L’Ajwain (Carum Ajownan o Trachyspermum ammi), chiamato anche Carom, semi di Timolo, Cumino etiope, Ugragandha, Azmad o Erba del Vescovo, è una pianta originaria dell’India, appartenente alla famiglia delle Apiaceae, la stessa del cumino, dell’anice, del coriandolo, del finocchio e di molte altre piante aromatiche.
I suoi piccoli semi, simili a quelli del cumino, sono usatissimi dagli Indiani che ne attribuiscono molte qualità.
Dal profumo pungente, che ricorda il timo e l’origano, il gusto è astringente e piccante con un punta di amarognolo; mentre l’aroma lo si può calibrare a seconda che si usino i semi interi, o si schiaccino fino a polverizzarli al momento.
In Egitto, l’Ajwain viene usato per arricchire il pane o per impastare dolcetti digestivi.
Diversi, invece, i sapori che riesce a dare a zuppe di verdure, piatti di pesce, anche crudo, o per cuocere del riso semplicemente bollito.
I semi di Ajwain, utilizzati nella medicina ayurvedica, hanno potenti proprietà antibatteriche e antimicotiche, possono abbassare livelli di colesterolo, trigliceridi e la pressione sanguigna, aiutano nelle indigestioni, nell’asma e hanno effetti antinfiammatori.
In magia, l’Ajwain è impiegato sia come spezia talismano, racchiuso in un sacchetto medicina o borsa juju, per aiutare a dissipare malattie o disgrazie.
Altrimenti, bruciato come incenso, contribuisce a promuovere l’armonia e l’unità delle forze, tenendo lontano il male e/o i maligni.
Può anche essere impiegato come erba magica, che migliora e aumenta il flusso di potenza (Puha nello Sciamanesimo), ed è quindi utile nella guarigione e negli incantesimi snervanti o potenzianti.
Ed ora vi lascio una ricetta tipica indiana, Ajwain Poori, che è un pane indiano soffiato fritto e aromatizzato con i semi di Carom.
E’ delizioso, croccante e va servito con contorni come Amritsari Aloo, o Chana Masala e Boondi Raita, per diventare un pasto completo.