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RESEDA, L’ERBA CHE LENISCE IL DOLORE

Scritto da MadameBlatt

La Reseda dei tintori (Reseda luteola), conosciuta anche come Guaderella, Erba guada, Erba Lutea e Luteola, è una pianta erbacea biennale, che può superare il metro di altezza.
E’ diffusa in tutta Italia nei luoghi incolti, sui muri, nei prati degradati, nelle scarpate e sui greti ghiaiosi dei fiumi, nelle cave e nelle zone ruderali.
Il nome del genere “reseda” = “che lenisce il dolore”, deriva dal latino, come anche quella della intera famiglia, le cui piante contengono sostanze calmanti.
Il nome specifico “luteola” dal latino luteus= giallo, per le sue qualità coloranti.
I fiori della Reseda attirano api e farfalle ed è molto apprezzata come cibo da bovini, capre, pecore e asini.

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Questa erba mediterranea è la più antica pianta colorante gialla del Mondo.
La Reseda è menzionata nella Bibbia ebraica come ‘rikhpahe‘ e cresce ancora in Israele.
I Romani tingevano le tuniche delle Vestali e gli abiti nuziali con questa erba magica.
Era un colorante preferito in Persia nel Medioevo e ampiamente utilizzato in Europa come colorante.
Le foglie della Reseda hanno una concentrazione più intensa di tintura, ma l’intera pianta (tranne le radici) contiene colorante.
È particolarmente piacevole sulla lana, ma può anche tingere il cotone o la seta.
Con un mordente di allume, si ottiene un colore giallo limone resistente alla luce su lana e seta, con il rame, invece si ottiene il giallo verdastro, con il ferro si ottiene il color oliva.

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Combinata con la pianta Isatis tinctoria (Guado), si preparava il verde ‘Lincoln Green’, il colore dei vestiti degli uomini di Robin Hood.
Con la Reseda si tingevano i vestiti della gente comune in Gran Bretagna, ma anche le sete dei ricchi Vichinghi, che però la importavano.
Infatti la Reseda era usata come colorante naturale, fino all’avvento dei coloranti sintetici, per tingere di giallo tutte le fibre naturali, la lana e il legno.
Questa pianta, nota quindi fin dai tempi antichi per le sue proprietà tintorie, suscitò il suo maggiore interesse nel XIII secolo.


Nel Medioevo, le richieste furono talmente elevate, che si sviluppò un fiorente commercio nell’Europa occidentale, a seguito di un grande consumo da parte delle industrie tessili e dei lanifici della Francia, dell’Inghilterra e della Germania.
Oggi la Reseda è utilizzata per tingere in maniera naturale la seta, nelle Belle arti, nell’industria cosmetica.
Il genere Reseda comprende una sessantina di specie, alcune delle quali vengono coltivate su vasta scala per la produzione dei fiori recisi, per la produzione di olio essenziale utilizzato in profumeria e, soprattutto, per gli impianti di un ottimo miele.
In fitoterapia, la Reseda è apprezzata per le sue proprietà diuretiche e diaforetiche, oltre che calmanti.

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Plinio il Vecchio, scrittore, naturalista, filosofo naturalista, asseriva, che la Reseda curava le infiammazioni ma, affinché la cura avesse effetto, il malato doveva sputare tre volte, dicendo ogni volta:

Reseda, reseda (in latino ‘allevia’) questi mali.
Tu sai, tu sai quale uccello ha strappato queste radici.
Fa che non abbiano né testa né piedi”.

Nel linguaggio dei fiori, Reseda significa ‘tenera amicizia’.

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In Esoterismo, anticamente era chiamata anche Amorino, ed era considerata magica, utilizzata durante riti magici e propiziatori.
Un eccellente inchiostro magico può essere ottenuto facendo macerare la Reseda nell’alcol; questo produce un inchiostro giallo, buono per disegnare amuleti e talismani per la protezione e la magia offensiva.
Oppure con essa si tingevano gli indumenti rituali, per l’uso nella protezione magica o nell’attacco rituale.
Insieme ad altri coloranti naturali come l’indaco, la cocciniglia e la robbia, la Reseda veniva trasformata in una soluzione (precipitandola su una sostanza opaca, come il gesso) e utilizzata nella pittura e nella miniatura dei manoscritti medievali, come sostituto dell’orpimento velenoso e per rappresentare l’ oro.
Le antiche ‘Streghe’ della Gran Bretagna usavano la Reseda come impiastro su ferite e morsi di serpenti, o punture di insetti.
Comunque non era molto usata in medicina, a causa del suo calore elevato, ma era raccomandata contro la peste, come ultimo tentativo di guarigione, prima della morte.

PIANETA: Marte
ELEMENTO: Fuoco
SEGNO ZODIACALE ASSOCIATO: Scorpione, Acquario, Vergine
CHAKRA: 4° Anahata , Chakra del Cuore

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