Quasi ogni tradizione natalizia ha una leggenda dietro di essa.
Qualcuna è divertente, altre trasmettono un messaggio importante, o ci insegnano un’importante lezione di vita.
In tutti i casi, la leggenda racconta alcuni valori semplici ma significativi della vita, oltre ad impregnare la storia di fascino e magia.
LA LEGGENDA DI BABOUSHKA
Per esempio, Baboushka (nella lingua russa ‘vecchia’ o ‘nonna’), è un personaggio immaginario popolare e fa parte di una tradizionale leggenda natalizia, che si basa su un racconto popolare, noto al popolo russo anche prima della Rivoluzione russa del 1917.
“Baboushka viveva da sola in una piccola capanna situata accanto ad un incrocio, dove si intrecciavano quattro strade principali. Non aveva vicini e viveva lontano da tutte le altre città e villaggi. L’unica sua compagnia era solo il rumore dei carri trainati da asini, i cavalieri a cavallo, i passi degli estranei che passavano.
In inverno, a Baboushka rimaneva solo il canto degli uccelli, che nutriva con le briciole rimaste dai suoi pani di grano, ma anche gli uccelli andavano via.
Baboushka era troppo vecchia e fragile, per tagliare ceppi di legno per accendere un fuoco che l’avrebbe tenuta al caldo e non aveva nemmeno denaro per comprare le candele, per illuminare le stanze della sua casa.
Quindi d’inverno, ella trascorreva la giornata seduta a casa al buio, in attesa del ritorno dell’estate.
In una dura notte d’inverno, Baboushka udì voci di viaggiatori e il tintinnio delle campane.
All’inizio, pensò che i suoni fossero prodotti dal tintinnio dei ghiaccioli sui rami ghiacciati, ma presto le voci si fecero più forti e si udirono i grugniti degli animali.
Baboushka accese immediatamente la sua ultima candela, si avvolse una sciarpa intorno alla testa e sbirciò attraverso la sua finestra ghiacciata, rimanendo poi sorpresa nel sentire bussare alla porta.
Sulla soglia, c’erano tre uomini vestiti con costosi abiti di pelliccia, seduti su cammelli.
Uno di loro disse a Baboushka, che stavano seguendo una stella nel cielo, che li avrebbe condotti da un Re neonato e le chiese di unirsi a loro nel loro viaggio alla ricerca del bambino.
Baboushka rifiutò la loro offerta e gli uomini andarono via.
Dopo un po’, Baboushka si rammaricò del proprio rifiuto e, angosciata, decise di cercare i tre saggi e incontrare il bambino speciale appena nato.
Quindi, indossò la sua sciarpa di lana, il suo mantello, prese un cesto con delle prelibatezze per il bambino appena nato e camminò nel freddo sconosciuto.
Di villaggio in villaggio, Baboushka viaggiava e raccontava la storia dei tre saggi e del bambino speciale a tutti quelli che incontrava, ma gli abitanti del villaggio non potevano aiutarla.
La donna guardava attentamente ogni bambino che vedeva, sperando di identificare il bambino di cui si parlava tanto. Rendendosi conto che non lo erano, andava via immediatamente, ma non prima di aver lasciato loro un piccolo regalo, mentre dormivano profondamente nei loro letti.
Baboushka viaggiò per anni, senza trovare quel bambino speciale, che era in effetti Gesù Cristo.
Alcuni dicono che se Baboushka fosse ancora viva, forse lo starebbe ancora cercando.”
LA LEGGENDA DEGLI ANGELI DI NATALE
Amiamo decorare i nostri alberi di Natale con ghirlande, sfere colorate, stelle, bastoncini di zucchero, figure natalizie, campane e, soprattutto, con angeli.
La presenza dell’angelo di Natale rende l’albero ancora più divino. La tradizione di decorare gli alberi di Natale con gli angeli è seguita da secoli in quanto, di natura immortale e virtuosa in ogni senso, queste creature sono benedette da un paio di ali e un’aureola sopra le loro teste.
Gli angeli fungono da intermediari tra Dio e le persone e ci sono molte storie che ne narrano, anche perché risvegliano lo spirito del Natale in chi vuole credere alle favole.
“C’erano una volta due amici angeli, uno dei quali indossava abiti rosa e l’altro indossava abiti blu.
Questi angeli erano noti per cantare incantevoli duetti e lodare la gloria di Dio, suonando anche trombe fatte di argento puro, che emettevano i suoni più melodiosi mai uditi dall’uomo, ma facevano anche parte di un’orchestra.
Un giorno Temira, il loro direttore d’orchestra, condivise notizie meravigliose ai membri dell’orchestra angelica, dicendo che Dio aveva deciso di mandare suo ‘Figlio’ a vivere tra il ‘Suo’ popolo. Sentendo questa notizia, gli angeli furono felicissimi e decisero di allestire un evento musicale per l’occasione più importante della storia.
L’evento musicale doveva essere impeccabile e solo gli angeli con le voci migliori furono scelti per cantare.
Temira chiese alla sua orchestra se sapeva cosa fare e per quale scopo cantava e l’angelo vestito di rosa rispose, dicendo che il ‘Signore’ voleva che gli angeli si mostrassero ai pastori, che abitavano sulle colline di Betlemme, e aggiunse anche che i pastori avrebbero potuto avere paura, perché non avevano mai visto angeli in vita loro.
L’angelo azzurro aggiunse che i cherubini potevano allontanare la paura dei pastori cantando e dichiarando l’arrivo del ‘salvatore’ sulle terre umane.
Sentendo le risposte di entrambi gli angeli, Temira sorrise e annuì.
Nel giorno della nascita di Gesù Cristo, gli angeli di Natale si avviarono per incontrare i pastori e suonarono poche note per gioire della nascita di Gesù bambino.
I pastori erano sbalorditi, in quanto in vita loro non avevano mai affrontato esseri divini.
Gli uomini rimasero stupiti da questa improvvisa apparizione e il loro cuore si riempì di umiltà e amore per Dio.
Gli angeli cantavano lodi a Dio e diffondevano felicità tutt’intorno, pronunciando le parole: ’Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra, buona volontà agli uomini’.”