BARDANA, L’ERBA DEI TIGNOSI
La Bardana (Arctium lappa) è una pianta erbacea biennale, appartenente alla famiglia delle Composite.
Questa particolarità fu notata dall’ingegnere svizzero Georges de Mestral che, negli anni ’40, al ritorno dalle sue passeggiate, era costretto a togliere da abiti e dal pelo del suo cane i pappi uncinati.
Altri nomi con cui è conosciuta: Lappa, Lappola, Zechitella, Pappolaccio, Spina buoi, Scarpanazzo, Gleva, Kletta, Bottone del mendicante.
I fiori, di color porpora poco appariscenti, sono assembrati in corimbi racchiusi in un involucro con bratee uncinate, con le quali rimangono attaccate ai vestiti.
Le foglie carnose della Bardana possono essere impiegate in cucina, lessate con altre verdure.
In passato, era usata triturata, come droga al posto del caffè e del tabacco.
Si usa anche il suo succo, per curare forme leggere di avvelenamento e il prurito causato dalle punture degli insetti.
In magia, è la pianta per eccellenza dei malefici, ma viene anche usata per molti positivi lavori magici.
Alcuni pezzetti, magicamente vitalizzati, portati su di sé, costituiscono un ottimo amuleto per tenere lontane le persone negative.
Poi, infilali con del filo rosso ed indossa questa collana, che servirà a proteggerti dal male e dal malocchio.
Nel folklore magico, la radice di Bardana è spesso usata nella contromagia, per impedire ad altri operatori di emettere “radici” (cioè maledizioni) sul portatore.
Quindi spesso la Bardana è anche menzionata negli incantesimi per la prosperità, la vitalità e la virilità.
Trita finemente 1 parte di Bardana, 1 di Issopo, ¼ di Storace e ¼ di polvere di Benzoino.
PIANETA: Venere
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