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AQUILEGIA, IL FIORE DELLA LUSSURIA

Scritto da MadameBlatt

Aquilegia è un genere di piante, che comprende circa 130 specie, originarie dell’Asia, America, zone montuose dell’Europa ed alcune zone africane.
Il suo nome deriva dal latino ‘aquilegium’= ‘serbatoio d’acqua’, per le numerose goccioline di rugiada, che si raccolgono sulle foglie e negli speroni dei petali.
Un’altra versione dell’origine del suo nome coglie, invece, la similitudine fra gli speroni del fiore e i rostri di un’aquila, e interpreta il nome Aquilegia come ‘aquilina’.
E’ una specie molto tossica.

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Le Aquilegie sono piante a fiori penduli e grandi, formati da 5 sepali petaloidei, alternati ai quali vi sono altrettanti petali di uguale colore, prolungati in un caratteristico sperone ricurvo ad uncino.
L’Aquilegia, come vuole la leggenda, è un fiore simbolo di lussuria e ipocrisia.
Una leggenda narra che, nella corte di Monza viveva Rutibando, principe longobardo, sposato con la principessa Teodagne; quanto Rutibando era lussurioso e prepotente, Teodagne era casta, rassegnata e paziente.

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Il martirio al quale, ogni giorno, era sottoposta la santa principessa, mosse così a sdegno tutto il reame, che un gruppo di nobildonne longobarde si presentò a Teodagne, dicendole che avevano deciso di uccidere Rutibando.
Teodagne si oppose e allora le nobildonne si recarono da un mago, che decise di trasformare il prepotente principe in un fiore ridicolo e buffo, che non sarebbe mai stato accarezzato da nessuna donna, né colto da alcun innamorato.
Il principe Rutibando fu così tramutato nell’ Aquilegia, fiore grottesco e ricco di corna, ancora oggi rappresentante delle corna maschili e femminili.

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Quello dai fiori bruni è dedicato ai mariti, quello dai fiori rosei è consacrato alle mogli, ma essendo, comunque un fiore cornuto, nessun amante osa regalarne alla sua amata e viceversa.
Il suo significato nel linguaggio dei fiori è quello di capriccio, egoismo ed esibizionismo.
Nel 1400, il poeta Pisanello fece dell’Aquilegia l’elemento dominante in un ritratto di una principessa della casa d’Este e mai un profilo di donna ebbe una cornice più enigmatica e gentile, un accostamento così prezioso nelle linee e nelle tonalità cromatiche.

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L’Aquilegia è conosciuta in varie denominazioni: Amor nascosto, Amor perfetto, Aquilina, Aquilatina, Colombina, Campanella, Scarpetta, Guanto di pastorella, Cornetta, Columbine (in inglese).
Il nome volgare Colombina, o Columbine, deriva dal fatto che il fiore assomiglia a cinque colombe posate in cerchio.

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Nel 1899, lo Stato americano del Colorado, ha adottato questo fiore come simbolo, nella varietà ‘Blue Columbine’, scoperta nel 1820 dall’alpinista Edwin James.
In seguito, nel 1925, l’Assemblea Generale del Colorado emanò una legge che proibiva lo sradicamento del fiore su terreni pubblici e limitava la raccolta di gemme, fiori e steli a 25 al giorno.
Il fiore fu scelto perchè le vibranti tonalità blu, bianco e oro dell’Aquilegia blu simboleggiano lo spirito e la bellezza dello Stato.
Si dice che il blu incarni il limpido cielo del Colorado, il bianco indica la virginea neve delle montagne e l’oro rappresenta la ricca storia mineraria dello Stato.

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Gli indiani Omaha e Ponca usavano l’Aquilegia, per preparare una pozione d’amore, masticando i semi per creare una pasta, che strofinavano sul palmo per stringere la mano della persona amata desiderata.
Altre tribù, come gli indiani Pawnee, usavano l’Aquilegia per scopi medicinali, ricavandone un tè dalle sue radici, per alleviare diarrea, mal di stomaco e dolori articolari e spremendo i semi per curare febbre e mal di testa.
Oggi, i botanici hanno identificato l’Aquilegia come antispasmodico, diaforetico e antiparassitario anche se, nonostante queste proprietà, questa pianta è considerata tossiche e non dovrebbe essere ingerita dall’uomo.

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In Esoterismo, il fiore portato su di sé infonde coraggio.
Aggiungi i fiori o i semi all’acqua del bagno, per aiutarti a fare chiarezza in una situazione.
Usa le foglie e i fiori in qualsiasi rituale, per dissipare la gelosia.
L’essenza floreale dell’Aquilegia selvatica aiuta a comprendere la propria vera identità e il più alto scopo; inoltre aiuta gli incerti o chi è sconcertato dalle scelte di vita.
L’Aquilegia si utilizza negli incantesimi per attirare il vero amore e restituire l’amore perduto, oltre ad essere una vera attrazione per le Fate.
Nel Medioevo, l’Aquilegia era considerata un talismano, che proteggeva dalla magia nera, oltre ad essere un simbolo dello Spirito Santo.


Gli antichi grimori contengono ricette per pozioni magiche, nella cui composizione questo fiore è così bello tanto crudele.
I semi di Aquilegia sono sempre stati presenti nella composizione dei profumi afrodisiaci, di cui le cortigiane ne facevano un grande uso, oltre a masticarne i semi, che le rendeva particolarmente seducenti ed eccitate, cosa adatta per la loro professione.
A Roma, Numa Pompilio, fondatore del Collegio delle Vestali, vietò l’uso di Aquilegia a queste sacerdotesse del culto, che dovevano rispettare il voto di castità.
Se per strada una vestale trovava un ciuffo fiorito di Aquilegie, doveva velarsi il viso con un lembo del mantello e passare velocemente, voltando la testa dall’altra parte.

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PIANETA: Venere
ELEMENTO: Acqua
SEGNO ZODIACALE CORRISPONDENTE: Toro

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