malocchio.
Usa l’Anice nei ‘cuscini dei sogni’ (prossimo articolo), per tenere lontani gli incubi e assicurarti un sonno ristoratore.
Foglie di Anice fresca o semi, usati in un pot-pourri, proteggeranno una stanza dagli spiriti maligni e dalle malevole intenzioni.
Può essere utilizzato nelle acque sante, per benedizioni ed esorcismi.
Si dice che il profumo dell’Anice susciti la lussuria.
L’Anice è usata anche come offerta durante le divinazioni, per invogliare gli spiriti ad aiutare nelle operazioni magiche.

PIANETA: Mercurio/Giove
ELEMENTO: Aria
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Gemelli
CHAKRA: 6, Ajna (C. del Terzo occhio)

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